Non ho mai cercato avventure. Non ho mai voluto qualcuna per colmare un
vuoto. Non ho mai abbracciato una donna senza un desidero sincero.
Ognuno forse dall’amore si aspetta un qualcosa in più. Aspetta il tuo
cuore, colei che saprà dare un senso all’illogico, la tua donna. Quella
capace di interpretare i tuoi silenziosi stati d’animo. Quella a cui
dirai ogni tuo segreto, raccontando il tuo lato nascosto, quello che mai
hai potuto mostrare, non per egoismo, ma semplicemente per vergogna.
È
difficile spogliarsi di tutto dinanzi ad una qualunque, mettere a nudo
se stessi è un atto eroico e da coraggiosi, perché in quell’istante sei
disarmato e indifeso. Se dall’altra parte non c’è chi comprende quella
fragilità, la può usare per farti del male, raccontando poi che eri un
uomo difficile. Forse sei sempre stata qui, scusami se solo adesso, ti
ho scoperto! (Red May)
Le storie più belle
STORIE DIVERTENTI
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Dedicata a mia mamma che non c'è più..
"Mamma, questa lettera è per te: è come se puntassi il cannocchiale verso le stelle e quella più bella riuscisse a splendere ancor di più perché nutrita dalla lucentezza di queste parole. Sei sempre stata con me, ogni momento della nostra vita lo abbiamo condiviso e vissuto con forza, coraggio e determinazione e ora queste parole voglio scrivertele perché mi manchi, mi ero ripromessa di non dirtelo ma sì: mi manchi davvero e certe volte credo di non riuscire a farcela.
Ti scrivo però anche perché ho un grande bisogno di dirti grazie: non ci sei più però è come se fossi sempre presente. I tuoi valori, la tua forza d'animo e la tua generosità sono rimasti in questo posto che mi regala sempre tante sorprese ma che spesso mi rattrista e mi turba, qui in questa città che tu tanto amavi e che non hai mai voluto lasciare. Sono questi tuoi valori ad essere rimasti nel mio cuore, ad avermi reso quella che sono oggi, orgogliosa della sicurezza con cui affronto tutto e felice dei rapporti che ho costruito.
Sai, mamma, c'è un motivo per cui non ti voglio dire che mi manchi: la verità è che non sei mai andata via. Spesso si dice che chi muore non c'è più, è passato a un'altra vita, ma io non lo penso e sono convinta che non sia così. Tu non mi manchi mamma: tu sei qui con me, la tua anima mi abbraccia quando mi sento sola, il tuo volto mi sorride quando tutto intorno mi spinge a piangere, il tuo sguardo mi illumina la strada da seguire e mai mi sono sentita sola, così tremendamente sola da pensare di non potercela più fare.
Ecco perché mamma voglio dirti grazie: certe volte sento un vuoto dentro che mi riporta alle nostre litigate, alle nostre passeggiate e ai nostri scherzi ma sono proprio i ricordi a colmare questo vuoto ed è proprio la tua figura a darmi forza e a infondermi coraggio.
Senza te, cara mamma, non sarei mai stata quella che oggi sono. Un giorno ci rincontreremo in un grande abbraccio, nel bel mezzo di una festa che non potrà mai finire". (Web)
"Lettera agli amici" Bellissima da leggere e condividere con i vostri amici più cari..
Se sapessi che oggi è l’ultimo giorno che ti vedo uscirei dalla porta, ti abbraccerei, ti darei un bacio e ti chiamerei di nuovo per dartene altri. Se sapessi che oggi è l’ultima volta che sento la tua voce, registrerei ogni parola per poterle ascoltare una o più volte ancora. Se sapessi che questi sono gli ultimi minuti che ti vedo, ti direi “ti amo” e non darei scioccamente per scontato che già lo sai.
Sempre c’è un domani e la vita ti da un’altra possibilità per fare le cose bene, ma se mi sbagliassi e oggi fosse tutto ciò che rimane, mi piacerebbe dirti quanto ti amo, che mai ti dimenticherò. Il domani non è assicurato per nessuno, giovane o vecchio. Oggi può essere l’ultima volta che vedi chi ami. Perciò non aspettare oltre, fallo oggi, perchè se il domani non arrivasse sicuramente rimpiangeresti il giorno che non hai avuto tempo per un sorriso, un abbraccio, un bacio e che eri troppo occupato per regalare un ultimo desiderio. Tieni chi ami vicino a te, digli quanto hai bisogno di loro, amali e trattali bene, trova il tempo di dirgli “mi piace”,”perdonami”,”per favore”,”grazie” e tutte le parole d’amore che conosci. (G. G. Marquez)
Lettera di Natale per chi Mi Ha Giudicato, Per Chi Mi ha Ferito e per Chi Mi Ha Tradito... (Leggetela)
Non giudicare chi si fida di te … piuttosto accompagnalo come un angelo custode, silente e sincero.
Nella vita c’è sempre qualcuno che ti ferisce, che ti tradisce, che ti inganna o che, in poche e tristi parole, ti spezza il cuore.
A volte, e questo non capita così di rado, quel qualcuno è una persona importante, è una parte della tua vita, è un affetto che sentivi vicino e speravi di conservare per sempre immutato e intangibile.
La vita ci insegna, però, che nulla è inviolabile, nessuno resta uguale nei sentimenti e nei bisogni, e sempre per ricevere amore occorre dare affetto, perché l’amore è un equilibro che si raggiunge solo nella reciprocità affettiva.
C’è ancora qualche cosa da dire a chi sembra non amarci più?
Anche le persone e con loro i sentimenti!
Si cambia perché cambiano le strade della vita …
e la vita, per quando si scelga e si orienti, spesso ci costringe a seguire vie sconosciute, a volte buie, non di rado imprevedibili o diverse da qualunque nostra aspettativa.
Ci sono persone che su quelle vie vorremo incontrare,
ma ci sono anche persone che non avremo mai voluto lasciare, persone che non dovrebbero guardarci di schiena mentre andiamo via ma che dovrebbero tenerci la mano, restara al nostro fianco, sostenerci, consigliarci … semplicemente accompagnarci.
E’ più difficile accompagnare che vivere:
chi vive cammina e sceglie il passo, la strada, la curva, salta il fosso o ci cade, inciampa e resta a terra o si rialza; chi accompagna non decide ma sta, sta come un angelo che vola silente e più che sussurrare al cuore non può fare.
Accompagna una madre, accompagna un padre, accompagna un fratello o un amico … chi cade non è l’accompagnatore che nel momento del bisogno ha il duro compito di sostenere; chi sceglie non è l’accompagnatore che ha il difficile ruolo di seguire; chi fa bene o sbaglia non è l’accompagnatore che pure è costretto a soffrire quando non può che constatare una scelta sbagliata.
L’accompagnatore, chiunque esso sia, non può e non deve giudicare.
Il consiglio è cosa ben diversa dal giudizio, il consiglio è un’interpretazione della vita che nessuno può imporre ad un altro.
Ci sono momenti nella vita di un sentimento a due in cui l’accompagnatore è costretto al silenzio ma sempre, se prova affetto ed ama, deve rendere all’altro la forza del proprio cuore come appoggio e supporto.
A te che mi hai giudicato, ferito, lasciato mentre andavo per la mia strada …
Oggi ti chiedo di guardare al mio cammino non per giudicare il mio operato ma per sentire la forza che il mio cuore lascia pulsare in ogni passo.
Una buona mamma, un buon papà, un buon fratello, un buon amico non si giudicano reciprocamente ma si amano semplicemente e l’amore non dipende dalle scelte o dagli atteggiamenti dipende dal cuore.
Nella storia personale chi ama col cuore non può giudicare gli altri ma solo sopportarli sinceramente.
Fonte
Incredibile ma vero: signora di 86 anni scrive una lettera al direttore della banca.. E che lettera!
