Italia in allarme per rischio zanzare, attenzione al virus "Zika"


Flagello Zika a Miami e rientro turisti: anche in Italia allarme per rischio zanzare.

Sono saliti a 33 i membri delle forze armate degli Stati Uniti, tra cui una donna incinta, che hanno contratto il virus zika.
Lo ha annunciato il portavoce del Pentagono, Ben Sakrisson, secondo cui i membri del servizio Usa sono stati infettati al di fuori degli Stati Uniti continentali pur essendo difficile stabilire dove esattamente possono avere contratto il virus.
Prosegue invece l'epidemia di zika in Florida.
Il virus conferma la sua diffusione a Miami e la lista dei casi sospetti si allunga. Oltre ai 15 contagi confermati in uno dei quartieri della città, quasi 400 persone sono monitorate, comprese 55 donne incinta.
E ora l'attenzione è puntata principalmente sulle Olimpiadi di Rio.
In Italia l’Istituto Zooprofilattico del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta ha intensificato i controlli sulle zanzare per verificare tempestivamente la presenza di virus della famiglia Flaviviridae, a cui appartiene il virus Zika.
L'allarme sulla presenza del virus Zika è scattato in seguito al ritorno di 10 viaggiatori dal Sud America.
Flagello Zika a Miami: in Italia allarme per rischio zanzare e rientro turisti
A seguire l’evoluzione del fenomeno è il laboratorio sulle Malattie trasmesse da Vettori coordinato da Cristina Casalone.
Il virus in Italia non è presente, ma sono ampiamente diffuse le zanzare in grado di trasmetterlo come Aedes albopictus, meglio conosciuta come zanzara tigre.

"Da giugno in Piemonte sono state analizzate le zanzare tigre catturate da 15 trappole posizionate in luoghi a maggiore rischio perché caratterizzati da intensi flussi turistici e commerciali quali aeroporti, interporti e reparti di malattie infettive dei principali ospedali regionali - precisa Maria Caramelli, Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico – e nessuna zanzara è risultata positiva per il virus Zika".“
La Regione Piemonte è da anni attiva nella sorveglianza sulle malattie trasmesse da zanzare, tra cuiZika e la West Nile disease, attraverso il network operativo sanitario regionale nato dalla stretta collaborazione con l’Ospedale Amedeo di Savoia, il SEREMI e l’IPLA.
L'Istituto zooprofilattico mantiene alta l'attenzione e gli accertamenti continueranno fino a novembre.

Purtroppo non esistono trattamenti antivirali, l'unica accortezza è proteggersi dalle punture con i preparati farmaceutici. (Articolo di: Americo Mascarucci)

Studio choc: lavorare di notte farebbe venire il cancro...


Studio choc, lavorare di notte fa aumentare il rischio cancro.

Erano gli anni 80 e in america nasceva l’abitudine di lavorare su turni anche negli uffici. Fino ad allora infatti, le turnazioni erano circoscritte solo ad alcuni lavori, tuttavia il progresso evolutivo e l’imminente espansione della Cina, “obbligarono” i grandi uffici a stelle e strisce a raddoppiare i dipendenti.

Il concetto di lavoro “estremo” è una caratteristica naturale della cultura orientale, difficile dire lo stesso di quella occidentale, dunque le turnazioni notturne all’epoca furono obbligate.Le grandi società americane non potendo sfruttare i dipendenti oltre i termini di legge, pensarono di raddoppiare il personale con turnazioni anche nelle ore notturne. In europa invece il lavoro notturno è sempre stato molto limitato a pochi settori, solo negli ultimi anni sta prendendo piede questa moda anche negli uffici.Secondo una ricerca, circa il 58% dei lavoratori Americani effettua anche un turno di notte. Va meglio in europa dove solo 18% è “costretto” a tale modalità lavorativa.

