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Quando perdi tua madre...

Quando perdi tua madre, perdi la persona che ti ha amato di più, quella che ti conosceva meglio e che ti perdonava sempre. Era lei a cancellare le tue paure e a trovarti quando ti sentivi smarrito. Quando perdi tua madre, nessuno ti ricorderà di coprirti se fa freddo, né ti chiamerà ogni due ore per sapere come stai quando non ti senti bene. Quando sbaglierai, gli altri si arrabbieranno e dovrai chiedere scusa, perché solo lei sopportava il tuo cattivo carattere e ti amava anche nei tuoi giorni peggiori. Ti mancherà ogni Natale, ogni compleanno, e ogni volta che ti succederà qualcosa di bello, vorrai condividerlo con lei. Ma ti accorgerai che la sua sedia è vuota e che non sarà mai più al tuo fianco. Ci saranno persone che ti conosceranno, ma nessuna come lei. Molti ti ameranno, ma non più di quanto amano se stessi, come faceva lei. Quando perdi tua madre, il mondo diventa un po’ più triste, più strano, più piccolo… e anche tu.



L'amore di una mamma è incondizionato: mentre gli altri prima ti conoscono poi ti amano, la mamma prima ti ama poi ti conosce.. E dopo ti ama ancor di più. 
(Posted by Beppe Tardito on 20/07/2025)

Nel marzo 2019, la mia ragazza ha rotto con...

- Nel marzo 2019, la mia ragazza ha rotto con me. Sono rimasto senza capire. Sono tornato a casa e per tutto il tragitto mi sono chiesto: "Perché?" L'unica cosa nella mia testa era la sua voce che diceva: "Ti amo". - Ho passato un mese a cercare risposte a quanto stava accadendo. Un giorno, sono entrato nella stanza di mio padre e gli ho chiesto: "Papà, ha detto che mi amava”. "Figliolo, quando qualcuno entra nella tua vita e dopo un po' di tempo se ne va, può essere tutto fuorché amore. Non supererai mai i tuoi traumi se continui a cercare la logica in amore, costruisci una nuova storia ". Gli ho chiesto: "E da dove viene quella forza per iniziare qualcosa di nuovo?" "Non preoccuparti, ogni inizio viene da una fine." - Una settimana dopo, a mio padre fu diagnosticata una malattia rara e degenerativa che lo avrebbe ucciso in brevissimo tempo. Mia madre non l'ha abbandonato, gli è rimasta vicino. - Mio padre usciva ogni venerdì a mangiare la pizza con due fratelli. Quando ha smesso di camminare, i miei zii hanno iniziato a portare la pizza qui a casa. Hanno detto: "Senza tuo padre, non è divertente." - Mio padre ha sempre avuto tre amici con cui programmano le attività, quest'anno mio padre non può andare, perché non cammina più. - Gli amici di mio padre hanno portato la foto di loro quattro. Hanno inchiodato la foto l'uno dell'altro al muro della stanza e hanno detto: "Ora, la nostra casa è la tua casa". Mio padre ha pianto. - I miei genitori hanno compiuto 29 anni di matrimonio a giugno, hanno sempre ballato quel giorno per festeggiare, ma oggi mio padre non riesce più ad alzarsi. Mia madre è entrata nella stanza e ha messo la musica che gli piaceva di più e hanno ballato. Ha detto: "Figlio mio, porta la sedia a rotelle". Ho chiesto: "Cosa hai intenzione di fare?" Rispose: "Cosa farebbe tuo padre per te se fosse il contrario." Mia madre mise mio padre sulla sedia, si inginocchiò accanto a lui e disse: "Balliamo", mio padre piangendo disse come? Abbracciò mio padre e fece girare la sedia, rimase in ginocchio tutta la musica. Dopo aver visto quella scena, sono tornato nella mia stanza con gli occhi allagati, e consapevole di aver imparato cosa fosse il vero amore. - Ho deciso di aprire il portatile e scrivere questo testo, perché oggi vedo che il mondo sta distorcendo e complicando troppo l'amore. Questo mucchio di regole e richieste sono cose create dalla testa. Vecchio, ovunque tu sia, non so se lo sai, ma attraverso te ho imparato a camminare e ad amare davvero. Il resto è un'illusione.

I miei genitori sono stati sposati per...

