Le storie più belle
STORIE DIVERTENTI
La vera ricchezza. (Bellissimo Insegnamento alla vita)
Un padre molto ricco, volendo che suo figlio sapesse che significa essere povero, gli fece passare una giornata con una famiglia di contadini che lavoravano per lui.
Così il bambino passò 3 giorni e 3 notti nei campi ospite della famiglia.
Di ritorno in città, ancora in macchina, il padre gli chiese:
– Che mi dici della tua esperienza?
– Bene – rispose il bambino.
Hai appreso qualcosa? Insistette il padre.
Si!.. Che noi abbiamo un cane e loro ne hanno quattro, che abbiamo una piscina con acqua trattata, che arriva in fondo al giardino e loro hanno un fiume, con acqua cristallina, pesci e altre belle cose.
Che noi abbiamo la luce elettrica nel nostro giardino ma loro hanno le stelle e la luna per illuminarli.
Che il nostro giardino arriva fino al muro, il loro, fino all’orizzonte.
Che noi compriamo il nostro cibo; loro lo coltivano, lo raccolgono e lo cucinano.
Che noi ascoltiamo CD, loro ascoltano una sinfonia continua di pappagalli, grilli e altri animali.. tutto ciò, qualche volta accompagnato dal canto di un vicino che lavora la terra.
Che noi utilizziamo il microonde. Ciò che cucinano loro, ha il sapore buono del fuoco lento.
Che noi per proteggerci viviamo circondati da recinti con allarme.
Loro vivono con le porte aperte, protetti dall’amicizia dei loro vicini.
Che noi viviamo collegati al cellulare, al computer, alla televisione.
Loro sono collegati alla vita, al cielo, al sole, all’acqua, ai campi, agli animali, alle loro ombre e alle loro famiglie.
Il padre rimane molto impressionato dai sentimenti del figlio.
Alla fine il figlio conclude Grazie per avermi insegnato quanto siamo poveri! Ogni giorno, diventiamo sempre più poveri perché non osserviamo più la natura, che è l’opera grandiosa di Dio.
E ci preoccupiamo sempre di AVERE, AVERE E AVERE SEMPRE DI PIU’, invece di preoccuparci unicamente di ESSERE..
Pensioni: forse a giugno i rimborsi legati al...
recupero dell’inflazione...
L’aumento delle pensioni superiori a 1.500 euro lordi al mese, legato al recupero dell’inflazione, potrebbe arrivare tra giugno e luglio. Per il governo, almeno al momento, sarebbe un obiettivo politico. Su cui incombono ancora alcuni nodi tecnici da sciogliere, a cominciare dai tempi di cui l’Inps avrà bisogno per adeguare i sistemi e disporre il pagamento dei nuovi importi. Ma il governo ormai ha deciso di dare una forte accelerazione alla soluzione del problema aperto dalla sentenza con la quale la Corte Costituzionale ha bocciato il blocco delle pensioni disposto dal governo Monti. Come ha annunciato ieri in un’intervista al Messaggero il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, già questa settimana sul tavolo del consiglio dei ministri arriverà un decreto che introdurrà dei rimborsi «selettivi» in grado di assicurare la «progressività» e la «temporaneità» richieste dalla Consulta. Un’accelerazione imposta anche dalla reazione europea alla decisione dei supremi giudici italiani. Bruxelles, che dopodomani renderà noti i suoi giudizi sulle finanze dei Paesi dell’Unione, metterà l’Italia sotto monitoraggio per gli effetti sui conti della sentenza sulle pensioni. All’impatto sui conti dello Stato sarà legata anche la possibilità per Roma di utilizzare gli spazi di flessibilità. Una questione che preoccupa il governo fino ad un certo punto. «Lavoreremo per rispettare sia la sentenza che gli impegni verso i partner europei», hanno fatto sapere fonti del Tesoro.
I NUMERI Il decreto del governo, come ha spiegato Padoan, sarà sostanzialmente coerente con le indicazioni contenute nel Def e per finanziare il provvedimento verrà utilizzato il tesoretto da 1,6 miliardi già blindato nel documento di finanza. In realtà l’intenzione del governo sarebbe di dedicare alla indicizzazione delle pensioni anche altre risorse da trovare all’interno del bilancio dello Stato facendo salire la cifra. Fino a che punto?
