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Pensioni, quattordicesima allargata e bonus ad altri 2 milioni di persone

L’ipotesi del governo è alzare da 10 a 13 mila euro lordi l’anno il reddito massimo per avere diritto al beneficio. Ritocco in arrivo anche per la no tax area, da allineare a quella dei lavoratori dipendenti. Gl interventi saranno inseriti nella prossima Legge di Bilancio.
Estendere la quattordicesima — l’assegno extra fino a 500 euro che viene pagato proprio a luglio — ad altri due milioni di pensionati a basso reddito. A livello tecnico gli incontri tra governo e sindacati sono ancora in corso ma sembra questo l’orientamento di Palazzo Chigi per il pacchetto da inserire nella prossima Legge di Bilancio. La quattordicesima esiste già. La incassano poco più di due milioni di persone: quelle con almeno 64 anni d’età e un reddito inferiore ai 10 mila euro lordi l’anno, per la precisione 9.786 euro e 86 centesimi. L’idea del governo è proprio di alzare l’asticella massima del reddito, portandola a 13 mila euro lordi l’anno. In questo modo, dall’anno prossimo, la quattordicesima sarebbe incassata da altri due milioni di pensionati. Il costo dell’operazione viene stimato in circa 800 milioni di euro l’anno. Un impegno considerato sostenibile anche se tutto dipende non solo dal resto delle misure sulle pensioni ma dall’intero mosaico della Legge di Bilancio da presentare dopo l’estate.
Il piano B
Ma c’è anche un piano B, meno costoso: aumentare non il numero delle persone che prendono la quattordicesima ma l’importo dell’assegno. Il calcolo è complesso perché la cifra precisa della quattordicesima dipende anche da quanti anni di contributi si hanno alle spalle. Ma con un aumento del 50%, che porterebbe le quattordicesime più ricche da 500 a 750 euro, sarebbe necessaria una copertura di circa 600 milioni di euro. L’ipotesi più probabile, però, è la prima. Per un motivo di politica economica: perché dare un assegno in più a chi prima non lo prendeva ha, rispetto a un semplice aumento dei trattamenti già in essere, maggiori probabilità di avere un effetto positivo sui consumi. Ma anche per un motivo di politica in senso stretto: ci sarebbero due milioni di beneficiari che si accorgerebbero di avere un’entrata in più e non un semplice ritocco. La controindicazione è che l’intervento sarebbe rivolto sì ai pensionati a basso reddito, ma a quelli un po’ «meno poveri» degli altri.
La no tax area
Anche per questo la quattordicesima allargata dovrebbe essere accompagnata da un altra misura sui pensionati, tagliata sulle fasce più deboli. E cioè l’innalzamento a 8.124 euro lordi l’anno della no tax area, la soglia al di sotto della quale non si pagano le tasse. Oggi il limite è di 7.750 euro per i pensionati al di sotto dei 75 anni e di 8 mila euro per gli over 75. Passando a 8.124 euro, arriverebbe allo stesso livello già previsto adesso per i lavoratori dipendenti. La misura ha il vantaggio di avere un costo abbastanza contenuto, intorno ai 260 milioni di euro l’anno. L’aumento della soglia, inoltre, farebbe salire l’assegno non solo di chi ha un reddito al di sotto degli 8.124 euro ma anche di chi prende di più: secondo le regole attuali l’esenzione totale riguarda la prima «parte» del reddito per tutti i contribuenti che arrivano fino a 55 mila euro lordi l’anno.(Fonte: CORRIERE DELLA SERA)
Le prossime tappe
L’esame dei tecnici non è ancora finito. Ma prima della pausa estiva ci dovrebbe essere un nuovo incontro a livello politico, tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti da una parte e i segretari di Cgil, Cisl e Uil dall’altra.
Accusa dolori forti all'orecchio, e i medici fanno una scoperta incredibile..

Accusa per mesi forti dolori all’orecchio, accompagnati da strani rumori e continui graffi, per questo si convince di essere vittima di spiriti maligni, anche perché a nulla erano valsi antidolorifici e medicine vari. Ma una volta arrivata in ospedale fa una scoperta choc. Succede in Cina, a Xiamen City, e la protagonista di questa vicenda, riportata dal Mirror, si chiama Li Meng. Poco tempo prima, va detto, la donna aveva ingerito delle bacche da un cespuglio spuntato su una tomba nonostante il parere contrario del fidanzato superstizioso, che temeva guai con gli spiriti maligni.
