Le storie più belle
STORIE DIVERTENTI
Quando perdi tua madre...
L'amore di una mamma è incondizionato: mentre gli altri prima ti conoscono poi ti amano, la mamma prima ti ama poi ti conosce.. E dopo ti ama ancor di più.
(Posted by Beppe Tardito on 20/07/2025)
Nel marzo 2019, la mia ragazza ha rotto con...
I miei genitori sono stati sposati per...
Abbiamo provato a dissuaderlo: «Papà, sono le undici di sera, non è il momento.» Ma lui ha risposto, con una calma che ci ha zittiti tutti:
«Non discutete con un uomo che ha appena perso la moglie dopo 55 anni.» Senza fiatare, siamo usciti. Con una torcia, abbiamo raggiunto la tomba. Papà si è seduto lì, ha pregato a lungo, poi ha parlato:
«Cinquantacinque anni… Nessuno può capire cos’è il vero amore, se non ha vissuto tutta una vita con qualcuno.» Si è asciugato il volto e ha continuato:
«Abbiamo vissuto gioie e difficoltà, ospedali, perdite… e tanto amore. Ci siamo sempre sostenuti, abbiamo pregato insieme, ci abbracciavamo ogni giorno. E ci perdonavamo, sempre.» Poi ci ha guardati e ha aggiunto:
«Volete sapere perché stasera ho pace nel cuore? Perché se n’è andata prima di me. Non ha dovuto affrontare il dolore di vedermi morire, né restare sola. Sarò io a portare questo peso. E ringrazio Dio per questo. La amo troppo per lasciarle quel dolore.»
In quel momento, io e i miei fratelli non riuscivamo a trattenere le lacrime. Lo abbiamo abbracciato forte. Poi, con la sua solita dolcezza, ci ha detto:
«Andiamo. È stata una giornata lunga.»
Quella notte ho compreso davvero cosa sia l’amore. Non è solo romanticismo: è restare uniti, giorno dopo giorno, nella gioia e nella sofferenza. È tenersi per mano finché si può.
Un uomo era seduto sul marciapiede, ricurvo, con il volto nascosto tra le mani e le spalle coperte da una coperta sporca. Era un senzatetto. Nessuno conosceva il suo nome: tutti lo chiamavano semplicemente “il vecchio Silas”. La gente gli passava accanto come se fosse parte dell’arredo urbano. Ma quella mattina, una donna elegante si fermò davanti a lui. Indossava un abito aderente che ne valorizzava la figura con grazia. I tacchi alti risuonavano decisi sull’asfalto, i lunghi capelli si muovevano al vento, e un profumo discreto sembrava portare con sé un pezzo di un altro mondo.
Silas alzò lo sguardo, diffidente.
— Non voglio spiccioli — mormorò, cercando di allontanarla.
Lei gli sorrise. Un sorriso che non giudicava.
— Non sono qui per darti spiccioli. Sono qui per offrirti un pranzo.
Silas rise, senza allegria:
— Fantastico. Dopo il banchetto col Presidente, prenderò anche il dolce. Ora lasciami stare.
Ma lei non si mosse. Gli tese solo una mano.
— Ti prego. Vieni con me.
Un agente della municipale, che osservava la scena da lontano, si avvicinò.
— Va tutto bene, signora?
— Sì, grazie — rispose lei con calma ferma —. Voglio solo portare questo signore a pranzo con me.
Il vigile la riconobbe.
— Ne è sicura? È Silas. Vive qui da anni. Non è cattivo, ma... non è semplice.
Lei annuì. — Proprio per questo.
Silas, a malincuore, si lasciò convincere. I tre entrarono in un ristorante elegante, con grandi vetrate e camerieri impeccabili. Il direttore si affrettò a raggiungerli.
— Mi scusi, signora, ma... quell’uomo non può restare. Rovina l’atmosfera.
Lei lo fissò con gentilezza decisa.
— Conosce l’azienda Allure & Co.?
Lui esitò.
