ATTENZIONE: Dal 3 novembre patente e libretto dovranno portare lo stesso nome..


altrimenti si rischierà una multa fino a 750 euro. In arrivo verbali salatissimi per gli automobilisti indisciplinati. Dal 3 novembre la carta di circolazione e la patente dovranno coincidere: gli automobilisti che usano vetture non intestate a loro nome e che non aggiorneranno la carta di circolazione, potranno incappare in multa da 750 euro. La registrazione dovrà essere fatta alla Motorizzazione e sulla carta di circolazione dovrà essere annotato il nome di chi utilizza in modo costante l’auto di proprietà altrui per oltre 30 giorni. Sono esenti coloro che usano già un mezzo non di loro proprietà o possiedono un’intestazione non aggiornata prima della data dell’entrata in vigore delle nuove norme o coloro che usano auto di familiari conviventi (aventi la residenza nello stesso indirizzo). Le categorie che invece saranno maggiormente colpite sono coloro che utilizzano auto aziendali. L’obbligo è per ogni tipo di veicolo e sarà rivolto sia alle persone fisiche che alle persone giuridiche.

Attenzione:
Esentati coloro che usano già un mezzo non di loro proprietà o possiedono un’intestazione non aggiornata prima della data dell'entrata in vigore delle nuove norme.

È arrivato "Attila", vento freddo dall'artico. Temperature in..


picchiata.Un impetuoso vortice artico, è piombato sull'Italia già da mercoledì 22 ottobre, facendo scendere le temperature di almeno 10 gradi. Vento forte e freddo colpisce il Nord fino al Centro Italia per estendersi a tutta la penisola nella giornata di giovedì 23 ottobre. Il tempo peggiora al Nordest, soprattutto sul Friuli Venezia Giulia con piogge diffuse e forte maltempo sulla Venezia Giulia, piogge anche su parte della Lombardia e sul Veneto. Non si escludono dei temporali anche su queste due regioni. Il maltempo durerà fino a venerdì, poi sabato e domenica una tregua con le temperature che inizieranno a salire.

La vera storia di Halloween... Dalle origini ai giorni nostri.


Sapete che la vera storia di Halloween non è un prodotto made in USA, ma affonda le sue radici nella cultura celtica delle isole britanniche, soprattutto dell’Irlanda, e risale a molto tempo prima della conquista romana di quei territori. Per cui la vera storia di Halloween è made in Ireland!

Halloween parte dalla doppia divisione che i Celti facevano dell’anno, l’estate andava da Beltane (primo maggio o calendimaggio, festa celebrativa del risveglio della natura, fondata su antichissimi culti agrari e riti magici per propiziare la fecondità dei campi, degli animali e degli uomini) a Samhain fine dell’estate, e l’inverno da Samhain a Beltane.

L’anno nuovo, allora, cominciava con il 1° novembre, con l’arrivo dell’autunno, questo momento di passaggio e di festa era chiamato Samhain, festa caratterizzata dal colore arancio, che ricordava la mietitura, e dal nero che simboleggiava l’imminente buio dell’inverno.
La stagione della raccolta era finita, gli armenti venivano portati nei campi e alcune bestie venivano macellate. Le famiglie si riunivano per una stagione di lunghe notti di lavori in casa e di racconti.

Per i celti questo periodo era magico poichè essi credevano che quello era il momento dell’anno in cui il velo tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti diventava ancora più sottile: i vivi potevano comunicare con i morti, ed i morti ritornavano sulla terra; il popolo celta credeva, inoltre, che esseri magici fossero ben visibili in questo periodo e spesso si pensava che tali creature fossero ostili agli uomini, poiché questi avevano occupato le loro terre. Durante questa notte vagavano nel mondo per attirare gli umani e farli perdere in mondi incantati, dove sarebbero rimasti intrappolati per sempre. Ma i vivi, per scoraggiarli, rendevano le loro case poco accoglienti, spegnendo i fuochi nei camini, e i loro corpi orribili mascherandosi da mostri.