Secondo le simulazioni per dare una risposta adeguata servirebbero almeno 4 miliardi di euro. La soluzione, comunque, potrebbe anche avvenire in due tempi: pagare da subito le pensioni adeguate all’inflazione e rimandare invece alla legge di Stabilità la liquidazione degli arretrati. L’altro elemento di cui ha parlato Padoan è quello della «temporaneità» della misura. La rivalutazione parziale introdotta dal governo Letta, e che prevede una rivalutazione piena fino a 1.500 euro al mese, al 95% tra 1.500 e 2000 euro, al 75% tra 2.500 e 3.000 euro, al 50% tra 3.000 e 3.500 e al 40% oltre, vale per il momento per soli tre anni: il 2014, il 2015 e il 2016.
I nuovi criteri di indicizzazioni «selettivi» e per «fasce» di pensione, potrebbero essere allungati fino al 2018, anno dopo il quale l’indicizzazione sarebbe destinata a tornare piena per tutti. «Apprezziamo che il ministro Padoan, nell'intervista rilasciata oggi al Messaggero, condivida la posizione da noi già tracciata la scorsa settimana sulla gradualità dei rimborsi rispetto alle pensioni di ammontare più elevato», ha spiegato in una nota Scelta Civica, il partito guidato dal sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti. «Per le stesse ragioni di equità», aggiunge la nota, «rilanciamo con forza l'esigenza di tener conto - nei criteri che il Governo riterrà di adottare - anche dei reali anni di contributi versati da ogni pensionato». (di Andrea Bassi. Fonte: Il Messaggero.it)
Tributi: ecco le Tasse più assurde d’Italia che forse non tutti conoscono
Tasse Italiane: dalla nascita alla morte, ce n’è una per ogni occasione. Alcune sono talmente assurde da sembrare incredibili, ma purtroppo sono vere. Questo è quanto emerge dal rapporto di Confesercenti il cui nome non poteva essere più appropriato: Balzelli d’Italia. La relazione raccoglie le 100 tasse più strane, assurde e curiose che imprese e famiglie sono costrette a pagare.
Anche senza il rapporto, sicuramente noi italiani non avevano alcun dubbio in proposito. Per soddisfare la curiosità di tutti, scopriamo insieme qualcuna fra le 100 tasse più assurde d’Italia.
Tassa sull’ombra: se con la sporgenza della tenda di un locale, il proprietario “invade” il suolo pubblico deve pagare l’imposta per occupazione di suolo pubblico.
Tassa sulle paludi: nasce nel 1904 da un regio decreto che prevedeva il pagamento di un contributo per la bonifica delle paludi che diventavano terre coltivabili. Intanto si continua a pagare.
Tassa sulla raccolta dei funghi: anche sui permessi di raccolta di funghi scatta la famigerata imposta di bollo.
L’imposta sui forestieri: è stata reintrodotta di recente una tassa di soggiorno, differenziata per classificazione alberghiera. Ed ora anche il federalismo fiscale sembra non poterne fare a meno.
Gabella sugli sposi (ius primae gabellae): introdotta da alcuni enti locali consiste nel pagamento di un corrispettivo a prezzo unico per poter celebrare il matrimonio in Comune.
Imposta sull’uscita di casa: è la tassa sui passi carrai che ricorda le imposte medievali ma nasce nel 1997. In legge finanziaria il Governo diminuì i fondi all’Anas consentendogli però al contempo di “rifarsi” sui cittadini.
Misteriosa efficienza: nella bolletta elettrica c’è una voce denominata EF-EN, finalizzata all’uso efficiente dell’energia. A che serve? Solo a procurare altri quattrini all’Erario.
Tassa sul tricolore: chi espone la bandiera dello Stato italiano rischia di dover pagare la tassa sulla pubblicità.
A Desio il titolare di un albergo ha esposto davanti all’ingresso il vessillo nazionale e la bandiera blu dell’Unione Europea. Ha dovuto pagare una tassa di 140 euro a bandiera.
Tassa sulla memoria: riedizione potenziata del cosiddetto ‘equo compenso’, dovuto alla SIAE, che grava su vari dispositivi che forniscono tecnologie per copiare ad uso privato CD e DVD musicali e cinematografici, coperti dai diritti d’autore.
