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Tasse, Matteo Renzi promette: "Dallʼanno prossimo abbasseremo...


Tasse, Matteo Renzi promette: "Dallʼanno prossimo abbasseremo Ires e Iri"


Il premier assicura "interventi per dare certezze anche ai giovani lavoratori autonomi". E sugli 80 euro: "Non si toccano"

L'anno prossimo "porteremo l'Ires dal 27,5% al 24% per le società di capitali, ma porteremo al 24% anche l'Iri (l'Imposta sul reddito imprenditoriale, ndr), quella per le società di persone". Ad annunciarlo è il premier, Matteo Renzi, che promette anche "interventi per dare certezze anche ai giovani lavoratori autonomi". Per creare lavoro, spiega "bisogna abbassare le tasse, e continueremo a farlo". E dunque "gli 80 euro non si toccano".

Nessun taglio per i bonus fiscali - Il presidente del Consiglio ha affermato che non si procederà a una riforma dei bonus fiscali, che si tradurrebbe in un aumento della pressione fiscale: "Noi non interveniamo ad alzare le tasse, quello che già c'è rimane". E ha aggiunto: "Abbasseremo ancora il canone Rai per il prossimo anno. Poi sento dei politici che dicono che non bisogna abbassare le tasse: son bellini eh...".

"Penso che il Pil sarà positivi, guardo al futuro" - Renzi ha poi dedicato parte del suo discorso al Pil: "Penso che ci sarà un segno positivo perché, ad esempio, i servizi sono aumentati e quindi è probabile l'aumento. Ma non è lo zero virgola che fa la differenza, il punto è che l'Italia sta riducendo il deficit, la Spagna fa il 5% di deficit e se facessimo così anche noi avremmo 50 miliardi di euro in più da spendere". "Noi lavoriamo passo dopo passo, io lavoro per il futuro per far tornare la voglia di investire", ha concluso il premier.

INCREDIBILE: sapete quanto costerebbe la benzina senza le tasse..


La benzina? Senza le tasse oggi costerebbe 44 centesimi al litro.

Il prezzo del petrolio crolla ma le accise sono arrivate a pesare per quasi il 70%. E il costo del carburante in Italia diventa così il più alto d'Europa.

Quarantaquattro centesimi al litro. E' quanto potrebbe costare oggi la benzina se non esistessero le accise, il tributo indiretto applicato dallo Stato. Venerdì il costo del petrolio è sceso a circa 30 euro al barile, in calo del 67,4% rispetto al 2012. Eppure il pieno ci costa solo il 28,1% in meno. "Colpa" proprio delle accise, aumentate vertiginosamente nel corso degli ultimi anni. E la benzina, in Italia, costa più che in tutto il resto d'Europa.

E' quanto emerge dall'inchiesta di Sergio Rizzo, pubblicata sul Corriere della Sera, secondo cui rispetto al 2008 le accise sono aumentate del 46%.

"Pagheremmo un euro anche se fosse gratis" - A rincarare la dose ci pensa Faib Confesercenti: "Per assurdo anche se i Paesi produttori ci regalassero la materia prima, un litro di verde costerebbe comunque agli italiani 1,083 euro, un litro di gasolio 0,965 euro". Dello stesso avviso il Codacons, che sottolinea come, a causa del peso del Fisco, "l'Italia resta saldamente ai vertici della classifica dei paesi europei dove i carburanti costano di più".

Matteo Renzi e il suo ministro Federica Guidi tentano la strada della moral suasion invitando i petrolieri a tagliare proporzionalmente il costo della benzina. Ma questi rispondono: "Da giugno 2015 a oggi il prezzo della benzina è diminuito complessivamente di oltre 21 centesimi, mentre quello del gasolio di circa 28 centesimi, riflettendo appieno la discesa del greggio e dei prodotti raffinati sui mercati internazionali".

