Sanremo, Mannoia accusata di plagio: "Copiata una canzone di Fiordaliso" (Con video)


Un utente ha pubblicato un video su Youtube per dimostrare che il brano portato dalla cantante al Festival non è originale.

La 67° edizione del Festival di Sanremo si è conclusa con ottimi risultati di ascolti e la vittoria di Francesco Gabbani con la sua "Occidentali's Karma".

Ma le polemiche continuano anche nei giorni successivi.
La super favorita della kermesse canora era Fiorella Mannoia che, con "Che sia benedetta", ha incantato il Teatro Ariston e la sala stampa, tanto da vincere il premio della critica. Inoltre il televoto la vedeva in testa fino a pochi minuti prima della proclamazione. La Mannoia si è comunque guadagnata il secondo gradino del podio con tanto di inchino e bacia mano da parte di Gabbani.

Ma come avviene sempre a Sanremo anche quest'anno spuntano accuse di plagio. Prima Selvaggia Lucarelli ha accusato il vincitore di aver rubato l'idea della scimmia da un altro video, ora l'utente F. G. pubblica su Youtube un video per dimostrare che "Che sia benedetta" è un plagio. Secondo l'utente, la Mannoia avrebbe copiato una canzone di Fiordaliso da Sanremo del 2002 "accidenti a te". Per dimostrare la sua tesi mette a confronto i due brani facendo notare all'ascoltatore le analogie.
(Ecco il video)

Gorizia: maestra urla e picchia i bimbi dell'asilo, i provvedimenti...


Una maestra dell’asilo «Pitteri» di Farra d’Isonzo (Gorizia) è stata sospesa dall’insegnamento per sei mesi dal gip di Gorizia come misura cautelare adottata al termine di indagini dei Carabinieri avviate dopo le confidenze di alcune mamme. Gli investigatori hanno accertato che l’insegnante aveva instaurato in classe un clima «mortificante e insostenibile», con ripetute minacce, offese, ceffoni sulla nuca, urla e umiliazioni come reazione agli errori commessi dai bambini durante l’attività didattica. La misura misura cautelare è stata adottata dal gip su richiesta della Procura di Gorizia alla quale i Carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Gradisca d’Isonzo, che hanno condotto le indagini, hanno denunciato la donna in stato di libertà. La condotta della maestra, che insegna alla scuola primaria «Riccardo Pitteri», era stata segnalata ai Carabinieri dalle mamme di alcuni bambini che giudicavano i comportamenti dell’insegnante vessatori nei confronti dei loro figli. Secondo gli investigatori, la difficile situazione creatasi all’interno della classe aveva spinto i bambini a mantenere, durante le ore di lezione, un «timoroso silenzio» per paura delle ritorsioni dell’insegnante. Tale clima – sempre secondo i Carabinieri – ha causato, tra i bambini più sensibili, un crescente stato d’ansia, tale da far loro manifestare la volontà di non partecipare alle lezioni.

Cambiamenti in vista per i lavoratori: con l’entrata in vigore del decreto Madia le visite fiscali...


Cambiamenti in vista con l’entrata in vigore del decreto Madia: reperibilità 24 ore su 24, controlli a domicilio mirati e un polo unico di riferimento.

Attenzione a darsi malati al lavoro, perché per non ricevere spiacevoli sorprese è importante conoscere la disciplina sulla visita fiscale. Con l’entrata in vigore, entro metà febbraio, del decreto Madia sul pubblico impiego, infatti, si cercherà di rafforzare il sistema di accertamento sulle assenze per malattia dei lavoratori sia pubblici che privati, aumentando i controlli e modificando le fasce di reperibilità.

Nuove fasce orarie di reperibilità
“L’idea è di uniformare le fasce orarie del pubblico e del privato, è un’esigenza indifferibile”, ha dichiarato Massimo Piccioni, coordinatore generale dell’area medico-legale dell’Inps. Ad oggi, infatti, i dipendenti privati devono essere reperibili 4 ore al giorno dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, mentre i dipendenti pubblici 7 ore al giorno dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Secondo alcune indiscrezioni sul Testo Unico, quindi, una possibile soluzione potrebbe consistere nel far coincidere le fasce orarie del settore pubblico con quelle del privato, oppure eliminare le fasce orarie, obbligando il lavoratore a garantire una reperibilità costante, salvo casi di “preventiva e comunicata necessità sanitaria o nei casi di documentata urgenza medica”.

“Polo” unico di riferimento per pubblici e privati
I medici potrebbero tornare a visitare a domicilio, effettuando controlli ripetuti e mirati; e con il nuovo decreto si spera di rendere la materia più omogenea, intervenendo anche sulle modalità di fruizione dei permessi, compresi quelli ex legge 104. L’idea è di creare un “polo” unico, in capo all’Inps, in grado di gestire le visite fiscali sia dei dipendenti pubblici che privati, con l’intento di smascherare i fini malati.

