Mango si è accasciato sul palco mentre cantava uno dei suoi successi...


Infarto durante il concerto, morto a sessant'anni il cantante Mango. Mango si è accasciato sul palco mentre cantava uno dei suoi successi 'Oro': così è morto il cantante Mango, durante un concerto a Policoro, in provincia di Matera. Aveva sessant'anni.

Immediatamente soccorso e trasportato in ospedale, Mango è morto durante il tragitto in ambulanza.

Il mago di Natale.


S'io fossi il mago di Natale farei spuntare un albero di Natale in ogni casa, in ogni appartamento dalle piastrelle del pavimento, ma non l'alberello finto, di plastica, dipinto che vendono adesso all'Upim: un vero abete, un pino di montagna, con un po' di vento vero impigliato tra i rami, che mandi profumo di resina in tutte le camere, e sui rami i magici frutti: regali per tutti.

Poi con la mia bacchetta me ne andrei a fare magie per tutte le vie. In via Nazionale farei crescere un albero di Natale carico di bambole d'ogni qualità, che chiudono gli occhi e chiamano papà, camminano da sole, ballano il rock an'roll e fanno le capriole. Chi le vuole, le prende: gratis, s'intende.

In piazza San Cosimato faccio crescere l'albero del cioccolato; in via del Tritone l'albero del panettone in viale Buozzi l'albero dei maritozzi, e in largo di Santa Susanna quello dei maritozzi con la panna. Continuiamo la passeggiata? La magia è appena cominciata: dobbiamo scegliere il posto all'albero dei trenini: va bene piazza Mazzini?

Quello degli aeroplani lo faccio in via dei Campani. Ogni strada avrà un albero speciale e il giorno di Natale i bimbi faranno il giro di Roma a prendersi quel che vorranno. Per ogni giocattolo colto dal suo ramo ne spunterà un altro dello stesso modello o anche più bello.

Per i grandi invece ci sarà magari in via Condotti l'albero delle scarpe e dei cappotti. Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono che posso fare?
Non ho che auguri da regalare: di auguri ne ho tanti, scegliete quelli che volete, prendeteli tutti quanti.(Gianni Rodari)

Ve lo ricordate? Rocky, il cane rubato che tornò a casa dopo 3 anni percorrendo 600 Km.


 Il fatto che sia stata una storia vera, ha fatto venire le lacrime agli occhi a tutta l'Italia. L'incredibile vicenda di Rocky, un pastore tedesco di 5 anni, che tornò a casa tre anni dopo che era stato rubato da alcuni Rom a Salerno. Ha risalito la penisola, 600 chilometri dal Cilento alla Toscana, fino a Pisa, lì ha poi avuto uno strappo fino a Carrara, dove vive il suo padrone. E così è tornato a casa, dopo tre anni in cui ormai si erano perse tutte le speranze. Già, è una storia vera. Incredibile e commovente, come solo le storie vere sanno essere.

Rocky era stato portato ancora cucciolo in un canile di Carrara, dove era stato poi adottato da un siriano, Ibrahim Fwal, che da anni vive nella città toscana, perfettamente integrato. I due formano subito una coppia affiatata. Come tutti i trovatelli, Rocky si dimostra subito molto affettuoso e si affeziona rapidamente al padrone, che lo tratta ormai quasi come un figlio. Facevano tutto assieme, andavano anche al mare. Ed è lì che Rocky, a due anni, scomparirà. "Quando sono tornato sulla spiaggia, alcune persone mi hanno riferito di aver visto degli zingari portarselo via. Da allora non mi sono dato pace: l’ho cercato dovunque, ho girato tutti i canili della zona, ho fatto mettere annunci sul giornale, ma di Rocky nessuna traccia". Non serviranno a nulla i cartelli e le ricerche. Rocky scompare. E' un fenomeno in crescita, quello del furto di cani da parte dei Rom. Spesso li prendono cuccioli, per usarli come ulteriore elemento di richiesta di elemosine.

