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Facebook avrà un motore di ricerca per le foto: basterà un clic per trovare oggetti e luoghi in vecchi post...


L'immagine sempre più al centro dei social. Fra selfie e clic a gogò aumenta il successo degli scatti da postare ovunque e in ogni momento. Per questo Facebook ha deciso di testare (per il momento negli Stati Uniti) un motore di ricerca interno anche per le foto, in grado di riconoscere luoghi e oggetti immortalati nelle fotografie. E in un prossimo futuro anche nei video. Come riporta The Next Web la tecnologia usata, denominata Lumos, è la stessa già utlizzata per migliorare l'accessibilità della piattaforma ai non vedenti.
In pratica un esempio concreto di intelligenza artificiale che consente di raccontare e descrivere ciò che non si può vedere. E che dunque può facilitare l'individuazione di dati all'interno delle immagini. Così da riuscire a indicizzare i diversi risultati. In questo modo si potranni cercare e trovare facilmente oggetti, persone, animali, città, capi di abbigliamento e quant'altro anche senza la presenza di una didascalia. Una funzione simile a quella di Google Foto.

Dunque non più soltanto tag ma una vera e propria organizzazione per fare ricerche iconografiche. Per esempio se si vuole ritrovare una foto postata anni fa con un piatto di pasta o con una borsa appena comprata basterà digitare il nome dell'oggetto in questione nella barra della ricerca. Tutto grazie a un motore di visione artificiale, d'intelligenza quasi (sovra) naturale. (Fonte: Il Messaggero.it)

Bonus donne disoccupate e over 50: le agevolazioni per il 2017


Confermate anche il il 2017 le agevolazioni per le assunzioni di donne disoccupate e disoccupati over 50. Come funzionano i Bonus.
I bonus donne disoccupate e over 50 sono agevolazioni che la legge di Stabilità ha confermato anche per il 2017 e che consentono di assumere alcune categorie, in questo caso i disoccupati ultracinquantenni e le donne, usufruendo di sgravi sul versamento dei contributi #Inps. Una occasione, quindi, per quelle che sono le tipologie di disoccupati che maggiormante incontrano difficoltà di ricollocazione sul mercato del lavoro.
Bonus per assunzioni donne disoccupate e over 50, i requisiti:

Il Bonus per le assunzioni di disoccupati over 50, uomini o donne, può essere richiesto in presenza di uno stato di disoccupazione di almeno 12 mesi del lavoratore assunto.

L’agevolazione del 50% prevista sui contributi Inps varia a seconda del tipo di contratto che viene stipulato: se si tratta di un’assunzione a tempo indeterminato, lo sconto avrà una durata di 18 mesi, che diventano 12 nel caso in cui l’assunzione sia a tempo determinato. E’ possibile ottenere il Bonus anche in presenza della trasformazione di un contratto da tempo determinato a tempo indeterminato, purché questo avvenga entro la scadenza del precedente incentivo.

Per quanto riguarda il Bonus assunzioni donne disoccupate, le imprese potranno beneficiare dello stesso sconto del 50% per un periodo di 18 mesi, sui contributi Inps in caso di assunzioni di donne, senza limiti di età, purché disoccupate da almeno 24 mesi. Anche in questo caso, l’incentivo passa a 12 mesi per i contratti a tempo determinato.

I requisiti riguardanti la durata della disoccupazione si riducono a 6 mesi nel caso in cui si tratti di aziende situate in aree considerate ‘svantaggiate’ (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata) oppure operanti in settori nei quali la differenza di ‘genere’ sia superiore al 50%.
La domanda Inps per i Bonus donne disoccupate over 50
La domanda per usufruire dei Bonus occupazionali dovrà essere presentata dalle aziende direttamente attraverso il sito Inps, dove potranno trovare gli appositi moduli disponibili nel ‘Cassetto previdenziale aziendale’ della propria area personale.

La domanda sarà accettata dall’Inps dopo aver verificato il rispetto, da parte dell’azienda richiedente, degli obblighi contributivi, degli accordi e contratti collettivi nazionali di lavoro e delle norme per la sicurezza del posto di lavoro. Bonus disoccupati

Il 4 febbraio 2017 è la giornata mondiale contro il cancro: ecco cosa possiamo fare insieme..


Ricercatori, oncologi e chirurghi dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e dell’Istituto Dermatologico San Gallicano hanno scelto di inviare prima persona una serie di messaggi molto precisi, mettendoci “la faccia”. L’invito è quello di utilizzare tutti gli strumenti per esplicitare al meglio i loro messaggi, condividendoli in rete all’interno di portali, blog e profili personali di pagine social
04/02/2017 - Il 4 febbraio è la giornata mondiale contro il cancro: la celebrazione, introdotta con la Carta di Parigi, è una bella occasione per riflettere sull’importanza dell’adozione di stili di vita corretti e sani e su quanto sia fondamentale sostenere la ricerca scientifica e promuovere la prevenzione. La giornata è promossa dall’Union for International Cancer Control – UICC, di cui il Regina Elena è partner.


Volti e messaggi per riflettere su cosa possiamo fare tutti noi contro il cancro. #WorldCancerDay #WeCanICan #IFOrlove. Per questo ricercatori, oncologi e chirurghi dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e dell’Istituto Dermatologico San Gallicano hanno scelto di inviare prima persona una serie di messaggi molto precisi, mettendoci “la faccia”. Cosa possiamo fare tutti noi? Ispirarci ai loro suggerimenti per noi e per chi amiamo e diffondere i loro messaggi.

A tutte e a tutti l’invito a partecipare! Utilizzate tutti gli strumenti in vostro possesso per esplicitare al meglio i messaggi: condivideteli sui vostri portali, blog, profili di pagine social. Aggiungete anche gli hashtag #WorldCancerDay #WeCanICan #IFOrlove.

Le 11 cartoline con i messaggi dei ricercatori, degli oncologi e dei chirurghi che hanno aderito sono a disposizione con www.ifo.it e sui profili social:
https://www.facebook.com/ReginaElenaSanGallicanoIFO
https://www.facebook.com/hpvunit.it
https://twitter.com/IREISGufficiale

Pur essendo un fattore socioeconomico, la povertà è una condizione concreta e, di fatto, può accorciare...


La povertà accorcia la vita, proprio come il fumo e la sedentarietà.

Chi ha una situazione complicata dal punto di vista economico, secondo uno studio, potrebbe vivere circa due anni in meno rispetto a chi conduce una vita agiata.

Pur essendo un fattore socioeconomico, la povertà è una condizione concreta e, di fatto, può accorciare la vita delle persone, e non solo nei paesi sottosviluppati. La privazione quotidiana incide sulla nostra salute proprio come il fumo, l’alcol e l’assenza di sport. A ipotizzarlo è uno studio condotto dai ricercatori di un progetto chiamato Lifepath, finanziato dalla Commissione Europa e dedicato all’individuazione di fattori biologici alla base di alcune differenze sociali.

LO STUDIO
Gli esperti hanno preso in analisi i dati di 1,7 milioni di persone provenienti da sette paesi considerati ricchi: Francia, Gran Bretagna, Svizzera, Italia, Australia, Stati Uniti e Portogallo. I soggetti sono stati seguiti per circa tredici anni e i ricercatori hanno confrontato le condizioni socioeconomiche con le aspettative di vita. È stato il primo studio a eseguire un approfondimento di questo tipo.

