La diligenza dei dodici posti.


La notte era gelida e limpidissima: il cielo brillava di stelle.
L'orologio della chiesa scoccò dodici rintocchi,
e subito i mortaretti incominciarono a scoppiettare perché era l'ultima notte dell'anno e una vecchia latta volò fuori da una finestra.

In quel preciso momento, una vecchia diligenza sconquassata venne a fermarsi alla porta della città; portava dodici viaggiatori, quanti erano i posti. I nuovi arrivati scesero dalla diligenza. Tutti erano forniti di passaporto e di bagaglio e portavano persino dei doni per me, per voi, per tutti. la sentinella disse: - avanti il primo: dichiarate nome e professione. Il primo viaggiatore era tutto avvolto in una pelliccia d'orso e calzava stivaloni di pelo. - "Potete consultare il mio passaporto" - disse - "io sono colui a cui tutti guardano sempre con speranza. Distribuisco mance e regali, e ne darò uno anche a voi, se verrete a trovarmi domani. Faccio inviti e feste di ballo, ma non posso darne più di una trentina. Le mie navi sono imprigionate in mezzo ai ghiacci, ma nella mia casa fa caldo. Mi chiamo Gennaro." - "Bene.. Avanti il secondo" - disse allora la sentinella. Questi era un personaggio gioviale e pazzerellone: organizzava balli e divertimenti di ogni genere. Portava seco un grosso barile. - "Quando c'è questo, c'è baldoria" - dichiarò. - Voglio stare allegro, perché ho poco tempo da vivere: ventotto giorni soltanto. Ogni tanto mi aggiungono un altro giorno per la buona misura, ma non ne faccio gran calcolo." - "Poco chiasso!" - ammonì la sentinella. - "Io posso fare tutto il chiasso che voglio" - replicò l'altro. - "Sono il Principe Carnevale, ma viaggio in incognito sotto il nome Febbraio." Il terzo viaggiatore era magro come la quaresima. Studiava il cielo camminando col naso in aria, perché predicava il tempo e le stagioni. Al risvolto della giacca portava un mazzolino di violette piccine, piccine. Il quarto viaggiatore gli batté la mano sulla spalla. - "Don Marzo," - esclamò - "sento odor di punch! Nella saletta dei doganieri stanno preparando la tua bevanda preferita. Corri subito a vedere!" - Non era vero: il nuovo venuto voleva soltanto giocare un tiro al suo compagno di viaggio; infatti si chiamava Aprile e incominciava la sua carriera con un pesce. Aveva un aspetto gaio, forse perché lavorava poco. Dopo di lui scese una bella fanciulla che si chiamava Maggiolina. Indossava un vestito color dell'erba tenera. Aveva nei capelli un mazzolino di anemoni e profumava di tino. Quel profumo era tanto forte che la sentinella starnutì. - "Dio vi benedica!" - disse la fanciulla. - "Fate largo che scende la dama di Giugno" - avvertì il cocchiere. La signora scese. Era una dama molto bella e un poco altera. L'accompagnava Luglio, suo fratello minore. Questi era un giovane grassoccio, indossava abiti estivi e portava sulla testa un largo cappello di panama. Un po' affannata e rossa in viso scese poi Mamma Agostina. Era una venditrice di frutta, proprietaria di molti terreni, sempre in faccende. Dalla diligenza, dopo di lei, sbucò un pittore: il professor Settembre. Aveva per sbaglio i tubetti del colore, perché il colore era la sua passione. Infatti appena entrava nelle foreste, gli alberi e le foglie sfoggiavano la più variopinta magnificenza; qua rosso acceso, là giallo, più in là bruno dorato. Comparve poi un gentiluomo di campagna, il Conte Ottobre. Amatissimo della caccia, portava con sé il fucile, il cane e il carniere pieno di noci. Novembre, il suo compagno, era tormentato da una violenta infreddatura. Era provveditore dei Focolari e doveva pensare alle provviste di legna, spaccarla e segarla. E finalmente ecco l'ultimo viaggiatore: Nonno Dicembre, che stringeva lo scaldino fra le mani. Era freddoloso e intirizzito, e portava in braccio anche un piccolo abete. - "Voglio che cresca tanto da toccare il soffitto, alla sera di Natale" - disse, - "Così si potrà adornarlo con palle d'argento, candeline colorate e angioletti." Il doganiere lo interruppe: - "Ogni passaporto è valido per un mese" - avvertì. - "Io lì ritirerò e, scaduto il tempo consentito, scriverò le note relative alla vostra condotta."

