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Oggi è primavera, ma come mai l’equinozio di primavera è già oggi?


La nuova stagione non comincia domani come pensate, ma è iniziata stamattina presto: e capiterà così ogni anno, questo secolo.

Alle cinque e mezzo del mattino di domenica 20 marzo 2016 c’è stato l’equinozio di primavera, l’evento astronomico che corrisponde all’inizio della primavera. Anche quest’anno infatti l’equinozio di primavera è arrivato un giorno prima del 21 marzo, il giorno tradizionalmente considerato data d’inizio della primavera. L’equinozio di primavera dipende dalla rivoluzione terrestre, e non cade ogni anno nello stesso giorno: molte persone però sono abituate a pensare che la primavera cominci, per l’appunto, il 21 marzo, giorno in cui si festeggia San Benedetto da Norcia.

Spesso si ritiene infatti che le stagioni cambino il 21 del mese, ogni tre mesi: e che la primavera inizi il 21 marzo. Ma le stagioni non sono determinate per convenzione, e la dichiarazione del loro avvio è una tradizione culturale che è conseguenza di un evento astronomico ben preciso che capita quattro volte nel corso dell’anno: agli equinozi (due) e ai solstizi (altri due), istanti precisi che la costruzione dei nostri calendari “muove” nell’arco di alcune decine di ore ogni anno. E per tutto questo secolo, l’equinozio sarà il 20 marzo, con qualche eccezione per il 19 (nella tarda serata). La primavera astronomica tornerà a cominciare il 21 marzo solo nel 2102.

Autunno e Primavera iniziano nel giorno dell’equinozio, ovvero della uguale lunghezza di notte e giorno (che poi non lo è esattamente per una serie di variabili, ed è diversa alle diverse latitudini). Estate e Inverno iniziano invece nel giorno del solstizio, nel quale le ore di luce sono rispettivamente al loro massimo o al loro minimo.

A loro volta, equinozi e solstizi (e durate del giorno e della notte) sono determinati dalla posizione della Terra nel suo moto di rivoluzione intorno al Sole. L’equinozio corrisponde ai momento in cui il piano dell’equatore celeste (la proiezione dell’equatore sulla sfera celeste) e quello dell’eclittica (il percorso apparente del sole nel cielo) si intersecano. Al solstizio invece sono massimamente distanti, e il Sole a mezzogiorno è alla massima o minima altezza rispetto all’orizzonte.

Sia gli equinozi che i solstizi avvengono in un istante preciso, che è quello in cui astronomicamente inizia la stagione successiva (quindi non in un giorno): quell’istante può variare di anno in anno sull’arco di un paio di giorni a causa della diversa durata dell’anno solare e di quello del calendario (la stessa ragione degli anni bisestili). In Italia, tra il 20 e il 21 marzo la primavera, tra il 20 e il 21 giugno l’estate, tra il 22 e il 23 settembre l’autunno, tra il 21 e il 22 dicembre l’inverno.

Oltre alle stagioni astronomiche, ci sono anche le stagioni meteorologiche: iniziano in anticipo di una ventina di giorni rispetto a solstizi ed equinozi, e durano sempre 3 mesi. Indicano i periodi in cui si verificano le variazioni climatiche annuali, specialmente alle medie latitudini con climi temperati.

Poi, se non ve ne importa niente di tutto questo e volevate solo avere informazioni su quando cominciano primavera e autunno, eccovi serviti per qualche anno (orari di Greenwich, aggiungete uno per l’Italia). Il prossimo cambio di stagione, col solstizio e l’arrivo dell’estate, avverrà invece la sera del 20 giugno 2016.

Sapete perchè si usa la mimosa come simbolo della festa della donna? Leggete e scopritelo.


Perchè si usa la mimosa, come simbolo della festa della donna?

Ecco le due versioni storiche:

La prima più antica risale al 1908.
Siamo in America, a Chicago, ed è l'8 marzo.
Al passaggio dei funerali delle lavoratrici morte nell'incendio della fabbrica occupata per difendere i propri diritti, la folla commossa recise dagli alberi rametti di fiori gialli lanciandoli sul corteo.

La seconda invece risale al 1946.
Siamo in Italia a Roma e l'UDI (Unione Donne Italiane) doveva scegliere un simbolo floreale per festeggiare il primo 8 marzo postbellico così come il garofano rosso lo era per la festa del lavoro.
Le donne, essendo i giardini pieni di mimose e dunque facilmente reperibili in marzo… oltre ad essere durevoli e profumate… optarono per le mimose. Ma non fu una scelta semplice, bensì complessa, che a raccontarla oggi appare come una bella leggenda.
Infatti le donne preferivano l'orchidea ma Teresa Mattei, che l'anno dopo avrebbe fatto parte dell'Assemblea Costituente, per evitar la scelta di un fiore costoso come quello, s'inventò una leggenda cinese… raccontando che la mimosa per quel popolo rappresentava il calore della famiglia ed era il simbolo la gentilezza femminile.
In tal modo convinse tutte le donne e la mimosa, vinse.

La pianta, Mimosa - Acacia Dealbata:
Pianta originaria della Tasmania, fa parte del genere Acacia e della famiglia delle Leguminose, ed in particolare alla sottosspecie delle Mimosacee. E' un albero da fiori gialli e a grappolo, con un profumo dolce e fragrante che fu Introdotto in Europa nel 1800.

Usi, medicinali e profumi:
La sua corteccia è stata adoperata, nell'uso medicinale, come astringente e antidiarroica mentre i fiori nella ccreazione di profumi.
Inoltre possiede tannini ed un olio usato per l'aromaterapia e per il trattamento di alcune malattie cutanee.

29 - 30 - 31 gennaio sono giorni della merla, se sono freddi la primavera sarà...


La tradizione vuole che il 29-30-31 di Gennaio, gli ultimi tre giorni di questo primo mese dell’anno, vengano ricordati come i “giorni o dì della Merla”, ad indicare uno tra i periodi più freddi dell’inverno. Ma da dove trae origine questa credenza, entrata oramai a far parte della vita di tutti noi?

Molte sono le versione che spiegano l’origine di questa leggenda, alcuni simili altre assi diverse, ma che vedono in tutte un unico protagonista: una Merla.

La prima nasce in tempi assai lontani, quando Gennaio non aveva ancora 31 giorni ma solo 28. Si narra che Gennaio fosse particolarmente scherzoso e un po’ invidioso, in particolar modo con una Merla, molto ammirata per il suo grande becco giallo e per le penne bianchissime.
Per questo Gennaio si divertiva a tormentarla; ogni volta infatti che ella usciva in cerca di cibo egli scatenava bufera di neve e vento. Stufa di tutto questo un giorno la Merla andò da Gennaio e gli chiese:” Amico mio potresti durare un po’ di meno?”. Ma Gennaio, orgoglioso come era rispose: “ E no, carissima proprio non posso. Il calendario è quello che è, e a me sono toccati 28 giorni.”
A questa risposta la Merla decise di farsi furba e l’anno seguente fece una bella scorta di cibo che infilò nel suo nido così che rimase per tutti i 28 giorni al riparo senza bisogno di uscire. Trascorsi i 28 giorni, la Merla uscì e cominciò a prendere in giro Gennaio: “Eh caro mio, quest’anno sono stata proprio bene, sempre al calduccio, e tu non hai potuto farmi congelare il becco nemmeno un giorno.” Detto ciò Gennaio se la prese così tanto che andò dal fratello Febbraio, che vantava ben 31 giorni, e gli chiese in prestito 3 giorni.
Il fratello dubbioso domando: “ Cosa vuoi farne? “ e Gennaio rispose: “Ho da vendicarmi di una Merla impertinente. Stai a vedere”.
E così Gennaio tornò sulla terra e scatenò una tremenda bufera di neve che durò per tutti i 3 giorni. La povera Merla, che era andata in giro a far provviste, per il forte vento non riuscì nemmeno a tornare al suo nido. Trovato il comignolo di un camino, vi si rifugiò in cerca di un po’ di tepore. Trascorsi quei freddissimi 3 giorni uscì dal comignolo sana e salva ma le sue candide penne erano diventate tutte nere a causa del fumo e della fuliggine. Da allora Gennaio ha sempre 31 giorni e i merli hanno sempre le piume nere.

