Ecco gli tutti gli aumenti di età fino al 2025 per uomini e donne: pensioni anticipate e vecchiaia, pubblico e privato.
Pensioni anticipate e pensioni di anzianità: cambia l'età minima per richiederla a partire dal 1° gennaio 2016. Infatti, dal prossimo anno occorreranno altri 4 mesi di lavoro secondo l'adeguamento dell'età minima per la pensione derivante dall'aumento delle aspettative di vita media di uomini e donne. Tale adeguamento si basa su un meccanismo introdotto nel 2010 dall'allora Governo Berlusconi e fatto proprio dalla riforma sulle pensioni Fornero, con diversa cadenza dell'aumento dell'età non più triennale, ma biennale.
Pensione vecchiaia e pensione anticipata: tutti i nuovi requisiti di età dopo l'adeguamento.
Dunque, l'aumento dell'età per la pensione di vecchiaia obbligherà i dipendenti a lavorare quattro mesi in più. Dal 1° gennaio 2016 occorreranno 66 anni e 7 mesi, rispetto ai 66 anni e 3 mesi attuali, più almeno venti anni di contributi. Tale limite riguarderà gli uomini, sia del settore privato che pubblico, gli autonomi e le donne dipendenti del settore pubblico. Per le donne dipendenti del settore privato, l'età minima sarà di 65 anni e 7 mesi (oggi 63 anni e 9 mesi), mentre le autonome andranno in pensione dopo 66 anni ed 1 mese, rispetto ai 64 anni e nove mesi attuali.
Aumenta di 4 mesi anche il requisito minimo per la pensione di vecchiaia per chi ha iniziato a versare contributi dopo il 1995: il minimo è di 63 anni e sette mesi, rispetto ai 63 anni e 3 mesi attuali. Per quanto riguarda la pensione anticipata, a partire dal 1° gennaio 2016, gli uomini dovranno aver versato contributi per almeno 42 anni e dieci mesi (oggi 42 anni e sei mesi) e le donne 41 anni e dieci mesi (oggi 4 mesi in meno).
Età minima pensione vecchiaia e anticipata prossimi anni: gli aumenti fino al 2025
Possiamo riassumere tutti gli aumenti dell'età minima per andare in pensione di vecchiaia e per la pensione anticipata per i prossimi anni, fino al 2025, sia per gli uomini che per le donne. Ecco un prospetto riassuntivo sulla base delle aspettative di vita.
Pensioni vecchiaia:
- 2015 Uomini 66 anni, 3 mesi; Donne 63 anni, 9 mesi;
- 2016 Uomini 66 anni, 7 mesi; Donne 65 anni, 7 mesi;
- 2019 Uomini 66 anni, 11 mesi; Donne 65 anni, 11 mesi;
- 2021 Uomini 67 anni, 2 mesi; Donne 67 anni, 2 mesi;
- 2023 Uomini 67 anni, 5 mesi; Donne 67 anni, 5 mesi;
- 2025 Uomini 67 anni, 8 mesi; Donne 67 anni, 8 mesi.
- 2015 Uomini 42 anni, 6 mesi; Donne 41 anni, 6 mesi;
- 2016 Uomini 42 anni, 10 mesi; Donne 42 anni, 10 mesi;
- 2019 Uomini 43 anni, 2 mesi; Donne 42 anni, 2 mesi;
- 2021 Uomini 43 anni, 5 mesi; Donne 42 anni, 5 mesi;
- 2023 Uomini 43 anni, 8 mesi; Donne 42 anni, 8 mesi;
- 2025 Uomini 43 anni, 11 mesi; Donne 42 anni, 11 mesi.
Pensione anticipata integrativa, le novità:
Novità sulla pensione anticipata integrativa: sono stati dimezzati i tempi di prepensionamento assicurati dai fondi pensione nel caso in cui si perda il lavoro. Infatti, si potrà richiedere ed ottenere la pensione integrativa ben 10 anni prima di quella pubblica dell'Inps.
Pensione integrativa: prepensionamento, liquidazione anticipata, portabilità da altro fondo, platea iscritti.
Come riportato nell'articolo 15 del disegno di legge sulla concorrenza che va a modificare il decreto legislativo numero 252 del 2005, disponibile sul sito ufficiale del Parlamento: si va in pensione con dieci anni di anticipo se si rimane senza lavoro per due anni. Dunque si potrà ottenere non solo liquidazione anticipata dell'ammontare della rendita, ma soprattutto si avrà una maggiore garanzia sul requisito dell'età (ben 10 anni in meno) rispetto a quanto previsto per la pensione dell'Inps. Una novità di non poco conto considerando che, attualmente, gli anni in meno rispetto alla pensione pubblica sono cinque.
La disciplina attuale dei fondi pensione stabilisce, inoltre, che i requisiti per ottenere la pensione integrativa sono quello contributivo, ovvero è necessario il versamento di almeno cinque anni e quello dell'età che è pari a quello della pensione dell'Inps. Ma in caso di perdita di lavoro, secondo quanto stabilito dal disegno di legge, la pensione si potrà ottenere prima. Inoltre, il disegno di legge sulla concorrenza elimina i vincoli della portabilità: infatti, in base proprio al diritto di portabilità, è riconosciuto ai lavoratori iscritti ai fondi pensione di poter trasferire la propria posizione individuale presso un altro fondo pensione dopo aver rispettato il periodo minimo di permanenza nel fondo che si vuole abbandonare, pari a 2 anni. Il ddl sulla concorrenza elimina, inoltre, anche qualunque eventuale vincolo della contrattazione collettiva relativamente alla portabilità, come avveniva per i fondi pensione aziendali e chiusi. Infine, il disegno di legge allargherà i possibili iscritti ai fondi pensione, accomunati dal requisito della contribuzione definitiva. Pertanto potranno iscriversi ai fondi pensione tutti i dipendenti pubblici e privati, i parasubordinati, gli autonomi, i liberi professionisti, i soci di cooperativi e le casalinghe.
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