Insomma, l'Unione petrolifera respinge le accuse. La "colpa", semmai, è dello Stato, come denunciano Federconsumatori e Adusbef: "Sul prezzo finale della benzina tasse e accise pesano per il 70%. Si tratta di un livello intollerabile. Il governo dovrebbe intervenire affinché le accise siano ritoccate al ribasso immediatamente di almeno 5 cent al litro in una prima fase, per poi intervenire in termini strutturali con ulteriori riduzioni di almeno 10 cent al fine di riportare la tassazione nelle medie europee".

Pensate, le accise sono oltre il 70% e la prima fù introdotta da Mussolini nel lontano 1935 - 1,90 lire al litro sulla benzina per finanziare la guerra di conquista dell’Abissinia. Poi nel corso degli anni ogni Governo ha deciso di imporre “balzelli” per ogni emergenza: dalla crisi di Suez (1956), al disastro del Vajont (1963), fino alle guerre in Libano e Bosnia.

L’ELENCO DELLE ACCISE DAL 1935 AD OGGI:
Guerra in Abissinia del 1935 (1,90 lire)

La crisi di Suez del 1956 (14 lire)

Il disastro del Vajont del 1963 (10 lire)

Alluvione di Firenze del 1966 (10 lire)

Terremoto del Belice del 1968 (10 lire)

Terremoto del Friuli del 1976 (99 lire)

Terremoto in Irpinia del 1980 (75 lire)

Missione in Libano del 1983 (205 lire)

Missione in Bosnia del 1996 (22 lire)

Rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004 (0,020 euro, ossia 39 lire)

Decreto Legge 34/11 per il finanziamento della manutenzione e la conservazione dei beni culturali, di enti ed istituzioni culturali (0,0073 Euro)

0,040 Euro per far fronte all'emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011, ai sensi della Legge 225/92

0,0089 per far fronte all'alluvione in Liguria ed in Toscana del novembre 2011

0,112 Euro sul diesel e 0,082 Euro per la benzina in seguito al Decreto Legge 6 dicembre 2011 n. 201 «Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici» del governo Monti.

0,02 euro: terremoti dell’Emilia del 2012;

MA non finisce qui: perché come spesso accade in Italia – abbiamo una tassa sulla tassa. Su questi 25 centesimi di euro infatti, sommati alla vera e propria imposta di fabbricazione (definita per decreti ministeriali), viene aggiunta pure l’Iva del 22%.

Ma quanto guadagna lo Stato?: i conti sono facili, ogni centesimo di aumento sul carburante comporta un maggiore introito di circa 20 milioni di euro al mese per le casse dello Stato. Secondo i dati dell’Unione petrolifera nel 2007, le entrate fiscali alimentate dai prodotti petroliferi sono state superiori ai 35 miliardi (24,7 derivanti dalle accise e 10,5 dall’Iva).

Smontate le promesse di Renzi: il 2016 Si aprirà con 16 miliardi di tasse...


in più..

Matteo Renzi: "Con l’Ue abbiamo preso degli impegni per rispettare i vincoli di bilancio che non sarà facile onorare senza mettere mano nelle tasche dei contribuenti." Pier Carlo Padoan: "Quest'anno la pressione fiscale si attesta al 43,2%. Nel biennio 2016-2017 si stabilizzerà al 43,6%".
Un giustificabile eufemismo per non dire che le tasse aumenteranno. Lo ha spiegato il ministro intervenendo in audizione di fronte alla Commissione Bilancio della Camera per illustrare la legge di stabilità. "Sono convinto - ha inoltre dichiarato - che l'insieme delle misure che prende il governo sia in grado di produrre risultati migliori dei numeri. In questo caso sarà più facile gestire meglio i problemi che si pongono oggi, incluse le clausole di salvaguardia".

C'è, infatti, il rischio che nel 2016 ne arrivino di nuove. Una stangata da 16 miliardi di euro che arriverebbe dall'aumento dell’Iva e dal taglio delle deduzioni e delle detrazioni fiscali.

