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Festa della Donna: le origini e la vera storia dell'8 marzo..

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La frutta: un elisir di lunga vita..Mangiare tanta frutta allunga la vita. A confermarlo...

Mangiare tanta frutta allunga la vita. A confermarlo è uno studio del Karolinska Institutt di Stoccolma , diretto dal dottor Andrea Bellavia e pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition. La ricerca ha coinvolto più di 70mila volontari tra uomini e donne, di età compresa tra i 45 e gli 83 anni, analizzandone dieta e salute per 13 anni.Dallo studio è quindi emerso che i consumatori i frutta e verdura avessero una tendenza a vivere più a lungo, in media tre anni in più, mentre sarebbero risultati più soggetti a morte improvvisa coloro che consumavano meno di cinque porzioni di frutta e verdura al giorno. In particolare, rispetto a chi si garantisce 5 porzioni di frutta e verdura al giorno chi non ne mangia mai è risultato avere un'aspettativa di vita ridotta di 3 anni e un tasso di mortalità superiore del 53%.Considerando separatamente frutta e verdura è stato possibile stabilire che chi non mangia mai frutta vive 19 mesi in meno rispetto a chi mangia un frutto al giorno e che chi mangia 3 porzioni di verdura al giorno vive 32 mesi più a lungo rispetto a chi non ne mangia mai. Secondo il dottor Bellavia, ciò potrebbe essere ricondotto agli antiossidanti che contenuti nella frutta sarebbero in grado di aiutare il corpo nei momenti di stanchezza e difficoltà.
Un centesimo che vale oltre 2.500 Euro, eccolo il “Gronchi rosa” della moneta
Ecco la monetina da un centesimo che la Bolaffi definisce «il Gronchi rosa dell’euro».
Il richiamo è al famoso francobollo stampato con un errore nel 1961, immediatamente ritirato e mandato al macero; i pochi rettangolini di carta superstiti sono tuttora molto ricercati dai collezionisti e oggi valgono circa mille euro (mentre il valore facciale era di 205 lire, cioè sui 40 centesimi di euro). Nel caso d’attualità che riguarda le monete, l’errore è un conio con valore facciale da 1 centesimo ma con il diametro e l’immagine al dritto della moneta da 2 centesimi, la Mole antonelliana di Torino, anziché l’immagine di Castel del Monte (in Puglia) che dovrebbe essere su tutte le monetine da 1 centesimo.
Anche queste monetine sbagliate, come era successo col Gronchi rosa, sono state ritirate non appena ci si è accorti dell’errore; ma anche nel caso del «centesimo Mole» alcuni esemplari sono sfuggiti alla distruzione. Ne è nato un caso giudiziario lungo 11 anni che si è risolto solo ieri e che permetterà di mettere presto sul mercato del collezionismo il primo esemplare di «centesimo Mole».
Nel 2002 la Bolaffi di Torino, che commercia francobolli ma anche monete e altri oggetti, aveva annunciato di essere venuta in possesso di sei esemplari dell’errore di conio, rinvenuti in alcuni mini-kit distribuiti dalle banche e dagli uffici postali nel periodo propedeutico all’introduzione dell’euro (che in quel periodo stava sostituendo la lira). La notizia aveva scatenato un caso mediatico e acceso l’interesse dei collezionisti. Ma subito dopo, queste sei monetine erano state sequestrate dalla Guardia di Finanza per indagini.
Il contenzioso con il Museo della Zecca dell’Istituto poligrafico della Zecca di Stato, che ne rivendicava la legittima proprietà, è durato appunto 11 anni, e solo ieri si è concluso con una sentenza del Tribunale di Roma (1278/13) che ha decretato che l’azienda Bolaffi detiene il legittimo possesso e la possibilità di commercializzare le monete.
Per la Bolaffi è un bel colpo perché si trova a disporre di alcune fra le più rare monete in euro attualmente sul mercato; l’azienda annuncia la vendita all’asta di un primo esemplare il prossimo 23 maggio con una base di partenza di 2.500 euro.
Ma pare che i sei centesimi nella mani della Bolaffi non siano gli unici in circolazione; gli esperti stimano che le monetine sfuggite alla distruzione nel 2002 siano almeno un centinaio, e ora la stessa Bolaffi valuta che «dopo questa sentenza è plausibile che altre ne vengano alla luce».
Adesso vale la pena dare un’occhiatina a tutti i centesimi che abbiamo in tasca: se hanno la cifra 1 da una parte e la Mole antonelliana dall’altra è un bel colpo. È molto improbabile che le ritroviamo davvero nel borsellino o nel portafoglio, ma queste benedette monetine sbagliate saranno pure da qualche parte.
Io vado a letto..(Dedicato alle donne)