QUASI COME IL FUMO E LA SEDENTARIETÀ
Secondo i risultati, pubblicati su The Lancet, l’aspettativa di vita delle persone che durante i 13 anni dello studio hanno vissuto in scarse condizioni socioeconomiche si è abbassata di 1,5 anni per le donne e 2,6 per gli uomini. La media generale della popolazione complessiva è quindi di 2,1 anni che la povertà ruba ai soggetti con un’età compresa tra i 40 e gli 85 anni. Si tratta di numeri inferiori ma comunque simili a quelli del diabete (3,9 anni in meno), del fumo (4,8 anni) e della sedentarietà (2,4 anni).

LA VIA D'USCITA
Per la scienza non è una novità che esiste una correlazione tra un basso livello socioeconomico e un aumento di mortalità. Tuttavia non è una condizione da cui non si possa uscire. “Queste circostanze possono essere modificate con interventi politici e sociali mirati”, ha spiegato Silvia Stringhini, coordinatrice dello studio e ricercatrice presso l’University Hospital di Losanna, “per questo dovrebbero essere incluse fra i fattori di rischio su cui si concentrano le strategie globali di salute pubblica”. Grazie a questi risultati sono state gettate le basi per comprendere in che modo e a che livello una scarsa condizione socioeconomica può compromettere la salute. Sarà questo il passo successivo del tema di ricerca. (Fonte: QUOTIDIANO.NET)

Biella 27 gennaio, allontanata dall’ufficio postale perché allattava al seno. A suo...


A Biella una donna è stata allontanata da un ufficio postale solamente perché stava allattando al seno. A suo figlio di 3 mesi era venuta fame e la mamma ha pensato, come è normale che sia, di dargli da mangiare. La donna, allattando al seno, ha iniziato la poppata mentre era in fila aspettando il suo turno. È accaduto questa mattina a Francesca Castelli che si era recata alla posta per svolgere delle commissioni. La giovane mamma aveva portato con sé il suo piccolo Elia.

“Non si può allattare al seno”
«Ho compiuto quello che per me è un gesto del tutto naturale. Il più naturale del mondo. Mio figlio aveva fame e io, dopo essermi messa in un angolo dell’ufficio postale, gli ho dato il seno. Per sfamarlo» ha dichiarato la donna. Proprio mentre la giovane mamma mentre allattava il suo piccolo è stata fermata.

Francesca ha allora chiesto se ci fosse un bagno dove potersi mettere. La donna allo sportello ha però chiamato la direttrice che ha detto chiaramente alla mamma che quello non era “un posto per loro”. La direttrice ha poi fatto paragoni poco consoni alla situazione, dicendo ad esempio che loro hanno l’obbligo di far mettere la museruola al cane. Parole che hanno stupito e ferito la mamma di Elia.

Secondo la direttrice della posta non si può allattare al seno, ma solamente al biberon in un luogo pubblico. In Italia non esiste però nessuna legge che vieti ad una madre di allattare in luoghi pubblici. Proprio per questo la ragazza ha scelto di denunciare il fatto su facebook. Molti sono stati i messaggi di sostegno. Le altre donne e mamme hanno dato a Francesca il loro appoggio e hanno proposto di organizzare un flash-mob nell’ufficio postale di Biella.

Anche il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia ha espresso il proprio parere in merito. Il ministro ha sostenuto la mamma, dandole piena ragione. “In alcun luogo dovrebbe essere vietato l’allattamento” ha scritto la Madia. (Autore: Josephine Carinci)

Continua il sesso in canonica, anche il prete assistente spirituale di Belen...


PADOVA. Venerdì 20 gennaio: - La confessione di don Andrea Contin, l'ex parroco della chiesa di San Lazzaro a Padova, ai carabinieri è stata immediata: «Dichiaro di avere conosciuto in parrocchia cinque donne, con le quali, dopo una lunga conoscenza, ho avuto una relazione sentimentale sfociata in rapporti sessuali». Poi ha raccontato delle orge in parrocchia anche con uomini di colore e dei viaggi con le amanti anche nel villaggio per scambisti di Cap d'Adge in Francia. Ma l'elenco delle amanti è più lungo, i carabinieri ne hanno interrogate già 18. E anche il numero delle donne dell'amico sacerdote, don Roberto Cavazzana, l'assistente spirituale di Belen, è in doppia cifra. E alcune erano in comune. - Fonte: IlMessaggero.it -

26 novembre 2016. È un miracolo: Giulia dopo 7 anni si risveglia dal coma grazie alla carezza...


della madre.

Giulia è un miracolo della vita. È uscita dal coma dopo sette anni, mentre la mamma le teneva la mano e lei è salita con la sua per accarezzarla, senza parole.

Sua madre, Maura, ha pensato di sognare. Le ha chiesto di rifare il gesto, perché non ci credeva. E Giulia le ha sfiorato di nuovo il braccio con la sua mano. Maura è corsa fuori, a chiamare i medici: «Mia figlia s’è risvegliata!».
Adesso Giulia è, su una sedia a rotelle
A causa di un aneurisma le si è rotta una vena in testa. Aveva 15 anni quel pomeriggio del 24 marzo 2004, quando è cominciato tutto. Faceva la seconda scientifico all’Einstein, ottimi voti e una vita felice. Giulia era una bella ragazzina, con i capelli ricci e biondi lunghi fino in fondo alla schiena. Era sul pullman con delle amiche che andava a trovare la nonna a San Mauro. A un certo punto s’è come accasciata: «Ho un male terribile». Dietro il capo, sopra il collo. La portano all’ospedale San Giovanni Bosco: ha un aneurisma per una malformazione congenita al cervello, di cui nessuno sapeva niente. La mamma ricorda che quando sono arrivati al Pronto Soccorso, lei e il papà, li hanno fatti sedere e si è sentita male: «Ditemi che cos’è?!». Il primario, dottor Luparello, le ha spiegato che «una malformazione così se ne vede una ogni cento anni. Difficile affrontarla». Però ci ha provato. Ha deciso di operarla, dopo averla salutata sulla soglia della camera: a domani, Giulia. «Ha scommesso su di lei», dice Maura: «Gli dobbiamo molto».

Quasi 13 ore di intervento, dalle 6 di sera alle 7 del mattino, con 12 sacche di sangue perché quando ha tolto l’aneurisma è come se avesse levato un tappo. Le avevano tolto anche una parte di cervello. «Adesso dobbiamo arginare questa diga che si è aperta», le dice il dottor Livigni. La mamma la veglia senza un attimo di sosta, leggendole Harry Potter, che a lei piaceva. È in coma indotto, ma quando provano a risvegliarla, inizia una seconda emorragia cerebrale. Le fanno un’altra craniotomia. Stavolta non è più coma indotto. Passa un anno e mezzo in quell’ospedale. Vogliono metterle una valvola intracranica, ma la valvola si ottura. Altra operazione, per metterle una valvola esterna: ne cambiano almeno cinque. La portano agli Anni Azzurri di Volpiano.
È proprio qui che si risveglia. Altro tempo deve passare però, e altri dolori. Maura la veste tutte le mattine, le infila le scarpe, la fa passeggiare, cerca di inventarle una seppur piccola abilità motoria anche con il coma. Le prende una tv, organizza la festa di compleanno per i suoi 18 anni, con un sacco di gente, i festoni e i palloncini che lei guarda inerte dal suo mondo lontano. Fa venire a sue spese una logopedista, una neuropsicologa e un operatore riflessologo che l’aiutano a mantenere il corpo intatto. «Vende il suo appartamento, perché adesso la sua casa è quella camera lì, con quelle montagne alla finestra che forse saranno finte. Mentre il calvario continua: c’è un batterio che la infetta e bisogna operarla di nuovo. Solo che dopo l’intervento, ritorna. La curano i dottori Ricci e Casarino, e lei li prega: «Per favore, teniamola almeno com’è». Alla fine i medici riescono a levarle il batterio. Poi arriva quella mattina di febbraio. Giulia si risveglia. Ma bisogna operarla di nuovo: ci sono gli ascessi cerebrali da rimuovere. Lo fa il dottor Federico Griva: «Luparello l’ha salvata, e Griva me l’ha ridata alla vita».