I miei genitori sono stati sposati per 55 anni. Una mattina, mentre mamma scendeva in cucina per preparare la colazione a papà, è stata colpita da un infarto. È crollata a terra, all’improvviso. Papà, preso dal panico, l’ha sollevata come ha potuto e l’ha portata in ospedale. Ma era troppo tardi. Se n’era già andata. Al funerale, papà non diceva una parola. Il suo sguardo era perso nel vuoto, non versava quasi una lacrima. Quella sera, seduto con noi figli, ha ascoltato in silenzio i nostri ricordi. Poi, a un certo punto, ha detto: «Portatemi al cimitero.»
Abbiamo provato a dissuaderlo: «Papà, sono le undici di sera, non è il momento.» Ma lui ha risposto, con una calma che ci ha zittiti tutti:
«Non discutete con un uomo che ha appena perso la moglie dopo 55 anni.» Senza fiatare, siamo usciti. Con una torcia, abbiamo raggiunto la tomba. Papà si è seduto lì, ha pregato a lungo, poi ha parlato:
«Cinquantacinque anni… Nessuno può capire cos’è il vero amore, se non ha vissuto tutta una vita con qualcuno.» Si è asciugato il volto e ha continuato:
«Abbiamo vissuto gioie e difficoltà, ospedali, perdite… e tanto amore. Ci siamo sempre sostenuti, abbiamo pregato insieme, ci abbracciavamo ogni giorno. E ci perdonavamo, sempre.» Poi ci ha guardati e ha aggiunto:
«Volete sapere perché stasera ho pace nel cuore? Perché se n’è andata prima di me. Non ha dovuto affrontare il dolore di vedermi morire, né restare sola. Sarò io a portare questo peso. E ringrazio Dio per questo. La amo troppo per lasciarle quel dolore.»

In quel momento, io e i miei fratelli non riuscivamo a trattenere le lacrime. Lo abbiamo abbracciato forte. Poi, con la sua solita dolcezza, ci ha detto:
«Andiamo. È stata una giornata lunga.»
Quella notte ho compreso davvero cosa sia l’amore. Non è solo romanticismo: è restare uniti, giorno dopo giorno, nella gioia e nella sofferenza. È tenersi per mano finché si può.

A volte l’amore più puro arriva dopo...

A volte l’amore più puro arriva dopo la tempesta. Ma prima… devi lasciare andare il naufragio." L’amore, quello vero, non è solo incontro. È preparazione dell’anima. Spesso immaginiamo che debba arrivare come un dono improvviso, un miracolo inatteso. Ma l’amore autentico non può attecchire su un cuore ancora pieno di detriti, ferite non guardate, illusioni non dissolte. Il naufragio — quell’esperienza che ci spezza, ci disorienta, ci svuota — non è il fallimento dell’amore, ma l’inizio della rinascita dell’anima. È nel naufragio che perdi ciò che non ti appartiene più: relazioni tossiche, dipendenze emotive, identità costruite per piacere, ma non per essere. È lì, tra le onde, che cominci a ricordare che il vero amore non toglie la pace, ma la rivela. Ma c’è un passaggio sacro e inevitabile: lasciare andare il naufragio. Non aggrapparti alle rovine per paura della solitudine. Non restare nel ricordo di ciò che “sarebbe potuto essere”. Perché il vero amore — quello che eleva, che nutre, che ti fa sentire visto nella tua interezza — non può attraccare in un porto ancora occupato dai relitti del passato. Lascialo andare… con gratitudine per ciò che ti ha insegnato, con compassione per ciò che non è stato, con perdono per tutto ciò che ha ferito. Solo allora, in quello spazio vuoto e fertile, potrà arrivare l’amore puro: quello che non salva, ma accompagna; che non riempie, ma rispecchia; che non ti chiede di cambiare, ma ti invita a fiorire nella tua vera luce. E quando arriverà, lo riconoscerai non dal batticuore, ma dalla pace che porta.
(Joseph Cirino)

I nostri genitori, i nostri eroi...

Hai mai notato come, all’improvviso, mamma e papà sembrino invecchiati? Un giorno sono forti e pieni di energia, e il giorno dopo appaiono più vulnerabili, con piccole manie e abitudini che ci fanno sorridere. Nessuno ci prepara a questo cambiamento. I nostri genitori, i nostri eroi, cominciano a mostrare segni di stanchezza, ma anche di saggezza. Sono stanchi di badare a tutti e di essere sempre un esempio. Ora è il nostro turno di prenderci cura di loro, di coccolarli come loro hanno fatto con noi. Non fanno più grandi progetti per il futuro; invece, si godono piccole avventure quotidiane, come mangiare di nascosto quel dolce che il dottore ha vietato. Le loro mani sono segnate dal tempo, e a volte si sentono tristi. Ma non sono superati; siamo noi che fatichiamo ad accettare il ciclo della vita. È difficile vedere i nostri eroi perdere il controllo, diventare fragili e smemorati. Ma hanno il diritto di rallentare, di essere tristi e di fare errori. Spesso ci irritiamo quando non riescono a usare il cellulare o quando ripetono le stesse storie. Dimentichiamo che una volta erano loro a curarci durante le notti insonni, a misurarci la febbre e a darci i farmaci. Ora tocca a noi mostrare pazienza e amore. Accettiamo che il loro ritmo sia più lento. Non dobbiamo arrabbiarci perché non sono più indistruttibili. La nostra paura di perderli ci rende intolleranti, ma dobbiamo ricordare che anche loro hanno paura, e più di ogni altra cosa, meritano la nostra comprensione e il nostro affetto. Facciamo del nostro meglio per loro ora, perché un giorno, quando non ci saranno più, potremo ricordarli con amore e sorrisi, e non con rimpianti. Alla fine, i nostri eroi di ieri saranno sempre i nostri eroi. 💖 Ogni giorno trascorso con i nostri genitori è un dono. Trattiamoli con la stessa cura e amore che ci hanno dedicato, perché anche loro meritano di essere amati e compresi nel loro cammino verso la vecchiaia.
Dal Web.
(Posted by Beppe Tardito on 30/07/2024)

"La mamma." lei sarà felice di sentire la vostra...