Comunque gli impegni assunti con la legge di Stabilità 2015 non terminano qui. Nel 2017 la clausola di salvaguardia sfiorerà i 25,5 miliardi e nel 2018 l’importo salirà a 28,2 miliardi di euro. "Con l’Ue - prosegue Bortolussi - abbiamo preso degli impegni per rispettare i vincoli di bilancio che non sarà facile onorare senza mettere mano nelle tasche dei contribuenti". Nel caso in cui non fossimo in grado di sterilizzare queste clausole di salvaguardia, dal primo gennaio dell’anno prossimo l’aliquota Iva del 10% aumenterebbe di due punti e, dal primo gennaio 2017, di un altro punto, attestandosi così al 13%. L’aliquota ordinaria, attualmente è al 22%, dall’inizio del 2016 si alzerebbe di due punti, dal primo gennaio 2017 di un altro punto e dal primo gennaio 2018 di un altro mezzo punto. Pertanto, dal 2018 l’aliquota ordinaria si attesterebbe al 25,5%. "Il meccanismo - spiega Bortolussi - che giustifica l’impiego delle clausole di salvaguardia è a dir poco diabolico. Se il Governo non sarà grado di chiudere gli enti inutili, di risparmiare sugli acquisti, di tagliare gli sprechi e gli sperperi che si annidano nella nostra Pubblica amministrazione, a pagare il conto ci penseranno i contribuenti italiani che già oggi subiscono un carico fiscale tra i più elevati d’Europa".

Tributi: ecco le Tasse più assurde d’Italia che forse non tutti conoscono


Tasse Italiane: dalla nascita alla morte, ce n’è una per ogni occasione. Alcune sono talmente assurde da sembrare incredibili, ma purtroppo sono vere. Questo è quanto emerge dal rapporto di Confesercenti il cui nome non poteva essere più appropriato: Balzelli d’Italia. La relazione raccoglie le 100 tasse più strane, assurde e curiose che imprese e famiglie sono costrette a pagare.

Anche senza il rapporto, sicuramente noi italiani non avevano alcun dubbio in proposito. Per soddisfare la curiosità di tutti, scopriamo insieme qualcuna fra le 100 tasse più assurde d’Italia.

Tassa sull’ombra: se con la sporgenza della tenda di un locale, il proprietario “invade” il suolo pubblico deve pagare l’imposta per occupazione di suolo pubblico.

Tassa sulle paludi: nasce nel 1904 da un regio decreto che prevedeva il pagamento di un contributo per la bonifica delle paludi che diventavano terre coltivabili. Intanto si continua a pagare.

Tassa sulla raccolta dei funghi: anche sui permessi di raccolta di funghi scatta la famigerata imposta di bollo.

L’imposta sui forestieri: è stata reintrodotta di recente una tassa di soggiorno, differenziata per classificazione alberghiera. Ed ora anche il federalismo fiscale sembra non poterne fare a meno.

Gabella sugli sposi (ius primae gabellae): introdotta da alcuni enti locali consiste nel pagamento di un corrispettivo a prezzo unico per poter celebrare il matrimonio in Comune.

Imposta sull’uscita di casa: è la tassa sui passi carrai che ricorda le imposte medievali ma nasce nel 1997. In legge finanziaria il Governo diminuì i fondi all’Anas consentendogli però al contempo di “rifarsi” sui cittadini.

Misteriosa efficienza: nella bolletta elettrica c’è una voce denominata EF-EN, finalizzata all’uso efficiente dell’energia. A che serve? Solo a procurare altri quattrini all’Erario.

Tassa sul tricolore: chi espone la bandiera dello Stato italiano rischia di dover pagare la tassa sulla pubblicità.

A Desio il titolare di un albergo ha esposto davanti all’ingresso il vessillo nazionale e la bandiera blu dell’Unione Europea. Ha dovuto pagare una tassa di 140 euro a bandiera.

