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Questi 9 tipi di dolori fisici sono direttamente collegati ad un tuo problema emozionale...


Questi 9 tipi di dolori fisici sono direttamente collegati ad un tuo problema emozionale.

Una delle cose che la medicina occidentale ignora è il legame tra il nostro corpo e la nostra mente, il nostro spirito e le nostre emozioni. L’essere umano a volte è soggetto a connessioni tra il corpo e le sue emozioni, ma molti di noi non diamo importanza a questo fenomeno.

1. Mal di testa Il mal di testa può essere causato dallo stress accumulato durante il giorno. Prendetevi del tempo per rilassarvi e cercate di diminuire lo stress ogni giorno.

2. Dolore al collo Se avete un dolore al collo, avete qualche problema nel dimenticare gli altri o voi stessi. Se sentite un dolore al collo, cercate di pensare alle cose che amate delle persone.

3. Dolore alle spalle Il dolore alle spalle indica che state portando con voi un peso emozionale eccessivo. Cercate di risolvere i vostri problemi e condivideteli con le persone che circondano la vostra vita.

4. Dolore nella parte superiore della schiena Il dolore nella parte superiore della schiena indica che non vi sentite amati. Se siete single, è il tempo di organizzare qualche incontro.

5. Dolore nella parte bassa della schiena Dolore nella parte bassa della schiena indica che vi preoccupate troppo dei soldi.

6. Dolore ai gomiti Il dolore nei gomiti indica che non riuscire a fare cambiamenti nella vostra vita. Se avete delle braccia rigide, forse anche la vostra vita lo è.

7. Dolore alle mani Il dolore alle mani indica che non riesci a connetterti con gli altri come invece dovresti fare. Cerca di farti nuovi amici, di andare a pranzo con un collega e di conoscere nuove persone.

8. Dolore ai fianchi Il dolore ai fianchi potrebbe significare che avete paura di muovervi e di fare passi falsi. Siete troppo cauti quando cercare di prendere decisioni. Scioglietevi un po’!

9. Dolore alle ginocchia Il dolore alle ginocchia potrebbe significare che il vostro ego è troppo grande e che pensate troppo a voi stessi. Cercate di essere più umili, fate del volontariato, siate più umani. Fonte:

Se Bevi caffè tutte le mattine ti conviene leggere questo! Ecco cosa si è scoperto!


Chi non ha bevuto almeno un caffè nella vita? Per la maggior parte delle persone, è la prima cosa che si fa quando ci si sveglia la mattina

anzi senza di lui, non ci sveglia proprio ! Oggi giorno abbiamo deciso di sottoporre alla vostra attenzione un articolo davvero particolare, che spiega tutte le proprietà del caffè!

Oggi arrivano buone notizie per tutti gli amanti del caffè; L’Huffington Post ha stilato una lista che contiene i 10 buoni motivi per berlo.

1- E ricco di Antiossidanti.
Il caffè è la prima sorgente di antiossidanti Il corpo umano assorbe più antiossidanti dal caffè che da qualsiasi frutto o verdura.

2- Il suo profumo ha la capacità di ridurre lo stress. – Odorare il caffè ha un effetto anti-stress Dei ricercatori coreani hanno scoperto che nel cervello di soggetti esposti all’aromia del caffè, le proteine collegate allo stress reagiscono in modo positivo.

3- Può ridurre i sintomi del morbo di Parkinson. Secondo un articolo della rivista scientifica Science Daily pubblicato nel 2012, bere caffè aiuta le persone colpite dalla malattia di Parkinson a controllare meglio i loro movimenti.

4- Fa bene al fegato. (soprattutto se consumate alcolici) Uno studio pubblicato nel 2006 realizzato su 125 000 persone per 22 anni ha mostrato che le persone che bevono almeno una tazza di caffè al giorno diminuiscono del 20% la probabilità di sviluppare una cirrosi epatica.

5- Riduce la propensione al suicidio. Bere tra 2 e 4 tazze di caffè al giorno potrebbe ridurre il rischio di suicidio per uomini e donne addirittura del 50%

6- Abbassa il rischio di contrarre il tumore alla pelle. Riduce il rischio di sviluppare un cancro della pelle per le donne

7- Rende gli alteti migliori.
La caffeina aumenta il numero di acidi grassi nel sangue, permettendo ai muscoli degli atleti di assorbire e bruciare grassi per convertirli in carburante, in modo da preservare le magre riserve in glucidi e consentire al corpo di usarle più tardi.

8- Dimezza il rischio di diabete. I ricercatori hanno scoperto che le persone che bevono almeno 4 tazze di caffè al giorno riducono del 50% la loro probabilità di sviluppare un diabete di tipo 2.

9- Il caffè fa bene al cervello
La rete televisiva americana CNN ha rivelato che il caffè permette al cervello di lavorare in modo più efficiente e più intelligente.

10-Il caffè può rendervi più felici Uno studio realizzato dall’ Istituto Nazionale della Sanità americano ha rivelato che le persone che bevono almeno 4 tazze di caffè a settimana hanno 10% di probabilità in meno di essere depresse rispetto ai non consumatori.

I lupini, l’anti-diabetico naturale: sono la “carne dei vegetariani”, ricchissimi di proteine...


Bastano pochi grammi al giorno di lupini per ridurre gli zuccheri presenti nel sangue.

È stato definito la ‘carne dei vegetariani’. E con una percentuale del 35-40% e’ il legume in assoluto piu’ ricco di proteine, superando soia, piselli, fagioli e ceci. Il lupino, da tempo oggetto di ricerca in campo nutraceutico, ha numerose proprieta’ terapeutiche. Ma di recente ha anche dimostrato di abbassare la glicemia. Gli studi, in particolare, sono stati condotti in Italia sotto la guida dei gruppi di ricerca dell’Universita’ degli Studi di Milano, coordinati dal professor Marcello Duranti.

“Sono le proteine del lupino a possedere le caratteristiche piu’ importanti- spiega Duranti- una di queste, infatti, la gamma-conglutina, riduce lo zucchero nel sangue se assunta anche in dosi di pochi grammi al giorno”. Tali proprieta’, dunque, rendono il legume un componente ottimo nella dieta di persone diabetiche. “La ricerca- prosegue il professore- e’ stata condotta su ratti resi iperglicemici, nutriti per tre settimane con alimenti derivati dal lupino. Il risultato e’ stato molto soddisfacente: gli effetti concreti di un’alimentazione a base di lupino sono la riduzione dell’incremento del peso corporeo, l’assorbimento del cibo e una riduzione della concentrazione di glucosio nel sangue”. Intanto un altro aspetto interessante e’ dato dal fatto che la farina che si ricava dal lupino e’ totalmente priva di glutine, percio’ non irrita l’intestino ed e’ ideale per chi soffre di celiachia. Questa farina, inoltre, ha “eccellenti proprieta’ nutrizionali, perche’ contiene un alto quantitativo di proteine, paragonabile a quello di carne e uova”.

