Le storie più belle
STORIE DIVERTENTI
Rischi cardiaci: dipendono molto dal gruppo sanguigno, chi ha il sangue appartenente
al gruppo 0 ha cuore e coronarie meno a rischio di ammalarsi rispetto a chi è A, B o AB: a stabilirlo è una ricerca della "Harvard School of public health di Boston", pubblicata sulla rivista "Arteriosclerosis, thrombosis and vascular biology" che ha esaminato 62.073 donne e 27.428 uomini di età compresa tra i 30 e i 75 anni.
Lo studio ha verificato come chi appartiene al gruppo sanguigno più raro, ossia l'AB (circa il 7% della popolazione americana) ha il 23% di rischio in più di sviluppare malattie cardiache. Le persone con sangue B hanno invece l'11% di probabilità in più di ammalarsi, mentre per chi ha il tipo A la probabilità scende al 5%. Anche se non è possibile cambiare il proprio gruppo sanguigno, queste indicazioni sono preziose per valutare l'urgenza o meno di modificare il proprio stile di vita: chi è più soggetto alle malattie cardiache dovrebbe smettere di fumare e limitare al minimo il consumo di bevande alcoliche.
Facebook oltre le attese: pieno di utili e balzo della pubblicità. Il titolo vola in..
borsa. Pieno di utili per Facebook, che presenta conti oltre le attese, mostrando ai dubbiosi e critici che il suo modello di business funziona. Il social network chiude il quarto trimestre con un un balzo dell'utile netto a 523 milioni di dollari rispetto ai 64 milioni di dollari dello stesso periodo dell'anno scorso. I ricavi sono saliti a 2,59 miliardi di dollari, in aumento del 63% rispetto al 2012. A tirare è la pubblicità: i ricavi pubblicitari sono infatti cresciuti del 76% a 2,34 miliardi di dollari, con la pubblicità sui dispositivi mobili che ha rappresentato il 53% del totale. I risultati mettono le ali al titolo Facebook in Borsa, che arriva a guadagnare il 7%. Secondo E-Marketer, Facebook ha superato Yahoo!, divenendo seconda solo a Google sul mercato pubblicitario digitale americano. «È stata una grande fine dell'anno per Facebook. Guardiamo ai prossimi dieci anni e all'aiutare a connettere il resto del mondo» afferma l'amministratore delegato di Facebook, Mark Zuckerberg. I conti dell'intero 2013 confermano la svolta di Facebook, dopo il flop dell'ipo e i dubbi degli analisti. L'utile netto è risultato pari a 1,50 miliardi di dollari su ricavi per 7,87 miliardi di dollari, in aumento del 55% rispetto al 2012. La media degli "amici" attivi ogni giorno è stata a dicembre di 757 milioni di persone, di cui 556 milioni dai dispositivi mobili. Nel quarto trimestre la media degli utenti mensili attivi è stata di 1,23 miliardi di persone, il 16% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. I conti stellari sono il regalo che Facebook si concede per i suoi primi dieci anni, che compirà il prossimo mese. La società, dopo le difficoltà iniziali, ha preso il volo: le azioni sono salite del 75% nel 2013 e Facebook è diventata una delle società più giovani a entrare nello S&P 500. (Fonte: Il Sole 24 ORE)
La storia di San Valentino: Perché gli innamorati festeggiano San Valentino il 14 febbraio?
Perché festeggiamo San Valentino? Da cosa nasce l'alto numero di baci, di cuori, di fiori, biglietti e cioccolatini che ci scambiamo il 14 febbraio in occasione della festa degli innamorati? La Chiesa cattolica voleva metter fine al rito pagano per la fertilità fin dal IV secolo a.C., i romani pagani rendevano omaggio al dio Lupercus. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo dio venivano messi in un'urna e mescolati. Un bambino (una sorta di Cupido) sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto insieme. L'anno successivo sarebbe poi ricominciato il rito con altre coppie. La Chiesa, per rimpiazzare questo rito, trovò così un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima a Roma, il 14 febbraio del 270 d.C. Il suo nome era Valentino di Interamna (ora Terni). Ma perché fu scelto proprio il vescovo Valentino come Santo patrono degli innamorati? Le leggende sono tante. La principale (a cui credono gli americani) riguarda la cosiddetta rosa della conciliazione. Secondo la leggenda, infatti, San Valentino, udendo litigare due fidanzati vicino al suo giardino, andò loro incontro sorridendo con una rosa in mano. La pace fu fatta! La storia si diffuse e gli abitanti iniziarono ad andare in pellegrinaggio dal vescovo di Terni il 14 di ogni mese. Svelata così anche la tradizione di regalare rose a San Valentino. Un'altra leggenda riguarda il matrimonio tra la giovane cristiana Serapia e il centurione romano Sabino che fu causa del martirio del santo. Lei era malata e il vescovo li unì in matrimonio in punto di morte, prima che entrambi cadessero in un sonno profondo: come in Romeo e Giulietta! Lo scambio di biglietti il 14 febbraio ha due diverse spiegazioni leggendarie. La prima, la più accreditata, narra che il vescovo compì il miracolo di ridare la vista alla figlia cieca del suo carceriere. A quest’ultima il vescovo scrisse un biglietto che recitava: "Dal tuo Valentino". L'altra leggenda racconta che il sacerdote possedeva un grande giardino dove i bambini giocavano ogni giorno. La sera Valentino regalava loro un fiore da portare a casa. Un giorno, però, il Santo fu imprigionato. I bambini non sapevano più dove giocare! Due piccioni viaggiatori scapparono dal giardino del Santo e riuscirono a trovare il loro padrone. Si posarono sulle sbarre della sua finestra e presero a tubare. Valentino li riconobbe e legò al collo di uno un sacchetto fatto a cuoricino con dentro un biglietto e, al collo dell'altro, una chiavetta. Quando i due piccioni fecero ritorno furono accolti con grande gioia. Le persone si accorsero di quello che portavano e riconobbero subito la chiavetta: era quella del giardino di Valentino! Cosa c'era scritto nel biglietto? "A tutti i bambini che amo, dal vostro Valentino".
30 gennaio, Michael Schumacher: coma ridotto per avviare il processo di risveglio
Finalmente ci sono news sulle condizioni di Michael Schumacher. Ma non sono notizie false, cose inventate da giornalisti da quattro soldi, voci per sentito dire. Stavolta è ufficiale: sono iniziati i tentativi di risveglio del Kaiser dal coma dopo l’incidente. Lo ha annunciato in una nota la manager dell’ex pilota tedesco Sabine Kehm, che recita così: “Lo stato di coma di Michael Schumacher è in fase di riduzione per consentire l’inizio del processo di risveglio che potrebbe durare a lungo. I sedativi somministrati a Michael sono da pochi giorni in diminuzione”. Non si può assolutamente esultare di fronte ad una notizia del genere, ma le voci che giravano negli ultimi giorni (false) facevano comunque preludere al peggio. Invece qui c’è un raggio di sole, speriamo di avere al più presto altre notizie.
I giorni della merla: "29-30-31 gennaio" significato, origine e tradizione.
Gli ultimi giorni del primo mese dell'anno (Gennaio), sono denominati i "giorni della Merla". Non tutti, però, sanno il vero motivo per il quale il 29-30 e 31 gennaio di ogni anno sono chiamati in questo modo. Ecco allora la leggenda dettagliata dei giorni della Merla.
Giorni della Merla - ecco la vera leggenda:
La leggenda narra che c'era una volta una merla bianca candida che veniva perseguitata dal mese di gennaio, freddo e gelido. Ogni volta che la merla decideva di uscire durante i giorni del primo mese dell'anno per poter fare provviste di cibo, gennaio si divertiva a spargere neve, freddo e piogge su tutto il territorio, impedendo così al volatile di cibarsi.