— Certo... è uno dei nostri clienti più importanti per gli eventi.
— Bene. Io sono Helena Diniz. Amministratrice delegata.
Il volto del direttore impallidì.
— Mi scusi, non lo sapevo...
Lei lo fermò con un gesto calmo.
— Ora lo sa. E spero sappia anche questo: l’umanità non si misura da chi entra, ma da come viene trattato quando esce. Si sedettero. Silas era impacciato, non sapeva dove mettere le mani. Helena lo guardò negli occhi.
— Si ricorda di me?
Lui strinse gli occhi.
— No... la voce mi è familiare, ma..
Lei sorrise.
— Vent’anni fa, una ragazza affamata entrò in questo stesso ristorante. Era rannicchiata in un angolo, tremava dal freddo e non osava chiedere nulla. Lei era cameriere qui. E fu l’unico a notarmi.
Silas rimase immobile.
— Lei mi portò un piatto nascosto dalla cucina. Lo pagò con le sue mance. E mi disse: “Oggi offro io. Ma non dimenticare: vai avanti.”
Silas abbassò lo sguardo. Gli occhi gli si riempirono di lacrime.
— Eri tu?
— Sì. E ora sono io qui... per dirti che il bene che facciamo, anche quando ce ne dimentichiamo, Dio lo ricorda. Dal suo borsello estrasse una busta.
— Qui dentro c’è un biglietto. Vai a questo indirizzo. Chiedi del signor Murilo. Ti sta già aspettando. C’è una stanza per te, una doccia calda e una possibilità.
Silas singhiozzava piano.
— Perché? Perché fai tutto questo per me?
Helena gli strinse la mano con dolcezza.
— Perché tu l’hai fatto per me. E perché... non ho mai dimenticato il sapore di quel piatto, né il rispetto con cui mi hai trattata.
Prima di uscire, guardò il vigile.
— Grazie per aver permesso che accadesse.
Lui sorrise, commosso:
—Signora... grazie a lei. Oggi ho visto un miracolo.
I nostri genitori, i nostri eroi...
Dal Web.
(Posted by Beppe Tardito on 30/07/2024)
L'uomo e il suo cane...
(Posted by Beppe Tardito on 28/02/2024)
Nel ventre di una donna incinta si trovavano due bebè. Uno di loro....
– Tu credi nella vita dopo il parto?
– Certo. Qualcosa deve esserci dopo il parto. Forse siamo qui per prepararci a quello che saremo più tardi.
– Sciocchezze! Non c’è una vita dopo il parto. Come sarebbe quella vita?
– Non lo so, ma sicuramente… ci sarà più luce che qua. Magari cammineremo con le nostre gambe e ci ciberemo dalla bocca.
– Ma è assurdo! Camminare è impossibile. E mangiare dalla bocca? Ridicolo! Il cordone ombelicale è la via d’alimentazione… Ti dico una cosa: la vita dopo il parto è da escludere. Il cordone ombelicale è troppo corto.
– Invece io credo che debba esserci qualcosa. E forse sarà diverso da quello cui siamo abituati ad avere qui.
– Però nessuno è tornato dall’aldilà, dopo il parto. Il parto è la fine della vita. E in fin dei conti, la vita non è altro che un’angosciante esistenza nel buio che ci porta al nulla.
– Beh, io non so esattamente come sarà dopo il parto, ma sicuramente vedremmo la mamma e lei si prenderà cura di noi.
– Mamma? Tu credi nella mamma? E dove credi che sia lei ora?
– Dove? Tutta in torno a noi! E’ in lei e grazie a lei che viviamo. Senza di lei tutto questo mondo non esisterebbe.
– Eppure io non ci credo! Non ho mai visto la mamma, per cui, è logico che non esista.
– Ok, ma a volte, quando siamo in silenzio, si riesce a sentirla o percepire come accarezza il nostro mondo. Sai?… Io penso che ci sia una vita reale che ci aspetta e che ora soltanto stiamo preparandoci per essa…”
"Un nonno tra gli angeli." Nicolò è triste, è da un...