La seconda versione, ambientata nel capoluogo lombardo, ha come protagonisti un merlo, una merla e i loro tre figlioletti. Erano venuti in città sul finire dell'estate e avevano sistemato il loro rifugio su un alto albero nel cortile di un palazzo situato in Porta Nuova e poi per l'inverno sotto una gronda, al riparo dalla neve che in quell'anno era particolarmente abbondante. Il gelo rendeva difficile trovare le provvigioni così che il merlo volava da mattina a sera in cerca di cibo, che tuttavia scarseggiava sempre di più. Un giorno il merlo decise di volare ai confini di quella nevicata, per trovare un rifugio più mite per la sua famiglia. Intanto continuava a nevicare. La merla, per proteggere i figlioletti intirizziti dal freddo, spostò il nido su un tetto vicino, dove fumava un comignolo da cui proveniva un po’ di tepore. La tormenta tenne così lontano il merlo da casa per ben tre giorni (appunto gli ultimi tre di Gennaio). Quando tornò indietro, quasi non riconosceva più la consorte e i figlioletti erano diventati tutti neri per il fumo che emanava il camino. Nel primo dì di febbraio comparve finalmente un pallido sole e uscirono tutti dal nido invernale; anche il capofamiglia si era scurito a contatto con la fuliggine. Da allora i merli nacquero tutti neri; i merli bianchi diventarono un'eccezione di favola.

Si dice anche che se i giorni della merla sono davvero freddi la primavera sarà splendente ed arriverà puntuale, al contrario, se i giorni della merla sono caldi ci sarà una primavera che si farà attendere.
fateci caso, spesso la cosa si verifica davvero.

Sapete che i gatti hanno il potere di proteggerci dalla negatività.. (Clicca e Leggi)

Molti pensano che i gatti non facciano niente, che siano pigri e mangino e dormano tutto il dì e basta. Non è proprio così! I gatti hanno un compito nella nostra vita. Hai mai pensato perché tante persone hanno un gatto? Qui troverai alcune informazioni sulla vita segreta dei gatti.

Il Gatto infatti è ritenuto un animale empatico per le sue capacità sensitive tra le quali quella di captare le energie negative dellambiente e di catalizzarle su di sé, per questo motivo viene considerato terapeutico per luomo.
Il Gatto conosce istintivamente i segreti del benessere e dell'armonia, infatti i monaci zen ritenevano che era in grado di mostrare la Via.

Tutti i gatti hanno il potere di togliere, ogni giorno, l’energia negativa accumulata nel nostro corpo. Mentre dormiamo, loro assorbono questa energia…
Se in famiglia ci sono più persone e solo un gatto, questo può accumulare una quantità eccessiva di negatività che prende da tutti. Dormendo il gatto si libera dalla negatività che ha assorbito da noi. Se siamo troppo stressati, loro possono non avere sufficiente tempo per liberarsi da tanta negatività e la accumulano come grasso fino a quando non riescono a smaltirla. Per questo è meglio avere più di un gatto in casa. Essi ci proteggono anche durante la notte mentre dormiamo. Perciò amano dormire nel nostro letto. Se sentono qualcosa di strano intorno a noi, i gatti saltano sul nostro letto per proteggerci.

Se tutto va bene ci possono lasciare anche soli in camera. Se qualcuno venutoci a visitare è avvertito dai gatti come pericoloso per noi, i gatti ci circonderanno per proteggerci. Ora che so che in questo modo mi proteggono, ad ogni visita faccio subito attenzione alle reazioni dei miei gatti quando qualcuno entra a casa mia.
Se un gatto abbandonato entra in casa tua adottandola come sua, è perché tu hai bisogno di un aiuto.I gatti ci curano. All’epoca di Atlantide, i curatori usavano i cristalli per curare. Ma quando dovevano recarsi in altri paesi, per non essere accusati di magia nera, si portavano dei gatti al posto dei cristalli.I gatti sono creature adorabili e amano i loro padroni in modo speciale pur avendo un modo particolare di esprimerlo. Sono grandi amici e compagni ! Sono docili, coccoloni e fedeli ! Adotta un gatto la tua vita non sarà più la stessa!
Ringrazialo per averti scelto. Se non puoi tenerlo cerca una casa per lui. Il gatto è venuto da te per un motivo, sconosciuto a te, ma il motivo c’è.
Chi è allergico ai gatti è emozionalmente incapace di amare qualcuno in modo profondo, perchè reprime i propri veri sentimenti.

I gatti ci curano. All’epoca di Atlantide, i curatori usavano i cristalli per curare. Ma quando dovevano recarsi in altri paesi, per non essere accusati di magia nera, si portavano dei gatti al posto dei cristalli.I gatti sono creature adorabili e amano i loro padroni in modo speciale pur avendo un modo particolare di esprimerlo. Sono grandi amici e compagni ! Sono docili, coccoloni e fedeli ! Adotta un gatto e la tua vita non sarà più la stessa! (Dal Web)

Simbologia e significato dei capelli: a seconda di come vengono portati..


Sono sempre stata affascinata dalla simbologia della chioma e dal significato dei capelli: a seconda di come vengono portati, del loro colore e della loro lunghezza, i capelli assumono una serie di accezioni interessanti.

Attraverso i capelli si comunica, involontariamente, e ogni scelta legata alla capigliatura rappresenta qualcosa. Vuoi conoscere il significato dei vari tagli di capelli? Vuoi scoprire qual è il significato del colore dei capelli? Allora continua a leggere: troverai una serie di informazioni interessanti.

I Capelli Come Strumento di Comunicazione
La sociologia ci dice che la capigliatura rappresenta uno strumento di comunicazione involontaria e di attrazione sociale, oltre a dare informazioni sulla persona, sulla cultura e sulla società. A seconda della società, della religione, della cultura e dell’epoca, i capelli hanno assunto un determinato linguaggio e significato.

Da sempre i capelli lunghi nella donna sono considerati sinonimo di bellezza e di attrattività. Capelli lunghi, lucidi e setosi hanno un significato psicologico che va a toccare le corde più profonde degli esseri umani: una chioma sana è attraente perché simbolo di salute, giovinezza e fertilità. È comunque vero che la cultura cambia la percezione. I Masai, ad esempio, trovano molto attraenti le donne rasate o con i capelli cortissimi.

I Capelli nella Religione
La religione cristiana ha inventato la tonsura per i monaci, in modo da rendere gli uomini religiosi meno attraenti, mentre le donne dovevano coprirsi la chioma per andare in chiesa o frequentare luoghi di culto. Il motivo? Con il capo coperto dimostravano la loro umiltà e non inducevano i fedeli in tentazione.

Attualmente le donne islamiche si coprono i capelli proprio per motivi religiosi. Nell’ebraismo, le donne sposate nascondono la chioma per comunicare un messaggio agli altri uomini: “Sono impegnata, e la mia bellezza è riservata a mio marito”. Coprire la testa ha un significato psicologico molto profondo: crea una barriera psicologica, una distanza fra la donna e gli estranei.

I Capelli Come Simbolo di Aggressività
Il “linguaggio del capello” ha una relazione con il pelo degli animali: molti mammiferi hanno l’abilità di contrarre la muscolatura epidermica per gonfiare la pelliccia, segnalando così la loro aggressività.

Lo stesso tipo di comunicazione è adottato nelle capigliature dei guerrieri mohicani, nella cresta dei punk e nell’esaltazione artificiale della chioma (colbacchi, cappelli delle guardie britanniche, elmi degli antichi romani…).

Il Colore dei Capelli
Anche il colore dei capelli ha un significato nella psicologia. Chi ha i capelli biondi ottiene più attenzioni e risulta più appariscente; chi ha i capelli rossi è ritenuto creativo, originale, capriccioso, dal carattere forte; chi ha i capelli scuri viene visto come intelligente, responsabile e diligente.

I capelli bianchi sono invece simbolo di saggezza e maturità, ma possono anche rappresentare la vecchiaia e il decadimento. In tempi di crisi gli uomini preferiscono i capelli di colore scuro, perché associati alla sicurezza e alla stabilità, mentre in periodi floridi le bionde sono in cima alla classifica.

Il Taglio di Capelli
Risulta chiaro come un determinato taglio di capelli abbia il suo significato, nella nostra cultura e società. I capelli lunghi sono simbolo di una personalità romantica e sognatrice, molto femminile.

Le donne con i capelli corti sono indipendenti, dal carattere forte, non seguono la massa e non badano a quello che dice la gente.

Se vedi la “M” sulla tua mano ti conviene leggere questo...


Il primo consiglio che posso darti è: non prendere troppo sul leggero la chiromanzia, potresti commettere uno degli errori più gravi della tua vita e ora ti spiego il perchè.. Le sue origini sono fatte risalire all’India eppure qualcosa o qualcuno dotato di un’intelligenza fuori dal comune le ha condotta fino alla cultura occidentale. Si tratta di Aristotele ma lo stesso Alessandro Magno venuto a conoscenza di una simile pratica ne fu immediatamente attratto.

