Lettera a mia figlia.. Una mamma.


Amore mio dolcissimo,
è da tanto che stringo questa penna fra le dita con un’infinità di pensieri nella mente e nel cuore, ma invano riesco a mettere in fila una frase che abbia un filo logico per te che leggi o che leggerai in futuro, perché sconfinato è il bisogno che ho di dirti quanto è importante questo giorno per te e per me.

Amore, sei stata la luce che ha illuminato il mio cuore fin dal primo istante in cui come un piccolissimo batuffolo ti ho stretta tra le mie braccia e come per magia la tua piccola vita ha fatto diventare grande la mia.

E poi un giorno così di colpo, ti ritrovi grande dentro a un grande contenitore chiamato mondo, con in tasca una possibilità chiamata vita, questa grande possibilità che ti ho donato con l’amore più grande che io abbia mai conosciuto.

Tu, immenso amore mio, tu figlia mia, tu vita mia, tu, che sei tutto ciò che di più bello esiste al mondo, tu che sei il mio respiro…

quante volte ti ho immaginata e quante volte mi sono chiesta se mai sarei stata in grado di essere una mamma adeguata e amorevole perché … nessuno me lo ha insegnato o ha avuto la gioia di farlo, seguendo ogni piccolo passo della nostra meravigliosa avventura di essere madre e figlia.

Sai, la nonna ti ama quanto e più di me, come solo le nonne sanno fare.

Che il Signore ti faccia incontrare solo il meglio e con la Sua luce ti protegga e ti guidi per sempre, facendoti superare ogni ostacolo piccolo o grande che potrai incontrare. E poi, in ogni caso, c’è e ci sarà sempre la tua mamma, non ci saranno giorni così cupi se lotteremo unite, non esisteranno ostacoli in grado di fermarci e non ci sarà furia delle più grandi tempeste che capiteranno nella nostra vita che non potremo superare insieme con il nostro sconfinato amore.
La tua mamma.

Le due monache.. (Barzelletta)


Due monache vanno al mercato e perdono molto
tempo.
“Sorella Andrea, già è buio e ancora siamo lontane dal convento!
“Si sorella Dulce, e ti sei accorta che un uomo ci segue? …
“Si! Che vorrà?
Logico, violentarci
…. che facciamo?
” logico: ci separiamo tu per di la e io di qua.
L’uomo incomincia a seguire sorella Dulce. La sorella Andrea arriva al convento preoccupata, passata un’ora arriva sorella Dulce.
” Che è successo?
Logico ho incominciato a correre, e lui anche
” e allora!
Logico: mi ha raggiunto.
Dio mio! e tu che hai fatto?
Logico: mi sono alzata il vestito
Sorella! e che ha fatto lui?
” logico: si è abbassato i pantaloni.
” e allora?
” logico: non è ovvio? una monaca con il vestito alzato corre più veloce di un uomo con i pantaloni abbassati!
Se hai pensato a un altro finale, recita 188 Ave Maria, 320 Padre Nostro e chiedi a Dio che ti perdoni.
A me non me lo rimandare che sto ancora pregando. (web)

Buongiorno a tutti..


Buongiorno al lavoro.
A chi ne ha uno ma oggi non lavora.
A chi non ne ha e oggi avrebbe tanto voluto lavorare lo stesso.
A chi ha lasciato il lavoro.
A chi lo cerca. A chi è stato licenziato.
A chi non sa come fare.
A chi si sente inferiore.
A chi non sa come andare avanti.
Buongiorno a chi fa un lavoro che ama.
A chi la mattina va a lavoro felice.
A chi lo fa con l’anima e il cuore.
A chi si sente fortunato.
A chi fa quello che ha sempre desiderato.
A chi lavora tra la gente.
A chi lavora nel traffico.
A chi sta dietro una scrivania.
A chi lavora in fabbrica.
A chi lavora coi bambini.
A chi si spacca la schiena.
Buongiorno a chi oggi festeggia perché ancora ci crede.
A chi ancora ci spera.
A chi vuole lavorare seriamente.
A chi vuole avere un futuro.
A chi ricorda i caduti sul lavoro.
A chi ricorda i lavori onesti, quelli dove si perde la vita, quelli che a volte ti fanno tenere un fucile in mano.
A chi ricorda chi non è tornato a casa.
A chi oggi chiude gli occhi e continua ad andare avanti.