“Eppure non ho fatto il monello in questo periodo, mi sono comportato bene con mamma e papà, anche all’asilo non ho fatto arrabbiare la maestra…” pensava tra sé il piccolo Nicolò.
Il nostro piccolo amico sentiva molto la mancanza di quel nonno che tanto gli teneva compagnia ,ed era così bravo a costruire gli aeroplanini di carta che poi faceva volare tanto in alto!
Ma Nicolò non poteva comprendere il motivo di quella assenza, infatti il suo adorato nonno non c’era più ed era volato in cielo, solamente nessuno ancora, aveva trovato le parole giuste per spiegarglielo.
Un giorno, nonna Maria, si accorse della profonda tristezza di quel suo nipotino, e con molta dolcezza iniziò a parlare al bambino: “vedi Nicolò, non è colpa tua se non c’è più il nonno, tu non hai fatto nulla di male anzi sei stato bravissimo, ma il nonno non è più venuto perché è volato in cielo “.
Nicolò, ancora non riusciva a capire perché il nonno fosse andato in cielo e cercò di chiederlo alla nonna.
Nonna Maria molto teneramente, spiegò al bambino che il nonno, un giorno era andato a dormire come sempre nel pomeriggio, ma poi non si era più risvegliato… così da quel giorno era andato in cielo in mezzo agli angeli per proteggere da lassù tutte le persone che amava, in particolar modo il suo nipotino Nicolò. “Ma nonna, il nonno ci può vedere da lassù? Riesce a vedere che sono bravo?” chiese il bambino alla nonna.
“Certo amore, nonno Marco ti vede e ti è sempre vicino anche se tu non lo vedi, te ne accorgerai!”
Quella notte il piccolo Nicolò sognò il nonno che costruiva in mezzo agli angeli, un aeroplanino di carta.
Al suo risveglio, il nostro piccolo amico aveva il sorriso sulle labbra e, con sua grande sorpresa, vide sul piccolo comodino vicino al letto, un piccolo aeroplanino di carta! Evviva, il nonno era veramente vicino a lui!
Di già, così presto? Avevo tanti piani. - Mi dispiace, ma è...
A volte piango perché sono stanca di essere forte...
A volte siamo esausti, abbiamo raggiunto il limite delle nostre forze e abbiamo bisogno di lasciarci andare. Piangere non significa arrendersi e tanto meno è un segno di debolezza.
A volte non abbiamo altra scelta che ricorrere a questo sfogo perché siamo stanchi. Stanchi di essere forti. Perché la vita ci sta chiedendo troppo e le persone intorno a noi non sempre vedono tutto quello che stiamo facendo senza chiedere niente in cambio.
Non portate il peso del mondo sulle vostre spalle. Caricate solo ciò che è davvero essenziale per voi e non dimenticate mai che il vostro cuore ha bisogno di uno spazio privilegiato per voi stessi. E se avete bisogno di piangere, fatelo, perché anche i forti se lo possono permettere.
Non possiamo essere sempre forti. Forse anche voi siete stati educati all’idea che le lacrime devono essere “trattenute”, che la vita è difficile per tutti e piangere non serve a niente. Questa idea, a lungo andare, può essere dannosa a livello emotivo.
Spesso reprimiamo il pianto cercando di nascondere quello che proviamo e lasciando credere, sotto false apparenze, che tutto vada bene.Sforzarsi di sembrare “normali”, nascondere sentimenti e problemi, finirà non solo per tacere le vostre emozioni di fronte agli altri, ma anche a voi stessi.Le emozioni soffocate sono problemi non affrontati. Un problema non gestito è un’emozione che finisce per essere somatizzata sotto forma di mal di testa, stanchezza, tensione muscolare, nausea e problemi digestivi.Vi consigliamo di leggere: Ecco come le nostre emozioni causano il mal di schienaNon si può essere sempre forti, così come non si può nascondere disagio o tristezza per tutta la vita. Non è sano né igienico. È importante concedersi qualche istante di sfogo in cui le lacrime agiscono come autentico anti stress.