Ce n’è voluto di tempo perché l’amore di una mamma avesse ragione. Se c’è un miracolo è questo. Ora Giulia ha seguito il corso di riabilitazione nel Centro Cardinal Ferrari di Fontanellato del gruppo Kos. Lei continua a leggerle i libri, la porta al mare a Marina di Bibbona, e ora vogliono andare a Barcellona in camper e poi a New York. Maura ha solo paura che dopo di lei non ci sia lo stesso amore per farla vivere come adesso.

Addio all'ecografia, il feto ora si vedrà in 3D con la realtà... (Video)



Virtuale. Addio alla vecchia ecografia! Ora è possibile vedere il feto in 3D, grazie ad una tecnica basata sulla combinazione di scatti rilevati con la Risonanza magnetica e su tecnologie di realtà virtuale. Le immagini difficili da interpretare delle attuali ecografie potrebbero quindi in futuro lasciare spazio a quelle tridimensionali. Messa a punto e sperimentata nella Clinica di Diagnostica per Immagini di Rio de Janeiro, la nuova tecnologia è stata presentata al convegno della Società di Radiologia del Nord America.

La tecnologia combina le immagini 3D, ottenute assemblando le immagini rilevate con la risonanza magnetica, e la realtà virtuale grazie al visore Oculus Rift. Le immagini, infatti, vengono catturare attraverso il visore, che permette di vedere il feto da vicino. "L'esperienza è meravigliosa, ha commentato uno degli autori che ha lavorato a questo progetto, Heron Werner, "e le immagini sono più nitide e chiare rispetto a quelle dell'ecografia e della risonanza magnetica".

"Poter vedere il feto in 3D in combinazione con tecnologie di realtà virtuale può migliorare la nostra comprensione delle strutture anatomiche del feto", ha detto Werner. La tecnologia, e ha aggiunto che questa tecnica può essere utilizzata per scopi medici e didattici. Il modello 3D permette inoltre di ricostruire la struttura interna del feto, comprese vie respiratorie e organi, permettendo in questo modo di individuare eventuali anomalie per aiutare a prendere decisioni su eventuali cure da affrontare prima della nascita o subito dopo.

Attenzione: se avete delle e-mail su Yahoo cancellatele subito, perchè il colosso..


Attenzione: se avete delle e-mail su Yahoo cancellatele subito, perchè il colosso del web ha dato in pasto agli 007 americani milioni di indirizzi di posta elettronica.

(ANSA) - NEW YORK, 4 OTT - Nuova bufera su Yahoo, dopo la vicenda del furto di milioni di informazioni private da parte di un gruppo di hacker. Il gruppo guidato da Merissa Mayer avrebbe in gran segreto scannerizzato centinaia di milioni di indirizzi di posta elettronica dei propri utenti mettendoli a disposizione degli 007 Usa, dall'Fbi alla National Security Agency. A rivelarlo l'agenzia Reuters, che cita fonti vicine al dossier, tra cui due ex dipendenti del gigante del web. Per gli esperti si tratterebbe del primo caso in cui una società fornitrice di servizi internet permette alle agenzie di intelligence Usa di controllare tutte le email in arrivo, compresi gli allegati. Non è chiaro quale tipo di informazioni gli 007 stessero cercando.

Pinerolo (To): due suore lasciano il velo per sposarsi, le due (ex) suore si sono conosciute...


Le due donne si sono conosciute mentre erano missionarie. Per sposarsi hanno lasciato il velo. L’unione civile verrà celebrata dal sindaco del Movimento 5 stelle Luca Salvai, poi la benedizione religiosa: «Vogliamo vivere serenamente la nostra unione»

La sposa ha 44 anni, una laurea in Filosofia e la vita intera passata nelle missioni del mondo. Anche l’altra sposa si è sempre dedicata ai poveri ed ai tossicodipendenti, da Roma all’Africa. Si sono conosciute durante un viaggio pastorale, essendo entrambe due suore francescane. Ma domani Isabel e Federica si uniranno in matrimonio a Pinerolo. Perché hanno capito di amarsi.

«Dio vuole le persone felici, che vivano l’amore alla luce del sole», dice Isabel. «Chiediamo alla nostra chiesa di accogliere tutte le persone che si amano», dice Federica. Sono molto timide, molto forti. E chiedono di non dire altro.

L’unione civile verrà celebrata dal sindaco del Movimento 5 Stelle Luca Salvai in municipio, la seconda da quando è entrata in vigore la legge. Ma alla fine ci sarà anche una funzione religiosa, e forse davvero non poteva essere diversamente. Verrà officiata dalla persona che meglio di tutte conosce la storia di Isabel e Federica. Come è nato il loro amore? «Come tutte le storie d’amore del mondo» risponde don Barbero. «Lentamente. Conoscendosi. Capendo, infine, di provare un sentimento profondo. Sarà bello averle qui nella nostra comunità di ascolto e preghiera».

Non è corretto chiamarlo don. Perché Franco Barbero dopo numerosi processi ecclesiastici, nel 2003 ha ricevuto da Papa Giovanni Paolo II la sospensione a divinis, che di fatto lo ha messo fuori dalla Chiesa cattolica. All’origine della scomunica papale ci sono proprio le sue posizioni sui matrimoni omosessuali. «Ma io continuo a sentirmi un prete fino alla punta dei capelli - dice - amo la mia chiesa, faccio il prete tutto il giorno a tempo pieno. Scrivo dei libri, curo un blog, sono in contatto con tantissimi sacerdoti che la pensano come me. Ed è proprio attraverso la rete che ho conosciuto anche Isabel e Federica».

Sono coetanee. Una è italiana, l’altra è sudamericana. Il fatto che Isabel qui in Italia abbia solo un visto turistico ha reso necessario accelerare le pratiche per la cerimonia. «Sono due persone belle, con due lauree importanti. Persone di fede intensissima. Si sono conosciute tre anni fa. La loro è stata una decisione pregata. Hanno riflettuto a lungo, è stato un cammino tormentato. Hanno preso la loro decisione con coraggio, sapendo che non sarebbe stata molto condivisa». Molto? «Posso assicurare che non tutti sono stati contrari. Sono state criticate, ma anche capite da alcune consorelle. Così come ci sono tantissimi preti buoni che non condannano questo genere di scelte. E devo aggiungere, per la cronaca, che non è neppure la prima volta che mi capita di sposare due suore».