Il lupino, la cui coltivazione e’ raddoppiata in Italia negli ultimi 20 anni, ha una storia lunga. “Dalla dieta dei soldati romani- spiegano gli esperti- che affrontavano lunghi viaggi portando grandi scorte di lupino per ricavare una pasta da assumere come componente proteica assieme a pane e vino, alle moderne tecniche agricole e produttive, che consentono di non assumere piu’ i semi di lupino trattati e conservati per mezzo di concentrazioni di sale, che aumentano il rischio di pressione alta. Si puo’ invece produrre pane, pasta, ma anche altri prodotti con quantita’ crescenti di proteine di lupino, come i gelati o addirittura delle bistecche ‘milanesi’ dal gusto eccellente”. All’Universita’ degli Studi di Milano, intanto, e’ in corso fino al 26 giugno il XIV Congresso mondiale sulla leguminosa, con delegati provenienti da 30 Paesi del mondo.

Nel corso del Convegno vengono illustrate le principali specie del lupino, di cui e’ stato sequenziato interamente il genoma. “Esistono l’albus (il classico lupino bianco giallognolo dell’area mediterranea), l’angustifolius (che cresce prevalentemente in Australia) e il luteus (che cresce a diverse latitudini)”. Tra queste varieta’, fanno sapere dal convegno, ci sono differenze interessanti: “Alcune sono piu’ ipocolesterolemiche, altre piu’ antidiabetiche, altre possono esercitare effetti diversi, per esempio sulla pressione o anche sull’aumento di peso. Le proteine del lupino possono infatti agire sul sistema del ‘freno ileale’, un meccanismo intestinale di risposta a diverse componenti dietetiche che porta a ridotta contrazione gastrica, ridotto appetito e perdita di peso”. Nel corso del Congresso di Milano, infine, e’ anche previsto un momento dedicato agli assaggi, un ‘lupin banquet’, per degustare gli alimenti ottenuti dal lupino: dalla pasta, all’arrosto vegetale, dal gelato, al caffe’. Il caffe’ in particolare verra’ preparato con modalita’ artigianali dalla comunita’ montana di Anterivo in Trentino. Qui da secoli viene abitualmente consumato il caffe’ di lupino. Sara’ cosi’ possibile fare esperienza della versatilita’ del lupino e dei suoi componenti, come ingredienti di formulazioni diverse, prodotte da numerose aziende nazionali ed estere.
(Fonte: meteoweb)

Airc: ecco come mantenersi in salute senza troppi sacrifici...


Zero sigarette, 5 porzioni di frutta e verdura, 30 minuti di movimento al giorno. Ecco la 'formula' Airc (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) della prevenzione per il tumore, e soprattutto per mantenere un grado di salute invidiabile.

Ormai lo sappiamo bene, l'alimentazione corretta unita ad uno stile di vita che preveda almeno 30 minuti al giorno di movimento, sia corsa, bicicletta, cyclette o pesi, ci aiuta a vivere a lungo e in salute scongiurando molte malattie.

La formula è semplice, mangiate frutta e/o verdura ad ognuno dei tre pasti principali, eliminate i cosiddetti cibi spazzatura (dolci, fritti e grassi saturi) bevete molta acqua (almeno due litri al giorno) eliminate assolutamente il fumo e prendetevi 30 minuti per voi ogni giorno, anche solo per camminare a passo svelto.. Naturalmente potrete di tanto in tanto fae uno strappo a questa regola, ad esempio ogni due settimane potrete mangiare tutto quello che vi pare, dolci, pizza ecc... Fermo restando il fatto che il giorno seguente dovrete ritornare al vostro normale stile di vita.

È tutto qua, non ci sono altri segreti.

La forma delle feci, insieme al colore e alla consistenza, può rivelare lo stato di salute del nostro corpo. Ecco la guida per...


La forma delle feci, insieme al colore e alla consistenza, può rivelare lo stato di salute del nostro corpo. Ecco la guida per riconoscere le forme "giuste".

Da qualche tempo esiste una classificazione scientifica che risponde ai dubbi dell’uomo comune sul fatto che la sua produzione di feci sia in regola. Si chiama Scala di Bristol ed è stata messa a punto soprattutto per evitare a medici e infermieri di dover interpretare le fantasiose descrizioni dei pazienti.
Il range di “normalità” previsto dalla Scala è piuttosto ampio: solo gli estremi meritano una riflessione, mentre i tipi ideali sono i livelli intermedi. Ma non è solo la forma a fare la differenza. Conta il colore, il fatto che galleggi (eh, non ci avreste mai fatto caso?) e in certi casi anche l'odore.

1 - stipsi severa
La forma è a grumi duri e separati, come quella delle capre.

2 - stipsi lieve
La forma è a grumi uniti a forma di salsiccia.
Fra le anomalie da segnalare al proprio medico c'è l’eventuale presenza di sangue (sintomo di emorroidi o polipi, per esempio).

3 - feci quasi normali
Sono a forma di salame con crepe. Segnalano comunque la necessità di una maggiore idratazione dell’organismo.

4 - feci normali
Anche la forma a salsiccia (o serpente), morbida è da considerarsi normale, anzi la "migliore" possibile. Le feci espulse con facilità lasciano la sensazione di pieno svuotamento intestinale.
                                                                                            5 -  Feci con cibo non digerito.                                       Le feci generalmente non includono elementi non digeriti, anche se è possibile ritrovare fisiologicamente nelle feci alcuni tipi di cibo, come ad esempio il mais ed alcuni legumi: ciò non deve preoccupare. Se il fenomeno tende però a ripetersi frequentemente, è bene informare il vostro medico.

6 - Leggera infiammazione
La forma a fiocchi soffici e pastosi, con bordi frastagliati è di solito causata da pasti abbondanti, ricchi di grassi e da un transito intestinale troppo rapido, con insufficiente riassorbimento di liquidi.

