Una signora è alla fermata dell'autobus con.. (Barzelletta)


Una signora è alla fermata dell'autobus con i suoi 14 figli.
Arriva l'autobus..la signora mette a sedere i figli sui posti liberi, infine quando deve mettere a sedere l'ultima figlia rimasta in piedi si accorge che non ci sono più posti liberi.. e vede un signore che, tenendo le gambe aperte occupa due posti, allora lei si avvicina e dice:
"ma lo sa che se lei tiene le gambe chiuse c'è posto per mia figlia?!?"
e lui risponde:
"signò, ma lo sa che se lei teneva le gambe ben chiuse qui c'era posto per tutti!?!"

Padre e figlio all'autogrill.. (barzelletta)


Padre e figlio si trovano in una stazione di servizio dell'autostrada Roma-Napoli; entrano nell'autogrill e il bimbo vede una scatola di preservativi ed esclama: "Papà, cosa sono questi?" e il padre: "Oh, niente di particolare... si usano per fare l'amore...". Il bimbo apre la scatola e nota che è una confezione da due: "Perché ce ne sono 2?" e il padre: "Beh, si vede che hai preso la confezione per gli studenti del 5 anno di liceo... uno per il sabato e l'altro per la domenica".

Rovistando tra gli scaffali l'innocente bimbo trova un'altra confezione da 7 e chiede al padre: "e perché qui ce ne sono 7?" e lui: "Ma dai su, quante domande... sarà la confezione per gli studenti del college... uno per ogni giorno della settimana...".

Gira e rigira, il bimbo trova addirittura una confezione da 12...Stupefatto, dice: "Ma qui ce ne sono addirittura 12!" e lui: "Certo, quella è la confezione per le coppie sposate... uno per gennaio, uno per febbraio, uno per marzo..."

I tre subacquei.. (Barzelletta)


Tre subacquei si trovano per un'immersione.
Dopo essersi preparati, si buttano.
Dopo un'ora circa, ritornano a bordo acqua e cominciano a chiedersi tra di loro cosa ognuno avesse visto.
Il primo fa: "Io ho visto un sottomarino, ho bussato sull'oblò e loro mi hanno fatto il segno della falce e del martello e poi ho letto U.R.S.S.!! U.R.S.S.!!!! Vi rendete conto"?

Allora il secondo fa: "Anche io ho visto un sottomarino, ho bussato sull'oblò e da dentro mi hanno fatto segno con il labiale per dirmi OK!! Poi ho letto sul sottomarino e c'era scritto U.S.A.!!".

Allora fa il terzo: "Anche io ho visto un sottomarino, ma prima di bussare sull'oblò, l'ho guardato ma non c'era scritto nulla!! Poi ho capito che erano Carabinieri".

E il secondo: "E come l'hai capito??".
E il terzo: "Perchè dopo, quando ho bussato sull'oblò, loro mi hanno aperto!!!".

La casalinga frustrata.. (Barzelletta)


Una casalinga confida all'amica incontrata al mercato le proprie frustazioni:
- Sai, con mio marito non è che poi vada così male, ma lui è sempre svogliato e soprattutto ormai non mi guarda quasi più. Figurati che quando torna a casa la sera, tutto quello che sa dirmi è: "Aò! Che se magna stasera?".
- Sai, Piera, gli uomini sono tutti un po' uguali, così infantili e prevedibili. Anch'io avevo il tuo problema, ma sono riuscita a risolverlo in un modo semplicissimo...
- Davvero, Fausta? Ma come? Dimmi tutto, che ci voglio provare anch'io!
- Guarda, comprati un completino nero un po' "aggressivo" e soprattutto una mascherina nera! Gli apri la porta vestita così e... l'effetto è assicurato!
- Non mi dire! Basta così poco? Beh, provo... tanto per quello che mi costa...

Dopo una settimana, si rivedono al mercato:
- Allora, Piera, come è andata?
- Vuoi proprio saperlo? Beh, è tornato... gli ho aperto la porta e lui mi fa: "A Zorro.. che se magna stasera?"

La pozzanghera..


Faresti una passeggiata con me? Lo so che piove ma mettiamo gli stivali da pioggia e prendiamo un ombrello.

