La vecchia e il "Cavaliere" (clicca l'immagine per leggere)


C’era una volta una vecchia, povera, sola e timorata di Dio. Questa anziana ogni giorno pregava perchè il "Cavaliere" avesse lunga vita, tanti decreti e condoni senza limiti. Nel paese la prendevano per pazza, essendo la vecchia devota al cavaliere più di Schifani e un pelino sotto Bondi, ma senza averne alcun tornaconto. La storia della sua ammirevole devozione fece il giro del mondo, tutti si chiedevano se non fosse una zia laica, la nonna di Mastella o semplicemente affetta da alzheimer. La sua fama arrivò fino ad Arcore, tanto che il cavalierissimo in persona la volle conoscere, prima che schiattasse, una sua fan così accanita, benchè ad essa non pensasse minimamente di proporle un ministero. Casomai le avrebbe regalato una parure. Mandò due senatori maggiordomi nel paese dove la vecchina pregava contro le maledizioni comuniste sulla sua testa ricrinita, e la fece portare seco, a palazzo Grazioli, nella stanza over 70. E lì, finalmente, fu in grado di conoscere il mistero di tanta abnegazione e premiarla come meritava. “Cara vecchia paesana. Io sono felice che tu, come mi dicono, preghi per me, eppure non mi risulta che tu abbia la televisione, che sia mai stata candidata ad alcun consiglio comunale, che sia stata protagonista di una delle mie proverbiali promesse. Allora cosa ti porta ad adorarmi così tanto? Potenza del mio fascino? Merito dell’elisir di Scapagnini?” “Vede Cavaliere, io ho una certa età, e ne ho viste tante. Ho visto Andreotti che andava a cena con Riina e faceva accordi con Badalamenti, e pregavo perchè scomparisse dalla scena. Ho visto Craxi, un politico in grado in pochi anni di fare scomparire nella vergogna la tradizione socialista, e ho pregato perchè fosse rinchiuso nelle patrie galere. Ho visto Forlani, Cirino Pomicino, Poggiolini, e altri ladri dissanguare l’economia e la povera gente. e ho pregato perchè tutto ciò finisse. Poi tutto ciò è finito, prima che la nera signora venisse a me, ma sei arrivato tu, un raro concentrato di tutte le peggiori figure della prima repubblica. E allora prego perchè tu abbia lunga vita, non si sa mai dopo di te venisse uno ancora peggiore.” Il cavaliere, uomo di spirito, rise a tutti denti, tanto non erano presenti che le sue televisioni, e quindi avrebbe potuto cestinare la conversazione. Diede un bacio alla vecchina, le regalò una spilletta con l’effigie del capo, e la fece buttare fuori dal palazzo, convinto che sotto sotto, non avesse poi tutti i torti.

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