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Sugar, il gatto che tornò a casa.
La scienza è lontana dall'essere sicura di comprendere esattamente come facciano gli animali a "tornare a casa" anche a distanza di migliaia di chilometri. Una possibilità e che si spostino orientandosi in base alla posizione del sole; un'altra possibilità è che viaggino guidati da campi magnetici. Ma che cosa dire degli animali che trovano la strada per tornare dai loro padroni in un territorio a loro sconosciuto? Il caso di un gatto che tornò a casa, rappresenta uno di questi misteri.
Sugar, un gatto persiano color crema, era l'orgoglio e la gioia dei coniugi Woods, di Anderson, in California. Nel 1951 essi decisero di trasferirsi in un altro stato, ma, poiché Sugar aveva il terrore dei viaggi in macchina, preferirono, sia pure a malincuore, lasciarlo a dei vicini. Il viaggio fino alla loro nuova residenza, una fattoria dell'Oklahoma, sarebbe stato abbastanza faticoso anche senza la presenza di un gatto nevrotico. I signori Woods arrivarono nella città di Gage e probabilmente non ebbero più modo di pensare a Sugar mentre mettevano a posto la loro nuova casa. Ma un giorno, quattordici mesi dopo, la signora Woods si trovava vicino alla stalla quando un gatto saltò attraverso la finestra, balzandole su una spalla. Essa naturalmente trasalì e fece per scacciare l'animale, ma, guardandolo meglio, vide che assomigliava stranamente a Sugar. Lei e suo marito adottarono il felino e spesso accennarono a quella somiglianza.
Nonostante la coincidenza, nessuno dei due credeva davvero che il gatto fosse proprio Sugar. Parecchi giorni dopo, però, il signor Woods stava accarezzando la bestiola quando noto una deformità all'osso della sua anca: era lo stesso difetto di cui soffriva Sugar. Quando alla fine si misero in contatto con i loro precedenti vicini della California, appresero che Sugar era scomparso poche settimane dopo la loro partenza. I vicini non avevano comunicato ai Woods la scomparsa per non preoccuparli.
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