La lettera di Benedetta.. Un inno alla vita contro l'aborto. (Stupenda)


Lei e' la mia meravigliosa bambina, Maria Stella, e fra quattro giorni avrà cinque mesi.
Ho amato questa figlia dal primo istante in cui ho visto e ascoltato battere il suo cuore in quella ecografia...e' stato sconvolgente, lei era viva, era dentro di me, minuscola, quasi invisibile, ma il suo cuore batteva....e voleva me.
Avevo solo 18 anni...da due giorni..tanti progetti, sogni, allenamenti, gare, feste, scuola, divertimenti. Certo un figlio non era contemplato nel presente, neanche nel futuro, ne' semplice ne' anteriore; anzi per essere sincera non era contemplato proprio nella mia vita.
Ma è capitato, come capita a tante ragazze come me e anche più giovani di me.
Lei era già li'......ho detto si.
E queste siamo noi oggi. Mi hanno detto che ho avuto un coraggio enorme ad andare avanti da sola, un anno fa, cinque mesi fa e oggi. E' vero, c'è voluta tanta forza, ma ci vuole tanto coraggio anche ad affrontare una malattia, una perdita, un dolore, una gara, un rigore...perché non un figlio?
Chi mi conosce sa la mia storia, chi non mi conosce ha inventato le favole più fantascientifiche su di me e su di lei, e le mie povere orecchie hanno sentito di tutto.
Questa figlia e' nata da un grande amore, ma nessun amore, per quanto grande, e' sicuro.
E si resta sole, come qualunque altra donna che abbia concepito il proprio figlio in una sera in discoteca, o in un'avventura senza importanza, o con un uomo di cui non ricorda neanche il nome.
Non buttate i vostri bambini per chi non c'è più,
Non buttateli in cambio dell'amore o delle promesse di un uomo,
Non buttateli per i divertimenti, le feste, l'università, la libertà o per la prospettiva di una vita migliore,
Non buttate questo dono per il mondo, la gente, le chiacchiere, la vergogna, la paura di rovinarvi il corpo, la paura della solitudine...
Un figlio vale più di tutto questo, vale anche più di noi stessi,
E' vero all'inizio ci saranno genitori sconvolti, arrabbiati, delusi, amici che rideranno, vicini che spettegoleranno, persone che vi isoleranno come lebbrose, ma avete il vostro bambino, non siete e non sarete mai più sole e questo, credetemi, basta.
Basta una tuta vecchia con un cuore che vi scoppia di gioia nel petto mentre guardate il vostro bambino spegnere le candeline sulla sua torta anno dopo anno, piuttosto che avere venti paia di scarpe, una bella macchina e tanti vestiti, ma non riuscire a trattenere le lacrime al pensiero che il vostro bambino quelle candeline non le spegnerà mai...
...adesso avrebbe avuto un anno, adesso due....odiare per anni anche solo la vista di un pancione o di un passeggino e distruggersi pensando a come sarebbe stato, se vi avrebbe assomigliato almeno un po', come sarebbero stati i suoi occhi, i suoi capelli....e se fosse stato un maschietto o una bambina.
L'aborto non paga mai, l'aborto devasta per sempre e devasta te, non i tuoi amici, il tuo ragazzo o i tuoi genitori ....devasta te.
E' invece il miracolo e' questo, un sorriso bellissimo, due manine grassocce e un amore indescrivibile.
Ho avuto tanto affetto, tante mani tese ad aiutarmi, incoraggiarmi, darmi forza, persone impensabili che magari prima neanche mi salutavano e dopo facevano a gara per chiamarmi, accompagnarmi e offrirmi il loro aiuto.
Questo fanno i bambini, trasformano tutto ciò che è buio in una luce bellissima e diventano i figli e i nipoti di tutti .....Ahahahah professori compresi.
Restano i cuori duri, ma quelli non fanno storia.
Certo adesso nella mia borsa insieme all'iPhone e ai trucchi ci sono pannolini, biberon, salviettine e ciucci, ma siamo belle lo stesso, anzi siamo belle due volte.
Le notti sono ancora abbastanza movimentate, latte, pagine da studiare, compiti da finire, tanta stanchezza, ma anche tanti sorrisi e facce strane.
A volte lei si sveglia impaurita, allunga la sua manina a cercare i miei capelli o le mie guance e mi guarda come a dire...."Mamma dove sei ?"...e io la guardo e le dico "Amore, mamma e' qui"....lei mi sorride, chiude gli occhi ......e dorme!
Sono qui, questo e' il mio posto, accanto a te, abbracciata a te e ogni mamma sa che nessun posto al mondo e' bello come questo qui.
Madre Teresa di Calcutta diceva : "Le difficoltà della vita non si risolvono eliminando la vita, ma superando insieme tutte le difficoltà". E' vero.
Non buttate i vostri bambini".

