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2017: taglio sulle pensioni da gennaio, ecco quanto si perde...
Pensioni 2017: è in arrivo a gennaio un taglio alle pensioni che, seppur lieve, farà calare l’assegno pensionistico di tutti i pensionati in Italia. Si tratta del conguaglio negativo del 2017 calcolato sullo 0,1% dell’importo riconosciuto di diritto e pertanto i pensionati faranno bene a prender carta e penna e calcolare di quanto diminuirà la loro pensione per il prossimo anno.
Il conguaglio negativo sugli assegni pensionistici riguarda gli importi erogati ai pensionati nel 2015; un conguaglio una tantum che servirà a rimborsare quanto erogato erroneamente nei confronti dei pensionati negli anni passati.
Ma qual è il motivo del taglio alle pensioni nel 2017 e di quanto diminuiranno gli assegni? Causa della novità che non può certo far felici i pensionati è il conguaglio negativo dovuto all’inflazione. Per il prossimo anno dovrà essere recuperato lo 0,1% dell’importo erogato negli scorsi anni nei confronti dei pensionati a seguito della rivalutazione degli assegni pensionistici e più nello specifico, dovranno essere erogati gli importi eccessivi relativi al 2015.
Di quanto saranno tagliate le pensioni del 2017 e quanto perderanno i pensionati? Ecco dettagli, esempi e simulazioni dell’amara novità per i pensionati in arrivo a gennaio 2017.
Pensioni 2017: da gennaio tagli sull’assegno. Ecco perché e quanto si perde
Il conguaglio negativo sulle pensioni nel 2017 comporterà il taglio dell’assegno pensionistico dello 0,1% relativo agli assegni erogati nel 2015. La decisione di tagliare l’assegno pensionistico nei confronti della totalità dei pensionati è stata stabilita dopo il congelamento del recupero stabilito con la Legge di Stabilità 2014 quando, per effetto dell’inflazione, la rivalutazione dell’assegno pensionistico era già stata calcolata in negativo.
Nel 2017 non sono previsti rinvii e, pertanto, per i pensionati non sono in arrivo notizie positive. Il taglio ci sarà ma la consolazione è che l’importo non scenderà di molto.
Il calcolo di quanto si perderà a causa del conguaglio negativo dovrà essere effettuato sulla base del proprio importo di pensione 2017. L’unica certezza è che, oltre alla diminuzione a causa del conguaglio negativo, per il 2017 le pensioni saranno bloccate e non ci saranno rivalutazioni sull’assegno pensionistico.
A causa dell’indice di inflazione a zero, non subiranno modifiche gli importi del trattamento minimo, fissato a 501,89 nel 2017 e tanto meno per l’assegno sociale, che resterà pari a 448,06 euro al mese.
Ma quanto perderanno i pensionati? Ecco cosa comporterà il conguaglio dello 0,1% sulle pensioni e di quanto diminuiranno a gennaio 2017.
Pensioni 2017, da gennaio tagli sull’assegno: ecco quanto si perde
Il taglio della pensione a gennaio 2017 dovrà essere calcolato nella misura dello 0,1% del proprio assegno pensionistico. Gli effetti dell’inflazione e la rivalutazione a zero comporterà l’inevitabile diminuzione dell’assegno pensionistico ma, a consolare i pensionati, è la notizia che si tratterà di un importo esiguo.
Per quel che riguarda la platea di pensionati con pensione lorda di 1.400 euro, ovvero un’ampia fetta della popolazione, la perdita che si registrerà a partire da gennaio 2017 sarà in totale di 18,60 euro all’anno, compresa la tredicesima mensilità erogata nel mese di dicembre.
Discorso diverso per le pensioni di importo maggiore: la perequazione è calcolata al pieno per le pensioni fino a 3 volte l’importo dell’assegno minimo, al 95% per quelle da 3 a quattro volte, al 75% per quelle da quattro a cinque volte, al 50% da cinque a sei volte il minimo e al 45% per quelli superiori a 6 volte il trattamento minimo.
In sostanza, per i pensionati con assegni compresi tra 1.400 euro e fino a 3.000 euro la perdita sarà compresa tra 18 e 20 euro in totale; per le pensioni più alte, ovvero su un assegno medio di 3.000 euro, il taglio sarà dello 0,095% ovvero di 37,05 euro.
L’importo è, in sostanza, proporzionalmente diminuito sulla base dell’ammontare dell’assegno pensionistico, con un taglio inferiore per quel che riguarda le pensioni di importo maggiore.
Discorso diverso, invece, per le pensioni d’oro, ovvero quelle superiori al trattamento minimo di 14, 20 e 30 volte. Non si applicherà il contributo di solidarietà rispettivamente del 6%, del 12% e del 18% e pertanto gli assegni aumenteranno, tornando all’importo pieno.
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LADRI
RispondiEliminaCHE RIFLETTANO SERIAMENTE PRIMA DI CONGUAGLIARE IN NEGATIVO LE PENSIONI......NON E' ACCETTABILE.......CHE SI ESAMININO LE COSCENZE
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