Quella che stai per leggere è una lettera realmente scritta da una signora di 86 anni al direttore della sua banca. Una lettera talmente spettacolare da essere stata pubblicata sul New York Times.
"Egregio Signor Direttore,
Le scrivo per ringraziarla di aver bloccato il mio assegno con cui ho tentato di pagare il mio idraulico il mese scorso. Secondo i miei calcoli, dal momento in cui ha controllato se c’erano i fondi necessari fino all’arrivo di essi, erano passati appena 3 nanosecondi. Mi riferisco naturalmente all’accredito automatico mensile della mia pensione… un accredito che, lo ammetto, avviene puntualmente da “soli” 8 anni.
Le faccio inoltre i complimenti per quei 30 dollari scalati dal mio conto a titolo di sanzione per il disagio causato alla sua banca.
Le confesso che questo spiacevole incidente mi è servito per rivedere e cambiare il mio approccio al mondo finanziario. Io rispondo personalmente alle vostre lettere e alle vostre telefonate, al contrario, quando sono io a contattarvi, mi ritrovo sempre a che fare con un’entità impersonale fatta di lunghe attese e voci pre-registrate… questo è quello che ormai è diventata la sua banca!
D’ora in poi anche io, come lei, scelgo di rivolgermi soltanto ad una persona in carne e ossa.
D’ora in poi mutui e prestiti non verranno più pagati automaticamente, ma tramite assegno spedito alla vostra banca e indirizzato personalmente a un vostro dipendente da nominare.
Come lei saprà benissimo, è REATO ai sensi della legge aprire una busta intestata ad un’altra persona. Allego a questa lettera un modulo di contatto che un suo dipendente dovrà compilare per la ricezione dei miei assegni.
Mi dispiace che il modulo sia lungo ben 8 pagine, ma ho bisogno di sapere tanto sul suo dipendente quanto la sua banca vuole sapere di me, non c’è alternativa.
E’ pregato di notare che tutte le copie delle cartelle cliniche del suo dipendente devono essere controfirmate da un notaio, e dei dettagli riguardanti la sua situazione finanziaria (reddito, debiti, attività e passività) devono essere accompagnati da prove documentate.
A tempo debito, a mio piacimento, rilascerò al suo dipendente un codice PIN che lui/lei dovrà utilizzare prima di mettersi in contatto con me. Mi dispiace che il codice sia lungo 28 cifre, esattamente il numero di pressioni sui tasti del telefono che faccio per accedere al mio saldo del conto tramite il vostro servizio telefonico.
Come si suol dire, l’imitazione è la più sincera forma di adulazione!
Vorrei aggiungere qualche altro piccolo appunto. Quando mi chiama è pregato di premere i tasti come segue:
AD INIZIO CHIAMATA PREMA (*) PER SELEZIONARE LA LINGUA INGLESE.
#1 Per fissare un appuntamento.
#2 Per richiedere un mancato pagamento.
#3 Per trasferire la chiamata nel mio soggiorno, nel caso io sia lì.
#4 Per trasferire la chiamata nella mia camera da letto, nel caso stia dormendo.
#5 Per trasferire la chiamata nel mio bagno… nel caso sia impegnata nei miei bisogni fisiologici.
#6 Per trasferire la chiamata al mio cellulare, se non sono a casa.
#7 Per lasciare un messaggio sul mio computer, verrà richiesta una password per poter accedere al mio computer.
#8 Per tornare al menú principale.
#9 Per fare un reclamo.
A volte si troverà di fronte a delle lunghe attese, ma non si preoccupi! Una musica melodica le farà compagnia per tutta la durata.
Le faccio i miei più sinceri auguri per un felice, anche se spero meno prosperoso economicamente, anno nuovo.
Una sua umile Cliente
E si ricordi: mai complicare la vita ad una persona anziana. Innanzitutto non ci piace sentirci vecchi, quindi non ci vuole molto per farci incazzare."
Dedicato a ....ME (Bellissima da leggere)
Che credo ancora nei sogni....e li faccio ad occhi aperti.
Che ho bisogno di un abbraccio vero ma non una pacca sulla spalla.
Che davanti all'amore getto le maschere... e la logica.
Che non riesco a dire ti amo facilmente,ma se lo faccio è verità assoluta.
...A me... che detesto le persone che si piangono addosso
e patisco il compatimento.
Che odio i tradimenti ma so anche perdonare.
Che non riesco ad essere cattiva quel tanto che vorrei.
Che non mi metto sullo stesso piano di chi mi fa del male, ricercando vendette.
Che sono esigente con me stessa e mal sopporto i fallimenti.
Che sono incapace di chiedere aiuto ma solo a darlo.
A me... che sono diffidente ma capace di slanci d'affetto.
Che spesso mi sento in colpa anche per responsabilità non mie.
Che non riesco a scrollarmi di dosso certi... vissuti che andrebbero cancellati.
Che mi chiedo sempre "perchè" di certi atteggiamenti.
Che non ho paura di esternare emozioni o di rimettermi in gioco.
Che sono troppo tollerante, anche con chi non merita.
Che ho una corazza incollata alla pelle, ma vulnerabile dentro.
E a quelli come me.
Che sognano una felicità delirante.....!!!
...E dedicato... forse anche un pò a te...che hai premuto il tasto "play" del cd della vita facendomi credere che qualcosa di bello nella vita nonostante tutto può e accade ancora...!!! Cercherò di farti comprendere che dopo una battaglia persa quella più bella sarà quella che vinceremo...insieme!!!
(Rita)
Una mamma racconta.. (Leggetela è molto bella e vera.)
Ciao a tutti, preferirei rimanere nell’anonimato, ma mi piacerebbe raccontarvi la mia storia.
Probabilmente lo troverete insolito, dato che sono una mamma, ma voglio raccontare il legame che è nato tra un papà e i suoi figli.
Sono diventata mamma a 20 anni e per tanto tempo ho pensato che quel che potessi provare io per mio figlio fosse qualcosa che nessun altro avrebbe mai potuto provare, specie vedendo il distacco che c’era tra mio figlio e suo padre. Per quanto io potessi provare a renderlo partecipe nella vita di suo figlio, nulla riusciva ad unire quel fagottino a quell’uomo che provava solo tanto fastidio, quasi ribrezzo!
Così ci siamo ritrovati soli io e il mio bambino, “due piccoli nel mondo dei grandi” mi dicevo sempre io.
Avevo perso fiducia negli uomini e non volevo che qualcuno sostituisse la figura di quel padre, seppur sbagliato (io ho un padre magnifico ed è per questo che tutto mi sembrava così assurdo). Eravamo sempre noi due soli a fare tutto, cucinavamo, guadavamo i cartoni e andavamo alle giostre.
Finché un giorno, all’improvviso, nella nostra vita è entrato lui, il mio compagno.
Avere a che fare con un bimbo di 3 anni che non sia tuo figlio, non è semplice, eppure tra loro è stato amore a prima vista.
Ricordo ancora la prima volta che venne a casa, era elegantissimo, perché eravamo andati a casa dei miei genitori per fare le presentazioni. Dopo essere stati a casa dei miei, volle venire a casa assieme a noi. Per la prima volta eravamo soli tutti e tre, io avevo tanta paura, perché era il primo uomo ad aver oltrepassato quella soglia dopo suo padre. Una volta lì, si tolse le scarpe, spostò il divano e cominciò a giocare con mio figlio in giro per casa e alla fine, esausti, li ritrovai seduti a terra a guardare i cartoni. E così fece anche le volte successive, entrava, giocava con lui tutta la serata e poi andava via, finché un giorno mentre stava andando via, mio figlio lo fermò dicendogli: “Perché te ne vai? Rimani a dormire con noi, perché io lo so che se vai via non torni piu!” Così per la prima volta rimase a dormire lì, sdraiandosi sul divano. Io e il piccolo eravamo nel lettone, quando ad un certo punto mio figlio si alzò, andò verso il divano, lo guardò e sorridendo disse:”Vieni a dormire con me e mamma,noi siamo una famiglia!”.
