Le storie più belle
STORIE DIVERTENTI
"Lettera agli amici" Bellissima da leggere e condividere con i vostri amici più cari..
Se sapessi che oggi è l’ultimo giorno che ti vedo uscirei dalla porta, ti abbraccerei, ti darei un bacio e ti chiamerei di nuovo per dartene altri. Se sapessi che oggi è l’ultima volta che sento la tua voce, registrerei ogni parola per poterle ascoltare una o più volte ancora. Se sapessi che questi sono gli ultimi minuti che ti vedo, ti direi “ti amo” e non darei scioccamente per scontato che già lo sai.
Sempre c’è un domani e la vita ti da un’altra possibilità per fare le cose bene, ma se mi sbagliassi e oggi fosse tutto ciò che rimane, mi piacerebbe dirti quanto ti amo, che mai ti dimenticherò. Il domani non è assicurato per nessuno, giovane o vecchio. Oggi può essere l’ultima volta che vedi chi ami. Perciò non aspettare oltre, fallo oggi, perchè se il domani non arrivasse sicuramente rimpiangeresti il giorno che non hai avuto tempo per un sorriso, un abbraccio, un bacio e che eri troppo occupato per regalare un ultimo desiderio. Tieni chi ami vicino a te, digli quanto hai bisogno di loro, amali e trattali bene, trova il tempo di dirgli “mi piace”,”perdonami”,”per favore”,”grazie” e tutte le parole d’amore che conosci. (G. G. Marquez)
Oggi un bimbo mi ha chiesto : “Ma il cuore dove sta, sta sempre...
Oggi un bimbo mi ha chiesto : “Ma il cuore sta sempre nello stesso posto, oppure, ogni tanto, si sposta? Va a destra e a sinistra?”.
Io: “No, il cuore resta sempre nello stesso posto. A sinistra.”
Poi, un giorno, crescerai. Ed allora capirai che il cuore vive in mille posti diversi, senza abitare, davvero, nessun luogo.
Ti sale in gola, quando sei emozionato. O precipita nello stomaco, quando hai paura, o sei ferito.
Ci sono volte in cui accellera i suoi battiti, e sembra volerti uscire dal petto. Altre volte, invece, fa cambio col cervello.
Crescendo, imparerai a prendere il tuo cuore per posarlo in altre mani. E, il più delle volte, ti tornerà indietro un po’ ammaccato. Ma tu non preoccupartene. Sarà bello uguale. O, forse, sarà più bello ancora. Questo, però, lo capirai solo dopo molto, molto tempo.
Ci saranno giorni in cui crederai di non averlo più, un cuore. Di averlo perso. E ti affannerai a cercarlo in un ricordo, in un profumo, nello sguardo di un passante, nelle vecchie tasche di un cappotto malandato.
Poi, ci sarà un altro giorno. Un giorno un po’ diverso. Un po’ speciale. Un po’ importante. Quel giorno, capirai che non tutti hanno un cuore. (Posted by Beppe Tardito 19/12/2016)
Una nonna racconta... "Sai, ai miei tempi quando un uomo si innamorava di... (Bellissima)
”Sai, ai miei tempi quando un uomo si innamorava di una donna la amava e la rispettava sempre. Un giorno ero al mercato, io e nonno ci eravamo appena conosciuti e siamo andati a spasso tenendoci la mano. Ad ogni bancarella qualcosa mi meravigliava, bracciali, orecchini, colori, era tutto bellissimo ma a quei tempi i soldi mancavano e non potevo permettermi nulla. Quando mi riaccompagnò a casa mi salutò con un bacio, con la promessa che mi avrebbe chiamato una volta a casa.
E lo ha fatto, lo faceva sempre, lo fa ancora adesso e sono passati 50 anni. Il mattino dopo vicino al mio letto trovai una piccola busta, al suo interno c’erano un paio di orecchini bellissimi, di quelli che avrei voluto comprare ma non mi potevo permettere.
