La donna, dal medioevo fino ad ora, ha avuto una continua emancipazione e a seconda del periodo ruoli differenti ed una diversa considerazione.
Non smetteremo mai di dire che la nostra società è sempre più tinta di rosa, ma quello che abbiamo oggi e che avremo domani lo dobbiamo alle donne che ci hanno preceduto e che hanno fatto la storia d'Italia. Ecco di seguito le date che hanno segnato un importante passo delle donne verso l'eguaglianza.
1903 - Il deputato Salvatore Morelli sostiene: "la tutela lavoratrici, il diritto di voto, la parità coniugi diritti/doveri"
CIVILTA' CATTOLICA: Iddio scampi le fanciulle da quell'educazione che il deputato Morelli desidera di vedere attuata legalmente al fine di preparare numerose sorelle alla Massoneria.
1904 - Ammissione delle donne alla professione di avvocato - Sciopero Sigaraie Manifattura Tabacchi di Venezia.
1906 - Sciopero "rivoluzionario" tessili e cotoniere di Torino - Richiesta giornata lavorativa di 10 ore.
1911 - Aumento iscritte alla scuola media.
1919 - Tutti al mare con braccia e gambe scoperte; no abbronzatura.
1920 - Licenziamento da tutte le fabbriche.
1927 - Nobel a Grazia Deledda - costumi da bagno con cranio Mussolini (antesignano t-shirts)
1928 - Famiglie prolifiche esentate da tasse.
1930 - Moda: si accetta abbronzatura, leggero trucco e gonne un palmo sopra ginocchi.
1933 - Saga matrimoni: i fascisti perfetti si sposano per costruire una famiglia modello.
1937 - Pacchi-dono e sgravi fiscali a famiglie prolifiche.
Ferdinando Loffredo pubblica "La politica della famiglia" in cui la donna è considerata essere inferiore, meno intelligente dell'uomo, per niente adatta a studio o lavoro che mascolinizza, rende sterili e danneggia la stirpe.
1944-45 - Lotta partigiana.
1946 - Prima chiamata al voto.
1952 - La coppia Fausto Coppi/ Giulia Occhini è la prima sfida alla famiglia. Fascino della motorizzazione, gite e vacanze.
1955 - TV, quiz: il ministro dell'interno vieta il due pezzi.
1957 - Pio XII attacca Segni per mancata tutela moralità (Allasio/Bardot).
1958 - Legge Merlin.
1965 - Mutamento costumi: elettrodomestici, turismo massa (Franca Viola).
1968 - Contestazione: rivalutazione ruolo donna.
1971 - Minigonna, hot pant.
1974 - Divorzio - Fenomeno Brigate Rosse.
1975 - Legge aborto - Maggiore età a 18 anni.
1979 - Presidente Camera dei deputati: Nilde Jotti.
1985 - Elda Pucci sindaco a Palermo - Anna Maria Migllio questore a Terni - Ilda Boccassini procuratore a Milano - Carmelita Russo giudice a Vibo Valentia - Silvia Barecchia vice-presidente Citybank - Antonella Celletti primo pilota Alitalia …
1987 - Ilona Staller eletta in Parlamento
Anni Novanta - Donne della politica, dello spettacolo, delle professioni, dell'arte, della letteratura, della mafia.
2009 - La Regione Campania vara la legge elettorale bisex: le liste devono contenere almeno un terzo dell'altro genere e si esprimono fino a due preferenze, ove la seconda, se espressa, deve essere, pena l'annullamento, dell'altro genere.
La questione femminile nasce con la Rivoluzione Francese,quando le richieste delle donne per
l'uguaglianza con gli uomini furono bocciate;infatti i principi di libertà e uguaglianza sanciti
per il cittadino erano una prerogativa squisitamente maschile. I movimenti femministi cominciarono
a diffondersi nell'Ottocento nei principali paesi europei e negli Stati Uniti quando le donne borghesi
si unirono a quelle della classe operaia rivendicando la loro emancipazione, la parità di salario e un
minore sfruttamento sul lavoro. L'obiettivo primario delle femministe era però quello di ottenere il
diritto al voto; diritto che è stato concesso dopo varie e dure lotte,rese ancora più difficili dalla
opposizione dei movimenti e partiti socialisti secondo i quali le rivendicazioni femminili,rispetto
a quelle della classe operaia,erano di secondaria importanza.