Piangere è una cura.Le lacrime sono uno sfogo, rappresentano il primo passo verso il cambiamento. Piangere significa accettare le nostre emozioni e liberarle.Dopo il pianto, arriva la calma, ci sentiamo più rilassati, più capaci di vedere la realtà e di prendere decisioni.
La necessità di essere forti quando la vita ci chiede troppoSolo voi conoscete gli sforzi che vi hanno portati dove siete e se avete dovuto rinunciare a qualcosa per le persone che amate.
Tutto questo lo avete fatto come libera scelta, perché lo volevate, perché era giusto farlo; ma arriva sempre un momento in cui sembra che la vita, e ancora di più le persone che ci stanno intorno, non ci trattino con lo stesso riguardo.
Dobbiamo essere forti di fronte ad una società che non aiuta in ambito lavorativo o sociale. Mostrare forza di fronte ad una famiglia che non sempre è facile da tenere unita, genitori, fratelli o fidanzati che spesso non tengono conto delle nostre esigenze.E arrivano quei giorni in cui non ne potete più di essere forti, di farvi carico di tutto. Piangere diventa una necessità.
È importante stabilire un limite, far sì che la vita ci chieda solo quello che possiamo offrirleNessuno è in grado di dare più di quello che ha. È impossibile portare allegria e felicità in famiglia se in cambio non vi ripagano con lo stesso affetto.
La soluzione sta nell’equilibrio che ci serve per essere forti, per adempiere ai nostri impegni e per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti tenendo conto delle difficoltà.
Essere forti vuol dire, per prima cosa, stare bene con noi stessi. Coltivate la vostra crescita personale, ritagliate momenti solo per voi stessi, godete dei vostri affetti. Amate tutte le persone che vi stanno vicino e, soprattutto, voi stessi.Il più forte è chi sa amare e allo stesso tempo, amarsi. Non è un discorso diegoismo.Essere forti significa anche liberarci dai pesi che intralciano la nostra crescita, che attentano al nostro benessere e che ci fanno soffrire. Si sa, spesso fa male, ma è necessario smettere di dare priorità a chi non ci considera. Essere forti implica permettersi di essere “debole” di tanto in tanto. Che cosa vuol dire?
Avete tutto il diritto di dire che non ce la fate a reggere qualcosa, che una situazione è superiore alle vostre forze e che non potete assumere più responsabilità di quelle che già avete.Avete il diritto di dire che non ce la fate più, che avete bisogno di riposo.Avete diritto a ricevere rispetto, affetto e gratitudine. Chi ha bisogno di voi deve capire che anche voi avete bisogno di loro.E, naturalmente, avete tutto il diritto ad un momento di sfogo, di intimità, per passeggiare e pensare a voi stessi, piangere, dare ascolto ai vostri pensieri ed emozioni, prendere decisioni e andare avanti.
Perché la vita alla fine è questo. Percorrere la nostra strada rimanendo in equilibrio e cercando di stare bene dentro.
Quando Dio creò la donna, lavorò fino a tardi...
La candela spenta. (Con video)
Più tardi, in ospedale, il fidanzato, con voce dura le chiese: "Perché non gli hai dato l'anello?" Lei rispose con dolcezza: "Perché quando me lo hai regalato, tu mi hai detto che faceva parte del tuo amore. Se gli avessi dato l'anello, avrei perso quell'amore". Poi, chiuse gli occhi e spirò.
Sconvolto dal dolore, il ragazzo non riuscì a trattenere le lacrime. A nulla valsero le parole di consolazione degli amici e parenti. Nessun argomento riusciva a fermare quelle sue lacrime. Il giovane continuò a piangere tutti i giorni.
Una notte, mentre dormiva, fece un sogno. Vide la sua ragazza assieme a molte altre giovani donne della sua età, tutte vestite di bianco. C'era tanta pace, ma, aveva notato che ognuna di esse teneva in mano una candela accesa. Soltanto la candela della sua fidanzata era spenta.
