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Nel ventre di una donna incinta si trovavano due bebè. Uno di loro....

Nel ventre di una donna incinta si trovavano due bebè. Uno di loro chiese all’altro:
– Tu credi nella vita dopo il parto?
– Certo. Qualcosa deve esserci dopo il parto. Forse siamo qui per prepararci a quello che saremo più tardi.
– Sciocchezze! Non c’è una vita dopo il parto. Come sarebbe quella vita?
– Non lo so, ma sicuramente… ci sarà più luce che qua. Magari cammineremo con le nostre gambe e ci ciberemo dalla bocca.
– Ma è assurdo! Camminare è impossibile. E mangiare dalla bocca? Ridicolo! Il cordone ombelicale è la via d’alimentazione… Ti dico una cosa: la vita dopo il parto è da escludere. Il cordone ombelicale è troppo corto.
– Invece io credo che debba esserci qualcosa. E forse sarà diverso da quello cui siamo abituati ad avere qui.
– Però nessuno è tornato dall’aldilà, dopo il parto. Il parto è la fine della vita. E in fin dei conti, la vita non è altro che un’angosciante esistenza nel buio che ci porta al nulla.
– Beh, io non so esattamente come sarà dopo il parto, ma sicuramente vedremmo la mamma e lei si prenderà cura di noi.
– Mamma? Tu credi nella mamma? E dove credi che sia lei ora?
– Dove? Tutta in torno a noi! E’ in lei e grazie a lei che viviamo. Senza di lei tutto questo mondo non esisterebbe.
– Eppure io non ci credo! Non ho mai visto la mamma, per cui, è logico che non esista.
– Ok, ma a volte, quando siamo in silenzio, si riesce a sentirla o percepire come accarezza il nostro mondo. Sai?… Io penso che ci sia una vita reale che ci aspetta e che ora soltanto stiamo preparandoci per essa…”

Godetevela la mamma. Non...

Godetevela la mamma. Non lasciate che il suo profumo si disperda nell'aria. Respiratela quanto più potete. Inebriatevi della sua brezza e impregnatevi il corpo del suo profumo di zagara così da poterla annusare ogni volta che vorrete quando lei non ci sarà più. Vivetevela la mamma. Tutti i giorni, tutte le ore, i minuti e i secondi di ogni singolo giorno, di ogni mese, di ogni anno. Ascoltatela la mamma. Le sue parole vi mancheranno tanto quando tutto sarà silenzio e il sole tramonterà dietro l'orizzonte. Abbracciatela la mamma. Vi accorgerete che nessun cuore stretto tanto forte potrà mai donarvi tanto amore come quello di una mamma. Guardatela la mamma. Regalate ai vostri occhi quella luce unica e fiduciosa che solo lo sguardo di una mamma può emanare. Prendetela per mano la mamma. Stringete forte la sua mano così come facevate da bambini, fino a quando la sentirete esile e senza forze. Non lasciatela mai, sarà piena di rughe ma lei sarà felice di sentire la vostra di mano, e poter chiudere così gli occhi felice. Felice di andarsene tra le mani di chi ha amato...
(Bernardo Panzeca)

Non sprecare la tua giornata. Se non puoi...

La gomma disse alla penna: "Come stai amico mio."
La penna rispose con rabbia: "Non sono tuo amico Ti odio."
La gomma con sorpresa e tristezza: "Perchè mi odi?
La penna: "Perché cancelli quello che scrivo?"
La gomma: "Cancello solo gli errori."
La penna: "Qual è il tuo lavoro?
La gomma: "Sono una gomma da cancellare e questo è il mio lavoro.."
La penna: "Questo non è lavoro."
La gomma: "Il mio lavoro è utile quanto il tuo."
La penna: "Ti sbagli e sei arrogante; perché chi scrive è migliore di chi cancella."
La gomma: "Rimuovere un errore è come scrivere quello corretto."
La penna rimase in silenzio per un po', poi disse con una certa tristezza: "Ma ti vedo ringiovanire di giorno in giorno."
La gomma: "Perché sacrifico qualcosa di me stesso ogni volta che cancello un errore."
La penna disse con voce rauca: "Mi sento più stupida di prima."
La gomma disse mentre la consolava: "Nessun altro ne gioverà a meno che non ci sacrifichiamo per loro."
Quindi la gomma guardò la penna con grande simpatia, dicendo: "Mi odi ancora?"
La penna sorrise e disse: "Come posso odiarti quando il *sacrificio* ci ha uniti."

Lezione:
Ogni giorno ti svegli, non sprecare la tua giornata. Se non puoi essere una penna per scrivere la felicità negli altri, sii una bella gomma per cancellare il loro dolore e diffondere nelle loro anime speranza e ottimismo. Allora saprai di non avere sprecato la tua giornata.

Un giorno, una persona a cui tenevo...