Non lamentarti se la tua “croce” ti sembra troppo pesante…


Un uomo sempre scontento di sé e degli altri continuava a brontolare con Dio perché diceva: “Ma chi l’ha detto che ognuno deve portare la sua croce ? Possibile che non esista un mezzo per evitarla ? Sono veramente stufo dei miei pesi quotidiani!” Il buon Dio gli rispose con un sogno. Vide che la vita degli uomini sulla Terra era una sterminata processione. Ognuno camminava con la sua croce sulle spalle, lentamente, ma inesorabilmente, un passo dopo l’altro. Anche lui era nell’interminabile corteo e avanzava a fatica con la sua croce personale.

Dopo un po’ si accorse che la sua croce era troppo lunga e per questo faceva fatica ad avanzare. “Sarebbe sufficiente accorciarla un po’ e tribolerei molto meno”, si disse, e con un taglio deciso accorciò la sua croce d’un bel pezzo. Quando ripartì si accorse che ora poteva camminare molto più speditamente e senza tanta fatica giunse a quella che sembrava la meta della processione. Era un burrone: una larga ferita nel terreno, oltre la quale però cominciava la “terra della felicità eterna”. Era una visione incantevole quella che si vedeva dall’altra parte del burrone. Ma non c’erano ponti, né passerelle per attraversare. Eppure gli uomini passavano con facilità. Ognuno si toglieva la croce dalle spalle, l’appoggiava sui bordi del burrone e poi ci passava sopra. Le croci sembravano fatte su misura: congiungevano esattamente i due margini del precipizio. Passavano tutti, ma non lui: aveva accorciato la sua croce e ora era troppo corta e non arrivava dall’altra parte del baratro. Si mise a piangere e a disperarsi: “Ah, se l’avessi saputo..” Ma ormai era troppo tardi..

Tra sabato 28 marzo e domenica 29 ritorna l'ora legale.. Secondo gli esperti, adattarsi al


Secondo gli esperti, adattarsi al nuovo fuso sara’ piu’ semplice di quando a ottobre viene reintrodotta l’ora solare e il dio Morfeo, clemente e generoso, aggiunge riposo alle nostre notti. “Quando con l’ora legale aggiungiamo un’ora ai nostri orologi – ha spiegato il responsabile del centro di medicina del sonno dell’ospedale Niguarda di Milano, Lino Nobili – nonostante la perdita di sonno c’e’ sicuramente un maggiore adattamento del nostro corpo rispetto all’ora solare di ottobre, in quanto le giornate sono piu’ luminose e si va incontro all’estate. Rilevante, quindi, e’ l’aspetto psicologico“. “C’e’ un minimo di jet lag – aggiunge Nobili– e l’organismo necessita di cinque sei giorni circa per recuperare. Essendo il ritmo del sonno regolato dalla temperatura interna, se spostiamo il nostro risveglio ci possiamo trovare in un momento in cui la temperatura non e’ ancora a livello ottimale e la sera si puo’ avvertire piu’ stanchezza. Aumenta pero’ la stimolazione luminosa in primavera, quindi anche la relativa stanchezza viene in parte compensata“. “Ne soffrono di piu’ i bambini e anziani – conclude l’esperto – mentre per gli adulti c’e’ da fare una distinzione tra i cosiddetti ‘gufi’, che vivono piu’ di notte e che quindi possono risentirne di piu’, rispetto alle ‘allodole’ mattiniere“.