Li Meng, però, non gli ha dato retta e le ha mangiate. ''Sono andata anche al tempio a pregare – ha spiegato la donna - ma niente, i dolori all'orecchio non se ne andavano''. Poi la visita in ospedale e la scoperta dei medici: all'interno della cavità orale di Li Meng non c'erano spiriti maligni, ma un ragno che viveva nel suo canale uditivo e aveva anche tessuto la tela. Non è stato, poi, semplice togliere da lì l’ospite indesiderato: ''È stato molto doloroso, ma alla fine ce l'abbiamo fatta'', ha raccontato il dottor Chen Zhaoyou che ha poi aggiunto di aver avuto a che fare diverse volte con pazienti arrivati in clinica con altri insetti, come scarafaggi, formiche, farfalle e millepiedi.

Salute news. Il vaccino contro l'Alzheimer sembra funzionare: trial al via quanto...

Il vaccino contro l'Alzheimer sembra funzionare: trial al via quanto prima...
Un nuovo vaccino che prende di mira le proteine patologiche associate con il morbo di Alzheimer si è dimostrato efficace nei trial sugli animali, secondo quanto annunciato dagli scienziati coinvolti. Adesso sarà la volta dei test clinici sugli esseri umani: la speranza è che il vaccino possa prevenire ed invertire il decorso della malattia nei pazienti con Alzheimer precoce.
Il gruppo della Flinders University in Australia ha collaborato con ricercatori dell'Institute of Molecular Medicine (IMM) e della University of California, Irvine per ottenere un vaccino efficace contro l'accumulo di proteine beta amiloidi e tau nel cervello, che causa disfunzioni e conduce alla demenza.
Come descritto in un paper pubblicato su Scientific Reports, nello studio sono stati utilizzati dei topi geneticamente modificati per indagare la sicurezza e l'efficacia di una combinazione di vaccini anti-beta amiloidi e anti tau con una tecnologia di supporto sviluppata da Vaxine Pty Ltd, una società australiana che si occupa di ricerca sui vaccini.
"Abbiamo dimostrato nei topi geneticamente modificati per sviluppare velocemente la demenza che il nostro possibile vaccino produce anticorpi che si connettono alla proteine a-beta e tau", spiega Nikolay Petrovsky, docente della Flinders University, parlando con IBTimes UK. "Inoltre, siamo stati in grado di raccogliere questi anticorpi dai topi vaccinati ed a mostrare che in effetti questi mirano alle proteine anormali nelle sezioni del cervello di pazienti con Alzheimer deceduti, provando quindi che questo vaccino dovrebbe funzionare negli esseri umani e non soltanto sui topi".
Il successo di questi trial sugli animali è stato tale che il gruppo di ricercatori ha ricevuto finanziamenti dallo statunitense National Institute of Health per effettuare i trial clinici. Questi ultimi dovrebbero iniziare nei prossimi due anni, con risultati attesi per tre anni dopo l'avvio dei lavori.
In precedenza, molti tentativi sono stati fatti per generare vaccini terapeutici contro una vasta gamma di malattie non infettive, incluso il morbo di Alzheimer, ma con risultati contrastanti. Per sviluppare questo nuovo vaccino e renderlo adatto agli esseri umani, la ricerca degli errori commessi nei trial precedenti è stata fondamentale.
Nel corso dell'ultimo decennio, le prime generazioni di vaccini per la demenza sono state sottoposte a trial sugli esseri umani. Alcune hanno suggerito la possibilità di benefici, ma sfortunatamente avevano anche problemi di tossicità. Gli altri hanno semplicemente mancato di fare qualche effetto.
"Guardare a tutti questi tentativi falliti è stato d'aiuto per noi, visto che lo studio ci ha permesso di evitare di fare gli stessi sbagli e ci ha consentito di sviluppare il vaccino in modo da rimuovere completamente qualsiasi rischio di tossicità, potenziando al tempo stesso l'efficacia del vaccino di oltre 100 volte. Questo ci offre adesso una possibilità di fare ciò che i 'vecchi' vaccini non sono riusciti a fare, ossia dimostrare sia sicurezza che efficacia nei pazienti umani con demenza precoce".
