La tredicesima riaccende il Natale..


Acquisti in leggero aumento: il 14% disposto a spendere di più dell’anno scorso. Ma si aspetta prezzi al ribasso.

Natale 2014 e consumi: si intravvede uno spiraglio di luce. Certo rimane la stagnazione, soprattutto a causa della doccia fredda arrivata quest’estate dal Pil negativo e c’è ancora una certa diffidenza, ma nonostante il Paese resti diviso in due, il 47% degli italiani è speranzoso nei confronti delle imminenti feste natalizie e la percentuale di chi intende spendere meno per i regali di quest’anno è diminuita passando dal 65% del 2013 al 60% attuale. A rilevarlo è un sondaggio di Swg/Confesercenti. «La prospettiva di un leggero aumento delle spese è legata soprattutto alla speranza dei consumatori che ci siano più promozioni e sconti rispetto all’ anno scorso», spiega Maurizio Pessato, presidente Swg.

Sugli acquisti di questo periodo Marco Venturi, presidente nazionale Confesercenti, commenta poi: «secondo le nostre previsioni, i consumi di questo Natale saranno sostanzialmente in linea con quelli del 2013. Si coglie qualche segnale di lieve miglioramento, ma siamo ancora lontani dai livelli pre-crisi. Colpa di un 2014 ancora segnato dalle difficoltà: negli ultimi 12 mesi il 92% degli italiani ha ridotto la spesa. Ma i nostri connazionali non hanno perso la speranza: un dato significativo e che fa ben sperare per il prossimo futuro. Per sbloccare i consumi, però, la speranza non basta: deve ripartire l’occupazione. Tra le priorità che, se potessero, gli italiani indicherebbero al governo, c’è infatti proprio la lotta alla disoccupazione, intervento desiderato dal 35% dei rispondenti al nostro sondaggio. Segue la richiesta di una riduzione del peso fiscale (30% degli italiani): non a caso quest’anno 1 su 4 indica tasse e tariffe come l’ostacolo principale allo shopping natalizio». Uno degli elementi discriminanti sembra essere appunto la tredicesima. Coloro che la percepiranno acquisteranno il 2,6% in più della media. Il divario diventa particolarmente evidente negli acquisti di giocattoli, segnalati dal 52% dei nostri concittadini con la tredicesima mensilità contro il 48% generale, così come anche nell’abbigliamento (56% contro il 51%) e negli elettrodomestici (29% e 26%).

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