7 - infiammazione
Le feci acquose, completamente liquide e prive di pezzi solidi (diarrea) può essere sintomo di infiammazioni intestinali o malattie del pancreas o dell'intestino.

8 - Feci giallastre di cattivo odore
malassorbimeno di grassi dovuto ad un insufficiente funzionamento del pancreas; questo si verifica nelle pancreatiti, cancro del pancreas, fibrosi cistica e celiachia.

9 - Feci con presenza di muco o pus
possono indicare colite ulcerosa, coliti infettive, tumori villosi.

10 - Feci nere, che presentano tracce di sangue scuro
dette feci picee (nere)
in questo caso le feci assumono un colorito nerastro, appaiono untuose con un aspetto catramoso, sono decisamente fetide con un tipico odore molto acido. Potrebbero essere innocue quando si usano integratori alimentari che contengono ferro, in caso contrario potrebbe trattarsi di feci causate da un sanguinamento solitamente lento ma costante nella parte alta del tubo digerente (il colore è determinato dal sangue che ha avuto tutto il tempo per essere digerito).


In ogni caso se le vostre feci appaiono da un po' di tempo come descritte nei paragrafi 7, 8, 9, e 10 è meglio rivolgersi ad un medico. (Fonte: Focus)

Ecco i sintomi (di un probabile tumore al colon) che non bisognerebbe ignorare...


Molto spesso tendiamo a sottovalutare i segnali che il nostro corpo ci manda soprattutto se riguardano il colon. Ma quando è necessario cominciare a preoccuparsi? Quando un problema momentaneo potrebbe trasformasi in qualcosa di più serio? Negli ultimi anni il cancro al Colon si è diffuso in maniera crescente in Italia, ma in genere in tutta Europa. Ecco quando dovreste consultare il parere di uno specialista:
1. Se alternate periodi di diarrea a periodi di stitichezza.
2. Se soffrite di dolori addominali quando andate in bagno.
3. Se la notte non riposate bene eppure non siete stressate.
4. Se da qualche tempo vi sentite affaticati e non riuscite a spiegarvene il motivo.
5. Se avete notato un’improvvisa, costante ed eccessiva perdita di peso.
6. Se soffrite di gonfiore addominale da diverso tempo.
Insomma, non bisogna mai prendere sotto gamba i segnali del nostro corpo siano essi evidenti o meno.

Le proprietà della birra, bere birra fa bene o no?.. Ecco la verità...


Un nuovo studio americano afferma che la birra preserva il colesterolo buono e aiuta il cuore con grandi benefici per la salute.

La birra fa bene o male alla salute? Questa è una domanda da sempre oggetto di forti discussioni tra coloro che amano e coloro che non amano questa bevanda, ma numerose ricerche hanno esaminato l'argomento in tutte le sue sfumature. Ora, un nuovo studio americano condotto in Cina e presentato alle American Heart Association's Scientific Sessions 2016, dimostra che una birra piccola a giorno preserva il colesterolo “buono” (Hdl) e previene problemi cardiovascolari anche gravi.

Birra: attenzione a non abusarne.
Naturalmente, sappiamo tutti che l’abuso di alcol e il suo consumo, anche moderato, non è raccomandato per le donne in gravidanza o in allattamento, adolescenti e le persone a rischio (vulnerabilità alla dipendenza , malattie croniche, farmaci ...). Inoltre è fortemente sconsigliato bere birra per coloro che soffrono di gotta in quanto produce acido urico (che si cristallizza nelle articolazioni causando infiammazione e dolore). L'alcol influisce anche sulla memoria e sulla concentrazione, tra gli altri misfatti. Detto questo, la maggior parte degli studi in materia hanno concluso che bere moderatamente birra non è dannoso per salute. Piuttosto, un consumo oculato ha più vantaggi che svantaggi.

Le proprietà della birra.
I componenti principali della birra sono malto (orzo germinato), acqua, luppolo e lievito. È quindi un prodotto naturale senza conservanti, sale o grassi. La birra contiene molte vitamine e minerali (tra cui magnesio, silicio e potassio). Vista in questo modo, è una bevanda particolarmente salutare. Di tutte le bevande alcoliche, la birra classica è la meno calorica, con 40-60 kcal per 100 g (circa 10 cl), a seconda del contenuto di alcool. Per confronto, il vino rosso contiene in media 80 kcal per la stessa quantità, ma un bicchiere di vino è ovviamente più piccolo di un bicchiere di birra. Infine, è una buona fonte di antiossidanti grazie a luppolo e malto. #birra fa bene al colesterolo #proprietà della birra #birra fa bene alla salute
Le sue virtù

Orzo: fornisce vitamina B e fibre solubili che favoriscono il transito intestinale, riducono i livelli di colesterolo e il rischio di malattie cardiovascolari.
Il lievito: fornisce vitamine B, soprattutto B1, B6 e B9 (acido folico), che contribuiscono a mantenere un bassi i livelli di omocisteina nel sangue riducendo il rischio di malattie cardiovascolari (omocisteina è una sostanza pro-infiammatoria sospetta nell’aterosclerosi). La vitamina B promuove anche la salute della pelle e dei capelli. Infine, lievito di birra è una buona fonte di vitamina B12.
Luppolo: contiene luppolina, una sostanza di colore giallo con proprietà lenitive, che aiuta a combattere contro lo stress e la depressione. Il luppolo ha proprietà anti-infiammatorie e presenta, secondo gli scienziati cinesi, alcuni interessanti effetti contro il morbo di Alzheimer e di Parkinson.
Per quanto riguarda i minerali , la combinazione di un elevato contenuto di magnesio e un basso tasso il calcio è molto utile per il cuore e le arterie e aiuta a combattere contro i calcoli biliari e anche renali. La combinazione di un alto contenuto di potassio e basso contenuto di calcio, a sua volta, è utile contro l'ipertensione.
L’alcool fluidifica il sangue e agisce preventivamente contro l'ictus (stroke). L'etanolo ha un effetto positivo sul metabolismo del colesterolo e aumenta il colesterolo "buono" (HDL), degradando il colesterolo "cattivo" (LDL).

Soffrite di pancia gonfia? Ecco i 4 cibi per sgonfiarla...


Ecco i cibi per sgonfiare la pancia:

1 - Mirtilli
La pancia solitamente non è piatta come vorremmo per due motivi: gonfiore addominale o ritenzione idrica. Provate con questi cibi e il miglioramento è assicurato! I mirtilli possono aiutarvi poichè sono ricchi di fibre e riducono le infiammazioni. Questi frutti stimolano la diuresi quindi sono degli ottimi alleati contro la ritenzione idrica.