Un anno, però, la merla decise di farsi delle provviste durante il mese di dicembre, che le sarebbero bastate anche per tutto il mese di gennaio, che all'epoca contava solo 28 giorni. Passati i 28 giorni la merla credeva di aver fregato gennaio, ma in realtà così non era. Gennaio, infatti, incattivito dal doppio gioco della merla, decise di chiedere aiuto a febbraio, facendosi prestare tre giorni. Quando la merla uscì fuori dal suo habitat, ecco che si scatenò una vera e propria bufera di neve e gelo, che la costrinse a ripararsi per tutto il mese di febbraio all'interno del comignolo di un camino. Quando la merla potette uscire dal comignolo le sue penne erano ormai tutte nere a causa della fuliggine e da quel momento in poi i merli sono di colore nero. In seguito a questa leggenda gli ultimi giorni del mese di gennaio sono considerati i più freddi e gelidi della stagione invernale.
L'abbraccio della mamma ai cuccioli di panda rosso. (Video)
Le coccole della mamma per due cuccioli di panda rosso appena nati allo zoo di Auckland Poco più grandi di un gatto, i panda rossi sono una specie protetta: ne esistono meno di 10.000 esemplari al mondo. (Fonte: Rai News - Mondo)
29 gennaio - Papa Francesco fa amicizia con un pappagallo. (Clicca l'immagine per leggere la notizia)
Il volatile è stato consegnato al Pontefice dai rappresentanti dello Spettacolo Viaggiante di Bregantino, durante il suo consueto giro tra i fedeli di piazza San Pietro prima dell'udienza generale.
Città del Vaticano 29 gennaio 2014. Un pappagallo verde tra le braccia di Papa Francesco. Il volatile è stato consegnato al Pontefice dai rappresentanti dello Spettacolo Viaggiante di Bregantino (Rovigo), durante il consueto giro tra i fedeli di piazza San Pietro prima dell'Udienza generale, a cui oggi partecipano circa 300 circensi.
"Ci preoccupiamo di battezzare i figli e dimentichiamo cresima" "Tutti abbiamo cura di far battezzare i nostri figli, e questo è buono. Ma poi troppi restano a metà cammino, non ricevono lo Spirito Santo con il sacramento della Cresima". Sono parole di Papa Francesco all'udienza generale di oggi. "Abbiamo preoccupazione che i nostri bambini e ragazzi, che sono in età di averla, ricevano la Cresima?" ha chiesto alla folla dei fedeli. "Dobbiamo - ha scandito - fare tutto il possibile per completare il cammino della loro iniziazione cristiana". Ma, ha aggiunto, "è importante che abbiano una buona formazione" per ricevere la Cresima.
Città del Vaticano 29 gennaio 2014. Un pappagallo verde tra le braccia di Papa Francesco. Il volatile è stato consegnato al Pontefice dai rappresentanti dello Spettacolo Viaggiante di Bregantino (Rovigo), durante il consueto giro tra i fedeli di piazza San Pietro prima dell'Udienza generale, a cui oggi partecipano circa 300 circensi.
"Ci preoccupiamo di battezzare i figli e dimentichiamo cresima" "Tutti abbiamo cura di far battezzare i nostri figli, e questo è buono. Ma poi troppi restano a metà cammino, non ricevono lo Spirito Santo con il sacramento della Cresima". Sono parole di Papa Francesco all'udienza generale di oggi. "Abbiamo preoccupazione che i nostri bambini e ragazzi, che sono in età di averla, ricevano la Cresima?" ha chiesto alla folla dei fedeli. "Dobbiamo - ha scandito - fare tutto il possibile per completare il cammino della loro iniziazione cristiana". Ma, ha aggiunto, "è importante che abbiano una buona formazione" per ricevere la Cresima.
Orme sulla sabbia..
Questa notte ho fatto un sogno, ho sognato che camminavo sulla sabbia accompagnato dal Signore, e sullo schermo della notte erano proiettati tutti i giorni della mia vita. Ho guardato indietro e ho visto che per ogni giorno della mia vita, apparivano orme sulla sabbia: una mia e una del Signore. Così sono andato avanti, finché tutti i miei giorni si esaurirono. Allora mi fermai guardando indietro, notando che in certi posti c’era solo un’orma…. Questi posti coincidevano con i giorni più difficili della mia vita; i giorni di maggior angustia, maggiore paura e maggior dolore… Ho domandato allora: “Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me in tutti i giorni della mia vita, ed io ho accettato di vivere con te, ma perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti peggiori della mia vita?” Ed il Signore rispose: “Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato con te durante tutto il tuo cammino e che non ti avrei lasciato solo neppure un attimo, e non ti ho lasciato…. I giorni in cui tu hai visto solo un’orma sulla sabbia, sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio”.(Margaret Fishback Powers)
Da fine marzo obbligo di bancomat per pagamenti superiori a 30 euro..
Scatta a fine marzo l'obbligo del bancomat per i professionisti e le imprese. Sarà infatti pubblicato oggi 27 gennaio sulla Gazzetta ufficiale il decreto interministeriale
che prevede l'accettazione obbligatoria delle carte di debito come modalità di pagamento per l'acquisto di beni, servizi e prestazioni professionali (previsto dal Dl sviluppo 2.0, il Dl 179/2012, articolo 15, comma 4).
Con l'entrata in vigore di questo decreto, tra sessanta giorni, diventerà obbligatoria l'accettazione del bancomat per i pagamenti di importo superiore a 30 euro, sia per le transazioni con le imprese per l'acquisto di beni e servizi, sia per quelle con i professionisti.
Fino al 30 giugno 2014 l'obbligo di accettare il bancomat varrà solo per le attività commerciali o professionali di maggiori dimensioni, ossia quelle con un fatturato superiore a 200mila euro nell'anno precedente. Questa soglia dovrebbe comunque escludere dall'obbligo la maggior parte dei professionisti italiani: in base ai dati Adepp, l'imponibile contributivo medio è di 36mila euro. In ogni caso, novanta giorni dopo l'entrata in vigore di questo primo decreto attuativo, le modalità di adeguamento per i soggetti con fatturato inferiore a 200mila euro inizialmente esclusi potranno essere definite attraverso un ulteriore decreto, che potrà fissare nuove soglie minime di importo e nuovi limiti minimi di fatturato.
"Con questo provvedimento - ha commentato il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato - si dà ulteriore attuazione ai programmi dell'Agenda Digitale, favorendo i consumatori nei loro acquisti attraverso una più ampia diffusione della moneta elettronica e garantendo maggiore tracciabilità per le transazioni con imprese e professionisti. (fonte: Il Sole 24 Ore - notizie)
Neve e gelo dall'Artico: è in arrivo il «vero» inverno. Ma durerà solo fino al week end
La morsa del gelo proveniente dall'Artico è arrivata, preparando il terreno a una settimana di vero inverno - in coincidenza con i "giorni della merla" -, che però si concluderà verso il week-end con venti di Scirocco che faranno gradualmente innalzare le temperature.