Per realizzare questo “polo” unico, però, sarà necessario l’impiego di nuove risorse e a tal proposito Piccioni ha commentato: “Il Mef dovrà trasferire risorse adeguate per potenziare i controlli, per assicurare la continuità ai medici già iscritti nelle liste speciali dell’istituto ed eventualmente ampliare la platea trasferendo le professionalità dei medici delle Asl“.

Controlli a domicilio mirati e ripetuti
Grazie all’utilizzo di appositi sistemi informatici, si cercherà di individuare i possibili furbetti: “Dai nostri sistemi vengono estratti ad esempio tutti coloro che si ammalano il lunedì e allora vengono disposti i controlli domiciliari fiscali“. E secondo Piccioni, una task force dei controlli a domicilio potrebbe motivare ulteriormente i medici, “dal momento che vengono pagati a visita e di recente abbiamo dovuto ridurre la loro attività per tagli imposti da esigenze di bilancio“. Per ogni visita, infatti, ogni medico percepisce tra i 40 e i 50 euro, e in questo periodo di crisi, dei soldi in più, fanno sicuramente comodo.

Incredibile: camionista muore di infarto, ma si risveglia dopo quasi un'ora e racconta...


L’esperienza di questo camionista romano sta facendo molto parlare di sé.

Tornato da Pescara a Roma, dopo aver effettuato una consegna, aveva subito avvertito i soccorsi “Sono Tiziano Sierchio, Vi chiamo da Via XXI Aprile.. Sto morendo per arresto cardiaco”.

Racconta l’infermiera che l’ha soccorso: “Non c’era battito, né pressione sanguigna, né polso”. 45 minuti in arresto cardiaco sono un tempo interminabile: solitamente si procede a rianimazione per venti minuti, poi si può dichiarare il decesso.
Da qui parte però l’esperienza vissuta da Tiziano: Tiziano Sierchio a un certo punto è rinvenuto, sostenendo di esser scivolato in un mondo celeste: “L’unica cosa che mi ricordo è che ho cominciato a vedere la luce e a camminare verso di essa”.

Il suo racconto sulle pagine de Il Giornale.

Era la cosa più bella che avessi mai visto e sembrava così felice mi ha preso il braccio e mi ha detto: «Non è ancora il tuo momento, tu non devi essere qui. Devi tornare indietro, ci sono cose che ancora devi fare»”. Dopo 45 minuti, quindi, il cuore ha ripreso a battere.

“Siamo di fronte a un caso unico. Studieremo tutto al dettaglio. Domani verranno a Roma i colleghi americani. Questa è resurrezione”, ha esclamato il dottor Sabino Lasala. (Fonte: DIRETTANEWS.IT)

ANSA: ritirati alcuni lotti di aspirina tossici, se li avete in casa non prendeteli, ecco i lotti interessati...

Allerta Aspirina, ecco perché. Aspirina e Alka Effer (Bayer), Aifa ritira alcuni lotti: L’Agenzia italiana del farmaco ha disposto il ritiro di alcuni lotti dell’aspirina  prodotta dalla Bayer a causa di problemi di imballaggio che potrebbero compromettere la qualità del medicinale. Alcune confezioni potrebbero presentare un colore anomalo.

Aspirina, ecco i lotti ritirati:
004763405 Aspirina 500 mg granulato x 10 bustine BTT1BKK feb-18
004763405 Aspirina 500 mg granulato x 10 bustine BTT1AGN gen-18
004763405 Aspirina 500 mg granulato x 10 bustine BTT1BL5 gen-18
004763405 Aspirina 500 mg granulato x 10 bustine BTT1CPS lug-18
04763544 Aspirina 500 mg granulato x 20 bustine BTT185R gen-18

ALKA EFFER (BAYER): I LOTTI RITIRATI
004601023 ALKA EFFER 20 compresse BTAHTUO mar-19
004601023ALKA EFFER 20 compresse BTAHELO mag-19

Allerta Aspirina, la procedura di ritiro.
Il provvedimento, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello «Sportello dei Diritti», si è reso necessario a seguito della notifica di allerta rapida e della dichiarazione di non conformità alle norme di buona fabbricazione del sito di produzione». La ditta Bayer ha comunicato l’avvio della procedura di ritiro che il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute è invitato a verificare.