"Per mostrare che il nostro vaccino funziona su individui sani che non hanno ancora sviluppato l'Alzheimer servirà molto più tempo, in quanto questo potrebbe coinvolgere la necessità di immunizzare centinaia di migliaia di soggetti e poi seguirli nel lungo periodo per verificare se saremo stati in grado di proteggerli dallo sviluppare il morbo di Alzheimer".
I trial iniziali negli esseri umani si focalizzeranno su persone con Alzheimer precoce, che sono quelli con la maggiore necessità e che potrebbero essere caratterizzati da rapidi benefici osservabili. Ma il vaccino è progettato anche per prevenire lo sviluppo della malattia in individui sani e potrebbe in futuro essere dato a persone decenni prima che queste rischino di sviluppare l'Alzheimer.
Ad ogni modo, Petrovsky ritiene che, se il vaccino si dimostrasse in grado di funzionare in modo preventivo, questo potrebbe avere enormi ritorni positivi, sia in termini di risparmi per i sistemi sanitari che per il benessere degli individui, ai quali verrebbe evitato di sviluppare questa devastante malattia.
Acquistate su eBay? Attenti potreste incorrere in..

Acquisti su eBay a rischio truffa?!
Alcuni venditori sfruttano il sistema eBay per intascare il vostro denaro senza spedirvi la merce.
Vi è mai capitato di acquistare un prodotto e seguire (tramite il codice) la tracciatura dello stesso, e vedere che, dopo alcuni giorni il pacco da voi acquistato (e naturalmente già pagato) è fermo in qualche ufficio in caricamento?.. e rimanere così per svariati giorni?
Voi che fate? Contattate il venditore il quale (se vi risponde) vi dice che gli avete mandato l'indirizzo sbagliato, o che la vostra via non è stata trovata ecc.. e provvederà, al ricevimento dello stesso, (infatti dopo diversi giorni il pacco da voi acquistato fermo in qualche ufficio di spedizioni viene rispedito al mittente) a rispedirvelo all'indirizzo giusto.
Ma stranamente la cosa si ripete, e voi stufi di aspettare scrivete un feedback negativo riguardo tale venditore, ma qui la sorpresa, il feedback negativo viene prontamente cancellato, ma com'è possibile cancellare un feedback da parte del venditore?.. E qui cominciano i sospetti [..]
Nel frattempo le settimane passano e voi stufi di aspettare rinunciate a continuare la diatriba perdendo così il vostro denaro.
Insomma in conclusione conviene evitare di fare acquisti tramite eBay e magari rivolgersi ad Amazon, che se non altro provvederà (lo stesso Amazon) a risarcirvi il denaro nel caso incappiate in venditori "poco seri."
Salute news: Il Melograno cibo miracoloso che aiuterebbe a...

I ricercatori del Politecnico federale di Losanna hanno isolato una molecola “miracolosa” contenuta nel melograno che contrasta l’invecchiamento muscolare, e di conseguenza allungherebbe la vita.
La sarcopenia è la progressiva perdita di massa muscolare associata con una vita sedentaria e, soprattutto, il naturale processo di invecchiamento. Infatti, si stima che il 30% delle persone di oltre 60 anni e fino al 50% degli ultra ottantenni soffrono di questa condizione. Tuttavia, è stato scoperto un rimedio naturale per combattere, se non impedire, la sarcopenia senza assumere alcun farmaco. Infatti, secondo un nuovo studio condotto da ricercatori del Politecnico federale di Losanna (Svizzera), sarebbe sufficiente mangiare il melograno.
Melograno: isolata molecola miracolosa contro l’invecchiamento. Lo studio
In particolare, lo studio, pubblicato sulla rivista “Nature Medicine” mostra che l’urolitina, un metabolita prodotto dalla nostra flora intestinale da parte di alcuni composti trovati nel melograno, è in grado di valorizzare il rinnovo dei mitocondri e quindi prevenire il deterioramento muscolare associato con l’età. Il principale autore della ricerca, Johan Auwerx, ha affermato che “l’urolitina A è l’unica molecola nota che abbia lacapacità di rilanciare il processo di riciclo dei mitocondri” e inoltre “l’urolitina A è una sostanza completamente naturale”.
