Incredibile..Super talento: l'uomo-robot più bravo del mondo. (video)



Paradiso e Inferno: la vera differenza..(Clicca l'immagine per leggere)

Un uomo parlava con il Signore riguardo a paradiso e inferno. Il Signore disse all’uomo:“Vieni, ti mostrerò l’inferno”… Entrarono in una stanza in cui un gruppo di persone sedeva attorno ad una grande pentola di stufato. Tutti erano denutriti, disperati e affamati. Ognuno teneva in mano un cucchiaio che raggiungeva la pentola, ma il cucchiaio aveva un manico tanto più lungo delle loro braccia che non poteva essere usato per portare alla bocca lo stufato. La sofferenza era terribile. “Vieni, adesso ti faccio vedere il paradiso”, disse il Signore dopo un po’. Entrarono in un’altra stanza, identica alla prima, tutto era uguale: la stessa pentola di stufato e gli stessi cucchiai a manico lungo. Ma lì tutti erano felici e ben nutriti. “Non capisco”, disse l’uomo. “Perché sono felici qui se nell’altra stanza erano disperati e tutto era uguale?” Il Signore sorrise. “Ah, è semplice”, disse…. “Qui hanno imparato a darsi da mangiare l’un l’altro”.

Salvo il primo Bimbo operato al cuore ancora nel pancione, il primo stent in europa è a Bergamo.


L'intervento, su un feto di 33 settimane, è stato eseguito il 31 gennaio all'ospedale 'Papa Giovanni XXIII'.


Milano, 27 feb. (Adnkronos Salute) - Operato al cuore prima di nascere, per 'aggiustare' una malformazione non gli avrebbe permesso di vivere fuori dal pancione della mamma. L'intervento, su un feto di 33 settimane, è stato eseguito il 31 gennaio all'ospedale 'Papa Giovanni XXIII' di Bergamo, che ha presentato oggi i dettagli dell'operazione: uno stent cardiaco inserito attraverso un ago e una mini-cannula, senza praticare tagli né sull'addome materno né in utero. Un'operazione effettuata per la prima volta in Italia, adottando una variante anche alla tecnica standardizzata utilizzata nei centri di riferimento nordamericani. In sala operatoria 8 camici bianchi (2 ginecologi, un cardiologo, un anestesista, 2 ostetriche e 2 infermiere), 4 le Unità ospedaliere coinvolte (Ostetricia di ginecologia, Cardiologia 1, Cardiochirurgia 2, Anestesia e rianimazione 2).
Il futuro bebè protagonista dell'intervento soffre di quella di ipoplasia del cuore sinistro: la metà sinistra dell'organo non si sviluppa. Capita una volta su 10 mila (10% del totale cardiopatie congenite) e nel caso di Bergamo la sindrome, già severa - spiegano dal nosocomio - era aggravata dalla totale chiusura del setto atriale, verificatasi alla 32esima settimana di gestazione. Un quadro simile permette la sopravvivenza in utero, ma non alla nascita, quando la chiusura totale del setto si rivelerebbe fatale perché renderebbe impossibile ossigenare il bambino con qualsiasi manovra rianimatoria.

" Dopo aver praticato l'anestesia generale sul feto, grazie a un'iniezione muscolare - descrive Nicola Strobelt, ginecologo responsabile dell'Unità di medicina materno-fetale, che ha effettuato la prima parte della procedura mentre la collega Luisa Patané monitorava le immagini ecografiche e lo guidava - abbiamo inserito una cannula poco più spessa di un ago da amniocentesi", 1,6 millimetri circa, "nell'addome materno e nella membrana uterina, pungendo il torace del feto, trapassando il polmone e l'atrio cardiaco sinistro, forando il setto interatriale". Una volta posizionato l'ago Matteo Ciuffreda, medico della Cardiologia 1, ha inserito nella cannula una minuscola guida e su di essa un catetere provvisto di stent del diametro di 4 mm, che è stato gonfiato e rilasciato nel cuore del feto per mantenere aperto il foro praticato con la settostomia.