Cosa gli sia accaduto, in questi tre anni, solo il cane può saperlo. Forse è fuggito dai Rom, forse loro lo hanno abbandonato. Qualche tempo dopo, viene adottato da una famiglia di Salerno. Ma Rocky è irrequieto. Prova a fuggire un paio di volte e la sua nuova famiglia, preoccupata, gli mette un collare con tanto di indirizzo e numero di telefono, in modo da poterlo più facilmente trovare in caso di nuova fuga. Ma Rocky ci prova spesso. L'ultima volta, quella decisiva è stata quella "buona". Rocky punta al Nord. Salerno dista da Carrara 700 chilometri e Rocky ha lo svantaggio di non aver studiato geografia. Ma il suo istinto ed il suo cuore sanno dove puntare. In neanche sessanta giorni, batte seicento chilometri, ammesso che abbia compiuto un tragitto rettilineo e senza contare le deviazioni lungo il persorso, che sicuramente ci sono state. E le pause per nutrirsi, per riposarsi.

«Non ci credevo, non ci potevo credere — racconta Ibrahim con le lacrime agli occhi — Quando me l’hanno portato a casa era in macchina e da dentro ha sentito la mia voce ha iniziato a fare il diavolo a quattro». Per Rocky la lunga strada era finita. Per Ibrahim il lungo penare aveva avuto finalmente un senso.

 Il cane in seguito fu anche  avvelenato, ed Ibrahim Fwal è a corto di risorse finanziarie per poter permettere a Rocky le cure necessarie lanciò un appello: “Aiutatemi a salvarlo. Rocky entrò anche in coma.”

Ma tutto è bene quel che finisce bene, dopo tutte queste peripezie il cane fu salvato tramite un delicato intervento. Ibrahim: ''Ringrazio i veterinari Marco Ricci per il primo intervento e il veterinario Luciano Borghetti per l'operazione, dopo la quale mi ha detto che Rocky e' salvo. Ringrazio tutti per quello che hanno fatto'', ha detto il padrone. ll dottor Luciano Borghetti ha confermato la buona notizia: ''Posso tranquillizzare tutti, Rocky sta bene''.

La parabola della pecorella smarrita. (Video)


A Natale regali per 7 miliardi, (270 milioni in più dell'anno scorso) ma sotto l'albero gli italiani...


sognano il lavoro.

Il monte tredicesime a 42 miliardi: 22 andranno in consumi, 7,4 in risparmi, gli altri in tasse e arretrati. Nei desideri per le feste vincono lotta alla disoccupazione e meno imposte.

Lavoro e meno tasse. Le letterine per Babbo Natale sono già pronte nella testa degli italiani che hanno chiaro in testa cosa desiderano sotto l'albero per quest'anno. D'altra parte secondo un sondaggio Confesercenti nel 2014 la situazione è peggiorata, almeno per la maggioranza degli intervistati (il 54%) che - tuttavia - non perde la speranza. E così la spesa per i regali è destinata ad aumentare di 270 milioni a 7 miliardi di euro. Merito anche del lieve incremento delle tredicesimi che quest'anno ammonteranno a 42 miliardi (in media 8 euro in più a lavoratore) alimentando, nel complesso, spese in consumi per 22 miliardi. Molto, però, andrà in imposte (a dicembre sono in arrivo 11 miliardi di scadenze tra Imu, Tasi e addizionali) e arretrati, solo 7,4 miliardi saranno destinati al risparmio.

Il 35% degli italiani, comunque, vorrebbe per Natale meno disoccupazione, il 30% un minor peso fiscale, mentre il 24% chiede una riduzione dei privilegi e degli abusi. Insomma il clima di incertezza resta alto per per questo 6 su 10 ridurranno le spese per le feste. C'è qualcuno però (il 6%) che intende aumentare il proprio budget facendo leva proprio sul calo dell'inflazione.