Godetevela la mamma. Non lasciate che il suo profumo si disperda nell'aria. Respiratela quanto più potete. Inebriatevi della sua brezza e impregnatevi il corpo del suo profumo di zagara così da poterla annusare ogni volta che vorrete quando lei non ci sarà più. Vivetevela la mamma. Tutti i giorni, tutte le ore, i minuti e i secondi di ogni singolo giorno, di ogni mese, di ogni anno. Ascoltatela la mamma. Le sue parole vi mancheranno tanto quando tutto sarà silenzio e il sole tramonterà dietro l'orizzonte. Abbracciatela la mamma. Vi accorgerete che nessun cuore stretto tanto forte potrà mai donarvi tanto amore come quello di una mamma. Guardatela la mamma. Regalate ai vostri occhi quella luce unica e fiduciosa che solo lo sguardo di una mamma può emanare. Prendetela per mano la mamma. Stringete forte la sua mano così come facevate da bambini, fino a quando la sentirete esile e senza forze. Non lasciatela mai, sarà piena di rughe ma lei sarà felice di sentire la vostra di mano, e poter chiudere così gli occhi felice. Felice di andarsene tra le mani di chi ha amato...
- Bernardo Panzeca -

(Posted by Beppe Tardito on 21/05/2024)

L'uomo e il suo cane...

Un uomo camminava per una strada con il suo cane. Si godeva il paesaggio, quando ad un tratto si rese conto di essere morto. Si ricordò di quando stava morendo e che il cane che gli camminava al fianco era morto da anni. Si chiese dove li portava quella strada. Dopo un poco giunsero ad un muro bianco molto alto che costeggiava la strada e che sembrava di marmo. In cima ad una collina s'interrompeva in un alto arco che brillava alla luce del sole. Quando vi fu davanti, vide che l'arco era chiuso da un cancello che sembrava di madreperla e che la strada che portava al cancello sembrava di oro puro. Con il cane s'incammino verso il cancello, dove ad un lato c'era un uomo seduto ad una scrivania. Arrivato davanti a lui, gli chiese: - Scusi, dove siamo? - Questo è il Paradiso, signore, - rispose l'uomo. - Wao! E non si potrebbe avere un po' d'acqua? - Certo, signore. Entri pure, dentro ho dell'acqua ghiacciata. L'uomo fece un gesto e il cancello si aprì. - Non può entrare anche il mio amico? - disse il viaggiatore indicando il suo cane. - Mi spiace, signore, ma gli animali non li accettiamo . L'uomo pensò un istante, poi fece dietro front e tornò in strada con il suo cane. Dopo un'altra lunga camminata, giunse in cima ad un'altra collina, in una strada sporca che portava all'ingresso di una fattoria, con un cancello che sembrava non essere mai stato chiuso. Non c'erano recinzioni di sorta. Avvicinandosi all'ingresso, vide un uomo che leggeva un libro seduto contro un albero. - Mi scusi, - chiese. - Non avrebbe un po' d'acqua? - Sì, certo. Laggiù c' è una pompa, entri pure. - E il mio amico qui? - disse lui, indicando il cane. - Vicino alla pompa dovrebbe esserci una ciotola. Attraversarono l'ingresso ed effettivamente poco più in là c'era un'antiquata pompa a mano, con a fianco una ciotola. Il viaggiatore riempì la ciotola e diede una lunga sorsata, poi ne offrì al suo amico cane. Continuarono così finché non furono sazi, poi tornarono dall'uomo seduto sotto l'albero. - Come si chiama questo posto? - chiese il viaggiatore. - Questo è il Paradiso. - Be', non è chiaro. Laggiù in fondo alla strada uno mi ha detto che era quello, il Paradiso. - Ah, vuol dire quel posto con la strada d'oro e la cancellata di madreperla? No, quello è l'Inferno. - E non vi secca che usino il vostro nome? - No, ci fa comodo che selezionino quelli che per convenienza lasciano perdere i loro migliori amici.
(Posted by Beppe Tardito on 28/02/2024)

Godetevela la mamma. Non...