Allora, le domandò: "Perché la tua candela non è accesa?" Lei gli rispose: "Ogni volta che accendo la mia candela, le tue lacrime cadono sulla fiamma e la spengono".
Ppsted by Beppe Tardito on 11/03/2022
Ecco perché non bisogna mai piangere per la scomparsa delle persone che amiamo.
La leggenda degli occhi verdi.
Gli occhi verdi sono tra i più affascinanti. Le persone che hanno questa particolare tonalità dell’iride non sono moltissime in Italia: quello che è certo è che il verde sta benissimo su qualunque tipo di carnagione, che sia ambrata o lattiginosa, e su qualsiasi colore di capelli.
Tuttavia, forse non tutti sono a conoscenza del particolare significato legato a questo tratto fisico. Nei Paesi orientali è molto diffusa una leggenda, che ora sta prendendo piede anche in Occidente, secondo cui il colore degli occhi di una persona direbbe molto della sua personalità. Questo avviene perchè gli occhi sono lo specchio dell’anima. Quali sono le leggende legate alle persone dagli occhi verdi? Scopriamo insieme quale significato ha questo particolare colore di occhi e quali caratteristiche determina nelle donne.
Secondo una leggenda orientale, il colore degli occhi determinerebbe il legame con la natura della persona. Si dice in particolare che le persone con gli occhi verdi sarebbero discendenti delle Ninfe dei laghi. Queste divinità femminili avevano un forte legame con l’ambiente naturale, tanto che erano solite vivere nelle foreste o nelle vicinanze di laghi e di fiumi. Le ninfe sono spesso raffigurate nell’iconografia occidentale con vesti morbide e sinuose, mentre danzano in piena armonia con l’ambiente circostante.
Secondo diversi miti, queste divinità erano spiriti liberi difficilmente conquistabili, soprattutto dagli uomini, che incantavano con il loro fascino. Oltre a questo, le ninfe si distinguevano per il loro colore degli occhi. La loro iride era di un verde quasi trasparente, con i bordi color nocciola o di blu intenso. I loro occhi avevano un grande potere: chi osava guardarli rimaneva folgorato e si innamorava perdutamente. Si dice che proprio da questo derivi la capacità di seduzione femminile. Secondo una seconda leggenda, quella della Ninfa e del Cacciatore, un giovane cacciatore si stava risciacquando il volto con l’acqua del Lago della Ninfa, quando fu abbagliato da un’apparizione. Sulla sponda opposta del lago era infatti apparsa una ragazza bellissima, che lo guardò fissandola con i suoi occhi verdi. Il ragazzo se ne innamorò perdutamente subito. Quando la fanciulla scomparve, lui cercò di inseguirla, ma non la ritrovò. Nonostante gli avvertimenti dei carbonai sulla natura malvagia della ninfa, egli tornò al lago nei giorni seguenti: ogni volta compariva sulla riva opposta la ninfa. Quando il giovane, esasperato, le dichiarò il suo amore, la ninfa creò un ponte di cristallo sul lago. Il cacciatore iniziò a percorrere il ponte, ma questo improvvisamente scomparve: eglì morì annegando nelle acque del lago.