Da allora sono passati tre anni e adesso viviamo tutti insieme.
Il mio compagno mi ha insegnato una cosa importante, che per essere padre non basta avere un figlio, ma bisogna crescerlo.
Mio figlio non ha mai voluto vedere il padre per sua scelta, pur non avendogli mai parlato male di lui.
Ora abbiamo un altro bimbo, siamo in 4! Mio figlio in ogni momento importante o nei momenti di sconforto, che sia una recita, una partita di calcio o una febbre, cerca sempre quell’ uomo, che considera il suo papà, ringraziandolo sempre di avergli dato una famiglia ed un fratellino!
Credetemi, dovreste vederli per capire quanto amore c’è in ogni loro singolo gesto!
Probabilmente lo troverete insolito, dato che sono una mamma, ma voglio raccontare il legame che è nato tra un papà e i suoi figli.
Sono diventata mamma a 20 anni e per tanto tempo ho pensato che quel che potessi provare io per mio figlio fosse qualcosa che nessun altro avrebbe mai potuto provare, specie vedendo il distacco che c’era tra mio figlio e suo padre. Per quanto io potessi provare a renderlo partecipe nella vita di suo figlio, nulla riusciva ad unire quel fagottino a quell’uomo che provava solo tanto fastidio, quasi ribrezzo!
Così ci siamo ritrovati soli io e il mio bambino, “due piccoli nel mondo dei grandi” mi dicevo sempre io.
Avevo perso fiducia negli uomini e non volevo che qualcuno sostituisse la figura di quel padre, seppur sbagliato (io ho un padre magnifico ed è per questo che tutto mi sembrava così assurdo). Eravamo sempre noi due soli a fare tutto, cucinavamo, guadavamo i cartoni e andavamo alle giostre.
Finché un giorno, all’improvviso, nella nostra vita è entrato lui, il mio compagno.
Avere a che fare con un bimbo di 3 anni che non sia tuo figlio, non è semplice, eppure tra loro è stato amore a prima vista.
Ricordo ancora la prima volta che venne a casa, era elegantissimo, perché eravamo andati a casa dei miei genitori per fare le presentazioni. Dopo essere stati a casa dei miei, volle venire a casa assieme a noi. Per la prima volta eravamo soli tutti e tre, io avevo tanta paura, perché era il primo uomo ad aver oltrepassato quella soglia dopo suo padre. Una volta lì, si tolse le scarpe, spostò il divano e cominciò a giocare con mio figlio in giro per casa e alla fine, esausti, li ritrovai seduti a terra a guardare i cartoni. E così fece anche le volte successive, entrava, giocava con lui tutta la serata e poi andava via, finché un giorno mentre stava andando via, mio figlio lo fermò dicendogli: “Perché te ne vai? Rimani a dormire con noi, perché io lo so che se vai via non torni piu!” Così per la prima volta rimase a dormire lì, sdraiandosi sul divano. Io e il piccolo eravamo nel lettone, quando ad un certo punto mio figlio si alzò, andò verso il divano, lo guardò e sorridendo disse:”Vieni a dormire con me e mamma,noi siamo una famiglia!”.
Da allora sono passati tre anni e adesso viviamo tutti insieme.
Il mio compagno mi ha insegnato una cosa importante, che per essere padre non basta avere un figlio, ma bisogna crescerlo.
Mio figlio non ha mai voluto vedere il padre per sua scelta, pur non avendogli mai parlato male di lui.
Ora abbiamo un altro bimbo, siamo in 4! Mio figlio in ogni momento importante o nei momenti di sconforto, che sia una recita, una partita di calcio o una febbre, cerca sempre quell’ uomo, che considera il suo papà, ringraziandolo sempre di avergli dato una famiglia ed un fratellino!
Credetemi, dovreste vederli per capire quanto amore c’è in ogni loro singolo gesto!
Dedicata a me... (Stupenda da leggere)
Questa lettera la dedico a me che ogni mattina mi rimbocco le maniche e affronto mille difficoltà con il sorriso sulla bocca anche se poi dentro di me avrei solo voglia di fermarmi e piangere.. Io che sono una persona semplice che conosce la parola SACRIFICI perchè non ho mai avuto molto dalla vita, anzi molte volte ho dovuto solo dare.. A me che nella vita ho sempre dovuto contare solo sulle mie forze, e che molte volte sono arrivata sul punto di mollare tutto, perchè sentivo che la mia vita non andava come volevo.. A me che quando amo lo faccio incondizionatamente e con tutta me stessa.. e che sistematicamente non vengo ricambiata, ma ogni volta trovo sempre la forza di ricominciare più ingenua di prima perchè credo nell'amore, quello vero, quello che ti porta al settimo cielo ma che ti trascina nell'inferno il più delle volte. La dedico a me che anche se ho sofferto tanto nella vita, e sono arrivata diverse volte al punto di dire basta ho sempre trovato la forza per ricominciare ad andare avanti, e che ora sento di avere una forza nuova dentro di me che mi sprona ad essere una persona migliore e sempre me stessa. Nonostante tutto.. nonostante tutti... Continuo ad andare avanti.
Lettera alla mamma.. (stupenda da leggere)
Cara mamma,
Ho tante cose da dirti… Non so se in questo giorno ti senti davvero felice, tu, che come me non sopporti l’attenzione. Però voglio provare a renderti ciò che tu in questi anni mi hai dato. Lo so, non è stata una convivenza facile, la nostra. E lo ammetto, ho avuto molte colpe. Ma sai, mamma, io ti voglio bene, e non riesco a immaginare una vita senza di te. Tu, che mi hai tenuta in grembo per nove mesi, tu sei il mio punto di riferimento più sicuro, ferreo, incrollabile. Ti giuro, mamma, che non riesco a immaginare una vita senza le nostre discussioni, senza quel nostro tenerci il muso, senza il nostro silenzio. E ci sto male quando litighiamo, certo, ma solo facendo la pace ti sento così vicina come sei. Sai, mamma, noi abbiamo tante cose in comune… E nessuna di noi è davvero capace di essere completamente sincera. Io, i miei pensieri, li tengo segreti davanti a te, e forse non so nemmeno io il motivo. Ma non è colpa tua, mamma, credimi. Perchè se io ho spesso respinto le tue braccia, di questo me ne vergogno. E ti chiedo scusa, per tutte le volte che ho alzato un muro davanti a te, ti chiedo scusa per ogni volta che ti ho allontanata dai miei segreti nonostante fossi tua figlia. Mamma, io di te ho tanti ricordi, e talmente tante cose da dirti che non so se me le ricorderò mai tutte. Quando ero bambina, tu eri la mia maestra severa, per quelle volte che con la faccia scura mi guardavi, ed io mi sentivo ancora più piccina. E se a volte ti scappò qualche ceffone, non te lo rimproverai mai. E nemmeno adesso, che di te non vedo altro che la mia mamma, solo troppo fragile per lasciarsi dietro tutti i problemi. Sai, mamma, a volte non ti ho capita. E a quei momenti in cui tu ed io eravamo cane e gatto, contrappongo i nostri teneri e brevi abbracci. Ma sai anche che non ho mai smesso un attimo di volerti bene, anche se non te l’ho mai detto. E d’altronde, tu mi capisci, ed io lo so, perchè da te ho imparato l’orgoglio indistruttibile e il coraggio di provare a farcela da sola. Io ti ammiro, mamma. Ti ammiro per ciò che in questi anni hai vissuto, per ciò che hai superato, per ciò che hai sconfitto. Ti ammiro per essere diventata la donna che sei, ti ammiro per il coraggio che hai, ti ammiro per le scelte che hai fatto. E sai, mamma, ti ammiro per ciò che eri e per ciò che sarai, anche se ogni volta rimango in silenzio. E lo so, so che hai un carattere