“Perdendo un’ora di sonno dobbiamo cercare di anticipare l’orario dell’addormentamento – spiega il responsabile del centro del sonno Universita’ La Sapienza di Roma, Oliviero Bruni – anche se e’ piu’ difficile anticipare che posticipare. Il problema del reset dell’orologio biologico e’ che sono necessari tre quattro giorni per recuperare la ‘perdita’, ovvero adattare il cortisolo, l’ormone dello stess. Gli effetti possono essere affaticamento, nervosismo e sbalzi di umore. I bambini e gli anziani hanno maggiore difficolta’ di adattare i propri ritmi, essendo piu’ complicato per loro anticipare l’orario di addormentamento”. L’esperto romano ricorda che con le giornate primaverili ”c’e’ piu’ luce, regoliamo la produzione di melatonina e la capacita’ di adattamento all’ora legale e’ quindi migliore rispetto a quella solare di ottobre”.

L’ora legale moderna è stata proposta per la prima volta in Nuova Zelanda dall’entomologo George Vernon Hudson, i cui turni di lavoro gli avevano permesso di usare il tempo libero per raccogliere insetti, ottenendo i suoi risultati dopo le ore diurne. Durante la Prima Guerra Mondiale, quasi tutti i Paesi coinvolti, adottarono questa modalità per via dei tagli richiesti: si poteva avere più carbone senza gravare ulteriormente sulla vita dei cittadini. La Germania fu la prima nazione ad adottare l’ora legale il 16 aprile 1916, mentre in Italia con le lancette si è giocato decisamente troppo dato che, fino al 1866, ad Unificazione avvenuta da ben 5 anni, ogni realtà locale aveva il suo fuso personale. In seguito, Umberto I optò per ben tre fusi orari: quello romano, valido per la Penisola, quelli di Palermo e Cagliari, validi per Sicilia e Sardegna. La situazione si regolarizzò solo nel 1893, quando, per facilitare la vita delle stazioni ferroviarie, è stato imposto un orario unico in tutto il Paese.

In Italia, l’introduzione dell’ora legale si deve al dlgs 631 del 25 maggio, entrato in vigore dal 3 giugno 1916 (fino al 30 settembre). Negli anni successivi, il suo inizio venne anticipato a marzo, nel 1920 venne abbandonata, ma dopo 20 anni, Mussolini, ritenendola necessaria, la reintrodusse. L’ora legale, dunque, tornò in auge in pieno periodo bellico, sino al 1948, quando venne nuovamente abolita. Proprio il 1948 fu l’anno in cui le lancette furono spostate in modo più anticipato della storia, sin dal 29 febbraio. L’adozione definitiva dell’ora legale risale al 1966, durante gli anni della crisi energetica: per i primi 13 anni fu stabilito che l’ora legale dovesse rimanere in vigore dal 22 maggio al 24 settembre; dal 1981 al 1995 si è deciso di tenerla dall’ultima domenica di marzo all’ultima di settembre, mentre nel 1996, in accordo con tutta la Comunità europea, si è fissata come data unica per il suo inizio l’ultima domenica di marzo sino all’ultima domenica di ottobre(l’ora solare, dunque, tornerà nella notte tra il 25 e il 26 ottobre 2014). Ma perché proprio le 3:00 come ora X? Perché la circolazione dei treni e degli altri mezzi pubblici è ridotta notevolmente, minimizzando i disagi rispetto agli orari giornalieri programmati.

Ridere fa bene.. Ecco i 25 motivi per farlo:

1 – Ti fa sembrare più giovane
2 – migliora le tue relazioni con gli altri
3 – aiuta a migliorare la propria efficienza
4 – allunga la vita
5 – incoraggia la creatività
6 – migliora l’immagine di sé
7 – aiuta a respirare liberamente
8 – fa risparmiare almeno il 30% delle cure mediche
9 – facilita la digestione
10 – stimola gli organi
11 – aiuta a ridurre l’aggressività
12 – rende più attraenti
13 – è un ottimo esercizio fisico
14 – aiuta nell’imparare a gestire il dolore
15 – aiuta a migliorare le proprie capacità intellettive
16 – migliora il sonno
17 – aiuta ad abbassare il livello di zucchero nel sangue
18 – aiuta a guarire più velocemente
19 – rafforza il sistema immunitario
20 – protegge il cuore
21 – migliora il flusso sanguigno
22 – è un alleato contro le malattie cardiache
23 – aumenta l’HGH
24 – riduce il cortisolo
25 – allevia le tensioni muscolari.

