Il piede rispecchia la tua personalità: dimmi che piede hai e ti dirò chi sei..


Dimmi che piede hai e ti dirò chi sei. Potrebbe sembrare strano, ma la forma dei piedi è in grado di dire molto sulla personalità. Semplici curiosità o ipotesi scientifiche veritiere? Provate a verificare se veramente quello che vi proponiamo corrisponde, almeno per un po’, ai vostri tratti caratteriali. Dimmi che piede hai e ti dirò chi sei. Basta guardarne la forma per capire a quale tipo si appartiene, tra egizio, greco o romano e l'analisi dei tratti distintivi del carattere viene di conseguenza. Tutto dipende dalla proporzione tra l'alluce e le altre dita.

In rete molti credono che la conformazione del piede sancisca una sorta di discendenza dai tre popoli da cui prendono il nome, ma non è così: la classificazione si ispira invece alla somiglianza con la forma delle vele delle navi usate nell'antichità da egizi, greci e romani.

Per gli ortopedici queste caratteristiche sono utili per riconoscere le patologie più comuni, mentre per gli appassionati di podomanzia offrono spunti per distinguere alcuni tratti di personalità.Le dita piccole ci possono dare l’impressione di una persona fragile, o, al contrario, le dita grandi ci descrivono l’idea di chi è ambizioso e vuole raggiungere sempre nuovi obiettivi. Ma non si tratta soltanto di dita, visto che i tratti distintivi di ciascuno si potrebbero individuare anche a partire dall’intera forma del piede. Andiamo a vedere di che si tratta.

1 - Piede romano. Questo tipo di piede viene anche definito quadrato perché la parte anteriore tende ad essere più tozza e meno affusolata rispetto alle altre tipologie. Questo perché le prime tre dita sono all'incirca della stessa lunghezza e quarto e quinto poco più piccoli. Per gli amanti della podomanzia, le persone con il piede tozzo sono taciturne, molto profonde e introverse, ma capaci di grande slancio verso situazioni pericolose atte ad aiutare gli altri. Sono soggette ad inseguire amori impossibili (con relative delusioni). Da un punto di vista ortopedico sono quelle che devono fare più attenzione evitando scarpe troppo strette e costrittive o con tacchi troppo alti, che spingerebbero l'avampiede in punta.

2 - Piede Germanico. Il calcagno del tuo piede è largo quanto le dita? Il tuo piede è un po’ tozzo e può stare dentro ad una forma rettangolare? Sei un tipo “terreno” una persona pratica e stabile che non fa scelte affrettate, un persona con “i piedi per terra”. Ami valutare i pro e i contro di ogni azione. Non ti lasci andare facilmente a fantasie creative e quando hai un progetto lo porti a termine con grande tenacia e serietà, senza sbavature rasentando la perfezione. Per le persone che ti sono vicine, in famiglia, sul lavoro o nel privato, sei un persona affidabile sulla quale si può sempre contare sia per un consiglio che per un aiuto concreto.
                                                                                            
3 - Piede greco.
È quello in cui il secondo dito supera l'alluce. Per alcuni è il più bello esteticamente, tanto da essere soprannominato «piede da modella». In genere è affusolato e ha le ultime due dita più corte rispetto alle prime tre e a scalare. Da un punto di vista ortopedico, le persone con il piede greco sono quelle più fortunate perché possono indossare qualsiasi tipo di calzature senza incorrere in particolari problemi. Secondo la podomanzia, poi, le dita affusolate indicano ambizione, bellezza sfrontatezza e una buona dose di prepotenza, queste persone sono dei leader in quanto riescono a domare ogni situazione portandola a proprio vantaggio.

4 - Piede egizio. È quello più comune in Italia. Si riconosce per la tipica forma a scalare, partendo dall'alluce, il dito più lungo, e andando a decrescere fino al quinto dito. Le persone con l'alluce più grande rispetto alle altre dita, secondo la podomanzia, sono pratiche, razionali, amanti della natura, sempre con "i piedi per terra" ma sono anche persone buone ed altruiste. Per quanto riguarda le calzature, però, devono evitare le scarpe a punta, che costringono l'alluce a ripiegare verso il secondo dito.