"Il controllo ecografico immediato ha confermato il corretto posizionamento dello stent e il ripristino del passaggio di sangue dai polmoni al cuore, obiettivo dell'intervento - sottolinea Ciuffreda - Questo consente di prevenire in utero la compromissione irreversibile della funzione polmonare e di non andar incontro a morte certa alla nascita". Luigi Frigerio, direttore del Dipartimento materno infantile, sottolinea come "i rischi delle procedure intrauterine sono alti e le rendono necessarie in pochi casi selezionati, per i quali i benefici superino i rischi. Occorre avere la certezza che il nostro intervento cambi la storia della malattia, e così è stato in questo caso".

"La procedura è perfettamente riuscita, ma è solo il primo passo - precisa Lorenzo Galletti, responsabile della Cardiochirurgia 2 dell'ospedale di Bergamo - Lo stent ha consentito di migliorare la circolazione polmonare del feto che, dopo la nascita, potrà affrontare il lungo percorso che aspetta i piccoli affetti da ipoplasia del cuore sinistro. Questa cardiopatia resta inguaribile, ma se adeguatamente seguita non impedisce una vita normale, come dimostrano i piccoli pazienti del nostro centro".

Il 'Papa Giovanni XXIII' è infatti centro di riferimento per la diagnosi, il trattamento e la ricerca per il cuore sinistro ipoplasico. Gli specialisti bergamaschi stanno sviluppando, oltre ai trattamenti in età fetale, procedure ibride e volte alla riabilitazione chirurgica del ventricolo sinistro, cercando allo stesso tempo di individuare i geni responsabili di questa rara patologia.

Carlo Nicora, direttore generale dell'azienda ospedaliera, fa notare come l'ospedale - attivo solo da un anno nella nuova struttura - non è solo tornato ai livelli di attività ordinari, ma sta attuando "procedure profondamente innovative destinate a cambiare la pratica e la storia della medicina. Siamo un ospedale di livello internazionale nato e cresciuto in provincia grazie a maestri come Lucio Parenzan", pioniere della cardiochirurgia morto nelle scorse settimane, "e ciò che presentiamo oggi è paragonabile per importanza ai primi interventi fatti a Bergamo sui 'bambini blu'", la tetralogia di Fallot.

Se è la prima volta in Italia che viene posizionato uno stent nel cuore di un feto, nel nostro Paese l'intervento cardiaco intrauterino ha due precedenti. Nel 2011, sempre a Bergamo, agli ospedali Riuniti (oggi 'Papa Giovanni XXIII') - ricorda l'Ao orobica - i medici bergamaschi e un'équipe dell'ospedale universitario di Madrid '12 de Octubre' praticarono una valvuloplastica aortica. Ancora nel 2011, a Torino all'ospedale Le Molinette, è stata praticata una valvuloplastica polmonare.

C'era una volta il fuoco, l'acqua e la fiducia che insieme..

C'era Una Volta Il Fuoco, L'Acqua E La Fiducia che insieme andavano dagli uomini, ma ad un certo punto incontrarono una fitta foresta
e per attraversarla ognuno disse all'altro nel caso si fossero smarriti: il fuoco disse: Se dovessi perdermi cercate il fumo perchè dove c'è fumo c'è fuoco!! L'acqua disse: se dovessi perdermi cercate L'umidità perchè dove c'è umidità c'è l'acqua!! Allora la fiducia disse: Se io dovessi perdermi non cercatemi più, perchè una volta persa non mi trovereste più.

