Dedicata ad un'amica..


Se potessi trovare una parola, un gesto, una canzone… una cosa qualsiasi per poterti sollevare l’anima, per cambiare le cose che non vanno, per vederti sorridere, non solo con la bocca ma anche con gli occhi, per vederti FELICE, totalmente, senza macchie senza preoccupazioni, senza quel piccolo dolore insistente nel cuore, sarei disposta anche ad andare in un posto lontano magari a prendere una pianta per estrarre una tisana che ne so? Invece non posso fare proprio niente, niente di niente, se non farti sentire che ti voglio bene e che se sei triste tu son triste anch’io nonostante le mie pagliacciate e la mia allegria apparente, che per fortuna maschera quel senso di impotenza che ho e che mi fa sentire così inutile quando le persone a cui voglio bene sono giù ed io non posso farci nulla! (F. Noviello)

Mr Bean dal dentista.. Da morire dal ridere (Video)


Aggrapparsi alla vita. (Da una storia vera, stupenda da leggere)


Un fotografo che stava realizzando il servizio video di un intervento chirurgico eseguito all’interno di un utero materno – per correggere un problema di spina bifida - in un feto di appena 21 settimane (un’autentica prodezza medica), mai avrebbe immaginato che la sua macchina fotografica potesse catturare il più eloquente grido in favore della vita sino ad ora conosciuto.

Mentre Paul Harris realizzava il servizio nell’ Università di Vanderbilt ( Nashville, Tennessee) da tutti riconosciuta come una delle strutture più avanzate nell’esecuzione di questo tipo di chirurgia, catturò il momento in cui il bimbo trasse la piccola mano dall’interno dell’utero materno afferrando il dito del chirurgo che lo stava operando.

La spettacolare foto fu pubblicata in varie riviste negli USA e le sue ripercussioni fecero il giro del mondo sino ad arrivare in Irlanda, dove più forte è lo schieramento contrario alla legalizzazione dell’aborto. La piccola mano che commosse il mondo appartiene a Samuel Alexander, la cui nascita era attesa per lo scorso 28 Dicembre (il giorno della foto era a soli 5 mesi di gestazione).

Se pensiamo a ciò, la foto è più che eloquente. La vita del bimbo era letteralmente appesa ad un filo. I chirurghi sapevano che non avrebbero mai potuto mantenerlo in vita al di fuori dell’utero materno. Per questo dovevano riuscire ad operarlo “dentro”, correggendo l’anomalia fetale e risuturando poi l’organo perchè il bimbo potesse proseguire la sua crescita fisiologica.

Per tutti questi motivi, l’immagine fu considerata come una delle fotografie mediche più importanti degli ultimi tempi ed il documento di uno degli interventi più straordinari sino ad ora eseguiti nel mondo. Samuel è il paziente più giovane che mai sia stato sottoposto a questo tipo di procedura.
E’ auspicabile che, ora nato, Samuel Alexander Arms stringa nuovamente il dito della mano del Dr.Bruner. Ciò fa pensare come a volte una mano sia in grado di salvare delle vite.

Una storia vera: "Il tocco di un Angelo".. Il coraggio di essere donna, la forza di essere madre...


Harrisburg, Pennsylvania (Ottobre 2014). Quando Tricia Somers, una madre single, ha scoperto di avere il cancro la prima cosa a cui ha pensato è come assicurare un futuro sereno per il suo bambino. I medici le hanno diagnosticato un gravissimo tumore al fegato e, purtroppo, le hanno comunicato che le resta poco da vivere. La donna ha dunque chiesto alla sua infermiera, con cui era entrata in contatto in ospedale, il favore più grande che una madre potesse chiedere ad un'altra madre, ovvero predersi cura del figlio, che dopo la sua morte sarebbe rimasto completamente solo.

Tricia ha 45 anni e presto la sua malattia la condurrà alla morte. Durante i primi mesi in ospedale ha conosciuto e fatto amicizia con la sua infermiera, Tricia Seamen (si, con lo stesso suo nome) e a lei ha fatto una richiesta specifica, adottare Wesley, il suo bambino di soli otto anni. L'infermiera, già madre di tre ragazze adolescenti e di un bambino di 10 anni, dopo aver ascoltato l'ultimo desiderio di una donna disperata, ha parlato con il marito ed ha deciso di adottare il figlio di Triscia dopo la sua morte. Grazie alla sua infermiera ora la donna potrà morire con il cuore in pace, sapendo che una madre premurosa si prenderà cura di suo figlio.