così speciale, soltanto tuo, e a volte fatico a rispettarlo, ma poi mi tornano in mente tanti ricordi, e di nuovo ti ammiro, forse più di prima. Cara mamma, ti chiedo scusa per certe cattiverie che ti ho rivolto, perchè ti voglio bene, e se un giorno dovessi perderti sarei la prima a buttare il mio orgoglio nel cestino della spazzatura e a venire da te. Mamma, sei essenziale per me, per ogni tuo piccolo gesto, per ogni tuo piccolo pensiero, anche quando nella mia testa sussurro che ne farei anche a meno. Ma i rimproveri mi dimostrano ogni volta quel rapporto unico e speciale che ci lega, come mamma e come figlia. E che sia il sole o la pioggia a fare da sfondo a questo “noi”, io combatterò per averti sempre accanto, con la tua aria seria e il corpo austero, che mi fanno in qualche modo sentire a casa. Mi manca in questo noi un parlare sincero, ma ciò che abbiamo costruito in questi anni non è che un mattoncino di tutto il castello, e se capiterà il giorno in cui, sedute al tavolo una in fronte all’altra, apriremo il cuore ad una ad una, allora vibrerà il terreno sotto il peso di un altro importante legame, e quel noi sfigurerà in un abbraccio profondo come mai lo è stato. Mamma, io vorrei vederti felice, ed invece su di te leggo preoccupazione, lavoro, e mai un momento per te. Vedo i tuoi sacrifici, quelli che per me hai fatto, le tue lacrime, che per me hai versato, le tue sofferenze, che assieme a me hai patito. Ma nel tuo cassetto non vedo magliette nuove, e dal tuo portafogli non vedo uscire banconota che non sia per me e per questa famiglia. Vorrei vederti donna, circondata di amiche, ma so che la tua vita è questa, e non riesci a rinunciarvi. Eppure leggo sul tuo volto i desideri di uscire più spesso, di divertirti più spesso, di chiacchierare più spesso, e non sono io a impedirtelo. Mamma, voglio che tu sia felice come hai reso felice me, e non ti regalerò altro che le mie parole, quelle che mai sono riuscita a dire, per orgoglio e per timore, davanti ai tuoi occhi grigi e duri, ma adesso voglio che tu esca dalla porta di casa, e chiami la tua migliore amica, e voglio che andiate nel negozio che hai in mente e che tu ti compri quella maglietta che sogni ad occhi aperti. Perchè siamo tutti esseri umani, ed io sono grande, ormai, per essere la tua piccolina: sono tua figlia, e ti vedo mentre mi guardi crescere, ma non vedo più un sorriso. Mi manca quel sorriso. Voglio veder tornare quel sorriso. Mamma, sorridi, perchè il bene che ti voglio è infinito e incancellabile. E per te, adesso, solo un abbraccio, con tutto l’amore che ho nascosto fino ad oggi e la voglia di chiamarti ancora e sempre “mamma”. (dal Web)
Una lettera aperta alla mia ex moglie..
Beh, oggi il nostro matrimonio è finito, dopo 20 anni, in un'aula di giustizia.
Ad essere sinceri, è stato surreale. Quando abbiamo preso questa decisione alcuni mesi fa, mi sentivo come se mi fosse cascato il mondo addosso. Ero spaventato al pensiero di come sarebbe stata la mia vita senza di te. Ma ora che sono qui tutto sembra più superabile. Ho letto un proverbio tedesco una volta che dice, "La paura rende il lupo più grande di quel che non sia". Ed io ero profondamente spaventato all'idea di vivere senza di te. Sei stata il punto fermo della mia vita per così tanto tempo. Più a lungo di qualsiasi altra persona sulla faccia della terra. Sei la voce nella mia testa. Ti devo così tanto per questi ultimi 20 anni. Così, ho pensato di scriverti alcune cose oggi che entriamo in una nuova e diversa relazione. So che è strano farlo proprio oggi, ma la vita fugge via e non c'è più tempo per lasciare inespresse le parole giuste. Perciò, lascia che condivida alcuni dei pensieri e dei sentimenti che provo oggi per te...
- Meriteresti un premio per essere sopravvissuta 20 anni con un tipo come me. Sappiamo entrambi che amare non è semplice. Sono ambizioso, dormo poco, scherzo sempre, e raramente mi comporto come dovrei. Ho preso più rischi del dovuto nei nostri anni assieme. È questo il problema dello stare con qualcuno che segue i propri sogni. Ti ritrovi in mezzo a delle avventure che non ti saresti mai immaginato. Mi rendo conto troppo tardi che alcuni dei miei sogni sono diventati degli incubi per te. Mi sono sempre lasciato guidare dalle mie passioni, e il mio cuore vive per rincorrere situazioni e piani nuovi. In qualche modo la mia vita è come una stanza piena di dinamite, in cui mi siedo a giocare anche troppo spesso. Ma ascolta... tu sei sempre stata pronta con il tuo charm e i tuoi modi di fare di classe a correggere la mia natura imprudente e a seguirmi nei progetti di volta in volta nuovi. E solo ora capisco che anche se il successo è arrivato, quelli che amo hanno pagato un grande pegno. E di questo sono sinceramente dispiaciuto.
- Statisticamente, abbiamo preso la decisione giusta. Sappiamo entrambi che il 50% dei matrimoni finisce con un divorzio... ma l'altro 50% finisce con la MORTE! Quindi molto meglio così ;)
- Sei una madre FANTASTICA. La tua gentilezza e l'amore per i bambini sono forse la cosa più bella di te. Non saprai mai fino in fondo quanto tu mi sia stata d'esempio nel crescere i nostri figli. Respiri amore.
- Voglio che tu sia felice. Meriti di esserla. Essere sposati spesso è un incubo. La pressione di avere un buon matrimonio rende difficile averlo veramente. Onestamente, sono contento che tu non abbia più questo problema. So che per me è la cosa giusta. Ma tu meriti una vita più tranquilla e sono felice che tu possa averla.
- Tanto perché tu lo sappia, ti risposerei ancora e ancora... anche sapendo che sarebbe finita così. Abbiamo avuto tre figli fantastici ed anche se non ci fossero Chloe, Titus e Silas... avrei comunque scelto te. Sono una persona diversa e migliore oggi grazie a te. Non posso neppure immaginare come avrei attraversato la vita senza passarla al tuo fianco.
- Stai lontana da WebMD. Molto raramente i mal di testa si rivelano essere qualcosa di serio come un cancro al cervello. Sul serio. È SUPER raro! Sai essere ostinata e irritabile. Le persone come te vivono più a lungo delle altre. Lascia che la morte ti colga di sorpresa. Goditi gli anni che hai davanti.
- Non smetterò mai di volerti bene. Ho provato a convincere il mio cuore ad odiarti per un certo periodo, ma non ha funzionato. Sei una persona troppo bella. La cosa che mi ha sorpreso nella nostra disperazione è quanto sia stato semplice tornare amici. È così che abbiamo cominciato. E sono felice che così stia finendo. Da grandi amici. Amo continuare a parlare con te dei bambini, della vita, dei nostri obiettivi, di film, musica, e dei personaggi famosi morti. Per me è normale.
- Ci sarò sempre per aiutarti, in qualunque modo. Adoro il fatto che tu voglia tornare a scuola ed esplorare nuove strade per la tua vita. Ma sarò sempre qui in caso tu abbia bisogno di aiuto... Perché sono un tuo fan, e lo sarò sempre.
- Se c'è una cosa che il divorzio mi ha insegnato è questa: se avessi saputo che sarebbe finita dopo 20 anni, avrei decisamente fatto più addominali. Avere nuovi appuntamenti sarà interessante. Ma dato che un mio amico mi ha iscritto su un sito di incontri chiamato Grindr so che succederà fin troppo presto.