Dopo il bel tempo odierno al Nord, in Toscana, Umbria e Lazio, già da domani è previsto l'arrivo di una nuova perturbazione che porterà un peggioramento su Nord Est e regioni centro meridionali, con piogge e nuovi acquazzoni. La neve, secondo Ilmeteo.it, comparirà già «da domani sera a quote basse sull'Emilia e sulle Alpi, e nella notte fino in pianura su Bologna, parte del Veneto, Lombardia orientale e in Trentino Alto Adige. (Per vedere il meteo in tempo reale clicca qui--->METEO IN TEMPO REALE ) Le nevicate più importanti sono attese sul bolognese, copiosissime sull'Appennino tosco-emiliano-romagnolo oltre i 100m, e su quello marchigiano a 200 metri». E dopo una breve tregua martedì sera, «tra mercoledì e giovedì - sottolinea il meteorologo di Epson-meteo Daniele Izzo - la neve in pianura potrebbe cadere fino a quote pianeggianti su gran parte del Nord. Verranno quindi imbiancate città come Torino, Milano, Genova e Piacenza. La fase clou di queste nevicate al momento - precisa Izzo - sembra verificarsi tra la sera di mercoledì e la mattina di giovedì quando, oltre a quelle del Nordovest, potrebbero essere imbiancate anche molte città del Nordest tra cui Verona, Treviso e Udine». A Milano, mercoledì sono attesi 10 centimetri di neve e in nottata una bellissima nevicata di oltre 10 centimetri imbiancherà tutta l'Emilia occidentale, il Trentino Alto Adige e l'alto Veneto, in particolare il Vicentino. La neve continuerà a cadere giovedì sulle Alpi e sull'Emilia e sarà proprio l'Emilia occidentale e in particolare il piacentino ad avere il carico nevoso più copioso. Ancora più intense le nevicate sui rilievi liguri e sulle Alpi orientali, dove tra il bellunese e la Carnia si toccheranno gli 80 centimetri. «Il maltempo - secondo 3Bmeteo - non risparmierà il resto d'Italia, con piogge sparse almeno fino a venerdì, più intense sulle Tirreniche». Da sabato poi i venti di Scirocco porteranno ad un graduale rialzo delle temperature, sostituendo la pioggia alla neve anche sulle Alpi fino a 800-1000 metri. (fonte: Il Sole 24 Ore - notizie)
26 gennaio 2014 - Schumacher, il parere del neurochirurgo - "Recupero? inaspettato, non impossibile"
Il prof. di neurologia dell'ateneo di Bordeaux: "Il tempo gioca a suo sfavore. Il recupero? Difficile" Sono passati più di venti giorni dal tragico incidente sulla neve che ha ridotto Michael Schumacher in coma. Da allora, il campione tedesco - ricoverato nell'ospedale diGrenoble - è stato sottoposto a due interventi chirurgici per cercare di ridurre gli ematomi, ma il cauto ottimismo filtrato nei primi giorni sta pian piano scemando, e le possibilità che si risvegli si assottigliano giorno dopo giorno. "Calano le possibilità" - A confermarlo è Jean-Marc Orgogozo, professore di neurologia all'Università di Bordeaux e direttore della Federazione di neuroscienze, che in un'intervista rilasciata al quotidiano francese Le Point ha provato a fare chiarezza sulla situazione clinica di Schumacher: "Pur non sapendo le cose con esattezza, purtroppo il tempo gioca a sfavore. Ogni giorno che passa diminuiscono le possibilità che la situazione migliori. L'intervento dei neurochirurghi sul trauma 'chiuso' doveva dare un beneficio se non immediato, almeno veloce. Se ciò non avviene significa che le lesioni sono ampie e diffuse e hanno poche chance di regredire", ha affermato il medico transalpino. "Quadro preoccupante" - Dopo tutto questo tempo le possibilità di un "risveglio" sono poche, ma la speranza è l'ultima a morire: "La terapia attuale stabilizza le lesioni che si ritengono irreversibili - ha aggiunto il luminare -, ma se il danno è troppo grande a lungo andare non serve, anche perché il coma può causare complicazioni al sistema immunitario, mentre l'ipotermia ha un impatto negativo sulla circolazione. In generale, dopo un certo periodo si inizia con un coma più leggero e si vede cosa succede. Non posso aggiungere altro non vedendo le cartelle cliniche, ma è essenziale svegliare il ferito altrimenti non c'è più speranza. Dopo tre settimane non aver riscontri positivi è inquietante e bisogna essere consapevoli che un grave trauma cranico con edemi diffusi è complicato qualunque cosa si faccia. Che Schumacher recuperi senza conseguenze è inaspettato, ma non impossibile". (26 gennaio 2014)
Tempo fa, un uomo camminò sulla spiaggia in una notte di luna piena...Pensò
che se avesse avuto una macchina nuova, sarebbe stato felice. Se avesse avuto una grande casa, sarebbe stato felice. Se avesse avuto un lavoro eccellente, sarebbe stato felice. Se avesse avuto una donna perfetta, sarebbe stato felice. In quel momento inciampò in una borsa piena di pietre. Cominciò a giocare con esse, gettandole nel mare, una per ogni volta che aveva pensato: SE AVESSI...SAREI FELICE finchè rimase solo con una pietra nella borsa e decise di tenerla. Quando arrivò a casa notò che era un diamante e ripensò a quanti ne aveva gettati per gioco nel mare, senza accorgersi che erano pietre preziose. Così fa la gente.. SOGNA QUELLO CHE NON HA SENZA DAR VALORE A CIÒ CHE HA VICINO Se osservasse meglio, noterebbe quanto è fortunata.. La felicità è molto più vicina di quello che si pensa. Ogni giorno potrebbe essere un diamante prezioso ed insostituibile e ognuno di noi può decidere se apprezzarlo o gettarlo in mare. La morte non è la più grande perdita della vita. La più grande perdita della vita è morire dentro mentre viviamo!
Il Kebab che spesso mangiamo.. ecco come è fatto: denti, occhi e ossa di...
animali “strani”
Intestino, polmoni, cuore, lingua, occhi, scarti di macelleria, ossa, denti, sale e grasso animale. No, non è la ricetta della zuppa di una strega ma gli ingredienti della “carne” di un Doner Kebab. Una moda spopolata in tutta Europa, il kebab è diventato il fast food più diffuso, da Londra a Barcellona, Roma, Berlino, Parigi, milioni di persone lo mangiano ogni giorno, senza sapere che cos’è e quanto pericoloso è per la salute. Mahmut Aygun, emigrato in Germania dalla Turchia negli anni Settanta è stato uno dei primi fautori della diffusione di questo alimento nel nostro continente. Pare che, originariamente, nei paesi arabi dove è nato, il kebab fosse un piatto artigianale e rustico di carne, anche abbastanza fresco e nutriente, servito con verdure e salse speziate. Il Doner Kebab (ovvero la versione “da passeggio”, diffusa dalla Germania in tutta Europa, ndr), invece, non ha niente di nutriente, né di buono, purtroppo. kebab Quel sapore anche “non male” e a volte appetitoso, che chiunque abbia mangiato un kebab conosce, non è nient’altro il risultato della lavorazione della carne con quantità spropositate di grasso animale e spezie: questo è quello che inganna il palato. Chi è abituato a mangiare hamburger da McDonald od altre schifezze del genere, sa bene che il panino sembra buono: questo è solo un sapore indotto dal grasso utilizzato nel processo di lavorazione della carne. Vi propongo i risultati di un’analisi condotta in Inghilterra da un equipe di scienziati e nutrizionisti (il testo integrale della ricerca è pubblicato Qui: --KEBAB-COMPOSITION-- in formato .pdf, ndr) e spero che vi facciano cambiare idea al momento di decidere se entrare in un “ristorante” che offre kebab. più del 50% dei Doner Kebab contiene carne diversa da pollo o vitello, la maggioranza dei kebab sono un miscuglio di carni diverse, tra cui quella di pecora e di maiale; a parte nei kebab realizzati con un’amalgama di carni di vitello, pollo, tacchino, pecora, maiale, in circa il 9% dei casi non si è potuta individuare con chiarezza la natura della carne utilizzata nel processo di triturazione; un kebab contiene tra il 98% (nel migliore dei casi analizzati) ed il 277% della quantità giornaliera di sale accettabile, oltre la quale la salute di un essere umano è a rischio; un singolo kebab contiene tra le 1.000 e le 1.990 calorie (senza considerare le verdure e le salse, ndr); un altro dato scandaloso è che ogni kebab contiene tra il 148% ed il 346% della quantità di grassi saturi assimilabili giornalmente da un essere umano (sempre considerando solo la carne, ndr); in quasi tutti i kebab analizzati si sono riscontrati batteri tipo l’Escherichia Coli (un battere che espelliamo con le feci, ndr) e lo Staphylococcus Aureus Oltre a questi dati, un ulteriore problema del buon Doner Kebab è legato al processo di conservazione. La totalità dei kebab diffusi dalla Germania in tutta Europa, contengono una quantità elevatissima di conservanti ed additivi chimici, sostanze altamente cancerogene, necessari per poter assicurare la conservazione del prodotto per mesi. Inoltre, durante il loro trasporto ed all’interno degli stessi stabilimenti dove sono venduti al pubblico, questi rotoloni di “carne” sono soggetti a gravi interruzioni della catena del freddo, in seguito a continui e ripetuti congelamenti e descongelamenti.