Uno degli aspetti maggiormente studiati dalla chiromanzia sono proprio i segni sui palmi delle mani. E’ di poco tempo fa la notizia che coloro i quali mostrano di possedere una M sulla propria mano in realtà sono dotati di un potere davvero speciale. Questa lettera dell’alfabeto nasce dall’unione di quattro diverse linee: quella del cuore, della testa, della vita e quella del destino ed è questa unione a rendere le persone con questa marcatura estremamente speciali.

Si tratta di individui dotati di grande intuito e spirito imprenditoriale, hanno dalla loro la Dea Bendata (la Fortuna) e sono destinati al successo professionale perchè dotati di forte auto-motivazione e disciplina. Vengono inoltre considerati compagni di vita ideali a causa della loro forte capacità empatica: riescono cioè a mettersi nei panni degli altri e a sopperire a qualsiasi tipo di problematica o di mancanza emotiva. In una sola parola sono perfetti.

Queste persone inoltre sono dotate di un potere davvero inaspettato: riescono a scovare la menzogna e l’inganno, per questo motivo non è facile prenderle in giro, esse infatti riescono subito ad individuare il bugiardo o coloro i quali hanno l’intenzione di truffarli. Questo intuito è maggiormente presente nelle donne che negli uomini. In linea generale possiamo però riassumere così le caratteristiche temperamentali di questi individui: leadership, buona fortuna, ricchezza e ottima prospettiva.

In pratica a queste persone non manca nè lo spirito di iniziativa nè la possibilità di apportare i cambiamenti necessari per la propria vita al fine di migliorarla. Quindi per loro è vitale non perdere le opportunità sia lavorative che emotive. Se hai questo segno sulle mani e ti dovesse capitare un periodo nero ricordati che è solo temporaneo, presto la Dea Bendata busserà di nuovo alla tua porta.

Capodanno: storia, origini, riti, usanze e leggende..


In tutto il mondo si festeggia il Capodanno: per ogni Paese esistono diverse usanze, pagane o religiose, a cui occorre far fede per portare fortuna al nuovo anno che arriva. La mezzanotte segna un momento di passaggio che ricorda al mondo la fine di qualcosa e l'inizio di un nuovo percorso da fare. Tutti i simboli e le usanze di Capodanno hanno radici storiche molto antiche e radicate che spesso non sono conosciute. Perché ci si veste di rosso? Perché ci si bacia sotto il vischio? Perché porta bene mangiare le lenticchie o il melograno? Perché si sparano i botti? Perché si gettano le cose vecchie? Andiamo a scoprirlo...

IL CAPODANNO. Capodanno è il primo giorno dell'anno. Nel mondo moderno il Capodanno cade il 1º gennaio del Calendario Gregoriano in uso ai fini civili in tutto il globo. Nella larghissima maggioranza degli Stati è un giorno di festa. Il 1 gennaio cade anche la festa solenne dedicata alla Madre di Dio.

ORIGINI E STORIA DEL CAPODANNO. Il Capodanno risale alla festa del dio romano Giano. Nel VII secolo i pagani delle Fiandre, seguaci dei druidi, avevano il costume di festeggiare il passaggio al nuovo anno. Per i Babilonesi il nuovo anno cominciava con la rinascita della Terra, cioè con la primavera. Ecco come si è arrivati a festeggiare il nuovo anno il 1 gennaio: fu Giulio Cesare, nel 46 a.c., a creare il "Calendario Giuliano" che stabiliva che l'anno nuovo iniziasse il primo gennaio. Il primo di gennaio i Romani usavano invitare a pranzo gli amici e scambiarsi il dono di un vaso bianco con miele, datteri e fichi, il tutto accompagnato da ramoscelli d'alloro, detti strenne, come augurio di fortuna e felicità. Il nome strenna derivava dal fatto che i rami venivano staccati da un boschetto della via sacra ad una dea di origine sabina: Strenia, che aveva uno spazio verde a lei dedicato sul Monte Velia. La dea era apportatrice di fortuna e felicità; il termine latino "strenna", presagio fortunato, deriva probabilmente proprio dalla dea. Nel Medioevo molti Paesi europei usavano il Calendario Giuliano, ma vi era un'ampia varietà di date che indicavano il momento iniziale dell'anno. Tra queste per esempio il 1 marzo (capodanno nella Roma repubblicana), il 25 marzo (Annunciazione del Signore) o il 25 dicembre (Natale). Solo con l'adozione universale del Calendario Gregoriano (dal nome di papa Gregorio XIII, che lo ideò nel 1582), la data del 1 gennaio come inizio dell'anno divenne infine comune.

LENTICCHIE A MEZZANOTTE. Uno dei riti più conosciuti in tutta Italia è quello di mangiare le lenticchie allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre. Questa usanza sembra che favorisca l'abbondanza e la ricchezza: i legumi, infatti, sono considerati un cibo in grado di nutrire e di opporsi alla fine del tempo in vista di una generazione di prospettive valide per il futuro. In sostanza l'affermazione della vita contro quella che sembra essere una fine che suscita paure ataviche.

I BOTTI DI CAPODANNO. Anche i "botti" di Capodanno sono la manifestazione della volontà di allontanare le forze del male e gli spiriti maligni che si scatenano in un momento di passaggio dal vecchio al nuovo anno, dalla fine all'inizio del tempo. I "botti" oggi rappresentano anche l'allegria per l'arrivo del nuovo anno.

LANCIARE I COCCI A MEZZANOTTE. L'usanza più caratteristica come rito di eliminazione del male, fisico e morale, che si è accumulato nell'anno trascorso è quella di lanciare i cocci a mezzanotte. Questa usanza è diffusa in diverse parti d'Italia ed è ancora viva nelle grandi città come Napoli e Roma.

L'UVA PASSA. La tradizione vuol che oltre alle lenticchie anche la scelta di mangiare dell'uva passa nel corso della notte di Capodanno porti soldi in abbondanza nel nuovo anno.

LE STRENNE. Un altro elemento propiziatorio è dato dalle strenne: ricevere molti regali, infatti, accumulerà l'abbondanza per tutto l'anno. L'uso presso i romani si chiamava "streniarum commercium". In varie regioni, durante la notte di Capodanno, gruppi di giovani vanno per le strade a cantare la "strenna", con gli auguri di un felice anno nuovo e la richiesta di doni.

I "PRODIGI". Durante il Capodanno, in diverse regioni d'Italia, vengono rievocati i prodigi. A Pettorano sul Gizio, in Abruzzo, vi è la credenza che, nel preciso momento in cui scocca la mezzanotte di Capodanno, l'acqua del fiume si arresti e diventi d'oro, e subito dopo torni a scorrere come prima. Una donna ignara del prodigio, si trovò ad attingere proprio in quell'attimo e invece dell'acqua portò a casa la conca piena d'oro.

LA PRIMA PERSONA CHE SI INCONTRA PER STRADA. Allo scoccare della mezzanotte è importantissima la prima persona che si incontra per strada. È di buon augurio, infatti, incontrare un vecchio o un gobbo, mentre se si incontrerà un bambino o un prete si avrà disgrazia. La ragione di queste credenze è nel principio dell'analogia: il vecchio vuol dire che si vivrà a lungo; il gobbo porta bene sempre, tanto più nel giorno in cui tutte le forze hanno il massimo potere. In Piemonte, invece, porta fortuna incontrare un carro di fieno o un cavallo bianco.

LAVORO O RIPOSO? In Abruzzo porta bene che le donne diano inizio a quante più faccende è possibile fare, mentre in altre regioni il primo dell'anno deve trascorrere in riposo, altrimenti si lavorerà per tutto l'anno.

I PRIMI 12 GIORNI DEL NUOVO ANNO. Un'altra tradizione diffusa è legata alle "calende": si ritiene, infatti, che dal tempo che farà nei primi dodici giorni dell'anno si possa prevedere quello che farà nei dodici mesi. In alcune regioni, come il Friuli Venezia Giulia, si cerca una conferma estendendo l'osservazione ai successivi dodici giorni, ossia fino a San Paolo, facendo però riferimento ai corrispondenti dodici mesi in senso inverso. Delle calende si hanno testimonianze bizantine fin dal secolo X d.c.