- Non sono stupido. So che una donna non rimane sola a lungo. È troppo facile innamorarsi di te. E voglio che tu sappia che sarò dalla tua parte chiunque tu scelga di amare dopo di me. Puoi scommettere che racconterò un sacco di storie imbarazzanti sul tuo conto. E dovresti aspettartelo dato che sai come sono fatto.
Ecco, credo che questo riassuma un po' tutto. Mano a mano che si avvicinava, ho pensato molto a questa giornata. E sapevo soltanto che volevo ne uscissimo bene. Forse suona stupido... il pensiero di finire "bene" il nostro matrimonio.
È stato un onore restare con te per 20 anni. Sarà un privilegio esserti amico per il resto della nostra vita. Quindi terminerò questo discorso con alcune parole della "grande teologa" Cyndi Lauper.
"Se sei perso puoi guardare e mi troverai
sempre
se cadrai io ti prenderò
sempre"
Con tutto il mio cuore,
Michael.
La mamma del carabiniere.. (Una lettera divertentissima)
CARO FIGLIO, TI SCRIVO QUESTE POCHE RIGHE PERCHè TU SAPPIA CHE TI HO SCRITTO. SE RICEVI QUESTA LETTERA, VUOL DIRE CHE è ARRIVATA ,SE NON LA RICEVI, FAMMELO SAPERE COSI' TE LA RIMANDO.
SCRIVO LENTAMENTE PERCHè SO CHE TU NON SAI LEGGERE IN FRETTA . QUALCHE TEMPO FA TUO PADRE HA LETTO SUL GIORNALE CHE LA MAGGIOR PARTE DEGLI INCIDENTI CAPITA ENTRO UN RAGGIO DI UN CHILOMETRO DAL LUOGO DOVE SI ABITA, COSì ABBIAMO DECISO DI TRASLOCARE UN Pò PIù LONTANO.
LA NUOVA CASA è MERAVIGLIOSA, C'è ANCHE UNA LAVATRICE, MA NON SONO SICURA CHE FUNZIONI. PROPRIO IERI CI HO MESSO DENTRO IL BUCATO, HO TIRATO L'ACQUA E POI IL BUCATO è SPARITO COMPLETAMENTE.
IL TEMPO QUI NON è TROPPO BRUTTO. LA SETTIMANA SCORSA HA PIOVUTO DUE VOLTE: LA PRIMA VOLTA TRE GIORNI E LA SECONDA PER QUATTRO. TI VOGLIO ANCHE INFORMARE CHE TUO PADRE HA UN NUOVO LAVORO: ADESSO HA 600 PERSONE SOTTO DI SE, INFATTI TAGLIA L'ERBA NEL CIMITERO.
A PROPOSITO DELLA GIACCA CHE MI AVEVI CHIESTO, TUO ZIO PIERO MI HA DETTO CHE SPEDIRTELA COI BOTTONI SAREBBE STATO MOLTO CARO (PER VIA DEL PESO DEI BOTTONI) ALLORA LI HO STACCATI.
SE PENSI DI RIATTACCARLI, TE LI HO MESSI NELLA TASCA INTERNA.
TUO FRATELLO GIANNI HA FATTO UNA GROSSA SCIOCCHEZZA CON LA MACCHINA: è SCESO E HA CHIUSO DI SCATTO LA PORTIERA LASCIANDO DENTRO LE CHIAVI. ALLORA è DOVUTO RIENTRARE A CASA A PRENDERE IL SECONDO MAZZO DI CHIAVI, E COSì ANCHE NOI SIAMO POTUTI SCENDERE DALLA MACCCHINA.
SE VEDI MARGHERITA SALUTALA DA PARTE MIA, SE NON LA VEDI NON DIRLE NIENTE.
ADESSO TI SALUTO PERCHè DEVO CORRERE IN OSPEDALE, TUA SORELLA STà PER PARTORIRE, MA NON SO ANCORA SE AVRà UN BAMBINO O UNA BAMBINA PERCIò NON SO DIRE SE DIVENTERAI ZIO O ZIA.
UN ABBRACCIO FORTE DALLA TUA MAMMA CHE TI VUOLE TANTO BENE .
P.S. VOLEVO METTERE ANCHE UN Pò DI SOLDI, MA AVEVO GIà CHIUSO LA BUSTA.
BACI BACI LA TUA MAMMA..
Signora di 81 anni scrive una lettera di protesta alla Littizzetto..
"Gentile signora Littizzetto, ho 81 anni, ho lavorato nei campi da quando ne avevo dieci anni e sono andata in pensione quando ne avevo 60, oggi percepisco una pensione di 478,00 euro al mese.
Grazie a Dio ho un fazzoletto di terra dove ancora oggi coltivo un piccolo orto, zappando la terra come si faceva una volta, riesco a racimolarci ben poco: qualche cipolla, qualche patata, un po’ di insalata….. ho difficoltà a salire le scale perchè la vita dura dei campi mi ha massacrato la schiena, dovrei fare delle terapie, ma dovrei pagarle perchè il servizio sanitario nazionale non le passa, dovrei prendere degli integratori alimentari che costano sui trenta euro per 15 giorni di cura, ma come può immaginare non posso curarmi, perchè con 478 euro ci devo pagare la luce, il riscaldamento e il ticket per i farmaci che devo prendere per il mio cuore (circa 15 euro ogni 15 giorni).
Non esco quasi mai da casa, perchè abito in campagna a 6 km dal paese e ora c’è la neve e la mia compagnia è spesso la Televisione. Mi hanno detto che lei prende circa 5 mila euro al giorno per andare a dire qualcosa su Rai Tre.. così l’altra sera ho guardato il programma di Fazio per sentire le cose che avrebbe detto.
Pensavo che per prendere 5 mila euro al giorno dicesse cose importanti… e invece l’ho sentita dire solo parolacce e insultare politici che magari io ho votato. Adesso dovrò pagare il canone RAI, sui cento euro…..
Ora le chiedo, perchè dovrei pagare alla RAI oltre cento euro per sentire le sue parolacce? Con cento euro potrei farci 4 cicli di terapia per le mie ginocchia! Lei se la prende con le escort, con Ruby etc…. ma lei non è diversa da loro, visto che guadagna 5 mila euro al giorno per tenere in bocca solo il ca…. e il turpiloquio! E’ comodo far finta di stare dalla parte dei poveri, far la parte delle verginelle, quando si prendono 5 mila euro al giorno facendo la escort del turpiloquio! Io sono una contadina vera, io sono una povera vera, io sono un’ignorante vera, ma le parolacce non le ho mai dette e non accetto che lei venga pagata anche con i miei soldi per dirle in RAI. Vada a dirle in un teatro dove solo chi vuole sentirle possa venire ad ascoltarla e si faccia pagare da quelli che vogliono sentirla, non da me che devo vivere con 478 euro al mese ad 81 anni!"
La forza e l’amore di una mamma: la commovente lettera al figlio disabile...
Una storia come tante, troppe, fatta di legittimi interrogativi che un genitore si pone davanti alla disabilità del proprio figlio. Sul sito del'ospedale romano "Bambino Gesù" di testimonianze ce ne sono tante. Questa è quella di una mamma e del suo modo di intendere e gestire, col massimo dell'amore, la disabilità di suo figlio.
Forse lo pensano tutte le mamme, dei loro figli. Me ne rendo conto. Ma ora so che le cose che Giacomo non riesce a fare, e quelle che riesce a fare più, e meglio di noi, sono proprio le caratteristiche che lo rendono unico. Quando era nella mia pancia, spesso gli parlavo. Immaginavo con lui come sarebbe stato. Cosa sarebbe diventato, da grande. Che forma avrebbero avuto i suoi occhi. Quale luce, il suo sorriso. Mi sono immaginata tante volte di vederlo camminare insieme a me. Mano nella mano. Fino a quando non sarebbe stato in grado di proseguire da solo. Verso la vita. Allora la mia mano, di carne, avrebbe lasciato il posto alla mano immaginaria. Invisibile. Ma sempre stretta alla sua
Speciale. Ci ho messo un po' di tempo a capirlo.
