Beppe Grillo nel 1977 - secondo voi era più bravo come comico o adesso come politico? (video)

La pizza Margherita compie 125 anni: buon compleanno alla regina delle pizze..


1 giugno:La pizza margherita compie 125 anni. Ad annunciarlo è la Coldiretti che con un comunicato ripesca la lettera del capo dei servizi di tavola della Real Casa Camillo Galli che, in occasione della visita della Regina Margherita a Napoli, convocava il cuoco Raffaele Esposito a corte. Era il 1889 e il pizzaiolo della pizzeria Brandi si recò al Palazzo Reale di Capodimonte – residenza estiva della corte – per preparare una delle sue celebri “pizze”. Fu così che “con l’acqua e la farina” il cuoco preparò una pizza sulla quale apporre, vuole la leggenda, i colori dell’Italia e i sapori del sud. La scelta non potè che ricardere su quei tre ingredienti: pomodoro, mozzarella e basilico che contraddistinguevano l’alimentazione della città.

Secondo quanto riferisce la Cldiretti il 39% degli italiani vede nella pizza il simbolo dell’Italia in cucina. Non solo ma “pizza” è la parola italiana più conosciuta all’estero seguita da: cappuccino, spaghetti ed espresso.

La Margherita 125 anni di storia per una pizza regale
Sebbene la pizza conobbe la sua consacrazione con l’avvento della Regina sembra che la leggenda che vuole la sua nascita legata alla visita di Margherita Regina d’Italia sia un “falso storico”. Pare infatti che la nota pizza fosse conosciuta e preparata a Napoli ben prima del 1889 e che il nome derivi dal fiore dall’omonimo fiore. Emanuele Rocco già nel 1849 parlava di una pizza a base di basilico “pomidoro” e “sottili fette di muzzarella”. Pare che la disposizione a fette a raggiera – come i petali di un fiore – fosse alla base del nome della stessa. Inoltre l’aggiunta del basilico – successiva alla ricetta base – determinò il nome di “pizza a fior di margherita”

La margherita è ora di gran lunga la preferita nel mondo, dove i maggiori 'mangiatori' sono diventati gli Stati Uniti, che fanno registrare il record mondiale dei consumi con una media di 13 chili per persona all'anno, quasi il doppio di quella degli italiani che si collocano al secondo posto con una media di 7,6 chili a testa.

2 giugno, Festa della Repubblica: le origini, la storia, perché si festeggia..


La data è stata scelta perché, proprio tra il 2 e il 3 giugno 1946, si tenne il referendum con cui gli italiani, dopo 85 anni di regno della dinastia dei Savoia (di cui 20 di dittatura fascista), scelsero di far diventare l'Italia una Repubblica costituzionale, abolendo la monarchia.

A tutt'oggi la cerimonia di festeggiamento del 2 giugno prevede la deposizione di una corona d'alloro al Milite Ignoto presso l'Altare della Patria e una parata militare alla presenza delle più alte cariche dello Stato. Uno dei momenti più spettacolari della parata è quello dell'esibizione delle Frecce Tricolori: dieci aerei, di cui nove in formazione e uno solista, che compongono la pattuglia acrobatica più numerosa del mondo.


I festeggiamenti nella Capitale italiana proseguono nel pomeriggio con l'apertura al pubblico dei giardini del palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica Italiana, con concerti delle bande dell'Esercito Italiano, della Marina Militare Italiana, dell'Aeronautica Militare Italiana, dell'Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, del Corpo di Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato.