"Vogliamo solo che Trish viva gli ultimi istanti della sua vita sapendo che amiamo e amiamo Wesley, "ha detto Tricia Seaman a ABC News. "E' un ragazzo molto intelligente. Vogliamo vederlo ricevere un'istruzione e avere successo e so che lui non è da solo. Ha una famiglia. Non sarà mai da solo."

Tricia Somers ha poi detto: "In definitiva, questa famiglia ha salvato la mia vita, Tricia Seamen è un angelo, perché mi è stato detto in maggio che io posso avere un mese, forse poco più, ma io sono ancora qui.." ha detto la Somers OGGI.

Marzo 2015: eclissi solare, equinozio di primavera e marea del secolo...


Il mese di marzo è appena iniziato e le prossime settimane saranno caratterizzate da alcuni eventi particolari. Il calendario ci offrirà fenomeni astronomici di rilievo come l'eclissi solare, ma in programma ci saranno anche l'equinozio di primavera ed il cambio dell'ora, senza dimenticare quella che è stata definita la marea del secolo. Insomma, un mese intero ricco di avvenimenti, che cadranno a ridosso del cambio di stagione, ma scopriamone tutti i dettagli.

Si inizierà venerdì 20/03 con l'eclissi di sole, che sarà visibile da tutta Italia. La Luna andrà ad oscurare il disco solare al mattino, dalle 9.20 circa fino alle 11.45 circa, con il momento di massimo oscuramento che sarà intorno alle 10.30. Un fenomeno da non lasciarsi sfuggire, perché il prossimo appuntamento con un eclissi solare simile ricapiterà soltanto nel 2026. Poche ore più tardi, invece, andrà in scena il passaggio dalla stagione invernale a quella primaverile, con l'equinozio di marzo che sarà esattamente alle 22.45. Con l'equinozio di primavera prenderà finalmente il via la bella stagione, con le giornate che diventeranno sempre più lunghe e le ore di luce prenderanno il sopravvento su quelle di buio.

A contribuire maggiormente a tutto ciò ci si metterà anche il cambio dell'ora che avverrà una settimana più tardi. Infatti, nelle ore notturne fra sabato 28/03 e domenica 29/03 avremo il passaggio dall'ora solare all'ora legale. Nell'ultimo fine settimana di marzo dovremo spostare le lancette in avanti di 60', con gli italiani che saranno costretti a dormire un'ora in meno, anche se in compenso ne beneficeremo con l'allungarsi delle giornate. Trascorsi i primissimi giorni, poi, quei fastidi passeggeri svaniranno del tutto.

Finita qui per il mese di marzo? Niente affatto, perché il calendario ci proporrà anche un fenomeno molto interessante: la marea del secolo. Nella giornata di sabato 21/03 assisteremo al picco della grande marea che si presenta ogni 18 anni sulle coste della Bretagna, in Francia. Questo fenomeno sarà causato dalla congiunzione di diversi fattori, come ad esempio l'allineamento delle stelle e le distanze delle orbite. L'attenzione maggiore, per questo evento spettacolare, sarà in particolar moda a Mont Saint-Michel, dove a dir la verità, la marea ha iniziato a manifestarsi già da qualche giorno, con largo anticipo sul picco massimo. (Fonte: ilFattoQuotidiano.it)

Per la "festa della donna".. (Barzelletta)


Una ragazza ha appuntamento con le sue amiche per passare l’8 marzo insieme, ma la fretta non le fa vedere che un’altra auto le sta per arrivare addosso.
L’impatto è forte ma i due autisti restano illesi ed escono dalle rispettive auto.

Nell’altra macchina viaggiava un giovane uomo, al che la ragazza dice: “Non posso crederci, le nostre macchine sono distrutte noi siamo illesi! Tu sei un uomo e io una donna, credo che sia un segno del destino, dovevamo incontrarci!”. Il ragazzo colpito da quelle parole: “Si, sono d’accordo, è un miracolo, un vero segno del cielo”. La donna prosegue: “E guarda qui, in macchina avevo dello spumante per festeggiare l’8 marzo con le mie amiche, la bottiglia è intatta. Il fato voleva che noi bevessimo per celebrare il nostro incontro!”. Il ragazzo annuisce, stappa la bottiglia e ne beve una buona metà, poi la passa alla donna e le chiede: “Beh, ma tu non bevi?” e lei: “No no!.. Io aspetto che arrivi la polizia!”.