5 - Piede Celtico.
Questo tipo di piede ha in tallone più stretto e la parte, che comprende le dita, più larga. Le persone che hanno questo tipo di piede sono portate all’attività fisica, al movimento e all’azione: da adulti potrebbero diventare grandi sportivi o creativi. Spesso sono tipi impulsivi che non controllano la propria emotività e creano situazioni di interesse attivo ma anche ansia e stress, però sanno amare come poche altre, e sono fedeli al partner per tutta la vita. Sono persone contagiose che trascinano coloro che gli stanno vicino trasmettendo entusiasmo.

Se al lavoro state seduti per 8 ore, servono 60' di movimento al giorno...


E' la ricetta per cancellare i danni di un'attività sedentaria. Lo sostiene uno studio pubblicato su The Lancet. I 150 minuti a settimana consigliati dall'Oms non sarebbero sufficienti.

ALMENO un'ora di attività fisica al giorno per compensare gli effetti nocivi del rimanere seduti a una scrivania per le canoniche 8 ore di lavoro. Perché stare fermi e seduti fa male alla salute. Non serve scatenarsi in palestra, ma basta anche fare una passeggiata a ritmo sostenuto. E' la ricetta di un nuovo studio, pubblicato su The Lancet, che ha approfondito il tema dei pericoli legati a una vita sedentaria. E se le linee guida dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) consigliano almeno 150 minuti di esercizio a settimana la ricerca, sulla base di dati relativi a più di un milione di persone, suggerisce che questa quantità non è sufficiente per molti di noi.

Basta camminare. La sedentarietà è legata a un aumentato rischio di malattie cardiache, diabete e alcuni tipi di cancro ed è associato a più di 5 milioni di morti l'anno. Quando si passa troppo tempo seduti in ufficio e magari a casa sul divano, i muscoli bruciano meno grassi, il sangue circola più lentamente, i piedi si gonfiano. Gli effetti negativi sull'organismo sono numerosi: sulle vene, sui muscoli, sulle ossa. Per non parlare dei problemi alla schiena. "Non c'è bisogno di fare sport, non c'è bisogno di andare in palestra. Va bene anche camminare a ritmo sostenuto, magari al mattino, durante la pausa pranzo, dopo cena la sera. Ed è possibile dividere i 60 minuti di movimento necessari durante la giornata, non per forza eseguirli tutti insieme", spiega Ulf Ekelund, autore principale dell'indagine.

Attenti al cuore. Numerose le ricerche nel tempo hanno messo in evidenza gli effetti benefici dell'esercizio fisico sulla salute. Chi fa lavori d'ufficio e non si schioda dalla sedia per sette-otto ore al giorno, è più vicino al limite dopo il quale aumentano i rischi di problemi al cuore, che è di dieci. Lo sostiene uno studio dell''università del Texas, appena pubblicato dalla rivista Jama Cardiology, che ha preso in esame un campione di oltre 700mila persone. Chi fa sport in modo regolare ha sia una minore probabilità di avere un cancro che una maggiore sopravvivenza. E la protezione dalla patologia potrebbe essere collegata all'adrenalina.

Italiani pigri. Un problema quello della sedentarietà che, secondo l'ultimo rapporto Istat sulla salute, riguarda anche molti italiani.Nel 2015, 23 milioni 524 mila persone (39,9% della popolazione di 3 anni e più) ha dichiarato di non praticare sport né attività fisica nel tempo libero. La pigrizia sembra essere una qualità soprattutto femminile. E' sedentario il 44,3% delle donne contro il 35,1% degli uomini.

Per chi ama gli animali: gatti simpatici che si divertono... (Video)

Addio al buono scuola, arriva il voucher per pagare rette e libri..


Addio al buono scuola, arriva il voucher per pagare rette e libri. Alle famiglie sarà assegnata una carta prepagata.