Un giorno, una persona a cui tenevo tanto, mi raggelò con tre parole: "Sei troppo impegnativa". Da buona empatica mi misi nei suoi panni, chiedendomi cosa non andasse in me. Mi feci mille altre domande. E poi arrivai alla risposta. È impegnativo tutto quello che è importante e profondo, e la maggior parte della gente, adesso, preferisce la superficie, quella che non richiede sforzo. Siamo nell'era dei "Ti amo" detti ogni mese a una persona diversa, delle relazioni lampo, dei dialoghi superficiali. Eppure, eppure... un giorno capii che non c'è niente di sbagliato a volere tutto. Capii che voglio essere libera di scherzare, fare la bambina, ma anche essere una donna forte. Che voglio poter parlare di letteratura e filosofia quando mi va, come anche guardare un programma trash in TV. Voglio poter dire che sono fatta solo per storie serie, senza avere il timore di essere pesante. Voglio essere tutto. E voglio qualcuno che sia tutto. Perché a me, chi è "impegnativo" piace: ci so nuotare nelle profondità, è nella superficie che annego. (Anonimo dal Web)
(Post by Beppe Tardito on 23/01/2022)

Amano l'animale di casa come se fosse... (Di: Eliana Canova)

Amano l'animale di casa come se fosse un figlio, sviluppando un attaccamento morboso, certo aiutare gli animali è un pregio e non un difetto, ma molte volte si cade nel “patologico”. Molte persone, soprattutto donne, trovano più facile sviluppare empatia nei confronti degli animali domestici che verso le persone. Come mai? Queste persone possono mostrare un enorme interesse e carica emotiva, un atteggiamento ricco di ottimi sentimenti, per non dire di profondo amore per gli animali domestici. Spesso nell’interazione uomo-animale i giovani, ma in particolare i meno giovani, enfatizzano l’ingenuità, la purezza di cani e gatti, e i sentimenti di dolcezza di tenerezza da questi evocati. Alcune di queste persone, tanto affettuose verso gli animali, esprimono con chiarezza di averle adottate, sostituendole nell’immaginario e spesso nei comportamenti a figli che non hanno potuto avere, o che hanno scelto di non procreare. Quand’è che il legame con il proprio animale domestico diventa esagerato, un attaccamento morboso non più equilibrato? Ci sono persone che più che amare mostrano un bisogno d’affetto senza controllo verso gli animali domestici, quasi si fondono psicologicamente con loro. Cani e gatti spesso vengono adulto-morfizzati, nel senso che i proprietari si considerano veri e propri genitori e li trattano come i figli ideali obbedienti, mai deludenti, molto ammaestrabili secondo i propri bisogni inconsci o consci. In altre parole, le proprie frustrazioni sono compensate al massimo di fronte alla fedeltà indiscutibile di cani e gatti. In tal modo, però, non si rispettano nemmeno gli animali che sono interagenti con l’uomo, ma richiederebbero se potessero, di essere riconosciuti per quel che sono secondo la loro natura. Dedicarsi all’aiuto delle persone è in genere più faticoso, l’identificazione con la sofferenza psichica che richiede saper ascoltare con grande attenzione e sensibilità, coinvolge troppo da vicino e perciò per molta gente è difficile da tollerare. Cani e gatti alleviano la solitudine, specie negli anziani, e sono compagni di vita insostituibili. Da che cosa deriva la preferenze della loro compagnia a quella umana? Gli animali domestici sono più docili, più remissivi, più obbedienti e a livello comportamentale, addestrabili. Questo fa sentire potenti, quasi onnipotenti, se si ottiene tutto quello che si vuole da loro. L’animale fa sentire buoni e giustificati, mentre avere a che fare con gli esseri umani, anche solo aiutarli, è più difficile e complesso. L’animale fa sentire più liberi di esprimere le proprie emozioni senza vergognarsi, senza temere di essere puniti, giudicati, condannati. (Di: Eliana Canova)

Donne con le gonne...

“…Xchè arrivata ad una certa età e dopo aver conosciuto e frequentato ogni genere di uomini, da quelli belli, quelli intelligenti, quelli violenti e quelli infantili ora penso solo a me, mi prendo un cane xchè so che lui mi amerà indiscriminatamente, e tu uomo se vuoi entrare nella mia vita ricordati sempre che x me sarai la seconda scelta, si xchè arriverà sempre prima il mio cane in qualsiasi modo, a qualsiasi costo… Tu uomo sarai sempre al secondo posto!” (Di Beppe Tardito)

La moglie fedele...