Si paga anche per cellulari, smartphone, pc, hard disk esterni, pen drive, ecc.
Tassa sulle centrali fantasma: in bolletta elettrica si paga un fondo come premio ai Comuni che ospitano centrali nucleari pari a un euro ogni 5000 kwh. Peccato che non ci siano centrali nucleari in Italia... E ci fermiamo qui..
Io c'ero!.. (Bellissima da leggere)
Quando si giocava ancora per i vicoli del paese o nelle piazzette sotto casa alla campana, nascondino e palla prigioniera, cantando la filastrocca. Arancio, limone, mandarino e pesca.. Mamma quanti salti e come ero brava..io c’ero e non dimagrivo. Quando bastava che tua madre si affacciasse al balcone, per avvisarti che era ora di risalire a casa. Altro che telefonino o sms, bastava quella voce. E quando ci avevano educato a dare del lei alle persone più grandi di noi, ad alzarci e cedere il posto per rispettare tutti.. io c’ero. Quando si andava in giro con gli amici della piazzetta, per una gita in bici, portandosi dietro il mangiadischi, con tutti i dischi dei Pooh, Franco I e Franco IV che avevano scritto t’amo sulla sabbia e il vento a poco a poco se l’è portato via con sè. E c’ero anche quando si aspettava il compleanno di qualcuno a cui i genitori permettevano di fare la festa in casa, per ballare stretti stretti con quel ragazzino che ci piaceva tanto. Io c’ero.. caspita se c’ero! E quando l’ora di rientro era al massimo alle 19 d’inverno e le 21 d’estate e non c’erano eccezioni o così.. o niente. E quando Natale era con i tuoi, ed anche Pasqua sempre con i tuoi e le vacanze erano solo e sempre con i tuoi. Con quelle tavolate enormi i giorni di festa, con la letterina scritta sul biglietto pieno di porporina sotto il piatto del babbo ed io che piccola mi mettevo sulla sedia a recitare la poesia imparata per l’occasione a scuola. C’ero quando la televisione era solo in bianco e nero ed i canali erano solo due, con i grandi sceneggiati ed il varietà del sabato sera, tutti davanti alla TV, se non si era piccoli…altrimenti tutti a letto dopo Carosello. Come dimenticare. E le stelle stanno a guardare, La cittadella, I Promessi sposi, David Copperfield..tutti rigorosamente in bianco e nero, senza nessun effetto speciale a parte quello che ti prendeva al cuore. Io c’ero…e ricordo tutto con piacere anche se allora alcune cose mal le digerivo. Io c’ero! e voi.. dove eravate?!? (web)
Festa della Mamma: Origini e significato ieri e oggi...
C'è da dire che la festa della mamma ha origini antichissime, poiché già gli antichi Greci dedicavano alle loro genitrici un giorno dell'anno, festeggiando la dea Rea, madre degli dei.
Ma quando si festeggia la Festa della Mamma da noi? Con l'arrivo del mese di maggio, questo diventa uno dei quesiti più gettonati in occasione dei festeggiamenti della figura del genitore femminile che riunisce figli piccoli e grandi intenti a celebrare in un giorno ben preciso dell'anno l'amore, la riconoscenza e la forza della propria madre.
Inutile sottolineare quanto sarebbe bello ed opportuno riservare ogni giorno della nostra vita un pensiero d'affetto e di augurio alla propria madre, ma la Festa della Mamma può rappresentare anche l'occasione per ricongiungerci alla donna che ci ha messo al mondo, lasciando spazio ai sentimenti e sottolineando il vero significato che oggi, rispetto al passato ha acquisito l'immagine della madre.
In merito alle origini italiane della Festa della Mamma, possiamo riconoscere due differenti date ma anche due paternità differenti che sottolineano anche le due anime ed i due significati di questa celebrazione molto sentita: quello profano e quello più religioso.
Nel 1956 ad avanzare la proposta della Festa della Mamma come ricorrenza da mettere in calendario era stato il sindaco di Bordighera, Raul Zaccari, in collaborazione con i floricoltori anche al fine di dare una spinta alla loro attività.
