Le storie più belle
STORIE DIVERTENTI
Un giorno sarai grande (Bellissima da leggere)
Un giorno sarai grande, andrai via da me, non vorrai più che ti faccia il solletico, non vorrai più dormire nel lettone con me. Ti vestirai da solo e non vorrai la mia mano per scendere uno scalino, non correrai più verso di me con le lacrime agli occhi per la paura del buio, non mi cercherai più con lo sguardo in mezzo alla gente. Ti chiederai perché ti chiamo dieci volte al giorno, ti chiederai perché ti cerco con lo sguardo in mezzo alla gente, ti chiederai perché vorrei abbottonarti la camicia, ti chiederai perché vorrei la tua mano per fare uno scalino. E a volte mi odierai, mi chiuderai la porta in faccia, ti chiederai perché hai me come mamma e non un'altra. Io mi sentirò morire dentro e con il cuore gonfio di lacrime busserò di nuovo alla tua porta perché una mamma torna sempre da suo figlio. E sappilo, amore mio, che dietro ad ogni tuo perché c'è solo una certezza ed è il mio amore per te. Sarò la certezza di ogni tuo dubbio, sarò la luce nei tuoi momenti più bui, sarò sempre la tua mamma e tu sempre il mio bambino. (Bela Metolli)
Frontiere della salute: l'olio di Cannabis per sconfiggere il tumore?!
Curare il tumore al fegato con l’olio di cannabis. È quanto ha scelto di fare il britannico Mike Cutler dopo che per la seconda volta era rimasto vittima di tale patologia. Questo malgrado avesse dovuto subire, in seguito alla prima diagnosi avvenuta tre anni prima, il trapianto dello stesso organo.
Dopo la nuova diagnosi di tumore l’uomo ha deciso di cercare una soluzione su internet, non rassegnandosi all’ipotesi di morire. Durante la sua ricerca si è imbattuto nel video che riportiamo in basso e ha acquistato il necessario per produrre in casa l’olio di cannabis.
Secondo quanto ha dichiarato il 63enne di Hastings, nell’East Sussex, appena dopo tre giorni dall’inizio dell’assunzione il dolore straziante che sentiva si è affievolito, mentre le analisi svolte pochi mesi dopo hanno registrato la scomparsa delle cellule tumorali individuate in precedenza:
"Scoprire che sarei potuto morire è stato terribile. Tutto quello che avevo in quei giorni era il mio portatile così ho iniziato a cercare per qualcosa di alternativo che potesse aiutarmi, non potevo accettare l’idea che stessi per morire.
Quando ho scoperto di essere guarito sono rimasto completamente sconvolto. Sono un normale uomo di famiglia, non un drogato. Ho avuto una malattia seria e questo rimedio ha aiutato."
Alcuni recenti studi hanno riguardato, ultimo in ordine di tempo quello condotto dalla Universidad Complutense di Madrid, la possibilità che la cannabis possa essere impiegata nel trattamento delle cellule tumorali. Ricerche ancora non conclusive, ma che potrebbero portare secondo la Dr.ssa Kat Arney, del Cancer Research UK, a nuove possibilità di cura dei tumori:
Questi esperimenti sono stati condotti utilizzando cellule tumorali cresciute in laboratorio o nei topi e i risultati possono contribuire a svelare i dettagli di come i cannabinoidi influiscano sulle cellule tumorali a livello molecolare.
Questo potrebbe potenzialmente condurre a trattamenti anticancro più efficaci in futuro, ma non ci sono al momento dati empirici sufficientemente rassicuranti che dimostrino che la cannabis o i cannabinoidi possano in maniera sicura ed efficace trattare il cancro nei pazienti.