I Romani conquistatori cercarono di cristianizzare l’Irlanda e le altre isole celtiche, una volta sconfitti gli antichi abitanti. Divenne però chiaro alla Chiesa, molto presto, che i Celti, nonostante la loro apparente sottomissione continuavano ad aderire testardamente ad alcuni elementi del loro vecchio credo. Così, nel settimo secolo la Chiesa spostò il giorno di Ognissanti, (in onore dei primi martiri) da maggio al primo novembre, in modo da unirla agli antichi rituali celti del 31 ottobre, e si impadronì anche di molti dei simboli residui associati al Samhain assegnando a questi nuovi significati.

Si consolidò così la tradizione di celebrare il giorno di Ognissanti durante i riti di inizio dell’autunno. In questa giornata si onoravano tutti i santi, non solo i primi martiri cristiani, e il giorno seguente venne dedicato al ricordo di tutti i morti: questo accostamento di festa e lutto rinforzò l’associazione con le celebrazioni celtiche di una stagione dell’anno infestata dagli spiriti.
Lo Spirito della festa, però, si trasformò con il passare del tempo: questi spiriti, considerati prima potenti divennero simbolo di male e diavoleria. La chiesa affermava, infatti, che gli dei e le dee e tutti gli altri esseri soprannaturali delle religioni antiche fossero di impronta diabolica, che le forze spirituali con cui le persone venivano in contatto erano vere, ma che costituivano delle manifestazioni del diavolo, che conduceva l’uomo l’adorazione di falsi idoli. A questo si deve la presenza, durante le celebrazioni per Halloween, di rappresentazioni di fantasmi, scheletri, simboli della morte, del diavolo e di altre creature maligne, come le streghe.

La vera storia di Halloween smentisce che tali credenze arrivino dall’America, infatti la festa di Halloween è arrivata negli USA molto più tardi, solo a metà ottocento, portata dagli emigranti irlandesi. È così che nasce la tradizione per cui il 31 ottobre ci si traveste, e si decorano le case con scheletri di carta e zucche dal ghigno satanico, e piccoli gruppi di bambini, accompagnati dai genitori, fanno visita a tutte le case del vicinato pronunciando la fatidica domanda: “Dolcetto o scherzetto?” (Trick or Treat?).

La vera storia di Halloween, inoltre fa capire che questa frase non abbia origine dai celti ma da una pratica europea che vuole che nel giorno di Ognissanti (All Hallows Eve in inglese da cui deriva Halloween), i primi Cristiani vagavano di villaggio in villaggio elemosinando un po’ di dolci in cambio di preghiere in suffragio dei parenti defunti la cui ricorrenza era il giorno dopo, il 2 Novembre.

Fra sabato 25 e domenica 26 ottobre torna l'ora solare. Sei più..


Gufo o Allodola?

Irritabilità e stanchezza, fatica nella concentrazione, flessione del tono dell'umore. Sono solo alcuni effetti possibili del ritorno all’ora solare che ci aspetta il prossimo week end. Nella notte fra sabato 25 e domenica 26 ottobre dovremo tutti spostare le lancette un'ora indietro. Quindi potremo dormire un'ora in più. Ma non è tutto oro quello che luccica. Si stima che ben 12 milioni di italiani possano soffrire disagi, in questa fase dell'anno, anche per il ritorno all’ora solare.

«L'effetto del cambio di orario sulle persone può essere molto diverso da persona a persona - afferma lo psichiatra Michele Cucchi, direttore scientifico del Centro Medico Sant’Agostino di Milano - soprattutto in funzione del loro essere costituzionalmente più “gufi” o “allodole”: i primi, più simili agli animali notturni, prediligono lavorare e essere attivi alla sera; mentre le allodole, per le quali “il mattino ha l'oro in bocca”, hanno una spiccata propensione a rendere maggiormente nelle prime ore della giornata».

E saranno proprio loro, le persone più mattiniere, «a risentire di più del cambio dell'ora legale», spiega lo psichiatra.