Lavorare di notte oggi è diventato normale, non solo, anche passare 4-5 ore comodamente distesi nel proprio letto con la luce del monitor, tablet o smartphone sparati in pieno volto è ormai una consuetudine di milioni di persone. Per quanto nel primo caso, purtroppo è lavoro e si può fare ben poco per evitarlo, nel secondo caso sarebbe buona norma dedicarsi al sonno piuttosto che a lunghe sessioni di chattate. Il motivo è presto che spiegato. L’organismo ha necessariamente bisogno di dormire di notte e rimanere sveglio di giorno. Esiste un orologio biologico formato da due geni regolatori, quando gli stessi vengono danneggiati dalla troppa luce si rischia un eccessiva produzione di cellule, con il rischio della formazione di tumori.

Dunque, lavori di notte o resti lunghe ore davanti ad un device? Male, il tuo organismo aumenta il rischio di insorgenza di patologie tumorali. Sembra assurdo ma è quanto emerso da uno studio pubblicato dalla famosa università americana Mit. Lavorare di notte significa sfasare completamente lo stile programmatico del nostro corpo. In pratica sarebbe come spezzare il normale ciclico dormi-veglia, mandando in tilt l’orologio biologico del nostro organismo. Non è il solo studio a confermarlo, nel corso degli anni diversi ricercatori hanno lanciato l’allarme, lavorare di notte può essere rischioso.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Cell Metabolism, secondo i ricercatori restare svegli di notte magari accompagnati da una fonte luminosa esterna, altera il meccanismo di crescita delle cellule che controllano le fasi biologiche della notte e del giorno,chiamati i due geni “lancetta”, Bmal1 e Per2. Per capirci sono i geni che ci permettono di dormire o rimanere svegli. Ma cosa accade? L’organismo umano è programmato per dormire almeno 8 ore al giorno, l’evoluzione ci ha portati a dormire durante la notte e rimanere svegli durante le ore diurne, ed è questo un principio fondamentale.

Lavorando di notte ad esempio, magari con una sola fonte luminosa sparata sul volto, (lampada,monitor) si va a scatenare un meccanismo distruttivo dei due geni. La fonte luminosa colpisce la retina ed invia un segnale al cervello, dove risiede in pratica l’orologio biologico dell’organismo che gestisce e regola tutte le lancette delle nostre cellule. Quando questo accade, si perde il normale ritmo sonno-sveglio e le funzioni protettive dei due geni regolatori Bmal1 e Per2 risultano inefficaci.
Rischio Tumori?

Il rischio di patologie tumorali, in modo particolare il tumore al polmone lo si è verificato studiando il comportamento sui topi.I ricercatori hanno scoperto come i roditori esposti a molte ore di luce in più del necessario, rispetto alle classiche 12, aumentasse il rischio di sviluppare una massa tumorale.I geni Bmal1 e Per2, infatti, regolano la tempistica con cui viene acceso un altro gene, detto C-myc, che controlla la crescita della cellula. Se i geni “controllori” vengono distrutti (a causa di un danno diretto al Dna o per un alterato ritmo sonno veglia), C-myc diventa eccessivamente attivo, creando e accelerando la crescita di ulteriori cellule, rischiando proprio la formazione di una massa tumorale. (fonte: http://www.contattolab.it)

Buonanotte piccolina... (di: Ornella Vanoni)

Il mare fa bene al cervello e rende felici. Lo dice la scienza...


Uno studio condotto in dieci anni di ricerca scientifica dimostra come l'acqua rilasci sostanze chimiche collegate alla felicità.
Se siete malati di viaggi (una malattia che si chiama ‘wanderlust‘) questa notizia è per voi. Stare vicino all’acqua stimola il cervello. E’ quanto risulta da uno studio condotto in dieci anni di ricerca scientifica che dimostra come questo elemento rilasci sostanze chimiche collegate alla felicità, come la dopamina, la serotonina e l’ossitocina.