"La finestra."


Due uomini in ospedale affrontano la malattia..

Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d’ospedale.
A uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un’ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo.
Il suo letto era vicino all’unica finestra della stanza.
L’altro uomo doveva restare sempre sdraiato.
Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore.
Parlarono delle loro mogli e delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto.
Ogni pomeriggio l’uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra.
L’uomo nell’altro letto comincio’ a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo esterno.
La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto. Le anatre e i cigni giocavano nell’acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo. Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c’era una bella vista della città in lontananza.

Mentre l’uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l’uomo dall’altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena.
In un caldo pomeriggio l’uomo della finestra descrisse una parata che stava passando. Sebbene l’altro uomo non potesse sentire la banda, poteva vederla. Con gli occhi della sua mente così come l’uomo dalla finestra gliela descriveva.

Passarono i giorni e le settimane. Un mattino l’infermiera del turno di giorno portò loro l’acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell’uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno. L’infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo.

Non appena gli sembrò appropriato, l’altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra. L’infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo.

Lentamente, dolorosamente, l’uomo si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno. Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicina al letto.

Essa si affacciava su un muro bianco.

L’uomo chiese all’infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle così meravigliose al di fuori da quella finestra.

L’infermiera rispose che l’uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro.

Forse, voleva farle coraggio disse.

Epilogo: vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione.

Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata. Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare.
L’oggi è un dono, è per questo motivo che si chiama presente.

L’origine di questa lettera è sconosciuta, ma porta fortuna. Non tenere questa lettera, spediscila agli amici ai quali vuoi augurare buona fortuna.

E poi Dio distribuì gli anni.. (Leggetela, è troppo divertente)


Il Primo giorno, Dio creò la Mucca e disse:
– Dovrai andare nei campi con il contadino, soffrire tutto il giorno sotto il sole, figliare in continuazione e farti spremere tutto il latte possibile. Ti concedo un’aspettativa di vita di 60 anni.

La Mucca rispose:
– Una vita così disgraziata me la vuoi far vivere per 60 anni? Guarda, 20 vanno benissimo, tieniti pure gli altri 40! – E così fu.

Il secondo giorno, Dio creò il Cane e disse:
– Dovrai sedere tutto il giorno dietro l’ingresso della casa dell’uomo, abbaiando a chiunque si avvicini. Ti assegno un’aspettativa divita di 20 anni.

Il Cane replicò:

– 20 anni a rompermi le palle e a romperle agli altri? Guarda, 10 sono più che sufficienti, tieniti pure gli altri! – E così fu.

Il terzo giorno, Dio creò la Scimmia e disse:

– Dovrai divertire la gente, fare il pagliaccio ed assumere le espressioni più idiote per farla ridere. Vivrai 20 anni.

La scimmia obiettò:

– 20 anni a fare il cretino? Mi associo al cane e te ne restituisco 10! – E così fu

Infine, Dio creò l’Uomo e disse:

– Tu non lavorerai, non farai altro che mangiare, dormire, scopare e divertirti come un matto. Ti assegno 20 anni di vita!

E l’Uomo, implorante:– Come, 20 anni?!? solo 20 anni di questo Bengodi?
Senti, ho saputo che la Mucca ti ha restituito 40 anni, il Cane 10 e la Scimmia altri 10, sommati ai miei 20 farebbero 80,
dalli tutti a me!!! – E così fu.

Ecco perché per i primi 20 anni della nostra vita non facciamo altro che mangiare, dormire, giocare, scopare, godercela e non fare nulla, per i successivi 40 lavoriamo come bestie per mantenere la famiglia, per gli ulteriori 10 facciamo i cretini per far divertire i nipotini, e gli ultimi 10 li passiamo rompendo le palle a tutti.