Godetevela la mamma. Non lasciate che il suo profumo si disperda nell'aria. Respiratela quanto più potete. Inebriatevi della sua brezza e impregnatevi il corpo del suo profumo di zagara così da poterla annusare ogni volta che vorrete quando lei non ci sarà più. Vivetevela la mamma. Tutti i giorni, tutte le ore, i minuti e i secondi di ogni singolo giorno, di ogni mese, di ogni anno. Ascoltatela la mamma. Le sue parole vi mancheranno tanto quando tutto sarà silenzio e il sole tramonterà dietro l'orizzonte. Abbracciatela la mamma. Vi accorgerete che nessun cuore stretto tanto forte potrà mai donarvi tanto amore come quello di una mamma. Guardatela la mamma. Regalate ai vostri occhi quella luce unica e fiduciosa che solo lo sguardo di una mamma può emanare. Prendetela per mano la mamma. Stringete forte la sua mano così come facevate da bambini, fino a quando la sentirete esile e senza forze. Non lasciatela mai, sarà piena di rughe ma lei sarà felice di sentire la vostra di mano, e poter chiudere così gli occhi felice. Felice di andarsene tra le mani di chi ha amato...
(Bernardo Panzeca)

"Un nonno tra gli angeli." Nicolò è triste, è da un...

Nicolò è triste, è da un po’ che non vede il suo nonno, non riesce a comprendere perché, all’improvviso, il suo adorato nonnino non è più venuto a trovarlo per raccontargli le storie di quando era piccolo e andava in mezzo alla campagna per costruire i suoi rifugi segreti.

“Eppure non ho fatto il monello in questo periodo, mi sono comportato bene con mamma e papà, anche all’asilo non ho fatto arrabbiare la maestra…” pensava tra sé il piccolo Nicolò.
Il nostro piccolo amico sentiva molto la mancanza di quel nonno che tanto gli teneva compagnia ,ed era così bravo a costruire gli aeroplanini di carta che poi faceva volare tanto in alto!

Ma Nicolò non poteva comprendere il motivo di quella assenza, infatti il suo adorato nonno non c’era più ed era volato in cielo, solamente nessuno ancora, aveva trovato le parole giuste per spiegarglielo.

Un giorno, nonna Maria, si accorse della profonda tristezza di quel suo nipotino, e con molta dolcezza iniziò a parlare al bambino: “vedi Nicolò, non è colpa tua se non c’è più il nonno, tu non hai fatto nulla di male anzi sei stato bravissimo, ma il nonno non è più venuto perché è volato in cielo “.
Nicolò, ancora non riusciva a capire perché il nonno fosse andato in cielo e cercò di chiederlo alla nonna.

Nonna Maria molto teneramente, spiegò al bambino che il nonno, un giorno era andato a dormire come sempre nel pomeriggio, ma poi non si era più risvegliato… così da quel giorno era andato in cielo in mezzo agli angeli per proteggere da lassù tutte le persone che amava, in particolar modo il suo nipotino Nicolò. “Ma nonna, il nonno ci può vedere da lassù? Riesce a vedere che sono bravo?” chiese il bambino alla nonna.
“Certo amore, nonno Marco ti vede e ti è sempre vicino anche se tu non lo vedi, te ne accorgerai!”

Quella notte il piccolo Nicolò sognò il nonno che costruiva in mezzo agli angeli, un aeroplanino di carta.
Al suo risveglio, il nostro piccolo amico aveva il sorriso sulle labbra e, con sua grande sorpresa, vide sul piccolo comodino vicino al letto, un piccolo aeroplanino di carta! Evviva, il nonno era veramente vicino a lui!

La candela spenta. (Con video)

Una ragazza era seduta nella sala d'attesa della stazione, aspettando l'arrivo del treno che l'avrebbe riportata a casa. Improvvisamente, un uomo entrò e le puntò una pistola alla tempia. Il furfante aveva adocchiato l'anello di brillanti al dito che le aveva regalato il suo fidanzato come pegno del suo grande amore. Alla richiesta di levarselo e consegnarglielo, la donna rispose di no. Ci fu una colluttazione. L'uomo tentò con ogni mezzo, anche con la forza, d'impadronirsi dell'anello della ragazza, ma lei oppose una vigorosa resistenza. A un certo punto, dalla pistola partì un colpo. Confuso, il rapinatore scappò via, mentre la ragazza cadeva a terra, gravemente ferita.

Più tardi, in ospedale, il fidanzato, con voce dura le chiese: "Perché non gli hai dato l'anello?" Lei rispose con dolcezza: "Perché quando me lo hai regalato, tu mi hai detto che faceva parte del tuo amore. Se gli avessi dato l'anello, avrei perso quell'amore". Poi, chiuse gli occhi e spirò.

Sconvolto dal dolore, il ragazzo non riuscì a trattenere le lacrime. A nulla valsero le parole di consolazione degli amici e parenti. Nessun argomento riusciva a fermare quelle sue lacrime. Il giovane continuò a piangere tutti i giorni.

Una notte, mentre dormiva, fece un sogno. Vide la sua ragazza assieme a molte altre giovani donne della sua età, tutte vestite di bianco. C'era tanta pace, ma, aveva notato che ognuna di esse teneva in mano una candela accesa. Soltanto la candela della sua fidanzata era spenta.