Negli anni '50,finiti ormai gli orrori della guerra,attorno alla donna si costruì un'atmosfera da
favola americana; la donna cambiò visibilmente anche nei costumi:la moda del tempo vedeva
questi angeli dello "spremilimoni"(simbolo dell'irruzione degli elettrodomestici nelle cucine
italiane) in abiti dalla vita stretta e dalla gonna a ruota,abiti femminili senza alcun dubbio,ma per
niente sexy. Le donne si accorsero presto però che la cucina in cui erano state relegate stava
trasformandosi in una stretta prigione.
L'emancipazione quindi non era stata sufficiente: i diritti conquistati con fatica o
concessi dall'uomo non hanno liberato le donne né le hanno affrancate dai ruoli tradizionalmente loro attribuiti.E' da questa constatazione che riparte il movimento femminista negli anni Sessanta. L'obiettivo da perseguire non è più l'emancipazione,ma il sovvertimento delle regole dettate da una società patriarcale fondata sul dominio di un sesso sull'altro.In questo periodo hanno luogo numerose manifestazioni-…qualcuno potrebbe ricordare i clamorosi gesti che i media esaltarono come sintomi di rinnovato disordine: nel 1968 donne americane inscenarono la "sepoltura della femminilità tradizionale" con una fiaccolata al cimitero nazionale di Arlington, dove incoronarono una pecora MISS AMERICA!
Sappiamo che l'uguaglianza tra uomo e donna è un fattore necessario che però non si può ancora definire una realtà; anche se la collettività femminile è diventata protagonista, non gode ancora di sufficiente riconoscimento.
Le storie più belle
STORIE DIVERTENTI
Il sole e la montagna.. (Un racconto molto bello da leggere))
Raggiunse il sole un giorno la montagna, le chiese dove andasse e lei rispose "resto qui e ci sto da sempre". Il sole allora rise e si sedette in cima dove il ghiaccio lo toccava. "Ascolta" disse lui "se ti sciogli e ti do noia, mi tolgo subito e torno su nel cielo". La montagna gradiva quel calore tanto lontano, un tempo tanto sperato "no resta qui, vicino alla mia vetta, se non vuoi però puoi pure andare, io sto bene con te, son sempre sola". Si misero in silenzio ad ascoltare il canto degli uccelli, il vento e il mare.
Così quel giorno, il sole e la montagna si strinsero la mano e un bacio sciolse il ghiaccio e nacque così un fiume. Nulla poteva dividere i destini, tanto lontani ma ormai cosi vicini. Disse allora il sole: "amore, io devo andare, ma non ti preoccupare viene la luna, ti sarà amica. Poi tornerò io e saremo di nuovo nell'amore". La montagna sorrise e sospirando rispose: "ti aspetterò con gioia, inneverò le cime, così che quando tornerai potrai di nuovo sciogliermi nel fiume, sei mio ormai, nulla mi serve, vorrei soltanto un bacio al giorno e te". Così si salutarono. La sera arrivò la luna, pallida e malinconica, divennero amiche e si raccontarono la vita. Poi di nuovo, prima che arrivasse, la montagna da lontano lo vide e si innevò. L'accolse come fanno le regine, si inchinò, attese il baciamano del suo re. Divenne giorno, un nuovo giorno nell'amore.
(Roberto Ceccacci)
Così quel giorno, il sole e la montagna si strinsero la mano e un bacio sciolse il ghiaccio e nacque così un fiume. Nulla poteva dividere i destini, tanto lontani ma ormai cosi vicini. Disse allora il sole: "amore, io devo andare, ma non ti preoccupare viene la luna, ti sarà amica. Poi tornerò io e saremo di nuovo nell'amore". La montagna sorrise e sospirando rispose: "ti aspetterò con gioia, inneverò le cime, così che quando tornerai potrai di nuovo sciogliermi nel fiume, sei mio ormai, nulla mi serve, vorrei soltanto un bacio al giorno e te". Così si salutarono. La sera arrivò la luna, pallida e malinconica, divennero amiche e si raccontarono la vita. Poi di nuovo, prima che arrivasse, la montagna da lontano lo vide e si innevò. L'accolse come fanno le regine, si inchinò, attese il baciamano del suo re. Divenne giorno, un nuovo giorno nell'amore.