Finito l'anno, cari lettori, credo che anch'io saprò dirvi che cosa i dodici viaggiatori avranno portato in regalo a me, a voi, a tutti, ma per ora davvero non lo so! Forse non lo sanno neanche loro. Si vive in tempi così strani. (di H. C. Andersen)

Buon anno. (Video)



Buon anno nuovo. (video)

30 dicembre 2013 ore 7.00: «Schumacher è molto grave». L'ex campione di F1 in coma dopo un incidente fuoripista sugli sci

Al momento non è possibile "pronunciarsi sul futuro di Michael Schumacher", che è "in coma farmacologico" e le cui condizioni "sono molto gravi". Lo hanno dichiarato i medici di Grenoble dove l'ex pilota di Formula è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico in seguito a un incidente occorsogli sugli sci. I medici hanno detto di "non potersi pronunciare" sulle possibilità di sopravvivenza del sette volte campione del Mondo, aggiungendo che se non avesse indossato il casco protettivo ieri a Meribel non sarebbe senz'altro giunto vivo in ospedale Le condizioni del sette volte iridato sono apparse subito gravi. Schumacher era arrivato in coma e con un grave trauma cranico. L'incidente è avvenuto a Méribel, in Alta Savoia: l'ex pilota stava sciando in fuori pista insieme ad altre persone quando è caduto urtando la testa, protetta dal casco, contro un roccia. Incidente che secondo i medici gli ha procurato un «grave trauma cranico ma non tale da mettere a rischio la sua vita». Il primo bollettino medico, emesso ieri sera dalla struttura che lo ha in cura, parlava di «situazione critica». Schumacher, 45 anni tra pochi giorni, 7 volte campione del mondo di Formula 1, è ora ricoverato all'ospedale di Grenoble dove è arrivato anche il professor Gerard Saillant, chirurgo e fondatore dell'Istituto del Cervello, che aveva operato Schumi dopo l'incidente sulla pista di Silverstone, nel 1999. Schumacher è stato operato appena arrivato in ospedale di Grenoble e poi una seconda volta, la notte scorsa, a seguito della grave caduta sugli sci avvenuta ieri. Lo riferisce l'edizione online del quotidiano francese Le Dauphiné Liberé. I medici dell'ospedale di Grenoble terranno questa mattina, alle ore 11, una conferenza stampa per illustrate le condizioni dell'ex pilota di F1. A Grenoble, nella notte, sono arrivati anche Jean Todt e Ross Brown, rispettivamente ex direttore generale ed ex direttore tecnico del Cavallino. Schumacher è assistito dalla moglie Corinna e dai figli. Piloti e personaggi del mondo della formula 1 inviano messaggi di auguri a Michael Schumacher. Uno degli ultimi tweet è quello di Giancarlo Fisichella, ex rivale del tedesco: "Io ti conosco Michael, sei un grande. Questa è la corsa più difficile, ma sono certo che vincerai di nuovo". "Spero che Michael Schumacher guarisca presto! Tutti i miei migliori auguri per lui e la sua famiglia" twitta invece Adrian Sutil. "Speriamo che l'incidente di Michael Schumacher non sia stato troppo grave e che sia assolutamente risolvibile. Forza pazzo coraggioso!", lo incita invece l'ex pilota inglese Martin Brundle. Nick Heidfeld spera invece "di ricevere ben presto qualche bella notizia", mentre Heikki Kovalainen si augura "un pronto recupero in breve".

Il messaggio più dirompente dell'anno, Papa Francesco: “La gente muore di fame e

loro pensano alle banche” Parole forti quelle di Papa Francesco
sempre più critiche verso questo modello di sviluppo capitalista che privilegia la ricchezza di pochi e che affama le persone più indigenti. 3 dicembre 2013: Papa Francesco aveva incontrato la Merkel. Queste le parole di Papa Francesco alla Cancelliera tedesca: “L’europa deve essere forte ma più giusta”. Insomma in questi giorni Papa Francesco ha ribadito, se ancora ce ne fosse bisogno, di essere un Papa vicino alla gente e ai loro bisogni. Ha tuonato contro quelli che lui definisce “i cristiani da salotto”. La chiesa effettivamente in questi anni è stata percepita, in questi ultimi anni, distanti dai reali bisogni della gente. Tutti gli sforzi sembravano tutti improntati al rafforzamento di alcuni principi. Da quando è stato eletto Papa Francesco ha rafforzato molto una immagine della chiesa vicina ai più poveri e bisognosi. Questa grave crisi ha purtroppo rafforzato i ceti più forti e ricchi e indebolito se non affamato) i ceti medi e bassi. Disoccupazione e casa sono le urgenze che tutte queste famiglie si trovano ad affrontare oggi.

Sugar, il gatto che tornò a casa.


La scienza è lontana dall'essere sicura di comprendere esattamente come facciano gli animali a "tornare a casa" anche a distanza di migliaia di chilometri. Una possibilità e che si spostino orientandosi in base alla posizione del sole; un'altra possibilità è che viaggino guidati da campi magnetici. Ma che cosa dire degli animali che trovano la strada per tornare dai loro padroni in un territorio a loro sconosciuto? Il caso di un gatto che tornò a casa, rappresenta uno di questi misteri.