Allora, le domandò: "Perché la tua candela non è accesa?" Lei gli rispose: "Ogni volta che accendo la mia candela, le tue lacrime cadono sulla fiamma e la spengono".
Ppsted by Beppe Tardito on 11/03/2022

Ecco perché non bisogna mai piangere per la scomparsa delle persone che amiamo.

Vi auguro di avere uno scopo, un sogno alto che sia soltanto vostro...

Vi auguro armadi pieni di abiti a fiori, lucine sempre fisse sull’albero della vita, e pane caldo in tavola da cui rubare un morso prima di ogni pasto.

Vi auguro di non dimenticare mai l’ombrello nei giorni di pioggia, un paio di guanti nuovi che proteggano dal vento le carezze, qualcuno che vi sistemi i capelli dietro le orecchie.

Vi auguro di avere sempre tempo per fare colazione, di abitare in una città da cui si possa raggiungere il mare, di trovare un posto in cui sia facile sentirsi a casa quando casa è lontana.

Vi auguro di indugiare in una stazione o in un aeroporto almeno una volta l’anno, guardare il tabellone luminoso delle partenze e imbarcarvi per un viaggio.

Vi auguro un bicchiere di vino rosso con la zucca, un barista di fiducia che il caffè sappia farlo a mestiere, di non dire mai: “Ti amo più della mia vita”. E’ giusto di un padre verso un figlio, di una madre verso la creatura che mette al mondo. Non di una donna verso un uomo, né di un uomo verso la sua donna. In quel “più di me, più della mia vita” cominciano i problemi. Si annida lì il seme della dipendenza. L’amore è un’altra cosa. L’amore è amarti quanto amo la mia vita.

Vi auguro una biblioteca a pochi passi da casa, di non svegliarvi mai troppo tardi al mattino, di non restare in pigiama troppo a lungo, una fetta di torta al cioccolato ogni domenica.

Auguro cuscini morbidi a chi ama la sofficità; cuscini rigidi a chi, come me, li preferisce più compatti. Vi auguro dormite pancia all’aria, qualcuno che passi a prendervi di notte, una barzelletta che sappia farvi ridere tutte le volte come la prima.

Vi auguro un fratello con cui passeggiare alle sei di ogni pomeriggio, un’amica che vi tenga al telefono per ore, un paio di scarpe comode.

Vi auguro di imparare una parola nuova al giorno, che la tv trasmetta il vostro film preferito, un cane o un gatto che vi riempiano di baci per il solo fatto di essere ciò che siete.

Più di ogni altra cosa, io vi auguro di avere uno scopo, un sogno alto che sia soltanto vostro e, insieme a quello, l’ostinazione illuminata di chi, credendo di farcela senza alcun dubbio, alla fine, poi, ce la fa. (Antonia Storace)[Posted by Beppe Tardito on 09/28/2021]

Non ho mai cercato avventure. Non ho mai voluto...

Non ho mai cercato avventure. Non ho mai voluto qualcuna per colmare un vuoto. Non ho mai abbracciato una donna senza un desidero sincero. Ognuno forse dall’amore si aspetta un qualcosa in più. Aspetta il tuo cuore, colei che saprà dare un senso all’illogico, la tua donna. Quella capace di interpretare i tuoi silenziosi stati d’animo. Quella a cui dirai ogni tuo segreto, raccontando il tuo lato nascosto, quello che mai hai potuto mostrare, non per egoismo, ma semplicemente per vergogna.
È difficile spogliarsi di tutto dinanzi ad una qualunque, mettere a nudo se stessi è un atto eroico e da coraggiosi, perché in quell’istante sei disarmato e indifeso. Se dall’altra parte non c’è chi comprende quella fragilità, la può usare per farti del male, raccontando poi che eri un uomo difficile. Forse sei sempre stata qui, scusami se solo adesso, ti ho scoperto! (Red May)

Dopo 8 anni di convivenza, la mia compagna mi prese da parte per....