Quest’anno Franco Barbero ha celebrato 19 matrimoni omosessuali. Quello di Isabel e Federica sarà il ventesimo. Il rito consiste nella benedizione della coppia. Una messa lunga e partecipata, con liberi interventi e ricordi. Le spose hanno chiesto l’anonimato. Vorrebbero che questo loro sogno coraggioso rimanesse riservato. «Non è pudore, ma paura dei pregiudizi. Non vogliamo diventare delle celebrità, ma vivere serenamente insieme e trovare presto un nuovo lavoro. Usciamo dal convento, ma non lasciamo la Chiesa e non dimentichiamo la fede».

Stanno distribuendo i loro curricula. Diplomi, lauree, esperienze fatte in Italia e nel mondo. Della loro speranza di una vita nuova, si è già fatta carico la Cgil di Pinerolo. «Ma qui non si tratta soltanto di trovare un lavoro e uno stipendio, ma di un progetto di inclusione. Le due donne hanno una grande esperienza nell’insegnamento, vedremo... ». Così parla il segretario Fedele Mandarano. Che poi aggiunge: «Grazie alla legge Cirinnà si aprono scenari che non eravamo abituati a vedere. Ben venga questa apertura mentale!».

Per arrivare a questa giornata di festa, Federica e Isabel hanno dovuto fare tutti i passaggi formali in Vaticano per farsi togliere i voti e lasciare il velo. Ma all’ex suora italiana resta ancora il compito forse più difficile. È nata in un piccolo paese del Meridione italiano: «Non solo dovrò dire a mio padre che non sono più suora, ma anche che sono felice di sposarmi con Isabel».

Mai così male in Italia: debito pubblico arriva alla cifra astronomica di 2.252,2 miliardi di euro, Una cifra...


Una cifra astronomica che fa venire il mal di testa solo a pensarci. Il debito pubblico italiano, a luglio, è arrivato alla stratosferica cifra di 2.252,2 miliardi di euro. Si tratta di 3,4 miliardi di euro in più rispetto al precedente mese di giugno. È quanto si può leggere sul bollettino statistico della Banca d’Italia, che quantifica anche in ben 80,5 miliardi di euro l’aumento di debito delle amministrazioni pubbliche italiane nel periodo compreso tra gennaio e luglio 2016.

Le cose non sono poi così rosee.
Insomma, le cose non sono poi così rosee per l'Italia, ed il debito pubblico continua ad aumentare: sembra quasi non avere limiti. Ma cos’è il debito pubblico? È quel debito contratto da uno Stato nei confronti di altri soggetti nazionali o esteri, che hanno sottoscritto un credito con lo stesso, attraverso l’acquisizione di obbligazioni o titoli di Stato, destinati a coprire il fabbisogno di cassa statale, nonché l'eventuale deficit pubblico, ossia l’eventuale disavanzo tra uscite ed entrate nel bilancio di un determinato Paese.

L'abbattimento del debito pubblico: una necessità.
Possibile che non si riesca ad invertire la rotta? Sono decenni, ormai, che questa cifra, divenuta davvero astronomica, continua ad aumentare senza che nessun governo riesca realmente a ribaltare la situazione, puntando ad una diminuzione. Pare evidente, infatti, che con un debito pubblico ridotto si potrebbe pensare, ad esempio, ad una politica fiscale diversa, improntata su un’importante riduzione delle tasse alle imprese, che rappresenterebbe un volano sicuro verso la ripresa economica. In questo modo, invece, si rischia solo di avvitarsi su se stessi, finendo in una fase depressiva senza fine. L’abbattimento del debito pubblico non è più una possibilità, ma è ormai diventato una necessità. Lo dobbiamo fare per noi stessi, ma soprattutto per chi verrà dopo di noi. Le future generazioni hanno diritto di ritrovarsi un Paese con i conti sotto controllo, che permetta loro di esprimersi al meglio. In questa situazione, i vincoli sono troppi ed eccessivi. Per chiunque.

Quando il Web ti uccide: Tiziana Cantone, 31 anni, si è tolta la vita dopo la...



Tiziana Cantone, 31 anni: si è tolta la vita dopo la diffusione di un suo video hard in internet.

Ogni clic una pietra, Tiziana è morta così, lentamente, una lapidazione ai tempi dei social. Quel video hard che aveva girato per provocare l’ex fidanzato era diventato virale sul web. Quella frase: «Hai fatto il video? Bravo», trasformata in un meme, in un tormentone. Il tribunale di Napoli Nord le aveva accordato il diritto all’oblio, ordinando a colossi come Facebook di rimuovere pagine, tag post, foto e video, tutti offensivi, a lei dedicati. Ma Tiziana sapeva che era impossibile cancellare tutta questa storia, ricominciare da capo.

Non bastava il provvedimento, neanche il cambio del cognome. Si sarebbe portata dietro quell’errore tutta la vita. «Abbiate pietà di noi», dice la madre chiusa nel suo dolore nella villetta a Mugnano dove era andata a vivere con la figlia per sfuggire agli sguardi del paese, Casalnuovo di Napoli. Insieme a lei ci sono l’anziana madre, i fratelli. Tanti amici arrivano ad abbracciarli. Dicono tutti che Tiziana era splendida ma fragile. «Soffriva molto per quello che era successo», dice una parente. «Non riusciva a tirarsene fuori». Era diventata un’ossessione, tutto il giorno a controllare il web, a vedere cosa c’era ancora, cosa si diceva di lei. E spesso erano insulti terribili, alcuni anche ieri: c’è chi non si è fermato neanche davanti alla morte.

Tiziana viveva sui social, come tanti. Ma per chi come lei è nata in un «non luogo» come la periferia di Napoli è meno facile farne a meno. Il «luogo» dove incontrarsi diventa quello spazio senza confini e senza regole. E non importa quanti anni hai. Tiziana aveva 31 anni, non era quindi un’adolescente quando un anno e mezzo fa aveva deciso di fare il video hot per condividerlo su WhatsApp con cinque uomini. Ma nessuno aveva il diritto di approfittarne di scaricarle addosso cattiveria pura. Un foulard annodato al collo nella cantina di casa è stato l’unico modo che ha trovato per chiudere con quelle pagine virtuali e con una vita che le aveva regalato la bellezza, una famiglia affettuosa, ma nessuna sicurezza. Ci aveva già provato.

Quando cinque giorni fa è arrivata l’ordinanza, Tiziana non è stata contenta. In quelle pagine vi è il riconoscimento del diritto all’oblio, ma anche il riconoscimento che la giovane ha «effettuato volontariamente» i sei video che la ritraevano durante «il compimento di atti sessuali» e in seguito, «a cinque persone con cui intratteneva una corrispondenza telematica». Filmati in cui l’ex fidanzato veniva preso in giro, chiamato cornuto. E lui dalla sua pagina Facebook era intervenuto nei giorni in cui il video stava scalando la hit virtuale: «Non ho mai usato Facebook per cose mie personali e mai più lo farò ma visto e considerato che vi state divertendo così tanto bastardi e non vedevate l’ora di colpire e fare i fenomeni dietro WhatsApp a godere delle disgrazie degli altri senza saper quale sia il becco della verità... Ma state attenti che vi becco e vi becca anche la polizia».

Intanto gli inquirenti ascolteranno lui per capire bene quale sia stato il suo ruolo in questa vicenda. Come ascolteranno, una volta individuati, i cinque uomini destinatari del messaggio con il video spedito dalla Tiziana.

Video

4 settembre: Madre Teresa di Calcutta proclamata Santa. Papa Francesco: “Si è chinata...