Se la lenta dinamica dei prezzi insieme agli aumenti contrattuali - prosegue il sondaggio Confesercenti-Swg  hanno portato a un leggero aumento del monte totale delle tredicesime, la crisi ha ridotto i percettori: il 25% dichiara di non avere nel proprio nucleo familiare nessuno che benefici della tredicesima, contro il 22% dello scorso anno. Nonostante tutto, però, le famiglie italiane non rinunceranno alla tradizione del Natale ed ai regali da scartare: quest'anno, sotto gli alberi addobbati da luci e decorazioni, verranno scartati doni per 7 miliardi di euro, con una leggera crescita della spesa di 270 milioni rispetto al 2013. Sette su dieci ammettono che per quest'anno sceglieranno regali "low cost" per festeggiare, mentre per i più piccoli il 43% sceglie regali utili. (fonte: la Repubblica)

ATTENZIONE: Vaccino anti-influenzale, tre decessi sospetti. Allarme dall'Agenzia...


Roma:
Allarme dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che ha ordinato a titolo prudenziale il divieto di utilizzo di due lotti di un vaccino contro l'influenza dopo tre casi di decesso.

"A seguito delle segnalazioni di quattro eventi avversi gravi o fatali - di legge nella nota dell'Aifa - , verificatisi in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi provenienti dai due lotti 142701 e 143301 del vaccino antinfluenzale Fluad della Novartis Vaccines and Diagnostics Srl, l'Agenzia italiana del farmaco ha disposto, a titolo esclusivamente cautelativo, il divieto di utilizzo di tali lotti".

L'Aifa, riporta la nota, "invita i pazienti che abbiano in casa confezioni del vaccino Fluad a verificare sulla confezione il numero di lotto e, se corrispondente a uno di quelli per i quali è stato disposto il divieto di utilizzo, a contattare il proprio medico per la valutazione di un'alternativa vaccinale. L'Agenzia specifica inoltre che i tre eventi a esito fatale hanno avuto esordio entro le 48 ore dalla somministrazione delle dosi dei due lotti del vaccino".

Il vaccino antinfluenzale Fluad "è tra i più usati, certo non ci voleva per la campagna vaccinale in corso che, se si diffonde la paura, rischia di bloccarsi". E' la reazione del segretario nazionale della Federazione dei medici di famiglia (Fimmg), Giacomo Milillo. "Bisognerà verificare il nesso di causalità - rimarca Milillo - ma di sicuro questo fatto amplificherà i pregiudizi sui vaccini, in una campagna di vaccinazione antinfluenzale che fino a oggi stava andando abbastanza bene. Ora diffonderemo l'informativa dell'Aifa a tutti i medici per individuare i lotti da bloccare".

In ogni caso, puntualizza Milillo, "mi sento di tranquillizzare la popolazione: ci sono stati lotti interi bloccati per mesi per un evento avverso e poi liberati perché non c'era correlazione. Dobbiamo dire che i vaccini fanno bene, salvano vite e sono sicuri".

Stangata nelle bollette dell'acqua, rincaro del 3,9% e fino al 4,8%..


Stangata nelle bollette dell'acqua, rincaro del 3,9% e fino al 4,8% nel 2015.

Sono oltre 1600 i gestori coinvolti nell’aumento delle tariffe dell’acqua. La situazione è quella fotografata dalla autorità per l’energia elettrica e per il gas.

APPROVATE LE TARIFFE - Le tariffe per il 2014-2015 sono state approvate per la prima volta con un metodo omogeneo per tutto il territorio nazionale: un provvedimento che tocca oltre 40 milioni di italiani, 1600 gestori diversi e aumenti delle tariffe che vanno dal 3,9 per cento del 2014 al 4,8 del 2015.