Questione d’età, ma anche di sesso. Un fattore importante che modula l'effetto dei ritmi biologici sulla performance è l'età. «Spesso i giovani hanno un profilo ad alta performance alla sera, mentre i meno giovani prediligono partire con il piede giusto alla mattina presto - aggiunge Cucchi -. I meno giovani sono inoltre più resistenti alla riduzione delle ore di sonno e riescono a rendere meglio anche quando dormono poco».
Ma la cronobiologia è anche una questione di genere: «le donne, a prescindere dall'età, tendono ad essere più mattutine, ossia “allodole”» sostiene lo psichiatra. Invece i serotini soffrono tipicamente dell'inerzia da risveglio, quello stato per cui carburare è davvero difficile alla mattina.

Gufi o allodole: le differenze sono sostanziali, anche sul lavoro Le caratteritiche del bioritmo - e dunque i relativi problemi di desincronizzazione - possono condizionare anche la resa lavorativa. In alcuni casi di più, in altri di meno. «Le attività cognitive principalmente influenzate dal profilo cronobiologico e dalla desincronizzazione dei ritmi - spiega Cucchi - sono quelle che coinvolgono l'attenzione selettiva, i compiti di decisione e distinzione fra stimoli a diversa rilevanza: come ad esempio lavorare con i numeri, studiare, analizzare documenti, verificare la congruenza di contratti».

Invece, risentono meno di questi fattori i compiti cognitivi basati su processi, seppur complessi, ma automatici come gesti ripetitivi, procedure computerizzate in sequenza, utilizzo di conoscenze, categorizzazione di stimoli e catalogazione di documenti. (Fonte: "IlSole24ORE")

Ecco la classifica dei peggiori tonni in scatola secondo Greenpeace..


Stilata da Greenpeace la classifica in merito alla qualità del tonno che finisce sulle nostre tavole, la classifica considera parametri basati sull’ecosostenibilità questo perchè alcune Case produttrici utilizzano la pesca con le reti e non con le canne a tutto discapito degli esemplari più giovani, impedendo il ripopolamento delle specie nonché il coinvolgimento nella cattura, di altre specie non adatte all’alimentazione umana come squali e tartarughe.

Ecco i migliori:
Al primo posto si conferma Asdomar perché mantiene i propri impegni mettendoli in pratica.

Al secondo posto Mareblu che promette di utilizzare solo tonno pescato in modo sostenibile nel 100% dei suoi prodotti entro il 2016.

Rio Mare rimane indietro con un impegno a metà.

Agli ultimi posti Nostromo, MareAperto STAR e Maruzzella per non aver adottato nessun criterio per garantire ai consumatori che il proprio tonno non arriva da una pesca distruttiva.

“Nonno come posso fare per diventare più buono?” (Bellissimo da leggere)


C’era una volta un bambino che faceva tante cose cattive; questo bambino faceva arrabbiare tutti e a tutti arrecava dei gran dolori con misfatti e insulti.
Un giorno però il bambino cominciò a capire il male che stava facendo e ne provò dolore anch’egli, così decise di diventare “buono”.

Andò dal nonno e gli disse: “Nonno come posso fare per diventare più buono?”; e il nonno, saggia persona, gli rispose: “Vedi quella staccionata laggiù? Ogni volta che fai un’azione cattiva andrai presso quella staccionata e con un martello ci metterai un chiodo”, il bambino all’inizio fu un po’ sorpreso da questo consiglio, poi però fece come gli disse il nonno. Nonostante le buone intenzioni del bambino, i chiodi nella staccionata furono molti! Ma cominciava a diminuire la frequenza con cui il bambino inchiodava, fino ad arrivare al giorno in cui il bambino non ne mise neppure uno! Allora il bambino andò dal nonno e disse: “Nonno finalmente non faccio più cattive azioni, ma ancora non mi sento buono!”, e il nonno disse “Bene, ora vai alla staccionata e con questo cacciavite comincia a togliere tutti i chiodi che hai messo”; il bambino fece come gli disse il nonno. Ci volle un po’ di tempo ma i chiodi furono tutti rimossi, il bambino tornò dal nonno e il nonno gli disse: “cosa noti?”, e il bambino “bè, ora al posto dei chiodi ci sono tanti buchi!” e il nonno “Ecco, quello è il male che hai causato, a volte non basta non fare cattive azioni per sentirci buoni, dovremmo cominciare a togliere i “chiodi” dalla nostra staccionata e vedere quanto profondi sono i “buchi lasciati”, a volte capita che il tempo otturi quei buchi, altre volte quei buchi sono talmente profondi che nemmeno il tempo riesce a chiudere, altre volte ancora lasciamo lì quei chiodi senza volerli rimuovere”.