Tutto gira intorno ad una ruota palindromica:
A 3 anni il successo è: non pisciarsi addosso.
A 12 anni il successo è: avere tanti amici.
A 18 anni il successo è: avere la patente.
A 20 anni il successo è: avere rapporti sessuali.
A 35 anni il successo è: avere moltissimi soldi.
A 50 anni il successo è: avere moltissimi soldi.
A 60 anni il successo è: avere rapporti sessuali.
A 70 anni il successo è: avere la patente.
A 75 anni il successo è: avere tanti amici.
A 80 anni il successo è: non pisciarsi addosso!

Marito e moglie e la maschera.. (Barzelletta)


Marito e moglie sono in vacanza. Il marito dice alla moglie: "c'è una discoteca qua vicino, c'è una festa in maschera, ho comprato una maschera..ci andiamo stasera?" e la moglie stanca gli dice: "no, ho mal di testa, vacci tu". Il marito si mette la maschera che la moglie conosce e se ne va.
La moglie riposa, poi di li a poco le passa il mal di testa e decide di andare anche lei alla festa in maschera mettendosi una maschera che il marito non conosce giusto per vedere come si comporta il marito senza di lei.

Quando arriva in discoteca riconosce la maschera del marito e con disappunto nota che bacia tutte le donne in bocca.

La moglie si arrabbia va da lui e lo convince a fare l'amore, e nota con stupore che suo marito fa l'amore con lei come non l'aveva mai fatto.. Arrabbiatissima se ne ritorna poi di fretta a casa e va a letto, di li a poco rientra anche il marito ma lei fingendo di dormire non gli dice niente.. Alla mattina gli chiede: "com'è andata amore?" e lui: "bene, ma non ci sono andato in discoteca, sono andato ad un bar con alcuni amici... però il tipo a cui ho prestato la maschera mi ha detto che si è divertito!!!"

Bimbo di 4 anni.. Guardate come balla, Incredibile. (Video)




IL significato della forma dei tratti del viso secondo l’antica tradizione cinese..

Facciamo un “salto” in Cina per conoscere una tradizionale interpretazione del significato dei tratti del viso.. STRUTTURA E SIGNIFICATI
PER LA TRADIZIONE CINESE:




IL VOLTO

I cinesi usano una metafora geografica per interpretare i tratti del volto, che dividono simbolicamente in cinque montagne e in quattro fiumi.
Le montagne corrispondono ai punti cardinali,con il mento a nord,la fronte a sud,le guance a est e ovest,e il naso che naturalmente occupa il centro.
I fiumi corrispondono ai canali sensoriali:le orecchie,gli occhi,la bocca e le narici ( e così il naso riunisce entrambi i simboli).
Un viso armonioso (e non necessariamente “bello”) deve avere equilibrio tra le cinque montagne,e nei suoi fiumi deve scorrere acqua chiara e limpida.Simbolicamente significa che l'insieme della “mappa” deve riflettere serenità, tranquillità, saggezza e sensibilità, senza che un elemento prevalga sugli altri, ma compensandosi tutti a vicenda.
La lettura del volto non si riferisce ai tratti che la genesi e la natura ci hanno dato dalla nascita.
Si tratta invece di una lettura “dell'espressione”, ovvero di ciò che si è impresso sul nostro volto nel corso della vita.
Le tensioni muscolari, i tic, le smorfie ecc., ridisegnano il nostro viso corrugandolo qui e spianandolo là,dando luminosità o opacità,rafforzando o indebolendo determinate aree.
Perciò si dice che, entrati nell'età adulta, siamo noi stessi i responsabili del nostro volto..




LA FRONTE

La parte superiore del viso riflette la nostra interiorità in due modi:
– L'aspetto della pelle e la direzione delle rughe.
Una pelle liscia e tersa indica bontà,innocenza e perfino ingenuità.
Una pelle secca indica freddezza,intellettualismo e decisionalità;
una pelle troppo umida può essere indice di nervosismo e squilibrio interiore.
– La fronte è percorsa da linee e solchi,qualunque sia la nostra età.
Due o tre linee parallele indicano equilibrio e armonia, e se i solchi orizzontali sono abbondanti possono segnalare allegria e buon umore.Se le linee sono molto profonde, indicano insicurezza e mancanza di equilibrio.
Le linee verticali che in genere si collocano tra le sopracciglia, possono esprimere una personalità squilibrata, che ha sofferto eventi dolorosi senza riuscire a superarli.