Madre Teresa di Calcutta proclamata Santa. Papa Francesco: “Si è chinata sulle persone sfinite, ha fatto sentire la sua voce ai potenti”


Papa Francesco la proclama Santa e i fedeli, migliaia, si lasciano andare ad un applauso immediato e fragoroso. La tradizionale formula di canonizzazione e poi le parole di Bergoglio, a sottolineare questo momento atteso diciassette anni: “Penso che forse avremo un pò di difficoltà nel chiamarla santa Teresa, la sua santità è tanto vicina a noi, tanto tenera e feconda che spontaneamente continueremo a dirle ‘madre Teresa'”.

Va “a braccio” Papa Francesco mentre racconta il “modello di santità rappresentato” da Madre Teresa, modello che “consegna” a tutto il mondo del volontariato: “Quante mani sostengono, quante lacrime asciugano; quanto amore è riversato nel servizio nascosto, umile e disinteressato! Questo lodevole servizio dà voce alla fede ed esprime la misericordia del Padre che si fa vicino a quanti sono nel bisogno”. Si tratta di “un impegno serio e al tempo stesso gioioso; richiede radicalità e coraggio“, e “i volontari che servono gli ultimi e i bisognosi per amore di Gesù non si aspettano alcun ringraziamento e nessuna gratifica, ma rinunciano a tutto questo perché hanno scoperto il vero amore”. Il cristiano e il volontario si chinano “su quanti hanno perso la fede o vivono come se Dio non esistesse, sui giovani senza valori e ideali, sulle famiglie in crisi, sugli ammalati e i carcerati, sui profughi e immigrati, sui deboli e indifesi nel corpo e nello spirito, sui minori abbandonati a sé stessi, così come sugli anziani lasciati soli. Dovunque ci sia una mano tesa che chiede aiuto per rimettersi in piedi – ha esortato Bergoglio- lì deve esserci la nostra presenza e la presenza della Chiesa che sostiene e dona speranza”.

E Madre Teresa ha difeso la vita umana “quella non nata e quella abbandonata e scartata”: “Si è chinata sulle persone sfinite, lasciate morire ai margini delle strade, riconoscendo la dignità che Dio aveva loro dato; ha fatto sentire la sua voce ai potenti della terra, perché riconoscessero le loro colpe dinanzi ai crimini della povertà creata da loro stessi”. “La sua missione nelle periferie delle città e nelle periferie esistenziali – ha aggiunto – permane ai nostri giorni come testimonianza eloquente della vicinanza di Dio ai più poveri tra i poveri”.

Anjezë Gonxhe Bojaxhiu nata a Skopjie in Albania il 26 agosto 1910 e naturalizzata indiana, è stata “un’instancabile operatrice di misericordia”: “Ci aiuti – ha proseguito Bergoglio – a capire sempre più che l’unico nostro criterio di azione è l’amore gratuito, libero da ogni ideologia e da ogni vincolo e riversato verso tutti senza distinzione di lingua, cultura, razza o religione”.

Terremoto: oggi giornata di lutto nazionale per le vittime che...


Terremoto: oggi giornata di lutto nazionale per le vittime che salgono a quasi 300 (290 vittime).

Ed è anche il giorno dei primi funerali, quelli delle vittime di Arquata del Tronto e della sua frazione Pescara del Tronto: le esequie si sono svolte ad Ascoli Piceno, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella (che prima ha visitato Amatrice), e del premier, Matteo Renzi. Nella notte, intanto, sono continuate le scosse.

13:00
Mattarella abbraccia i familiari delle vittime
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha abbracciato e confortato i familiari delle vittime del terremoto al margine dei funerali celebrati ad Ascoli Piceno. "Non vi abbandoneremo" ha sussurrato ai presenti, che in lacrime si sono rivolti a lui chiedendo: "Non lasciateci soli". A breve il Capo dello Stato si recherà a Rieti per visitare i feriti.

12:26
Protezione civile: raccolti più di 6 milioni con sms solidali
Attraverso il numero solidale 45500 sono stati finora raccolti 6.120.296 euro. I fondi raccolti saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun ricarico, al Dipartimento della Protezione civile, che provvederà a destinarle alle Regioni colpite dal sisma.

12:00
Vescovo ai funerali: "Le nostre campane torneranno a suonare"
"Le torri campanarie, che hanno dettato i ritmi dei giorni e delle stagioni, sono crollate, non suonano più. Tutto ormai è polvere. Eppure, sotto le macerie, c'è qualcosa che ci dice che le nostre campane torneranno a suonare". Lo ha detto il vescovo Giovanni D'Ercole ai funerali delle vittime del terremoto celebrati ad Ascoli Piceno. "La solidarietà ci consente di affrontare insieme le difficoltà e costruire un mondo migliore", ha aggiunto.

Aiuti alle giovani coppie, "Bonus bebè" rafforzato...


Un riordino delle misure attuali per la famiglia. Con l’obiettivo di dare più certezze soprattutto alle giovani coppie sugli aiuti ai nuclei. È quello che scatterà per effetto del testo unico per la famiglia, che sarà presentato il 13 settembre sotto forma di legge delega dal ministro per gli Affari regionali, Enrico Costa. Ad annunciarlo è lo stesso Coste in diretta su “Radio 24”.

Il piano, che è un cavallo di battaglia di Ap il partito di cui fa parte Costa, potrebbe confluire in toto o in parte nella prossima legge di Bilancio. E potrebbe puntare a un rafforzamento del bonus bebè, rendendolo fruibile alle madri in gravidanza già prima della nascita del figlio, e su appositi voucher per gli asili nido. Possibili anche sconti fiscali sui prodotti per la prima infanzia facendo leva su bonus ad hoc o su agevolazioni Iva. Il tutto potrebbe essere accompagnato da una “ottimizzazione” delle detrazioni per i nuclei familiari.

Ma non tutti nella maggioranza sono d’accordo su questa impostazione. Il Pd, ad esempio, nelle scorse settimane ha presentato al Senato una proposta che punta su una misura universalistica che assorbe bonus bebé e gli attuali assegni e detrazioni: un contributo unico di 150 euro al mese per ogni figlio a carico fino a 18 anni di età da parametrare con l’Isee con conseguente assottigliamento del bonus per la fascia tra i 50mila e i 70mila euro di reddito.

Costa comunque ha assicurato che quello a cui sta lavorando «non è un provvedimento spot ma un provvedimento organico». Ai microfoni di “Radio 24” il ministro spiega che negli anni sono state approvate «misure per il sostegno alla famiglia contrapposte, o che si sono contraddette, misure complicate e non strutturate. Oggi - ha aggiunto - abbiamo misure che non sono più attuali, o che non sono finanziate o che sono sottofinanziate, o ancora che sono finanziate ma non vengono utilizzate perché non c’è interesse. Un disordine normativo dovuto forse anche a un eccesso di interventismo». Secondo Costa «tutto questo va riordinato, e perciò ho predisposto una bozza di delega finalizzata alla razionalizzazione e al riordino delle misure». Il ministro ha detto che nel testo ci saranno interventi legati al reddito e all’età ma non ha voluto scendere nei dettagli. Ma è chiaro che ad essere privilegiati saranno i nuclei più giovani, con più figli e a più basso reddito.

Costa non ha fatto anticipazioni sulle risorse a disposizione ma ha ribadito che l’obiettivo del Governo è quello di garantire «la stabilità delle misure, la sicurezza di poter contare anno dopo anno di sostegni» perché «troppe misure sperimentali e a termine non garantiscono questa riconoscibilità, questa certezza, questa sicurezza di cui hanno bisogno i giovani per poter intraprendere un cammino di vita insieme e mettere al mondo i figli».