2 - Papaya
La papaya è un'altro frutto che drena eliminando l'acqua in eccesso, ma è benefica anche per un altro motivo: aiuta nella digestione delle proteine.

3 - Finocchio
I finocchi sono molto utili nell'eliminazione dei liquidi in eccesso e delle tossine, inoltre facilitano la digestione quindi potete mangiarne a volontà.

4 - Mele
Le mele sono un'alimento salutare su moltissimi fronti: per la pancia fanno bene soprattutto se ingerite con la buccia, avendo un effetto drenante.

Farmaci antinfiammatori: rischio di scompenso cardiaco, ecco quelli dannosi per il cuore...


Rischi cardiaci legati agli antinfiammatori: principi attivi e dosaggi più pericolosi.

I farmaci antinfiammatori, usati da milioni di persone per alleviare i dolori e le infiammazioni e prescritti da tantissimi medici in caso di mal di denti, mal di schiena, dolori articolari dell'influenza, artrite e dolore in generale, secondo un recente studio, avrebbero un azione negativa sulla normale funzionalità cardiaca.

Antinfiammatori pericolosi: lo sostiene uno studio recente sullo scompenso cardiaco

L’assunzione dei farmaci antinfiammatori o Fans, anche delle classi più recenti, come quella quella degli inibitori della Cox-2, sembrerebbe essere strettamente collegata ad un numero elevato di ricoveri ospedalieri di pazienti che presentano un quadro di evidente scompenso cardiaco. La tesi legata a questa statistica sarebbe riconducibile ai dati di un recente studio pubblicato sul British Medical Journal.Il rischio per la salute del cuore del paziente sarebbe riconducibile in particolar modo a 7 principi attivi: ibuprofene, diclofenac, ketorolac, indometacina, naprossene, piroxicam, nimesulide e inoltre inibitori della COX-2 come il rofecoxib e il etoricoxib. Secondo i ricercatori il rischio sarebbe proporzionale al dosaggio utilizzato dai pazienti, spesso raddoppiato rispetto ai parametri della sperimentazione.

Antinfiammatori pericolosi, il parere del cardiologo:
I possibili rischi dell’uso dei Fans ai danni del cuore non mette esperti e specialisti tutti d’accordo. Infatti lo studio del British Medical Journal secondo il presidente della Società Italiana di Cardiologia, si baserebbe su un approccio non del tutto idoneo trattandosi di un’analisi strettamente statistica che non proverebbe l’effettiva esistenza di un diretto nesso tra i farmaci antinfiammatori e il rischio cardiaco fisiopatologico. Nei Paesi occidentali annualmente il 15% della popolazione userebbe i Fans con una percentuale molto più alta tra le persone anziane ed i pazienti cardiopatici non farebbero eccezione a questa statistica. Il rischio cardiaco effettivo sarebbe strettamente legato all’uso dei Fans in dosaggi più elevati di quelli raccomandati. In definitiva i farmaci antinfiammatori, secondo gli specialisti del settore, vanno usati con molta cautela ed esclusivamente nei dosaggi prescritti dal medico.

Dieci buoni propositi per l'autunno.. Conserva i benefici delle vacanze e...


Conserva i benefici delle vacanze e punta sulle strategie di felicità da dedicare a corpo e mente.

Il ritorno dalle ferie è il momento perfetto per i buoni propositi. Elaborare desideri e pensieri stimola la creatività, spinge a incontrare orizzonti nuovi e andare verso il cambiamento. Il segreto? Evita di limitarti alle buone idee. I sogni hanno bisogno di essere trasformati in progetti con impegno, passione e forza di volontà.



1 - PUNTA SU DI TE – La scoperta di sé e delle proprie abilità può rappresentare un tuffo in un mondo sconosciuto, diverso per ogni donna. Che cosa desideridavvero da te stessa? Definisci l’ostacolo che da anni eviti di affrontare e… superalo adesso. È tempo di agire.

2 - BALLA! – Da quanto non vai a ballare? Organizza una serata insieme alle amiche. Scatenarsi sulla pista mantiene tonico il fisico, aiuta a stare in forma e costituisce un’esplosione di buon umore.

3 - CUCINA – Rinuncia a cene e pranzi fuori, almeno per un po’. Cucinare il pasto da portare in ufficio sarà un vantaggio per il risparmio e… la dieta! Fingi di essere il tuo cuoco personale e prepara un menu semplice, sano, appetitoso. Sentirti in forma ti darà la carica.

4 - FLIRTA – L’estate è finita? Il tempo dei flirt no. Giocare con la seduzione (senza esagerare!) ci fa sentire sexy e aiuta a uscire dal guscio. Terapia consigliata per chi desidera combattere la timidezza.

5 - SOGNA – Basta un biglietto del treno, il weekend con l’amica del cuore o una mostra da visitare: stimolare la curiosità aumenta l’entusiasmo e porta buon umore. L’autunno partirà con una marcia in più.

6 - A PIEDI NUDI – Osa il piede nudo ancora un po’ e non dimenticare di applicare uno smalto dalle sfumature accese. Sandali, abiti che ti fanno sentire seducente e i tuoi colori preferiti: sarà come essere ancora in vacanza.

7 - INCONTRA – Sì alle cene con gli amici, l’aperitivo con il nuovo collega e ilpomeriggio con i tuoi. Il tempo che trascorriamo insieme alle persone a cui vogliamo bene è un dono e migliora la qualità della vita.

8 - PROFUMATI – Trattieni l’estate sulla pelle con le essenze al cocco, vaniglia, tiarè, ylang ylang. Il profumo ha una connessione profonda con la memoria, usalo per scoprire la tua femminilità.

9 - NUOTA – Un’ora di nuoto ogni settimana aiuta a migliore la postura e i problemi alla schiena: raddoppia l’allenamento se desideri dimagrire senza fatica, tonificare e rassodare. Nuotare è antistress, ti mantiene in forma e libera la mente.

10 - SCEGLI LA LEGGEREZZA – Vietato prendersi troppo sul serio. Scrivi tanti post it con le idee che ti rendono felice… e inizia a realizzarle! Per un settembre pieno di energia esprimi il tuo entusiasmo, accetta gli errori con ironia e ricordati di sorridere. Ogni giorno. (Fonte: TGCOM24)

Per assicurarsi un cervello giovane dopo i 50 anni bisogna...