CIBO OCCASIONALE – Non ci sono studi a dimostrare che i doner kebab in vendita in Italia siano meno terribili, ma secondo Carla Favaro, docente alla scuola di specializzazione in scienze della nutrizione dell'"Università di Milano Bicocca" non bisogna sperarci troppo: «Verosimilmente anche i nostri saranno simili: essendo in genere gestiti da stranieri, immagino che non siano “adattati” al nostro tipo di dieta». Detto questo, sono da bandire senza ripensamenti? «Non esistono alimenti del tutto vietati, anche se di fronte a dati di questo tipo viene da riflettere. L'importante è che il consumo sia davvero occasionale, soprattutto se si è a rischio (ad esempio se già abbiamo elementi di rischio cardiovascolare).
Purtroppo il kebab è un cibo che può essere meno “eccezionale” del previsto: costa poco, molti studenti e lavoratori lo possono considerare il pasto ideale a mezzogiorno». I guai possibili, peraltro, non si limitano all'aumento di peso e al pericolo per arterie e cuore, ma si possono verificare anche nell'immediato: «Un panino del genere richiede tempo per essere digerito: difficile concentrarsi nello studio o lavorare bene dopo un kebab», dice Favaro. «Inoltre, se si sceglie un cibo simile ci si riempie e non si mangia sufficiente verdura e frutta, sommando all'errore di un pasto pesante la mancanza di nutrienti sani. Insomma, è davvero meglio optare per il kebab solo una volta ogni tanto», conclude la nutrizionista. Buon appetito.
Intestino, polmoni, cuore, lingua, occhi, scarti di macelleria, ossa, denti, sale e grasso animale. No, non è la ricetta della zuppa di una strega ma gli ingredienti della “carne” di un Doner Kebab. Una moda spopolata in tutta Europa, il kebab è diventato il fast food più diffuso, da Londra a Barcellona, Roma, Berlino, Parigi, milioni di persone lo mangiano ogni giorno, senza sapere che cos’è e quanto pericoloso è per la salute. Mahmut Aygun, emigrato in Germania dalla Turchia negli anni Settanta è stato uno dei primi fautori della diffusione di questo alimento nel nostro continente. Pare che, originariamente, nei paesi arabi dove è nato, il kebab fosse un piatto artigianale e rustico di carne, anche abbastanza fresco e nutriente, servito con verdure e salse speziate. Il Doner Kebab (ovvero la versione “da passeggio”, diffusa dalla Germania in tutta Europa, ndr), invece, non ha niente di nutriente, né di buono, purtroppo. kebab Quel sapore anche “non male” e a volte appetitoso, che chiunque abbia mangiato un kebab conosce, non è nient’altro il risultato della lavorazione della carne con quantità spropositate di grasso animale e spezie: questo è quello che inganna il palato. Chi è abituato a mangiare hamburger da McDonald od altre schifezze del genere, sa bene che il panino sembra buono: questo è solo un sapore indotto dal grasso utilizzato nel processo di lavorazione della carne. Vi propongo i risultati di un’analisi condotta in Inghilterra da un equipe di scienziati e nutrizionisti (il testo integrale della ricerca è pubblicato Qui: --KEBAB-COMPOSITION-- in formato .pdf, ndr) e spero che vi facciano cambiare idea al momento di decidere se entrare in un “ristorante” che offre kebab. più del 50% dei Doner Kebab contiene carne diversa da pollo o vitello, la maggioranza dei kebab sono un miscuglio di carni diverse, tra cui quella di pecora e di maiale; a parte nei kebab realizzati con un’amalgama di carni di vitello, pollo, tacchino, pecora, maiale, in circa il 9% dei casi non si è potuta individuare con chiarezza la natura della carne utilizzata nel processo di triturazione; un kebab contiene tra il 98% (nel migliore dei casi analizzati) ed il 277% della quantità giornaliera di sale accettabile, oltre la quale la salute di un essere umano è a rischio; un singolo kebab contiene tra le 1.000 e le 1.990 calorie (senza considerare le verdure e le salse, ndr); un altro dato scandaloso è che ogni kebab contiene tra il 148% ed il 346% della quantità di grassi saturi assimilabili giornalmente da un essere umano (sempre considerando solo la carne, ndr); in quasi tutti i kebab analizzati si sono riscontrati batteri tipo l’Escherichia Coli (un battere che espelliamo con le feci, ndr) e lo Staphylococcus Aureus Oltre a questi dati, un ulteriore problema del buon Doner Kebab è legato al processo di conservazione. La totalità dei kebab diffusi dalla Germania in tutta Europa, contengono una quantità elevatissima di conservanti ed additivi chimici, sostanze altamente cancerogene, necessari per poter assicurare la conservazione del prodotto per mesi. Inoltre, durante il loro trasporto ed all’interno degli stessi stabilimenti dove sono venduti al pubblico, questi rotoloni di “carne” sono soggetti a gravi interruzioni della catena del freddo, in seguito a continui e ripetuti congelamenti e descongelamenti.
CIBO OCCASIONALE – Non ci sono studi a dimostrare che i doner kebab in vendita in Italia siano meno terribili, ma secondo Carla Favaro, docente alla scuola di specializzazione in scienze della nutrizione dell'"Università di Milano Bicocca" non bisogna sperarci troppo: «Verosimilmente anche i nostri saranno simili: essendo in genere gestiti da stranieri, immagino che non siano “adattati” al nostro tipo di dieta». Detto questo, sono da bandire senza ripensamenti? «Non esistono alimenti del tutto vietati, anche se di fronte a dati di questo tipo viene da riflettere. L'importante è che il consumo sia davvero occasionale, soprattutto se si è a rischio (ad esempio se già abbiamo elementi di rischio cardiovascolare).
Purtroppo il kebab è un cibo che può essere meno “eccezionale” del previsto: costa poco, molti studenti e lavoratori lo possono considerare il pasto ideale a mezzogiorno». I guai possibili, peraltro, non si limitano all'aumento di peso e al pericolo per arterie e cuore, ma si possono verificare anche nell'immediato: «Un panino del genere richiede tempo per essere digerito: difficile concentrarsi nello studio o lavorare bene dopo un kebab», dice Favaro. «Inoltre, se si sceglie un cibo simile ci si riempie e non si mangia sufficiente verdura e frutta, sommando all'errore di un pasto pesante la mancanza di nutrienti sani. Insomma, è davvero meglio optare per il kebab solo una volta ogni tanto», conclude la nutrizionista. Buon appetito.