Dopo 8 anni di convivenza, la mia compagna mi prese da parte per dirmi qualcosa di importante. Voleva che passassi del tempo con un’altra donna, che la portassi al ristorante e poi al cinema. La mia compagna mi disse: “Ti amo, ma so che anche quest’altra donna ti ama, e voglio che tu trascorra del tempo con lei”. Quest’altra donna era mia madre. Viveva da sola da 19 anni, dopo la morte di mio padre e a causa del mio lavoro potevo farle visita solo occasionalmente. Così quella sera stessa ho fatto quello che la mia compagna mi aveva chiesto. Ho invitato mia madre al ristorante e poi al cinema. “Cosa sta succedendo?”, mi chiese la mamma: “Sei sicuro che vada tutto bene?" “Ho pensato che sarebbe stata una buona idea trascorrere del tempo con te”, ho risposto. “Solo io e te”. Mia madre, al telefono, restò in silenzio un momento, poi finalmente disse: “Mi piacerebbe davvero tanto”. Poi il venerdì seguente, finito il lavoro, sono andato a prenderla a casa. Ero un po’ nervoso, era passato tanto tempo… Si era fatta i capelli e indossava lo stesso vestito del suo ultimo anniversario di matrimonio. Il suo sorriso, raggiante di felicità, la faceva sembrare un piccolo angelo, il mio piccolo angelo. “Ho detto ad alcune mie amiche e amici che sarei uscito con mia madre stasera e sono rimaste tutte molto colpite”. Mia madre ha detto entrando in macchina: “Non vedono l’ora che racconti loro della nostra serata!” Così siamo andati in un ristorante, non troppo elegante, ma abbastanza intimo e confortevole. Mia madre mi ha preso il braccio come se fosse la First Lady. Ci siamo seduti e le ho dovuto leggere il menù, dal momento che i suoi occhi riuscivano a leggere solo i caratteri più grandi. Appena finito di leggere le portate, ho girato gli occhi e ho visto che lei mi guardava con un sorriso carico di nostalgia. “Quando eri piccolo, ero io che dovevo leggerti il menù”, mi ha detto con semplicità. “Allora, è tempo che tu ti riposi un po’ e mi lasci restituire il favore”, ho risposto. Abbiamo cenato e abbiamo parlato, niente di straordinario, abbiamo solo parlato delle novità nelle nostre rispettive vite. Alla fine, abbiamo parlato così tanto che ci siamo dimenticati del film. Ma in realtà, non ci è dispiaciuto averlo perso. Quando l’ho riaccompagnata a casa, mi ha detto che voleva uscire di nuovo, ma solo se le promettevo che l’avrei lasciata invitare me la prossima volta. Ho accettato. “Come è andato il tuo appuntamento?”, mi chiese la mia compagna quando rientrai a casa. “È andato davvero bene. Ancora meglio di come avrei mai immaginato”. Non sono però stato in grado di mantenere la mia promessa e farmi invitare al ristorante. Pochi giorni dopo, mia madre è morta a causa di un problema cardiaco. È successo così velocemente che nessuno ha potuto fare niente per lei. Sono passate alcune settimane e poi ho ricevuto una busta con una copia di un conto di un ristorante, lo stesso ristorante dove avevo portato mia madre. Insieme alla ricevuta, c’era una piccola nota che diceva: “Ho pagato questo conto in anticipo. Non ero sicura se avrei potuto esserci, ma in ogni caso, ho già pagato per due, per te e per la tua fidanzata. Non sai quanto questa serata abbia significato per me. Ti voglio tanto bene, figlio mio”. Quel giorno ho capito l’importanza di dire “ti amo”, "ti voglio bene" e l’importanza di trascorrere del tempo con la propria famiglia e le persone che ci sono care. Niente, in verità, è più importante di quest’amore. (First posted by Beppe Tardito on August 7, 2018)

Mi piacerebbe raccontare la storia di due folli, che si sono amati così...


Mi piacerebbe raccontare la storia di due folli, che si sono amati così tanto, in un modo così assurdo, senza mai dirselo.
Ma io percepivo tutto il loro amore, bastava guardarli, capisci?
Lei lo sfiorava e lui sorrideva imbarazzato, avevano tutto l'amore nei loro occhi.
Non ho mai capito cosa fosse successo tra loro due.
Mi sono chiesto perchè si sono voluti così tanto, ma non hanno mai avuto la forza di prendersi. Non hanno mai rischiato.
Ora lui è con un'altra. E’ bella, davvero tanto bella... Eppure quando la guarda io non vedo tutta la luce che si rifletteva nei suoi occhi quando vedeva lei... Penso che lui non sia felice, credo che stesse soltanto consolando se stesso, per il fatto di non aver preso l'amore quando doveva.
Però mi piace pensare che un giorno si rincontreranno.
Magari in un aeroporto, o in un bar, o in un ufficio, o magari semplicemente per strada. Avranno come l'impressione di aver sbagliato strada, ma poi si guarderanno negli occhi e sembreranno impazzire, ma in quell'attimo, mentre impazziranno, si ricorderanno di quanto era stato incredibile il tempo passato insieme, la loro amicizia, i loro sguardi, le loro piccole incertezze.
Si guarderanno e si saluteranno, lei gli chiederà come sta, lui le risponderà che è felice, che è innamorato, e lei farà altrettanto. Dirà che ha realizzato tutti i suoi sogni. Ma mentiranno, entrambi. Se ne accorgeranno soltanto dopo che la felicità è a un passo da loro, è sempre stata lì, ma nessuno dei due ne era a conoscenza, prima di perdersi per poi ritrovarsi. Chi si appartiene si ritrova. Ma certe cose, anche se ritrovate, tornano a perdersi.
Perchè si saluteranno per poi non rivedersi più, però lo sanno quei due che avrebbero dovuto provarci. Lo sanno bene. Rimarranno le notti svegli a chiedersi se è giusto il destino. Se è giusto non averci provato.
Per poi tornare alla loro vita. (First posted by Beppe Tardito on February 13, 2019)

Non prendete un cane, MAI! Lasciate stare; ve lo...