Soddisfazione per il piano di Costa viene espressa da Ap. «Bene l’annuncio del ministro Costa di voler attuare una verifica e riordino delle misure riguardanti la famiglia, al fine di rafforzarne gli interventi a favore», ha detto la presidente dei senatori di Ap, Laura Bianconi. Che ha aggiunto: «Area popolare ha sempre posto al centro della sua azione politica la famiglia, partendo dal presupposto che essa è la pietra angolare sulla quale costruire la società del futuro». (Fonte: Il Sole 24ORE)

Devastante Terremoto nel Centro Italia: città rase al suolo, ecco le notizie in TEMPO REALE.


tre forti scosse e decine di repliche sismiche.

Le città più colpite sono Amatrice e Accumoli (nel Reatino) e Pescara del Tronto (Ascoli). Attivata la procedura di emergenza massima della protezione civile.

Tre fortissime scosse sismiche avvenute nella notte hanno messo in ginocchio il Centro Italia. La prima e più forte (magnitudo 6) è avvenuta alle 3:36 con epicentro a 2 chilometri da Accumoli (Rieti) e 10 da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) ed Amatrice (Rieti). Quest'ultima ha avuto gravissimi danni. Forti danni anche nelle Marche. Il bilancio provvisorio: 6 morti ad Amatrice, 6 ad Accumoli, 10 tra Arquata e Pescara del Tronto.
GLI AGGIORNAMENTI

ORE 11:20 Feriti trasferiti anche in ospedale Pescara Allestita area in pronto soccorso
Diversi feriti nel terremoto della scorsa notte fra Lazio e Marche stanno arrivando in queste ore anche presso l'ospedale civile 'Spirito Santo' di Pescara sia con alcune ambulanze, sia, quelli in condizioni più serie, con l'elisoccorso, essendo l'ospedale del capoluogo adriatico dotato di una area di atterraggio. Allestita nei pressi del pronto soccorso del nosocomio pescarese una speciale ala proprio destinata ai feriti del terremoto. Per far fronte alle urgenze, per le prime cure viene data la precedenza proprio ai feriti provenienti dalle zone terremotate, rispetto ai degenti con codici bianchi e verdi presenti in pronto soccorso. I reparti interessati sono Rianimazione e Traumatologia. Altri feriti sono attesi in queste ore.

ORE 11:15 A Renzi la solidarietà dei leader Ue, Putin e Netanyahu
Dichiarazioni di solidarietà e condoglianza sono arrivate a Matteo Renzi da diversi leader europei dopo il terremoto che questa notte ha messo in ginocchio il centro Italia. È quanto si apprende da fonti di palazzo Chigi. Tra queste quelle di Merkel, Hollande, Rutte, Muscat e anche quella del leader socialista spagnolo Pedro Sanchez. Al premier italiano anche la vicinanza di Putin e Netanyahu.

ORE 11:05 Accumoli, recuperati i corpi dei 4 morti
Sono stati ritrovati e recuperati i corpi delle quattro persone morte di Accumoli. I cadaveri sono stati portati via con delle barelle dei soccorritori dopo che la zona era stata isolata e i presenti erano stati fatti allontanare.

ORE 10:53 Miracolo per Irina, donna salva dopo sette ore
Sette ore sotto le macerie, ore di lavoro per liberarla, e alla fine Irina ce l'ha fatta. La donna è stata messa in ambulanza poco fa e ora la corsa verso il più vicino ospedale.

ORE 10:50 Sindaco Accumoli: "2.500 sfollati"
Sono 2.500 gli sfollati ad Accumoli (Rieti) in seguito al sisma della scorsa notte. Lo ha detto il sindaco di Accumoli Stefano Petrucci, precisando che circa 2.000 di essi sono villeggianti per la stagione estiva: "Cercheremo di assisterli tutti ma è meglio se lasceranno il paese". "La ferita dell'Aquila è ancora fresca e temiamo di essere dimenticati...", ha aggiunto il sindaco.

ORE 10:45 Bambina pochi mesi estratta morta ad Arquata
Una bambina di pochi mesi, sembra nove, è stata estratta morta dalle macerie della casa di famiglia crollata nel centro di Arquata del Tronto. Lo si è appreso dai Vigili del fuoco sul posto. La bambina era nell'abitazione con i due genitori e sono stati estratti ancora vivi dalle macerie e portati in ospedale. Salirebbero così a tre le vittime ad Arquata del Tronto.

ORE 10:33 Crolli a Castelluccio
Danni a numerose abitazioni, che sono state evacuate, e ad alcuni beni monumentali tra cui la chiesa di S. Benedetto a Norcia, si segnalano in Umbria a seguito del terremoto, nel corso delle verifiche in atto. Nè morti nè feriti, nella regione. È quanto si apprende alla Sala operativa della protezione civile regionale. Danni anche alle mura benedettine e crolli in alcune abitazioni a Castelluccio di Norcia. Per quanto riguarda la viabilità, al momento è interrotta la strada tra Borgo Cerreto e Norcia per la rottura di una barriera paramassi e l'accesso alla citta' e' possibile solo via Preci, sono state comunque evidenziate altre criticita' nella rete stradale.

ORE 10:32 "Ue pronta ad aiutare"
"Ue pronta ad aiutare". Così il commissario Ue agli aiuti umanitari e alla gestione delle crisi Christos Stylianides su Twitter, in italiano, sottolineando di stare "monitorando attentamente l'impatto del terremoto in Italia". "Le mie condoglianze e vicinanza alle famiglie delle vittime", aggiunge.

ORE 10:30 Sindaco Accumoli: "4 mortti e almeno 8 dispersi"
È di 4 morti accertati e almeno 8 dispersi il bilancio terremoto del terremoto ad Accumoli. Lo ha detto all'ANSA il sindaco Stefano Petrucci. In particolare, tre morti si sono avuti nella frazione di Illica ed uno ad Accumoli. Tre dispersi sempre ad Illica, quattro (una famiglia con due figli) ad Accumoli e uno nella frazione di Grisciano.

ORE 10:27 "Ci siamo buttati dalla finesta per salvarci"
"È stato terribile. Fino a quel momento non c'erano state scosse. Mio marito si è buttato dalla finestra con mia figlia per salvarla", racconta ai cronisti una delle sopravvissute al sisma che ha distrutto Pescara del Tronto, frazione di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), dopo essere riuscita a lasciare il piccolo centro insieme ai famigliari. Intanto arrivano sempre più persone che vorrebbero dare una mano. Secondo le informazioni dei cittadini servirebbero motoseghe.

ORE 10:25 Crollata la punta del campanile della chiesa di San Francesco
La scossa di terremoto 6 gradi richter di stamani ha fatto crollare fra l'altro la punta del campanile della Chiesa di San Francesco, ad Amandola. La chiesa risale al 1313-1352 e sorge su un primo insediamento dei frati francescani del 1215. Nel 1430 venne completata la costruzione della facciata in stile romanico con inserti gotici. Uno dei tanti gioielli del patrimonio artistico e religioso diffuso delle colline marchigiane.

ORE 10:07 Papa: "Preghiamo per le vittime"
"Uniamoci nella preghiera per le vittime" del terremoto che questa notte ha colpito il centro Italia. Così Papa Francesco durante l'udienza generale, la prima dopo le vacanze. Bergoglio, esprimendo commozione e vicinanza, ha annunciato il rinvio della catechesi alla prossima settimana e ha chiesto ai fedeli di recitare il rosario.