Per assicurarsi un cervello giovane in età anziana bisogna fare sport quando si è nella mezza età: lo dimostra un ampio studio finlandese durata oltre 25 anni, che ha coinvolto 3.050 coppie di gemelli, pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease. I ricercatori, guidati da Paula Iso-Markku dell’Università di Helsinki, hanno prima tracciato il livello di attività fisica che ciascun volontario svolgeva intorno ai 40-50 anni. Oltre 25 anni dopo, tutti i volontari sono stati sottoposti a test cognitivi per stimare il rischio individuale di deficit cognitivo lieve, una condizione che fa spesso da apripista alla demenza vera e propria.

Uno strumento di prevenzione.
È emerso che, a parità di tutti i fattori che possono entrare in gioco nell’invecchiamento del cervello (malattie croniche come ipertensione o diabete, obesità, vizio del fumo o dell’alcol) e indipendentemente da sesso e livello di istruzione, gli individui che erano fisicamente attivi nella mezza età (svolgendo un’attività fisica moderatamente intensa), da anziani presentavano un rischio ridotto di declino cognitivo. In particolare, quando gli autori hanno confrontato il rischio di deficit cognitivo di un partecipante rispetto al suo gemello, si è visto che chi faceva sport 25 anni prima presentava una mente più giovane del sedentario. Dunque l’attività fisica costituisce uno strumento di prevenzione importante, concludono i ricercatori finlandesi, con un impatto potenzialmente notevole sull’incidenza della demenza, malattia che ad oggi resta senza una cura.

Vantaggi dello sport in età matura.
«Il lavoro conferma quanto risulta da altri studi precedenti riguardo ai benefici dell’attività fisica per il cervello nell’età matura - spiega Gianfranco Beltrami, medico dello sport e docente del corso di laurea in Scienze Motorie dell’Università di Parma -. Il movimento agirebbe anche prevenendo i depositi di sostanza amiloide causa dell’Alzheimer nell’anziano, aumentando la vascolarizzazione cerebrale, potenziando le connessioni sinaptiche e favorendo la neurogenesi, vale a dire la produzione di nuove cellule nervose. Per ottenere questo scopo l’attività deve essere continuativa e regolare, almeno tre volte alla settimana, di intensità almeno moderata e comprendere esercizi sia di tipo aerobico che di mantenimento e sviluppo della forza». (Fonte: CORRIERE DELLA SERA)

Diabete e colesterolo alto??.. La sorpresa è nei pistacchi...


Poche semplici mosse possono cambiare di molto la qualità della dieta, rendendola più o meno salutare. E, nel caso di una dieta più salutare, la mossa vincente è quella di aggiungere frutta secca come i pistacchi che, secondo un nuovo largo studio, sono un alimento ricco di proprietà benefiche. Tra le molte, possono essere il complemento ideale per chi è a rischio diabete, colesterolo alto, sovrappeso o obesità e, infine, anche in caso di malattie cardiovascolari.
Lo studio, condotto per conto della Diabetes Foundation of India (DFI) e della National Diabetes, Obesity and Cholesterol Foundation è durato 6 mesi, durante i quali sono stati osservati gli effetti sull’organismo della frutta secca come mandorle, noci e pistacchi, ma soprattutto sui parametri glicemici e lipidici.
La dott.ssa Seema Gulati e colleghi hanno trovato che le persone con problemi di peso, diabete e altre malattie come quelle cardiovascolari possono giovare dei benefici offerti dalla frutta secca, in particolare dei pistacchi che sono un alimento a basso Indice Glicemico (o IG), sono naturalmente senza colesterolo, e sono fonte di proteine, fibre e antiossidanti.
«Sulla base di questo studio, possiamo dire che i pistacchi forniscono un’opzione eccellente per uno spuntino – ha spiegato la Gulati nel comunicato DFI – soprattutto per i soggetti a rischio di problemi metabolici e diabete. [I pistacchi] offrono effetti benefici in due modi: uno, trasferendo l’energia da altre fonti malsane, e in secondo luogo grazie alle loro proprietà nutrizionali intrinseche».
In definitiva, la frutta secca, prezioso invitato nelle tavole autunnali e invernali, mostra di avere molte e molte proprietà: gustose e benefiche.

Aumentare il consumo di frutta e verdura rende più felici. Non ci credete? Leggete l'articolo...


Mangiare più frutta e verdura aumenta i livelli di felicità delle persone. Lo studio, condotto da ricercatori dell’Università inglese di Warwick, in collaborazione con l’Università di Queensland, in Australia, è stato pubblicato dall’American Journal of Public Health, ed indica come un consumo fino ad otto porzioni al giorno contribuisca, in modo proporzionale, al miglioramento dell’umore e dei livelli di benessere. Lo studio è uno dei primi tentativi scientifici di esplorare le conseguenze sulla sfera psicologica che frutta e verdura possono avere, al di là dei già noti benefici di salute nel ridurre il rischio di cancro e attacchi di cuore.

12.385 persone selezionate in modo casuale e invitate a tenere diari alimentari e ad annotare il loro benessere psicologico, sono state seguite per due anni. Ad esser stati valutati sono stati anche una serie di parametri come cambi in casa, di reddito e di lavoro. Ne è emerso che, nell’arco di 24 mesi, le persone che avevano incrementato il consumo di vegetali fino ad 8 porzioni al giorno avevano sperimentato un aumento della soddisfazione di vita pari a quella di trovare lavoro. Inoltre l’aumento era incrementale rispetto a ogni porzione extra. E questo forse grazie, ipotizzano gli autori, a una maggior assunzione di carotenoidi, gruppo di antiossidanti che regala a frutta e ortaggi i caratteristici colori. NDR: In realtà questo effetto potrebbe anche essere dovuto all’instaurarsi di una flora batterica normalmente più favorevole in grado di esercitare una modulazione dei neurotrasmettitori presenti a livello intestinale e cerebrale (serotonina).

Italia in allarme per rischio zanzare, attenzione al virus "Zika"


Flagello Zika a Miami e rientro turisti: anche in Italia allarme per rischio zanzare.