Quando mi hanno detto che mio figlio aveva un danno cerebrale con esiti sulla funzionalità motoria, mi ricordo che sono caduta a terra. Quello scricciolo nato prima dei sette mesi, allora pesava un chilo e mezzo. Improvvisamente mi sembrava di non avere un corpo. Che tutto intorno avesse un peso così grande, che il mio fisico non era in grado di sostenerlo. Come se, improvvisamente, il corpo non avesse più consistenza. Dallo stato solido allo stato liquido. Poche parole, pronunciate con l'enfasi del carico del peso che portavano. E il passaggio di stato.
Speciale, mi hanno detto. Sarà un bambino speciale.
Non sono stata in grado di capire subito quanta forza possa abitare dentro un corpo, seppure esile, come il mio, quando un figlio ha bisogno di te. E quanto potente possa essere un amore, capace di esuberare i limiti del possibile e di scatenare le forze più incontrollabili che ciascuno ha dentro di sé. Credo di essere nata insieme a mio figlio. Giacomo ha tirato fuori delle cose di me che non sapevo di avere. Giacomo non è la mia ragione di vita. È colui per il quale e grazie al quale io sono.
Speciale. È così, mio figlio. Solo speciale.
A volte, quando incrocio gli sguardi delle persone, mi capita di scorgere nei loro occhi il dispiacere. Riesco a scorgere il loro tormento. A volte guardano me con ammirazione. Se io, tutte le volte, avessi il potere di verbalizzare i loro pensieri, sono certa che sentirei parole che non rispecchiano la nostra condizione. Nei loro occhi, spesso, leggo la disabilità. Mi diverto a indovinarli, i pensieri di queste persone che guardano me e mio figlio. Che brava mamma! Quanta forza! Chissà quanto soffrirà! Se fosse successo a me, non credo che ce l'avrei fatta! E io, ogni volta, vorrei poter dire a queste persone che non sanno che il Signore assegna a tutti la stessa capacità di sopportare la vita. Semplicemente, qualcuno è costretto a misurarsi ogni giorno, con quella capacità. Sono più fortunati di me, tutti loro? Non lo so. So solo che a volte possono dimenticarsi che esistono delle difficoltà contro cui bisogna lottare. Ma io, quando sorrido, posso farlo con più consapevolezza.
È speciale, Giacomo.
È come tutti gli altri. È speciale come loro, non di più. Non ha superpoteri. È unico. Ha una dolcezza fuori dal comune. Una forza incredibile. È lui che mi ha insegnato a sorridere. È lui che tiene per mano me. È lui che sa reagire e spiegarmi che siamo solo noi adulti a vedere la disabilità. È un bambino felice. E la sua felicità – piena, autentica – è l'ossigeno della mia vita. Negli occhi dei bambini vedo con chiarezza il futuro di Giacomo; un bimbo comune, con altre capacità. Un bimbo che sarà un ragazzo, poi un uomo. Fidanzato, marito, amico, e comunque qualcuno a cui non si potrà non volere bene. Mi sono immaginata tante volte di vederlo camminare insieme a me. Mano nella mano. Verso la vita. Non so se, con la terapia, questo avverrà mai. Non so fino a che punto sarà in grado di proseguire da solo.
È vero. Non abbiamo mai camminato, mano nella mano, io e mio figlio. Ma abbiamo vissuto. E lo abbiamo fatto mano nella mano. E così vivremo, per sempre. Con la mia mano stretta alla sua".
Lettera a mia mamma.. (Una figlia)
A TE, CHE SAI AFFRONTARE LA VITA CON LA FORZA CHE SPESSO MANCA A ME, A TE CHE CI SEI SEMPRE, NONOSTANTE I MIEI DIFETTI E LA MIA TESTA CHE SPESSO NON ASCOLTA, A TE.. CHE RITROVO DOPO OGNI SCONFITTA PRONTA A SORREGGERMI E A DARMI LA FORZA DI RISALIRE, A TE.. CHE SEI IL MIO SOLE QUANDO TUTTO IL RESTO SEMBRA RABBUIARE, A TE MAMMA CHE DI QUESTA VITA HAI CONOSCIUTO LA SOFFERENZA E DELLA SOFFERENZA NE HAI SAPUTO FARE FORZA, A TE CHE SPESSO MI VEDI ALLONTANARE PERCHE’ LA VITA, QUESTA VITA A VOLTE METTE A DURA PROVA E L’UNICA SOLUZIONE PER USCIRNE A VOLTE PER ME E’ LA SOLITUDINE, A TE CHE COMUNQUE SIA SIAMO STATE SEMPRE “IO E TE”, A TE DICO GRAZIE, PER I RIMPROVERI CHE MAI HO SAPUTO ACCETTARE, PER LE LACRIME CHE MAI HAI POTUTO VERSARE, PER I SORRISI CHE IL BUIO DELL’ANIMA SPESSO SOFFOCAVA, A TE CHE ERI SOLO UNA BAMBINA E CHE PER ME SEI DOVUTA DIVENTARE DONNA TROPPO PRESTO, A TE CHE SPESSO NON HO SAPUTO CAPIRE O NON HO VOLUTO.. PERCHE’ UN FIGLIO E’ EGOISTA, PRETENDE SEMPRE TUTTO SENZA DARE, A TE CHE DA DONNA ADESSO GUARDO CON ALTRI OCCHI ED ANCHE SE SPESSO NON E’ STATO FACILE.. TI GIURO MAMMA CHE SE DOVESSI RINASCERE ALTRE MILLE VOLTE.. PER ALTRE MILLE VOLTE RISCEGLIEREI TE PER GUIDARMI IN QUESTO CAMMINO!! TI AMO, TUA FIGLIA!! (di: Serena Takdeer)
Il diario di un cane.. (Racconto commovente)
Settimana 1:
Oggi, è una settimana che sono nato; che gioia essere arrivato in questo mondo!
Mese 01:
Mia mamma mi accudisce molto bene. E' una mamma esemplare.
Mese 02:
Oggi, sono stato separato dalla mamma. Era molto inquieta e mi ha detto addio con lo sguardo. Speriamo che la mia nuova "famiglia umana" si occupi così bene di me, come l'ha fatto lei.
Mese 04:
Sono cresciuto in fretta, tutto mi attrae e m'interessa. Ci sono parecchi bambini in casa; sono per me, dei "fratellini". Siamo dei monelli, mi tirano la coda e li mordo per giocare.
Mese 05:
Oggi, mi hanno sgridato. La mia padrona mi ha ripreso perchè ho fatto "pipi" dentro in casa, ma non mi avevano mai detto dove dovevo farla. Inoltre, dormo nella "riserva" ........e non protestavo.!
Mese 12:
Oggi ho compiuto un anno. Sono un cane quasi adulto. I miei padroni dicono che sono cresciuto più di quello che immaginavano.
Ah, come devono essere orgogliosi di me!
Mese 13:
Oggi mi sono sentito molto male. Il mio "fratellino" mi ha preso la mia palla. Io non prendo mai i suoi giocattoli. Allora, me la volevo riprendere. Ma le mie mascelle sono diventate troppo forti e l'ho ferito senza volerlo. Dopo la paura, mi hanno incatenato; non posso quasi più vedere il sole. Dicono che mi tengono d'occhio, che sono un ingrato. Non capisco niente di quello che sta succedendo.
Mese 15:
Tutto è diverso.......vivo sul balcone. Mi sento molto solo, la mia famiglia non mi ama più A volte dimenticano che ho fame e sete. Quando piove, non ho un tetto dove ripararmi.