Elogio alle donne oltre i quarant'anni.. (bellissima da leggere)

Scrive un uomo: Più invecchio, più apprezzo le ultraquarantenni rispetto alle donne più giovani. Ecco alcuni dei motivi: Una quarantenne non ti sveglierà mai nel cuore della notte per chiederti a cosa stai pensando. Non le importa un bel niente di saperlo. Se una quarantenne non vuol guardare la partita, non ti starà intorno a piagnucolare. Farà qualcosa che le piace e, in genere, si tratterà di una cosa più interessante. Una quarantenne si conosce abbastanza da sapere chi è, cosa è, cosa vuole e da chi. A poche quarantenni interessa cosa tu pensi di loro. Le quarantenni hanno dignità. Non ti faranno una scenata all'opera o in un ristorante costoso. Naturalmente, se te lo meriti, non esiteranno a spararti, se pensano di farla franca! Le donne più mature sono generose di complimenti, spesso immeritati. Sanno cosa vuol dire non essere apprezzati. Una quarantenne è abbastanza sicura di sé per presentarti alle amiche. Una donna più giovane in presenza di un uomo ignorerà persino le sue amiche più care, perché non si fida. Alle quarantenni non interessa se tu sei attratto dalle loro amiche, perché sanno che queste non le tradiranno. Le donne diventano telepatiche ad una certa età. Non hai bisogno di confessare loro i tuoi peccati. Li intuiscono puntualmente. Le quarantenni, una volta superate le prime due o tre rughe, sono molto più sexy delle giovani. Le quarantenni sono dirette e oneste. Ti diranno subito se sei un imbecille o se ti stai comportando da tale. Non hai bisogno di chiederti in che rapporti siete. Si, apprezziamo le ultraquarantenni per un sacco di ragioni. Sfortunatamente, la cosa non è reciproca. Per ogni fantastica, intelligente, sexy e ben pettinata quarantenne (e oltre) c'è un ometto calvo e con la pancetta che si rende ridicolo con una cameriera di 22 anni.

La vita è come un viaggio in treno..(Video)

Monete da 50 e 100 Lire possono valere fino a 2000 Euro..(Clicca l'immagine per leggere)


Ecco quali sono le monete che valgono migliaia di Euro e come riconoscerle: I collezionisti, ma anche chi ha conservato le vecchie lire, nello specifico le monete, potrebbero trovarsi tra le mani un vero e proprio gruzzoletto. Dopo aver visto le monetine da un centesimo di euro che valgono ben 2.500 € clicca qua per scoprire quali sono , vediamo ora le monete in lire che avremmo fatto bene a conservare. Monete da 50 e 100 Lire possono valere fino a 2000 Euro. Le monete se sono in ‘fior di conio’, e cioè se sono conservate al meglio senza graffi o segni di usura, hanno raggiunto valutazioni di tutto rispetto. Non bisogna neanche andare troppo indietro negli anni per scoprire che le 100 Lire coniate nel 1955 possono valere fino a 1.200 Euro. Anche le 50 Lire del 1958 non sono da sottovalutare, se ne avete potreste trovarvi tra le mani una monetina che vale dai 20 fino ai 2.000 Euro, tutto dipende dallo stato di conservazione. Se torniamo indietro nel tempo di qualche anno, ci sono le 10 Lire del 1954 che si aggiudicano ben 70 Euro, tenendo sempre ben a mente che devono essere perfette. E ancora le 5 Lire del 1956: queste sono sicuramente più rare. Ne furono messi in circolazione dalla Zecca solamente 400mila esemplari e possono valere da un minimo di 50 Euro ad un massimo di 1.500. Queste sono le valutazioni del catalogo di Bolaffi, cui i collezionisti fanno quasi sempre riferimento. Se avete qualche moneta in casa, datele uno sguardo… potreste ritrovarvi tra le mani un piccolo ma sostanzioso capitale, Non sarebbe male scoprire di aver da qualche parte un centesimo "antonelliano" che vale 2500 euro, anzi ultimamente è stato aggiudicato a 6.600 euro (diritti inclusi) a un collezionista italiano.
(Chi le avesse in casa deve rivolgersi ad un numismatico per la valutazione)