Una donna rientra a casa e trova il marito a letto con una bella e giovane ragazza. "Porco schifoso!" gli grida la donna, "Come hai potuto farmi questo, una moglie fedele, la madre dei tuoi figli! Ti lascio immediatamente, chiederò il divorzio!" E il marito: "Ehi un momento, lascia che almeno ti spieghi una cosa..." "Va bene, - dice la moglie - tanto queste saranno le tue ultime parole che ascolto..." Lui comincia: "Stavo entrando in macchina per venire a casa quando si è avvicinata questa ragazza e mi ha chiesto un passaggio. Sembrava smarrita, impaurita e indifesa: mi ha fatto compassione, così l'ho fatta salire in auto. Ho notato che era molto magra, mal vestita e assai sporca. Mi ha detto che non mangiava da tre giorni! Così, preso dalla compassione, l'ho portata a casa e le ho scaldato gli involtini di carne che avevo preparato per te ieri sera, quelli che non hai mangiato per timore di metter su peso. Beh, li ha divorati in un istante! Visto che era sporca l'ho invitata a farsi una doccia e mentre era in bagno ho visto che i suoi abiti erano lerci e pieni di buchi: li ho buttati via. Dal momento che aveva bisogno di vestirsi, le ho dato i tuoi jeans di Armani di qualche anno fa, che tu non metti più perché ti sono diventati stretti. Le ho dato anche l'intimo che avevo comprato per il tuo compleanno, ma che non indossi perché dici che ho cattivo gusto. Le ho dato anche quella camicetta sexy che mia sorella ti ha regalato a Natale ma che non metti per farle un dispetto, e anche quegli stivali che avevi preso in quella costosa boutique ma che non portavi perché in ufficio una ne aveva un paio uguali..." A questo punto l'uomo tira un lungo respiro e continua: "Mi era così grata per la mia comprensione e aiuto che mentre l'accompagnavo alla porta, mi si è rivolta in lacrime e mi ha chiesto: "Non c'è qualcos'altro che tua moglie non usa più?" (Dal Web)

"Allora ho sentito mia madre...

Mia madre cucinava sempre cibo buono. Ma un giorno lei mise una torta bruciata davanti a mio padre. Ho aspettato per vedere cosa avrebbe detto mio padre. Ma ha tranquillamente mangiato la torta e mi ha chiesto come fosse andata la mia giornata. scusarsi con lui per la sua cena. Non dimenticherò mai la sua risposta. “Cara, mi piace la tua torta.” Più tardi gli ho chiesto se avesse detto la verità. Mi ha messo il braccio sulla spalla e ha detto: “Tua madre ha avuto una giornata difficile al lavoro.” “Era stanca, la torta bruciata non mi ha fatto male, ma una parola brusca avrebbe potuta ferirla.” Tutti commettiamo errori. Non dobbiamo concentrarci sugli errori, ma sostenere coloro che amiamo. Questo è il segreto delle relazioni lunghe e felici.

Cento anni...

Cento anni.
Un secolo.

Quando muore una persona che ha vissuto per così tanti anni, ci si dá pace più facilmente. Ai funerali quasi nessuno piange. Forse lo fanno solo i figli anziani sopravvissuti a loro volta alle loro traversie di vita. Qualcuno si soffia il naso, qualche altro azzarda occhi lucidi, ma nelle parole sussurrate di tutti c’é sempre la consolazione che chi non c’é più, ha vissuto moltissimo e la sua morte è nella logica delle cose. E questa logica consola.

Proprio ieri ero al funerale della mia zia centenaria. Capita che nelle famiglia ci sa un “primo” in qualcosa; il primo figlio laureato, la prima figlia suora, il primo cugino onorevole, il primo nipote americano… Bene. Io ho avuto la mia prima zia centenaria, brillante, come sempre, anche il giorno del suo centesimo compleanno e poi ammalata e costretta a non vedere la sua centounesima candelina. E così ieri ero al suo funerale. Noi, le ragazze di una volta, figlie e nipoti, ormai signore anziane, ci siamo ritrovate per il rito di commiato. Le figlie piangevano piano, le nipoti erano commosse. Ma cento anni, si sa, sono cento. E così diventiamo timorosi di esprimere sentimenti… Con tutti i bambini e i giovani che muoiono, con tutte le madri e i padri che muoiono, come si fa a piangere per un’anziana zia che ha vissuto moltissimo, molto più di tanti altri che lasciano le loro famiglie troppo presto?

A questo pensavo perfino io fino a ieri, fino a quando sono tornata a casa, fino a quando mi sono seduta davanti alla mia tazza di té pomeridiano e nel silenzio della casa ho cominciato a ripensare a quanto la mia zietta ha inciso nella mia vita. Lei … che mi ha regalato il mio primo giradischi personale e il mio primo 45 giri di Elvis, quel Love me tender che è ancora lì nel cassetto in cui conservo parecchi ricordi musicali suonati e risuonati in quei pomeriggi di sabato della mia adolescenza in cui, sconsolata, mi annoiavo a morte pensando al bel Maurizio, il ragazzino che mi aveva strappato il cuore e che era innamorato di tutte le altre ragazzine che non ero io… Lei … che ballava il woogie, il valzer e il tango con uguale energia e abilità e che amava l’arte, la pittura, le cose belle, l’armonia dei colori e delle forme… Lei … che lavorava moltissimo ed era quotatissima nella sua professione, quel lavoro di commercialista che le dava da vivere, che esercitava con meticolosa precisione e che faceva da contraltare alle sue notti insonni in cui sferruzzava e ricamava. Grazie a lei ho amato il lavoro e la manualità e ancora adesso nei miei momenti liberi amo cucire e lavorare a maglia. Grazie a lei ho imparato ad apprezzare il silenzio della casa di notte, quando, libera dai miei altri impegni familiari, potevo e posso fare ciò che volevo e voglio, senza intralcio alcuno. Lei… che decorava con passione gli alberi di Natale e che aveva sempre un regalo per tutti. Lei…che aveva un profumo unico nei suoi abbracci, nei vestiti, in tutto ciò che la circondava e che mi ha regalato il mio primo portacipria con il coperchio di smalto blu che per anni ha viaggiato con me nelle mie borse dovunque andassi.

