Le storie più belle
STORIE DIVERTENTI
La suora che fa l'autostop.. (Barzelletta)
Una suora fa’ l’autostop e viene raccolta da un camionista.
Il camionista: “Come si chiama?”
La suora: “Suor Maria”
“Dove deve andare?” – gli dice il camionista.
E la suora: “Assisi”
E lui: “Io la posso portare però dobbiamo fare l’amore!”
E lei: “Non posso mi sono votata a Dio”
“Allora deve scendere” – gli risponde lui.
La suora pensa che è notte, che piove, che è sola è di malavoglia accetta ….dopo che si è concessa il camionista sente la suora che prega: “Dio perdonami per aver peccato tre volte!”
E il camionista: “Ma noi l’abbiamo fatto solo una volta.”
E la suora: “Si ma fino ad Assisi la strada è lunga!”
La moglie credente e il marito avaro.. (Barzelletta)
C'era un uomo che aveva lavorato tutta la vita, e aveva risparmiato tutti i suoi soldi, un mucchio di soldi.. e quando si trattava di spenderli era un vero "avaro". Poco prima di morire, disse alla moglie:
"Quando muoio, voglio che tu prenda tutti i miei soldi e li metta nella bara con me. Me li voglio portare con me nell'aldilà."
E così si fece promettere con tutto il cuore dalla moglie, che quando sarebbe morto lei avrebbe messo tutti i suoi soldi nella cassa con lui.
Beh, poi morì. Al funerale era steso nella bara con vicino la moglie, vestita di nero, seduta affianco alla sua migliore amica. Quando fu finita la cerimonia e si preparavano a chiudere la bara, la moglie disse: "Aspettate un momento!"
Aveva una piccola scatola di metallo, si avvicinò con la scatola e la mise nella cassa. Poi chiusero la bara e la portarono via.
L'amica che aveva assistito alla scena disse:
"Ma cara, non pensavo che fossi così tonta da mettere tutto quel denaro la dentro con tuo marito."
La mogie fedele rispose:
"Senti, io sono una persona credente, non posso tornare sulle mie parole. Gli ho promesso che avrei messo quei soldi nella bara con lui e così ho fatto."
"Vuoi dire che hai messo tutto quel denaro li dentro con lui?!?"
"Certo!" disse la moglie "ma erano talmente tanti che nella bara non ci stavano, così li ho presi tutti, li ho messi sul mio conto e gli ho fatto un assegno..."
Il toro da monta.. (Barzelletta)
Un contadino e la moglie devono comprare un toro. Arrivati all’allevamento, il proprietario mostra loro i suoi capi migliori.
“Questo toro monta anche tre volte al giorno”
E la moglie al marito:
“Lo senti? Tre volte al giorno! sai da quanto tempo tu non lo fai più???”
Secondo toro:
“Questo monta anche quattro volte al giorno!
e la moglie:
“lo senti??”
Terzo toro:
“Questo monta anche cinque volte al giorno”
E la moglie:
“Lo senti?”
Alchè il marito stufo chiede al fattore:
“sempre con la stessa vacca?”
“NO!” risponde l’allevatore.
E il marito alla moglie:
“Lo senti?!?!!”
Un aereo decolla da Fiumicino diretto a... (Barzelletta)
Un aereo decolla da Fiumicino diretto a Milano.
È carico di passeggeri.
Raggiunta la quota di volo, il comandante esordisce all'interfono: - Signore e signori, è il comandante che vi parla. Stiamo volando a seimila metri, il tempo a Milano è splendido, e il volo sarà tranquillo, senza vento e turbol... ODDIO..NOO!! - (... silenzio...)
Dopo qualche istante di nuovo il comandante: - Signore e signori, scusate per quanto successo poco fa, ma la hostess mi ha rovesciato il caffè bollente in grembo.
Dovreste vedere il davanti dei miei pantaloni!!- E un passeggero da in fondo al velivolo grida: - Ah, è niente, dovrebbe vedere il didietro dei miei!!! -
Mia moglie mi ha chiesto di uscire con un'altra donna... (Bellissima)
Dopo 21 anni di matrimonio, mia moglie mi prese da parte per dirmi qualcosa di importante. Voleva che passassi del tempo con un’altra donna, la portassi al ristorante e poi al cinema. Mia moglie mi disse: “Ti amo, ma so che anche quest’altra donna ti ama, e voglio che tu trascorra del tempo con lei”.
Quest’altra donna era mia madre. Viveva da sola da 19 anni, dopo la morte di mio padre e a causa del mio lavoro e dei miei tre figli, potevo farle visita solo occasionalmente.
Così quella sera stessa ho fatto quello che mia moglie mi aveva chiesto. Ho invitato mia madre al ristorante e poi al cinema.
“Cosa sta succedendo?”, mi chiese la mamma: “Sei sicuro che vada tutto bene?”
“Ho pensato che sarebbe stata una buona idea trascorrere del tempo con te”, ho risposto. “Solo io e te”.
Mia madre, al telefono, restò in silenzio un momento, poi finalmente disse: “Mi piacerebbe davvero tanto”.
Poi il venerdì seguente, dopo il lavoro, sono andato a prenderla a casa. Ero un po’ nervoso, era passato tanto tempo… Si era fatta i capelli e indossava lo stesso vestito del suo ultimo anniversario di matrimonio. Il suo sorriso, raggiante di felicità, la faceva sembrare un piccolo angelo.
“Ho detto alle mie amiche che uscivo con mio figlio stasera e sono rimaste tutte molto colpite”, ha detto entrando in macchina. “Non vedono l’ora che racconti loro della nostra serata!”