Melograno: isolata molecola miracolosa contro l’invecchiamento. I risultati.
Nella prima fase dello studio, gli scienziati hanno sperimentato su modelli animali gli effetti di questa molecola aumentando fino al 42% la loro aspettativa di vita. L’urolitina A è l’unica molecola in grado di rilanciare il processo di riciclo dei mitocondri, dichiara Johan Auwerx. Di conseguenza, è in grado di rallentare il processo di invecchiamento in nematodi e ratti. Ed esattamente come si fa? Semplicemente, stimolando un processo chiamato ‘mitophagy‘ in cui i mitocondri danneggiati o invecchiati possano essere sostituiti da quelli nuovi, più ‘sani‘ e funzionali.
Melograno: isolata molecola miracolosa contro l’invecchiamento. Parlano gli esperti.
Come osservato da Patrick Aebischer, co-autore dello studio “man mano che invecchiamo, la capacità delle cellule di svolgere il mitophagy è più bassa. Questo è un aspetto da considerare, poichè la riduzione della mitophagy del muscolo è considerata una delle principali cause di deterioramento muscolare associata con l’età. Crediamo che il nostro lavoro, che descrive i benefici per la salute dell’urolitina A, è sicuramente promettente per l’inversione dell’invecchiamento muscolare.“
Melograno: isolata molecola miracolosa contro l’invecchiamento. Urolitina per tutti.
Tuttavia, i melograni non contengono l’urolitina A ma solo un precursore che sarà poi trasformato in questa molecola dai batteri che compongono la nostra flora intestinale. E non è detto che a tutti capiti questo processo. La buona notizia è che gli autori hanno già avviato uno studio clinico con gli esseri umani che si sta sviluppando in diversi ospedali europei. (Fonte: CNO-Webtv Notizie)
27 morti sui treni dei pendolari nel Barese, si fa strada La pista dell’errore umano...

27 morti sui treni dei pendolari nel Barese, si fa strada La pista dell’errore umano.
Il treno Et 1018 partito da Bari alle 10,42 e in arrivo a Barletta alle 11.50 arriva alla stazione di Corato alle 11,35 con circa 8 minuti di ritardo. Il capostazione di Corato invia ad Andria (o almeno così sembra) il fonogramma indicando la partenza con il ritardo, aziona il verde, tira su la paletta e fa partire il treno. Qualche minuto dopo nella stazione di Andria arriva in perfetto orario alle 11,37 l’Et 1023 partito da Barletta alle 11,24 e diretto a Bari alle 12,34. Qui c’è qualcosa che si intoppa. Spiega Giuliano Foschini su Repubblica:
"Forse confuso per i ritardi che avevano funestato la giornata, forse perché c’era stato qualche errore nella comunicazione tra le due stazioni, fatto sta che l’esperto capostazione V.P. fa partire il treno; aziona dunque il verde, avvisa il capotreno e viene fuori con la paletta. Il 1023 parte. Affronta un rettilineo, poi una curva, poi ancora un rettilineo, una curva. Dall’altra parte è in arrivo l’altra vettura. Secondo le prime rilevazioni entrambi i treni viaggiavano a 80-90 chilometri orari, i macchinisti così come previsto li conducevano al pieno della velocità. Nessuno poteva sapere che l’altro stava sopraggiungendo. Su quel tratto di linea, seppur a binario unico, non esiste infatti alcun sistema automatico di controllo. La sicurezza è affidata esclusivamente all’abilità dei macchinisti (ma il tratto dello scontro è subito dopo una curva) e appunto ai due capistazione. Mancava quindi l’Scmt, il Sistema di controllo marcia treno.