Allerta Aspirina, l’allarme spagnolo.
Solo qualche giorno fa era stata lanciata un’altra allerta dall’Agenzia Española de Medicamentos y Productos Sanitarios (AEMPS) che aveva ordinato il ritiro di altri lotti. I controlli di routine avevano evidenziato che la qualità dello strato di alluminio in pochi di alcuni lotti del farmaco, «aveva alterato le proprietà di allungamento». A causa di questo problema, nel processo di fabbricazione del materiale di imballaggio si sono formati «piccoli fori nello strato di alluminio,» quindi è possibile che «le preparazioni medicinali possono andare incontro ad un’alterazione dell’aspetto fisico del prodotto e potenzialmente potrebbe verificarsi una degradazione prematura» a causa del materiale di imballaggio che, in alcuni casi potrebbe provocare piccoli fori. Chi li avesse in casa deve gettarli ed eventualmente acquistarne altri. (Fonte: affariitaliani.it)

Sanremo, Salvini: "Crozza milionario che fa la morale"...


"Voi non avete idea di quanto sia felice di essere qui, intendo qui a Milano, perché li non ci vengo.

Faccio come Bob Dylan, me la tiro. Prima che mi tirino qualcosa dal pubblico". Maurizio Crozza inizia con l'autoironia sui fischi ricevuti all'Ariston nel 2013 la sua copertina pirotecnica per il festival 2017, dove ne ha per tutti, dai conduttori del festival al governo, al leader della Lega Nord Matteo Salvini, per finire con il sindaco di Roma, Virginia Raggi. "Conti e De Filippi, Rai e Mediaset: Carlo pensaci bene perché l'ultima volta che un toscano ha fatto un inciucio del genere ha preso una bella batosta", dice Crozza.

Che poi si trasforma in Renzi per un consiglio al conduttore del festival: "Non personalizzare mai, non dire che se va male il festival ti ritiri. Io in una settimana sono passato da Obama alle foto tra i pandori al supermercato. Tu ora sei il direttore artistico e poi ti tocca farlo condurre ad Amadeus, perché Gentiloni è un po' l'Amadeus della politica italiana...", sorride Crozza che paragona la scenografia del festival ad "una risonanza magnetica". "Renzo e Lucia, Carlo e Maria, i promessi sponsor. La raccolta pubblicitaria della Rai durante Sanremo è pari ad una manovra finanziaria. Padoan vuole proporre all'Europa un Sanremo al mese per ripianare il debito".

Crozza passa poi a difendere Conti dagli attacchi di Salvini sul compenso per il festival: "Ha detto che il tuo compenso è vergognoso e che dovresti darlo ai terremotati. Ha ragione: io ai terremotati darei pure lo stipendio di Salvini. Che poi che lavoro fa Salvini? È pagato dall'Europa per dire che bisogna uscire dall'Europa. Sei stato costretto a dire che fai beneficenza: ma la beneficenza è come la puzzetta in ascensore: si fa ma non si dice". Ce n'è anche per Maria de Filippi che lavora gratis: "Non ha voluto nemmeno un voucher di Poletti. Io col caz.. che lavoro gratis!". E alle parole di Crozza ha risposto Salvini con un tweet: "Non so a voi ma a me Crozza non fa più ridere... Milionari che fanno la morale che tristezza".

Sanremo, è già polemica sul vestito "hot" della Leotta. Maria: "Ognuno si veste come vuole. Siamo tornati indietro anni luce"...


Sanremo, è già polemica sul vestito "hot" della Leotta. Maria: "Ognuno si veste come vuole. Siamo tornati indietro anni luce"...

Un bilancio della prima serata, la conduttrice interviene nella polemica sulla giornalista sportiva di Sky: "E' come dire che se una indossa la minigonna è normale che venga violentata". Carlo Conti e il boom degli ascolti: "Continuiamo a pedalare, mancano ancora quattro serate". Il suo ultimo festival: "Non lo rifarò. E quando un fiorentino dice che si ritira..."

SANREMO - Molta felicità, molti "grazie". Il cast del festival incontra la stampa all'indomani della prima serata ma soprattutto a due ore dall'uscita dei dati d'ascolto, il 50.4% di share, "un risultato straordinario, il dato più alto degli ultimi dodici anni" sottolinea il dg Rai Antonio Campo Dall'Orto. Scherza Carlo Conti, "sono doppiamente felice perché oggi è il compleanno del mi' figliolo che compie tre anni, auguri Matteo, Sanremo è uno spettacolo decisamente bello ma meno bello del mi' figliolo, quindi prima di tutto il pensiero va allo spettacolo più bello che ho fatto nella mia vita". Maria De Filippi commenta la polemica che vede al centro la giornalista Sky Diletta Leotta, criticata sul web per aver indossato un abito troppo discinto per fare da testimonial alla campagna anti cyberbullismo. "L'abito non l'ho visto, sul palco c'era Carlo e io ho fatto i fatti miei. In ogni caso: ognuno ha il diritto di vestirsi come gli pare. E' come commentare che se una ha la minigonna è giusto che la violentino. Siamo tornati indietro anni luce, meglio non dare spazio a queste cose".