Non prendete un cane, MAI! Lasciate stare; ve lo dico il più sinceramente possibile, davvero con il cuore in mano. Non prendete un cane, per nessun motivo. Se ve ne viene la voglia, fatevela passare. Vi rovinerà la vita. Vi distruggerete la vita. Perché dopo aver trascorso un po’ di tempo con un cane, non sarete più gli stessi. Niente sarà più come prima. Vi sembrerà che il mondo come fino ad ora avete conosciuto non sia mai esistito. Che fosse tutto più semplice, che tutto scorresse scivolando quietamente senza problemi. Perché questo volete davvero… questo è quello che si ritiene sia giusto, se le cose scivolano senza problemi e con facilità allora va tutto bene sul serio….
Non prendete un cane. Mai. Perché la mattina vi sveglierete e vi troverete davanti due occhi sorridenti, una coda che sbatte frenetica e una leccata sul viso. Perché vi troverete catapultati in corse forsennate a fare la pipì fuori qualsiasi stagione sia e per questo vi accorgerete dello scorrere del tempo e che gli alberi da rossi e gialli sono rimasti senza foglie e dopo poco sono apparsi i germogli e che ancora più in là nei giorni ci sono gli uccellini che cantano tra le fronde. Perché sarete costretti a diventare equilibristi del tempo, a trovare un ritmo che accompagni due cuori. Perché sarete costretti senza appello a capire chi vi vuole anche con quattro zampe a seguito sempre e comunque e chi invece si arrende al primo biscotto pieno di bava. Perché quando piangerete le vostre lacrime non riusciranno a toccare terra. Perché quando vi ferirete lui sarà lì a leccare il sangue, anche quello che non si vede….
Non prendete mai un cane. MAI. Perché se siete veri umani lui vi educherà. Vi educherà nel modo più duro e primitivo possibile. Con l’amore. Vi educherà all’amore incondizionato. Quello che non chiede nulla in cambio. A non avere filtri, ad essere come siete. Vi educherà alla libertà di voi stessi. Vi educherà a non difendervi mai da chi amate. Al non rancore, al perdono sempre, a dimostrare amore in ogni occasione. Vi educherà all’empatia, a prendervi cura di chi amate. A osservare il vostro mondo intorno e capire cosa c’è che non va da una camminata, un gesto, uno sguardo. Vi educherà a non usare le parole. Vi educherà alla lealtà e all’onestà.
Non prendete un cane. Mai. Perché quando vi avrà educato……vorrete le stesse cose da altri….e non capirete perché lui è stato in grado di darvele e invece tante persone, umani con tanti neuroni e un cuore più grande, non ci riescono. Non capirete perché non riuscite a trovare la stessa trasparenza e lealtà in chi vi sta accanto. E che dice di amarvi.
Non prendete un cane. Mai. Perché diventerete un vero umano randagio, di quelli che ci provano sempre a credere in certi umani e sono sempre sconfitti.
Non prendete un cane. (Laura Zanin)
(Posted By Beppe Tardito on 07/02/18)

Nove cose che tua madre ti tiene nascoste. Questo ti farà piangere!


Loro ci mettono al mondo e da questo momento il loro unico pensiero è il nostro benessere. Se abbiamo abbastanza da mangiare, se indossiamo abiti caldi, se siamo puliti e ordinati, se abbiamo messo in ordine la camera, rifatto il letto… Le nostre madri sono sempre lì per noi. Sembra quasi ovvio che non abbiano altro interesse a cuore che la nostra felicità. Molte volte, però, dimentichiamo che anche le mamme sono persone, animate da desideri propri e con una propria vita, e che spesso si mettono al secondo posto perché il loro amore per i figli è più grande e perché si preoccupano più per loro che per se stesse. É arrivato il momento di svelare tutti i segreti che ciascuna mamma porta con sé, ogni giorno, pensando ai propri figli.

1. Tu sei il motivo per cui ha pianto tanto. Ha pianto dalla gioia, appena ha saputo che era incinta. Ha pianto dalla felicità quando finalmente ti ha tenuto tra le mani. Ha pianto di preoccupazione quando le cose non andavano bene e di orgoglio per ogni nuovo passo che hai fatto sul cammino della vita.

2. Anche lei vuole l’ultima fetta. Ma, naturalmente, ti dice che è piena quando si accorge che tu vuoi ancora mangiare. Per amore puro nei tuoi confronti, la cede. E non si limita a darti l’ultima fetta di torta, ma molto di più nella vita in generale.

3. É sempre preoccupata per te. Anche prima che tu nascessi, ha fatto di tutto per preservarti dalle cose brutte. Quando rimanevi fuori fino a tardi, ti ha aspettato. Non per disturbarti, ma per assicurarsi che tu stessi bene. Non importa se sta male o se ha il cuore infranto. Lei sarà sempre al tuo fianco. Sempre.