La causa dell’incidente ferroviario in Puglia è stata la mancanza di sistemi automatici di supervisione della linea ferroviaria, sostiene l’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione A. Faedo del Consiglio nazionale delle ricerche (Isti-Cnr), per voce della ricercatrice Stefania Gnesi. “Su quella tratta – aggiunge Giorgio Ferrari, ricercatore del medesimo istituto Cnr – non esiste un sistema automatico di segnalazione. Viene usato il cosiddetto ‘blocco telefonico’ che si sostanzia nella comunicazione telefonica del via libera sul binario unico. Questo sistema è attualmente utilizzato in una minima parte della rete ferroviaria nazionale”. Al momento «l’errore umano» resta la pista privilegiata. «È molto difficile che in un caso come questo possa esserci la responsabilità di un guasto» spiega a Repubblica uno dei tecnici chiamati a fare chiarezza sulla vicenda. I magistrati pugliesi lavoreranno con la Polfer e la Polizia di Stato e con gli esperti del Ministero delle Infrastrutture che con la Fema (l’organo delle investigazioni) e l’Ustif hanno aperto altri due fascicoli. «Ho visto il collega piangere — raccontava ieri sera alla stazione di Andria un macchinista a Giuliano Foschini, con gli occhi lucidi — Ma è troppo facile dire che la colpa è sua: l’unica responsabilità è di chi non doveva permettere che uno sbaglio, uno solo, potesse portare a questa tragedia».
La seconda ipotesi e il binario unico.
Antonio Massari sul Fatto però segnala che c’è un’ulteriore pista investigativa seguita dagli inquirenti: «c’è chi sostiene che un falso contatto abbia attivato uno dei due semafori – probabilmente proprio quello di Corato, dove sono in corso lavori di adeguamento della linea ferroviaria –inducendo in errore il capotreno che, in quel momento, avrebbe dato per scontato lo scambio di “ok” tra i due capistazione. A quel punto, il capotreno avrebbe fischiato il via, autorizzando il macchinista a partire mentre, in realtà, non era stato fornito alcun via libera. La differenza tra errore umano e guasto tecnico risulterà essenziale per attribuire le vere responsabilità di questa tragedia». Scrive ancora Carmine Festa sulla Stampa:
Ma tra quale stazione e quale treno sarebbe dovuta avvenire la comunicazione che invece non c’è stata? C’è sicuramente una precedenza nel transito sul binario unico, e chi avrebbe dovuto rispettarla? Se appare ormai verosimile che i treni su quella tratta elettrificata ed eternamente in attesa del raddoppio del binario non sono assistiti da un sistema di controllo elettronico, non è invece altrettanto chiaro chi non ha avvertito del transito contemporaneo dei due convogli. L’inchiesta dovrà accertare tali responsabilità.
L’ampliamento della linea è stato previsto nel 2008, come parte di un “grande progetto” reso possibile dallo stanziamento dei fondi europei. I ritardi accumulati sono però stati tali da dilatare i tempi fino ad oggi. Il “grande progetto” dell’azienda che controlla le Ferrovie del Nord Barese nasce dopo l’approvazione da parte della Giunta regionale pugliese del Programma Operativo FESR 2007-2013 (i fondi europei di sviluppo regionale destinati a sanare i divari economici tra le varie regioni del vecchio continente). Il finanziamento è di 180 milioni ed è destinato all’interramento della ferrovia ad Andria, alla realizzazione di parcheggi di scambio intermodali in prossimità di 11 stazioni/fermate ferroviarie, all’eliminazione di 13 passaggi a livello, all’interconnessione con la Rete Ferroviaria Italiana nelle stazioni di Bari centrale e Barletta, ma soprattutto al raddoppio per 13 km del binario sulla tratta Corato-Barletta. Quella dove i treni si sono scontrati. Sui circa 70 chilometri di linea di Ferrotramviaria il doppio binario esiste infatti oggi solo tra Bari e Ruvo, mentre tra Ruvo e Barletta (quindi anche tra Corato e Andria) e’ rimasto il binario unico. Nonostante il collaudo dell’intero progetto fosse inizialmente previsto entro il 2015, i lavori, realizzati per lotti, sono ancora in corso. Gli ultimi espropri dei terreni intorno alla tratta da raddoppiare sono stati disposti nel 2014 e per i ritardi accumulati, spiegano dalla società, si sono dovuti attendere gli stanziamenti e la distribuzione dei fondi europei dei programmi successivi. Tanto da arrivare proprio a questi ultimi giorni anche per la sola gara di appalto: il 16 giugno scorso, Ferrotramviaria ha infatti comunicato una proroga dal primo al 19 luglio per la scadenza delle domande di partecipazione alla gara proprio per il raddoppio della Corato-Andria.
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