E quegli anni avventurosi di guerra e di guerra civile e quel suo racconto di fuga per mettersi in salvo con la sua piccolina e quell’anello venduto, senza pensare due volte, alla borsa nera in cambio di una scatola di latte condensato e la sua dignità di madre e di donna, difesa e testimoniata per tutta la vita con splendida integrità morale e personale… E il suo gusto nel vestire, la sua figura slanciata ed elegante, il suo passo lungo e veloce, il suo sorriso, la sua onestà…

Davanti alla mia tazza di té di ieri pomeriggio, ho ritrovato molto ció che sono e che ho cercato di diventare grazie a lei, al suo esempio, alla sua dedizione a ideali e principi vissuti e sentiti. Cento anni e sette mesi senza venire mai meno a se stessa. Forse questo è il senso di una bella vita lunga, del groppo in gola che mi sento e del sorriso che attraversa la mia mente quando penso a lei. (Anna)

Ci sono donne difficili da amare. Donne che ti....

Ci sono donne difficili da amare.
Donne che ti entrano dentro con un solo sguardo e non se ne vanno più.
Donne che vorresti evitare perché amarle significherebbe mettere in discussione te stesso.
Donne che non parlano ma ti dicono un'infinità di parole.
Donne che in un attimo sono dolcezza, caparbietà, sensualità, odio, amore, quotidianità, meraviglia e tutto quello che cerchi.
Donne magari non bellissime ma diventano affascinanti se vedi le loro anime.
Donne che ridono, sempre e comunque, ma non per questo sono senza cervello.
Donne che non parlano quando le ferisci, accusano il colpo, ti guardano mentre muoiono dentro.
Donne che vorrebbero un abbraccio ma non chiedono nulla.
Donne che sono, ma si sentono nulla.
Donne che vedi forti, spavalde, arroganti perché la loro debolezza la nascondono a tutti, soprattutto a loro stesse.
Donne che amano con il cuore, con la mente e con l'anima.
Angeli caduti per sbaglio sulla terra che non riescono più a tornare indietro. ❤️
Di:Claudia Morzenti
(Posted by Beppe Tardito on 06/04/2022)

Quando Dio creò la donna, lavorò fino a tardi...

Quando Dio creò la donna, lavorò fino a tardi il sesto giorno .. Un angelo venne e Gli chiese: "Perché passare così tanto tempo con lei?" Rispose il signore. "Hai visto tutte le specifiche che devo soddisfare per darle forma?" Deve funzionare su tutti i tipi di situazioni, Deve essere in grado di abbracciare più bambini allo stesso tempo, Avere un abbraccio che può guarire qualsiasi cosa, da un ginocchio ammaccato a un cuore spezzato, Deve fare tutto questo con solo due mani: "Si cura da sola e può lavorare 18 ore al giorno" L'ANGELO rimase impressionato "Solo due mani .. impossibile! E questo è il modello standard? " L'angelo si avvicinò e toccò la donna "Ma l'hai resa così morbida, Signore". "È dolce", disse il Signore, "Ma l'ho resa forte, non puoi immaginare cosa possa sopportare e superare." "Può pensare?" Chiese l'angelo ... Il Signore rispose. "Non solo lei può pensare, può ragionare e negoziare". L'angelo le toccò le guance .... "Signore, sembra che questa creazione ha una perdita! Hai messo troppi pesi su di lei" "Non sta perdendo ... è una lacrima" Il Signore corresse l'Angelo ... "Per cosa è?" Chiese l'angelo .. Il Signore gli disse. "Le lacrime sono il suo modo di esprimere il suo dolore, i suoi dubbi, il suo amore, la sua solitudine, la sua sofferenza e il suo orgoglio." ... Questo impressionò l'Angelo, "Signore, sei un genio, hai pensato a tutto. La donna è davvero meravigliosa " Il Signore disse. "In effetti lo è. Ha una forza che stupisce un uomo. Riesce a gestire guai e a portare pesanti fardelli. Lei ha la felicità, e l'amore. Lei sorride quando ha voglia di urlare. Canta quando ha voglia di piangere, piange quando è felice e ride quando ha paura. Combatte per ciò in cui crede. Il suo amore è incondizionato. Il suo cuore si spezza quando muore un parente o un amico, ma trova la forza per andare avanti con la vita " L'angelo chiese: "Quindi lei è un essere perfetto?" Il Signore rispose: "No. Ha solo un inconveniente Spesso dimentica ciò che vale. "

La leggenda degli occhi verdi.

