Dopo di me non sarà più la stessa cosa...


Dopo di me non sarà più la stessa cosa, fidati. Non ho nessuna pretesa. Non ho nessuna particolarità. Gli occhi sono marroni, non ho mai la risposta giusta al momento giusto, i miei capelli sono insignificanti. Dopo di me, però, non sarà più la stessa cosa per te. Come faccio ad esserne certa? Ti sei guardato in giro? Di persone che amano come me ce ne sono rimaste poche, e di questo sono sicura. Non mi innamoro allo scoccare di ogni mezzanotte di sabati sera alcolici. Non mi innamoro mai, tranne una volta. Ti parlo, ti parlo tanto. Ti ascolto, ti ascolto tanto. Faccio l’amore piangendo e ridendo insieme. Forte, fortissimo. Lecco le tue dita e arrossisco. Penso a una serata tutta per noi e mi pervade quel senso di felicità che non mi apparteneva da molti anni, da quando ero piccola e mio padre e mia madre si baciavano davanti a me. Mi sforzo di capirti. Sono la tua amica con la gonna troppo corta per non provare un brivido. Ti faccio impazzire. Forse non mi ami ma io so di averti fatto impazzire. Con tutti i miei capricci, i miei sensi di colpa, le mie voglie, le mie perversioni, i miei occhi simili a tanti altri occhi ma così spesso languidi da volerci nuotare dentro. Tu sei pazzo di me. Adesso puoi anche andartene, e lo farai, eccome se lo farai, perché lo so che quelle come me fanno paura, eccome se ne fanno. Vattene, tanto mi sognerai per sempre. Tra vent’anni, una sera, ti ecciterai ancora pensando alla mia schiena nuda. Per te non sarà più la stessa cosa, dopo di me. Magari non mi ami, ma questo non vuol dire niente. Trovami una che ti guarda negli occhi come ti ci guardo io. E se la trovi mandala via, perché non sono io. Pentiti tra qualche mese e sappi che quelle come me amano così tanto da non essere capaci di perdonare. (S.Casciani)

La vera amicizia.. (Bellissimo racconto)


Stamattina al bar un signore seduto mi guarda e mi dice: “Giovane…ma te sai cos’è l’amicizia?”

Sto per rispondere e mi interrompe: “Lo vedi quel signore seduto laggiù? Quello è il mio migliore amico… siamo nati nel ‘39.. siamo nati e cresciuti insieme… io gli ho fatto da testimone a nozze e lui l’ha fatto a me… abbiamo comprato la terra da lavorare insieme… e tutti i giorni venivamo in questo bar e prendevamo un Bianchino e leggevamo le notizie. Lui me le leggeva perché io non so leggere e io ascoltavo.. sempre insieme…

Nel ‘78 abbiamo litigato.. ce le siamo anche date… e da quel giorno non ci siamo più parlati.. neanche un ciao… beh.. ti dirò.. dal ’78, nonostante tutto, ogni giorno veniamo qui sempre alla stessa ora… ogni giorno ci vediamo.. non ci salutiamo.. e ci sediamo in due tavolini differenti.. entrambi prendiamo un Bianchino.. tutti i giorni prende il giornale e legge le notizie ad alta voce… la gente pensa che sia matto.. ma lo fa per me.. dal ‘78!"

Bimbo neonato non vuole staccarsi dalla mamma.. (Video)



Gianni Morandi insultato su Facebook per un post.. E lui risponde...


Il 21 aprile Gianni Morandi ha pubblicato un post sulla sua pagina facebook e questo è bastato a fare partire migliaia di commenti poco lusinghieri nei suoi confronti: "Ma che stron... di paragone è questo ...continua a cantare che è meglio !!!". "Tra un po' riprendo a cantare, un abbraccio". Ribatte a ognuno, punto per punto. Gianni Morandi, sempre super attivo sulla sua pagina Facebook, questa volta si ritrova bersaglio di tantissime critiche. Ad aver suscitato la polemica è stato il suo commento sulla tragedia nel Canale di Sicilia: "A proposito di migranti ed emigranti, non dobbiamo mai dimenticare che migliaia e migliaia di italiani, nel secolo scorso, sono partiti dalla loro Patria verso l'America, la Germania, l'Australia, il Canada - scrive il cantante - con la speranza di trovare lavoro, un futuro migliore per i propri figli, visto che nel loro Paese non riuscivano ad ottenerlo, con le umiliazioni, le angherie, i soprusi e le violenze, che hanno dovuto sopportare! Non è passato poi così tanto tempo...".