Niente più buono scuola. Al suo posto arriva il voucher, una sorta di carta prepagata che le famiglie potranno consumare per pagare la retta delle scuole private o, nei negozi, per comprare i libri di testo e biglietti di trasporto. Il modello è quello del buono pasto e, come le famiglie chiedono da anni, il contributo dovrebbe, almeno nelle promesse, arrivare all’inizio dell’anno scolastico e non a scuola chiusa e soldi già spesi. Il tempo per applicare la rivoluzione però è poco se entro l’autunno dovranno essere pronte le convenzioni con librerie, cartolerie e biglietterie. "La rete sarà il più possibile capillare in modo da coinvolgere anche le zone più marginali del territorio" spiega l’assessore Gianna Pentenero che ieri ha presentato le novità a Palazzo Lascaris e a settembre incontrerà la Conferenza per il diritto allo studio per illustrare la piccola rivoluzione.
E se sullo strumento c’è, anche da parte dell’opposizione e delle famiglie, sostanziale condivisione, perché semplifica di molto le procedure, resta la polemica sui tempi e sui soldi: "Troppo pochi" sostengono. Pentenero, però, non ci sta e rivendica lo sforzo fatto "per calibrare meglio il buono scuola alle esigenze delle famiglie e per allineare, dopo anni di ritardo, bando e risorse all’anno scolastico in corso". (Di: Mariachiara Giacosa. Fonte: R.it)

Sindaco di Arezzo emette ordinanza: “Le case popolari prima agli italiani”...


Arezzo, ordinanza: “Le case popolari prima agli italiani”. Il 75% degli alloggi vanno agli aretini.

AREZZO – Dopo aver cacciato la sinistra dal Comune si ripristina l’ordine e il buon senso, soprattutto se mette fine alla discriminazione contro gli italiani. Il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli assegna le case popolari prima agli italiani, se ne avanzano anche agli immigrati. Il contrario di ciò che fanno le giunte rosse.

Che la predominanza di stranieri nelle case popolari sia una pericolosa distorsione del sistema, elemento di ingiustizia sociale e miccia del malcontento, l’ha ammesso di recente persino Fassino. Eppure invertire la tendenza è possibile. Basta la volontà politica e un buon regolamento per rivedere i criteri d’assegnazione. “Prima gli italiani nelle case popolari” non è solo uno slogan. Ad Arezzo ci sono riusciti. Tant’è che ora gli assegnatari degli alloggi per il 75% sono italiani. Prima delle nuove norme studiate dalla Giunta, la percentuale era di poco superiore al 50%. “Anzi dal 2009 in poi ci sono stati anni in cui gli stranieri erano la maggioranza di coloro a cui veniva assegnato un appartamento”, spiega a Ilpopulista.itl’assessore alle Politiche della casa Tiziana Nisini, Lega Nord.

Una rivoluzione? No, semplice buonsenso. Attuato attraverso la definizione diregole chiare a favore dei cittadini italiani, come l’attribuzione di un punteggio maggiore a coloro che risiedono da più tempo in città. “È fondamentale premiare l’anzianità di residenza. Chi risiede ad Arezzo da più di 10 anni ottiene 2 punti aggiuntivi. Inoltre è previsto mezzo punto in più per ogni anno di permanenza nelle graduatorie, fino a un massimo di 10 anni di permanenza per un totale di 5 punti”. Sembrano dettagli, eppure qui c’è tutta la sostanza di un meccanismo che tende a scongiurare le corsie privilegiate per stranieri.

Altro punto interessante: gli extracomunitari sono tenuti a presentare la certificazione del proprio stato immobiliare all’estero: “Chi ha una casa di proprietà all’estero, che è una fonte di reddito, non può ottenere una casa popolare in Italia. Per quanto riguarda gli italiani l’accesso al catasto per le verifiche è immediato, per gli stranieri no. Grazie a queste misure gli italiani in graduatoria sono aumentati del 20%, passando dal 55% al 75%”, spiega ancora l’assessore Nisini, che al nuovo regolamento ha abbinato una politica di controlli a tappeto per stanare i furbetti: “Prima le verifiche erano blande, a campione. Ora sono a tappeto. Stiamo controllando tutti gli assegnatari. Abbiamo chiesto ai cittadini di aiutarci a individuare i furbi. Le segnalazioni sono state numerose: in pochi giorni abbiamo già fatto partire 8 decadenze”. Nisini è visibilmente soddisfatta: “L’avevamo annunciato in campagna elettorale. E siamo riusciti a mantenere la promessa. Il sistema per come era concepito non era più sostenibile. Occorreva intervenire concretamente a favore degli italiani che finiscono in povertà. E ci stiamo riuscendo”.

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