GLI OCCHI

Sono stati chiamati “lo specchio dell'anima” perchè,oltre alla forma,la grandezza e il colore, riflettono in buona misura la nostra personalità (ovviamente,per chi sa leggerla).
Possiamo avere uno sguardo luminoso a qualunque età, e purtroppo ci sono bambini che hanno già uno sguardo opaco e spento.
La chiarezza e la limpidezza dello sguardo sono indici di salute fisica e mentale,di sincerità e di interesse per ciò che si circonda.
Molte malattie del corpo e della mente si riflettono negli occhi mediante vari segni:macchie,opacità,colore giallognolo,pupille velate,e così via.
Tutti questi segni corrispondono anche a sentimenti e azioni prodotte da vibrazioni negative.
La presenza di venette nel bianco dell'occhio coincide in genere con una personalità squilibrata e ambiziosa, mentre gli occhi “arrossati” , se non sono dovuti dal pianto o una situazione pratica, denotano un carattere pessimista e tormentato.




LA BOCCA E LE LABBRA

La bocca è senza dubbio il tratto più espressivo dei sentimenti e del modo di essere pratico.
Allegria,disprezzo,tristezza,dolore e dispiacere,tutte le emozioni si riflettono nell'atteggiamento delle labbra e nella forma della bocca.
L'antico teatro greco rappresentava la tragedia con una maschera dagli angoli della bocca piegati all'ingiù,e la commedia con la stessa maschera ma con gli angoli piegati all'insù.
Perché tutto ciò che abbiamo vissuto,tutto ciò che pensiamo e sentiamo,lascia un'impronta che segna in modo permanente il nostro viso.
Chi ha riso molto e si gode la vita,con un'atteggiamento aperto e allegro,esibirà un perenne sorriso,forse con piccole rughe attorno agli angoli della bocca,e la parte inferiore delle guange liscia e piena.
Al contrario una persona sofferente e amareggiata tenderà a dare alla bocca una curvatura “tragica”,con le labbra serrate e le guance incavate.
Qualunque sia la forma della bocca con cui siamo venuti al mondo,è quasi certo che le labbra delle persone sensuali e ottimiste si ingrandiscono, mentre quelle delle persone molto cerebrali e riflessive si assottigliano.



CONSIDERAZIONE FINALE SUL SENSO DEI TRATTI DEL VISO

Anche se nei testi cinesi abbandonano le interpretazioni di ciascun tratto e di ogni area del volto, e anche se il criminologo italiano Cesare Lombroso riuscì a classificare la propenzione della delinquenza basandosi sulle misure e sulla forma del cranio, non è mia intenzione accogliere questo tipo di pregiudizi basati sulle casualità anatomiche. Voglio dire che non credo si possa giudicare una persona dalla forma delle orecchie, del naso o delle sopracciglia, nonostante i commenti popolari sul naso imporporato dei bevitori, sulla fronte stretta degli ignoranti o il mento sporgente dei volitivi. Concordo in pieno con le considerazioni finali dell'autore del testo… che comunque resta molto interessante…

Ricordatevelo quando incontrate una persona anziana (Leggetela, ne vale la pena.)


Quando un uomo anziano è morto nel reparto geriatrico di una casa di cura in un paese di campagna australiana, si credeva che nulla di valore egli avesse potuto lasciare. Più tardi, le infermiere sistemando i suoi pochi averi, trovarono questa poesia. La qualità ed il contenuto impressionarono lo staff che volle farne tante copie da distribuire agli di tutto infermieri l'ospedale. Un'infermiera di Melbourne volle che una copia della poesia comparisse nelle edizioni di Natale delle riviste di tutto il paese come unico lascito di questo vecchio per i posteri e facendo in modo che figurasse su tutte le riviste per la salute mentale. E' stata anche fatta una raccolta di immagini dedicata a questa semplice ma eloquente poesia. E così questo vecchio, che nulla pareva potesse dare al mondo, ora è l'autore di questa poesia 'anonima' che vola attraverso la rete internet.