"Ma non diciamo minchiate - commenta un utente - noi andando lì facevamo la fame nera..altro che albergo a 3 stelle e lamentarsi del cibo". E il cantante replica: "Ma a questa storia che si lamentano del cibo, hai assistito personalmente, Michela?". Un altro utente scrive: "é vero gente, è chiaro che se sanno che in italia ci sono 900 € pronti per loro, sono invogliati e affrontano anche il pericolo di morte!!! Vigliacchi i nostri!!!". Morandi prova a insinuare il dubbio: "Davvero Giuseppe, gli danno 900 euro? Ma sei proprio sicuro?". Ancora: "Potevi risparmiartela questa uscita infelice. Gli Italiani emigravano per lavorare dove la mano d'opera era richiesta, non invadevano i continenti per farsi mantenere. Capito la differenza? L'immigrazione diventa una risorsa se, regolamentata". E lui replica: "Caro Dino, se un Paese non riesce a regolamentare la colpa è di questi poveri disgraziati?


E voi, cosa ne pensate?

Pagare 300 euro al mese per un farmaco salvavita.. Vergognoso...


Dal 16 aprile chi ha subìto un trapianto dovrà pagare un ticket tra i 31 e gli 85 euro per ritirare i farmaci per prevenire il rigetto dell'organo trapiantato. "Una spesa insostenibile per le famiglie e una scelta senza senso" spiegano dall'Aned, l'associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto.
"Mediamente un trapiantanto che prende una terapia giornaliera di circa 200 milligrammi al giorno: questo significa che al mese sborserebbe tra i 250 e 300 euro - ci spiega la telefono la dottoressa Valentina Paris, medico e presidente della onlus - Pensi solo che i trapiantati di rene nel nostro Paese sono 22mila. Ci stanno arrivando segnalazioni stanno arrivando da tutta Italia".

Il farmaco in questione si chiama "Sandimmum Neoral" e a seguito della determina dell’Aifa 533/2015, dal 16 aprile può essere ritirato nelle farmacie italiane solo a pagamento. Un farmaco salvavita per eccellenza, perché chi subisce un trapianto il rigetto non lo può evitare, ma solo sedarlo attraverso questo farmaco: "Come può essere che questa nota venga emessa dalla sera al mattino, senza avvisare gli operatori sanitari? Tutto questo ha creato una gran confusione tra i malati" continua Paris.

Dopo che un nuovo organo viene trapiantato nel nostro organismo, la prima reazione del nostro corpo è quella di "rigettarlo" e attaccarlo, come avviene con ogni ospite esterno che si introduce: la ciclosporina (la molecola alla base del Sandimmum Neoral) evita che il nostro corpo abbia questa reazione. Insomma chi ha subìto un trapianto non può fare a meno di questi farmaci, che dovrebbero essere garantiti dal sistema sanitario nazionale. "E' mancato ciò che è o dovrebbe essere il fondamento dell’etica e del buonsenso, quello di informare gli specialisti medici che dovrebbero controllare la conversione dal farmaco originale al generico, in modo da evitare qualsiasi problema legato a questa delicata manovra terapeutica" spiega Francesco Niglio, delegato di Aned.

