Come salvarsi da un infarto quando ci si trova da soli: IMPORTANTE..


Colpisce circa 100 mila persone l’anno. Una ogni 6 minuti. Ma per fortuna di infarto non si muore se.. "Se lo conosci lo eviti”, è il detto popolare. Che, per l’infarto, può essere tradotto in “se lo conosci, ti salvi”. Dunque, la prima strategia è il riconoscimento dei sintomi. “Si tratta di un dolore toracico che non si modifica con la posizione del corpo, spesso associato a manifestazioni neurovegetative, come forte sudorazione e agitazione”, spiega Francesco Fedele, ordinario di cardiologia all’Ospedale Umberto 1 di Roma e Presidente Fondazione Italiana Cuore e Circolazione, “e con sfumature che variano nei due sessi per un diverso modo di percepire il dolore: più senso di affanno, costrizione, palpitazioni per le donne; più pesantezza di stomaco, oppressione retro-sternale e irradiazione al braccio per gli uomini”. Non sempre, però, un dolore toracico corrisponde a un infarto. Se si modifica con il movimento può essere qualcosa di reumatico, se si associa a bruciori può essere un dolore gastrico o esofageo (e può alleviarsi con una pasticca di antiacido), se si modifica con il respiro può nascondere un’infezione del pericardio o della pleura. E difficilmente si tratta di cuore se il soggetto è molto giovane (sotto i 35 anni per le donne e i 25 per gli uomini). “Ma attenzione” avverte Fedele: “le varianti sono molte, e il condizionale sempre obbligatorio. Proprio perché sfuggente, subdolo e variabile, quello toracico è il dolore più difficile da diagnosticare. La prima cosa da fare se arriva uno dei sintomi descritti è mai indugiare, né azzardare diagnosi “fai da te” basate su quel che si è letto o sentito dire. La regola è una sola: chiamare il 118. Oppure - solo se si è vicinissimi a ospedali attrezzati di unità di terapia intensiva coronarica e accompagnati da qualcuno - mettersi in macchina e andare di corsa al Pronto Soccorso”.

In caso di allarme comportati così:
Quella contro l’infarto è una corsa contro il tempo. Al primo sintomo, occorre mettersi tranquilli in poltrona e chiamare il 118, possibilmente con una pillola di nitrato sublinguale (che non deve mai mancare a casa dei soggetti a rischio cardiopatie) o più semplicemente con un’aspirina (cardio o normale). Così come sono subdoli i sintomi, anche l’andamento del dolore può essere variabile. Dunque se si allenta momentaneamente occorre egualmente  attendere il 118.

Ambulanze attrezzate
In alcuni casi le ambulanze sono attrezzate per fare un primo elettrocardiogramma e inviarlo all’ospedale di riferimento. È così possibile fare una prima diagnosi da parte del personale di pronto soccorso, e l’eventuale dirottamento verso strutture più attrezzate, con evidente risparmio di tempo e quindi maggiore possibilità di interventi precoci.

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