(Roberto Ceccacci)
Il pirla e la tecnologia moderna. (Barzelletta)
Un tizio non molto sveglio è alla stazione in attesa del treno per domodossola. Non sapendo cosa fare visto che il treno ha un ritardo di mezz'ora per ingannare il tempo decide di salire su una bilancia parlante e pesarsi..
Dopo aver inserito la moneta, la bilancia dice: "sei alto un metro e settanta , pesi 65 kg e stai aspettando il treno per domodossola".
Lui: "Minchia, ma come fa a saperlo?". Ci mette un'altra moneta e la bilancia ripete: "sei alto un metro e settanta, pesi 65 kg e stai aspettando il treno per domodossola." Allora va a cambiare soldi con monete e riprova ancora sperando che la bilancia dia un responso diverso. Inserita nuovamente l'ennesima moneta la bilancia: "sei alto un metro e settanta, pesi 65 kg e a forza di fare il pirla hai perso il treno per domodossola."
Una mamma racconta.. (Leggetela è molto bella e vera.)
Ciao a tutti, preferirei rimanere nell’anonimato, ma mi piacerebbe raccontarvi la mia storia.
Probabilmente lo troverete insolito, dato che sono una mamma, ma voglio raccontare il legame che è nato tra un papà e i suoi figli.
Sono diventata mamma a 20 anni e per tanto tempo ho pensato che quel che potessi provare io per mio figlio fosse qualcosa che nessun altro avrebbe mai potuto provare, specie vedendo il distacco che c’era tra mio figlio e suo padre. Per quanto io potessi provare a renderlo partecipe nella vita di suo figlio, nulla riusciva ad unire quel fagottino a quell’uomo che provava solo tanto fastidio, quasi ribrezzo!
Così ci siamo ritrovati soli io e il mio bambino, “due piccoli nel mondo dei grandi” mi dicevo sempre io.
Avevo perso fiducia negli uomini e non volevo che qualcuno sostituisse la figura di quel padre, seppur sbagliato (io ho un padre magnifico ed è per questo che tutto mi sembrava così assurdo). Eravamo sempre noi due soli a fare tutto, cucinavamo, guadavamo i cartoni e andavamo alle giostre.
Finché un giorno, all’improvviso, nella nostra vita è entrato lui, il mio compagno.
Avere a che fare con un bimbo di 3 anni che non sia tuo figlio, non è semplice, eppure tra loro è stato amore a prima vista.
Ricordo ancora la prima volta che venne a casa, era elegantissimo, perché eravamo andati a casa dei miei genitori per fare le presentazioni. Dopo essere stati a casa dei miei, volle venire a casa assieme a noi. Per la prima volta eravamo soli tutti e tre, io avevo tanta paura, perché era il primo uomo ad aver oltrepassato quella soglia dopo suo padre. Una volta lì, si tolse le scarpe, spostò il divano e cominciò a giocare con mio figlio in giro per casa e alla fine, esausti, li ritrovai seduti a terra a guardare i cartoni. E così fece anche le volte successive, entrava, giocava con lui tutta la serata e poi andava via, finché un giorno mentre stava andando via, mio figlio lo fermò dicendogli: “Perché te ne vai? Rimani a dormire con noi, perché io lo so che se vai via non torni piu!” Così per la prima volta rimase a dormire lì, sdraiandosi sul divano. Io e il piccolo eravamo nel lettone, quando ad un certo punto mio figlio si alzò, andò verso il divano, lo guardò e sorridendo disse:”Vieni a dormire con me e mamma,noi siamo una famiglia!”.
Da allora sono passati tre anni e adesso viviamo tutti insieme.
Il mio compagno mi ha insegnato una cosa importante, che per essere padre non basta avere un figlio, ma bisogna crescerlo.
Mio figlio non ha mai voluto vedere il padre per sua scelta, pur non avendogli mai parlato male di lui.
Ora abbiamo un altro bimbo, siamo in 4! Mio figlio in ogni momento importante o nei momenti di sconforto, che sia una recita, una partita di calcio o una febbre, cerca sempre quell’ uomo, che considera il suo papà, ringraziandolo sempre di avergli dato una famiglia ed un fratellino!
Credetemi, dovreste vederli per capire quanto amore c’è in ogni loro singolo gesto!
Probabilmente lo troverete insolito, dato che sono una mamma, ma voglio raccontare il legame che è nato tra un papà e i suoi figli.
