Frontiere della salute: l'olio di Cannabis per sconfiggere il tumore?!


Curare il tumore al fegato con l’olio di cannabis. È quanto ha scelto di fare il britannico Mike Cutler dopo che per la seconda volta era rimasto vittima di tale patologia. Questo malgrado avesse dovuto subire, in seguito alla prima diagnosi avvenuta tre anni prima, il trapianto dello stesso organo.

Dopo la nuova diagnosi di tumore l’uomo ha deciso di cercare una soluzione su internet, non rassegnandosi all’ipotesi di morire. Durante la sua ricerca si è imbattuto nel video che riportiamo in basso e ha acquistato il necessario per produrre in casa l’olio di cannabis.

Secondo quanto ha dichiarato il 63enne di Hastings, nell’East Sussex, appena dopo tre giorni dall’inizio dell’assunzione il dolore straziante che sentiva si è affievolito, mentre le analisi svolte pochi mesi dopo hanno registrato la scomparsa delle cellule tumorali individuate in precedenza:

"Scoprire che sarei potuto morire è stato terribile. Tutto quello che avevo in quei giorni era il mio portatile così ho iniziato a cercare per qualcosa di alternativo che potesse aiutarmi, non potevo accettare l’idea che stessi per morire.
Quando ho scoperto di essere guarito sono rimasto completamente sconvolto. Sono un normale uomo di famiglia, non un drogato. Ho avuto una malattia seria e questo rimedio ha aiutato."

Alcuni recenti studi hanno riguardato, ultimo in ordine di tempo quello condotto dalla Universidad Complutense di Madrid, la possibilità che la cannabis possa essere impiegata nel trattamento delle cellule tumorali. Ricerche ancora non conclusive, ma che potrebbero portare secondo la Dr.ssa Kat Arney, del Cancer Research UK, a nuove possibilità di cura dei tumori:

Questi esperimenti sono stati condotti utilizzando cellule tumorali cresciute in laboratorio o nei topi e i risultati possono contribuire a svelare i dettagli di come i cannabinoidi influiscano sulle cellule tumorali a livello molecolare.

Questo potrebbe potenzialmente condurre a trattamenti anticancro più efficaci in futuro, ma non ci sono al momento dati empirici sufficientemente rassicuranti che dimostrino che la cannabis o i cannabinoidi possano in maniera sicura ed efficace trattare il cancro nei pazienti.

Attualmente si conoscono due tipi di recettori cannabinoidi (Recettori della cannabis): il recettore CB1, scoperto nel 1990, e il recettore CB2, individuato nel 1993. I recettori CB1 si trovano principalmente nell'encefalo, in particolare nei gangli basali, globus pallidus e substantia nigra e, in misura minore, nel cervelletto, nell'ippocampo, nel nucleo caudato, nel putamen, nell'ipotalamo e nell'amigdala. Sono stati inoltre individuati, ma con minore densità, anche nei polmoni, nel fegato, nei reni e nelle cellule dell'apparato riproduttivo sia maschile che femminile. I recettori CB1 sono invece assenti nel midollo allungato, la parte del sistema nervoso che presiede al controllo delle funzioni respiratorie e cardiovascolari. La stimolazione dei recettori CB1 rende conto degli effetti euforizzanti dei cannabinoidi ma anche della loro azione antiemetica, antiossidante, ipotensiva, immunosoppressiva, antinfiammatoria, analgesica, antispastica e stimolante dell'appetito.
Alcuni ricercatori a ragion veduta, suppongono l'esistenza di un terzo tipo di recettore che sarebbe presente nelle cellule cancerogene in grande quantità, di qui il fatto che l'olio di cannabis aiuterebbe nella cura contro il tumore, anche se ci sono diversi casi di guarigione dal tumore  questa terapia a base di olio di cannabis non è però stata ancora confermata.

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