Gli occhi verdi sono i più affascinanti. Scopriamo quale significato ha questo particolare colore di occhi e quali caratteristiche determina.

Gli occhi verdi sono tra i più affascinanti. Le persone che hanno questa particolare tonalità dell’iride non sono moltissime in Italia: quello che è certo è che il verde sta benissimo su qualunque tipo di carnagione, che sia ambrata o lattiginosa, e su qualsiasi colore di capelli.
Tuttavia, forse non tutti sono a conoscenza del particolare significato legato a questo tratto fisico. Nei Paesi orientali è molto diffusa una leggenda, che ora sta prendendo piede anche in Occidente, secondo cui il colore degli occhi di una persona direbbe molto della sua personalità. Questo avviene perchè gli occhi sono lo specchio dell’anima. Quali sono le leggende legate alle persone dagli occhi verdi? Scopriamo insieme quale significato ha questo particolare colore di occhi e quali caratteristiche determina nelle donne.
Secondo una leggenda orientale, il colore degli occhi determinerebbe il legame con la natura della persona. Si dice in particolare che le persone con gli occhi verdi sarebbero discendenti delle Ninfe dei laghi. Queste divinità femminili avevano un forte legame con l’ambiente naturale, tanto che erano solite vivere nelle foreste o nelle vicinanze di laghi e di fiumi. Le ninfe sono spesso raffigurate nell’iconografia occidentale con vesti morbide e sinuose, mentre danzano in piena armonia con l’ambiente circostante.
Secondo diversi miti, queste divinità erano spiriti liberi difficilmente conquistabili, soprattutto dagli uomini, che incantavano con il loro fascino. Oltre a questo, le ninfe si distinguevano per il loro colore degli occhi. La loro iride era di un verde quasi trasparente, con i bordi color nocciola o di blu intenso. I loro occhi avevano un grande potere: chi osava guardarli rimaneva folgorato e si innamorava perdutamente. Si dice che proprio da questo derivi la capacità di seduzione femminile. Secondo una seconda leggenda, quella della Ninfa e del Cacciatore, un giovane cacciatore si stava risciacquando il volto con l’acqua del Lago della Ninfa, quando fu abbagliato da un’apparizione. Sulla sponda opposta del lago era infatti apparsa una ragazza bellissima, che lo guardò fissandola con i suoi occhi verdi. Il ragazzo se ne innamorò perdutamente subito. Quando la fanciulla scomparve, lui cercò di inseguirla, ma non la ritrovò. Nonostante gli avvertimenti dei carbonai sulla natura malvagia della ninfa, egli tornò al lago nei giorni seguenti: ogni volta compariva sulla riva opposta la ninfa. Quando il giovane, esasperato, le dichiarò il suo amore, la ninfa creò un ponte di cristallo sul lago. Il cacciatore iniziò a percorrere il ponte, ma questo improvvisamente scomparve: eglì morì annegando nelle acque del lago.

Caratteristiche delle persone con occhi verdi:
Gli occhi verdi non sono tuttavia un’esclusiva femminile: ci sono anche diversi uomini che li hanno in tutto il mondo. Questi sono soliti avere una personalità complessa. Essi sono solitamente forti, risoluti e sicuri di sè, sono persone che se la sono cavata senza aiuti esterni nella vita. Date queste loro caratteristiche, hanno bisogno di avere al loro fianco una compagna dal carattere altrettanto forte. Anche questi hanno un forte legame con la natura e amano stare in luoghi aperti. Per quanto riguarda le caratteristiche delle donne con gli occhi verdi, queste sono molto piacenti e socievoli: amano passare il tempo in compagnia degli altri, anche in mezzo a degli sconosciuti. Hanno un modo di fare dolce e gentile, ma anche ironico: sono particolarmente amate proprio per il loro senso dell’umorismo. La loro forte connessione con la natura le porta a preferire di trascorrere il tempo in luoghi aperti. Nelle relazioni amorose le donne dagli occhi verdi, come facevano le Ninfe, attraggono diversi tipi di uomo, tuttavia raramente perderanno la testa per qualcuno. Nonostante la loro capacità di amare profondamente gli altri, non si lasciano andare mai completamente dato il loro grande amore per se stesse. Quando però scelgono un partner per la vita, esse sono solitamente gelose e pignole. Ci sono anche dei tratti caratteriali comuni ad entrambi i sessi. Le donne e gli uomini con gli occhi verdi sono generalmente persone generose e dotate di grande altruismo. Queste sono pronte ad aiutare il prossimo in modo incondizionato. Un difetto comune è che sono permalose, soprattutto se vengono toccate da vicino.
e tu di che colore hai gli occhi?
(Posted by Beppe Tardito on 16/02/2022)

Se incontri una "Strega"... (Carla Babudri)

