Il cervo vanitoso. (racconto di riflessione)


Un bellissimo cervo, durante uno splendido pomeriggio estivo se ne stava placidamente accostato alla riva di un limpido laghetto alpino rimirando la propria immagine riflessa nell'acqua trasparente. Analizzava compiaciuto ogni particolare di se stesso.
"Sono veramente bello!" Pensava l'orgoglioso animale "Ho due magnifici occhi a mandorla, delle orecchie ben proporzionate, un corpo snello, colore ambrato... ma, soprattutto, possiedo corna eleganti, riccamente ramificate. capaci di moltiplicarsi ogni anno."
Poi, spostando lo sguardo più in basso, con aria crucciata, continuò: "Peccato per le zampe, sembrano due lunghissimi pezzi di legno. È possibile che Madre Natura non abbia pensato ad attaccare un po' più di ciccia a questi ossetti?"
Era sempre immerso in queste riflessioni quando si accorse, ad un tratto, che dal folto della siepe stava per balzargli addosso un feroce leone. Il cervo, senza indugiare neppure un secondo, spaventatissimo si diede ad una fuga veloce attraverso il bosco, riuscendo in breve tempo a distaccare di parecchie centinaia di metri il predatore finché questi, esausto, decise di rinunciare all'inseguimento.
L'unica cosa negativa era che, correndo tra gli alberi, le corna del cervo si impigliavano continuamente nei rami più bassi e lo frenavano nella corsa. Quando, però, si rese conto di essere ormai salvo si fermò e, guardandosi con amore le sue esili zampe, rivolse loro queste parole di gratitudine: "Grazie cari stecchetti, mi avete salvato; e pensare che vi avevo tanto disprezzato mentre magnificavo le mie belle ma sempre più inutili corna!"
Difficilmente una persona sa riconoscere le vere doti che gli ha dato Madre Natura, mettendone invece in risalto altre che hanno meno valore.

"L'asino" di Gigi Proietti..(video)


Brasile, mondiali 2014 calendario: quando gioca l'Italia? Tutte le date e gli orari


La buona notizia (o cattiva dipende dai propri impegni professionali) è che l'Italia giocherà una sola partita del girone di qualificazione a tarda notte. Italia - Inghilterra, prima partita degli azzurri, si giocherà a mezzanotte. Le altre due contro Costa Rica e Uruguay alle 18. In attesa di sapere se la Nazionale di Prandelli arriverà alla fase finale del Mondiale, ecco il calendario completo con gli orari e le date di tutte le partite.


Le dieci dita. (Clicca l'immagine per leggere)


La lingua più parlata nel mondo è "a vanvera". Miliardi di parole, ogni giorno, ci investono, ci trafiggono, ci soffocano. Saper parlare è un gran dono. Perchè l’uomo non dica troppi spropositi Dio gli ha donato dieci dita perchè possa ricordare i suoi saggi consigli: “Che la tua prima parola sia buona... Che la tua seconda parola sia vera... Che la tua terza parola sia giusta... Che la tua quarta parola sia generosa... Che la tua quinta parola sia coraggiosa... Che la tua sesta parola sia tenera... Che la tua settima parola sia consolante... Che la tua ottava parola sia accogliente... Che la tua nona parola sia rispettosa... E la tua decima parola sia saggia.
Poi... taci! (Bruno Ferrero)

L'italiano astuto con la ferrari. (barzelletta)


Un italiano entra in una banca a Praga e chiede di parlare con un impiegato addetto ai prestiti. Dice di doversi recare in Italia per un mese e che ha bisogno di un prestito di 5.000 euro. Il funzionario ovviamente gli comunica che la banca richiede alcune forme di garanzia per concedere un prestito. Così l’italiano gli dice se va bene come garanzia la sua ferrari da olte 300.000 euro.. il funzionario ovviamente è d'accordo, così il nostro signore italiano tira fuori le chiavi della Ferrari e gliele porge. La macchina era parcheggiata in strada di fronte alla banca. L’italiano consegna anche il libretto di circolazione e i documenti dell’assicurazione.
Il funzionario prende nota di ricevere l’auto come garanzia collaterale del prestito. (Nel frattempo il presidente della banca e i suoi funzionari che hanno assistito alla transazione del prestito si fanno quattro risate alle spalle di un italiano che utilizza una Ferrari da 300 mila euro come garanzia di un prestito di 5mila euro.) Un impiegato della banca si mette alla guida della Ferrari e la parcheggia nel garage sotterraneo della banca. Due settimane più tardi l’italiano ritorna, restituisce i 5.000 euro e paga gli interessi pari a 15 euro e 41 centesimi. Il solito funzionario gli chiede: ”Gentile Signore, siamo veramente lieti per averla avuta come cliente e questa operazione andata molto bene. Però, ci deve scusare: siamo un po’ confusi. Abbiamo assunto qualche informazione sul suo conto e ci siamo resi conto che lei è un milionario. Quello che ci chiediamo è perché lei si sia dato la pena di chiedere un prestito per 5 mila euro. La risposta dell’italiano è laconica:
”Secondo lei dove posso trovare a Praga un posto dove parcheggiare per due settimane la mia Ferrari per 15 euro e 41 centesimi e sperare di ritrovarla al mio ritorno?”