ORE 09:54 Accumoli, 65enne estratto vivo dalle macerie
Un uomo di 65 anni è stato estratto vivo dalle macerie di una delle abitazioni crollate ad Accumoli. Si sta cercando ancora una famiglia composta da una giovane coppia e due bambini. L'impiego della ruspa si alterna con le ricerche a mani nude, svolte da squadre dei vigili del fuoco e del soccorso alpino e speleologico della guardia di finanza.

ORE 09:20 Pescara del Tronto, un altro bimbo estratto vivo dalle macerie
Un altro bambino è stato estratto vivo dalle macerie di Pescara del Tronto, la frazione di Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno completamente distrutta dal sisma 6.0 di questa notte. E' il fratellino di 4 anni dell'altro bimbo estratto anch'egli vivo, di 7 anni. La nonna, dove erano ospiti, li ha infilati insieme a lei sotto al letto. La donna risponde da sotto le macerie.

ORE 09:10 Almeno 10 i morti a Pescara del Tronto (Ascoli)
Sarebbero 10 le vittime estratte dalle macerie di Pescara del Tronto, la frazione di Arquata (Ascoli) quasi rasa al suolo dal terremoto. Fra loro forse anche dei bambini. La notizia, non ancora confermata ufficialmente, proviene da una fonte informata. Fra le vittime anche uno o più bambini. Due i feriti gravi, trasportati in ospedale in codice rosso, due le persone estratte vive.

ORE 08:43 Amatrice, si cercano tre suore e 4 anziani a convitto
Sono arrivati ad Amatrice i rinforzi per i soccorritori direttamente dalla Nbc Interforze dell'esercito da Rieti. I militari si sono subito diretti al convitto delle suore dove al momento risultano disperse tre monache e quattro anziani ospiti. Nel resto del centro storico si continuano a tirare fuori feriti dalle macerie mentre amici e parenti aiutano a mani nude i soccorritori a scavare tra le macerie.

ORE 08:27 Appello dellʼAvis di Rieti: urge sangue di tutti i gruppi
"A causa del terremoto avvenuto questa notte urge sangue, di tutti i gruppi sanguigni. Dalle 8 alle 11, all'ospedale 'De Lellis' di Rieti". E' quanto pubblicato sulla pagina Facebook dell'Avis provinciale di Rieti dopo il forte sisma che ha colpito nella notte il centro Italia. "Portate documento di identità e codice fiscale. Grazie a tutti", conclude l'appello dell'associazione.

ORE 08:20 Primi feriti da Amatrice giunti allʼospedale de LʼAquila
I primi feriti provenienti da Amatrice, una delle località più colpite dal forte terremoto che ha scosso il Centro Italia, sono arrivati all'ospedale de L'Aquila. Si tratta di persone trasportate anche in elicottero con traumi e fratture agli arti. Medici e infermieri sono in allerta ormai da ore in attesa di prestare le cure.

ORE 07:52 Fonti ospedaliere: "Tre vittime ad Arquata del Tronto"
Secondo fonti ospedaliere, per il terremoto che ha colpito nella notte il Centro Italia si contano anche tre vittime ad Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. Il direttore della Protezione Civile delle Marche, Ferretti, non ha confermato ufficialmente la notizia anche se ha ammesso che si sta cercando di fare un bilancio preciso.

ORE 07:46 Sindaco di Accumoli: "Paese semidemolito"
E' un panorama devastante quello che si presenta ad Accumoli, uno dei paesi più colpiti dal sisma. "Il paese è semidemolito: la caserma dei carabinieri, le chiese, la casa parrocchiale, molte abitazioni sono state colpite" racconta il sindaco Stefano Petrucci. "Con 17 frazioni non ho la situazione sotto controllo - prosegue - in molti punti non prende neanche il telefono. Stanno arrivando i soccorsi".

ORE 07:32 Sindaco Accumoli: "Almeno 6 morti,anche bambini"
"Ci saranno almeno sei vittime. Ci sono anche due bambini piccoli". Così il sindaco di Accumoli Stefano Petrucci, in merito al sisma che ha colpito il suo Comune. "Una persona - conteggia il sindaco - è stata estratta morta dalle macerie questa notte. Poi c'è una famiglia di quattro persone sotto una casa crollata, e qui purtroppo ci sono due bambini piccoli. Inoltre c'è un altro disperso. Mi auguro che i fatti mi smentiscano".

ORE 07:20 A Norcia "situazione sotto controllo"
"Tantissima paura, ma situazione sotto controllo a Norcia dove le case hanno retto e non ci sono feriti": è quanto ha spiegato l'assessore comunale Giuseppina Perla, che insieme al sindaco Nicola Alemanno sta seguendo la vicenda. "I cittadini - ha riferito ancora l'assessore Perla - sono tutti fuori dalle case dalla scorsa notte. Ora stiamo cercando di allestire dei campi di accoglienza. Fino a questo momento le persone erano all'aperto, le abbiamo rifocillate e abbiamo distribuito bevande calde".

ORE 07:05 Estratti due morti da macerie ad Amatrice
Due cadaveri sono stati estratti alcuni minuti fa dalle macerie ad Amatrice.

ORE 06:46 Mobilitato l'Esercito, genieri partiti da Roma
È stato mobilitato l'Esercito per far fronte all'emergenza terremoto. Una componente del 6/o reggimento Genio di Roma, con mezzi speciali, e' partita verso le zone colpite dal sisma. Squadre della scuola interforze Nbc di Roma sono già in prefettura, a disposizione delle autorità, insieme ad un ufficiale di collegamento.

ORE 06:48 Sindaco Amatrice: "Ci sono morti, è un dramma"
"E' un dramma, ci sono dei morti". Così il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, parla del sisma che ha colpito il paese in provincia di Rieti. In stretto contatto con la prefettura, Pirozzi fa sapere che sono arrivati i Vigili del fuoco. "Ci sono persone sotto le macerie, è un macello", ha aggiunto.

ORE 06:37 Amatrice, ospedale inagibile
L'ospedale di Amatrice è inagibile: lo ha confermato Gabriele Antonucci, un medico che con i colleghi si sta adoperando all'esterno del pronto soccorso per prestare assistenza ai feriti. Le ambulanze stanno trasferendo i feriti a Rieti, mentre i pazienti del nosocomio vengono trasferiti in altri ospedali

ORE 06:19 Feriti e barelle in strada davanti all'ospedale di Amatrice, oltre che nel pronto soccorso.
Medici e infermieri si affannano in ogni modo per prestare soccorso, anche in strada. Al momento davanti all'ospedale vi sono sette feriti, mentre stanno arrivando altre ambulanze.

ORE 06:15 Renzi a Palazzo Chigi in contatto con Protezione civile
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi segue da Palazzo Chigi gli sviluppi della situazione del forte sisma registrato questa notte, in stretto contatto con la Protezione civile.

ORE 06:12 Sindaco Accumoli: ci sono diverse vittime
Nel Comune di Accumoli c'è almeno una vittima, e una famiglia di quattro persone - due bambini piccoli e i loro genitori - è sotto le macerie e non da segni di vita. Lo ha detto il sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci.

