Smontate le promesse di Renzi: il 2016 Si aprirà con 16 miliardi di tasse...


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Matteo Renzi: "Con l’Ue abbiamo preso degli impegni per rispettare i vincoli di bilancio che non sarà facile onorare senza mettere mano nelle tasche dei contribuenti." Pier Carlo Padoan: "Quest'anno la pressione fiscale si attesta al 43,2%. Nel biennio 2016-2017 si stabilizzerà al 43,6%".
Un giustificabile eufemismo per non dire che le tasse aumenteranno. Lo ha spiegato il ministro intervenendo in audizione di fronte alla Commissione Bilancio della Camera per illustrare la legge di stabilità. "Sono convinto - ha inoltre dichiarato - che l'insieme delle misure che prende il governo sia in grado di produrre risultati migliori dei numeri. In questo caso sarà più facile gestire meglio i problemi che si pongono oggi, incluse le clausole di salvaguardia".

C'è, infatti, il rischio che nel 2016 ne arrivino di nuove. Una stangata da 16 miliardi di euro che arriverebbe dall'aumento dell’Iva e dal taglio delle deduzioni e delle detrazioni fiscali.

Comunque gli impegni assunti con la legge di Stabilità 2015 non terminano qui. Nel 2017 la clausola di salvaguardia sfiorerà i 25,5 miliardi e nel 2018 l’importo salirà a 28,2 miliardi di euro. "Con l’Ue - prosegue Bortolussi - abbiamo preso degli impegni per rispettare i vincoli di bilancio che non sarà facile onorare senza mettere mano nelle tasche dei contribuenti". Nel caso in cui non fossimo in grado di sterilizzare queste clausole di salvaguardia, dal primo gennaio dell’anno prossimo l’aliquota Iva del 10% aumenterebbe di due punti e, dal primo gennaio 2017, di un altro punto, attestandosi così al 13%. L’aliquota ordinaria, attualmente è al 22%, dall’inizio del 2016 si alzerebbe di due punti, dal primo gennaio 2017 di un altro punto e dal primo gennaio 2018 di un altro mezzo punto. Pertanto, dal 2018 l’aliquota ordinaria si attesterebbe al 25,5%. "Il meccanismo - spiega Bortolussi - che giustifica l’impiego delle clausole di salvaguardia è a dir poco diabolico. Se il Governo non sarà grado di chiudere gli enti inutili, di risparmiare sugli acquisti, di tagliare gli sprechi e gli sperperi che si annidano nella nostra Pubblica amministrazione, a pagare il conto ci penseranno i contribuenti italiani che già oggi subiscono un carico fiscale tra i più elevati d’Europa".

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