Il pacco di biscotti... (Bellissimo racconto)


Una ragazza stava aspettando il suo volo in una sala d’attesa di un grande aeroporto.
Siccome avrebbe dovuto aspettare per molto tempo,decise di comprare un libro per ammazzare il tempo.
Compro’ anche un pacco di biscotti.
Si sedette nella sala VIP per stare piu tranquilla. Accanto a lei c’era una sedia vuota dove posò i biscotti e dall’altro lato un signore che stava leggendo il giornale.
Quando lei cominciò a prendere il primo biscotto, anche l’uomo ne prese uno, lei si sentì indignata ma non disse nulla e continuò a leggere il suo libro. Tra sè pensò ‘ma tu guarda se solo avessi un po più di coraggio gli avrei già dato un pugno…’
Così ogni volta che lei prendeva un biscotto, l’uomo accanto a lei, senza fare un minimo cenno ne prendeva uno anche lui. Continuarono fino a che non rimase solo un biscotto e la donna pensò ‘ah, adesso voglio proprio vedere cosa mi dice quando saranno finiti tutti!!’ L’uomo prese l’ultimo biscotto e lo divise a metà!
‘Ah!, questo è troppo’ pensò e cominciò a sbuffare indignata, si prese le sue cose, il libro, la sua borsa e si incammino verso l’uscita della sala d’attesa. Quando si sentì un pò meglio e la rabbia era passata, si sedette in una sedia lungo il corridoio per non attirare troppo l’attenzione ed evitare altri dispiaceri. Chiuse il libro e apri’ la borsa per infilarlo dentro quando… nell’aprire la borsa vide che il pacchetto di biscotti era ancora tutto intero nel suo interno. Sentì tanta vergogna e capì solo allora che il pacchetto di biscotti uguale al suo era di quell’ uomo seduto accanto a lei che però aveva diviso i suoi biscotti con lei senza sentirsi indignato, nervoso o superiore, al contrario di lei che aveva sbuffato e addirittura si sentiva ferita nell’orgoglio.

LA MORALE:
Quante volte nella nostra vita mangeremo o avremo mangiato i biscotti di un altro senza saperlo?
Prima di arrivare ad una conclusione affrettata e prima di pensare male delle persone, GUARDA attentamente le cose, molto spesso non sono come sembrano!!!!

L'amore nella vita. “Ma io non provo più...


Un giorno un uomo si recò da un vecchio saggio per chiedergli consiglio…
Disse che non amava più la sua sposa e che pensava di separarsi da lei…
Il saggio lo ascoltò, lo guardò negli occhi, e disse solamente una parola: “Amala”… e tacque.
“Ma io non provo più nulla per lei” “Amala”, ripeté il saggio.
Di fronte allo sconcerto del visitatore, dopo un opportuno silenzio, il vecchio saggio aggiunse: “Amare è una decisione, non solo un sentimento, amare è dedicarsi ed offrirsi,
amare è un verbo e il frutto di questa azione è l’amore.
L’amore è simile al lavoro di un giardiniere: egli strappa ciò che fa male, prepara il terreno, coltiva, innaffia e cura con pazienza.
Affronta periodi di siccità, grandine, temporale, alluvione, ma non abbandona mai il suo giardino.
Ama la tua compagna, accettala, valorizzala, rispettala, dalle affetto e tenerezza, ammirala e comprendila.
Questo è tutto; amala…
La vita senza amore potrebbe avere queste conseguenze:
L’intelligenza senza amore ti renderebbe insensibile.
La giustizia senza amore ti renderebbe ipocrita.
Il successo senza amore ti renderebbe arrogante.
La ricchezza senza amore ti renderebbe avaro.
La docilità senza amore ti renderebbe servile.
La bellezza senza amore ti renderebbe superbo.
L’autorità senza amore ti renderebbe tiranno.
Il lavoro senza amore ti renderebbe schiavo.
La preghiera senza amore ti renderebbe arido.
La fede senza amore ti renderebbe fanatico.
La croce senza amore si convertirebbe in tortura.
La vita senza amore non avrebbe alcun senso.”
Nella vita l’amore è tutto…

Il mazzetto di margherite bianche. (Clicca l'immagine per leggere)


Matteo raccolse tutti i cartoni appoggiati al cassonetto della spazzatura più vicino al suo abituale riparo notturno. La temperatura si era abbassata di molti gradi negli ultimi giorni.