Inno di mameli spiegato da Roberto Benigni:

Ogni giorno è speciale. (bellissima da leggere)


Il mio amico aprì il cassetto del comodino della moglie e ne estrasse un pacchetto avvolto in carta di riso: "Questo - disse - non è un semplice pacchetto, è biancheria intima." Gettò la carta che lo avvolgeva e osservò la seta squisita e il merletto.
"Lo comprò la prima volta che andammo a New York, otto o nove anni fa. Non lo usò mai. Lo conservava per un'occasione speciale. Bene... credo che questa sia l'occasione giusta".
Si avvicinò al letto e collocò il capo vicino alle altre cose che avrebbe portato alle pompe funebri: sua moglie era appena morta.
Girandosi verso di me, disse: "Non conservare niente per un'occasione speciale, ogni giorno che vivi è un'occasione speciale".
Sto ancora pensando a queste parole... hanno cambiato la mia vita. Ho capito che la mia esistenza deve essere un insieme di esperienze da godere, non per sopravvivere. Ormai non conservo nulla. Uso i miei bicchieri di cristallo tutti i giorni, metto la giacca nuova per andare al supermercato, se decido così e ne ho voglia.
Le frasi "un giorno..." e "uno di questi giorni..." stanno scomparendo dal mio vocabolario. Se vale la pena vederlo, ascoltarlo o farlo, voglio vederlo, ascoltarlo o farlo adesso. Non sono sicuro di cosa avrebbe fatto la moglie del mio amico se avesse saputo che non sarebbe stata qui per il domani che tutti prendiamo tanto alla leggera. Credo che avrebbe chiamato i suoi familiari e gli amici intimi. Magari avrebbe chiamato alcuni vecchi amici per scusarsi e fare la pace per una lite passata.
Mi piace pensare che sarebbe andata a mangiare cibo cinese, il suo preferito. Sono queste piccole cose non fatte che mi procurerebbero un grande fastidio, se sapessi che le mie ore sono contate. Infastidito perché smisi di vedere buoni amici con i quali mi sarei messo in contatto..."un giorno"... Infastidito perché non scrissi certe lettere, che avevo intenzione di scrivere "uno di questi giorni". Infastidito e triste perché non dissi ai miei figli e ai miei fratelli, con sufficiente frequenza, quanto li amavo.
Adesso cerco di non ritardare, trattenere o conservare niente che aggiungerebbe risate o allegria alle nostre vite. E ogni giorno dico a me stesso che questo giorno è speciale...
Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto... è speciale. Posted by Beppe Tardito on 27/05/2014

Ancora sui carabinieri..Barzelletta. (video)



Il Conto.. Il Conto.. (Leggetela, ne vale la pena.)


Preoccupato del senso della vita e dell'ultimo giorno, e soprattutto del Giudizio Finale, a cui prima o poi certamente sarebbe andato incontro, un uomo fece un sogno. Dopo la morte, si avvicinò titubante alla grande porta della Casa di Dio. Bussò, ed un angelo sorridente venne ad aprire. Lo fece accomodare nella sala d'aspetto del Paradiso.
L'ambiente era molto severo. Aveva il vago aspetto di un'aula di tribunale. L'uomo aspettava, sempre più intimorito.
L'angelo tornò dopo un po' con un foglio in mano, su cui, in alto, campeggiava la parola «conto». L'uomo lo prese e lesse: «Luce del sole e stormire delle fronde, neve e vento, volo degli uccelli ed erba. Per l'aria che abbiamo respirato e lo sguardo alle stelle, le sere e le notti ...». La lista era lunghissima.
«... Il sorriso dei bambini, gli occhi delle ragazze, l'acqua fresca, le mani ed i piedi, il rosso dei pomodori, le carezze, la sabbia delle spiagge, la prima parola del tuo bambino, una merenda in riva ad un lago di montagna, il bacio di un nipotino, le onde del mare...». Man mano che proseguiva nella lettura, l'uomo era sempre più preoccupato.
Quale sarebbe stato il totale? Come, e con che cosa, avrebbe mai potuto pagare tutte quelle cose che aveva avuto? Mentre leggeva con il batticuore, arrivò Dio. Gli batté una mano sulla spalla. «Ho offerto io!», disse ridendo, «Fino alla fine del mondo… È stato un vero piacere!». (tratto da "I fiori semplicemente fioriscono" di Bruno Ferrero)

C'era un tempo..