Papà quanto guadagni all'ora? (Clicca l'immagine per leggere)
Un bambino, con la voce timida e con occhi d’ammirazione, domanda al padre che ritorna dal lavoro: - Papà! Quanto guadagni per ogni ora di lavoro? Il padre in un gesto severo, risponde: - Ascolta figlio mio! Questo neanche tua madre lo sa. Non preoccuparti! Sono stanco. Ma, il figlio insisteva: - Ma, papà, per favore … mi dici quanto guadagna per un’ora? La reazione del padre fu mena severa e rispose: - trenta euro a ora. - Allora, papà mi può prestare un euro? Il padre pieno di ira e trattando il figlio con brutalità, rispose: - Allora è questa la ragione per cui volevi sapere quanto guadagno? Vai a dormire e non te ne preoccupare più. Sono stanco! Già era notte quando il padre cominciò a pensare in quello che era successo, e si senti in colpa. A volte, chi sa, se suo figlio aveva bisogno di qualcosa. Volendo pulire la sua coscienza, andò fino alla stanza del bambino e a voce bassa, chiese: - Figlio … stai dormendo? - No, papà, rispose il ragazzo assonnato. - Guarda, qui ci sono i soldi che mi hai chiesto. - Grazie mille, papà … disse il figlio, alzandosi e prendendo ventinove euro da una scatolina che stava sotto il letto disse: - Adesso ho completato! Ho trenta euro. - Papà, adesso puoi vendermi un ora del tuo tempo? Ti prego, vieni a casa prima, domani sera, mi piacerebbe tanto cenare con te. - Per il padre fu come un pugno nello stomaco. Abbracciò suo figlio e gli chiese scusa.
Questa storia è solo un promemoria per tutti coloro che, come me, come voi..sono sempre molto impegnati. Non dovremmo permettere al tempo di sfuggirci tra le dita, senza aver trascorso abbastanza tempo con le persone che, per noi, contano veramente, quelli più vicini al nostro cuore. Ricordatevi di spendere 30 euro del vostro tempo con qualcuno che amate veramente. Se dovessimo morire domani, la società per la quale stiamo lavorando ci potrà sostituire in due o tre giorni. Ma le famiglie e gli amici che lasceremo, sentiranno la nostra mancanza per il resto della loro vita. Eppure, se ci pensiamo bene, dedichiamo molto più tempo al lavoro che alla famiglia. Dedicare tempo alle persone care, quanto vale? Ricordati che certe cose sono molto più importanti!
Il bacio della mamma. (Leggetela è bellissima)
C'era una volta un bambino che andando a scuola teneva sempre chiuso il pugno della mano sinistra. Quando era interrogato dalla maestra, si alzava e rispondeva tenendo il suo pugno chiuso; scriveva, con la destra, e conservava il pugno sinistro ben chiuso. Un giorno la maestra, anche per dare soddisfazione a tutti gli alunni, gli chiese il perché di questo atteggiamento. Il bambino non voleva rispondere, ma poi, dietro le insistenze della maestra e soprattutto per accontentare i compagni di scuola, decise di svelare il segreto. “Quando ogni mattina parto da casa per venire a scuola, mia madre, mi stampa sul palmo della mano sinistra un forte bacio e poi chiudendomi la mano, mi dice sorridendo: Bambino mio, tieni sempre ben chiuso qui nella tua mano il bacio di tua madre! Per questo tengo sempre il pugno chiuso: c'è il bacio della mia mamma dentro”.
“La vita è troppo bella per essere insignificante.” Ho tenuto qualcuno tra...
Ho tenuto qualcuno tra le mie braccia per proteggerlo; mi sono fatta amici per l’eternità. Ho riso quando non era necessario Ho amato e sono stata riamata, ma sono stata anche respinta…. Sono stata amata e non ho saputo ricambiare. Ho gridato e saltato per tante gioie tante Ho vissuto d’amore e fatto promesse di eternità, ma mi sono bruciata il cuore tante volte! Ho pianto ascoltando la musica o guardando le foto Ho telefonato solo per ascoltare una voce Io sono di nuovo innamorata di un sorriso Ho di nuovo creduto di morire di nostalgia e… ho avuto paura di perdere qualcuno molto speciale ( che ho finito per perdere)…ma sono sopravvissuta! E vivo ancora ! E la vita, non mi stanca … E anche tu non dovrai stancartene. Vivi!! E’ veramente buono battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione, perdere con classe e vincere osando, perchè il mondo appartiene a chi osa! LA VITA E’ TROPPO BELLA per essere insignificante! (Charlie Chaplin)
Ultimissime su Schumacher: il campione di formula 1 sempre in coma farmacologico..
GINEVRA 21gennaio 2014 - Dopo quattro settimane di coma farmacologico ora Michael Schumacher rischia di rimanere in uno stato vegetativo permanente. La moglie su un blog ha scritto: «È un combattente, non ci arrendiamo», ha poi ringraziato i fan del marito che lo sostengono dal giorno dell'incidente, «Voi ci date la forza di anadare avanti». Smentite, dunque, le voci di un possibile miglioremanto, pochi giorni fa si era vagliata la possibilità di farlo uscire dal coma farmacologico ma poi i medici non hanno proceduto e ora spunta questo nuovo problema. Jean- Marc Orgogozo , professore di neurologia presso l'Università di Bordeaux , ha detto che ogni giorno di coma incide sulle possibilità di una ripresa. I medici dell'ospedale svizzero non parlano e per loro le condizioni di Schumi restano stabili.
Spari a Palazzo Chigi, Preiti condannato a 16 anni. Il 28 aprile, giorno di insediamento
del governo Letta, aprì il fuoco ferendo tre carabinieri, uno in modo grave. Dopo la sentenza: "Chiedo scusa a tutti".
ROMA 21 gennaio 2014 - Luigi Preiti è stato condannato a 16 anni di reclusione dal gup Filippo Steidl. Il 28 aprile scorso, giorno di insediamento del governo Letta, Preiti, un disoccupato di Rosarno, sparò davanti a Palazzo Chigi ferendo tre carabinieri, uno in modo grave. La procura aveva chiesto 18 anni di carcere. Quel giorno di fronte a Palazzo Chigi l'uomo ferì gravemente il brigadiere Giuseppe Giangrande e altri due militari, Francesco Negri e Delio Marco Murighile. Tutti e tre si sono costituiti parte civile insieme al ministero della Difesa e all'associazione "Vittime del dovere". Oggi erano presenti in aula Preiti e la figlia di Giangrande, Martina. Dopo la sentenza Preiti ha chiesto scusa: "Chiedo scusa a tutti. Vorrei essere io al posto del carabiniere ancora in ospedale. Mi dispiace".
Soddisfazione da parte della figlia di Giangrande: "Siamo davvero soddisfatti di questa sentenza, sono venuta qui a Roma a sentire con le mie orecchie cosa sarebbe accaduto. Tra poco lo dirò a mio padre, che è a Prato, visto che per il momento non sono riuscita a sentirlo". Sulla vicenda, intanto, trapelano indiscrezioni circa telefonate arrivate alla segreteria della presidenza del Consiglio, prima che avvenisse la sparatoria, con le quali si sollecitavano "aiuti per la Calabria". Le indagini disposte dal magistrato avrebbero comunque escluso un legame tra il gesto di Preiti e le comunicazioni ricevute da funzionari di Palazzo Chigi. Dalla perizia psichiatrica disposta dal gup, emerge che Preiti era capace di intendere e di volere al momento dell'aggressione, in cerca di un palcoscenico, consumatore di cocaina e di alcol, frequentatore assiduo di "seratine" con amici. Puntando alla non processabilità, durante l'udienza preliminare di ottobre i suoi difensori avevano chiesto di verificare il suo stato mentale e il giudice aveva dato l'incarico allo psichiatra Piero Rocchini. Il risultato rivela un Preiti diverso e riporta a galla aspetti rimasti sempre misteriosi in questa vicenda: chi gli ha dato l'arma con la matricola abrasa? Cosa c'è dietro il gesto? Preiti era cosciente, dunque, mentre impugnava la Beretta e faceva fuoco contro i carabinieri. Non avrebbe, poi, avuto alcuna intenzione di suicidarsi. Oggi si svolge l'ultimo atto di questa vicenda giudiziaria che comunque vada ha ancora molti punti oscuri.