ORE 06:02 Zingaretti, gravi danni a Accumoli e Amatrice
"I comuni colpiti in maniera più grave sono Amatrice e Accumoli". Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. "Siamo in costante contatto con i soccorritori, sono comuni di montagna anche difficili da raggiungere".

ORE 05:56 Attivi numeri contact center Protezione civile
Palazzo Chigi fa sapere che sono attivi i seguenti numeri: 840840 del contact center della Protezione civile; 803555 della Sala operativa della Protezione civile Lazio.

ORE 05:53 Crolli in almeno 4 comuni provincia Rieti e Ascoli
Crolli e persone coinvolte in almeno quattro comuni, tre in provincia di Rieti e uno in provincia di Ascoli Piceno. Danni si registrano ad Amatrice, Accumuli e Posta, in provincia di Rieti e ad Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. I vigili del fuoco hanno già inviato diverse squadre dai distaccamenti del Lazio e sono pronte a partire colonne da Toscana, Abruzzo e Campania.

ORE 05:52 In corso evacuazione centro storico Amatrice
È in corso l'evacuazione del centro storico di Amatrice (Rieti), dove vi sono stati numerosi crolli e dove è segnalata una importante fuga di gas.(Fonte: "TgCom24")

Facebook: nuova app solo per i giovani, i genitori non potranno accedervi..


Via dalla vista dei genitori. Si chiama Lifestage la nuova sfida di Facebook per riconquistare gli adolescenti. L'app per iOS dedicata agli under21 permette di condividere un diario virtuale con brevi clip. A progettarla è stato un product manager 19enne di Menlo Park, Michael Sayman, secondo quanto raccontato a The Verge, per coinvolgere i compagni del college in modo immediato e soprattutto virale: bastano 20 contatti per scambiare video con i ''colleghi'' della stessa scuola. Un nuovo passo verso la formula di Snapchat, in parte già replicata da Instagram con l'introduzione di Storie per raccontarsi in video. Lifestage non permette di scambiare messaggi e non c'è bisogno di essere iscritti a Facebook per usarla, aggiorna su quanti hanno visitato il profilo e permette di attivare il blocco utenti e altre misure pensate per garantire la sicurezza degli utenti in caso di malintenzionati.

Addio al buono scuola, arriva il voucher per pagare rette e libri..


Addio al buono scuola, arriva il voucher per pagare rette e libri. Alle famiglie sarà assegnata una carta prepagata.

Niente più buono scuola. Al suo posto arriva il voucher, una sorta di carta prepagata che le famiglie potranno consumare per pagare la retta delle scuole private o, nei negozi, per comprare i libri di testo e biglietti di trasporto. Il modello è quello del buono pasto e, come le famiglie chiedono da anni, il contributo dovrebbe, almeno nelle promesse, arrivare all’inizio dell’anno scolastico e non a scuola chiusa e soldi già spesi. Il tempo per applicare la rivoluzione però è poco se entro l’autunno dovranno essere pronte le convenzioni con librerie, cartolerie e biglietterie. "La rete sarà il più possibile capillare in modo da coinvolgere anche le zone più marginali del territorio" spiega l’assessore Gianna Pentenero che ieri ha presentato le novità a Palazzo Lascaris e a settembre incontrerà la Conferenza per il diritto allo studio per illustrare la piccola rivoluzione.
E se sullo strumento c’è, anche da parte dell’opposizione e delle famiglie, sostanziale condivisione, perché semplifica di molto le procedure, resta la polemica sui tempi e sui soldi: "Troppo pochi" sostengono. Pentenero, però, non ci sta e rivendica lo sforzo fatto "per calibrare meglio il buono scuola alle esigenze delle famiglie e per allineare, dopo anni di ritardo, bando e risorse all’anno scolastico in corso". (Di: Mariachiara Giacosa. Fonte: R.it)

Pensioni, quattordicesima allargata e bonus ad altri 2 milioni di persone


L’ipotesi del governo è alzare da 10 a 13 mila euro lordi l’anno il reddito massimo per avere diritto al beneficio. Ritocco in arrivo anche per la no tax area, da allineare a quella dei lavoratori dipendenti. Gl interventi saranno inseriti nella prossima Legge di Bilancio.

Estendere la quattordicesima                                             — l’assegno extra fino a 500 euro che viene pagato proprio a luglio — ad altri due milioni di pensionati a basso reddito. A livello tecnico gli incontri tra governo e sindacati sono ancora in corso ma sembra questo l’orientamento di Palazzo Chigi per il pacchetto da inserire nella prossima Legge di Bilancio. La quattordicesima esiste già. La incassano poco più di due milioni di persone: quelle con almeno 64 anni d’età e un reddito inferiore ai 10 mila euro lordi l’anno, per la precisione 9.786 euro e 86 centesimi. L’idea del governo è proprio di alzare l’asticella massima del reddito, portandola a 13 mila euro lordi l’anno. In questo modo, dall’anno prossimo, la quattordicesima sarebbe incassata da altri due milioni di pensionati. Il costo dell’operazione viene stimato in circa 800 milioni di euro l’anno. Un impegno considerato sostenibile anche se tutto dipende non solo dal resto delle misure sulle pensioni ma dall’intero mosaico della Legge di Bilancio da presentare dopo l’estate.

Il piano B
Ma c’è anche un piano B, meno costoso: aumentare non il numero delle persone che prendono la quattordicesima ma l’importo dell’assegno. Il calcolo è complesso perché la cifra precisa della quattordicesima dipende anche da quanti anni di contributi si hanno alle spalle. Ma con un aumento del 50%, che porterebbe le quattordicesime più ricche da 500 a 750 euro, sarebbe necessaria una copertura di circa 600 milioni di euro. L’ipotesi più probabile, però, è la prima. Per un motivo di politica economica: perché dare un assegno in più a chi prima non lo prendeva ha, rispetto a un semplice aumento dei trattamenti già in essere, maggiori probabilità di avere un effetto positivo sui consumi. Ma anche per un motivo di politica in senso stretto: ci sarebbero due milioni di beneficiari che si accorgerebbero di avere un’entrata in più e non un semplice ritocco. La controindicazione è che l’intervento sarebbe rivolto sì ai pensionati a basso reddito, ma a quelli un po’ «meno poveri» degli altri.

La no tax area
Anche per questo la quattordicesima allargata dovrebbe essere accompagnata da un altra misura sui pensionati, tagliata sulle fasce più deboli. E cioè l’innalzamento a 8.124 euro lordi l’anno della no tax area, la soglia al di sotto della quale non si pagano le tasse. Oggi il limite è di 7.750 euro per i pensionati al di sotto dei 75 anni e di 8 mila euro per gli over 75. Passando a 8.124 euro, arriverebbe allo stesso livello già previsto adesso per i lavoratori dipendenti. La misura ha il vantaggio di avere un costo abbastanza contenuto, intorno ai 260 milioni di euro l’anno. L’aumento della soglia, inoltre, farebbe salire l’assegno non solo di chi ha un reddito al di sotto degli 8.124 euro ma anche di chi prende di più: secondo le regole attuali l’esenzione totale riguarda la prima «parte» del reddito per tutti i contribuenti che arrivano fino a 55 mila euro lordi l’anno.(Fonte: CORRIERE DELLA SERA)

Le prossime tappe
L’esame dei tecnici non è ancora finito. Ma prima della pausa estiva ci dovrebbe essere un nuovo incontro a livello politico, tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti da una parte e i segretari di Cgil, Cisl e Uil dall’altra.

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