Tassa sulla memoria: riedizione potenziata del cosiddetto ‘equo compenso’, dovuto alla SIAE, che grava su vari dispositivi che forniscono tecnologie per copiare ad uso privato CD e DVD musicali e cinematografici, coperti dai diritti d’autore.

Si paga anche per cellulari, smartphone, pc, hard disk esterni, pen drive, ecc.

Tassa sulle centrali fantasma: in bolletta elettrica si paga un fondo come premio ai Comuni che ospitano centrali nucleari pari a un euro ogni 5000 kwh. Peccato che non ci siano centrali nucleari in Italia... E ci fermiamo qui..

Tutte le scadeze fiscali del 2015: quali tasse ci aspettano per l'Anno Nuovo?


Con riferimento soprattutto ai modelli: Unico 2015 (quadri Redditi-Iva-Irap e Ine/Parametri/St. di Settore sui redditi per il 2014): persone fisiche-soc. di persone-soc. di capitali ed enti non commerciali, Imu, 770 (Semplificato e Ordinario per il 2014) e 730 (Assistenza Fiscale, tramite Caf, sui redditi per il 2014), si rammentano, qui di seguito, le principali scadenze per il contribuente nel 2015 (vedi, in calce, *N. B:), in base anche al D. Lgs. 175-2014 sulle semplificazioni fiscali:

- 26 Gennaio 2015, versamento della cd. -Mini Imu- 2014 sui terreni agricoli dei Comuni ex-Montani, tramite il mod. F24 o il bollettino postale;

- 31 Gennaio 2015, termine utile per il pagamento del canone rai di 113,50 euro.

- 16 Febbraio 2015 / 28 Febbraio 2015, versamento del premio annuale Inail, derivante dall'autoliquidazione delle retribuzioni per il 2014/15, tramite il mod. F24 e invio telematico della relativa dichiarazione annuale dei salari;

- 28 Febbraio 2015, invio telematico, per i soli intermediari abilitati, della Comunicazione Annuale Iva per il 2014, all'Agenzia delle Entrate, tramite il servizio Entratel;

- 7 Marzo 2015, consegna al percettore e invio telematico, per i soli intermediari abilitati, della Certificazione Unica sui redditi corrisposti e le ritenute subìte da parte del Sostituto d'Imposta per il 2014, all'Agenza delle Entrate, tramite il servizio Entratel;

- 16 Marzo 2015, versamento saldo Iva per il 2014 e della Tassa di CC. GG. 2015 per la bollatura dei libri sociali, da parte delle società di capitali, tramite il mod. F24;

- 10 e 20 Aprile 2015, invio telematico, per i soli intermediari abilitati, della Comunicazione Iva su Clienti e Fornitori (cd. -Spesometro-) relativa al 2014 (10 Apr., per coloro con liq. ne Iva mensile e 20 Apr., per coloro con liq. ne Iva trim.) per tutte le operazioni con obbligo di fattura (per i titolari di Partita Iva), all'Agernzia delle Entrate, tramite il servizio Entratel;

- 30 Maggio 2015, deposito bilancio per il 2014, in via telematica e in formato .xblr, da parte delle società di capitali, alla Cciaa, tramite il servizio Bilanci On-Line, riservato agli intermediari abilitati;

- 30 Maggio 2015, presentazione, da parte del pensionato con altri redditi, al Caf (Centro di raccolta o al Professionista abilitato), del modello relativo alla comunicazione delle detrazioni d'imposta per il 2015, che trasmetterà poi telematicamente all'Inps o all'ente comunque erogante la pensione;

- 31 Maggio 2015, presentazione, da parte del contribuente, al Caf (Centro di raccolta o al Professionista abilitato) della documentazione relativa al modello 730-2015, sui redditi per il 2014;