Strategie per uscire sane e salve dalla "festa della donna" (Satira.. ma non troppo)


Diceva una vignetta geniale di qualche anno fa sulla festa della donna. C’era una mamma sui 40 che spingeva un passeggino. Tipo me: trafelata, agitata, stremata. L’ultimo dei suoi problemi era festeggiare l’8 marzo.

Io pure non ho nessuna voglia di celebrare la Giornata internazionale della Donna. Perché, in quanto essere di sesso femminile, non mi pare che ci sia bisogno di sentirsi come i panda in estinzione. Ma al di là di capziosi ragionamenti femminil-femministi(ci), proprio non mi piace tutto il “merchandising” che c’è dietro.

Dal quale intendo uscire sana e salva. Con 5 semplici mosse.

1# Evito il giallo
Il giallo sbatte sul mio viso pallido. Non lo indosso mai. E le mimose mi fanno allergia. Comincio a starnutire, mi vengono i pomfi rossi sulle mani. L’8 marzo dovrei chiudermi in casa e invece faccio lo slalom. Mi offre una mimosa il custode, il venditore ambulante, il barista… Mi chiedo chi si occupi di disboscare le foreste di alberi di mimosa. E soprattutto: dove stanno il resto dell’anno quei pallini gialli? Se riesco a evitare cespugli, rametti, composizioni e bouquet a profusione, la sera dell’8 marzo mi premio. Con un cocktail Mimosa? No: con una tisana, un canarino rilassante.

2# Esco in tuta
Meglio se mimetica, militare, camouflage. Versione soldatino di piombo (con la stessa pesantezza del piombo). Perché se esci con i tacchi staranno tutti lì a sottolineare: «Del resto è la vostra festa, signore». Quindi salto subito un passaggio e sono già lì pronta, col bazooka a portata di mano per sfogare il cattivo umore e incenerire (non solo con lo sguardo) il malcapitato.

3# Stacco il telefono
Altrimenti le altre-mamme-della-scuola-materna di mia figlia, verso le 4 del pomeriggio, mi agganciano per una “pizzata“/”apericena” «tra sole donne». Così, «per festeggiare». Peccato che dalla focaccia piccante allo spogliarello dei California Dream Men il passo sia breve: è un attimo e ti ritrovi con uno smutandato-leopardato-palestrato nel retrobottega della trattoria. L’alternativa è prendere la tuta di cui al punto 2, metterla in valigia, far perdere le proprie tracce e arruolarsi nella legione straniera.

4# Dormo
Mi addormento prima che la mamma, la suocera, il marito, il padre, il fratello, chiunque possa sussurrare: «Perché non ti riposi, ALMENO oggi?». Semel in anno licet insanire, dicevano i latini: una volta l’anno è permesso impazzire, uscire fuori di sé. Ma io non voglio chiedere il permesso a nessuno di essere femmina, secondo le regole e le convenzioni sociali, come un bravo soldatino. Quindi, scusate se è poco, mi appisolo un po’. Giusto in tempo per risvegliarmi a festa della donna finita.

5# Dò fuoco a qualcosa
La festa della donna si celebra l’8 marzo, secondo la versione più accreditata, in memoria delle operaie morte l’8 marzo del 1908 nel rogo di una fabbrica di New York: la Cotton. In realtà si tratta solo di una leggenda nata dopo la Seconda Guerra Mondiale. Un altro incendio ci fu il 25 marzo del 1911: nella fabbrica Triangle, sempre a New York, dove molte lavoratrici immigrate persero la vita. Da lì, anno dopo anno, fino al 1922, quando si istituì davvero la giornata. Incendi, donne che muoiono, streghe al rogo, operaie passate a miglior vita. Tutto è troppo più grande di me, di noi, per ridurlo a una giornata con le amiche. A una giornata con più tempo per sé. O anche a una giornata in piazza a rivendicare, protestare, puntualizzare differenze e somiglianze con l’universo maschile. Io piuttosto l’8 marzo darei fuoco a qualcosa. Prima di tutto ai pregiudizi di genere. E all’idea che una donna, per meritarsi una festa, debba essere sempre perfetta.

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