Sugar, un gatto persiano color crema, era l'orgoglio e la gioia dei coniugi Woods, di Anderson, in California. Nel 1951 essi decisero di trasferirsi in un altro stato, ma, poiché Sugar aveva il terrore dei viaggi in macchina, preferirono, sia pure a malincuore, lasciarlo a dei vicini. Il viaggio fino alla loro nuova residenza, una fattoria dell'Oklahoma, sarebbe stato abbastanza faticoso anche senza la presenza di un gatto nevrotico. I signori Woods arrivarono nella città di Gage e probabilmente non ebbero più modo di pensare a Sugar mentre mettevano a posto la loro nuova casa. Ma un giorno, quattordici mesi dopo, la signora Woods si trovava vicino alla stalla quando un gatto saltò attraverso la finestra, balzandole su una spalla. Essa naturalmente trasalì e fece per scacciare l'animale, ma, guardandolo meglio, vide che assomigliava stranamente a Sugar. Lei e suo marito adottarono il felino e spesso accennarono a quella somiglianza.

Nonostante la coincidenza, nessuno dei due credeva davvero che il gatto fosse proprio Sugar. Parecchi giorni dopo, però, il signor Woods stava accarezzando la bestiola quando noto una deformità all'osso della sua anca: era lo stesso difetto di cui soffriva Sugar. Quando alla fine si misero in contatto con i loro precedenti vicini della California, appresero che Sugar era scomparso poche settimane dopo la loro partenza. I vicini non avevano comunicato ai Woods la scomparsa per non preoccuparli.

Il bambino congelato.. Incredibile ma vero. Uno dei casi più straordinari di sopravvivenza degli annali della moderna medicina.

L'inverno del 1984-85 scatenò numerose ondate di freddo memorabili negli Stati Uniti continentali, dal Michigan al Texas, e si verificò anche uno dei casi più straordinari di sopravvivenza degli annali della moderna medicina. La mattina del 19 gennaio 1985, a Milwaukee, nel Wisconsin, la temperatura era scesa al livello polare di 60 gradi sotto zero. Mentre i suoi genitori dormivano, il piccolo Michael Troche, di due anni, uscì di casa con addosso il suo pigiamino leggero e andò a spasso nella neve. Dopo una ricerca affannosa, suo padre lo ritrovò, parecchie ore più tardi, letteralmente congelato. Il bambino aveva cessato di respirare, cristalli di ghiaccio si erano formati sia sulla sua pelle sia al di sotto, e le sue membra erano rigide come bastoncini. Portato in tutta fretta all'ospedale pediatrico di Milwaukee, Michael fu sottoposto alle cure di un’équipe di venti infermieri e diciotto medici, compreso il dottor Kevin Kelly, uno specialista di ipotermia. Quando Michael arrivò all'ospedale il dottor Kelly lo diagnosticò "morto, decisamente morto". I medici potevano sentire il suo povero corpicino congelato emettere sinistri scricchiolii. mentre lo sollevavano sul tavolo operatorio. La temperatura interna di Michael era scesa a 16 gradi centigradi, un precipizio dà cui nessuno era mai tornato in vita. La squadra di medici si mise al lavoro senza indugi, collegando il corpo del bimbo a una macchina cuore-polmoni per riscaldargli il sangue, iniettando farmaci per impedire al cervello di dilatarsi, disgelando il corpo e operando delle incisioni attraverso gli arti perché i tessuti si riempivano d'acqua proveniente da cellule scongelate e minacciavano di scoppiare. Per tre giorni il bambino giacque in uno stato di semincoscienza, sospeso fra la vita e la morte. Poi, miracolosamente, si ristabilì quasi rapidamente come si era congelato. Subì lesioni di lieve entità ai muscoli di una mano e dovette essere sottoposto a trapianti di cute per cancellare le lunghe incisioni che gli erano state praticate lungo le braccia e le gambe, ma a parte ciò uscì incredibilmente illeso da questa spaventosa esperienza. E, secondo l'ultimo bollettino medico, lo stupefacente Michael Troche non rivelò nessun sintomo del paventato danno cerebrale che l'avrebbe potuto trasformare in un vegetale. Strano a dirsi, i medici dichiararono che probabilmente era sopravvissuto proprio perché era così giovane e piccolo ed era rimasto letteralmente congelato all'istante dal vento gelido. Il suo piccolo cervello e il suo ridotto metabolismo non necessitavano di molto ossigeno per funzionare. Se Michael fosse stato un po' più grande d'età e di dimensioni corporee, sarebbe entrato nel novero dei decessi di quell'inverno.

I figli..

I figli sono come gli aquiloni,

passi la vita a cercare di farli alzare da terra. Corri e corri con loro fino a restare tutti e due senza fiato… Come gli aquiloni, essi finiscono a terra… e tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni. Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri che presto impareranno a volare. Infine sono in aria: gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne. E a ogni metro di corda che sfugge dalla tua mano il cuore ti si riempie di gioia e di tristezza insieme. Giorno dopo giorno l’aquilone si allontana sempre più e tu senti che non passerà molto tempo prima che quella bella creatura spezzi il filo che vi unisce e si innalzi, come è giusto che sia, libera e sola. Allora soltanto saprai di avere assolto il tuo compito. (Erma Bombeck)

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...