Se incontri una strega, devi sapere che ama il silenzio, così come ama la notte e le sue infinite stelle. Se incontri una strega, non spaventarti: le sue emozioni sono intense, imprevedibili e mutevoli, proprio come quelle della luna a cui lei è legata. Se incontri una strega, probabilmente non la comprenderai, basta che tu la lasci fare. Parlerà dei misteri dell’universo, o senza alcuna ragione ti citerà una poesia, o parlerà tra sé e sé, …delle volte, neanche lei riesce a capire se stessa. Se incontri una strega, preparati, i tuoi giorni diventeranno magici e la quotidianità un’avventura. Se incontri una strega, devi sapere che lei fa l’amore come una tempesta di vento… a volte scatenata, a volte leggera, calma come una piuma, che si posa sulla terra. Se incontri una strega, non ti preoccupare, lei ride dei drammi e piange con i fiori. Se incontri una strega, tieni presente che lei vedrà nei tuoi occhi la bellezza che hai sempre temuto. Vedrà il tuo potere, le tue sofferenze e ogni tuo sogno. Se incontri una strega, e dormirai accanto a lei, goditi il viaggio… ti porterà nei suoi sogni pieni di voli pindarici ed incontri fantastici… Al risveglio non sarai più lo stesso. E infine, se incontri una strega, stai attento! Potrebbe essere che per un fugace istante, tu possa confonderla con una donna normale. (posted by Beppe Tardito on 25/12/2021)

Ad una certa età appare tutto un po' più chiaro: non abbiamo...


Ad una certa età appare tutto un po' più chiaro: non abbiamo bisogno di drammi e legami inutili nella nostra vita. L'unica cosa che vogliamo è essere sereni ed in pace con noi stessi. Sono passati gli anni dei grandi dilemmi. Non abbiamo più la forza né il tempo di correre dietro a chi non ci apprezza. Non sopportiamo più laddove in passato mettevamo una pietra sopra. I macigni sul cuore pesano e fanno sprofondare sempre più in basso, quando invece noi vogliamo volare... Volare liberi e leggeri da ogni turbamento. Ad una certa età maturi la consapevolezza che anche se non piaci a tutti va bene, anche se le cose non vanno sempre come vorresti va bene lo stesso. Non piacere a tutti non significa essere sbagliato, semmai significa non essere "addomesticabile" ai rigidi schemi di una società che esigendo la perfezione, ci rende tristi e spenti. Quando qualche progetto non va secondo i nostri piani non è più un dramma. Abbiamo capito che ogni sconfitta è semplicemente un trampolino di lancio verso splendidi nuovi orizzonti. Il mondo è ricco di sfumature che nemmeno immaginiamo. È ricco di occasioni ed opportunità che aspettano solo di essere colte. E non sarà sicuramente restando negli 'schemi' che faremo cose grandi ed inimmaginabili. Bisogna essere diversi. Unici, anche se questo dovesse significare non piacere alla gente. Ad una certa età, l'unica cosa che conta è piacere a se stessi. Con i propri lividi, le proprie botte ed i propri errori. Quelli che ti hanno portato a maturare questa consapevolezza. Quelli che oggi ti fanno rendere conto di che persona magnifica e speciale tu sia e di quanto adesso, per essere felice, tu non abbia bisogno di nulla se non di ciò che hai già raggiunto con così grandi sacrifici nella vita. (Posted by Beppe Tardito on 25/01/2019)

L'uomo delle pulizie?.. Chissà, forse, però...


Un disoccupato sta cercando lavoro come uomo delle pulizie alla Microsoft.
L'addetto del dipartimento del personale per valutarlo gli fa scopare il pavimento, poi lo intervista e alla fine gli dice:

"Sei assunto, dammi il tuo indirizzo di e-mail, così ti mando un modulo da riempire insieme al luogo e alla data in cui ti dovrai presentare per iniziare."

L'uomo, sbigottito, risponde che non ha il computer, né tanto meno la posta elettronica.

Il tipo gli risponde che se non ha un indirizzo e-mail significa che virtualmente non esiste e quindi non gli possono dare il lavoro.

L'uomo esce disperato, senza sapere cosa fare e con solo 10 dollari in tasca.

Decide allora di andare al supermercato e comprare una cassa di dieci chili di pomodori.

Vendendo porta a porta i pomodori in meno di due ore riesce a raddoppiare il capitale e ripetendo l'operazione si ritrova con centosessanta dollari.

A quel punto realizza che può sopravvivere in quella maniera, parte ogni mattina più presto da casa e rientra sempre più tardi la sera e ogni giorno raddoppia o triplica il capitale.

In poco tempo si compra un carretto, poi un camion e in un batter d'occhio si ritrova con una piccola flotta di veicoli per le consegne.

Nel giro di cinque anni il tipo è proprietario di una delle più grandi catene di negozi di alimentari degli Stati Uniti.

Allora pensa al futuro e decide di stipulare una polizza sulla vita per lui e la sua famiglia.

Contatta un assicuratore, sceglie un piano previdenziale e quando alla fine della discussione l'assicuratore gli chiede l'indirizzo e-mail per mandargli la proposta.

Lui risponde che non ha né computer né e-mail.

"Curioso - osserva l'assicuratore - avete costruito un impero e non avete una e-mail, immaginate cosa sareste se aveste avuto un computer!".