Mese 16:
Oggi mi hanno fatto scendere dal balcone. Ero certo che la mia famiglia mi avesse perdonato; ero così contento che saltavo dalla gioia. La mia coda si muoveva in tutti i sensi. Oltretutto mi hanno portato con loro per una passeggiata. Abbiamo preso la direzione dell'autostrada e di colpo, si sono fermati. Hanno aperto la portiera dell'auto e sono sceso tutto contento, credendo che stavamo per trascorrere la giornata in campagna. Non ho capito perchè hanno richiuso la portiera e sono partiti. " Ehi, aspettate! mi state dimenticando!.........mi sono messo a correre dietro l'auto con tutte le mie forze. La mia angoscia aumentava quando mi accorgevo che stavo per svenire e.....non si fermavano: mi avevano dimenticato.
Mese 17:
Ho tentato invano di ritrovare la strada per casa "mia". Mi sento solo e mi sono perso. Sul mio cammino, trovo persone di buon cuore che mi guardano con tristezza e mi danno un pò da mangiare. Li ringrazio con lo sguardo e dal profondo del mio cuore. Mi piacerebbe che mi adottassero; sarei leale e fedele come nessuno al mondo. Ma dicono solo "povero, piccolo cagnolino", si sarà perso!!!!!!!!!
Mese 18:
Qualche giorno fà, sono passato davanti a una scuola e ho visto tanti bambini e giovani come i miei "fratellini". Mi sono avvicinato e un gruppetto, ridendo, mi ha lanciato una pioggia di sassi per "vedere chi aveva la mira migliore" Una della pietre mi ha rovinato un occhio e da quel giorno non ci vedo più, da quella parte.
Mese 19:
non ci crederete, ma la gente aveva maggiore pietà per me quando ero più bello. Adesso sono molto magro, il mio aspetto è cambiato. Ho perso un occhio e la gente mi fa scappare a colpi di scopa quando provo a trovare un piccolo riparo all'ombra.
Mese 20:
Non mi muovo quasi più. Oggi, tentando di attraversare la strada dove circolano le auto, mi hanno preso sotto. Pensavo di essere al sicuro in quel luogo chiamato fosso, ma non dimenticherò mai lo sguardo soddisfatto dell'autista che si è addirittura buttato di lato per schiacciarmi. Almeno mi avesse ucciso. Ma mi ha solamente rotto l'anca. Il dolore è terribile, le mie zampe dietro non reagiscono più e mi sono issato con molta difficoltà, verso un pò d'erba ai lati della strada.
Mese 21:
Sono 10 giorni che sto sotto il sole, la pioggia, senza mangiare. Non mi posso muovere. Il dolore è insopportabile. Mi sento molto male; è un luogo umido e direi che il mio pelo sta cadendo. La gente passa, nemmeno mi vedono, altri dicono "non ti avvicinare". Sono quasi incosciente, ma una forza strana mi fa aprire gli occhi......la dolcezza della sua voce mi ha fatto reagire. Lei diceva" povero piccolo cane, in che stato ti hanno ridotto"......con lei c'era un signore con una veste bianca, mi ha toccato e ha detto "mi dispiace, cara signora, ma questo cane è incurabile, è meglio mettere fine alle sue sofferenze". La signora gentile si è messa a piangere ma ha approvato.
Non so come, ma ho mosso la coda e l'ho guardato, ringraziandolo per aiutarmi a trovare finalmente riposo. Ho sentito solo la puntura della siringa e mi sono addormentato per sempre chiedendomi perchè fossi nato se nessuno mi voleva.
Oggi ho letto una lettera scritta da un’insegnante di sostegno. Non potevo non condividerla..
“Sono una mamma e una maestra di scuola primaria quest’anno sono stata nominata sul sostegno di una bimba grave, gravissima e …bellissima. Bene: appena arrivo in classe la maestra prevalente mi avverte “Stai attenta alla madre che cercherà in tutti i modi di tirarti dentro alla sua sofferenza e poi è un po’ fissata con il fatto che la figlia può far tutto, capisce tutto ecc.” ed io …sto zitta.
Mi dice che dobbiamo andare a visitare un posto con la classe e che la mamma si è “fissata” col fatto che debba andarci anche la figlia… sto zitta ancora e intanto incrocio gli occhi della bimba che sono quelli della mia e dentro di me le parlo e le dico “stai tranquilla ti ci porto io” …lei sorride è bellissima…nessuna maestra però che ormai è con lei da tre anni mi dice quali siano le sue competenze o no, la diagnosi funzionale è troppo generica. Usciamo e inizia la visita guidata. La bimba con la sedia a rotelle cerca di spingersi avanti per guardare i quadri, le tele, i dipinti ma la maestra di classe mi dice di tirarla indietro perchè leva il posto e la visuale a chi “capisce”…
Resisto e faccio come se non avessi sentito, la porto ovunque e le parlo e le spiego… la maestra mi guarda di sbieco.
Torniamo in classe e mentre tutto il gruppo classe relaziona sull’uscita lei non ha un compito, un libro, niente… e io sono al mio primo giorno e non ho preparato niente. Poco male mi organizzo, la coinvolgo e chiedo alla sua compagna di banco, una bimba carinissima, di farci sbirciare sul libro lei ci prova ma poi dice che non ha tempo deve lavorare con gli altri.
Merenda: da sola e gli altri in gruppo. Cambio pannolino da panico: i bidelli fanno a gara per non venire, ti cambio io amore, è un’ora che sei con la cacca. Parlo con la maestra dell’anno scorso che mi scarica addosso una serie di cattiverie sulla madre sulla famiglia e sul fatto che non si può lavorare con un handicap così grave. Le chiedo se ha mai usato la CAA o la tecnologia e mi dice che loro del sostegno vengono da una laurea in scienze della formazione e che hanno sostenuto solo quattro esami troppo generici per poter sapere tutto…
RESISTO ANCORA. Intanto sono completamente innamorata della mia bimba… in lei c’ è la mia, la sofferenza della madre è la mia … Le risposte le ho da lei. Uno scricciolo accartocciato su se stesso che indica in modo corretto tutti i colori, le forme, le lettere, i numeri che risponde esattamente a tutte le mie domande con gridolini che capisco e interpreto bene.
Le ho dato mille baci e lei mi ha fatto mille carezze. Alla fine della giornata saluto e la maestra di classe mi dice “comunque sei molto portata ne avevamo bisogno”!
Mi giro e sulla porta dico “corro a casa c’è mia figlia completamente disabile che mi aspetta. GELO TOTALE.
Oggi sono arrivata con il mio Ipad e con l’aria di quella incavolata, loro, le maestre hanno cercato di recuperare ma io ho detto: “Sentite, io non sono la maestra di questa bimba, io sono una maestra di classe a supporto della classe, la bimba è di tutti, di tutta la classe quindi o si programma insieme o sono cavoli amari. Se vedeste quello che vedo io in lei, se vedeste dentro questo corpo che non risponde una bimba come le altre desiderosa di scoprire di sapere di giocare di interagire allora questa classe sarebbe migliore, voi sareste delle persone migliori e il mondo sarebbe una favola.”
La mia bimba si è divertita un mondo con le applicazioni app… tutti i bimbi erano dietro di lei a cercare di capire cosa stesse usando… ho fatto un piccolo gruppo ricreativo e fuori dal suo banco ha potuto far merenda con altri bimbi… le ho portato un libro di favole e le ho detto in un orecchio di leggerlo quando non ci sono così non si sente sola. Ha diciotto ore e quando è senza di me… è sola a guardare il nulla.
Ora sono a casa e guardo mia figlia …e spero e prego che lei possa sopravvivere alle cattiverie e all’ignoranza della gente. (Fonte: web)
La lettera di Benedetta.. Un inno alla vita contro l'aborto. (Stupenda)
Lei e' la mia meravigliosa bambina, Maria Stella, e fra quattro giorni avrà cinque mesi.
Ho amato questa figlia dal primo istante in cui ho visto e ascoltato battere il suo cuore in quella ecografia...e' stato sconvolgente, lei era viva, era dentro di me, minuscola, quasi invisibile, ma il suo cuore batteva....e voleva me.