Il malinconico autunno stava lasciando il posto ad un inverno che appariva, in tutto e per tutto, gelido e ostile. Matteo era un clochard solo da pochi mesi. Soltanto l’anno precedente era ancora un cittadino modello.
Con un lavoro modesto ed umile come commesso di una libreria, riusciva, comunque, a vivere dignitosamente la sua esistenza. Anche se, a dire il vero, lo stipendio gli bastava giusto per pagare l’affitto del piccolo monolocale, il cibo e le spese delle bollette.
Da anni viaggiava esclusivamente sui mezzi pubblici; l’automobile era un lusso che non poteva più permettersi. Sul lavoro Matteo aveva conosciuto Giada, una ragazza di circa trent’anni, assunta come stagista. Il loro rapporto, inizialmente, era cominciato con molta formalità.
Spesso, però, durante la pausa pranzo, i due giovani si ritrovavano sulla panchina vicino al negozio. Insieme consumavano pasti frugali; un panino, un frutto, una fetta di torta al cioccolato.
Tra Matteo e Giada iniziò una tenera e delicata amicizia, fatta di timide confidenze, di gradevoli conversazioni, di condivisione di passioni comuni. Entrambi amavano passeggiare sulla riva del mare, i vecchi romanzi della letteratura classica, i cartoni animati della Walt Disney, l’amore per i fiori, in particolare per le margherite bianche.
Matteo cominciò a notare delle affinità sempre più profonde con Giada.
Piccoli particolari, magari insignificanti ma per lui di prioritaria importanza; sorridere nel vedere due anziani camminare mano nella mano, raccogliere con la punta delle dita lo zucchero caduto sul piattino del caffè, scrivere sui vetri ghiacciati della libreria pensieri e citazioni di autori famosi.
Matteo ne era sempre più certo : Giada era l’altra metà della mela…la sua anima gemella.
Anche Giada se ne accorse… Il tempo libero lo trascorrevano sempre insieme, tra una lettura di poesie di Neruda e un film animato di Pinocchio o Gli aristogatti.
Una sera Matteo prese coraggio e decise di chiedere a Giada un vero e proprio appuntamento romantico. Era arrivato il momento di dichiararsi, di confessare a quella ragazza dai capelli castani ciò che il suo cuore provava.
Si diedero appuntamento al capolinea del bus che li avrebbe condotti alla passeggiata al mare della città; un luogo che entrambi amavano sinceramente con tutto il cuore.
Giada arrivò con lieve ritardo, tutta trafelata; i capelli spettinati, le guance arrossate, la sciarpa color pesca stropicciata ed umida di sudore. Presero posto nei sedili posteriori del bus. Nessuno avrebbe disturbato il loro viaggio.
Giada appoggiò la testa sulla spalla di Matteo. Lui trattenne il respiro . Ne era certo…era lei quella giusta… quanto l’aveva aspettata. Il viaggio durò circa mezz’ora, ma loro neanche se ne accorsero. Il mondo intorno si annullò . Esistevano solo loro.
Arrivati a destinazione scesero dal bus. Le mani si cercarono e si unirono… senza preavviso…in maniera del tutto naturale. Costeggiarono la riva del mare a passi lenti , mentre le onde lambivano la spiaggia con movimento morbido e delicato.
Si sedettero su uno scoglio consumato dal vento e rimasero in silenzio per un tempo interminabile. Poi Matteo si avvicinò a Giada e le accarezzo le lunghe chiome castane. Le sue dita scorrevano tra quei fili di seta e il suo cuore cominciò a battere forte… il respiro divenire sempre più affannoso.
Fu un bacio lentissimo e dolce… intorno a loro il tramonto abbracciò il mare. Un momento indimenticabile. Tornarono a casa, mano nella mano, ridendo come due bambini vivaci e felici. Giada passò la notte in casa di Matteo . Fecero l’amore al buio, con uno spiraglio di luce che penetrava dalle persiane chiuse della finestra.
La mattina si svegliarono abbracciati. Fecero colazione a letto con the caldo , pane e marmellata di fragole, giocando tra le lenzuola consumate dalla notte di passione… poi fecero di nuovo l’amore.
Nessuno dei due si era mia sentito così vivo, così sereno, così felice. Si addormentarono ancora. Si svegliarono nuovamente intorno a mezzogiorno. Giada si infilò nel bagno, ridacchiando come una ragazzina …una doccia veloce. Quando uscì per abbracciare Matteo, profumava di mela verde e vaniglia. L’avrebbe mangiata da quanto sapeva di buono. Aveva usato il suo bagnoschiuma preferito… l’intimità per Matteo era sapere che lei aveva usato qualcosa che gli apparteneva… la condivisione delle piccole cose quotidiane …anche questo era amore.
Giada infilò la giacca color miele e disse “ Vado a comprare qualcosa nel supermercato qua sotto. Che fortuna che la domenica sia aperto. Ti preparerò un pranzetto con i fiocchi”
Baciò Matteo sulle labbra e si voltò ancora una volta… il suo sorriso illuminò il piccolo monolocale come una giornata di sole, nonostante il tempo fuori fosse nuvoloso e grigio.
Uscì veloce fuori della porta, canticchiando una canzone allegra. Matteo si accorse che aveva dimenticato la sua sciarpa di lana color pesca. Provò ad inseguirla , ma lei era già lontana.
Quella fu l’ultima volta che la vide. Giada fu investita da una moto non appena uscita dal supermercato. Morì sul colpo… ma lui tutto questo lo venne a sapere solo in seguito. Tra le mani, oltre il sacchetto della spesa, le trovarono un mazzetto di margherite bianche.
Matteo impazzì dal dolore. Quanto tempo aveva impiegato a cercare la felicità…ed ora che l’aveva finalmente trovata …gli era stata strappata via. Senza Giada nulla aveva più senso.
Matteo non si rassegnò mai alla sua perdita… Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese …abbandonò il lavoro, si allontanò da famiglia e amici.
Cominciò a bere, a dormire per strada , sulle panchine , sotto i portici del palazzi.
La vita era tornata silenziosa e triste e lei mancava sempre più… al punto da non poter più respirare, al punto da non volere più vivere.
Quella ultima sera raccolse i cartoni vicino al bidone e andò a distribuirli ai suoi compagni di strada. Poi si incamminò verso il capolinea del bus. Prese posto nel sedile posteriore.
Il viaggio lento, cupo, silenzioso… tutto era vuoto senza di lei… senza la sua Giada.
Arrivò alla spiaggia… il buio era calato da tempo e faceva freddo… molto freddo. Matteo cercò lo scoglio dove aveva baciato Giada per la prima volta. Dalla tasca del suo cappotto consumato , estrasse la bottiglia di gin e una scatola di medicine.
Cominciò a deglutire , mischiando l’alcool con le pasticche . Iniziò a sentire la stanchezza , la testa pesante ,ma era sempre meglio del vuoto…sempre meglio del dolore. La mattina arrivò limpida e leggera . Lo trovarono steso sugli scogli , il volto coperto da una sciarpa di lana color pesca e tra le mani, ormai fredde e ferme, un mazzetto di margherite bianche.
[Racconto di Gina Margiotta]