L'uomo riflette e risponde:

"Sarei l'uomo delle pulizie della Microsoft".


MORALE:
Se hai letto questa storia vuol dire che hai una e-mail.
Quindi hai più possibilità di diventare uomo delle pulizie che miliardario?...

Donne... in gamba. "Anche se non pratica del...


Anche se non pratica del lago, la moglie di un pescatore decide di uscire in barca. Accende il motore e si spinge ad una piccola distanza; spegne, butta l’ancora e si mette a leggere il suo libro.

Arriva una guardia forestale in barca. Si avvicina e le dice:

– Buongiorno, Signora, che cosa sta facendo?
– Sto leggendo un libro, risponde lei (pensando “non è forse ovvio?!”).
– Lei si trova in una zona di pesca vietata, aggiunge la guardia.
– Mi dispiace, agente, ma non sto pescando. Sto leggendo.
– Sì, ma ha tutta l’attrezzatura. Per quanto ne so, potrebbe cominciare in qualsiasi momento. Devo portarla con me e fare rapporto.
– Se lo fa, agente, dovrò denunciarla per molestia sessuale, dice la donna.
– Ma se non l’ho nemmeno toccata!, ribatte la guardia forestale.
– Questo è vero, ma possiede tutta l’attrezzatura. Per quanto ne so potrebbe cominciare in qualsiasi momento.
– Le auguro buona giornata, Signora, e la guardia se ne va.

MORALE: Mai discutere con una donna che legge: è probabile che sappia anche pensare.

Un uomo andò da suo padre e gli disse: "Padre, non sopporto più mia moglie...

Un uomo andò da suo padre e gli disse: "Padre, non sopporto più mia moglie, voglio ucciderla, ma ho paura che venga scoperto.
Mi puoi aiutare?"
Il padre rispose: "Sì, posso, ma c'è un problema ... Devi fare in modo che nessuno sospetti che sia stato tu quando lei morirà.
Dovrai prenderti cura di lei, essere gentile, grato, paziente, amorevole, meno egoista, ascoltare di più...
Vedi questo veleno qui?
Ogni giorno ne metterai un po' nel cibo. Così, lei morirà lentamente."
Dopo qualche giorno, il figlio torna dal padre e dice: "non voglio più che mia moglie muoia!
Mi sono reso conto che la amo. E adesso? Come faccio dato che l'ho avvelenata in questi giorni?"
Il padre gli risponde: "Non ti preoccupare! Quello che ti ho dato era polvere di riso. Non morirà, perché il veleno era dentro di te!"
Quando nutrite rancori morite lentamente. impariamo prima a fare la pace con noi stessi e solo dopo saremo in grado di farla con gli altri. Trattiamo gli altri come vorremmo essere trattati noi.
Prendiamo noi l'iniziativa di amare, di dare, di aiutare... e smettiamola di pretendere di essere serviti, di approfittare e sfruttare gli altri.
Che l'amore di Dio ci raggiunga ogni giorno perché non sappiamo se avremo tempo per purificare noi stessi con questo antidoto chiamato il PERDONO.

Dal web

Ho imparato che la vita qualche volta...


Per quanto se ne possa dire... "Ho imparato che qualsiasi cosa accada, o per quanto l'oggi sembri insopportabilmente brutto, la vita va sempre avanti e... il domani sarà migliore. Ho imparato che si può capire molto di una persona dalla maniera in cui affronta queste tre cose: una giornata uggiosa, la perdita del bagaglio, l'intrico delle luci dell'albero di Natale. Ho imparato, a proposito della relazione con i propri genitori, che ci mancheranno quando saranno usciti dalla nostra vita. Ho imparato che semplicemente sopravvivere, è diverso da vivere. Ho imparato che la vita qualche volta consente una seconda chance. Ho imparato che non si può affrontare la vita con i guantoni da baseball su entrambe le mani: si ha sempre bisogno di gettare qualcosa dietro le spalle. Ho imparato che ogni volta che prendo una decisione col cuore, generalmente faccio la scelta giusta. Ho imparato che anche quando non sto bene, non devo stare da sola. Ho imparato che ogni giorno si dovrebbe uscire ed avere contatti con qualcuno. Le persone gradiscono molto un abbraccio, o anche semplicemente una pacca sulle spalle. Ho imparato che ho ancora molto da imparare. Ho imparato che le persone dimenticheranno quanto detto, quanto fatto, ma non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire. " (Maya Angelou)

Dedicata a mia mamma che non c'è più..


"Mamma, questa lettera è per te: è come se puntassi il cannocchiale verso le stelle e quella più bella riuscisse a splendere ancor di più perché nutrita dalla lucentezza di queste parole. Sei sempre stata con me, ogni momento della nostra vita lo abbiamo condiviso e vissuto con forza, coraggio e determinazione e ora queste parole voglio scrivertele perché mi manchi, mi ero ripromessa di non dirtelo ma sì: mi manchi davvero e certe volte credo di non riuscire a farcela.