Lo riporta il sito ericazuanon.com che cita il libro di Wallace J. Nichols ‘Blue Mind: The Surprising Science That Shows How Being Near, In , On, Or Under Water Can Make You Happier, Healthier, More Connected, And Better At What You Do’ (‘Mente Blu: la scienza sorprendente che mostra come stare vicino, sopra, dentro o sotto l’acqua possa renderti più felice, più sano, più connesso e migliore in ciò che fai’).

Lo studio dimostra come l’acqua – e quindi, mare, lago o fiume – porti al cervello cinque benefici fondamentali per la felicità:

1. Il colore blu da’ sollievo.
A quanto pare il colore blu è anche il colore preferito del mondo. L’autore cita un progetto di ricerca del 2003, in cui è stato chiesto a 232 persone in tutto il mondo di indicare il proprio colore preferito. Ancora una volta è risultato essere il blu.

2. Stare lungo la costa rende più rilassati.
Secondo uno studio citato nel libro, per calmarci a livello di subconscio, basta anche solo osservare un paesaggio marittimo: guardare immagini della natura, infatti, fa attivare le parti del nostro cervello associate “a un atteggiamento positivo, alla stabilità emotiva e al recupero di ricordi felici”.

3. L’acqua ringiovanisce le menti stanche.
In uno studio del 1995 pubblicato su Environmental Psychology sono stati analizzati il rendimento e la concentrazione di due gruppi di studenti: uno a cui erano state assegnate stanze con vista più paesaggistica (alberi, laghi, prati) e un altro a cui erano state date stanze su vedute più urbane. Il primo gruppo non solo dava risultati più brillanti, ma dimostrava anche una maggiore capacità di attenzione.

4. Guardare le fotografie fa bene, ma l’acqua nella vita reale fa meglio.
Secondo le risposte inviate durante uno studio con l’applicazione Mappiness (più di un milione), non solo le persone sono più serene quando stanno all’aria aperta, ma sono più felici del 5,2% quando si trovavano vicino a un corso d’acqua.

5. L’acqua ci riporta al nostro stato naturale.
Siamo connessi all’acqua fin dal principio della nostra vita. Il corpo è mediamente composto per il 75% da acqua e il mantenimento della quantità adeguata di idratazione è basilare per il corretto funzionamento dei nostri organi. (Fonte: SiViaggia.it)

Il piede rispecchia la tua personalità: dimmi che piede hai e ti dirò chi sei..


Dimmi che piede hai e ti dirò chi sei. Potrebbe sembrare strano, ma la forma dei piedi è in grado di dire molto sulla personalità. Semplici curiosità o ipotesi scientifiche veritiere? Provate a verificare se veramente quello che vi proponiamo corrisponde, almeno per un po’, ai vostri tratti caratteriali. Dimmi che piede hai e ti dirò chi sei. Basta guardarne la forma per capire a quale tipo si appartiene, tra egizio, greco o romano e l'analisi dei tratti distintivi del carattere viene di conseguenza. Tutto dipende dalla proporzione tra l'alluce e le altre dita.

In rete molti credono che la conformazione del piede sancisca una sorta di discendenza dai tre popoli da cui prendono il nome, ma non è così: la classificazione si ispira invece alla somiglianza con la forma delle vele delle navi usate nell'antichità da egizi, greci e romani.

Per gli ortopedici queste caratteristiche sono utili per riconoscere le patologie più comuni, mentre per gli appassionati di podomanzia offrono spunti per distinguere alcuni tratti di personalità.Le dita piccole ci possono dare l’impressione di una persona fragile, o, al contrario, le dita grandi ci descrivono l’idea di chi è ambizioso e vuole raggiungere sempre nuovi obiettivi. Ma non si tratta soltanto di dita, visto che i tratti distintivi di ciascuno si potrebbero individuare anche a partire dall’intera forma del piede. Andiamo a vedere di che si tratta.