La coscienza è come la staccionata in cui quel bambino poneva dei chiodi; a volte non vogliamo vederla ma è lì che aspetta che tu tolga quei chiodi e che ripari il male fatto; ma è molto più facile martellare un chiodo che toglierlo.

Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà.. (Una grande verità, leggetela)


C’era una volta una coppia con un figlio di 12 anni e un asino.
Decisero di viaggiare, di lavorare e di conoscere il mondo.
Così partirono tutti e tre con il loro asino.

Arrivati nel primo paese, la gente commentava: “guardate quel ragazzo quanto è maleducato…lui sull’asino e i poveri genitori, già anziani, che lo tirano”. Allora la moglie disse a suo marito: “non permettiamo che la gente parli male di nostro figlio.”
Il marito lo fece scendere e salì sull’asino.

Arrivati al secondo paese, la gente mormorava: “guardate che svergognato quel tipo…lascia che il ragazzo e la povera moglie tirino l’asino, mentre lui vi sta comodamente in groppa”.
Allora, presero la decisione di far salire la moglie, mentre padre e figlio tenevano le redini per tirare l’asino.

Arrivati al terzo paese, la gente commentava: “pover’uomo! dopo aver lavorato tutto il giorno, lascia che la moglie salga sull’asino.
E povero figlio, chissà cosa gli spetta, con una madre del genere!

Allora si misero d’accordo e decisero di sedersi tutti e tre sull’asino per cominciare nuovamente il pellegrinaggio.
Arrivati al paese successivo, ascoltarono cosa diceva la gente del paese: sono delle bestie, più bestie dell’asino che li porta. Gli spaccheranno la schiena!

Alla fine, decisero di scendere tutti e camminare insieme all’asino ma, passando per il paese seguente, non potevano credere a ciò che le voci dicevano ridendo: “guarda quei tre idioti: camminano, anche se hanno un asino che potrebbe portarli!”

Conclusione: ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei.
Quindi: vivi come credi. fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi… una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali.
Quindi: canta, ridi, balla, ama… e vivi intensamente ogni momento della tua vita… prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi.

E tu hai preso il treno dei tuoi sogni?!?.. Oppure..


l'hai perso?.. Si sente spesso dire - " ho perso il treno" - con riferimento ad un'importante occasione perduta.
In verità all'infuori di noi, non c'è nulla, persona o cosa, che di per se stessa possa modificarci la vita. Il cambiamento, la volontà di cambiare è dentro di noi, siamo noi che ci mettiamo in moto. Se abbiamo - " perso il treno" - vuol dire che non eravamo abbastanza pronti e decisi per salirci sopra. (M. Morry)

I 10 segreti del cuore..


Primo segreto: Attrazione
“Qual è il motivo per cui un certo tipo di uomo o di donna ti attrae come per magia e altri sebbene più indicati per instaurare un rapporto di coppia funzionante non ti attirano per niente? Come mai tutte le tue relazioni hanno uno svolgimento simile, nonostante i tuoi tentativi di cambiare le cose?” Solo capendo il tuo magnete potrai capire chi attrai e perché. Tutto ha un senso. “Non si tratta del tuo corpo. E’ molto più facile… si tratta della tua emanazione.”

Secondo segreto: Lo Specchio
“Tutto quel che attrai è come uno specchio che ti mostra ciò che si trova nel tuo magnete, affinché tu possa orientarti meglio”. Non sempre è facile intuire il principio dello specchio, “il motivo è che lo specchio non si limita a riflettere quello che sei precisamente, ma ti mostra molto di più.”