Immagina che un angelo ti sia sempre vicino. (Video)

Attenzione ad acquistare maschere di carnevale "made in china" potrebbero essere tossiche.. (Clicca immagine per Leggere)


Oltre due milioni di abiti, maschere e giochi, non conformi agli standard di sicurezza, stoccati in quattro depositi di via dell'Omo, nella periferia orientale della capitale.
È la scoperta fatta dai finanzieri del Comando provinciale di Roma impegnati nell'operazione «Carnevale sicuro»: l'analisi gascromatografica condotta su alcuni campioni dall'Agenzia regionale per la protezione ambientale ha evidenziato la presenza, nelle maschere, di quantità elevate di «Cicloesanone», composto infiammabile e nocivo per inalazione, oltre che irritante per le mucose, le vie respiratorie superiori, gli occhi e la pelle.

Quattro gli imprenditori cinesi denunciati. Dall'inizio dell'anno le Fiamme gialle capitoline hanno già sequestrato complessivamente, in 150 interventi, oltre 3 milioni di articoli, contraffatti o pericolosi, e denunciato 66 persone. I falsi «made in China» coprono tutte le stagioni, dagli occhiali da sole e dagli orologi da spiaggia fino alle luminarie natalizie passando per gli articoli di cancelleria alla ripresa dell'anno scolastico: stavolta l'obiettivo era quello di invadere il Carnevale romano, offrendo prodotti a basso costo alle tante famiglie che, in tempi di crisi, cercano di far divertire i figli facendo quadrare i conti.

Alcuni dei prodotti sequestrati erano privi del marchio «CE», altri presentavano la grafica «CE» difforme da quella prescritta dalla normativa comunitaria, in modo da ingannare il consumatore finale sul possesso dei requisiti prescritti in tema di sicurezza. «Per l'ennesima volta - sottolineano gli investigatori - la domanda è se valga davvero la pena di barattare salute per un risparmio di alcuni euro e, per l'ennesima volta, la risposta è contenuta nelle poche, scarse, chiare righe degli esami di laboratorio».

Nelle stesse ore, in un altro capannone, stavolta a Fiano Romano, sono state scoperte e sequestrate 45mila calzature con i loghi contraffatti «Hogan», «Nike» ed «Adidas», tutte di ottima fattura, esteticamente identiche agli originali. Una volta immesse sul mercato, avrebbe fruttato all'organizzazione oltre un milione di euro. L'operazione è iniziata sull'autostrada Milano-Roma, dove le Fiamme gialle del Gruppo di Fiumicino hanno intercettato un autoarticolato con targa bulgara e un'auto di «staffetta», in viaggio verso sud. I mezzi - seguiti a debita distanza - dopo essere usciti dal casello di Fiano hanno raggiunto un immenso capannone industriale dove alcuni gregari dell'organizzazione hanno immediatamente iniziato lo scarico dei colli.

Entrati in azione, i militari hanno scoperto che, sia nel tir sia nel deposito, erano stipate in perfetto ordine scarpe «taroccate» con i marchi delle più note griffe, in grado di ingannare anche l'occhio più esperto. Dai primi accertamenti è emerso che la partita, spedita dal sud-est Asiatico, aveva raggiunto la capitale passando da Sofia: dopo essere stata consegnata ad un magrebino trapiantato da anni in Italia ed esperto del settore, sarebbe stata distribuita, in poche ore, alla fitta rete di ambulanti, per lo più senegalesi, per essere smerciata sul mercato romano. Sia il nordafricano destinatario della merce sia l'italiano proprietario del capannone sono stati denunciati a piede libero per i reati di importazione e deposito di merce contraffatta e ricettazione.

Le origini e la storia del Carnevale.