BACIARSI SOTTO IL VISCHIO. Un'altra tradizione ancora molto seguita è quella di baciarsi sotto il vischio in segno di buon auspicio. A mezzanotte, come brindisi speciale, il bacio sotto al vischio con la persona amata vi porterà amore per tutto l'anno. Il vischio è una pianta benaugurale che dona prolificità sia materiale che spirituale. Sacro ai popoli antichi, i Druidi lo usavano nei sacri cerimoniali e nelle celebrazioni di purificazione, mentre i Celti ritenevano che quest'arboscello nascesse dove era scesa una folgore e che una bevanda particolare composta di questa pianta fosse un potente elisir contro la sterilità.

VESTIRE BIANCHERIA INTIMA ROSSA. La tradizione italiana segue anche l'usanza di vestire della biancheria intima rossa la sera di Capodanno. Si tratta di un modo per attirare i buoni auspici per il nuovo anno. Per il cenone dunque è d'obbligo un intimo color rosso sia per gli uomini che per le donne. Gli antichi romani lo indossavano come simbolo di sangue e guerra per allontanare la paura. Oggi è diventato un auspicio di fortuna per il nuovo anno.

MANGIARE 12 CHICCHI D'UVA. In Spagna c'è la tradizione di mangiare alla mezzanotte dodici chicchi d'uva, uno per ogni rintocco dei dodici scoccati da un orologio (il principale è quello di Puerta del Sol a Madrid).

APRIRE LA PORTA DI CASA. In Russia, dopo il dodicesimo rintocco, si apre la porta di casa per far entrare l'anno nuovo.

I MELOGRANI E L'UVA. Sono i frutti che non devono mancare sulla tavola del cenone di Capodanno. Sembra che portino fortuna...anche solo a guardarli. Il melograno simboleggia la fedeltà coniugale ed è di buon auspicio mangiarne per Capodanno. La leggenda narra che Proserpina, dopo aver mangiato questo frutto, sia stata condannata a passare il resto della vita nell'Ade, insieme a Plutone suo sposo.

GETTARE LE COSE VECCHIE. In segno di cambiamento con l'arrivo del nuovo anno è di buon augurio gettare le cose vecchie.

IL CAPODANNO IN ECUADOR ED IN PERU'. In Ecuador ed in Perù si esibiscono fuori la propria abitazione dei manichini di cartapesta, ed a mezzanotte vengono bruciati per le strade.

IL CAPODANNO IN GIAPPONE. In Giappone, prima della mezzanotte, le famiglie si recano nei templi per bere sakè ed ascoltare 108 colpi di gong che annunciano l'arrivo di un nuovo anno (si ritiene che il numero dei peccati che una persona commette in un anno sia questo ed in questo modo ci si purifichi).

IL CAPODANNO IN GERMANIA. In Germania il Capodanno si festeggia in maschera come a Carnevale.

IL CAPODANNO IN INDIA. In India il Capodanno non può essere festeggiato in casa: è obbligatorio uscire in strada.

IL CAPODANNO IN ROMANIA. A Capodanno in Romania si fanno gli auguri agli animali. In questo Paese sono ancora vive antiche usanze e credenze popolari, ad esempio in alcune zone si crede ai folletti e alle fate, si seguono riti propiziatori con pane, acqua o elementi semplici. In molti casi la tradizione è legata alla natura, come nel caso della notte di San Silvestro. A Capodanno in Romania è infatti buona usanza parlare con gli animali che si incontrano facendo loro gli auguri per il nuovo anno.

IL CAPODANNO IN GRECIA. In Grecia c'è l'usanza che il primo ad entrare in casa deve rompere un melograno a terra.

IL CAPODANNO IN SUDAMERICA. In Sudamerica c'è l'usanza di mangiare chicchi d'uva e di esprimere dodici desideri: uno per ogni mese dell'anno. In Brasile invece è d'obbligo indossare vestiti bianchi o dorati.
(di Gioia Maria Tozzi)

La vera storia della befana.. Narrata. (Video)


La fiaba di Santa Lucia.. (Leggetela è molto bella)


Quando S. Lucia salì in cielo, tutti si meravigliarono nel veder arrivare una persona così giovane. Ben presto la Santa con i suoi modi dolci ed i suoi occhi pieni di luce conquistò tutti e, persino lo scontroso S. Pietro si prese cura di lei come fanno i nonni con i nipoti.Così trascorrevano i giorni allietati di serenità e pace e Lucia si godeva questa sublime situazione, riflettendo su quanto fossero lontane da lei le sofferenze e la cattiveria che regnavano sulla Terra. S. Pietro, che nonostante la sua lunga barba bianca, aveva ancora una vista acutissima, si accorse che un sottile velo di tristezza si era posato sugli occhi celestiali di Lucia e, così, decise di chiamarla a sé per parlarle. S. Lucia gli disse che avrebbe tanto desiderato anche per un solo minuto poter rivedere il suo paese in Sicilia e i suoi poveri.

S. Pietro, fu talmente colpito da quella richiesta che passò giorni e notti fra le morbide nuvole del Paradiso a pensare come potesse esaudire il suo desiderio, finché prese coraggio e decise di parlarne col Padre Eterno. S'incamminò un po' timoroso e quando fu da Lui espose la richiesta tenendo sempre china la testa in segno di profondo rispetto. S. Pietro restò immobile ad aspettare una risposta poi, inaspettatamente, udì uno strano e metallico tintinnio; socchiuse gli occhi e vide che il buon Dio teneva in mano una piccola chiave d'oro. "Tieni Pietro, questa é la chiave che apre una finestrella che dà sul mondo, prendila e portala a S. Lucia" disse il Signore. S. Pietro fu così meravigliato che afferrò la chiave e corse come un ragazzino a cercare la sua Santa bambina, felice di aver esaudito il suo desiderio. Immediatamente gli occhi della santa s'illuminarono e i due salirono su di una nuvoletta che li portò alla magica finestrella. Quando arrivarono, Lucia con la mano tremante, infilò la chiave nella fessura e, come d'incanto, le apparve laggiù il mondo.La giovane fu soddisfatta di quella visione e, per lungo tempo,non desiderò più aprire gli occhi sulle cose terrene. Una notte però, il suo sonno venne turbato da lontani lamenti e pianti. Lucia, preoccupata decise di prendere la chiave per vedere cosa stesse accadendo. Fu in quel momento che la santa vide tutte le cose ingiuste, la vita dissoluta, il male, ma soprattutto vide bambini che soffrivano e piangevano. Rammaricata richiuse piano la finestrella e, una profonda tristezza, calò sui suoi dolcissimi occhi celesti.

Lucia sperava di vedere presto migliorare le cose sulla Terra; la sofferenza dei bambini l'angosciava tantissimo, non sopportando che proprio loro, così immacolati ed indifesi, potessero subire angherie fisiche o morali da parte degli adulti. S.Pietro nel frattempo la osservava in silenzio e, notava man mano che passavano le giornate, il mutamento d'umore di Lucia.Nemmeno al Padre Eterno passò inosservata la cosa e decise di chiamare S. Pietro. "Caro Pietro," disse il Signore "Io so quello che turba S. Lucia. Ella soffre per i patimenti dei bambini e le privazioni alle quali sono sottoposti."disse ed aggiunse: " Ho deciso, daremo l'incarico proprio a Lei di portare una volta all'anno un po' di allegria sulla Terra e, tu Pietro, le dirai che il Signore l'autorizza a scendere il giorno del suo martirio cioè il 13 dicembre per portare doni a tutti i bambini della Terra. Ora vai, corri, voglio che torni la luce in quei santi occhi." S. Pietro fu talmente felice, che, abbracciò il Signore e poi si affrettò a cercare Lucia per darle la bellissima notizia. Subito la santa rimase incredula, ma poi si convinse riempiendosi il cuore di letizia. Ormai mancavano pochi giorni al 13 dicembre, ma Lucia capì ben presto che non disponeva di nulla ed, in Paradiso, non esistevano né pasticcerie, né negozi di giocattoli. Questa volta S. Pietro fu veramente geniale; chiamò S. Lucia e la invitò a prendere la chiave d'oro dicendole di seguirlo."Apri la finestrella e guarda bene"disse Pietro. "Vedi là nello spazio?

