Una donna si sveglia di notte e vede che suo marito... (Barzelletta)


non è a letto. Si infila una vestaglia e scende in cucina. Trova suo marito seduto con una tazza di caffè di fronte. Sembra che sia assorto in pensieri molto profondi e fissa un punto oltre il muro. Lei vede una lacrima scendere dagli occhi di lui mentre sorseggia il caffè.

Cosa c'è caro? - sussurra lei entrando nella stanza - Perché non vieni a letto?

L'uomo, guardando il suo caffè risponde: Ti ricordi cara di 20 anni fa... quando abbiamo iniziato a frequentarci e tu avevi solo 16 anni?
Si, me lo ricordo!
- risponde lei.
Il marito sospira... le parole non gli vengono facilmente: Ti ricordi di quando tuo padre ci beccò sul sedile della mia macchina che facevamo l'amore? Sì che me lo ricordo... - risponde lei prendendo una sedia e sorridendogli dolcemente. E ti ricordi che tirò fuori un fucile, me lo puntò in faccia e mi disse: "O sposi mia figlia o ti mando in prigione per 20 anni?" Sì... mi ricordo anche questo... e con ciò? Un'altra lacrima sulla guancia... Oggi sarei uscito!!

Filippine, Papa Francesco: "Non si uccide in nome di Dio, non si può deridere la fede altrui" (Video)




Di ritorno dal suo settimo viaggio internazionale, nelle Filippine, dove ha celebrato la messa davanti a sette milioni di fedeli, il Papa ha parlato ancora ai giornalisti: «Paternità responsabile significa che si devono fare figli, ma responsabilmente. Alcuni credono che i cristiani debbono fare come i conigli», ha detto il Pontefice, rispondendo così a una domanda sull’Enciclica «Humanae vitae» di Paolo VI che proibì la contraccezione, e sulla quale anche nelle Filippine la maggior parte dei fedeli cattolici esprime riserve nelle intervistati nei sondaggi. «Sentir dire che tre figli già sono troppi - ha confidato in proposito il Papa - mi mette tristezza, perché tre figli per coppia sono il minimo necessario a mantenere stabile la popolazione».

Il Papa è tornato anche sulle sue parole di alcuni giorni fa sul pugno che anche un amico si può aspettare e che hanno fatto il giro del mondo. Così al ritorno da Manila i giornalisti chiedono chiarimenti a papa Bergoglio sul tema della libertà di fede e di espressione: nessun pugno, ma neppure provocazioni, serve «prudenza».

Pensionato dipendente del comune di Perugia guadagna più di Obama.


Un avvocato (ora pensionato) ex dipendente del Comune di Perugia guadagna più del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Il suo reddito annuo raggiunge la cifra record di 651.000 euro all’anno, che l’uomo percepisce come vitalizio dato dalla somma di pensione, compensi extra e percentuali sulle cause vinte. Il caso è stato segnalato sul Corriere della Sera da Gian Antonio Stella.

La situazione non ha nulla di irregolare, ma come ha scritto anche l’Huffington Post, fa un certo effetto che “l’avvocato di un Comune di poco meno di 170mila abitanti guadagni più del presidente degli Stati Uniti d’America“. In Un’intervista allo stesso Gian Antonio Stella, il super pensionato ha affermato candidamente: “Cosa dovrei dire? No grazie. Non ho avuto concessioni spettacolari. Il posto fisso l’ho vinto per concorso e la percentuale sulle cause me l’ha riconosciuta nel 1978 il Consiglio comunale di Perugia all’unanimità“. Proprio in questa percentuale pare stia la fortuna dell’avvocato in pensione: “Ho fatto tantissime cause. E tantissime ne ho vinte”, ha precisato. Quindi l’ex avvocato del Comune di Perugia ha detto di non essere affatto imbarazzato dal vitalizio che percepisce: “Perché mai? Prendo quel che l’ordinamento mi dà. Cosa dovrei fare? Rinunciare ai soldi?“. Il super pensionato ha poi ricordato anche l’ammontare delle tasse che ogni anno versa allo Stato: “Non mi lamento. Ma che io ridia allo Stato 378 mila euro l’anno non è da tutti”.

Intanto, sul caso l’Inps ha aperto un’inchiesta.

Il bimbo autistico rifiutato dalla scuola.. una sconfitta per tutti... (leggi l'articolo)


La storia di Matteo, il bambino autistico di otto anni che ha dovuto cambiare scuola, raccontata ieri da Alessandro Ponte sul Secolo XIX , riporta d’attualità un tema dimenticato in questo ultimo anno in cui molto si è parlato del sistema scolastico: quello dell’inserimento dei bambini con problemi. Di disabilità si parla spesso a proposito della carriera dei centodiecimila insegnanti di sostegno, se deve essere separata o integrata con quella dei loro colleghi che insegnano le materie del curriculum scolastico; se ne parla perché ad ogni riforma si diminuiscono i fondi e le ore di sostegno per i bambini che ne hanno bisogno, o perché molto spesso i genitori devono ricorrere al Tar per vedersi riconoscere il diritto ad avere quell’insegnante in più dedicato al proprio figlio e alla classe per fare in modo che tutto possa funzionare.

Ma la storia di Matteo (il nome è di fantasia) ci ricorda che per un bambino autistico andare a scuola e trovarsi bene con la sua classe è molto di più che un aspetto organizzativo.