C'è da dire che a fronte di tali aumenti si prevedono investimenti per 4,5 miliardi nei prossimi anni a migliorare gli acquedotti e i servizi e alla tutela dell’ambiente. I dati sono stati resi noti oggi a Milano nel corso della Conferenza nazionale sulla regolazione dei servizi idrici, giunta alla sua III edizione. Staremo a vedere, intanto NOI PAGHIAMO.

25 novembre 2014 Giornata internazionale contro la violenza sulle donne..


Perché il 25 novembre?
L’Onu ha scelto questa data perché nel 1981 alcune femministe si incontrarono a Bogotà, in Colombia, per un incontro, per riflettere sulla condizione delle donne e in ricordo dell’assassinio nel 1960 di tre sorelle donne rivoluzionarie che lottavano contro il regime di Rafael Leónidas Trujillo. Omicidio avvenuto proprio il 25 novembre.

La storia:
Il 25 Novembre 1960 le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio Militare di Intelligenza. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. L'assassinio delle sorelle Mirabal è ricordato come uno dei più truci della storia dominicana.

La giornata mondiale contro la violenza sulle donne fu  istituita nel 1999 dalle Nazioni Unite e viene celebrata il 25 novembre.

Una vittima ogni due giorni, 179 donne uccise: un anno nero per i femminicidi in Italia, il 2013, secondo il rapporto Eures. Aumentano al Sud (+27 per cento nel 2013) e raddoppiano al Centro, mentre il Nord detiene il record di uccisione di donne in famiglia. Tutta l'Italia si mobilita in vista del 25 novembre, data scelta nel 1999 dalle Nazioni Unite come Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Si ricorda l'assassinio delle tre sorelle Mirabal avvenuto nel 1960 nella Repubblica Dominicana durante il regime di Rafael Leonidas Trujillo.

Qualche numero:
Secondo uno studio del 2013 della World Health Organization, la violenza fisica o sessuale colpisce più di un terzo delle donne nel mondo (35%), e quella domestica, inflitta dal partner, è la forma più comune (30%). Il Paese dove le donne sono più a rischio è il Sud-est asiatico, dove più della metà (58,8%) degli omicidi avviene per mano di mariti, fidanzati o compagni. A seguire, i Paesi ad elevato reddito (41,2%), tra questi vi è anche l'Italia, le Americhe (40,5%) e infine l'Africa (40,1%).

Le iniziative:
Roma celebra la giornata colorando di luce rossa Piazza del Popolo e proiettando sui palazzi parole legate al tema della violenza sulle donne.

A Milano.
Il 25 novembre, poi, il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, e l'Assessore alle Pari Opportunità, invitano tutti coloro che vogliono sostenere le donne che hanno subito violenza a partecipare ad una fiaccolata per ricordare le vittime.

A Napoli
Palazzo San Giacomo diventa sede di un Infopoint dove poter chiedere informazioni su tutte le iniziative che stanno cercando di combattere ogni tipo di violenza.

A Trieste
Dal 20 novembre al 19 dicembre, in provincia di Trieste, laboratori, mostre e spettacoli teatrali, anche gratuiti. Incontri aperti con psicoterapeuti e polizia per riconoscere e difendersi dallo stalking.

A Torino
Torino intitola un giardino alle vittime di femminicidio, in via Chambery, con l'nstallazione "Pa-pi-lla", simbolo delle donne che subiscono violenza.

A Padova
Anche Padova ha in serbo un flashmob, il 25 novembre alle 15 in via Roma, per realizzare una catena umana di uomini e donne che dicono no alla violenza.

Il governo accelera: canone Rai e bolletta elettrica da pagare insieme...