Così siamo andati in un ristorante, non troppo elegante, ma abbastanza intimo e confortevole. Mia madre mi ha preso il braccio come se fosse la First Lady. Ci siamo seduti e le ho dovuto leggere il menù, dal momento che i suoi occhi riuscivano a leggere solo i caratteri più grandi. Appena finito di leggere le portate, ho girato gli occhi e ho visto che lei mi guardava con un sorriso carico di nostalgia. “Quando eri piccolo, ero io che dovevo leggerti il menù”, mi ha detto con semplicità. “Allora, è tempo che tu ti riposi un po’ e mi lasci restituire il favore”, ho risposto.
Abbiamo cenato e abbiamo parlato, niente di straordinario, abbiamo solo parlato delle novità nelle nostre rispettive vite. Alla fine, abbiamo parlato così tanto che ci siamo dimenticati del film. Ma in realtà, non ci è dispiaciuto averlo perso. Quando l’ho riaccompagnata a casa, mi ha detto che voleva uscire di nuovo, ma solo se le promettevo che l’avrei lasciata invitare me la prossima volta. Ho accettato.
“Come è andato il tuo appuntamento?”, mi chiese mia moglie quando rientrai a casa. “È andato davvero bene. Ancora meglio di come avrei mai immaginato”.
Non sono però stato in grado di mantenere la mia promessa e farmi invitare al ristorante. Pochi giorni dopo, mia madre è morta a causa di un problema cardiaco. È successo così velocemente che nessuno ha potuto fare niente per lei.
Sono passate alcune settimane e poi ho ricevuto una busta con una copia di un conto di un ristorante, lo stesso ristorante dove avevo portato mia madre. Insieme alla ricevuta, c’era una piccola nota che diceva: “Ho pagato questo conto in anticipo. Non ero sicura se avrei potuto esserci, ma in ogni caso, ho già pagato per due, per te e per tua moglie. Non sai quanto questa serata abbia significato per me. Ti amo, figlio mio”.
Quel giorno ho capito l’importanza di dire “ti amo”, e l’importanza di trascorrere del tempo con la propria famiglia e le persone che ci sono care. Niente, in verità, è più importante di quest’amore. (Anonimo Web)
La donna di servizio.. Bellissima. (Barzelletta)
Una donna di servizio chiede alla padrona di casa un aumento di stipendio.
– Madame, ho bisogno di un aumento.
La signora, molto irritata, chiede: – Maria, perchè pensa di meritare un aumento? In fondo lavora qui soltanto da 3 mesi.
– Madame, ci sono tre ragioni per le quali penso di meritarmi un aumento: in primo luogo io stiro
il vestiario meglio della signora.
– Chi è stato che lo ha detto?
– Lo ha detto il padrone.. In secondo luogo io cucino meglio della signora.
– Che assurdità! Chi può aver detto questo?
– E´ stato il padrone che lo ha detto.. In terzo luogo io sono migliore della signora anche a letto!
– A brutta stronza... Ed è stato mio marito a dire anche questo?
– No, madame, è stato l´autista...
– Quanto vuoi di aumento???
Se tornassi a vivere.. (Bellissimo)
Qualcuno mi ha chiesto giorni fa se, potendo rinascere, avrei vissuto la vita in maniera diversa. Lì per lì ho risposto di no, poi ci ho pensato un po’ su e…
Potendo rivivere la mia vita, avrei parlato meno ed ascoltato di più.
Non avrei rinunciato ad invitare a cena gli amici soltanto perché il mio tappeto aveva qualche macchia e la fodera del divano era stinta.
Avrei mangiato briciolosi panini nel salotto buono e mi sarei preoccupata molto meno dello sporco prodotto dal caminetto acceso.
Avrei trovato il tempo di ascoltare il nonno quando rievocava gli anni della sua giovinezza.
Non avrei mai preteso in un giorno di estate, che i finestrini della macchina fossero alzati perché avevo appena fatto la messa in piega.
Non avrei lasciato che la candela a forma di rosa si sciogliesse, dimenticata, nello sgabuzzino. L’avrei consumata io a forza di accenderla.
Mi sarei stesa sul prato con i bambini senza badare alle macchie d’erba sui vestiti.
Avrei pianto e riso di meno guardando la televisione e di più osservando la vita.
Avrei condiviso maggiormente le responsabilità di mio marito.
Mi sarei messa a letto quando stavo male, invece di andare febbricitante al lavoro, quasi che, mancando io dall’ufficio, il mondo si sarebbe fermato.
Invece di non vedere l’ora che finissero i nove mesi della gravidanza, ne avrei amato ogni attimo, consapevole del fatto che la cosa stupenda che mi viveva dentro era la mia unica occasione di collaborare con Dio alla realizzazione di un miracolo.
A mio figlio che mi baciava con trasporto non avrei detto: “Su, su, basta. Và a lavarti che la cena è pronta”.
Avrei detto più spesso: “Ti voglio bene” e meno spesso: “Mi dispiace”…ma soprattutto, potendo ricominciare tutto daccapo, mi impadronirei di ogni minuto…lo guarderei fino a vederlo veramente…lo vivrei…e non lo restituirei mai più. /Erma Bombeck)
"Ogni istante che Dio ti dona è un tesoro immenso, non buttarlo. Non correre sempre, alla ricerca di chissà quale domani. Vivi meglio che puoi, pensa meglio che puoi e fai del tuo meglio oggi. Perchè l'oggi sarà presto il domani e il domani sarà presto l'eterno."
(A.P. Gouthey)
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