Attualmente si conoscono due tipi di recettori cannabinoidi (Recettori della cannabis): il recettore CB1, scoperto nel 1990, e il recettore CB2, individuato nel 1993. I recettori CB1 si trovano principalmente nell'encefalo, in particolare nei gangli basali, globus pallidus e substantia nigra e, in misura minore, nel cervelletto, nell'ippocampo, nel nucleo caudato, nel putamen, nell'ipotalamo e nell'amigdala. Sono stati inoltre individuati, ma con minore densità, anche nei polmoni, nel fegato, nei reni e nelle cellule dell'apparato riproduttivo sia maschile che femminile. I recettori CB1 sono invece assenti nel midollo allungato, la parte del sistema nervoso che presiede al controllo delle funzioni respiratorie e cardiovascolari. La stimolazione dei recettori CB1 rende conto degli effetti euforizzanti dei cannabinoidi ma anche della loro azione antiemetica, antiossidante, ipotensiva, immunosoppressiva, antinfiammatoria, analgesica, antispastica e stimolante dell'appetito.
Alcuni ricercatori a ragion veduta, suppongono l'esistenza di un terzo tipo di recettore che sarebbe presente nelle cellule cancerogene in grande quantità, di qui il fatto che l'olio di cannabis aiuterebbe nella cura contro il tumore, anche se ci sono diversi casi di guarigione dal tumore questa terapia a base di olio di cannabis non è però stata ancora confermata.
Il nonno mangia da solo perché sporca troppo. La reazione del nipote... (Bellissima leggetela)
Il nonno mangia da solo perché sporca troppo. La reazione del nipote fa cambiare idea alla famiglia.
Un giorni un vecchietto fragile ed anziano andò a vivere con suo figlio, la nuora, e il nipotino di quattro anni. Le mani del vecchietto tremavano, la vista non era buona, e le gambe non lo tenevano più con stabilità. La famiglia mangiava insieme al tavolo. Ma le mani dell’anziano nonnino tremavano così forte e ci vedeva così male che gli restava difficile riuscire a mangiare. I piselli gli cadevano dal cucchiaio sul pavimento. Quando afferrava un bicchiere, il latte si rovesciava sulla tovaglia. Il figlio e la nuora si irritavano per tutta la confusione che creava. “Dobbiamo fare qualcosa riguardo a papà,” disse il figlio. “Non ce la faccio più a sopportare il suo modo di mangiare rumoroso, il latte rovesciato e il cibo sparso sul pavimento.” Così il marito e la moglie apparecchiarono un piccolo tavolino in un angolo. Là, il nonno mangiò da solo mentre il resto della famiglia si godeva la cena. Poiché il nonno aveva già rotto uno o due piatti, il cibo gli venne servito un una ciotola di legno. Quando la famiglia lanciava uno sguardo nella direzione del nonno, a volte vedevano che aveva una lacrima all’angolo degli occhi, mentre mangiava da solo. Nonostante ciò, le sole parole che la coppia aveva per lui erano taglienti ammonizioni quando faceva cadere una forchetta o rovesciava del cibo. Il nipotino di quattro anni osservava tutto in silenzio. Una sera prima di cena, il padre notò che suo figlio stava giocando con la pialla sul pavimento. Chiese al figlio dolcemente: “Cosa stai facendo?” Altrettanto dolcemente, il bambino rispose: “Oh, sto costruendo una piccola ciotola per te e mamma in modo che possiate mangiare il vostro cibo quando sarò cresciuto.” Il bimbo di quattro anni sorrise e ritornò al suo lavoro. Le parole del figlio colpirono i genitori così tanto da lasciarli senza parole. Allora lacrime iniziarono a scorrere sulle loro guance. Sebbene non fosse stata pronunciata nemmeno una parola, entrambi sapevano cosa doveva essere fatto. Quella sera il marito prese la mano del nonno e gentilmente lo accompagnò nuovamente al tavolo della famiglia. Per il resto dei suoi giorni egli mangiò ogni pasto con il resto della famiglia. E per ragioni inspiegabili, né il marito né la moglie sembravano prestare più alcuna attenzione quando una forchetta cadeva, o del latte veniva versato, o la tovaglia sporcata. Una nota positiva:
Ho imparato che, non importa cosa succede, quanto brutto possa sembrare l’oggi, la vita va avanti, e domani sarà meglio. Ho imparato che puoi dire molto di una persona dal modo in cui si comporta in quattro situazioni: un giorno di pioggia, gli anziani, lo smarrimento dei bagagli e le luci aggrovigliate dell’albero di Natale. Ho imparato che, qualunque sia la relazione che hai con i tuoi genitori, ti mancheranno quando non ci saranno più nella tua vita. Ho imparato che guadagnarsi “da vivere” non è la stessa cosa che farsi “una vita”. Ho imparato che la vita a volte ti dà una seconda possibilità. Ho imparato che non è necessario passare tutta la vita con un guantone da baseball da ricevitore in entrambe le mani. Devi imparare a restituire qualcosa. Ho imparato che se insegui la felicità, ti eviterà. Ma, se ti concentri sulla tua famiglia, sui tuoi amici, sui bisogni degli altri, sul tuo lavoro e sul fare il meglio che puoi in ogni situazione, la felicità ti troverà. Ho imparato che ogni volta che prendo una decisione a cuore aperto, di solito prendo la decisione giusta. Ho imparato che non devo essere tutto d’un pezzo anche quando sono in pena. Ho imparato che ogni giorno, dovresti andare verso qualcuno e toccarlo. La gente ama il contatto umano, il tenersi per mano, un abbraccio caldo, o solo un’amichevole pacca sulla spalla. Ho imparato… che ho ancora un mucchio di cose da imparare.