Eccolo, lì c'é un cavallino, una bambola, un trenino, là c'é una trombetta, una trottola, li vedi? Sai cosa sono tutti quei giochi? Sono i giochi superflui, inutili, abbandonati e dimenticati dai bambini viziati e mai contenti. I giochi sono come le persone, cercano compagnia e, se nessuno li vuole più, preferiscono andare nello spazio, sperando d'incontrare qualche bimbo disposto a giocare con loro.. su' dai forza, prendine quanti ne vuoi e portali a chi ne ha veramente bisogno" concluse Pietro. "Oh, nonno Pietro, grazie, grazie di cuore" disse S. Lucia e cominciò ad afferrare tutti quei giocattoli abbandonati. La santa lavorò fino alla sera del 12 dicembre e mise tutti i giocattoli in grandi sacchi che appoggiò sulle spalle. Ma cara Lucia, così non arriverai mai con tutto quel carico,pesa troppo" disse Pietro e col suo vocione esclamò: " C'é qualcuno qui che sarebbe disposto ad aiutare S. Lucia?" "Iho...Iho..."Tu, mio dolce asinello? Se a Lucia va bene, andrà bene anche a me" disse Pietro guardando la santa. "Bravo asinello, tu sarai il mio fedele accompagnatore, vedrai, quando ci vedranno i bambini che gioia sarà per loro"disse Lucia accarezzando la generosa bestiola. Ecco come nacque il viaggio di S. Lucia e del suo asinello; da allora non hanno mai mancato all'appuntamento ogni 13 dicembre con i bambini buoni e bravi.

La leggenda degli occhi neri.. (Affascinante)



OCCHI NERI: Sono dotati di una grande quantità di melanina che li fa apparire di un colore prossimo al nero, avendo delle tonalità marrone molto scuro. Tendono a scolorire traslando il colore verso un marrone meno scuro con l'avanzare dell'età.

Per molti si tratta di persone che hanno uno sguardo sensuale e misterioso e hanno molta personalità. Per quanto riguarda il tipo di carattere invece, le persone con gli occhi neri tendono ad essere molto vivaci, estroverse ed intraprendenti, un carattere molto estroverso che ama essere al centro dell’attenzione anche se in alcuni casi possono apparire duri e freddi verso le altre persone. Un’inclinazione che le porta ad esprimersi molto bene negli sport ed in generale nella vita, in quanto si tratta di persone molto sicure, forti e coraggiose, dei veri leader. Tra i lati negativi, spesso gli individui con gli occhi neri tendono a peccare di superbia e ad essere competitivi per dimostrare che sono migliori.

LA LEGGENDA:
Una leggenda narra che in tempi remoti alcuni Dei dell'Olympo per paura di essere estinti scesero sulla terra in mezzo agli uomini e fecondarono molte donne le quali diedero poi alla luce bambini tutti con gli occhi neri, infatti, secondo questa leggenda, coloro che hanno gli occhi neri discenderebbero dagli Dei.
(Posted by Beppe Tardito on 09/12/2015)

8 dicembre: "Immacolata Concezione" Significato, storia e origine...


Immacolata Concezione significa la nascita di Maria senza il peccato originale. Dogma promulgato da Pio IX l'8 dicembre 1854.

L'Immacolata Concezione è prima di tutto un dogma cattolico e viene celebrata l’8 dicembre di ogni anno. Per molti secoli la Chiesa cattolica ha avuto un atteggiamento prudente per quanto riguarda l’Immacolata Concenzione anche se furono molti e in più circostanze ad esserne a favore della sua istituzione come dogma. Prima ci fu Papa Sisto IV che introdusse la festa liturgica dell'Immacolata Concezione pur non pronunciandosi sul piano dogmatico. Successivamente nel 1661 Papa Alessandro VII emanò la bolla chiamata “Sollicitudo”, dove si esprime a favore dell'Immacolata Concezione. Nel 1708 fu Clemente XI che rese universale la festa dell'Immacolata Concezione.

Questa particolare data ha origine dal fatto che nel 1854 Pio IX proclamò l’Immacolata Concezione con una bolla chiamata “Ineffabilis Deus”. Tale documento sancisce in modo inequivocabile come la Beata Vergine Maria sia stata resa immune dal peccato originale. Pertanto non deve essere confuso con il concepimento di Gesù da parte dio Maria ma il dogma fa riferimento al peccato originale. Come è noto la Chiesa Cattolica afferma che ognuno di noi, come esseri umani, all’atto del concepimento siamo già marchiati dal peccato originale.

Molte persone in effetti credono erroneamente che l’Immacolata Concezione si riferisca alla concezione di Gesù Cristo. Precisando che, nello specifico la concezione di Gesù fu immacolata ma questo dogma attuale non fa riferimento a Gesù. Una dichiarazione ufficiale diffusa dalla dottrina cattolica afferma: “…la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale.”
Un fatto importante da tener conto è il fatto che nella Bibbia non viene espressamente insegnata e né viene indicata espressamente questa caratteristica di Maria. In sostanza Maria viene descritta come una donna comune a tante altre con la sua umanità e imperfezione ma che Dio ha scelto per far nascere il Signore Gesù Cristo. Non viene messa in discussione la sua santità (Luca 1:28) e inoltre fu sicuramente una moglie e una madre meravigliosa ma la Bibbia non si riscontra e non si evince esplicitamente o meno che Maria fosse esente o immune dal peccato originale; solo per Gesù è chiara la sua purezza.

Sostanzialmente non viene sciolto il nodo problematico sulla immunità di Maria dal peccato e quindi da un punto di vista biblico è bastato dichiarare che Gesù stesso fu miracolosamente salvato dal peccato anche se Maria fosse stata considerata una peccatrice. Quest’ultimo è discusso in quanto, anche sancendo l’Immacolata Concezione è doveroso considerare che la stessa Maria fu concepita da sua madre che non è stata mai dichiarata immune dal peccato originale. Per cui non sarebbe stato possibile considerare peccatrice Maria la quale ha concepito Gesù, incarnazione di Dio sulla terra che nella sua essenza è “immune” dal peccato.
Nel mondo cattolico la devozione all'Immacolata Concezione è legata con le apparizioni di Lourdes avvenute nel 1858 mentre a livello iconografico è connessa alle precedenti apparizioni di Rue du Bac a Parigi nel 1830.
Entrambe sono apparizioni mariane riconosciute ufficialmente dalla Chiesa Cattolica. Il 27 novembre del 1830, infatti, Catherine Labouré, novizia presso il monastero parigino di Rue di Bac, fece coniare una medaglia chiamata successivamente “medaglia miracolosa”, in cui erano incise le seguenti parole che lei vide durante l’apparizione della Beata Vergine Maria: "O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi".
Nel 1858, invece fu l’anno della celebre apparizione della Madonna di Lorudes a Bernadette Soubirous la quale riferì che la Vergine le apparve pronunciando queste parole: "Que soy era Immaculada Councepciou" che tradotto vuol dire "Io sono l'Immacolata Concezione".

La leggenda degli occhi marroni.. (Bellissima)


Gli occhi sono lo specchio dell’anima: questo detto popolare sembra nascondere la sua veridicità proprio dietro gli stessi occhi, dove si cela il vissuto di una persona. Lo sguardo riflette ciò che realmente si è, e che intenzioni si ha, non mente, a differenza delle parole. Dallo sguardo di una persona si può capire molte cose: da come vive la sua vita, a come percepisce le esperienze esteriori ed interiori. Inoltre diversi studi hanno fornito prove sul fatto che sembra esista una stretta correlazione tra il colore dell’iride, e particolari predisposizioni caratteriali e comportamentali.

Nome: Matifous (viene dal greco, Occhio del terreno, Mati: Occhio, Edafous: Terreno)

LA LEGGENDA:
Gli occhi marroni sono forse il colore degli occhi più diffuso, esprimono calore, avvolgenza e rassicurazione. Per via del loro tipo di fascino si narra la leggenda che le persone nate con gli occhi marroni siano state baciate dal proprio angelo custode appena prima di nascere. Le persone con gli occhi marroni generalmente sono molto dolci, simpatiche e intelligenti… Sono indubbiamente tutte ottime qualità… Tra i loro difetti si nota la tendenza ad essere persone ogni tanto pigre, e spesso possono apparire superficiali. Riuscire a trovare l’equilibrio tra aspetti positivi e negativi è una loro peculiarità, che concorre a creare il loro carattere. I Matifous sono ammaliatrici nati, capaci e consapevoli del fascino che esercitano, soprattutto quando si tratta di relazionarsi con il proprio partner, e sono molto brave a servirsene per fare colpo.

Quindi, ricordate, vi ha baciato un angelo…
(Posted by Beppe Tardito on 05/12/2015)

La leggenda degli occhi azzurri..


Lo sguardo riflette ciò che realmente si è… e che intenzioni si ha, non mente… a differenza delle parole. Dallo sguardo di una persona si può capire molte cose, da come vive la sua vita, a come percepisce le esperienze esteriori ed interiori. Inoltre diversi studi hanno fornito prove sul fatto che sembra esista una stretta correlazione tra il colore dell’iride, e particolari predisposizioni caratteriali e comportamentali.