Sono diventata mamma a 20 anni e per tanto tempo ho pensato che quel che potessi provare io per mio figlio fosse qualcosa che nessun altro avrebbe mai potuto provare, specie vedendo il distacco che c’era tra mio figlio e suo padre. Per quanto io potessi provare a renderlo partecipe nella vita di suo figlio, nulla riusciva ad unire quel fagottino a quell’uomo che provava solo tanto fastidio, quasi ribrezzo!
Così ci siamo ritrovati soli io e il mio bambino, “due piccoli nel mondo dei grandi” mi dicevo sempre io.
Avevo perso fiducia negli uomini e non volevo che qualcuno sostituisse la figura di quel padre, seppur sbagliato (io ho un padre magnifico ed è per questo che tutto mi sembrava così assurdo). Eravamo sempre noi due soli a fare tutto, cucinavamo, guadavamo i cartoni e andavamo alle giostre.
Finché un giorno, all’improvviso, nella nostra vita è entrato lui, il mio compagno.
Avere a che fare con un bimbo di 3 anni che non sia tuo figlio, non è semplice, eppure tra loro è stato amore a prima vista.
Ricordo ancora la prima volta che venne a casa, era elegantissimo, perché eravamo andati a casa dei miei genitori per fare le presentazioni. Dopo essere stati a casa dei miei, volle venire a casa assieme a noi. Per la prima volta eravamo soli tutti e tre, io avevo tanta paura, perché era il primo uomo ad aver oltrepassato quella soglia dopo suo padre. Una volta lì, si tolse le scarpe, spostò il divano e cominciò a giocare con mio figlio in giro per casa e alla fine, esausti, li ritrovai seduti a terra a guardare i cartoni. E così fece anche le volte successive, entrava, giocava con lui tutta la serata e poi andava via, finché un giorno mentre stava andando via, mio figlio lo fermò dicendogli: “Perché te ne vai? Rimani a dormire con noi, perché io lo so che se vai via non torni piu!” Così per la prima volta rimase a dormire lì, sdraiandosi sul divano. Io e il piccolo eravamo nel lettone, quando ad un certo punto mio figlio si alzò, andò verso il divano, lo guardò e sorridendo disse:”Vieni a dormire con me e mamma,noi siamo una famiglia!”.
Da allora sono passati tre anni e adesso viviamo tutti insieme.
Il mio compagno mi ha insegnato una cosa importante, che per essere padre non basta avere un figlio, ma bisogna crescerlo.
Mio figlio non ha mai voluto vedere il padre per sua scelta, pur non avendogli mai parlato male di lui.
Ora abbiamo un altro bimbo, siamo in 4! Mio figlio in ogni momento importante o nei momenti di sconforto, che sia una recita, una partita di calcio o una febbre, cerca sempre quell’ uomo, che considera il suo papà, ringraziandolo sempre di avergli dato una famiglia ed un fratellino!
Credetemi, dovreste vederli per capire quanto amore c’è in ogni loro singolo gesto!
Dedicata a me... (Stupenda da leggere)
Questa lettera la dedico a me che ogni mattina mi rimbocco le maniche e affronto mille difficoltà con il sorriso sulla bocca anche se poi dentro di me avrei solo voglia di fermarmi e piangere.. Io che sono una persona semplice che conosce la parola SACRIFICI perchè non ho mai avuto molto dalla vita, anzi molte volte ho dovuto solo dare.. A me che nella vita ho sempre dovuto contare solo sulle mie forze, e che molte volte sono arrivata sul punto di mollare tutto, perchè sentivo che la mia vita non andava come volevo.. A me che quando amo lo faccio incondizionatamente e con tutta me stessa.. e che sistematicamente non vengo ricambiata, ma ogni volta trovo sempre la forza di ricominciare più ingenua di prima perchè credo nell'amore, quello vero, quello che ti porta al settimo cielo ma che ti trascina nell'inferno il più delle volte. La dedico a me che anche se ho sofferto tanto nella vita, e sono arrivata diverse volte al punto di dire basta ho sempre trovato la forza per ricominciare ad andare avanti, e che ora sento di avere una forza nuova dentro di me che mi sprona ad essere una persona migliore e sempre me stessa. Nonostante tutto.. nonostante tutti... Continuo ad andare avanti.
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