"Cranky" uomo vecchio Cosa vedi infermiera ? ..Cosa vedete ? Che cosa stai pensando mentre mi guardi ? "Un povero vecchio"....non molto saggio.. con lo sguardo incerto ed occhi lontani.. Che schiva il cibo.. e non da risposte.. ..e che quando provi a dirgli a voce alta : .."almeno assaggia!" sembra nulla gli importi di quello che fai per lui.. Uno che perde sempre il calzino o la scarpa.. ..che ti resiste, non permettendoti di occuparti di lui.. per fargli il bagno, per alimentarlo... e la giornata diviene lunga .. Ma cosa stai pensando?.. E cosa vedi?? .. Apri gli occhi infermiera!!.. perchè tu non sembri davvero interessata a me.. Ora ti dirò chi sono.. mentre me ne sto ancora seduto qui a ricevere le tue attenzioni... lasciandomi imboccare per compiacerti. "Io sono un piccolo bambino di dieci anni con un padre ed una madre, Fratelli e sorelle che si vogliono bene .. Sono un ragazzo di sedici anni con le ali ai piedi.. che sogna presto di incontrare l'amore.. A vent'anni sono già sposo... il mio cuore batte forte.. giurando di mantener fede alle sue promesse .. A venticinque....ho già un figlio mio.. che ha bisogno di me e di un tetto sicuro, di una casa felice in cui crescere. Sono già un uomo di trent'anni e mio figlio è cresciuto velocemente, siamo molto legati uno all'altro da un sentimento che dovrebbe durare nel tempo. Ho poco più di quarant'anni, mio figlio ora è un adulto e se ne va, ma la mia donna mi sta accanto.. per consolarmi affinchè io non pianga. A poco più di cinquant'anni... i bambini mi giocano attorno alle ginocchia , Ancora una volta, abbiamo con noi dei bambini io e la mia amata.. Ma arrivano presto giorni bui.... mia moglie muore.. ..guardando al futuro rabbrividisco con terrore.. Abbiamo allevato i nostri figli e poi loro ne hanno allevati dei propri.. e così penso agli anni vissuti... all'amore che ho conosciuto. Ora sono un uomo vecchio... e la natura è crudele. Si tratta di affrontare la vecchiaia... con lo sguardo di un pazzo. Il corpo lentamente si sbriciola... grazia e vigore mi abbandonano. Ora c'è una pietra... dove una volta ospitavo un cuore. Ma all'interno di questa vecchia carcassa un giovane uomo vive ancora e così di nuovo il mio cuore martoriato si gonfia.. Mi ricordo le gioie... ricordo il dolore. Io vorrei amare, amare e vivere ancora.. ma gli anni che restano son pochissimi.. tutto è scivolato via.. veloce. E devo accettare il fatto che niente può durare.." Quindi aprite gli occhi gente.. apriteli e guardate.. .."Non un uomo vecchio".. avvicinatevi meglio e... vedrete ME!!

Ricordatevi questa poesia quando incontrate una persona anziana per evitare di metterla da parte senza guardare all'anima giovane che le sta all'interno perchè tutti noi un giorno, saremo così.. purtroppo. Posted by Beppe Tardito on 10/09/2015

Marito e moglie si scrivono.. (Barzelletta)


Alla mia carissima moglie:
durante lo scorso anno ho tentato di fare l'amore con te 365 volte.

Ci sono riuscito 36 volte, che significa una media di una volta ogni dieci giorni.
La seguente è una lista del perchè non ci sono riuscito più spesso:

- 54 volte le lenzuola erano pulite
- 17 volte era troppo tardi
- 49 volte eri troppo stanca
- 20 volte faceva troppo caldo
- 15 volte hai fatto finta di essere addormentata
- 22 volte avevi mal di testa
- 17 volte avevi paura di svegliare i bambini
- 12 volte era il periodo sbagliato del mese
- 19 volte dovevi alzarti presto
- 9 volte non eri nell'umore giusto
- 7 volte avevi preso una scottatura solare
- 6 volte stavi guardando il Costanzo Show
- 5 volte non volevi rovinare la pettinatura appena fatta
- 3 volte avevi paura che ci sentissero i vicini
- 9 volte avevi paura che ci sentisse tua madre

Delle 36 volte che sono riuscito, l'attività non è stata soddisfacente perché:

- 6 volte eri sdraiata e non hai partecipato
- 8 volte mi hai ricordato che avevo una grata in un occhio
- 4 volte mi hai detto di fare alla svelta
- 7 volte ho dovuto svegliarti per dirti che avevo finito
- 1 volta ho avuto paura di averti fatto male perché mi è parso che tu ti spostassi.