1 - Piede romano. Questo tipo di piede viene anche definito quadrato perché la parte anteriore tende ad essere più tozza e meno affusolata rispetto alle altre tipologie. Questo perché le prime tre dita sono all'incirca della stessa lunghezza e quarto e quinto poco più piccoli. Per gli amanti della podomanzia, le persone con il piede tozzo sono taciturne, molto profonde e introverse, ma capaci di grande slancio verso situazioni pericolose atte ad aiutare gli altri. Sono soggette ad inseguire amori impossibili (con relative delusioni). Da un punto di vista ortopedico sono quelle che devono fare più attenzione evitando scarpe troppo strette e costrittive o con tacchi troppo alti, che spingerebbero l'avampiede in punta.

2 - Piede Germanico. Il calcagno del tuo piede è largo quanto le dita? Il tuo piede è un po’ tozzo e può stare dentro ad una forma rettangolare? Sei un tipo “terreno” una persona pratica e stabile che non fa scelte affrettate, un persona con “i piedi per terra”. Ami valutare i pro e i contro di ogni azione. Non ti lasci andare facilmente a fantasie creative e quando hai un progetto lo porti a termine con grande tenacia e serietà, senza sbavature rasentando la perfezione. Per le persone che ti sono vicine, in famiglia, sul lavoro o nel privato, sei un persona affidabile sulla quale si può sempre contare sia per un consiglio che per un aiuto concreto.
                                                                                            
3 - Piede greco.
È quello in cui il secondo dito supera l'alluce. Per alcuni è il più bello esteticamente, tanto da essere soprannominato «piede da modella». In genere è affusolato e ha le ultime due dita più corte rispetto alle prime tre e a scalare. Da un punto di vista ortopedico, le persone con il piede greco sono quelle più fortunate perché possono indossare qualsiasi tipo di calzature senza incorrere in particolari problemi. Secondo la podomanzia, poi, le dita affusolate indicano ambizione, bellezza sfrontatezza e una buona dose di prepotenza, queste persone sono dei leader in quanto riescono a domare ogni situazione portandola a proprio vantaggio.

4 - Piede egizio. È quello più comune in Italia. Si riconosce per la tipica forma a scalare, partendo dall'alluce, il dito più lungo, e andando a decrescere fino al quinto dito. Le persone con l'alluce più grande rispetto alle altre dita, secondo la podomanzia, sono pratiche, razionali, amanti della natura, sempre con "i piedi per terra" ma sono anche persone buone ed altruiste. Per quanto riguarda le calzature, però, devono evitare le scarpe a punta, che costringono l'alluce a ripiegare verso il secondo dito.

5 - Piede Celtico.
Questo tipo di piede ha in tallone più stretto e la parte, che comprende le dita, più larga. Le persone che hanno questo tipo di piede sono portate all’attività fisica, al movimento e all’azione: da adulti potrebbero diventare grandi sportivi o creativi. Spesso sono tipi impulsivi che non controllano la propria emotività e creano situazioni di interesse attivo ma anche ansia e stress, però sanno amare come poche altre, e sono fedeli al partner per tutta la vita. Sono persone contagiose che trascinano coloro che gli stanno vicino trasmettendo entusiasmo.

Se al lavoro state seduti per 8 ore, servono 60' di movimento al giorno...


E' la ricetta per cancellare i danni di un'attività sedentaria. Lo sostiene uno studio pubblicato su The Lancet. I 150 minuti a settimana consigliati dall'Oms non sarebbero sufficienti.

ALMENO un'ora di attività fisica al giorno per compensare gli effetti nocivi del rimanere seduti a una scrivania per le canoniche 8 ore di lavoro. Perché stare fermi e seduti fa male alla salute. Non serve scatenarsi in palestra, ma basta anche fare una passeggiata a ritmo sostenuto. E' la ricetta di un nuovo studio, pubblicato su The Lancet, che ha approfondito il tema dei pericoli legati a una vita sedentaria. E se le linee guida dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) consigliano almeno 150 minuti di esercizio a settimana la ricerca, sulla base di dati relativi a più di un milione di persone, suggerisce che questa quantità non è sufficiente per molti di noi.