C’era un tempo in cui gli uomini erano simili agli Dei, ma abusarono talmente del proprio potere che Brahma, il Dio Supremo, decise di privarli della potenza divina nascondendola in un luogo a loro inaccessibile.
Pensò di consultare gli altri Dei per risolvere il problema. Alcuni degli Dei riuniti a consiglio dissero:
”Nasconderemo la divinità dell’uomo nelle profondità della terra”. Brahma rispose:
“Non è sufficiente, l’uomo scaverà e la troverà”. Gli Dei dissero allora: ”Nasconderemo la divinità dell’uomo negli abissi oceanici”.
Brahma rispose ancora: “Non basta. L’uomo esplorerà le profondità dei mari e riuscirà a riportarla in superficie”.
Allora gli dei: “La nasconderemo sulla montagna più alta, quasi al limite del cielo, dove l’uomo non potrà arrivare”.
Brahma rispose ancora: “Non basta. L’uomo scalerà le montagne più alte e se ne impadronirà”. Allora gli dei conclusero:
“Non sappiamo dove nascondere la divinità dell’uomo, non c’è posto sulla terra, nel mare o nel cielo che egli non possa raggiungere”.
Finalmente Brahma sentì di aver trovato la soluzione al problema e disse: “La nasconderemo profondamente dentro l’uomo stesso, abiterà proprio nel suo cuore: è l’unico posto in cui l’uomo non guarderà.
(Antica leggenda Indù.)

Un mattino, come spesso accadeva, il califfo Harun al-Rashid chiamò un..


Un mattino, come spesso accadeva, il califfo Harun al-Rashid chiamò un indovino e gli raccontò il seguente sogno: ” Ho sognato che i miei denti cadevano l’uno dopo l’altro e alla fine la mia bocca restava senza denti. Cosa ne pensi?” “Oh! Signore, non è un buon segno. Il sogno significa che i tuoi parenti moriranno prima di te e tu rimarrai solo!” gli disse l’indovino. Il califfo si rattristò e si infuriò a tal punto che ordinò all’indovino di non farsi più vedere. Quindi raccontò il sogno ad un altro mago. Questi gli rispose: “Oh! mio signore, è un buon segno. Il sogno prevede che la tua vita sarà lunga e che tu sopravviverai ai tuoi parenti e camperai più di tutti!”. Il califfo tutto contento disse: “Che bel sogno!”, e diede cento denari al mago che lo aveva interpretato così bene. Poi chiamò il visir e gli ordinò di cercare il primo indovino e di chiedergli scusa per come era stato cacciato dal palazzo. In fondo, il primo gli aveva rivelato la medesima cosa, ma aveva sbagliato la maniera di dirla. Anche la verità più bruciante si può dire in modo gentile.
La cortesia è l’intelligenza del cuore.(Tratto da "Solo il vento lo sa" di Bruno Ferrero)

Dice il saggio: C'era una volta un vecchio saggio seduto ai bordi di..


C'era una volta un vecchio saggio seduto ai bordi di un'oasi all'entrata di una città del Medio Oriente. Un giovane si avvicinò e gli domandò: "Non sono mai venuto da queste parti. Come sono gli abitanti di questa città?" L'uomo rispose a sua volta con una domanda: "Come erano gli abitanti della città da cui venivi?" "Egoisti e cattivi. Per questo sono stato contento di partire di là". "Così sono gli abitanti di questa città!", gli rispose il vecchio saggio. Poco dopo, un altro giovane si avvicinò all'uomo e gli pose la stessa domanda: "Sono appena arrivato in questo paese. Come sono gli abitanti di questa città?" L'uomo rispose di nuovo con la stessa domanda: "Com'erano gli abitanti della città da cui vieni?". "Erano buoni, generosi, ospitali, onesti. Avevo tanti amici e ho fatto molta fatica a lasciarli!".
"Anche gli abitanti di questa città sono così!", rispose il vecchio saggio. Un mercante che aveva portato i suoi cammelli all'abbeveraggio aveva udito le conversazioni e quando il secondo giovane si allontanò si rivolse al vecchio in tono di rimprovero:
"Come puoi dare due risposte completamente differenti alla stessa domanda posta da due persone?
"Figlio mio", rispose il saggio, "ciascuno porta nel suo cuore ciò che è.
Chi non ha trovato niente di buono in passato, non troverà niente di buono neanche qui.(Storia Zen)

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