Sono saliti a 33 i membri delle forze armate degli Stati Uniti, tra cui una donna incinta, che hanno contratto il virus zika.
Lo ha annunciato il portavoce del Pentagono, Ben Sakrisson, secondo cui i membri del servizio Usa sono stati infettati al di fuori degli Stati Uniti continentali pur essendo difficile stabilire dove esattamente possono avere contratto il virus.
Prosegue invece l'epidemia di zika in Florida.
Il virus conferma la sua diffusione a Miami e la lista dei casi sospetti si allunga. Oltre ai 15 contagi confermati in uno dei quartieri della città, quasi 400 persone sono monitorate, comprese 55 donne incinta.
E ora l'attenzione è puntata principalmente sulle Olimpiadi di Rio.
In Italia l’Istituto Zooprofilattico del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta ha intensificato i controlli sulle zanzare per verificare tempestivamente la presenza di virus della famiglia Flaviviridae, a cui appartiene il virus Zika.
L'allarme sulla presenza del virus Zika è scattato in seguito al ritorno di 10 viaggiatori dal Sud America.
Flagello Zika a Miami: in Italia allarme per rischio zanzare e rientro turisti
A seguire l’evoluzione del fenomeno è il laboratorio sulle Malattie trasmesse da Vettori coordinato da Cristina Casalone.
Il virus in Italia non è presente, ma sono ampiamente diffuse le zanzare in grado di trasmetterlo come Aedes albopictus, meglio conosciuta come zanzara tigre.

"Da giugno in Piemonte sono state analizzate le zanzare tigre catturate da 15 trappole posizionate in luoghi a maggiore rischio perché caratterizzati da intensi flussi turistici e commerciali quali aeroporti, interporti e reparti di malattie infettive dei principali ospedali regionali - precisa Maria Caramelli, Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico – e nessuna zanzara è risultata positiva per il virus Zika".“
La Regione Piemonte è da anni attiva nella sorveglianza sulle malattie trasmesse da zanzare, tra cuiZika e la West Nile disease, attraverso il network operativo sanitario regionale nato dalla stretta collaborazione con l’Ospedale Amedeo di Savoia, il SEREMI e l’IPLA.
L'Istituto zooprofilattico mantiene alta l'attenzione e gli accertamenti continueranno fino a novembre.

Purtroppo non esistono trattamenti antivirali, l'unica accortezza è proteggersi dalle punture con i preparati farmaceutici. (Articolo di: Americo Mascarucci)

Se al lavoro state seduti per 8 ore, servono 60' di movimento al giorno...


E' la ricetta per cancellare i danni di un'attività sedentaria. Lo sostiene uno studio pubblicato su The Lancet. I 150 minuti a settimana consigliati dall'Oms non sarebbero sufficienti.

ALMENO un'ora di attività fisica al giorno per compensare gli effetti nocivi del rimanere seduti a una scrivania per le canoniche 8 ore di lavoro. Perché stare fermi e seduti fa male alla salute. Non serve scatenarsi in palestra, ma basta anche fare una passeggiata a ritmo sostenuto. E' la ricetta di un nuovo studio, pubblicato su The Lancet, che ha approfondito il tema dei pericoli legati a una vita sedentaria. E se le linee guida dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) consigliano almeno 150 minuti di esercizio a settimana la ricerca, sulla base di dati relativi a più di un milione di persone, suggerisce che questa quantità non è sufficiente per molti di noi.

Basta camminare. La sedentarietà è legata a un aumentato rischio di malattie cardiache, diabete e alcuni tipi di cancro ed è associato a più di 5 milioni di morti l'anno. Quando si passa troppo tempo seduti in ufficio e magari a casa sul divano, i muscoli bruciano meno grassi, il sangue circola più lentamente, i piedi si gonfiano. Gli effetti negativi sull'organismo sono numerosi: sulle vene, sui muscoli, sulle ossa. Per non parlare dei problemi alla schiena. "Non c'è bisogno di fare sport, non c'è bisogno di andare in palestra. Va bene anche camminare a ritmo sostenuto, magari al mattino, durante la pausa pranzo, dopo cena la sera. Ed è possibile dividere i 60 minuti di movimento necessari durante la giornata, non per forza eseguirli tutti insieme", spiega Ulf Ekelund, autore principale dell'indagine.

Attenti al cuore. Numerose le ricerche nel tempo hanno messo in evidenza gli effetti benefici dell'esercizio fisico sulla salute. Chi fa lavori d'ufficio e non si schioda dalla sedia per sette-otto ore al giorno, è più vicino al limite dopo il quale aumentano i rischi di problemi al cuore, che è di dieci. Lo sostiene uno studio dell''università del Texas, appena pubblicato dalla rivista Jama Cardiology, che ha preso in esame un campione di oltre 700mila persone. Chi fa sport in modo regolare ha sia una minore probabilità di avere un cancro che una maggiore sopravvivenza. E la protezione dalla patologia potrebbe essere collegata all'adrenalina.

Italiani pigri. Un problema quello della sedentarietà che, secondo l'ultimo rapporto Istat sulla salute, riguarda anche molti italiani.Nel 2015, 23 milioni 524 mila persone (39,9% della popolazione di 3 anni e più) ha dichiarato di non praticare sport né attività fisica nel tempo libero. La pigrizia sembra essere una qualità soprattutto femminile. E' sedentario il 44,3% delle donne contro il 35,1% degli uomini.

Ecco il segreto per vivere a lungo e in buona salute..


Il segreto per vivere a lungo? Eliminare grassi saturi, mangiare oli, semi e salmone

La longevità possiamo costruircela da soli, cambiando il nostro stile di vita, mangiando in modo adeguato e soprattutto eliminando vizi inutili e stupidi come il fumo e l'alcool.

Morire non piace a nessuno, la paura che si respira quando si parla di morte racchiude un sentimento di angoscia che appartiene a tutti gli esserei umani. Sarà perchè oramai siamo abituati a vivere e francamente ci sembra assurdo che tutto debba finire nel nulla, o magari, ed è quello che fa più paura , l’ignoto ci pone in una condizione di forte disagio, insomma morire per l’essere umano diventa un peso estenuante da sopportare. Si può essere anche il credente più leale del mondo, puoi avere tutta la fede possibile, puoi credere nel paradiso, nelle 70 e oltre vergini donate ai mussulmani, puoi credere a tutto insomma. Tuttavia, quando sei li, da solo, di notte nel tuo letto con i tuoi pensieri, ecco che diventa difficile, i pensieri si affollano e le certezze lasciano spazio alle paure e la sola speranza in cui inizi a credere è quella di stare bene e avere la fortuna di vivere bene ed il più a lungo possibile, poi, quello che verrà sarà.