ROMA 21 gennaio 2014 - Luigi Preiti è stato condannato a 16 anni di reclusione dal gup Filippo Steidl. Il 28 aprile scorso, giorno di insediamento del governo Letta, Preiti, un disoccupato di Rosarno, sparò davanti a Palazzo Chigi ferendo tre carabinieri, uno in modo grave. La procura aveva chiesto 18 anni di carcere. Quel giorno di fronte a Palazzo Chigi l'uomo ferì gravemente il brigadiere Giuseppe Giangrande e altri due militari, Francesco Negri e Delio Marco Murighile. Tutti e tre si sono costituiti parte civile insieme al ministero della Difesa e all'associazione "Vittime del dovere". Oggi erano presenti in aula Preiti e la figlia di Giangrande, Martina. Dopo la sentenza Preiti ha chiesto scusa: "Chiedo scusa a tutti. Vorrei essere io al posto del carabiniere ancora in ospedale. Mi dispiace".
Soddisfazione da parte della figlia di Giangrande: "Siamo davvero soddisfatti di questa sentenza, sono venuta qui a Roma a sentire con le mie orecchie cosa sarebbe accaduto. Tra poco lo dirò a mio padre, che è a Prato, visto che per il momento non sono riuscita a sentirlo". Sulla vicenda, intanto, trapelano indiscrezioni circa telefonate arrivate alla segreteria della presidenza del Consiglio, prima che avvenisse la sparatoria, con le quali si sollecitavano "aiuti per la Calabria". Le indagini disposte dal magistrato avrebbero comunque escluso un legame tra il gesto di Preiti e le comunicazioni ricevute da funzionari di Palazzo Chigi. Dalla perizia psichiatrica disposta dal gup, emerge che Preiti era capace di intendere e di volere al momento dell'aggressione, in cerca di un palcoscenico, consumatore di cocaina e di alcol, frequentatore assiduo di "seratine" con amici. Puntando alla non processabilità, durante l'udienza preliminare di ottobre i suoi difensori avevano chiesto di verificare il suo stato mentale e il giudice aveva dato l'incarico allo psichiatra Piero Rocchini. Il risultato rivela un Preiti diverso e riporta a galla aspetti rimasti sempre misteriosi in questa vicenda: chi gli ha dato l'arma con la matricola abrasa? Cosa c'è dietro il gesto? Preiti era cosciente, dunque, mentre impugnava la Beretta e faceva fuoco contro i carabinieri. Non avrebbe, poi, avuto alcuna intenzione di suicidarsi. Oggi si svolge l'ultimo atto di questa vicenda giudiziaria che comunque vada ha ancora molti punti oscuri.
Ue, allarme Italia: dal 2008 maggior declino. È il paese peggiore per chi perde il lavoro.
21 gennaio 2014. L'Italia è il Paese che ha conosciuto dal 2008 il declino più elevato della situazione sociale di chi lavora: oltre il 12% degli occupati non riesce a vivere del suo stipendio. Solo Romania e Grecia fanno peggio (oltre il 14%) ma la loro situazione era grave già nel 2008: lo afferma lo studio della commissione Ue sull'occupazione dal titolo: "Employment and Social Developments in Europe Review".
Andor: in Italia crescono disoccupazione e povertà
Un grido di allarme lanciato dal commissario Ue al lavoro Lazlo Andor, che, presentando il rapporto 2013 su occupazione e sviluppi sociali dove l'Italia spicca per alta disoccupazione e povertà di chi lavora, ha detto: «In Italia non cresce solo la disoccupazione ma anche la povertà».
Italia Paese peggiore per chi perde lavoro
Non solo. L'Italia, secondo il rapporto Ue, è il Paese peggiore d'Europa per chi perde il lavoro: le possibilità di trovarne un altro entro un anno sono tra il 14 e il 15%, cioè le più basse di tutti i 28 Stati membri dell'Ue.
Nel rapporto della commissione Ue si sottolinea come il significativo aumento della povertà tra la popolazione in età lavorativa è una delle più tangibili conseguenze della crisi economica. Per un'inversione di tendenza potrebbe non essere sufficiente una riduzione graduale dei livelli di disoccupazione, se si dovesse confermare la «polarizzazione delle retribuzioni», dovuta in particolare all'aumento del lavoro part-time. Il rapporto evidenzia inoltre come l'accettazione di un posto di lavoro possa aiutare a uscire dalla povertà solo nella metà dei casi: molto dipende dal tipo di lavoro trovato e anche dalla composizione del nucleo familiare e dalla situazione del partner sul mercato del lavoro. «Per una ripresa duratura, che non si limiti soltanto a ridurre la disoccupazione, ma faccia anche diminuire la povertà, dobbiamo preoccuparci non solo della creazione di posti di lavoro, ma anche della loro qualità», ha dichiarato il commissario Andor.
Signora... lei è ricca?
Si rannicchiarono dietro la porta doppia: due bambini con i cappotti a brandelli troppo piccoli per loro.
"Ha giornali vecchi, signora?" Ero indaffarata, volevo rispondere di no...finchè guardai i loro piedi: sandaletti leggeri, inzuppati dal nevischio. "Entrate e vi farò una tazza di cioccolata calda." Non vi fu conversazione. I sandali fradici lasciarono impronte sulla piastra del caminetto. Servii loro cioccolata e pane tostato con marmellata per fortificarli contro il freddo esterno. Quindi tornai in cucina e ripresi il mio bilancio familiare... Il silenzio nel soggiorno mi sorprese. Guardai dentro, la bambina teneva in mano la tazza vuota e la osservava. Il maschietto mi disse con voce incerta: "Signora... lei è ricca?" "Se sono ricca? Misericordia, no!" Guardai le consunte foderine del divano. La bambina rimise la tazza sul suo piattino con cura. "Le sue tazze sono intonate ai piattini." Aveva osservato la bambina, con una voce vecchia, con una fame che non veniva dallo stomaco. Quindi se ne andarono, tenendo i pacchi dei giornali contro il vento, non avevano detto grazie, non ne avevano bisogno. Avevano fatto molto di più. Tazze e piattini di ceramica azzurra di poco valore. Ma erano intonati. Diedi un'occhiata alle patate e mescolai il sugo. Patate e sugo di carne, un tetto sopra alla testa, mio marito con un lavoro sicuro... umile ma sicuro. Anche queste cose erano intonate. Allontanai le sedie dal fuoco e misi in ordine il soggiorno. Le impronte fangose dei sandaletti erano ancora umide sul caminetto. Le lasciai lì: voglio che restino lì caso mai mi dimenticassi di nuovo quanto sono ricca.
(Racconto tratto da "Brodo caldo per l'anima 3" di J.Canfield e M.V.Hansen)
"Ha giornali vecchi, signora?" Ero indaffarata, volevo rispondere di no...finchè guardai i loro piedi: sandaletti leggeri, inzuppati dal nevischio. "Entrate e vi farò una tazza di cioccolata calda." Non vi fu conversazione. I sandali fradici lasciarono impronte sulla piastra del caminetto. Servii loro cioccolata e pane tostato con marmellata per fortificarli contro il freddo esterno. Quindi tornai in cucina e ripresi il mio bilancio familiare... Il silenzio nel soggiorno mi sorprese. Guardai dentro, la bambina teneva in mano la tazza vuota e la osservava. Il maschietto mi disse con voce incerta: "Signora... lei è ricca?" "Se sono ricca? Misericordia, no!" Guardai le consunte foderine del divano. La bambina rimise la tazza sul suo piattino con cura. "Le sue tazze sono intonate ai piattini." Aveva osservato la bambina, con una voce vecchia, con una fame che non veniva dallo stomaco. Quindi se ne andarono, tenendo i pacchi dei giornali contro il vento, non avevano detto grazie, non ne avevano bisogno. Avevano fatto molto di più. Tazze e piattini di ceramica azzurra di poco valore. Ma erano intonati. Diedi un'occhiata alle patate e mescolai il sugo. Patate e sugo di carne, un tetto sopra alla testa, mio marito con un lavoro sicuro... umile ma sicuro. Anche queste cose erano intonate. Allontanai le sedie dal fuoco e misi in ordine il soggiorno. Le impronte fangose dei sandaletti erano ancora umide sul caminetto. Le lasciai lì: voglio che restino lì caso mai mi dimenticassi di nuovo quanto sono ricca.