Marito e moglie stanno guardando la tv quando lei dice 'Sono stanca, è tardi, penso che andrò a letto' Va in cucina a preparare i panini per l'indomani. Sistema le tazza per la colazione, estrae la carne dal freezer per la cena del giorno dopo, controlla la scatola dei cereali, riempie la zuccheriera, mette cucchiai e piattini sulla tavola per la mattina successiva. Poi mette i vestiti bagnati nell'asciugatore, i panni nella lavatrice, stira una maglia e sistema un bottone, prende i giochi lasciati sul tavolo, mette in carica il telefono, ripone l'elenco telefonico e da l'acqua alle piantine. Sbadiglia, si stira e mentre va verso la camera da letto, si ferma allo scrittoio per una nota alla maestra, conta i soldi per la gita, tira fuori un libro da sotto la sedia e aggiunge tre cose alle lista delle cose urgenti da fare. Firma un biglietto d'auguri per un'amica ci scrive l'indirizzo e scrive una nota per il salumiere e mette tutto vicino alla propria roba. Va in bagno, lava la faccia, i denti, mette la crema antirughe, lava le mani, controlla le unghie e mette a posto l'asciugamano. 'Pensavo stessi andando a letto' commenta il marito. 'Ci sto andando', dice lei. Mette un pò d'acqua nella ciotola del cane mette fuori il gatto, chiude a chiave le porte e accende la luce fuori. Dà un'occhiata ai bimbi, raccoglie una maglia, butta i calzini nella cesta e parla con uno di loro che sta ancora facendo i compiti. Finalmente nella sua stanza.. tira fuori i vestiti e scarpe per l'indomani, mette la vestaglia, programma la sveglia e finalmente è seduta sul letto. In quel momento, il marito spegne la tv e annuncia: 'Vado a letto'. Va in bagno, fa la pipì, si gratta il sedere mentre da un'occhiata allo specchio e pensa: ' che "palle" domani devo farmi la barba'.. e senza altri pensieri va a dormire. Niente di strano non vi pare? Ora chiedetevi perché le donne vivono più a lungo.. Perché sono fatte per i percorsi lunghi (e non possono morire perchè prima hanno molte cose da fare). dedica questo link alle donne fenomenali che conosci e magari anche a qualche uomo che non fa mai male. E poi? puoi andare a letto!
Istat: debito pubblico record al 132,6% nel 2013..I dati mostrano una contrazione degli...

Roma - 03 marzo 2014
Il debito pubblico è salito al livello record del 132,6% del Pil nel 2013. I dati Istat mostrano che si tratta del livello più alto dall'inizio delle serie storiche confrontabili nel 1990. Nel 2012 il debito era risultato pari al 127% del Pil.
Per quato riguarda il Pil, si parla di meno 1,9% in volume. Nel 2012 si era registrato un calo pari al 2,4%. Con la caduta segnata lo scorso anno, il prodotto è sceso sotto i livelli del 2000. L'ultima stima del governo prevedeva un contrazione dell'1,7%. Ai prezzi di mercato il Pil nel 2013 è risultato pari a 1.560.024 milioni di euro correnti, con una riduzione dello 0,4% rispetto all'anno precedente.
Chiude al 3% il defici/pil 2013. L'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche (AP), misurato in rapporto al Pil, è stato pari al 3,0%, stabile rispetto all'anno precedente.
Consumi
Spesa per consumi delle famiglie diminuita del 2,6%, dopo il crollo del 4% già registrato nel 2012. Negli alimentari acquisti in calo del 3,1%, per la sanità del 5,7% e per l'abbigliamento del 5,2%.
ITALIA Pil -1,9%. Nel 2012 si era registrato un calo pari al 2,4% Istat: debito pubblico record al 132,6% nel 2013 I dati mostrano una contrazione degli acquisti: la spesa per consumi delle famiglie è diminuita del 2,6%, dopo il crollo del 4% già registrato nel 2012; negli alimentari calo del 3,1%, per la sanità del 5,7% e per l'abbigliamento del 5,2%
Pressione fiscale pari al 43,8%
La pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) è risultata pari al 43,8% nel 2013 in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al 2012.
Importazioni esportazioni
La diminuzione del Pil nel 2013 è stata accompagnata da un calo delle importazioni di beni e servizi del 2,8%, che ha accentuato la contrazione delle risorse disponibili, risultata pari al 2,1%. Dal lato degli impieghi si registrano contrazioni sia dei consumi finali nazionali (-2,2%), sia degli investimenti fissi lordi (-4,7%).
Un contributo positivo alla variazione del Pil (+0,8 punti percentuali) è venuto dalla domanda estera netta, mentre è risultato ampiamente negativo l'apporto della domanda nazionale (-2,6 punti) e quasi nullo (-0,1 punti) quello della variazione delle scorte.
Nel 2013 il deflatore del Pil è aumentato dell'1,4%, il deflatore della spesa delle famiglie residenti dell'1,3% e quello dei consumi interni dell'1,4%. Infine, l'incremento del deflatore degli investimenti fissi lordi è stato dello 0,3%. Anche nel 2013 si è registrato un miglioramento nella ragione di scambio con l'estero, quale risultante di una diminuzione dell'1,9% del deflatore delle importazioni di beni e servizi e di una variazione nulla di quello delle esportazioni.
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