Per tutte queste ragioni l'associazione ha lanciato un petizione sul sito --change.org-- in cui si chiede agli utenti di firmare per fermare il ticket sul farmaco salvavita. Inoltre l'onlus ha già scritto al ministro della Salute Beatrice Lorenzin: Signora Ministro ci rivolgiamo a Lei per chiedere che ai pazienti trapiantati venga concesso di continuare, con la dovuta serenità, una terapia salvavita che ha ampiamente garantito un elevato benefico senza creare sperequazione e nocumento economico ai tanti pazienti trapiantati. Le chiediamo, inoltre, che la scelta di passare dal farmaco brand al farmaco generico non sia occultamente imposta ma mediata dagli specialisti che quotidianamente seguono tutti i trapiantati d’organo italiani.

Adesso la palla passa al ministero della Salute: "Intanto come Aned abbiamo inviato tutti assessori scongiurare questa situazione, perché davvero non sappiamo come andrebbe a finire. Sono sicura che la ministra Lorenzin abbia la situazione in mano. Ma finché dal ministero non arrivano certezze noi andremo avanti. Il rischio folle è che i malati che non possono permettersi di pagare semplicemente perdano la vita" conclude la dottoressa Paris.

Buonanotte.. Dedicata a te. (Video)



L'uomo con la gobba... (Barzelletta)


Un giorno un uomo con la gobba molto religioso, umile e pio passa davanti ad un cimitero, (è circa mezzanotte) e sente una voce che gli dice: "ehi tu! cosa hai li per me?" - l'uomo un pò impaurito risponde: - "io non ho niente a parte questa gobba" - la voce dice: - "allora dammela". - Come per incanto la gobba sparisce e l'uomo felice ormai senza gobba se ne va. Il giorno dopo incontra un suo amico una persona strafottente presuntuosa e maleducata, che aveva un brufolo gigantesco, il quale vedendolo senza gobba gli chiede: - "come hai fatto a toglierti la gobba?" - e lui gli racconta la storia. Così il giorno dopo il suo amico prova, passa davanti al cimitero a mezzanotte e sente la voce che gli fa la stessa domanda.. - "Ehi tu! cosa hai li per me?" - lui risponde: - "ho solo questo brufolo gigantesco" - la voce dice: - "allora tiè, pigliati anche questa gobba!" -

La cintura di castità.. (Barzelletta)



Sir Hector, ricco e potente signore di una contea nei pressi di Londra, riceve nella sala delle udienze del proprio maniero il messo di re Riccardo Cuor di Leone, in procinto di partire per la Terza Crociata: «Sua Maestà esige che i casati del Regno gli mandino ciascuno un soldato per irrobustire la sua armata, così da poter scacciare gli infedeli dalla Terrasanta».

Sir Hector risponde che non desidera rischiare la vita del proprio figlio maggiore, in quanto erede al titolo e al patrimonio del casato, ma manderà il figlio secondogenito, abile e forte scudiero con una buona reputazione alle spalle e desideroso di rendere i propri servigi al sovrano e a Dio stesso.

Poco più tardi, però, il giovane manifesta qualche dubbio: «Padre, come voi stesso mi avete ordinato, io ho appena preso moglie. Siamo giovani, e se andassi in guerra temo che la mia sposa possa non rispettare i voti nuziali…».
Ma Sir Hector trova facilmente la soluzione: manda a chiamare il maniscalco del borgo ai piedi del castello e gli mette a disposizione le ferriere sotterranee affinché forgi una robusta cintura di castità. Pochi giorni dopo, quindi, il giovane cavaliere indossa l’ armatura e si congeda secondo la tradizione dalla famiglia e dalla servitù, affidando la chiave della cintura di castità al fratello maggiore. Monta sul destriero, e appena il ponte levatoio si apre galoppa via con grande eleganza, ma quando è ormai lontano ode una voce familiare che lo invoca con forza. Voltandosi riconosce il fratello maggiore, a sua volta in sella su di un distinto cavallo, che gli viene incontro con la chiave in bella vista:
«Fratello! Mi hai dato la chiave sbagliata!».

Ciao Dio.. ci sei?