Vivere a lungo, da sempre ricercatori di tutto il mondo studiano come poter allungare la vita degli esseri umani, ma soprattutto come mai il morire di vecchiaia possa essere cosi differente da persona a persona. Ecco, il punto è proprio questo, quale potrebbe essere la variabile che permette ad un anziano in salute di morire a 100 anni, rispetto ad un secondo anziano anch’esso in salute ma che muore a 85?. Sono state fatte tante ricerche, ma l’ipotesi più concrete, dove molti ricercatori convergono è la variabile dell’alimentazione e dello stile di vita. A seconda di come ci si è nutriti nel corso della vita potrebbe incidere più o meno positivamente sulla durata della stessa. Allo stesso modo l’aver abusato di vizi, come l’alcol o il fumo incide sicuramente negativamente sulla mortalità
                                                                                     Cosa mangiare per vivere in eterno?
Ci sono alcuni alimenti che mangiati con una certa regolarità “allungano la vita”, migliorano la condizione generale dell’organismo e grazie all’importante contenuto di grassi saturi, donano una freschezza mentale decisamente giovanile. Olio extravergine d’oliva, frutta secca, semi di lino e di girasole e pesce, in particolare il salmone: sono questi gli alimenti che ci permettono di vivere molto più a lungo. Grazie al consumo di questi alimenti, secondo uno studio americano pubblicato sulla rivista Jama Internal Medicine, si ridurrebbe il tasso di mortalità dell’11-19% per tutte le cause.
                                                                                       Quali sono i grassi buoni e quelli cattivi?
Bisogna fare grande attenzione nello scegliere gli alimenti, in natura esistono grassi buoni e grassi cattivi, i primi sono chiamati grassi insaturi, e sono prevalentemente presenti in olio di oliva, olio vegetale, pesci, frutta secca, capaci anche di regolare il colesterolo nel sangue. Mentre i secondi, sono chiamati grassi saturi, ovvero sono di origine animale, come carne rossa,burro, lardo, formaggi. In questo caso favoriscono l’aumento di colesterolo.
                                                                                          Lo studio
Lo studio condotto da tre istituti americani, ha avuto una portata oltremodo importante, e rappresenta una delle più grandi ricerche del settore. Sono stati infatti coinvolti 126mila soggetti, per comprendere come si comportano i grassi alimentari e soprattutto come possano influenzare la salute dell’uomo. Lo studio ha avuto una gestazione lunghissima, basti pensare che è durato oltre 32 anni. A distanza di ogni 2-4 anni i soggetti, oltre ad essere monitorati hanno dovuto compilare dei questionari, indicando la loro dieta, il loro stato di salute e il loro stile di vita. Durante lo studio, gli epidemiologi americani hanno attestato 33.304 decessi per diverse cause, soprattutto tumori e infarti. Da tali dati, gli studiosi sono riusciti a calcolare chi e come potesse avere possibilità di vivere più o meno a lungo, in base al tipo di grassi presenti nella propria dieta giornaliera.

Risultati e conclusioni
I risultati hanno confermato le ipotesi dei ricercatori, evidenziando dati importanti: avere una dieta a base di grassi insaturi, aiuta a vivere a lungo, il rischio di morire precocemente diminuisce dell 11-19%. Mentre, mangiare grassi saturi e soprattutto cibi spazzatura, aumenta il rischio di morte del 16%. Lo studio ha dato delle chiare ed evidenti risposte, se vuoi vivere più a lungo devi mantenere uno stile di vita sano ed equilibrato. Mangiare in modo corretto, evitando zuccheri in eccesso, grassi saturi, ma soprattutto bisogna eliminare ogni qualsivoglia vizio dannoso, come ad esempio l’alcool o il fumo. Nonostante magari avete raggiunto la classica età da “anziano”, non sentitevi in dovere di passare il resto della vita sul divano o davanti un cantiere, l’organismo come il cervello vanno sempre mantenuto in allenamento, quindi dedicate qualche ora a settimana allo sport, moderato, non eccessivo, una bella passeggiata può fare la differenza.

Ecco i 10 alimenti che aiutano a difenderci dai danni dei raggi solari...


Secondo gli esperti, sono in grado di proteggerci "dallʼinterno" dallo stress ossidativo dovuto allʼesposizione a raggi Uva e Uvb.

Dai pomodori alle more, dalle uova al pesce: alcuni alimenti ricchi di vitamine e antiossidanti aumentano le difese della pelle e dei capelli contro i danni dei raggi solari. "Senza nulla togliere all'importanza di una buona crema protettiva e ai consigli di non esporsi nelle ore troppo calde, alcuni alimenti contengono sostanze che aiutano a proteggerci dall'interno dallo stress ossidativo dovuto all'esposizione a raggi Uva e Uvb", spiega Marcella Ribuffo, direttore dell'Unità di Dermocosmetologia dell'Istituto Dermopatico dell'Immacolata (Idi).

"Oggi - prosegue l'esperta - esistono integratori per la pelle e per i capelli, che, assunti per via orale durante la stagione estiva, neutralizzano i danni solari. Ma in generale è consigliata un'alimentazione ricca di Omega 3 e vitamina B, così come di frutta e verdura, soprattutto se colorate".

Il decalogo dei cibi amici della pelle - Ecco di seguito l'elenco e le caratteristiche dei dieci alimenti che ci aiutano a proteggere la pelle e l'organismo dai potenziali danni causati dalle radiazioni solari.

1. Pomodori - Quelli maturi sono ricchi di licopene, sostanza a cui devono il caratteristico colore rosso e le loro proprietà antiossidanti.

2. Tè verde - Svolgono una funzione antiossidante grazie a una tipologia di polifenoli chiamati catechine.

3. Cacao - Qui la funziona antiossidante e protettiva è assicurata dai flavonoidi.

4. More - Le bacche e i frutti di bosco in generale sono ricchi di pigmenti viola noti come antociani, che forniscono buon effetto protettivo sul nucleo della cellula.

5. Pesce - Pesce azzurro e salmone sono particolarmente ricchi di Omega 3, e le UOVA ricche di vitamina B, che riparano le membrane cellulari danneggiate.

6. Uova - Sono ricche di vitamina B, che riparano le membrane cellulari danneggiate.

7. Carote - L'elevato contenuto di carotenoidi potenziano l'effetto della melanina.

8. Albicocche - Si tratta di frutti ricchi di minerali e vitamine A e C, dal basso apporto calorico.

9. Peperoni rossi e gialli - Anche qui il colore tipico è dovuto alla presenza di carotenoidi. La loro "forza" è nella forte concentrazione di molecole antiossidanti.

