A volte l’amore più puro arriva dopo la tempesta. Ma prima… devi lasciare andare il naufragio."
L’amore, quello vero, non è solo incontro. È preparazione dell’anima.
Spesso immaginiamo che debba arrivare come un dono improvviso, un miracolo inatteso. Ma l’amore autentico non può attecchire su un cuore ancora pieno di detriti, ferite non guardate, illusioni non dissolte.
Il naufragio — quell’esperienza che ci spezza, ci disorienta, ci svuota — non è il fallimento dell’amore, ma l’inizio della rinascita dell’anima.
È nel naufragio che perdi ciò che non ti appartiene più: relazioni tossiche, dipendenze emotive, identità costruite per piacere, ma non per essere.
È lì, tra le onde, che cominci a ricordare che il vero amore non toglie la pace, ma la rivela.
Ma c’è un passaggio sacro e inevitabile: lasciare andare il naufragio.
Non aggrapparti alle rovine per paura della solitudine. Non restare nel ricordo di ciò che “sarebbe potuto essere”.
Perché il vero amore — quello che eleva, che nutre, che ti fa sentire visto nella tua interezza — non può attraccare in un porto ancora occupato dai relitti del passato.
Lascialo andare… con gratitudine per ciò che ti ha insegnato, con compassione per ciò che non è stato, con perdono per tutto ciò che ha ferito.
Solo allora, in quello spazio vuoto e fertile, potrà arrivare l’amore puro:
quello che non salva, ma accompagna;
che non riempie, ma rispecchia;
che non ti chiede di cambiare, ma ti invita a fiorire nella tua vera luce.
E quando arriverà, lo riconoscerai non dal batticuore, ma dalla pace che porta.
(Joseph Cirino)
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