Al mio caro marito:
credo che tu sia un po' confuso. Queste sono le ragioni per le quali non hai ottenuto niente di più:

- 5 volte sei tornato a casa ubriaco e hai cercato di scoparti il gatto
- 36 volte non sei proprio tornato
- 21 volte non sei venuto
- 31 volte sei venuto troppo presto
- 19 volte ti si è ammosciato prima che tu potessi infilarlo 10 volte avevi i crampi alle dita dei piedi
- 38 volte ci hai provato troppo tardi
- 29 volte dovevi alzarti presto per andare a giocare a golf
- 2 volte eri stato coinvolto in una rissa e qualcuno ti aveva colpito nelle palle
- 6 volte sei venuto nel pigiama mentre ti leggevi un porno
- 98 volte eri troppo occupato a guardare il calcio in TV

Per le volte che ci siamo riusciti, la ragione per cui io stavo semplicemente sdraiata era che avevi mancato la mira e ti stavi scopando le lenzuola.

Non ho mai parlato di grata nell'occhio, ma ti avevo chiesto se mi preferivi girata o in ginocchio.

La volta che ti pareva che mi stessi spostando era perché avevi scoreggiato e stavo semplicemente cercando di respirare

Metastasi ai polmoni e al fegato, ecco come sono guarita...


Questa è la storia di Veronica.

Veronica due anni fa ha scoperto un tumore già esteso. E, dopo poco, recidive ad altri tre organi. Nonostante ben 11 cicli di chemio c’erano ancora 4 metastasi ai polmoni e al fegato.

"Non potevo più continuare con la chemioterapia, ero piegata dai dolori e soggetta a crisi convulsive.."

Racconta lei che ora ha 54 anni e sta bene.

L’oncologia ufficiale non ha dato alternative a Veronica, il protocollo è quello. E lei, che ha due fratelli medici, uno in Messico (ematologo) e uno in Francia (immunologo), ha scelto da sola la sua terapia salvavita, un mix di sana alimentazione e integratori. “Ma prima di ingerire qualcosa, chiedevo puntualmente il loro parere”. E l’ok è sempre arrivato.

Veronica è violinista. Non ha mai abbandonato il suo lavoro di orchestrale, neppure nei momenti peggiori. “La musica è la mia vita – dice – Ho scelto di non rinunciare ai concerti, anche quando avrei rischiato di ammalarmi stando in mezzo alla gente perchè avevo le difese immunitarie azzerate dalla chemio”.
Come sono guarita dal tumore?!?
via la farina bianca per eliminare metastasi al fegato

ha eliminato la farina bianca

“Durante la chemio ero ingrassata 15 chili. Per combattere la nausea mangiavo pasta e tanti spuntini con il pane. Ho cominciato a eliminare le farine raffinate e lo zucchero. Non solo: anche carne e latticini.

Sono sempre stata golosa, mettevo due cucchiaini di zucchero nel caffè, ne bevevo tre o quattro, quindi ho tolto gli otto cucchiai di zucchero al dì. Spesso prendevo anche una Coca cola, con la scusa della pressione bassa. Facevo colazione con la brioche. A pranzo mangiavo pasta e la sera, molte volte, una tazza di latte, sempre con brioche. E siccome consumavo poca carne, ero convinta di mangiare bene…”. (Fonte: http://blog.ilgiornale.it)

Dove o da chi ha appreso che questi sono errori alimentari?

“Soprattutto dagli studi sui cinesi di Colin Campbell (The China Study) e dai testi di David Schreiber, lo psichiatra e neuroscienziato francese vissuto 19 anni con un tumore al cervello, autore dei libri Guarire e Anticancro.

Tutti i libri e le ricerche sull’alimentazione concordano su questi punti…

Ho quasi eliminato le proteine animali, ogni tanto il pesce azzurro o pochissima carne usata come condimento. Ho sostituito la pasta bianca con grandi piatti di riso e quinoa. Preparo il pane in casa (uso la macchina che impasta e cuoce) con farine biologiche e integrali al 100%, alterno avena, grano, segale. Vi aggiungo semi, lino, zucca o girasole”.

contro le metastasi ai polmoni il tè verde

Tè verde a colazione.

