Bataclan, dal concerto al massacro. Un'italiana: "Mi sono...


salvata salendo sul tetto."


PARIGI - Una scena che ricorda l'11 settembre: gli spettatori del Bataclan che si aggrappano alle grate per sfuggire ai terroristi. Che si buttano dalla finestra. Come quelli che scelsero la morte lanciandosi nel vuoto. Nella sala concerti, il bilancio più tragico, la ferocia inimmaginabile: spettatori giustiziati uno a uno, con i kalashnikov, con i fucili a pompa. Perché il Bataclan? Forse perché ha proprietari ebrei, ed ha ospitato iniziative di solidarietà. Certo, sopra la sua insegna era apparsa la scritta "Je suis Charlie" dopo la strage di Charlie Hebdo.

Il terrore durante il concerto. Era in corso il concerto di un gruppo americano "duro": gli Eagles of death metal, in una sala che può contenere 1.500 persone circa. All'improvviso l'irruzione. I terroristi, tre secondo il procuratore, "Attentatori che avevano meno di 25 anni" si sono diretti al secondo piano. Hanno preso degli ostaggi, hanno cominciato a sparare. Con lucidità, gridando slogan per la Siria e contro Holande. Poi si sono fatti saltare in aria. Alcuni testimoni hanno riferito che tra gli aggressori c'era anche una donna.

Irrintracciabile studentessa veneta. La Farnesina ha confermato che una ragazza italiana risulta al momento "irrintracciabile". Si tratta di Valeria Solesin, 28 anni, veneziana che si trovava a Parigi per motivi di studio. La richiesta di notizie della giovane è stata fatta in rete da parte di una amica. Pare che ieri sera la giovane fosse con amici al Bataclan, priva di documenti e probabilmente non è in grado di comunicare o farsi identificare, sempre che le sue condizioni fisiche lo permettano.

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