Aulin (Nimesulide) ritirato in tutto il mondo, ma ANCORA in vendita in Italia...


Negli Usa l'anti-infiammatorio non è mai stato approvato, ritirato dal mercato europeo, ma ancora in vendita nel nostro Paese.

Tagli alla sanità, conti pubblici da far quadrare, farmaci innovativi approvati e già in vendita nel resto del mondo che da noi restano in coda un po’ più che altrove. Spesso per concordarne un prezzo accettabile per le casse esauste di un servizio sanitario che costituzionalmente deve garantire il meglio a tutti. In questo contesto storico ed economico colpisce il caso, tutto italiano, della nimesulide (Aulin): noto farmaco anti-infiammatorio non steroideo (Fans). Per anni, in un Paese dove il dolore non si curava, ai primi posti di vendita per lenire ogni tipo di sofferenza. A tal punto che è divenuto panacea anti-dolore anche se, come farmaco, proprio anti-dolorifico non è. E a tal punto che, a principio attivo equivalente, si è sempre pensato che nella sua espressione griffata sia più efficace dei suoi simili catalogati come generici.

DANNI AL FEGATO - Fatto sta che mentre all’estero la nimesulide è da tempo in via di estinzione, da noi non solo resiste ma diventa anche, a sorpresa, rimborsabile. Cioè a carico di un servizio sanitario che sta risparmiando. E siccome non costa molto, ancor più strana appare la scelta di renderlo rimborsabile dal momento che né è stato vietato l’uso per le malattie croniche. E sì perché qualche problema alla salute del fegato la nimesulide lo crea (è il motivo per cui è stato tolto dal commercio in molti Paesi) soprattutto se assunto tutti i giorni, più volte al giorno. L’Italia ha preso atto delle indicazioni europee e ne ha limitato l’uso a pochi giorni (i cosiddetti casi acuti) e all’obbligo di ricetta. Ma inspiegabilmente l’ha reso rimborsabile, mentre esistono in commercio altri farmaci efficaci e senza gli stessi rischi documentati.

IL RITIRO DAI MERCATI - I fatti. Nel gennaio 2010 la Commissione europea – a seguito dei numerosi episodi di eventi avversi riscontrati da pazienti, in particolare danni al fegato e all'apparato gastroenterico causati dalla nimesulide e del successivo ritiro dal mercato dei principali paesi europei – ha chiesto all’Agenzia europea dei medicinali (Ema) un riesame del rapporto beneficio-rischio della molecola. Il 20 gennaio di quest’anno la Commissione europea ha recepito la raccomandazione Ema di «evitare ogni possibilità d’uso cronico della nimesulide». Già prima di questa raccomandazione, nove Paesi europei (Belgio, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Olanda, Spagna e Svezia) avevano ritirato il farmaco dal mercato, Germania e Gran Bretagna non l’hanno mai autorizzato al commercio, la Francia ha ora deciso di eliminarne la rimborsabilità.

7 commenti:

  1. Farà male, ma nel mio caso alternativa oppiacei. Fanno bene? E con Aulin mi passano i dolori, con altri farmaci no. Se lo ritirano cosa faccio?

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  2. anonimo... i dolori vengono per una causa. Scopri la causa e vedrai che non ti serve l'antidolorifico

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  3. entro 5 minuti passano tutti i dolori

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  4. fanno male ma per me fanno bene mi alleviano i dolori della mia malattia sindrome di sjogren secondaria con artrite soltanto col Nimesulid dopo 10 minuti riesco a muovermi

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  5. Non sempre si riescono ad individuare i motivi di dolori, anche lancinanti. Io lo uso il meno possibile, come anti infiammatorio, e quando lo uso mi funzione per due/tre giorni. Poi sopporto fino a quando posso, e normalmente dopo una settimana lo riprendo. A queste dosi non credo di correre veri rischi. E comunque finora non ho trovato alternative funzionanti.

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