«Questi tre anni sono stati un inferno», racconta il suo papà che è molto arrabbiato e offeso con la scuola e con gli altri genitori. Perché sono stati loro, due di loro — spiega la preside —, a tagliare quell’esile filo che ancora legava Matteo alla sua scuola. «I nostri figli non sono dei badanti», hanno scritto in una lettera alla preside protestando contro questo bambino troppo vivace, alle volte incomprensibile ed eccessivo nelle sue reazioni, e contro il metodo per integrarlo. Non è bastata la risposta della preside: loro si sentivano poco sicuri. E quando i genitori di Matteo l’hanno letta, ennesimo sgarbo al loro bambino malato come quella festa in pizzeria in cui non lo avevano invitato, hanno pensato che «l’inserimento» si poteva dire concluso, male. Probabilmente lo avrebbe pensato qualsiasi genitore.

Ora la preside difende il sistema educativo scelto dalla scuola e le sue collaboratrici. Il papà e la mamma di Matteo dicono che non finisce qui: la scuola non ha fatto abbastanza per il loro bambino fragile. Ma neppure i genitori che hanno scritto la lettera sono i vincitori in questa storia: Matteo ricomincerà altrove, loro non ce l’hanno fatta a sopportare i problemi di un bambino. (Fonte: CORRIERE DELLA SERA)

Carosello: Miguel son mi


Carosello: Taca banda


Gesù e i talenti d'oro.. Parabola. (Video)


Frasi ed espressioni originali lette in giro per l'italia. Troppo divertenti..


Ecco alcuni detti, frasi e i modi di dire letti in uffici, per strada, su camion e un po' ovunque in giro per l'Italia, cioè espressioni originali che non sono di uso comune, né sono i classici proverbi o modi di dire locali.

- Lo stipendio è un diritto acquisito, il lavoro si paga a parte (in un ufficio dell'INPS)

- Non fatevi furbi sennò vi fanno fessi. (sullo striscione ad un comizio)

- La vostra invidia è la mia forza (sul telone di un Ape Car)

- Quello che voi mi augurate, Dio ve lo deve raddoppiare (sul retro di un Fiorino FIAT)

- Non provare a sorpassarmi, sennò ti denuncio. (sul lunotto di una vecchia 500)

- Ricorda: nulla è per sempre, manco la morte di mia suocera. (su un muro)

- Io e te quattro metri sopra il cielo perchè a tre metri sotto terra stanno molta gente. (su di un muro a Roma)

- Ormai si conosce il prezzo di tutto e il valore di nulla, tu non hai prezzo e vali più di qualsiasi altra cosa. (su un muro)

- C'è talmente tanta crisi che nemmeno i sofficini ridono più. (su un muro)

- Perdi un minuto di vita, ma non perdere la vita per un minuto: aspetta a sorpassare. (sul retro di un camion)

- Meno internet, più cabernet (su un muro in Veneto)

- Le donne buone vanno in paradiso, le altre dappertutto, pure a casa mia. (in un bar del Veneto)

- Solo i morti vedono la pace. (su un muro)

- Donne! Non piangete se vado via, ma pregate che io ritorni. (sul retro di un camion per il Kuwait)

- La velocità che è virtù genera un vizio che è la fretta. (su un muro)

- Sono come un sasso grezzo, ma dentro sono un diamante, ho molte facce. (su un muro)

- Alle donne ci penso io, alle curve ci pensa Dio spero che non vado a schiantarmi pure io. (sul fronte della cabina di un camion)

- Il possibile l'ho fatto, l'impossibile lo sto fando, per i miracoli mi sto atressando (in un bar)

- Ciò che ci uccide ci rafforza. (su un muro di una villa)

- Lo scopo della mia vita è far conoscere al mondo i piaceri della carne. (in una macelleria)

- Se insisti e resisti raggiungi e conquisti, ma tu li hai visti? (sulla facciata di un palazzo di Roma)

- E ridi ca..o, tanto è inutile prendere la vita sul serio, non se ne esce vivi. (al mercato di Ferrara)

ATTENZIONE: ecco come riconoscere se il nostro bancomat è stato violato.. (video)

per portarci via del denaro, guardiamo il video:


Sapevate che è possibile dimagrire con la menta? In molti pensano...


che sia utile solo a”rinfrescare”, invece è anche utile a dimagrire e curare!

Ecco il perchè: per dimagrire basta il mentolo, o meglio, la sensazione di freddo provocata dal principio attivo contenuto nell’olio essenziale di menta: sembra proprio che l’azione rinfrescate sia in grado di bruciare i grassi in eccesso, ma come? La facoltà di Medicina dell’Università di Padova, coordinata da Marco Rossato della Clinica Medica 3, ha svolto una ricerca che è stata recentemente pubblicata sulla rivista inglese “Molecular and Cellular Endocrinology” che dimostra proprio le proprietà benefiche del mentolo. Sembra infatti che sia in grado di indurre una trasformazione del tessuto adiposo bianco (l'odiato grasso) in un tessuto adiposo simile al tessuto adiposo bruno, conosciuto per la proprietà di produrre calore ed energia bruciando i grassi.

Tuttavia, ci sono altri modi di consumare la menta per potenziare i suoi effetti dimagranti. Questo è il caso del tè alla menta,

molto popolare nella cultura araba, che somma alle proprietà della menta per bruciare grassi, i benefici del tè verde per dimagrire.

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