Caratterizzato da colori e schiamazzi, il carnevale è considerata la festa dell'allegria per eccellenza.
Certamente non è facile indagare sulle origini di una festa come il carnevale, le cui tracce storiche nessuno ha potuto o voluto realmente conservare. Non è possibile nemmeno fare luce sui diversi aspetti che ne caratterizzano i festeggiamenti, in quanto, nel corso dei secoli e in realtà geografiche diverse, il carnevale si è arricchito di sfumature sempre nuove.
Le origini del carnevale
L'etimologia del termine "carnevale" risale, con ogni probabilità, al latino carnem levare, espressione con cui nel Medioevo si indicava la prescrizione ecclesiastica di astenersi dal mangiare carne a partire dal primo giorno di Quaresima, vale a dire dal giorno successivo alla fine del carnevale, sino al "giovedì santo" prima della Pasqua. Il carnevale infatti, nel calendario liturgico cattolico-romano si colloca necessariamente tra l'Epifania (6 gennaio) e la Quaresima. Le prime testimonianze documentarie del carnevale risalgono ad epoca medievale (sin dall'VIII sec. ca.) e parlano di una festa caratterizzata da uno sregolato godimento di cibi, bevande e piaceri sensuali. Per tutto il periodo si sovvertiva l'ordine sociale vigente e si scambiavano i ruoli soliti, nascondendo la vecchia identità dietro delle maschere.

I festeggiamenti culminavano solitamente con il processo, la condanna, la lettura del testamento, la morte e il funerale di un fantoccio, che rappresentava allo stesso tempo sia il sovrano di un auspicato e mai pago mondo di "cuccagna", sia il capro espiatorio dei mali dell'anno passato. La fine violenta del fantoccio poneva termine al periodo degli sfrenati festeggiamenti e costituiva un augurio per il nuovo anno in corso. Nelle varie manifestazioni carnevalesche è possibile individuare un denominatore comune: la propiziazione e il rinnovamento della fecondità, in particolare della terra, attraverso l'esorcismo della morte. Il periodo carnevalesco coincide più o meno con l'inizio dell'anno agricolo, un chiaro indizio che permette di collegare direttamente il carnevale alle feste greche di impronta dionisiaca (le feste in onore di Dionisio, dio greco del vino, caratterizzate dal raggiungimento di uno stato di ebbrezza ed esaltazione entusiastica, che sfociavano in vere e proprie orge), e a quelle romane dei Saturnali (solenne festa religiosa, che si celebrava in onore del dio Saturno e durante la quale si tenevano cerimonie religiose di carattere sfrenato e orgiastico, che prevedevano tra l'altro la temporanea sospensione del rapporto servo-padrone). Lo stretto rapporto esistente tra queste feste e alcuni costumi del carnevale è evidente, anche se ignorato dai più. In tempi recenti gli storici hanno insistito maggiormente sull'origine agraria e sociale del carnevale. Esso è irrisione dell'ordine stabilito e capovolgimento autorizzato, limitato e controllato nel tempo e nello spazio dall'autorità costituita. In altre parole la festa del carnevale era vista dalle classi sociali più agiate come un'ottima valvola di sfogo concessa ai meno abbienti allo scopo di garantirsi il protrarsi dei propri privilegi. Non meno interessante è l'origine e la valenza demoniaca di alcune tra le maschere carnevalesche più famose e antiche, come quella nera sul volto di Arlecchino o quella bipartita (bianca e nera) di Pulcinella. Studi sul significato psicologico della volontà di indossare una maschera hanno mostrato che l'irresistibile attrazione esercitata dal carnevale sta proprio nella possibilità di smettere di essere se stessi per assumere le sembianze e il comportamento della maschera. Questa scelta, quando non è condizionata da fattori economici, rivela interessanti, e talvolta inaspettati, aspetti psicologici di una persona. Queste brevi note storiche, lungi dall'esaurire l'argomento, vogliono far riflettere il lettore sulla reale origine del carnevale e sull'impossibilità per ogni cristiano, separato dalle usanze del mondo e consacrato a Dio, di lasciarsi coinvolgere sia pure dal minore di questi aspetti.

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