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Orme sulla sabbia..

Questa notte ho fatto un sogno, ho sognato che camminavo sulla sabbia accompagnato dal Signore, e sullo schermo della notte erano proiettati tutti i giorni della mia vita. Ho guardato indietro e ho visto che per ogni giorno della mia vita, apparivano orme sulla sabbia: una mia e una del Signore. Così sono andato avanti, finché tutti i miei giorni si esaurirono. Allora mi fermai guardando indietro, notando che in certi posti c’era solo un’orma…. Questi posti coincidevano con i giorni più difficili della mia vita; i giorni di maggior angustia, maggiore paura e maggior dolore… Ho domandato allora: “Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me in tutti i giorni della mia vita, ed io ho accettato di vivere con te, ma perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti peggiori della mia vita?” Ed il Signore rispose: “Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato con te durante tutto il tuo cammino e che non ti avrei lasciato solo neppure un attimo, e non ti ho lasciato…. I giorni in cui tu hai visto solo un’orma sulla sabbia, sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio”.(Margaret Fishback Powers)
Da fine marzo obbligo di bancomat per pagamenti superiori a 30 euro..

Neve e gelo dall'Artico: è in arrivo il «vero» inverno. Ma durerà solo fino al week end

26 gennaio 2014 - Schumacher, il parere del neurochirurgo - "Recupero? inaspettato, non impossibile"

Il prof. di neurologia dell'ateneo di Bordeaux: "Il tempo gioca a suo sfavore. Il recupero? Difficile" Sono passati più di venti giorni dal tragico incidente sulla neve che ha ridotto Michael Schumacher in coma. Da allora, il campione tedesco - ricoverato nell'ospedale diGrenoble - è stato sottoposto a due interventi chirurgici per cercare di ridurre gli ematomi, ma il cauto ottimismo filtrato nei primi giorni sta pian piano scemando, e le possibilità che si risvegli si assottigliano giorno dopo giorno. "Calano le possibilità" - A confermarlo è Jean-Marc Orgogozo, professore di neurologia all'Università di Bordeaux e direttore della Federazione di neuroscienze, che in un'intervista rilasciata al quotidiano francese Le Point ha provato a fare chiarezza sulla situazione clinica di Schumacher: "Pur non sapendo le cose con esattezza, purtroppo il tempo gioca a sfavore. Ogni giorno che passa diminuiscono le possibilità che la situazione migliori. L'intervento dei neurochirurghi sul trauma 'chiuso' doveva dare un beneficio se non immediato, almeno veloce. Se ciò non avviene significa che le lesioni sono ampie e diffuse e hanno poche chance di regredire", ha affermato il medico transalpino. "Quadro preoccupante" - Dopo tutto questo tempo le possibilità di un "risveglio" sono poche, ma la speranza è l'ultima a morire: "La terapia attuale stabilizza le lesioni che si ritengono irreversibili - ha aggiunto il luminare -, ma se il danno è troppo grande a lungo andare non serve, anche perché il coma può causare complicazioni al sistema immunitario, mentre l'ipotermia ha un impatto negativo sulla circolazione. In generale, dopo un certo periodo si inizia con un coma più leggero e si vede cosa succede. Non posso aggiungere altro non vedendo le cartelle cliniche, ma è essenziale svegliare il ferito altrimenti non c'è più speranza. Dopo tre settimane non aver riscontri positivi è inquietante e bisogna essere consapevoli che un grave trauma cranico con edemi diffusi è complicato qualunque cosa si faccia. Che Schumacher recuperi senza conseguenze è inaspettato, ma non impossibile". (26 gennaio 2014)
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