"Lettera agli amici" Bellissima da leggere e condividere con i vostri amici più cari..
Se sapessi che oggi è l’ultimo giorno che ti vedo uscirei dalla porta, ti abbraccerei, ti darei un bacio e ti chiamerei di nuovo per dartene altri. Se sapessi che oggi è l’ultima volta che sento la tua voce, registrerei ogni parola per poterle ascoltare una o più volte ancora. Se sapessi che questi sono gli ultimi minuti che ti vedo, ti direi “ti amo” e non darei scioccamente per scontato che già lo sai.
Sempre c’è un domani e la vita ti da un’altra possibilità per fare le cose bene, ma se mi sbagliassi e oggi fosse tutto ciò che rimane, mi piacerebbe dirti quanto ti amo, che mai ti dimenticherò. Il domani non è assicurato per nessuno, giovane o vecchio. Oggi può essere l’ultima volta che vedi chi ami. Perciò non aspettare oltre, fallo oggi, perchè se il domani non arrivasse sicuramente rimpiangeresti il giorno che non hai avuto tempo per un sorriso, un abbraccio, un bacio e che eri troppo occupato per regalare un ultimo desiderio. Tieni chi ami vicino a te, digli quanto hai bisogno di loro, amali e trattali bene, trova il tempo di dirgli “mi piace”,”perdonami”,”per favore”,”grazie” e tutte le parole d’amore che conosci. (G. G. Marquez)
Oggi un bimbo mi ha chiesto : “Ma il cuore dove sta, sta sempre...
Oggi un bimbo mi ha chiesto : “Ma il cuore sta sempre nello stesso posto, oppure, ogni tanto, si sposta? Va a destra e a sinistra?”.
Io: “No, il cuore resta sempre nello stesso posto. A sinistra.”
Poi, un giorno, crescerai. Ed allora capirai che il cuore vive in mille posti diversi, senza abitare, davvero, nessun luogo.
Ti sale in gola, quando sei emozionato. O precipita nello stomaco, quando hai paura, o sei ferito.
Ci sono volte in cui accellera i suoi battiti, e sembra volerti uscire dal petto. Altre volte, invece, fa cambio col cervello.
Crescendo, imparerai a prendere il tuo cuore per posarlo in altre mani. E, il più delle volte, ti tornerà indietro un po’ ammaccato. Ma tu non preoccupartene. Sarà bello uguale. O, forse, sarà più bello ancora. Questo, però, lo capirai solo dopo molto, molto tempo.
Ci saranno giorni in cui crederai di non averlo più, un cuore. Di averlo perso. E ti affannerai a cercarlo in un ricordo, in un profumo, nello sguardo di un passante, nelle vecchie tasche di un cappotto malandato.
Poi, ci sarà un altro giorno. Un giorno un po’ diverso. Un po’ speciale. Un po’ importante. Quel giorno, capirai che non tutti hanno un cuore. (Posted by Beppe Tardito 19/12/2016)
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