"Farmaci equivalenti" conviene evitarli? Anche se sono meno costosi..


Anche se sono meno costosi degli originali I medicinali equivalenti non sono identici agli originali: possono avere, per esempio, una differente composizione in eccipienti o non essere formulati con identica tecnologia farmaceutica. Tuttavia sono prodotti considerati di pari valore (equivalenti, appunto) degli originator o bioequivalenti. Vale a dire che se somministrati alla stessa dose del farmaco originator, "non dovrebbero" comportare differenze significative in termini di efficacia e sicurezza.

Lettera scritta da anonimo:
"Al posto dei farmaci che prendevo di solito, un po' di tempo fa hanno cominciato a darmene altri, assicurandomi che erano «generici equivalenti» e costavano meno. Poi mi sono accorta che qualcosa non andava: i disturbi ricomparivano. Sono tornata ai «vecchi» farmaci e i disturbi sono spariti. Ho iniziato a farmi domande su questi «generici» e alla fine il mio medico ha ammesso: «Non sono sempre equivalenti agli originali, non tutte le case farmaceutiche li fanno come si deve, anche quando si tratta di prodotti salvavita». Servirebbero controlli seri ma, si sa, le farmaceutiche sono potenti... Che cosa devo pensare?"

Risponde
Silvio Garattini
Direttore Istituto Ricerche Farmacologiche, Mario Negri, Milano:
"Da dove nascono, allora, i dubbi sugli equivalenti? Soprattutto da ragioni commerciali molto evidenti. Le industrie hanno un notevole interesse ad ostacolare il diffondersi degli equivalenti, perché per mantenere la competitività dei prodotti di marca le ditte devono diminuirne il prezzo e per di più vedono erose le loro vendite dalla concorrenza. Anche i medici spesso esprimono dubbi, perché quando prescrivono un farmaco di marca, magari, in qualche caso si possono aspettare un ringraziamento da parte dell’industria che lo produce, mentre il farmaco equivalente può essere prodotto da molte industrie farmaceutiche. È molto importante che i cittadini si rendano conto del fatto che i farmaci equivalenti fanno risparmiare soldi al Servizio sanitario (nel 2010 circa 600 milioni di euro), soldi che sono stati utilizzati per coprire in parte la spesa legata a farmaci molto costosi, come quelli utilizzati per i pazienti con tumore." Insomma nel dubbio se il nostro portafoglio lo permette conviene acquistare i farmaci originali.

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