Basta camminare. La sedentarietà è legata a un aumentato rischio di malattie cardiache, diabete e alcuni tipi di cancro ed è associato a più di 5 milioni di morti l'anno. Quando si passa troppo tempo seduti in ufficio e magari a casa sul divano, i muscoli bruciano meno grassi, il sangue circola più lentamente, i piedi si gonfiano. Gli effetti negativi sull'organismo sono numerosi: sulle vene, sui muscoli, sulle ossa. Per non parlare dei problemi alla schiena. "Non c'è bisogno di fare sport, non c'è bisogno di andare in palestra. Va bene anche camminare a ritmo sostenuto, magari al mattino, durante la pausa pranzo, dopo cena la sera. Ed è possibile dividere i 60 minuti di movimento necessari durante la giornata, non per forza eseguirli tutti insieme", spiega Ulf Ekelund, autore principale dell'indagine.

Attenti al cuore. Numerose le ricerche nel tempo hanno messo in evidenza gli effetti benefici dell'esercizio fisico sulla salute. Chi fa lavori d'ufficio e non si schioda dalla sedia per sette-otto ore al giorno, è più vicino al limite dopo il quale aumentano i rischi di problemi al cuore, che è di dieci. Lo sostiene uno studio dell''università del Texas, appena pubblicato dalla rivista Jama Cardiology, che ha preso in esame un campione di oltre 700mila persone. Chi fa sport in modo regolare ha sia una minore probabilità di avere un cancro che una maggiore sopravvivenza. E la protezione dalla patologia potrebbe essere collegata all'adrenalina.

Italiani pigri. Un problema quello della sedentarietà che, secondo l'ultimo rapporto Istat sulla salute, riguarda anche molti italiani.Nel 2015, 23 milioni 524 mila persone (39,9% della popolazione di 3 anni e più) ha dichiarato di non praticare sport né attività fisica nel tempo libero. La pigrizia sembra essere una qualità soprattutto femminile. E' sedentario il 44,3% delle donne contro il 35,1% degli uomini.

Per chi ama gli animali: gatti simpatici che si divertono... (Video)

Addio al buono scuola, arriva il voucher per pagare rette e libri..


Addio al buono scuola, arriva il voucher per pagare rette e libri. Alle famiglie sarà assegnata una carta prepagata.

Niente più buono scuola. Al suo posto arriva il voucher, una sorta di carta prepagata che le famiglie potranno consumare per pagare la retta delle scuole private o, nei negozi, per comprare i libri di testo e biglietti di trasporto. Il modello è quello del buono pasto e, come le famiglie chiedono da anni, il contributo dovrebbe, almeno nelle promesse, arrivare all’inizio dell’anno scolastico e non a scuola chiusa e soldi già spesi. Il tempo per applicare la rivoluzione però è poco se entro l’autunno dovranno essere pronte le convenzioni con librerie, cartolerie e biglietterie. "La rete sarà il più possibile capillare in modo da coinvolgere anche le zone più marginali del territorio" spiega l’assessore Gianna Pentenero che ieri ha presentato le novità a Palazzo Lascaris e a settembre incontrerà la Conferenza per il diritto allo studio per illustrare la piccola rivoluzione.
E se sullo strumento c’è, anche da parte dell’opposizione e delle famiglie, sostanziale condivisione, perché semplifica di molto le procedure, resta la polemica sui tempi e sui soldi: "Troppo pochi" sostengono. Pentenero, però, non ci sta e rivendica lo sforzo fatto "per calibrare meglio il buono scuola alle esigenze delle famiglie e per allineare, dopo anni di ritardo, bando e risorse all’anno scolastico in corso". (Di: Mariachiara Giacosa. Fonte: R.it)

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