Dammi la mano e prendiamo quel sentiero che si apre nel bosco. Non piove poi molto. Si può distinguere il suono di ogni goccia sulle foglie. Guarda, s’apre uno squarcio di sereno.

Vedi le pozzanghere? Adesso sono un problema da evitare ma ricordi da bambini? Avevano un fascino tutto particolare. A guardarle non ci si ricordava che lì c’era una buca, si immaginava che fossero mondi comparsi improvvisamente, regali della pioggia. Nessuno resisteva alla tentazione di infilarci un piede dentro, anche a costo di beccarsi una lavata di capo poi a casa. Mi piacerebbe recuperare la gioia e il senso di potere assoluto che vedo negli occhi dei bambini quando riescono ad approfittare di un attimo di distrazione delle mamme, e in uno splash di goduria saltano a piè pari in una pozzanghera.

Te lo ricordi il piacere che dava pasticciarci con un rametto? Cosa poteva nascondersi sotto la superficie? Vermi? Mosche morte? Mostri? E le ore passate a guardare i cerchi che si spandevano sulla superficie tirandoci una pietra? Così perfetti, magici.

Vieni, chinati con me, guarda questa pozzanghera, te la regalo. Qui puoi nasconderci il te stesso bambino. Guarda meglio, specchiatici. Lo vedi? È lì, non è mai andato via. Ogni volta che piove e si formano delle pozzanghere gli “io” bambini più fortunati riescono a tornare anche se è solo per il tempo di un arcobaleno.

Quelli che ci provano o meglio, quelli che non riescono a far a meno di avere lo sguardo del bambino negli occhi sono svantaggiati a questo mondo. Sono persone che non sono riuscite a costruirsi la corazza difensiva come la maggior parte ha fatto. Sono persone che si lasciano permeare dalla vita, che assorbono ancora dolori e gioie senza il filtro della ragione adulta. Ecco perché ti “addolora”, provi dolore in modo intenso perché tutto ti penetra direttamente attraverso la pelle. Non sempre è uno svantaggio però, io non farei a cambio, non darei i miei occhi bambini per la corazza protettiva. Mi ferisco ogni giorno sulla pelle nuda, basta una parola detta con un velo di cattiveria, uno sguardo sprezzante ma quando sulla mia pelle si posa una carezza, l’avverto con un’intensità inarrivabile da chi porta la corazza e attraversa la vita senza ferirsi ma anche, penso, senza goderne.

Gioisci del dolore che ti causano quegli sguardi crudeli, è la prova che puoi e sai godere del vento sulla faccia, di una corsa a perdifiato, del sapore di un frutto maturo, di un bacio, di una carezza, di una pacca sulla spalla da parte di un amico. È la prova che sei vivo, non uno che attraversa la vita limitando i danni e basta. Quelli come te non hanno paura di graffiarsi in un roseto, per questo riescono a godere del profumo delle rose.

La contessa, l'autista e i confetti.. (barzelletta)


Una contessa che ha passato l'ottantina chiama il suo maggiordomo e gli dice di portarla un po' in giro con la macchina.

Fatte le otto di sera, sul tragitto del ritorno vedono delle signorine agli angoli della strada con dei falò accesi. La contessa, incuriosita, chiede al suo maggiordomo chi fossero e lui, imbarazzato, subito le risponde che loro sono le damigelle della sposa e che la stanno aspettando per lanciarle i confetti. La contessa, contenta per i confetti, dice al suo maggiordomo di fermarsi lì e aspettare la sposa e di conseguenza il lancio dei confetti.

Ad un certo punto, mentre loro aspettavano, arriva una volante della polizia che arresta tutti.
Un poliziotto, sbalordito, si avvicina alla vettura della contessa e le dice: "signora, mi meraviglio di lei che non ha nemmeno più i denti in bocca!" e la contessa risponde: "si!.. è vero, ma io me li ciuccio!"

L'anziana coppia e l'attività sessuale.. (Barzelletta)


Un'anziana coppia acquista una casetta in un paesino nel Sud della Francia per trascorrere gli ultimi anni. Dopo qualche mese il marito incontra il sindaco del paese che gli chiede:

- "Come va? Non vi annoiate troppo spero. Come trascorrete le vostre giornate?"