Nome: Prosble (viene dal greco, persona con occhi azzurri, Prosopo: Persona, Ble: Azzurro)

Le persone con gli occhi azzurri sono probabilmente quelle più invidiate, perché è un colore affascinante, e suggestivo. Hanno anche la consapevolezza di esserlo, e ciò rispecchia il loro carattere. Gli occhi azzurri nella maggior parte dei casi sono visti come un pregio, o un qualcosa in più che la persona possiede rispetto agli altri. I Prosble sono molto gelosi delle loro cose personali, questa è una loro caratteristica. Nella vita di coppia, invece, sono molto meno possessivi, perché nutrono molta fiducia nelle persone: è sicuramente il loro miglior pregio. Però…per via dell’eccessiva fiducia riposta nel prossimo, possono apparire estremamente ingenue. In fine, le persone con gli occhi azzurri tendono ad innamorarsi molto facilmente.

LA LEGGENDA:
Ebbene sì: tra le tante superstizioni dell’area balcanica ne esiste una, radicata soprattutto in Grecia, che riguarda le persone con gli occhi azzurri. Nata probabilmente nell’isola di Santorini, conosciuta un tempo come “l’Isola dei Vampiri”, questa credenza vuole che le persone con gli occhi azzurri siano destinate a diventare vampiri dopo la morte, o che lo diventino già poco dopo la nascita; questa superstizione è probabilmente dovuta al fatto che la maggioranza della popolazione dell’antica Grecia avesse gli occhi scuri, essendo un tempo gli occhi chiari molto più rari di quanto non siano oggigiorno. Si spiega così, dunque, il sospetto che i greci riservavano agli stranieri dagli occhi azzurri che giungevano nelle loro città; non erano però solo loro ad essere trattati con sospetto, ma anche le persone coi capelli rossi, spesso viste come esseri demoniaci, le persone col labbro leporino, considerate anch’esse vampiri, e, ovviamente, i celebri settimi figli di un settimo figlio. Come molto spesso accade nella storia dell’umanità, dunque, si è portati a vedere il “diverso” come un pericolo, cosa che accomuna, come detto in precedenza, varie caratteristiche umane, ma anche vari Paesi: in Irlanda, ad esempio, chi ha gli occhi azzurri o grigi è, secondo una vecchia leggenda, in grado di vedere i fantasmi che si aggirano nel nostro mondo.

"La leggenda degli occhi verdi." C’è una leggenda dietro a bellissimi occhi verdi che solo...


C’è una leggenda dietro a bellissimi occhi verdi che solo poche persone possono vantare di avere. Diversi studi hanno fornito prove sul fatto che sembra esista una stretta correlazione tra il colore dell’iride, e particolari predisposizioni caratteriali e comportamentali.

Le persone con gli occhi verdi spesso tendono ad avere i bordi di una sfumatura di un azzurro o nocciola molto particolare.

Sono persone generose ed altruiste… sempre disposte a correre in aiuto di chi ne ha bisogno, il loro aiuto è quasi sempre incondizionato. Sono anche persone molto permalose, soprattutto se qualcosa le tocca da vicino: quindi…fate attenzione a ciò che dite, e a come vi ponete con loro.

Le donne con gli occhi verdi, sono spesso gelose del proprio partner e spesso anche molto pignole e puntigliose…però in amore sanno donare tutto se stesse.

L’uomo invece solitamente è vanitoso, gli piace mettersi in mostra: ma non per sentirsi superiore, solo perché gli piace farsi fare graditi complimenti, in compenso sono persone intelligenti e dolci.
In amore sono fortunati perché sono dei provocatori e seduttori nati.

Un giorno un giovane cacciatore giunse alle rive del Lago della Ninfa. Stanco, si sedette per rinfrescarsi il volto con l’acqua, quand’ecco un’apparizione incredibile affascinò la sua vista. Sull’altra riva del lago era apparsa una fanciulla incredibilmente bella, che guardò il cacciatore fissandolo con i suoi occhi stranamente verdi. Il ragazzo ne rimase sconcertato e l’amore divampò in lui immediatamente. La giovane guardò ancora il cacciatore, rise e si allontanò, scomparendo rapidamente. Allora egli la rincorse affannosamente, in vano inseguimento. Ai carbonai che incontrava chiedeva notizie. “E’ la ninfa che si pettina al sole” rispondevano i carbonai, “una creatura malefica. Guai a chi si innamora di lei: è perduto!”. Così dicevano i carbonai, ma il giovane non credette loro. Ritornò il giorno successivo al lago, ed ecco che ancora la creatura meravigliosa gli apparve sull’altra sponda. Così accadde per vari giorni; ma una volta il giovane, non sopportando più quel gioco crudele, le urlò il suo amore. Essa allora lo guardò a lungo con i suoi occhi verdi trasparenti e gettò sul lago per magia un iridescente ponte di cristallo, indirizzando al giovane un canto dolcissimo. Il cacciatore si lanciò incontro alla bella ed era già a metà del ponte, quando questo si dissolse ed il promesso bacio della fanciulla ebbe il sapore delle gelide acque del lago. La morte del giovane riportò il silenzio sugli alti prati dominati da aspre montagne. I carbonai commentarono variamente l’accaduto.

Alcuni dissero che la ninfa, per punizione, era stata tramutata in dura roccia. Altri invece affermarono che la fanciulla si pentì e, disperata, volle affidarsi all’innamorato nello stesso abbraccio di morte: si tuffò, anch’essa nelle acque ghiacciate e morì. Da allora avviene, talvolta, che si possano vedere sulla superficie del lago, fluttuare due nuvolette vicine. [Posted by Beppe Tardito on 26/11/2015]

IL significato della forma dei tratti del viso secondo l’antica tradizione cinese..

Facciamo un “salto” in Cina per conoscere una tradizionale interpretazione del significato dei tratti del viso.. STRUTTURA E SIGNIFICATI
PER LA TRADIZIONE CINESE:




IL VOLTO

I cinesi usano una metafora geografica per interpretare i tratti del volto, che dividono simbolicamente in cinque montagne e in quattro fiumi.
Le montagne corrispondono ai punti cardinali,con il mento a nord,la fronte a sud,le guance a est e ovest,e il naso che naturalmente occupa il centro.
I fiumi corrispondono ai canali sensoriali:le orecchie,gli occhi,la bocca e le narici ( e così il naso riunisce entrambi i simboli).
Un viso armonioso (e non necessariamente “bello”) deve avere equilibrio tra le cinque montagne,e nei suoi fiumi deve scorrere acqua chiara e limpida.Simbolicamente significa che l'insieme della “mappa” deve riflettere serenità, tranquillità, saggezza e sensibilità, senza che un elemento prevalga sugli altri, ma compensandosi tutti a vicenda.
La lettura del volto non si riferisce ai tratti che la genesi e la natura ci hanno dato dalla nascita.
Si tratta invece di una lettura “dell'espressione”, ovvero di ciò che si è impresso sul nostro volto nel corso della vita.
Le tensioni muscolari, i tic, le smorfie ecc., ridisegnano il nostro viso corrugandolo qui e spianandolo là,dando luminosità o opacità,rafforzando o indebolendo determinate aree.
Perciò si dice che, entrati nell'età adulta, siamo noi stessi i responsabili del nostro volto..




LA FRONTE

La parte superiore del viso riflette la nostra interiorità in due modi:
– L'aspetto della pelle e la direzione delle rughe.
Una pelle liscia e tersa indica bontà,innocenza e perfino ingenuità.
Una pelle secca indica freddezza,intellettualismo e decisionalità;
una pelle troppo umida può essere indice di nervosismo e squilibrio interiore.
– La fronte è percorsa da linee e solchi,qualunque sia la nostra età.
Due o tre linee parallele indicano equilibrio e armonia, e se i solchi orizzontali sono abbondanti possono segnalare allegria e buon umore.Se le linee sono molto profonde, indicano insicurezza e mancanza di equilibrio.
Le linee verticali che in genere si collocano tra le sopracciglia, possono esprimere una personalità squilibrata, che ha sofferto eventi dolorosi senza riuscire a superarli.