- 16 Giugno 2015, versamento saldo 2014 e 1° acconto 2015, imposte dirette: cedolare secca-irpef-ires-irap, oltre all'eventuale saldo Iva 2014, anche rateizzati, confluente nel modello Unico e versamento del Diritto Camerale 2015 e del Contributo Inps, sia per la quota a % eccedente il minimale che per la gestione previdenziale separata, saldo 2014 e 1° acconto 2015, tramite il mod. F24. Stesso termine, anche per versare l'eventuale adeguamento agli St. di Settore, pure rateizzabile;

- 16 Giugno 2015, versamento dell'acconto Imu e Tasi 2015, tramite il mod. F24 o il bollettino postale;

- 30 Giugno 2015, presentazione alla Posta, per le sole persone fisiche non titolari di partita iva, del modello Unico 2015, cd. -cartaceo-, sui redditi per il 2014;

- 7 Luglio 2015, invio telematico, per i soli intermediari abilitati (Caf e Professionisti), del modello 730-2015, sui redditi per il 2014, all'Agenzia delle Entrate, tramite il servizio Entratel;

- 16 Luglio 2015, versamento saldo 2014 e 1° acconto 2015, imposte dirette: cedolare secca-irpef-ires-irap, oltre all'eventuale saldo Iva 2014, anche rateizzati, confluente nel modello Unico, del Diritto Camerale 2015 e del Contributo Inps, sia per la quota a % eccedente il minimale che per la gestione previdenziale separata, saldo 2014 e 1° acconto 2015, con la maggiorazione dello 0,40%*, tramite il mod. F24. Stesso termine, anche per versare l'eventuale adeguamento agli St. di Settore, pure rateizzabile;

- 31 Luglio 2015, invio telematico, per i soli intermediari abilitati, dei modelli 770-2015 Ordinario e Semplificato, relativi al 2014, all'Agenzia delle Entrate, tramite il servizio Entratel;

- 30 Settembre 2015, versamento, per i titolari di partita Iva, dell'eventuale adeguamento ai Parametri Fiscali sul Mod. Unico 2015, redditi 2014;

- 30 Settembre 2015, invio telematico, per i soli intermediari abilitati, del modello Unico 2015, redditi 2014 delle sole persone fisiche non titolari di partiva Iva, all'Agenzia delle Entrate, tramite il servizio Entratel;

- 30 Settembre 2015, invio telematico, per i soli intermediari abilitati, del modello Unico 2015 (quadri Redditi-Iva-Irap e Parametri/St. di Settore): persone fisiche-soc. di persone-soc. di capitali ed enti non commerciali, relativo al 2014, all'Agenzia delle Entrate, tramite il servizio Entratel;

- 30 Ottobre 2015, invio telematico, per i soli intermediari abilitati, della Comunicazione relativa ai beni assegnati ai soci in godimento relativa al 2014, tramite il servizio Entratel;

- 30 Novembre 2015, versamento del 2° acconto 2015, imposte dirette: cedolare secca-irpef-ires-irap e del Contributo Inps, sia per la quota a % eccedente il minimale che per la gestione previdenziale separata, tramite il mod. F24;

- 16 Dicembre 2015, versamento del saldo Imu e Tasi 2015, tramite il mod. F24 o il bollettino postale;

- 27 Dicembre 2015, versamento dell'acconto Iva per il 2015, in aggiunta ai versamenti Iva mensili o trimestrali, scadenti il giorno 16 del mese successivo al mese di riferimento o del secondo mese successivo al trimestre di riferimento;

- La Dichiarazione Imu va presentata al Comune entro il 30 Giugno dell'anno successivo a quello relativo alla data in cui il possesso degli immobili ha avuto inizio, ma solo nei casi in cui si determina un diverso importo dell'imposta dovuta per riduzioni d'imposta e nei casi in cui tali variazioni non siano acquisibili dai Comuni. Per gli immobili in cui l'obbligo dichiarativo è sorto dal 1° Gen. 2014, quindi, la Dichiarazione Imu va presentata entro il 30 Giu. 2015 (D. L. 8 Apr. 2013, n. 35, conv. in L. 6 Giu. 2013 n. 64). Le stesse regole (entro il 30 Giugno dell'anno successivo...) valgono anche per la presentazione al Comune della Dichiarazione Tasi;