La riforma del canone Rai è pronta per andare in onda. Con l’approvazione di Matteo Renzi. Si pagherà con la bolletta della luce con l’obiettivo dichiarato di garantire all’azienda di viale Mazzini un gettito di 1 miliardo e 800 milioni di euro l’anno. Più o meno quanti la Rai ne incassa ora ma chiedendo agli italiani un importo inferiore agli attuali 113,50 euro, cifra uguale quasi per tutti. Continueranno ad esserci le fasce di esenzione e i bonus per i meno abbienti, anche se a farne richiesta finora è stato solo il 30% delle famiglie disagiate Tutti gli altri pagheranno dai 35 ai 75/80 euro - in media, come aveva già anticipato il Messaggero, circa 60 euro - visto che la cifra varierà in base agli indicatori Isee. Prima di partire rispettivamente per Sidney e per Washington, Renzi e il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli si sono incontrati per una valutazione finale. Il capo del governo ha quindi dato via libera all’opzione numero uno: l’inserimento del canone nella bolletta elettrica, un meccanismo di cui si parlava da tempo che comporta però non poche complicazioni.

TUTTI ABBONATI
La platea degli utenti si allargherà. Per non pagare la tassa bisognerà - sul modello della Bbc - dimostrare di non possedere una tv o anche qualsiasi dispositivo (device) con cui sintonizzarsi sui programmi del servizio pubblico: tablet, ipad, smartphone, pc. In passato la Rai aveva bussato alla porta dei possessori dei computer utilizzati come televisori (digital signage) per riscuotere il canone speciale. Tentativo respinto al mittente con una generale e indignata levata di scudi.

Quando nell’aprile scorso si ipotizzò la possibilità del canone in bolletta il sottosegretario della presidenza del Consiglio Delrio ammise che si andava in quella direzione. Contro si schierò il presidente dell’Autorità per l’energia Guido Bortoni, che parlò di «uso improprio» e sollevò il problema della privacy.

Insomma il via libera c’è stato ma la strada è lastricata di ostacoli (e di possibili ricorsi). Chi pagherà l’agio per l’esazione? I consumatori? Lo Stato? Le società energetiche? Renzi è avvisato. (di Claudio Marincola. Fonte: Il Messaggero.it)

Italia: record del mondo di imposte e tasse. La Pressione fiscale...


sale al 53%. Siamo il paese che vanta un record mondiale che nessuno ci invidia: quello delle tasse più alte del mondo. Nessun Paese tartassa così i suoi cittadini.

Confcommercio: «In tutti gli altri Stati il peso fiscale è sceso. Da noi no».

Siamo il Paese più bello del mondo. Ma anche quello con un record che nessuno nel pianeta invidia: la pressione fiscale è la più alta al mondo. E non solo quella calcolata sui dati ufficiali, ma anche e soprattutto se si prende in considerazione il sommerso dell’economia italiana. Quella immensa parte di gettito che manca in cassa fa aumentare di fatto il carico fiscale percentuale che grava sui cittadini onesti. A fare i conti del peso dei furbetti è stato l'Ufficio studi di Confcommercio che ha calcolato che il peso delle imposte reale è pari al 53,2% del Pil, al netto dell’economia sommersa che è intorno al 17,3% del prodotto interno lordo.

GLI EFFETTI SUL PIL:
Gli effetti deleteri del prelievo «monstre» continuano ad avvertirsi anche quest’anno. Confcommercio ha abbassato le stime sul Pil a +0,3% per il 2014, contro il +0,5% previsto lo scorso settembre. A pesare, secondo quanto rileva l’organizzazione, è il peggior andamento degli investimenti, in contrazione dello -0,9%, contro il -0,3% stimato a settembre, mentre i consumi dovrebbero leggermente migliorare a +0,2%, rispetto +0,1% previsto in precedenza: «L’economia nel complesso ristagna». Una robusta ripresa è ben lontano dal palesarsi. «Il 2014 sarà uno spartiacque tra crisi e modesta ripresa futura», sostiene, mentre il 2015 con il pil a +0,9%, sarà «un anno di transizione più che di ripresa». «Tutti i paesi europei crescono poco ma l’Italia è ferma», ha attaccato il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, sottolineando necessità di «tagliare le tasse per favorire la crescita».

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