Avevo solo 18 anni...da due giorni..tanti progetti, sogni, allenamenti, gare, feste, scuola, divertimenti. Certo un figlio non era contemplato nel presente, neanche nel futuro, ne' semplice ne' anteriore; anzi per essere sincera non era contemplato proprio nella mia vita.
Ma è capitato, come capita a tante ragazze come me e anche più giovani di me.
Lei era già li'......ho detto si.
E queste siamo noi oggi. Mi hanno detto che ho avuto un coraggio enorme ad andare avanti da sola, un anno fa, cinque mesi fa e oggi. E' vero, c'è voluta tanta forza, ma ci vuole tanto coraggio anche ad affrontare una malattia, una perdita, un dolore, una gara, un rigore...perché non un figlio?
Chi mi conosce sa la mia storia, chi non mi conosce ha inventato le favole più fantascientifiche su di me e su di lei, e le mie povere orecchie hanno sentito di tutto.
Questa figlia e' nata da un grande amore, ma nessun amore, per quanto grande, e' sicuro.
E si resta sole, come qualunque altra donna che abbia concepito il proprio figlio in una sera in discoteca, o in un'avventura senza importanza, o con un uomo di cui non ricorda neanche il nome.
Non buttate i vostri bambini per chi non c'è più,
Non buttateli in cambio dell'amore o delle promesse di un uomo,
Non buttateli per i divertimenti, le feste, l'università, la libertà o per la prospettiva di una vita migliore,
Non buttate questo dono per il mondo, la gente, le chiacchiere, la vergogna, la paura di rovinarvi il corpo, la paura della solitudine...
Un figlio vale più di tutto questo, vale anche più di noi stessi,
E' vero all'inizio ci saranno genitori sconvolti, arrabbiati, delusi, amici che rideranno, vicini che spettegoleranno, persone che vi isoleranno come lebbrose, ma avete il vostro bambino, non siete e non sarete mai più sole e questo, credetemi, basta.
Basta una tuta vecchia con un cuore che vi scoppia di gioia nel petto mentre guardate il vostro bambino spegnere le candeline sulla sua torta anno dopo anno, piuttosto che avere venti paia di scarpe, una bella macchina e tanti vestiti, ma non riuscire a trattenere le lacrime al pensiero che il vostro bambino quelle candeline non le spegnerà mai...
...adesso avrebbe avuto un anno, adesso due....odiare per anni anche solo la vista di un pancione o di un passeggino e distruggersi pensando a come sarebbe stato, se vi avrebbe assomigliato almeno un po', come sarebbero stati i suoi occhi, i suoi capelli....e se fosse stato un maschietto o una bambina.
L'aborto non paga mai, l'aborto devasta per sempre e devasta te, non i tuoi amici, il tuo ragazzo o i tuoi genitori ....devasta te.
E' invece il miracolo e' questo, un sorriso bellissimo, due manine grassocce e un amore indescrivibile.
Ho avuto tanto affetto, tante mani tese ad aiutarmi, incoraggiarmi, darmi forza, persone impensabili che magari prima neanche mi salutavano e dopo facevano a gara per chiamarmi, accompagnarmi e offrirmi il loro aiuto.
Questo fanno i bambini, trasformano tutto ciò che è buio in una luce bellissima e diventano i figli e i nipoti di tutti .....Ahahahah professori compresi.
Restano i cuori duri, ma quelli non fanno storia.
Certo adesso nella mia borsa insieme all'iPhone e ai trucchi ci sono pannolini, biberon, salviettine e ciucci, ma siamo belle lo stesso, anzi siamo belle due volte.
Le notti sono ancora abbastanza movimentate, latte, pagine da studiare, compiti da finire, tanta stanchezza, ma anche tanti sorrisi e facce strane.
A volte lei si sveglia impaurita, allunga la sua manina a cercare i miei capelli o le mie guance e mi guarda come a dire...."Mamma dove sei ?"...e io la guardo e le dico "Amore, mamma e' qui"....lei mi sorride, chiude gli occhi ......e dorme!
Sono qui, questo e' il mio posto, accanto a te, abbracciata a te e ogni mamma sa che nessun posto al mondo e' bello come questo qui.
Madre Teresa di Calcutta diceva : "Le difficoltà della vita non si risolvono eliminando la vita, ma superando insieme tutte le difficoltà". E' vero.
Non buttate i vostri bambini".
Dedicata a me... (Stupenda da leggere)
Questa lettera la dedico a me che ogni mattina mi rimbocco le maniche e affronto mille difficoltà con il sorriso sulla bocca anche se poi dentro di me avrei solo voglia di fermarmi e piangere.. Io che sono una persona semplice che conosce la parola SACRIFICI perchè non ho mai avuto molto dalla vita, anzi molte volte ho dovuto solo dare.. A me che nella vita ho sempre dovuto contare solo sulle mie forze, e che molte volte sono arrivata sul punto di mollare tutto, perchè sentivo che la mia vita non andava come volevo.. A me che quando amo lo faccio incondizionatamente e con tutta me stessa.. e che sistematicamente non vengo ricambiata, ma ogni volta trovo sempre la forza di ricominciare più ingenua di prima perchè credo nell'amore, quello vero, quello che ti porta al settimo cielo ma che ti trascina nell'inferno il più delle volte. La dedico a me che anche se ho sofferto tanto nella vita, e sono arrivata diverse volte al punto di dire basta ho sempre trovato la forza per ricominciare ad andare avanti, e che ora sento di avere una forza nuova dentro di me che mi sprona ad essere una persona migliore e sempre me stessa. Nonostante tutto.. nonostante tutti... Continuo ad andare avanti.
Dedicata a mia madre.. (Bellissima)
A TE, CHE SAI AFFRONTARE LA VITA CON LA FORZA CHE SPESSO MANCA A ME, A TE CHE CI SEI SEMPRE, NONOSTANTE I MIEI DIFETTI E LA MIA TESTA CHE SPESSO NON ASCOLTA, A TE..CHE RITROVO DOPO OGNI SCONFITTA PRONTA A SORREGGERMI E A DARMI LA FORZA DI RISALIRE, A TE..CHE SEI IL MIO SOLE QUANDO TUTTO IL RESTO SEMBRA RABBUIARE, A TE MAMMA CHE DI QUESTA VITA HAI CONOSCIUTO LA SOFFERENZA E DELLA SOFFERENZA NE HAI SAPUTO FARE FORZA, A TE CHE SPESSO MI VEDI ALLONTANARE PERCHE’ LA VITA, QUESTA VITA A VOLTE METTE A DURA PROVA E L’UNICA SOLUZIONE PER USCIRNE A VOLTE PER ME E’ LA SOLITUDINE, A TE CHE COMUNQUE SIA SIAMO STATE SEMPRE “IO E TE”, A TE DICO GRAZIE, PER I RIMPROVERI CHE MAI HO SAPUTO ACCETTARE, PER LE LACRIME CHE MAI HAI POTUTO VERSARE, PER I SORRISI CHE IL BUIO DELL’ANIMA SPESSO SOFFOCAVA, A TE CHE ERI SOLO UNA BAMBINA E CHE PER ME SEI DOVUTA DIVENTARE DONNA TROPPO PRESTO, A TE CHE SPESSO NON HO SAPUTO CAPIRE O NON HO VOLUTO.. PERCHE’ UN FIGLIO E’ EGOISTA, PRETENDE SEMPRE TUTTO SENZA DARE, A TE CHE DA DONNA ADESSO GUARDO CON ALTRI OCCHI ED ANCHE SE SPESSO NON E’ STATO FACILE..TI GIURO MAMMA CHE SE DOVESSI RINASCERE ALTRE MILLE VOLTE..PER ALTRE MILLE VOLTE RISCEGLIEREI TE PER GUIDARMI IN QUESTO CAMMINO!! TI AMO, TUA FIGLIA! (di: Serena Takdeer)
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