(Racconto tratto da "Brodo caldo per l'anima 3" di J.Canfield e M.V.Hansen)
L'incidente. (Molto bella da leggere)
Una giovane donna tornava a casa dal lavoro in automobile. Guidava con molta attenzione perché l'auto che stava usando era nuova fiammante, ritirata il giorno prima dal concessionario e comprata con i risparmi soprattutto del marito che aveva fatto parecchie rinunce per poter acquistare quel modello. Ad un incrocio particolarmente affollato, la donna ebbe un attimo di indecisione e con il parafango andò ad urtare il paraurti di un'altra macchina. La giovane donna scoppiò in lacrime. Come avrebbe potuto spiegare il danno al marito? Il conducente dell'altra auto fu comprensivo, ma spiegò che dovevano scambiarsi il numero della patente e i dati del libretto. La donna cercò i documenti in una grande busta di plastica marrone. Cadde fuori un pezzo di carta. In una decisa calligrafia maschile vi erano queste parole: "In caso di incidente..., ricorda, tesoro, io amo te, non la macchina!". "Lo dovremmo ricordare tutti, sempre. Le persone contano, non le cose. Quanto facciamo per le cose, le macchine, le case, l'organizzazione, l'efficienza materiale! Se dedicassimo lo stesso tempo e la stessa attenzione alle persone, il mondo sarebbe diverso. Dovremmo ritrovare il tempo per ascoltare, guardarsi negli occhi, piangere insieme, incoraggiarsi, ridere, passeggiare... Ed è solo questo che porteremo con noi davanti a Dio. Noi e la nostra capacità d'amare. Non le cose, neanche i vestiti, neanche questo corpo..."(Tratto da "A volte basta un raggio di sole" di Bruno Ferrero)
Il fratellino.
Una giovane madre era in attesa del secondo figlio. Quando seppe che era una bambina, insegnò al suo bambino primogenito, che si chiamava Michele, ad appoggiare la testolina sulla sua pancia tonda, e cantare insieme a lei una «ninna nanna» alla sorellina che doveva nascere. La canzoncina, che faceva «Stella stellina, la notte si avvicina...», piaceva tantissimo al bambino, che la cantava più volte. Il parto però fu prematuro e complicato. La neonata fu messa in una incubatrice per cure intensive. I genitori trepidanti furono preparati al peggio: la loro bambina aveva pochissime probabilità di sopravvivere. Il piccolo Michele li supplicava: «Voglio vederla! Devo assolutamente vederla!». Dopo una settimana, la neonata si aggravò ancor di più. La mamma allora decise di portare Michele nel reparto di terapia intensiva della maternità. Un'infermiera cercò di impedirlo, ma la donna era decisa ed accompagnò il bambino vicino al lettino ingombro di fili e tubicini, dove la piccola lottava per la vita. Vicino al lettino della sorellina, Michele istintivamente avvicinò il suo volto a quello della neonata e cominciò a cantare sottovoce: «Stella stellina...». La neonata reagì immediatamente. Cominciò a respirare serenamente, senz'affanno. Con le lacrime agli occhi, la mamma disse: «Continua, Michele, continua!». Il bambino continuò. la bambina cominciò a muovere le braccine. La mamma e il papà piangevano e ridevano nello stesso tempo, mentre l'infermiera incredula fissava la scena a bocca aperta. Qualche giorno dopo, la piccola entrò in casa in braccio alla mamma, mentre Michele manifestava rumorosamente la sua gioia! I medici della clinica, imbarazzati, definirono l'avvenimento con parole difficili. Ma la mamma e il papà sapevano che era stato semplicemente un miracolo dell'amore di un fratellino per una sorellina tanto attesa. (Bruno Ferrero)
Il miracolo. (Bellissima)
Questa è la storia vera di una bambina di otto anni che sapeva che l'amore può fare meraviglie. Il suo fratellino era destinato a morire per un tumore al cervello. I suoi genitori erano poveri, ma avevano fatto di tutto per salvarlo, spendendo tutti i loro risparmi. Una sera, il papà disse alla mamma in lacrime: "Non ce la facciamo più, cara. Credo sia finita. Solo un miracolo potrebbe salvarlo". La piccola, con il fiato sospeso, in un angolo della stanza aveva sentito. Corse nella sua stanza, ruppe il salvadanaio e, senza far rumore, si diresse alla farmacia più vicina. Attese pazientemente il suo turno. Si avvicinò al bancone, si alzò sulla punta dei piedi e, davanti al farmacista meravigliato, posò sul banco tutte le monete. "Per cos'è? Che cosa vuoi piccola?". "È per il mio fratellino, signor farmacista. È molto malato e io sono venuta a comprare un miracolo". "Che cosa dici?" borbottò il farmacista. "Si chiama Andrea, e ha una cosa che gli cresce dentro la testa, e papà ha detto alla mamma che è finita, non c'è più niente da fare e che ci vorrebbe un miracolo per salvarlo. Vede, io voglio tanto bene al mio fratellino, per questo ho preso tutti i miei soldi e sono venuta a comperare un miracolo". Il farmacista accennò un sorriso triste. "Piccola mia, noi qui non vendiamo miracoli". "Ma se non bastano questi soldi posso darmi da fare per trovarne ancora. Quanto costa un miracolo?". C'era nella farmacia un uomo alto ed elegante, dall'aria molto seria, che sembrava interessato alla strana conversazione. Il farmacista allargò le braccia mortificato. La bambina, con le lacrime agli occhi, cominciò a recuperare le sue monetine. L'uomo si avvicinò a lei. "Perché piangi, piccola? Che cosa ti succede?". "Il signor farmacista non vuole vendermi un miracolo e neanche dirmi quanto costa…. È per il mio fratellino Andrea che è molto malato. Mamma dice che ci vorrebbe un'operazione, ma papà dice che costa troppo e non possiamo pagare e che ci vorrebbe un miracolo per salvarlo. Per questo ho portato tutto quello che ho". "Quanto hai?". "Un dollaro e undici centesimi…. Ma, sapete…." Aggiunse con un filo di voce, "posso trovare ancora qualcosa….". L'uomo sorrise "Guarda, non credo sia necessario. Un dollaro e undici centesimi è esattamente il prezzo di un miracolo per il tuo fratellino!". Con una mano raccolse la piccola somma e con l'altra prese dolcemente la manina della bambina. "Portami a casa tua, piccola. Voglio vedere il tuo pratellino e anche il tuo papà e la tua mamma e vedere con loro se possiamo trovare il piccolo miracolo di cui avete bisogno". Il signore alto ed elegante e la bambina uscirono tenendosi per mano. Quell'uomo era il professor Carlton Armstrong, uno dei più grandi neurochirurghi del mondo. Operò il piccolo Andrea, che potè tornare a casa qualche settimana dopo completamente guarito. "Questa operazione" mormorò la mamma "è un vero miracolo. Mi chiedo quanto sia costata…". La sorellina sorrise senza dire niente. Lei sapeva quanto era costato il miracolo: un dollaro e undici centesimi…. più, naturalmente l'amore e la fede di una bambina.
