Ho imparato che la vita qualche volta...


Per quanto se ne possa dire... "Ho imparato che qualsiasi cosa accada, o per quanto l'oggi sembri insopportabilmente brutto, la vita va sempre avanti e... il domani sarà migliore. Ho imparato che si può capire molto di una persona dalla maniera in cui affronta queste tre cose: una giornata uggiosa, la perdita del bagaglio, l'intrico delle luci dell'albero di Natale. Ho imparato, a proposito della relazione con i propri genitori, che ci mancheranno quando saranno usciti dalla nostra vita. Ho imparato che semplicemente sopravvivere, è diverso da vivere. Ho imparato che la vita qualche volta consente una seconda chance. Ho imparato che non si può affrontare la vita con i guantoni da baseball su entrambe le mani: si ha sempre bisogno di gettare qualcosa dietro le spalle. Ho imparato che ogni volta che prendo una decisione col cuore, generalmente faccio la scelta giusta. Ho imparato che anche quando non sto bene, non devo stare da sola. Ho imparato che ogni giorno si dovrebbe uscire ed avere contatti con qualcuno. Le persone gradiscono molto un abbraccio, o anche semplicemente una pacca sulle spalle. Ho imparato che ho ancora molto da imparare. Ho imparato che le persone dimenticheranno quanto detto, quanto fatto, ma non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire. " (Maya Angelou)

“Se non comprendi alla perfezione di cosa necessiti, non... (bellissimo racconto)


Ti dissi "Rendimi viva", e tu dicesti "Cammina sul sentiero sino al pozzo nero e lì disseta la tua sete". Io giunsi al pozzo e nel guardare le sue buie profondità non scorsi acqua, ma senza secchio come avrei confermato quel che credevo d’aver visto? Attorno non c’erano mezzi per attingere quel che mi avrebbe dissetata, decisi che non vi sarei scesa, era tanto più grande di me l’impresa, ma ero stanca e confusa e decisi che sarei rimasta a riposare a lungo presso quella fonte irraggiunta. Mi venne incontro un piccolo d’uomo e chiese acqua per sé, riguardai il buio abisso e il coraggio giunse ad animarmi il cuore: "Piccolo aspetta scendo a prenderla!", dissi con una decisione tale da sbalordire anche me. Mi calai negli abissi per cercare la fonte che disseta e nello scendere in basso, sempre più in basso, trovai il nulla, ma alimentai a dismisura la mia voglia di risposte e il pensiero divenne definito e non più annebbiato come sempre lo era stato. “Se non comprendi alla perfezione di cosa necessiti, non potrai mai trovare quel ti occorre, nella mancanza la danza che ti renderà la coscienza di decidere all’evenienza, con piena presenza e perseveranza.” Risalii il pozzo con in mano un pugno di mosche, e quando rividi il piccolo che attendeva speranzoso il cuore mi si strinse in una morsa, come lo avrei dissetato se non avevo niente per lui? Lo presi in braccio, pesava tanto ma non sapeva camminare e lo portai con me, mentre perlustravo la zona alla ricerca di qualcosa per dissetarci, e il passo si faceva sempre più stanco. Ci guardammo attorno, cogliemmo fiori, cantammo amori e trovammo tanti tesori, il piccolo crebbe, e quando io non seppi più camminare fu lui a prendermi in braccio e a continuare il sentiero che avevo iniziato. “Mamma un giorno cercammo insieme acqua e trovammo fiumi d’oro, se tu non avessi camminato sarei cresciuto nei pressi di quel pozzo nero, invece tu per amore scendesti, vedesti e tornasti per portarmi avanti nei passi.” Una mamma è l’inizio di ogni cosa, ma che non resti mai solo e semplicemente l’inizio, una mamma deve essere il sentiero maestro che non impone la sua via, ma che semplicemente diffonde la luce dell’esempio, una mamma è manna quando se stessa non inganna. Il piccolo uomo, solido ormai sui suoi passi, portò la mamma in braccio sino a quando il suo peso non fu più peso e il suo cuore leggero volò alto nel cuore eterno del mondo. Una mamma è manna se non si inganna. (Cleonice Parisi)

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