La colazione?
“Trenta minuti prima di mangiare prendo l’ascorbato di potassio, adatto a contrastare l’acidità del corpo che è il terreno fertile del cancro.

Poi inizio con una tazza di tè verde. Quindi caffè e latte vegetale (avena, farro, miglio, mandorle, riso), sul pane spalmo marmellata biologica senza zucchero o miele di agave che ha il pregio di non alzare la glicemia. Poi tanta frutta secca, noci, nocciole, anacardi.

A metà mattina bevo un litro di centrifugato (sedano, finocchio, carote, frutta, quello che ho, con aggiunta di zenzero, potente anti-infiammatorio), un giorno vi aggiungo una bustina di glutatione in polvere (catena di aminoacidi antiossidanti), un altro l’aloe o le bacche di goji”.

Il pranzo?
la curcuma per curare le metastasi
la curcuma un po’ ovunque

“Cerco di variare il più possibile i cereali, quasi mai la pasta bianca. Condisco i piatti come farei con la pastasciutta, pomodoro, verdure o erbette e spezie. Provo a inserire la curcuma dappertutto. Da messicana cucino volentieri fagioli e tortillas di mais. Tutti i giorni un’insalata di verdure crude e semi”

La cena?
“Zuppe di legumi, minestroni, passati, tortini di verdure o il latte. Ma, quest’ultimo, solo vegetale e con cereali non zuccherati industrialmente: fiocchi d’avena con un po’ di miele d’agave e cannella”.

I risultati
In questo modo le sono scomparse 4 metastasi ai polmoni e al fegato, dopo quanto tempo?
“Le metastasi sono sparite completamente dopo un anno di alimentazione sana. Ma, come dicono i medici, non si può sapere se questo è stato l’effetto ritardato della chemio o un miracolo. Colin Campbell (l’autore di The Cina Study) ha una spiegazione scientifica: per lui sono riuscita ad affamare le cellule del mio cancro e a impedirne la proliferazione”.

Ma cosa le ha detto l’oncologa, quando, dopo un anno, ha visto che ecografie e Tac non mostravano più segni del tumore?

“Prima mi ha chiesto se avessi seguito qualche cura, poi, quando le ho detto che ho stravolto il modo di mangiare e inserito un paio di integratori, mi ha guardato come avrebbe fatto con una bambina che crede alle favole”.

Però le ha detto che la favola non è vera.

“Sì. Prima ha detto che l’alimentazione non c’entra. Poi ha aggiunto che ‘nessuno ha la verità assoluta’”.

"Dipende." Come vedi, tutto dipende dalle mani in cui gli oggetti si...


Un pallone da Basket nelle mie mani vale 20 Euro.
Nelle mani di Michael Jordan vale circa 30 milioni di Euro.
Dipende dalle mani in cui si trova.

Una palla da baseball nelle mie mani vale 4 Euro.
Nelle mani di Mark McGuire vale circa 17 milioni di Euro.
Dipende dalle mani in cui si trova.

Una racchetta da Tennis nelle mie mani è praticamente inutile.
Nelle mani di Venus Williams, è la vittoria in un torneo.
Dipende dalle mani in cui si trova.

Un bastone nelle mie mani tiene lontano un animale selvatico.
Un bastone, nelle mani di Mosè divide il Mar Rosso.
Dipende dalle mani in cui si trova.

Una fionda nelle mie mani è un giocattolo per bambini.
Una fionda nelle mani di Davide è un'arma straordinaria.
Dipende dalle mani in cui si trova.

Due pesci e cinque panini nelle mie mani sono una buona merenda.
Due pesci e cinque panini nelle mani di Dio sfamano le moltitudini.
Dipende dalle mani in cui si trovano.

I chiodi nelle mie mani possono produrre una cuccia per cani.
Nelle mani di Gesù Cristo producono salvezza per il mondo intero.
Dipende dalle mani in cui si trovano.

Come vedi, tutto dipende dalle mani in cui gli oggetti si trovano.
Allora, metti i tuoi ragionamenti, le tue preoccupazioni, le tue paure le tue speranze, i tuoi sogni, la tua famiglia e i tuoi rapporti con gli altri nelle mani di Dio, perché...
..dipende dalle mani in cui si trovano.

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