10. Curcuma - Ottima per proteggere pelle e organismo dai danni potenziali della tintarella, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie. (Fonte: TGCOM24-Salute)

Dieta: uno studio italiano rilancia gli spaghetti, non farebbero..


Dieta: uno studio italiano rilancia gli spaghetti, non farebbero ingrassare, anzi chi la mangia resta in forma.

A patto che non si esageri con le quantità: secondo i ricercatori basta in media una dose equivalente a 50 - 60 grammi al giorno.

La pasta non fa ingrassare, ma anzi se consumata con regolarità e moderazione può aiutare il fisico a restare in forma. E' quanto emerge da uno studio italiano condotto presso il Dipartimento di Epidemiologia dell'IRCCS Neuromed di Pozzilli (Isernia). Secondo i ricercatori un bel piatto di pasta è più che autorizzato, l'importante è che il consumo "spalmato" nella quotidianità non superi i 50 - 60 grammi al giorno, o comunque una quantità equivalente al 10% delle calorie giornaliere totali. In questo modo si tende a essere più "magri" di chi invece ne limita il consumo.

Pubblicata sulla rivista Nutrition and Diabetes, la ricerca ha preso in esame oltre 23mila persone. Gli esperti hanno analizzato le "misure" corporee dei partecipanti: peso, altezza, indice di massa corporea (IMC - cioè il rapporto tra peso e altezza moltiplicata per se stessa, utilizzato per misurare se una persona è sovrappeso o obesa), girovita, rapporto vita-fianchi. Grande attenzione è stata rivolta anche alle abitudini alimentari dei pazienti.

Cade il mito della pasta "ingrassante" - Dai test è emerso che il consumo di pasta non si associa a un maggiore peso corporeo: mangiarla (sempre senza esagerare), al contrario si associa a un IMC più basso, minore circonferenza addominale e miglior rapporto vita-fianchi.

"Restare fedeli alla dieta mediterranea" - "Molte persone oggi bandiscono la pasta dalla tavola, andandola però poi a sostituire con cibi meno salutari, ad esempio carni rosse in eccesso", ha spiegato Licia Iacoviello, del centro Neuromed. "E' senz'altro meglio restare fedeli alla dieta mediterranea, con consumi moderati di tutti i suoi elementi, la pasta in primis". Insomma per restare in forma mangiate pasta tutti i giorni, ma con moderazione (50 - 70 grammi)

Perdite di memoria? Ecco quando devono farci preoccupare...


Le perdite di memoria sono abbastanza ricorrenti, ma attenzione, perchè possono anche essere un campanello d'allarme per qualcosa di molto più serio.
Fda spiega le differenze e segnali d'allarme e quando devono far preoccupare..

Non trovare le chiavi della macchina o dimenticarsi perché si era andati in una stanza sono vuoti di memoria che capitano a tutti di tanto in tanto, e sono il segno della normale attività del cervello che deve sempre immagazzinare, dare priorità e recuperare tutti i tipi di informazione. Diventano anomali e preoccupanti quando impediscono la riuscita di attività normali, come mantenere l'igiene personale o guidare.

A fare il punto sui quali sono i segnali preoccupanti della perdita di memoria è la Food and drug administration (Fda), l'agenzia Usa che regola i farmaci. Sul suo sito spiega che vuoti frequenti di memoria, come dimenticarsi ogni giorno dove si è parcheggiata l'auto o continuamente degli appuntamenti non è normale, e neanche non ricordare una persona dopo averci passato parecchio tempo insieme. Molti fanno fatica a ricordare i dettagli di una conversazione, ma dimenticare l'intera conversazione può essere un segnale d'allarme, così come il ripetersi o fare le stesse domande nella stessa discussione.

Altri segnali preoccupanti possono essere il perdersi in un posto familiare o mettere ad esempio le chiavi nel frigorifero e se i vuoti di memoria peggiorano nel tempo. In questi casi è bene rivolgersi al medico, che valuterà la storia medica personale, farà dei test cognitivi, esami neurologici, del sangue e delle urine, oltre ad una tac o risonanza magnetica, per capire se le amnesie sono reversibili o segno di qualcosa di più grave. A causare perdita di memoria non è solo l'Alzheimer o le altre forme di demenza. Possono essere anche farmaci, come sonniferi, antidepressivi o antidolorifici usati dopo un intervento chirurgico, alcol e droghe, lo stress dovuto a traumi emotivi, la depressione, lesioni alla testa, infezioni come hiv, tbc o sifilide, disfunzioni della tiroide, insonnia, carenze nutritive e il normale invecchiamento. (Fonte: ANSA.it)

Salute di ferro fino a cent'anni con cinque super cibi salutistici...


Uno studio del Brigham and Women’s Hospital su 50 mila donne per oltre trent'anni ha indicato quanto una dieta sana possa contribuire a mantenersi sani e informa fino a tarda età. Frutta e verdura, ma anche noci, sono il segreto del benessere.

Lattuga, noci, arance, mele, pere e un po' di succo d'arancia. Il segreto di una forma fisica invidiabile anche in tarda età starebbe tutto qui, secondo una ricerca del Brigham and Women’s Hospital.

Per giungere a tale conclusione, i ricercatori hanno esaminato i dati di un campione di 54.762 donne, le quali sono state seguite per un periodo di 30 anni. Tra il 1992 e il 2008, le partecipanti sono state invitate a esprimere un parere in merito alle loro funzioni fisica, compresa la capacità di svolgere le attività di base della vita quotidiana.

Dai risultati è emerso che coloro che mantenevano nel corso del tempo una dieta sana risultavano avere meno problemi a livello fisico con l'età e in particolare molta frutta e verdura, poche bevande zuccherate gassate e poco sale, oltre a un moderato consumo di alcol avevano un'influenza positiva.

Lo studio, chiamato Nurses’ Health Study e durato 30 anni, ha permesso di capire quali cibi siano alleati della salute delle donne, soprattutto durante la fase di invecchiamento.

Tra i singoli alimenti, quelli che mostravano di essere correlati a un minor declino dal punto di vista fisico erano lattuga, noci, arance, mele e pere.

Il loro consumo è infatti collegato a un minor rischio di fragilità e a una maggiore capacità di movimento, quindi a un tasso ridotto di indebolimento e invalidità fisica legata all'età. (Fonte: teatronaturale.it)

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