Beppe Grillo nel 1977 - secondo voi era più bravo come comico o adesso come politico? (video)

La pizza Margherita compie 125 anni: buon compleanno alla regina delle pizze..


1 giugno:La pizza margherita compie 125 anni. Ad annunciarlo è la Coldiretti che con un comunicato ripesca la lettera del capo dei servizi di tavola della Real Casa Camillo Galli che, in occasione della visita della Regina Margherita a Napoli, convocava il cuoco Raffaele Esposito a corte. Era il 1889 e il pizzaiolo della pizzeria Brandi si recò al Palazzo Reale di Capodimonte – residenza estiva della corte – per preparare una delle sue celebri “pizze”. Fu così che “con l’acqua e la farina” il cuoco preparò una pizza sulla quale apporre, vuole la leggenda, i colori dell’Italia e i sapori del sud. La scelta non potè che ricardere su quei tre ingredienti: pomodoro, mozzarella e basilico che contraddistinguevano l’alimentazione della città.

Secondo quanto riferisce la Cldiretti il 39% degli italiani vede nella pizza il simbolo dell’Italia in cucina. Non solo ma “pizza” è la parola italiana più conosciuta all’estero seguita da: cappuccino, spaghetti ed espresso.

La Margherita 125 anni di storia per una pizza regale
Sebbene la pizza conobbe la sua consacrazione con l’avvento della Regina sembra che la leggenda che vuole la sua nascita legata alla visita di Margherita Regina d’Italia sia un “falso storico”. Pare infatti che la nota pizza fosse conosciuta e preparata a Napoli ben prima del 1889 e che il nome derivi dal fiore dall’omonimo fiore. Emanuele Rocco già nel 1849 parlava di una pizza a base di basilico “pomidoro” e “sottili fette di muzzarella”. Pare che la disposizione a fette a raggiera – come i petali di un fiore – fosse alla base del nome della stessa. Inoltre l’aggiunta del basilico – successiva alla ricetta base – determinò il nome di “pizza a fior di margherita”

La margherita è ora di gran lunga la preferita nel mondo, dove i maggiori 'mangiatori' sono diventati gli Stati Uniti, che fanno registrare il record mondiale dei consumi con una media di 13 chili per persona all'anno, quasi il doppio di quella degli italiani che si collocano al secondo posto con una media di 7,6 chili a testa.

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