L'anziano risponde:
- "Alle 7 sveglia: attività sessuale.
Colazione, ri-attività sessuale, doccia.
Andiamo al mercato, alle 11 ritorno, attività sessuale, preparazione del pranzo.
Aperitivo, pasto, attività sessuale al dessert.
Alle 3 piccola passeggiata con la signora.
Alle 6 ritorno: attività sessuale per non perdere l'abitudine.
Alle 7 cena leggera, una minestra, un pezzo di formaggio e un po' di attività sessuale.
Alle 8 e 30 circa ri-attività sessuale mentre laviamo i piatti.
Alle 9 andiamo a letto perché siamo stanchi."

Il sindaco stupefatto domanda:
- "Ma quanti anni avete?"

- "Io 84 e Margherita 78"

- "Ma complimenti!" dice il sindaco "Ma, esattamente, cosa intende per 'attività sessuale' ?"

- "Mi rompe i cogl**ni!"

Le due vecchiette al mare.. (barzelletta)


Un culturista, guardandosi allo specchio, si accorge che è abbronzato dappertutto meno che sul pisello.
Decide allora di rimediare e va alla spiaggia, si sotterra completamente lasciando esposto solo l'arnese.
Passano lì vicino due vecchiette e una, con aria disgustata, dice: - Non c'è proprio giustizia, a questo mondo!
L'altra, perplessa, le chiede cosa mai le sia preso.. e lei risponde: - A 10 anni mi faceva paura, a 20 mi incuriosiva, a 30 me lo godevo, a 40 lo chiedevo, a 50 me lo compravo, a 60 lo imploravo, a 70 me lo sono scordato, e adesso che ho 80 anni 'sti bastardi crescono spontanei!

Il Primo maggio: significato di una ricorrenza..


Il 1 Maggio nasce come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, né tanto meno sociali, per affermare i propri diritti, per raggiungere obiettivi, per migliorare la propria condizione. "Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire" fu la parola d'ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento. Si aprì così la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, il primo Maggio, appunto, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria autonomia e indipendenza.

Il 1° maggio nasce il 20 luglio 1889, a Parigi. A lanciare l'idea è il congresso della Seconda Internazionale, riunito in quei giorni nella capitale francese.

Una scelta simbolica: tre anni prima infatti, il 1 maggio 1886, una grande manifestazione operaia svoltasi a Chicago, era stata repressa nel sangue. Il 1 Maggio 1886 cadeva di sabato, allora giornata lavorativa, ma in dodicimila fabbriche degli Stati Uniti 400 mila lavoratori incrociarono le braccia. Nella sola Chicago scioperarono e parteciparono al grande corteo in 80 mila. Tutto si svolse pacificamente, ma nei giorni successivi scioperi e manifestazioni proseguirono e nelle principali città industriali americane la tensione si fece sempre più acuta. Il lunedì la polizia fece fuoco contro i dimostranti radunati davanti ad una fabbrica per protestare contro i licenziamenti, provocando quattro morti. Per protesta fu indetta una manifestazione per il giorno dopo, durante la quale, mentre la polizia si avvicinava al palco degli oratori per interrompere il comizio, fu lanciata una bomba. I poliziotti aprirono il fuoco sulla folla. Alla fine si contarono otto morti e numerosi feriti. Il giorno dopo a Milwaukee la polizia sparò contro i manifestanti (operai polacchi) provocando nove vittime. Una feroce ondata repressiva si abbatté contro le organizzazioni sindacali e politiche dei lavoratori, le cui sedi furono devastate e chiuse e i cui dirigenti vennero arrestati. Per i fatti di Chicago furono condannati a morte otto noti esponenti anarchici malgrado non ci fossero prove della loro partecipazione all'attentato. Due di loro ebbero la pena commutata in ergastolo, uno venne trovato morto in cella, gli altri quattro furono impiccati in carcere l'11 novembre 1887. Il ricordo dei "martiri di Chicago" era diventato simbolo di lotta per le otto ore e riviveva nella giornata ad essa dedicata: il 1 Maggio.

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