- Occorre poi considerare per i soggetti interessati, anche i Contributi Previdenziali e le relative Comunicazioni da inviare, da parte dei Professionisti iscritti, alle rispettive Casse Autonome di Previdenza, i Contributi Inps: gestione agricoltori (con scadenze il 16-7, 16-9, 16-11 e il 16-01 di ogni anno), art. ni-comm. ti (con scadenze il 16-05, 20-08, 16-11 e il 16-02 di ogni anno), da pagarsi con il mod. F24 precompilato, utilizzando l'elenco dei codici inviato dall'Inps, gestione lavoratori domestici (con scadenze il 10-04, 10-07, 10-10 e il 10-01 di ogni anno), da pagarsi, attraverso il sito Inps, tramite bollettino Mav, gestione lavoro dipendente e autonomo (da versare, assieme alle Ritenute Fiscali e ai Contributi Inail, entro il 16 del mese successivo a quello di riferimento), le imposte, le tasse e i tributi comunali (la Tari: l'ex Tia-Tarsu-Tares, con scadenze almeno il 16-06 e il 16-12 di ogni anno, la Cosap, l'Imposta Comunale di Pubblicità e il Canone di Concessione Comunale) e il Contributo per il Consorzio di Bonifica, da pagarsi con il bollettino postale inviato dall'Ente Impositore, ove dovuti;

Per ulteriori informazioni rivolgersi sul sito online QuiFinanza.

Scadenze Fiscali gennaio 2015: quali tasse ci aspettano per l'Anno Nuovo?


Come accade spesso in Italia, ogni mese vi sono nuovi aumenti e nuove tasse, inoltre con l'arrivo dell'Anno Nuovo giungeranno altri oneri per tutti gli italiani. Ecco tutte le scadenze fiscali che tutti i cittadini dovranno far fronte per il mese di gennaio 2015.

Scadenze fiscali: gennaio 2015

Giovedì 15 gennaio 2015
Modello 730: Il sostituto d'imposta riferisce ai propri sostituti di fornire assistenza fiscale.

Venerdì 16 gennaio 2015
CASAGIT: Attuare il pagamento dei contributi dei cronisti inerenti al mese antecedente.
CASAGIT-denuncia: Esibire la denuncia contributiva inerente al mese antecedente.
INPGI: Ultimare il pagamento dei contributi assistenziali dei cronisti inerenti al mese antecedente.
INPGI-denuncia: Esibire la denuncia contributiva inerente al mese antecedente.
INPS: Adempiere al pagamento dei contributi INPS inerenti al compenso mensile dei lavoratori pagato nel mese antecedente.
INPS: Effettuare il pagamento alla Gestione Separata dei contributi pagati su corrispettivi assegnati nel mese antecedente ad assistenti coordinati e continuativi.
IRPEF: Realizzare il pagamento delle addizionali comunali e regionali inerenti al mese antecedente.
IRPEF: Attuare il pagamento delle trattenute sugli introiti lavorativi di personale e assimilati, su percentuali e di lavoro indipendente ad esperti.
IVA: Fare il pagamento dell'imposta qualora fosse dovuta.
IVA: Liquidare l'IVA del mese antecedente.

Martedì 20 gennaio 2015
Previndai: Completare il pagamento dei contributi assistenziali integrativi a vantaggio dei direttori di società imprenditoriali, inerenti alle mensilità maturate nel trimestre Ottobre/Dicembre 2014.

Lunedì 26 gennaio 2015
IVA Comunitaria-Elenchi INTRASTAT Mensili: Esibire telematicamente gli elenchi Intrastat del mese di Dicembre 2014.


Per ulteriori informazioni rivolgersi sul sito online QuiFinanza.

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