GLI OCCHI

Sono stati chiamati “lo specchio dell'anima” perchè,oltre alla forma,la grandezza e il colore, riflettono in buona misura la nostra personalità (ovviamente,per chi sa leggerla).
Possiamo avere uno sguardo luminoso a qualunque età, e purtroppo ci sono bambini che hanno già uno sguardo opaco e spento.
La chiarezza e la limpidezza dello sguardo sono indici di salute fisica e mentale,di sincerità e di interesse per ciò che si circonda.
Molte malattie del corpo e della mente si riflettono negli occhi mediante vari segni:macchie,opacità,colore giallognolo,pupille velate,e così via.
Tutti questi segni corrispondono anche a sentimenti e azioni prodotte da vibrazioni negative.
La presenza di venette nel bianco dell'occhio coincide in genere con una personalità squilibrata e ambiziosa, mentre gli occhi “arrossati” , se non sono dovuti dal pianto o una situazione pratica, denotano un carattere pessimista e tormentato.




LA BOCCA E LE LABBRA

La bocca è senza dubbio il tratto più espressivo dei sentimenti e del modo di essere pratico.
Allegria,disprezzo,tristezza,dolore e dispiacere,tutte le emozioni si riflettono nell'atteggiamento delle labbra e nella forma della bocca.
L'antico teatro greco rappresentava la tragedia con una maschera dagli angoli della bocca piegati all'ingiù,e la commedia con la stessa maschera ma con gli angoli piegati all'insù.
Perché tutto ciò che abbiamo vissuto,tutto ciò che pensiamo e sentiamo,lascia un'impronta che segna in modo permanente il nostro viso.
Chi ha riso molto e si gode la vita,con un'atteggiamento aperto e allegro,esibirà un perenne sorriso,forse con piccole rughe attorno agli angoli della bocca,e la parte inferiore delle guange liscia e piena.
Al contrario una persona sofferente e amareggiata tenderà a dare alla bocca una curvatura “tragica”,con le labbra serrate e le guance incavate.
Qualunque sia la forma della bocca con cui siamo venuti al mondo,è quasi certo che le labbra delle persone sensuali e ottimiste si ingrandiscono, mentre quelle delle persone molto cerebrali e riflessive si assottigliano.



CONSIDERAZIONE FINALE SUL SENSO DEI TRATTI DEL VISO

Anche se nei testi cinesi abbandonano le interpretazioni di ciascun tratto e di ogni area del volto, e anche se il criminologo italiano Cesare Lombroso riuscì a classificare la propenzione della delinquenza basandosi sulle misure e sulla forma del cranio, non è mia intenzione accogliere questo tipo di pregiudizi basati sulle casualità anatomiche. Voglio dire che non credo si possa giudicare una persona dalla forma delle orecchie, del naso o delle sopracciglia, nonostante i commenti popolari sul naso imporporato dei bevitori, sulla fronte stretta degli ignoranti o il mento sporgente dei volitivi. Concordo in pieno con le considerazioni finali dell'autore del testo… che comunque resta molto interessante…

Tra sabato 28 marzo e domenica 29 ritorna l'ora legale.. Secondo gli esperti, adattarsi al


Secondo gli esperti, adattarsi al nuovo fuso sara’ piu’ semplice di quando a ottobre viene reintrodotta l’ora solare e il dio Morfeo, clemente e generoso, aggiunge riposo alle nostre notti. “Quando con l’ora legale aggiungiamo un’ora ai nostri orologi – ha spiegato il responsabile del centro di medicina del sonno dell’ospedale Niguarda di Milano, Lino Nobili – nonostante la perdita di sonno c’e’ sicuramente un maggiore adattamento del nostro corpo rispetto all’ora solare di ottobre, in quanto le giornate sono piu’ luminose e si va incontro all’estate. Rilevante, quindi, e’ l’aspetto psicologico“. “C’e’ un minimo di jet lag – aggiunge Nobili– e l’organismo necessita di cinque sei giorni circa per recuperare. Essendo il ritmo del sonno regolato dalla temperatura interna, se spostiamo il nostro risveglio ci possiamo trovare in un momento in cui la temperatura non e’ ancora a livello ottimale e la sera si puo’ avvertire piu’ stanchezza. Aumenta pero’ la stimolazione luminosa in primavera, quindi anche la relativa stanchezza viene in parte compensata“. “Ne soffrono di piu’ i bambini e anziani – conclude l’esperto – mentre per gli adulti c’e’ da fare una distinzione tra i cosiddetti ‘gufi’, che vivono piu’ di notte e che quindi possono risentirne di piu’, rispetto alle ‘allodole’ mattiniere“.

“Perdendo un’ora di sonno dobbiamo cercare di anticipare l’orario dell’addormentamento – spiega il responsabile del centro del sonno Universita’ La Sapienza di Roma, Oliviero Bruni – anche se e’ piu’ difficile anticipare che posticipare. Il problema del reset dell’orologio biologico e’ che sono necessari tre quattro giorni per recuperare la ‘perdita’, ovvero adattare il cortisolo, l’ormone dello stess. Gli effetti possono essere affaticamento, nervosismo e sbalzi di umore. I bambini e gli anziani hanno maggiore difficolta’ di adattare i propri ritmi, essendo piu’ complicato per loro anticipare l’orario di addormentamento”. L’esperto romano ricorda che con le giornate primaverili ”c’e’ piu’ luce, regoliamo la produzione di melatonina e la capacita’ di adattamento all’ora legale e’ quindi migliore rispetto a quella solare di ottobre”.

L’ora legale moderna è stata proposta per la prima volta in Nuova Zelanda dall’entomologo George Vernon Hudson, i cui turni di lavoro gli avevano permesso di usare il tempo libero per raccogliere insetti, ottenendo i suoi risultati dopo le ore diurne. Durante la Prima Guerra Mondiale, quasi tutti i Paesi coinvolti, adottarono questa modalità per via dei tagli richiesti: si poteva avere più carbone senza gravare ulteriormente sulla vita dei cittadini. La Germania fu la prima nazione ad adottare l’ora legale il 16 aprile 1916, mentre in Italia con le lancette si è giocato decisamente troppo dato che, fino al 1866, ad Unificazione avvenuta da ben 5 anni, ogni realtà locale aveva il suo fuso personale. In seguito, Umberto I optò per ben tre fusi orari: quello romano, valido per la Penisola, quelli di Palermo e Cagliari, validi per Sicilia e Sardegna. La situazione si regolarizzò solo nel 1893, quando, per facilitare la vita delle stazioni ferroviarie, è stato imposto un orario unico in tutto il Paese.

In Italia, l’introduzione dell’ora legale si deve al dlgs 631 del 25 maggio, entrato in vigore dal 3 giugno 1916 (fino al 30 settembre). Negli anni successivi, il suo inizio venne anticipato a marzo, nel 1920 venne abbandonata, ma dopo 20 anni, Mussolini, ritenendola necessaria, la reintrodusse. L’ora legale, dunque, tornò in auge in pieno periodo bellico, sino al 1948, quando venne nuovamente abolita. Proprio il 1948 fu l’anno in cui le lancette furono spostate in modo più anticipato della storia, sin dal 29 febbraio. L’adozione definitiva dell’ora legale risale al 1966, durante gli anni della crisi energetica: per i primi 13 anni fu stabilito che l’ora legale dovesse rimanere in vigore dal 22 maggio al 24 settembre; dal 1981 al 1995 si è deciso di tenerla dall’ultima domenica di marzo all’ultima di settembre, mentre nel 1996, in accordo con tutta la Comunità europea, si è fissata come data unica per il suo inizio l’ultima domenica di marzo sino all’ultima domenica di ottobre(l’ora solare, dunque, tornerà nella notte tra il 25 e il 26 ottobre 2014). Ma perché proprio le 3:00 come ora X? Perché la circolazione dei treni e degli altri mezzi pubblici è ridotta notevolmente, minimizzando i disagi rispetto agli orari giornalieri programmati.

Ridere fa bene.. Ecco i 25 motivi per farlo:

1 – Ti fa sembrare più giovane
2 – migliora le tue relazioni con gli altri
3 – aiuta a migliorare la propria efficienza
4 – allunga la vita
5 – incoraggia la creatività
6 – migliora l’immagine di sé
7 – aiuta a respirare liberamente
8 – fa risparmiare almeno il 30% delle cure mediche
9 – facilita la digestione
10 – stimola gli organi
11 – aiuta a ridurre l’aggressività
12 – rende più attraenti
13 – è un ottimo esercizio fisico
14 – aiuta nell’imparare a gestire il dolore
15 – aiuta a migliorare le proprie capacità intellettive
16 – migliora il sonno
17 – aiuta ad abbassare il livello di zucchero nel sangue
18 – aiuta a guarire più velocemente
19 – rafforza il sistema immunitario
20 – protegge il cuore
21 – migliora il flusso sanguigno
22 – è un alleato contro le malattie cardiache
23 – aumenta l’HGH
24 – riduce il cortisolo
25 – allevia le tensioni muscolari.