Brillavano erano la cosa più bella che io avessi mai ricevuto, così lessi il bigliettino che diceva ”Questi orecchini non sono segno del mio amore, ma il sorriso che avrai tu quando li indosserai, si, quello sarà il segno del mio amore. Probabilmente adesso una cosa del genere sarebbe considerata troppo dolce da parte di un uomo, quando invece non sanno che per rendere felice una donna basta poco, basta amarla ogni giorno, senza dimenticarsi di chiamarla, senza tradirla, senza mentirle, senza lasciarla sola. Lo so che forse ti sembra impossibile che esista ancora un uomo così adesso ma sono quasi sicura che da qualche parte ancora c’è e non smettere di cercarlo, non smettere mai. Perché l’amore non è mai lacrime, tristezza, paura, insicurezza, solitudine, mai. L’amore è amore, e se c’è non smette mai di brillare. Non accontentarti del non amore, abbi coraggio e cerca quello vero. Quello che nessuno ha più il coraggio di provare.” (Posted by Beppe Tardito on 16/12/2016
Sfatiamo una credenza popolare, Santa Lucia non è il giorno più corto che ci sia...
Il culto della vergine Lucia, uccisa nel 304 perché cristiana.
si festeggia il giorno di Santa Lucia, "il più corto che ci sia" secondo la tradizione. Ma chi era Santa Lucia, qual è la sua storia? E perché il detto vuole che quello dedicato a lei sia il giorno più corto dell'anno, quando in realtà è noto come il giorno più corto sia il 21 dicembre, giorno del solstizio d'inverno?
La storia di Santa Lucia è questa: Lucia, giovane siracusana nata pare nel 283 d.C., un giorno accompagna la madre malata a Catania per la commemorazione del martirio di Sant’Agata (secondo altre versioni, si reca da sola dalla Santa per pregare per la madre). Le due si inginocchiano sulla tomba della martire, ma a un tratto Lucia si assopisce e ha una visione di Sant'Agata, che le dice: "Lucia, sorella mia, perché chiedi a me quello che tu stessa hai ottenuto?" e le poi chiede di dedicare la sua vita a Dio, predicendole persino il martirio. Quando si sveglia, Lucia scopre che la madre è guarita. Così la ragazza torna a casa, rompe il fidanzamento con il promesso sposo e decide di dedicare la propria vita ai poveri e a Dio. Il fidanzato rifiutato però decide di vendicarsi e denunciarla come cristiana. Negli anni dell'imperatore Diocleziano le persecuzioni contro i cristiani sono ancora numerose: Lucia viene catturata e interrogata sulla sua fede, che lei non rinnega e anzi ribadisce nonostante le minacce e le torture. La fanciulla viene quindi condannata a morte: la tradizione vuole che la ragazza diventasse per miracolo così pesante che non fu possibile spostarla né con decine di uomini, né con buoi, né con la pece bollente e così le fu tagliata la gola (secondo altre versioni, venne decapitata) sul posto. E' il 13 dicembre 304. Prima di morire, riceve la Comunione e predice la caduta di Diocleziano. Non ci sono invece notizie del fatto che le siano cavati gli occhi: probabilmente è una tradizione più tarda, legata al fatto che è la protettrice della vista.
Il 13 dicembre dunque è il giorno del martirio di Santa Lucia e quello in cui la Santa è ricordata. Non è però (più) il giorno più corto dell'anno, che è invece il solstizio d'inverno, il 21 dicembre: quest'anno, il Sole resterà sopra l’orizzonte circa 3 minuti in meno rispetto al giorno prima. Da cosa deriva allora questa credenza? Semplicemente, quello di Santa Lucia è effettivamente stato il giorno più corto dell'anno, ma prima del 1582, anno in cui venne adottato il calendario gregoriano. Prima di quella data, la sfasatura fra calendario civile e calendario solare era tanto grande che il solstizio d’inverno cadeva fra il 12 e il 13 dicembre, rendendo quindi il 13 dicembre il giorno più corto dell’anno.
Nel culto popolare, alla Santa sono legati tradizioni e riti al limite del fiabesco: innanzitutto, in alcuni Paesi e anche in qualche città italiana, soprattutto del Veneto e del Trentino, è Santa Lucia, e NON Babbo Natale, a portare i doni ai bambini, che le scrivono una letterina; poi, alcune leggende vogliono che la Santa il 13 dicembre voli sui campi in segno di buon auspicio. In alcune zone del Sud Italia si allestiscono falò o accendono candele in suo onore. C'è persino un "rito propiziatorio" d'amore legato alla martire: secondo una leggenda infatti, chi si pettina con un pettine nuovo nella notte del 13 dicembre e poi lo nasconde sotto il cuscino tutta la notte, vedrà in sogno la propria anima gemella, accompagnata dalla Santa...
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