- "Si figlia mia.."
"ecco mi chiedevo se non posso cambiare questa bambina, non è quella che ho richiesto".
- "Davvero? ma è il modello n° 256 , sveglia, indipendente, contenta, proprio come hai chiesto."
"Ma piange tutto il tempo!"
-"Eh si è molto efficace nel comunicare i suoi bisogni. Basta andarle incontro meglio che puoi"
"Ma così potrei viziarla".
-"ah non lo sapevi? faccio i bimbi a prova di vizi adesso"
"Ma vuole sempre stare in braccio!"
-"E' per questo che ti ho fatto le braccia!"
"E vuole poppare sempre tutto il giorno e tutta la notte!"
-"E non lo vorresti anche tu se ne avessi la possibilità, di bere qualcosa di tiepido e dolce che non fa ingrassare ed è avvolto in un abbraccio?"
"Si, ma non riesco a dormire..."
-"senti voi due siete una faccenda di coppia ...non siete fatti per stare l'una senza l'altra. Portala semplicemente a letto e addormentati."
"ma vuole poppare anche quando non ha fame!"
-"Direi che potrebbe aver bisogno di conforto."
"Ma ha già il suo succhiotto, una pelle d'agnello e un orsacchiotto..."
-"Hai mai pensato che vuole semplicemente la sua mamma?"
"Ma io non riesco ad avere tregua, un intervallo, non permette a nessun altro di tenerla in braccio e piange quando la lascio...!"
-"Sai questo succede perché ti ama più di chiunque altro al mondo, è così terribile?"
"No. Ma non riesco a combinare nulla."
-"Cosa? Stai facendo il lavoro più importante e necessario di tutti: quello di MADRE."
"Beh come facevo a saperlo? Non è arrivata con le istruzioni per l'uso!"
-"E invece sì te le avevo già date , in un libretto chiamato ISTINTI"
"Ah, già me l'ero dimenticato!"
-"Guarda, perché non ti rilassi semplicemente, dai un po' di tempo al tempo e se le cose non vanno comunque a posto, fammi sapere. Vedrò di farti un rimborso"
"Va bene ma...sai una cosa? Forse questa qui non è tanto male, dopotutto."
-"Lo so"
"Dio..."
-"Si?..."
"Grazie" (tratta dal web)

Se chi abbiamo perduto potesse parlarci forse ci direbbe..


Ero vicino al tuo letto la scorsa notte. Ero venuto a dare un’occhiata. Ho visto che stavi piangendo e non riuscivi a prendere sonno. Ho uggiulato piano piano quando hai asciugato una lacrima dal tuo viso, ” Sono io, non ti ho lasciata, e’ tutto a posto, sto bene, sono qui “. Ero vicino a te a colazione, e ti ho guardata versare il caffe’, stavi pensando a quante volte le tue mani mi avevano accarezzato. Ero con te nei negozi oggi, le tue braccia erano doloranti , ed io avrei voluto portare i tuoi pacchi, ma non ho potuto. Ero con te oggi quando sei andata alla mia tomba, te ne prendi cura con molto amore. Voglio rassicurarti, io non sono la’ . Ho camminato con te per la casa mentre cercavi le tue chiavi, ti ho toccata … ho sorriso e ti ho detto .”Sono io”. Sembravi molto stanca e triste seduta su quella sedia, ed io ho cercato con tutte le mie forze di farti sentire che ero li’, vicino a te. Per me e’ possibile starti cosi’ vicino, sempre, e dirti :” Non me ne sono mai andato “. Eri seduta tranquilla, poi hai sorriso, penso che tu sapessi…. che, nella quiete della sera, io ero molto vicino a te. Il giorno e’ finito…, sorrido e ti guardo sbadigliare, e ti dico :” Buonanotte, che il Signore ti benedica, ci vediamo domattina “. E quando arriverà il momento in cui tu attraverserai il breve spazio che ci divide, io ti correrò incontro per darti il benvenuto, e resteremo fianco a fianco. Ho molte cose da mostrarti, e ci sono molte cose da vedere per te. Sii paziente, arriva fino alla fine del tuo viaggio… e poi vieni a casa, vieni da me!

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