2015: In arrivo la Social Card per i Disoccupati bonus fino a..


400 euro al mese.

La Social Card Disoccupati 2015 è una forma di sussidio economico istituita dal Governo riservata a tutti coloro che sono disoccupati o che hanno perso il posto di lavoro.

Tale contributo economico, viene pagato dall'INPS ogni due mesi ai titolari della Carta Acquisti Sperimentale che in precedenza viene spedita a casa dal Comune, dopo aver verificato i dati e controllato che quanto autodichiarato corrisponda a verità.

Si tratta di un bonus economico che viene ergogato ogni 2 mesi a sostegno delle famiglie in cui un lavoratore risulta disoccupato e che perde il proprio posto di lavoro.

COS’E’ E COME FUNZIONA – La social card per disoccupati non è altro che una carta acquisti sulla quale mensilmente viene accreditato un bonus che va da un minimo di 231 euro ad un massimo di 400 euro al mese, in base al numero del nucleo familiare. Il bonus economico viene eddebbiato in automatico ogni 2 mesi. La social card è dotata di una banda magnetica sul retro e di un micro chip nella parte frontale. E’ presente anche un pin segreto che viene recapitato direttamente a casa, il pin è indispensabile per poter usare la Social Card poichè ogni qualvolta la si usa per effettuare un pagamento viene richiesta la digitazione del codice. La durata del bonus per idisoccupati ha una validità di 12 mesi a partire dal primo accredito bimestrale sulla social card. REQUISITI - Per poter richiedere la social card bisogna:                    
 – essere cittadino italiano o comunitario;
 – essere cittadino extracomunitario con regolare permesso di soggiorno CE residente da almeno 1 anno nel Comune in cui si presenta la domanda;
 – essere residente in una delle seguenti regioni italiane: Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Abruzzo, Molise e Campania. E per i Comuni di: Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia e Verona.                                                       
                                                                                                     Quando si presenta la richiesta per la social card tra i vari documenti è fondamentale il Modello Isee 2015, che deve rispettare i seguenti requisiti: 
- avere un Modello Isee pari o inferiore a 3.000 euro;
-possedere un patrimonio mobiliare inferiore a 8.000 euro;
- se si percepiscono indennità previdenziali o assistenziali non devono superare i 600 € mensili;
- non bisogna possedere autoveicoli immatricolati nell’ultimo anno;
- non bisogna possedere nessun autoveicolo superiore a 1300cc di cilindrata immatricolato negli ultimi 3 anni;
- non bisogna possedere nessun motoveicolo superiore a 250cc immatricolato negli ultimi 3 anni;
 -se si possiede una casa di proprietà come prima abitazione il suo valore IMU deve essere inferiore a 30.000 euro;
                                                                                                CONDIZIONI LAVORATIVE DA RISPETTARE PER PRESENTARE DOMANDA: 
 – i componenti del nucleo familiare in età attiva (15-66 anni) senza lavoro;
 – almeno 1 componente del nucleo familiare deve aver perso l’occupazione negli ultimi 3 anni
In alternativa al punto precedente:
1 o più componenti del nucleo con redditi da lavoro dipendente o da tipologie contrattuali flessibili, il reddito complessivo in questo caso del Nucleo Familiare non deve superare i 4.000 € negli ultimi 6 mesi;
 -nel nucleo familiare deve essere presente almeno un minore di 18 anni fiscalmente a carico.                                        
                                                                                                   

GLI IMPORTI DEL BONUS -
Vengono erogati in maniera Automatica sulla carta acquisti ogni 2 mesi, l’importo varia e va da un minimo di 231 euro ad un massimo di 400 euro al mese, in base al numero che compongono il nucleo familiare. Ecco le soglie dei vari importi:

 – Famiglie composte da 2 membri: l’Importo mensile è di 231 euro;
 – famiglie composte da 3 Membri: l’Importo mensile è di 281 euro;
 – famiglie composte da 4 membri: l’Importo mensile è di 331 euro;
 – famiglie composte da 5 o più membri: l’Importo mensile è di 404 euro.
                                                                                    

COME FARE LA RICHIESTA – 
Per tutti coloro che fossero interessati e ne avessero i requisiti sopra elencati devono utilizzare il modulo scaricabile al seguente link: --MODULO-- in formato -pdf-. e recarsi presso gli uffici di Poste Italiane abilitati e presentare tutta la documentazione.

L’ ufficio postale ha il solo compito di accettare la domanda, la quale viene inoltrata all’INPS che ha il compito di verificare se tutti i requisiti sono rispettati per poter avere il bonus economico. In caso di esito positivo l’INPS manderà a casa una comunicazione in cui si avvisa la persona che la sua domanda è stata accolta e può recarsi in ufficio Postale per ritirare la propria carta acquisiti. Una volta ricevuta la carta acquisti a distanza massimo di una settimana a casa si riceverà il pin per poter utilizzare la social card.
     PER ULTERIORI INFORMAZIONI E/O CHIARIMENTI RECARSI AL PROPRIO UFFICIO INPS DI ZONA. (Fonte: retenews24)

2 febbraio: La candelora..


Il 2 Febbraio si celebra per i Cristiani la Candelora, ovvero la festa che celebra il ricordo della presentazione di Gesù al Tempio, quaranta giorni dopo la nascita. Viene così definita perchè in questa data si benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti", come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempo di Gerusalemme, regola prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi.

La festa è anche detta della Purificazione di Maria, perché, secondo l'usanza ebraica, una donna era considerata impura del sangue mestruale per un periodo di 40 giorni dopo il parto di un maschio e doveva andare al Tempio per purificarsi.

Nella ruota dell’anno, la Candelora è una sorta di porta tra l’inverno, oramai verso il declino e l’imminente primavera, almeno nell’Italia centro/settentrionale.

Tutti abbiamo sentito almeno una volta il detto: per la Candelora, se nevica o se plora, dell’inverno siamo fora, ma se c’è sole o solicello siamo solo a mezzo inverno oppure in una delle sue varianti: per la Candelora dell'inverno siamo fora, ma se piove o tira vento nell'inverno siamo dentro.

Il 3 febbraio, la festa di san Biagio con la tradizionale benedizione della gola, la cui formula, pronunciata dal sacerdote in italiano è: "Per intercessione di San Biagio, Vescovo e Martire, Dio ti liberi dal mal di gola e da ogni altro male. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen" Questa benedizione viene impartita usando due candele benedette (secondo il costume di alcuni luoghi) nel giorno precedente, cioè per la festa della Candelora. (Posted by Beppe Tardito on 02/02/2015)

Buone notizie per gli amanti della nutella: Il cioccolato ringiovanisce la mente di 30 anni...


Il cioccolato ringiovanisce la mente di 30 anni. A dimostrarlo sono stati i ricercatori della Columbia University. Vuoti di memoria? Dimenticanze di ogni genere? Ci sarebbe un rimedio efficace, che consiste nel mangiare più cacao. Questo non significa che dobbiamo fare una scorta enorme di barrette, tuttavia i benefici per la memoria resi dal cioccolato sono molti, come ha messo in evidenza lo studio statunitense, i cui risultati sono stati pubblicati su Nature Neuroscience. Gli studiosi hanno coinvolto 37 volontari, tutti di età compresa fra i 50 e i 69 anni.

I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: il primo di essi ogni giorno ha bevuto una bevanda ad alto contenuto di cacao, mentre il secondo gruppo ne ha assunto soltanto una piccola dosa quotidiana. Tutto l’esperimento è durato 3 mesi e alla fine si è visto che coloro che avevano assunto più cioccolato erano più abili degli altri nel fare collegamenti mentali più facili e veloci.

Tutto merito dei flavonoli, gli antiossidanti che sono contenuti nei chicchi di cacao, che, secondo quanto è stato affermato dalla ricerca, possono far tornare la memoria di una persona di 60 anni a quella di un 30enne o di un 40enne. Sono davvero efficaci le proprietà benefiche del cioccolato, perché esso ci dà una carica di energia in più che possiamo sfruttare nelle performances da affrontare.

Il cioccolato inoltre rientra fra i cibi da consumare contro lo stress da lavoro. Quindi, via libera al cacao, anche se i ricercatori hanno spiegato che la bevanda somministrata era stata appositamente studiata. Il segreto per migliorare la memoria consisterebbe nel leggere le informazioni sulle confezioni, optando per quelle barrette in cui la concentrazione di cacao è più alta.

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