"Un ragazzino e suo padre passeggiavano tra le montagne.. All'improvviso (Bellissimo messaggio di saggezza.)
"Un ragazzino e suo padre passeggiavano tra le montagne... All'improvviso il ragazzino inciampò, cadde e, facendosi male, urlò :"AAAhhhhhhhhhhh!!!" Con suo gran stupore il bimbo sentì una voce venire dalle montagne che ripeteva :"AAAhhhhhhhhhhh!!!" Con curiosità, egli chiese: "Chi sei tu?" E ricevette la risposta: "Chi sei tu?" Dopo il ragazzino urlò: "Io ti sento! Chi sei?" E la voce rispose: "Io ti sento! Chi sei?" Infuriato da quella risposta egli urlò: "Codardo" E ricevette la risposta: "Codardo!" Allora il bimbo guardò suo padre e gli chiese: "Papà, che succede?" Il padre gli sorrise e rispose: "Figlio mio, ora stai attento:" E dopo l'uomo gridò: "Tu sei un campione!" La voce rispose: "Tu sei un campione!" Il figlio era sorpreso ma non capiva. Allora il padre gli spiegò: "La gente chiama questo fenomeno ECO ma in realtà è VITA. La Vita, come un'eco, ti restituisce quello che tu dici o fai. La vita non è altro che il riflesso delle nostre azioni. Se tu desideri più amore nel mondo, devi creare più amore nel tuo cuore; Se vuoi che la gente ti rispetti, devi tu rispettare gli altri per primo. Questo principio va applicato in ogni cosa, in ogni aspetto della vita; la Vita ti restituisce ciò che tu hai dato ad essa. La nostra Vita non è un insieme di coincidenze, è lo specchio di noi stessi.
La luna e il Sole.
C'era una volta, ed in verità c’è ancora, una bellissima fanciulla di nome Luna, dai lunghi capelli del colore
dell’argento, gli occhi viola, l’incarnato chiaro e le labbra d’un bel rosa pallido.
Luna viveva da sola nel cielo e per questo era spesso triste.
Questa favola racconta dell’amore impossibile fra Sole e Luna e del loro incontro d’Amore che si chiama Eclissi…
Un giorno Luna, triste e sola nel cielo implorava con una preghiera Dio, affinché le facesse incontrare il suo
Sole: Mio Dio...concedimi di vederlo solo per un attimo...solo pochi secondi per poterlo abbracciare , solo un
istante... per dirgli quanto lo amo...e poter sfiorare le sue labbra con un bacio...
Ma i giorni passavano, Luna continuava la sua preghiera... tanto che un giorno Dio decise di lasciarla di arrivare
fino a Sole... le disse che le erano concessi solo pochi istanti per stare vicino al suo amore e Luna si mise in
viaggio felice.
Fu in una notte d'estate che iniziò il suo cammino verso Sole...passarono molti e molti anni, e si levarono molte
e molte albe, e Luna, sempre in movimento verso Sole, sapeva che si stava avvicinando sempre di più, che si
stava realizzando il suo sogno...poteva sentire dal calore di Sole che ormai le era vicino…quando lo raggiunse, il
calore era fortissimo, poteva ormai sentire il suo respiro e vedere il suo Sole più splendente che mai...
Dalla terra gli uomini guardavano il cielo e rimanevamo abbagliati da tanta luce, si chiedevano come mai Sole
splendesse tanto...
Quando Luna arrivò vicina, Sole la strinse a sè... la baciò con passione...e le sussurrò parole tanto dolci da
farla piangere di gioia...Lui asciugò le sue lacrime...la strinse più vicina e…per un attimo il cielo si oscurò...tutto
sulla terra divenne buio...
Per una volta Sole splendeva solo per Luna...Sole perché non possiamo stare insieme per sempre? Perché il
nostro destino è quello di stare lontani? Se solo Dio sapesse... quanto ti amo...ma i minuti passavano inesorabili,
Luna sapeva di dover andare via... per un' ultima volta lo baciò... e ognuno nel suo cuore pensava:...“Chissà
quanto tempo ancora dovrà passare prima di poterci rivedere ancora...dimenticarono tutto...per un ultimo
istante in tutto l’universo, c'erano solo loro due...
Dio li guardò sorridente nel vedere tanto amore, ma il tempo passava e la terra era sempre al buio…
Chiamò Luna e le disse che il tempo a sua disposizione era terminato…Luna guardò per un’ ultima volta Sole poi
andò via...con il cuore a pezzi...ma con il più bel sogno d’amore nel suo cuore...e sulle labbra il sapore di quel
lunghissimo bacio...
Il cuore più bello.
C'era una volta un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone: diceva di avere il cuore più bello del mondo, o quantomeno della vallata.
Tutti quanti glielo ammiravano: era davvero perfetto, senza alcun minimo difetto.
Erano tutti concordi nell'ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro, e più lo dicevano, più il giovane s'insuperbiva e si vantava di quel suo cuore meraviglioso.
All' improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio, che emergendo dalla folla disse: "Beh, a dire il vero... il tuo cuore è molto meno bello del mio."
Quando lo mostrò, aveva puntati addosso gli occhi di tutti: della folla e del ragazzo.
Certo, quel cuore batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici.
C'erano zone dalle quali erano stati asportati dei pezzi e rimpiazzati con altri, ma non combaciavano bene, così il cuore risultava tutto bitorzoluto.
Per giunta, era pieno di grossi buchi dove mancavano interi pezzi.
Così tutti quanti osservavano il vecchio, colmi di perplessità, domandandosi come potesse affermare che il suo cuore fosse bello.
Il giovane guardò com'era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere: "Stai scherzando!"- disse. "Confronta il tuo cuore col mio: il mio è perfetto, mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime."
"E' vero!", ammise il vecchio. "Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai cambio col mio. Vedi, ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore: ho staccato un pezzo del mio cuore e gliel'ho dato, e spesso ho ricevuto in cambio un pezzo del loro cuore a colmare il vuoto lasciato nel mio cuore.
Ma, certo, ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò che ricevi e così ho qualche bitorzolo, a cui però sono affezionato: ciascuno mi ricorda l'amore che ho condiviso!
Altre volte invece ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto: questo ti spiega le voragini. Amare è rischioso, certo, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore, mi ricordano sempre l'amore che ho provato anche per queste persone...e chissà, forse un giorno ritorneranno e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro.
Comprendi, adesso, che cosa significa avere il cuore più bello del mondo?
Il giovane era rimasto senza parole e lacrime copiose gli rigavano il volto.
Prese un pezzo del proprio cuore, andò incontro al vecchio, e gliel'offrì con le mani che tremavano.
Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore, poi prese un pezzo del suo vecchio cuore rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane.
Ci entrava, ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo.
Poi il vecchio aggiunse: "Se la nota musicale dicesse:" Non è la nota che fa la musica..."Non ci sarebbero le sinfonie. Se la parola dicesse: "Non è una parola che può fare una pagina..."Non ci sarebbero i libri. Se la pietra dicesse: "Non è una pietra che può alzare un muro..."Non ci sarebbero case. "Se la goccia d'acqua dicesse: "Non è una goccia d'acqua che può fare un fiume..."Non ci sarebbero gli oceani".
Se l'uomo dicesse: "Non è un gesto d'amore che può rendere felici e cambiare il destino del mondo..."Non ci sarebbero mai né giustizia, né pace, né felicità sulla terra degli uomini".
Dopo aver ascoltato, il giovane guardò il suo cuore, che non era più "il cuore più bello del mondo", eppure lo trovava più meraviglioso che mai: perché l'amore del vecchio ora scorreva dentro di lui.
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