Caratteristiche delle persone con occhi verdi:
Gli occhi verdi non sono tuttavia un’esclusiva femminile: ci sono anche diversi uomini che li hanno in tutto il mondo. Questi sono soliti avere una personalità complessa. Essi sono solitamente forti, risoluti e sicuri di sè, sono persone che se la sono cavata senza aiuti esterni nella vita. Date queste loro caratteristiche, hanno bisogno di avere al loro fianco una compagna dal carattere altrettanto forte. Anche questi hanno un forte legame con la natura e amano stare in luoghi aperti. Per quanto riguarda le caratteristiche delle donne con gli occhi verdi, queste sono molto piacenti e socievoli: amano passare il tempo in compagnia degli altri, anche in mezzo a degli sconosciuti. Hanno un modo di fare dolce e gentile, ma anche ironico: sono particolarmente amate proprio per il loro senso dell’umorismo. La loro forte connessione con la natura le porta a preferire di trascorrere il tempo in luoghi aperti. Nelle relazioni amorose le donne dagli occhi verdi, come facevano le Ninfe, attraggono diversi tipi di uomo, tuttavia raramente perderanno la testa per qualcuno. Nonostante la loro capacità di amare profondamente gli altri, non si lasciano andare mai completamente dato il loro grande amore per se stesse. Quando però scelgono un partner per la vita, esse sono solitamente gelose e pignole. Ci sono anche dei tratti caratteriali comuni ad entrambi i sessi. Le donne e gli uomini con gli occhi verdi sono generalmente persone generose e dotate di grande altruismo. Queste sono pronte ad aiutare il prossimo in modo incondizionato. Un difetto comune è che sono permalose, soprattutto se vengono toccate da vicino.
e tu di che colore hai gli occhi?
(Posted by Beppe Tardito on 16/02/2022)
Chi è la parte più importante della tua giornata?
Chi è la parte più importante della tua giornata?
I miei baci per te papà....
Ognuno di noi ha una scatola piena di baci e amore incondizionato, dei nostri figli, degli amici e soprattutto di Dio. Non ci sono cose più importanti che si possano possedere!
Chi ci Pensa... (Di: Bruno Ferrero)
(di: Bruno Ferrero dal libro: Il segreto dei pesci rossi)
Vi auguro di avere uno scopo, un sogno alto che sia soltanto vostro...
Vi auguro di non dimenticare mai l’ombrello nei giorni di pioggia, un paio di guanti nuovi che proteggano dal vento le carezze, qualcuno che vi sistemi i capelli dietro le orecchie.
Vi auguro di avere sempre tempo per fare colazione, di abitare in una città da cui si possa raggiungere il mare, di trovare un posto in cui sia facile sentirsi a casa quando casa è lontana.
Vi auguro di indugiare in una stazione o in un aeroporto almeno una volta l’anno, guardare il tabellone luminoso delle partenze e imbarcarvi per un viaggio.
Vi auguro un bicchiere di vino rosso con la zucca, un barista di fiducia che il caffè sappia farlo a mestiere, di non dire mai: “Ti amo più della mia vita”. E’ giusto di un padre verso un figlio, di una madre verso la creatura che mette al mondo. Non di una donna verso un uomo, né di un uomo verso la sua donna. In quel “più di me, più della mia vita” cominciano i problemi. Si annida lì il seme della dipendenza. L’amore è un’altra cosa. L’amore è amarti quanto amo la mia vita.
Vi auguro una biblioteca a pochi passi da casa, di non svegliarvi mai troppo tardi al mattino, di non restare in pigiama troppo a lungo, una fetta di torta al cioccolato ogni domenica.
Auguro cuscini morbidi a chi ama la sofficità; cuscini rigidi a chi, come me, li preferisce più compatti. Vi auguro dormite pancia all’aria, qualcuno che passi a prendervi di notte, una barzelletta che sappia farvi ridere tutte le volte come la prima.
Vi auguro un fratello con cui passeggiare alle sei di ogni pomeriggio, un’amica che vi tenga al telefono per ore, un paio di scarpe comode.
Vi auguro di imparare una parola nuova al giorno, che la tv trasmetta il vostro film preferito, un cane o un gatto che vi riempiano di baci per il solo fatto di essere ciò che siete.
Più di ogni altra cosa, io vi auguro di avere uno scopo, un sogno alto che sia soltanto vostro e, insieme a quello, l’ostinazione illuminata di chi, credendo di farcela senza alcun dubbio, alla fine, poi, ce la fa. (Antonia Storace)[Posted by Beppe Tardito on 09/28/2021]Una bambina chiese alla mamma: perchè piangi?..
Quando i genitori invecchiano...
Posted by Beppe Tardito on 18/08/2021