4. Ha sofferto. Di tanto in tanto. La tua nascita ha rappresentato il dolore fisico più grande che una persona possa percepire. E anche i 9 mesi prima sono stati tutt’altro che facili. In seguito l’hai mordicchiata mentre ti allattava, le hai tirato i capelli, dato calci. Ma è sufficiente un tuo sorriso per farle dimenticare ogni cosa.

5. Lei non è perfetta. Forse le sue attenzioni alle volte ti danno ai nervi. Forse non ha fatto tutto bene come tu ti aspettavi. Ma cerca sempre di fare del suo meglio ed è sicuramente la maggior critica di se stessa.

6. Le piace guardarti. Per lei è incredibilmente difficile volgere lo sguardo altrove. Dopo che finalmente ti sei addormentato in una notte insonne, e poi svegliato di nuovo con un sorriso, in quella notte le si è scaldato tremendamente il cuore.

7. Quando hai pianto, le è crollato il mondo addosso. Ogni tuo singhiozzo è una pugnalata al cuore. Per lei non c’è niente di più importante che confortarti e renderti felice.

8. Lasciarti andare via è una perdita terribile. Lei sa fin dall’inizio che la tua vita sarà fatta di piccoli passi. Ogni passo è difficile per lei; si tratti del tuo primo amore o del primo appartamento in affitto. Quello che a te sembra un breve momento, per lei dura un’eternità. Ecco perché è così difficile.

9. Farebbe tutto di nuovo. Nonostante tutto il dolore e ciò che ha perso, l’amore e la gioia che nutre nei tuoi confronti sono sempre più grandi e importanti. Questo è il motivo per cui farebbe di nuovo tutto da capo. Perché lei ti ama. Quando vedi tua madre, dille quanto la ami. Oppure ringraziala. Questo le farà toccare il cielo con un dito. A volte è bene ricordarsi di tutto ciò che le madri fanno per noi e di quanto ci hanno aiutato nel cammino della vita affinché potessimo crescere e maturare. Condividi questi pensieri sulla persona migliore del mondo. (Fonte: Web)

Le 4 candele .. (Un messaggio per tutti)


Le quattro candele, bruciando, si consumavano lentamente.
Il luogo era talmente silenzioso,
che si poteva ascoltare la loro conversazione.

La prima diceva:
"IO SONO LA PACE,
ma gli uomini non mi vogliono:
penso proprio che non mi resti altro da fare
che spegnermi!"
Così fu e, a poco a poco, la candela si lasciò spegnere completamente.

La seconda disse:
"IO SONO LA FEDE
purtroppo non servo a nulla.
Gli uomini non ne vogliono sapere di me,
non ha senso che io resti accesa".
Appena ebbe terminato di parlare, una leggera brezza soffiò su di lei e la spense.

Triste triste, la terza candela a sua volta disse:
"IO SONO L'AMORE
non ho la forza per continuare a rimanere accesa.
Gli uomini non mi considerano
E non comprendono la mia importanza.
Troppe volte preferiscono odiare!"
E senza attendere oltre, la candela si lasciò spegnere.

...Un bimbo in quel momento entrò nella stanza
e vide le tre candele spente.
"Ma cosa fate! Voi dovete rimanere accese,
io ho paura del buio!"
E così dicendo scoppiò in lacrime.

Allora la quarta candela, impietositasi disse:
"Non temere, non piangere:
finchè io sarò accesa, potremo sempre
riaccendere le altre tre candele:
IO SONO LA SPERANZA"

Con gli occhi lucidi e gonfi di lacrime,
il bimbo prese la candela della speranza e riaccese tutte le altre.

CHE NON SI SPENGA MAI LA SPERANZA
DENTRO IL NOSTRO CUORE...

...e che ciascuno di noi possa essere
lo strumento, come quel bimbo,
capace in ogni momento di riaccendere
con la sua SPERANZA,
la FEDE, la PACE e l'AMORE.

C'è solo un grande amore nella vita.. (Leggetela)


"Dicono che durante la nostra vita abbiamo due grandi amori. Uno con il quale ti sposerai o vivrai per sempre, può essere il padre o la madre dei tuoi figli: con questa persona otterrai la massima comprensione per stare il resto della tua vita insieme.
E dicono che c’è un secondo grande amore, una persona che perderai per sempre. Qualcuno con cui sei nato collegato, così collegato, che le forze della chimica scappano dalla ragione e ti impediranno sempre di raggiungere un finale felice. Fino a che un giorno smetterai di provarci, ti arrenderai e cercherai un’altra persona che finirai per incontrare. Però ti assicuro che non passerà una sola notte senza aver bisogno di un altro suo bacio, o anche di discutere una volta in più. Tutti sanno di chi sto parlando, perché mentre stai leggendo queste righe, il suo nome ti è venuto in mente. Ti libererai di lui o di lei e smetterai di soffrire, finirai per incontrare la pace, però ti assicuro che non passerà un giorno in cui non desidererai che sia qui per disturbarti. Perché a volte si libera più energia discutendo con chi ami, che facendo l’amore con qualcuno che apprezzi."

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