Messaggio di un angelo.. Dedicato a te.


Sii felice… Quando pensi che tutto sia perso, è proprio quello il momento di ricominciare, raccogli ciò che di buono sei riuscito a creare e portalo con te, il resto lascialo. Vestiti di un sorriso e di tanta speranza allena il tuo cuore per le future battaglie e impara da quelle che tu chiami sconfitte. Ricorda, c’è un tempo per piangere e un tempo per sorridere, SEMPRE se questo è il giorno della tua lacrima ricordati che domani si potrà trasformare in sorriso se tu lo vorrai. Gli ANGELI ti sono accanto qualunque cosa tu vivi, quando ti senti più sola è perchè non tendi loro l’orecchio del cuore. Liberati dai pensieri negativi allenta il legaccio che da sola ti stringi nel tuo grande cuore e continua a respirare, vedrai che il ritmo del tuo cuore aumenterà con i battiti della tua vita. Ascolta gli altri, ama e sorridi, riappropriati di ciò che sei e VOLA, vola più in alto del sole e sii felice… perchè è questo che desidera Dio da te, oggi e sempre… SII FELICE.

Dedicata ad un'amica..


Se potessi trovare una parola, un gesto, una canzone… una cosa qualsiasi per poterti sollevare l’anima, per cambiare le cose che non vanno, per vederti sorridere, non solo con la bocca ma anche con gli occhi, per vederti FELICE, totalmente, senza macchie senza preoccupazioni, senza quel piccolo dolore insistente nel cuore, sarei disposta anche ad andare in un posto lontano magari a prendere una pianta per estrarre una tisana che ne so? Invece non posso fare proprio niente, niente di niente, se non farti sentire che ti voglio bene e che se sei triste tu son triste anch’io nonostante le mie pagliacciate e la mia allegria apparente, che per fortuna maschera quel senso di impotenza che ho e che mi fa sentire così inutile quando le persone a cui voglio bene sono giù ed io non posso farci nulla! (F. Noviello)

Aggrapparsi alla vita. (Da una storia vera, stupenda da leggere)


Un fotografo che stava realizzando il servizio video di un intervento chirurgico eseguito all’interno di un utero materno – per correggere un problema di spina bifida - in un feto di appena 21 settimane (un’autentica prodezza medica), mai avrebbe immaginato che la sua macchina fotografica potesse catturare il più eloquente grido in favore della vita sino ad ora conosciuto.

Mentre Paul Harris realizzava il servizio nell’ Università di Vanderbilt ( Nashville, Tennessee) da tutti riconosciuta come una delle strutture più avanzate nell’esecuzione di questo tipo di chirurgia, catturò il momento in cui il bimbo trasse la piccola mano dall’interno dell’utero materno afferrando il dito del chirurgo che lo stava operando.

La spettacolare foto fu pubblicata in varie riviste negli USA e le sue ripercussioni fecero il giro del mondo sino ad arrivare in Irlanda, dove più forte è lo schieramento contrario alla legalizzazione dell’aborto. La piccola mano che commosse il mondo appartiene a Samuel Alexander, la cui nascita era attesa per lo scorso 28 Dicembre (il giorno della foto era a soli 5 mesi di gestazione).

Se pensiamo a ciò, la foto è più che eloquente. La vita del bimbo era letteralmente appesa ad un filo. I chirurghi sapevano che non avrebbero mai potuto mantenerlo in vita al di fuori dell’utero materno. Per questo dovevano riuscire ad operarlo “dentro”, correggendo l’anomalia fetale e risuturando poi l’organo perchè il bimbo potesse proseguire la sua crescita fisiologica.

Per tutti questi motivi, l’immagine fu considerata come una delle fotografie mediche più importanti degli ultimi tempi ed il documento di uno degli interventi più straordinari sino ad ora eseguiti nel mondo. Samuel è il paziente più giovane che mai sia stato sottoposto a questo tipo di procedura.
E’ auspicabile che, ora nato, Samuel Alexander Arms stringa nuovamente il dito della mano del Dr.Bruner. Ciò fa pensare come a volte una mano sia in grado di salvare delle vite.

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