Andiamo a pedalare. "È ovvio che dobbiamo continuare a pedalare - continua Conti - e non cantare subito vittoria, ci sono ancora quattro serate importanti e ci concentriamo su queste. Il cammino fatto in questi tre anni era impensabile. Granellino dopo granellino abbiamo fatto passi in avanti, è bello battersi e superarsi, vedere che c'è un trend positivo nel tempo, che con questo meraviglioso gruppo di lavoro abbiamo fatto qualcosa di interessante che può piacere a una vasta fetta di pubblico".

Il biondo di Maria. Quest’anno, sottolinea il conduttore e direttore artistico, c'è "un valore aggiunto straordinario, Maria. Ho trovato in lei quasi la sorella che non ho. Una sintonia perfetta - continua - è esattamente il festival che avevo in testa. Diverso dagli altri, una cornice fatta non solo dal bruno della mia pelle ma divisa anche con il biondo di Maria, la sua classe, la sua bravura nello stare in scena, la scelta delle parole".

"Ma babbino?". "Una bella maratona per tutti", osserva la co-conduttrice, "Carlo è sempre tranquillo, io ieri non lo ero ma ho cercato di essere me stessa e basta". Poi, non avendo "molto di nuovo da dire", parla anche lei del "figliolo" di Conti, "quando lo incontro in albergo mi chiede sempre di babbino, poi adesso mi ha associata al lavoro di Carlo quindi ogni volta che mi vede mi guarda con la faccia triste e mi dice 'ma babbo?'. Io mi sento in colpa - scherza Maria - però mi dico 'ma babbo ha sempre lavorato, non è che ora lavora perché sono arrivata io'...".

Carosello - Orzoro (Video)

All'inizio sembrava una verruca e non gli ha dato peso, ma poco a poco...


Bangladesh: Sahana Khatun, la prima bambina al mondo affetta dalla sindrome dell’uomo albero.

Sembravano delle semplici verruche sul volto della bimba di dieci anni. Invece la fanciulla del Bangladesh - che non aveva dato peso a queste verruche e come lei la sua famiglia - è peggiorata e l'eruzione cutanea ha iniziato a colpire altre parti del corpo. Le verruche sono diventate sempre più dure e resistenti. Proprio come la corteccia di un albero. A quel punto i medici hanno detto a Sahana Khatun che ha una Epidermodisplasia verruciforme conosciuta anche come displasia di Lewandowsky-Lutz o ‘sindrome dell’uomo-albero’.

Si tratta di una malattia rara scoperta per la prima volta nel 1922 e ci sono solamente quattro casi al mondo. Ma sino ad oggi erano stati tutti uomini.

La dottoressa Samanta Lal Sen a capo dell’unità di chirurgia plastica dell’ospedale di Dacca, ha spiegato: “Crediamo che Sahana Khatun sia la prima donna ad ammalarsi”.

Il papà di Sahana Khatun ha fatto un lungo viaggio fino alla capitale del paese, Dacca, dove si è rivolto a dei medici specializzati per fare in modo che intervenissero immediatamente sottoponendo la bambina alle dovute cure. “Siamo molto poveri. Mia figlia ha perso la madre quando aveva solo sei anni. Spero davvero che i medici siano in grado di rimuovere la corteccia dal bel viso di mia figlia”.


Facebook avrà un motore di ricerca per le foto: basterà un clic per trovare oggetti e luoghi in vecchi post...


L'immagine sempre più al centro dei social. Fra selfie e clic a gogò aumenta il successo degli scatti da postare ovunque e in ogni momento. Per questo Facebook ha deciso di testare (per il momento negli Stati Uniti) un motore di ricerca interno anche per le foto, in grado di riconoscere luoghi e oggetti immortalati nelle fotografie. E in un prossimo futuro anche nei video. Come riporta The Next Web la tecnologia usata, denominata Lumos, è la stessa già utlizzata per migliorare l'accessibilità della piattaforma ai non vedenti.
In pratica un esempio concreto di intelligenza artificiale che consente di raccontare e descrivere ciò che non si può vedere. E che dunque può facilitare l'individuazione di dati all'interno delle immagini. Così da riuscire a indicizzare i diversi risultati. In questo modo si potranni cercare e trovare facilmente oggetti, persone, animali, città, capi di abbigliamento e quant'altro anche senza la presenza di una didascalia. Una funzione simile a quella di Google Foto.

Dunque non più soltanto tag ma una vera e propria organizzazione per fare ricerche iconografiche. Per esempio se si vuole ritrovare una foto postata anni fa con un piatto di pasta o con una borsa appena comprata basterà digitare il nome dell'oggetto in questione nella barra della ricerca. Tutto grazie a un motore di visione artificiale, d'intelligenza quasi (sovra) naturale. (Fonte: Il Messaggero.it)

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