Mammografia sotto accusa: ''Inutile in un caso su cinque..''


Un esame doloroso ma indispensabile, secondo alcuni; quasi inutile per altri.

Si fa sempre più acceso il dibattito sulla mammografia, lo screening di massa per individuare i tumori al seno in fase precoce, consigliato alle donne sopra i 40 o 50 anni in diversi paesi (l'età cambia da paese a paese, in Italia da regione a regione). L'11 febbraio il British Medical Journal ha pubblicato uno studio secondo cui l'indagine a tappeto su donne tra i 40 e i 59 anni, non comporta grandi benefici. Numeri alla mano, nelle donne che si sottopongono a screening periodici, i casi di mortalità per cancro alla mammella sono uguali a quelli di coloro che effettuano la sola visita senologica.

Nei mesi scorsi la prestigiosa rivista British Medical Journal ha pubblicato i risultati di uno studio canadese sull'utilità degli screening mammografici ai fini della sopravvivenza. La ricerca, condotta per 25 anni su quasi 90 mila donne, aveva come obbiettivo il confronto tra l'incidenza e la mortalità per tumore della mammella in donne che avevano fruito o meno di uno screening mammografico. Dai risultati è emerso che il numero dei decessi era paragonabile nei due gruppi. Un dato subito interpretato da molti mezzi di informazione, in primis il New York Times, come il fallimento degli screening mammografici. (Paolo Veronesi - Chirurgo senologo, Presidente Fondazione Umberto Veronesi)

Il problema delle sovradiagnosi.
Non solo: i controlli periodici porterebbero a trovare molti "falsi positivi" e spingerebbe a interventi chirurgici e dolorosi cicli di cure non necessari. Una questione, quella delle sovradiagnosi, che la comunità scientifica dibatte da tempo, ma che, di fronte alla utilità indiscussa dei controlli periodici, veniva messo in secondo piano.

Sbagliata una diagnosi su cinque.
Adesso, però, con la nuova pubblicazione, qualcosa potrebbe cambiare. Secondo il New York Times la ricerca condotta da un gruppo di ricercatori canadesi, sarebbe una tra "le più ampie e meticolose mai fatte nei tempi recenti". Nello studio sono state osservati i casi di 90.000 donne tra i 40 e i 59 anni nell'arco di 25 anni. "Almeno per una donna su cinque - ha concluso Anthony Miller della University of Toronto, il principale autore dello studio - la diagnosi di tumore, che risulta dalla mammografia, è sbagliata". Sembra infatti che molti tumori crescano lentamente, e che non richiedano alcun trattamento: secondo quanto riportato nello studio, addirittura, alcuni tipi di cancro possono anche ridursi o scomparire da soli.

Nella vita di una donna su 8.
Lo studio è destinato a fare discutere ancora. Resta il fatto che il cancro alla mammella, tra i cosiddetti "big killer", è la prima causa di morte per tumore nelle donne, e rappresenta il 16% delle cause di decesso per tumore. Colpisce una donna su 8 nell'arco della sua vita.

Negli Usa 70.000 casi di cure inutili.
Solo due anni fa uno studio pubblicato sul New England journal of medicine, metteva sotto accusa gli screening: dall'analisi dell'incidenza dei tumori nelle donne statunitensi sottoposte a controlli periodici dal 1976 al 2008, emergeva che quasi un terzo dei tumori al seno scoperti con gli screening mammografici non avrebbero mai causato sintomi clinici con progressione della patologia. Solo nel 2008, si stimava nello studio, sarebbero state 70.000 negli Usa le donne che hanno ricevuto una "sovradiagnosi", pari al 31% del totale dei tumori trovati. Lo studio fu criticato dall'associazione dei radiologi americani, che lo bollarono come : "profondamente sbagliato".

Quali le alternative? Oltre all'ecografia  il metodo più sicuro e affidabile appare la termografia,  una tecnologia in uso fin dagli anni '60, che con il tempo è stata ulteriormente tecnicamente perfezionata. I moderni scanner all'infrarosso hanno una sensibilità al calore di 0,05°C. È un esame estremamente semplice ed assolutamente non invasivo: non usa compressione meccanica o radiazioni ionizzanti e può individuare il cancro al seno almeno 10 anni prima di una mammografia o dell'esame fisico. (fonte:Il salvagente.it.)