Terzo segreto: Chiarezza
“Chi sei? Dove vuoi andare? Quali sono i tuoi desideri? Cosa vorresti assolutamente sperimentare? Con che genere di persone desideri stare? Qual è per te il senso della vita, in questo momento o in generale?” “Non sono domande facili e anche se trovi le risposte, queste possono cambiare nel corso del tempo. Per fortuna non si tratta tanto di dare risposte complete o definitive, quanto di imparare a sentire in che direzione si vuole andare.”

Quarto segreto: la Propria Fonte
“Qualunque cosa tu cerchi negli altri si trova già dentro di te, allora di cosa sei fondamentalmente alla ricerca? Di sensazioni!” “Nessuno può darti l’amore perché ce l’hai già dentro di te. Questo lo sai. Guarda la foto di un bambino felice. Lo senti? Non ricevi niente e tuttavia lo senti, è lo stesso amore che provi quando hai vicino una persona a cui vuoi bene.”

Quinto segreto: il Potere dei Simboli
“Finché credi in un simbolo, questo continuerà a riapparire nella tua vita o nei tuoi rapporti, dal momento che risuona nel magnete di altre persone che se ne sentono inconsciamente attratte.” “Un oggetto o un’azione rappresenta qualcosa. Questa perlomeno è la tua esperienza e ritieni sia evidente per chiunque. Ma è davvero così?”

Sesto segreto: la Profezia Autorealizzante
“Le persone che ti stanno accanto si comportano raramente come vorresti, ma piuttosto come temi che accada?” Forse “le tue parole o le tue azioni non corrispondono ai tuoi pensieri o ai tuoi sentimenti. Gli altri saranno quindi diffidenti nei tuoi confronti e ti terranno a distanza.” Sono i tuoi veri pensieri e sentimenti ad agire con maggiore intensità.

Settimo segreto: Amore di sè
“Quando sei insicuro sulle decisioni da prendere e le azioni da compiere… Quando vuoi trasformare i pensieri e le sensazioni sgradevoli… Chiediti sempre: “Cosa farebbe l’amore?” “Se ti sacrifichi per qualcuno perché pensi che lo si possa anche fare quando si ama, chiediti se l’amore si comporterebbe così. L’amore vorrebbe che tu ti facessi questo? Vorrebbe che tu seguissi un’idea di amore in cui l’affetto è legato alla sofferenza?”

Ottavo segreto: lo Spazio Interiore
“Lo spazio interiore è quel luogo dentro di te destinato ad accogliere ciò che desideri. Ogni volta che ti permetti di sentirlo, attivi il tuo magnete facendogli attirare con maggiore intensità l’oggetto dei tuoi desideri”. “Molti non vogliono accostarsi a questo spazio perché temono di provare un senso di insoddisfazione e vuoto. Ma questa fonte fa parte di te.

Nono segreto: Decisione e Azione
Metti già in atto quello che vuoi realizzare! Comportati come se ti fosse già stato permesso e tu lo stessi già sperimentando. L’universo ama sentirti agire e risponde di conseguenza.

Decimo segreto: la Forza del Presente
Decidi nel presente: usa la forza dell’intuizione. Ogni volta che decide l’intelletto è il passato a decidere. Lo scopo della nostra vita non è produrre risultati, ma provare esperienze. (Dal libro: "Il Segreto del cuore" di Ruediger Schache.)

Buonanotte a te che oggi..


hai dovuto affrontare grandi prove. A te, perché hanno tentato di spegnerti la speranza. A te che soffri e non trovi pace. A te che stai avendo pensieri tristi e malinconici. A te che hai donato un pò del tuo tempo a chi ne ha avuto bisogno e a te che invece di tempo non te ne ha dedicato nessuno. A te che sorridi perchè sai che al mattino trovi qualcuno al tuo fianco e anche a te che al tuo fianco non hai nessuno.(Carla Compierchio)

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