Ti scrivo però anche perché ho un grande bisogno di dirti grazie: non ci sei più però è come se fossi sempre presente. I tuoi valori, la tua forza d'animo e la tua generosità sono rimasti in questo posto che mi regala sempre tante sorprese ma che spesso mi rattrista e mi turba, qui in questa città che tu tanto amavi e che non hai mai voluto lasciare. Sono questi tuoi valori ad essere rimasti nel mio cuore, ad avermi reso quella che sono oggi, orgogliosa della sicurezza con cui affronto tutto e felice dei rapporti che ho costruito.

Sai, mamma, c'è un motivo per cui non ti voglio dire che mi manchi: la verità è che non sei mai andata via. Spesso si dice che chi muore non c'è più, è passato a un'altra vita, ma io non lo penso e sono convinta che non sia così. Tu non mi manchi mamma: tu sei qui con me, la tua anima mi abbraccia quando mi sento sola, il tuo volto mi sorride quando tutto intorno mi spinge a piangere, il tuo sguardo mi illumina la strada da seguire e mai mi sono sentita sola, così tremendamente sola da pensare di non potercela più fare.

Ecco perché mamma voglio dirti grazie: certe volte sento un vuoto dentro che mi riporta alle nostre litigate, alle nostre passeggiate e ai nostri scherzi ma sono proprio i ricordi a colmare questo vuoto ed è proprio la tua figura a darmi forza e a infondermi coraggio.

Senza te, cara mamma, non sarei mai stata quella che oggi sono. Un giorno ci rincontreremo in un grande abbraccio, nel bel mezzo di una festa che non potrà mai finire". (Web)

Se sei stanco di tutto, fermati un attimo e leggi il...


Se sei stanco di tutto, fermati un attimo e leggi il blog di questa giornalista di Thought Catalog...

Arriva un momento nella vita di ognuno in cui ci si sente stanchi. Stanchi di darsi, di combattere, di provare, a volte semplicemente di procedere. Un momento in cui, feriti, delusi, affaticati, non abbiamo né forza né coraggio per dare una sterzata alla vita. Affannarsi per trovare l'ennesima soluzione per riemergere sembra impossibile. Trovare la forza di venirne fuori, anche. E allora sembra illuminante la risposta data da questa giornalista del sito thoughtcatalog.com che in un blog dice che questi momenti possono essere semplicemente "assecondati", vissuti, capiti.

"So cosa vuol dire sentirsi stanco - e non solo in senso fisico. Il mondo in cui viviamo è un luogo estenuante. È usurante. È ingrato. È una ricerca senza fine e poco gratificante. Sei stanco, semplicemente perché ci vivi. Sei stanco di amare troppo, di preoccuparti troppo, dando troppo ad un mondo che non dà mai nulla in cambio. Sei stanco di investire in esiti indefiniti. Sei stanco delle incertezze".

Questa stanchezza non è caratteriale. Perché probabilmente un tempo siamo stati animati dalle più vive intenzioni, carichi di speranze e fiducia nel futuro, dice la blogger. Eppure la vita ci ferisce e queste ferite, l'una sull'altra, sanguinano e ci impediscono di ricominciare il cammino.
La verità è che siamo tutti stanchi. Ognuno di noi. Da una certa età in poi, non siamo altro che un esercito di cuori spezzati e di anime dolenti, alla disperata ricerca di realizzazione. Vogliamo di più, ma siamo troppo stanchi per chiederlo. Siamo stufi di dove siamo, ma siamo troppo spaventati per ricominciare. Abbiamo bisogno di rischiare, ma abbiamo paura di guardare crollare tutto ciò che ci circonda. Dopo tutto, non siamo sicuri di quante volte saremo in grado di ricominciare da capo.
Ma è proprio in questi momenti che non bisogna mollare, ma neanche pretendere, ci consiglia la giornalista, di ottenere subito dei risultati. Perché questo è il fallimento più grande che ci fa perseverare in questo senso di cronica stanchezza: l'insoddisfazione da mancata realizzazione immediata.

"Tutti noi ci scoraggiamo. Ma dobbiamo lavorare su questi sentimenti. Solo perché sei logoro e insoddisfatto della vita che stai vivendo non significa che non stai facendo un cambiamento. Ogni persona che abbia mai ammirato ha avuto momenti in cui si è sentita sconfitta nel perseguimento dei suoi sogni. Ma questo non le ha impedito di raggiungerli".

"Alcune cose nella vita accadono in silenzio. Accadono lentamente. Accadono a causa delle piccole scelte attente che facciamo tutti i giorni, che ci trasformano in versioni migliori di noi stessi. Dobbiamo lasciarci il tempo che quelle alterazioni accadano. Per vederle evolvere", dice la giornalista.
Perciò, conclude, "quando sei stanco, vai piano. Vai adagio. Procedi timidamente. Ma non fermarti. [...] Sei stanco perché stai facendo un cambiamento. [...] Sei stanco perché stai crescendo. E un giorno quella crescita cederà il passo al rinnovamento di cui hai bisogno". (Fonte: L'Huffington Post)

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