L'anno seguente fu Don Otello Migliosi a ricalcare l'importanza anche religiosa della madre.
Nel 1958, la Festa della Mamma ottenne ufficialmente la sua data in calendario inizialmente fissata all'8 maggio.
In riferimento ai significati di questa celebrazione annuale, dunque, oggi si ritorna probabilmente a dare maggiore importanza all'aspetto prettamente profano dell'evento, ma è importante riconoscerne sempre le sfumature sociali e culturali che hanno contribuito all'evoluzione dell'immagine stessa della madre, prima di tutto in quanto donna. Un ruolo, quello dei giorni nostri, che è cambiato nettamente rispetto alle epoche passate, rafforzandosi ulteriormente e riempiendosi di maggiore orgoglio e meno pregiudizi.
Ma la mamma di tutte le Feste della Mamma così come è giunta fino a noi, festeggiata la seconda domenica di maggio, è nata in America. Negli Stati Uniti la festività nacque legata ai movimenti sociali. Nel 1870 l'attivista Julia Ward Howe propose l'istituzione del Mother's Day: un'occasione per riflettere sull'inutilità della guerra, a favore di una pace duratura. Poi, sulla stessa linea, Anna M. Jarvis si batté per l'istruzione di una festa in onore delle vittime della Guerra Civile americana. Dopo la morte della madre l’attivista si batte' per una festa nazionale dedicata a tutte le mamme. E nel 1908 nella sua parrocchia, a Grafton, venne celebrata la prima festa della mamma. L'anno seguente a Filadelfia. Qualche anno dopo, nel 1914, l'allora presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson istituì il "Mother's Day". E per convenzione si decise di celebrare tutte le mamme americane la seconda domenica di maggio.
Anche quest'anno in occasione della Festa della Mamma 2015 - che ricorrerà il prossimo 10 maggio - possiamo considerarla come una giornata da dedicare ai ringraziamenti alla donna che più di ogni altra persona al mondo è capace di offrirci cure ed amore. Un'occasione per farla sentire amata ed importante proprio nel giorno a lei dedicato, senza però dimenticare di rinnovare ogni giorno i nostri sentimenti per lei. (Posted By Beppe Tardito on 06/05/2015)
Le regole per viver sani e a lungo.... (Bellissimo da leggere)
Dicono che tutti i giorni dobbiamo mangiare una mela per il ferro e una banana per il potassio....Anche un’arancia per la vitamina C e una tazza di the verde senza zucchero per prevenire il diabete. Tutti i giorni dobbiamo bere due litri d’acqua, anche se poi per espellerli richiede il doppio del tempo che hai perso per berli. Tutti i giorni bisogna bere un Actimel o mangiare uno yogurt per avere gli indispensabili bacilli L. Casei immun..boh, che nessuno sa bene che cosa cavolo siano, però sembra che, se non ne ingoi per lo meno un paio e mezzo tutti i giorni, finisci per vedere sfocato. Ogni giorno un’aspirina per prevenire l’ictus, e un bicchiere di vino rosso contro l’infarto, più un bicchiere di bianco per il sistema nervoso, ed uno di birra che già non mi ricordo per che cosa era.. Ma non berli tutti insieme, senno ti può venire un’emorragia cerebrale, ma non ti preoccupare, perché non te ne renderai neppure conto. Tutti i giorni bisogna mangiare fibra. Molta, moltissima fibra, finchè riesci a cagare un maglione.....Si devono fare tra i 4 e i 6 pasti quotidiani, leggeri, senza dimenticare di masticare 100 volte ogni boccone.....Facendo i calcoli, solo per mangiare se ne vanno 5 ore......Ah, dimenticavo, dopo ogni pasto bisogna lavarsi i denti.....Ossia, dopo l’Actimel e la fibra lavati i denti, dopo la mela i denti, dopo la banana i denti, e così via, finchè ti rimangono 3 denti in bocca. Senza dimenticarti di usare il filo interdentale, di massaggiare le gengive e di fare il risciacquo con Listerine......Bisogna dormire otto ore e lavorare altre otto, più le 5 per mangiare fa 21.-----Te ne rimangono 3, sempre che non ci sia traffico.....Secondo le statistiche, vediamo la tele per tre ore al giorno....Già, non si può, perché tutti i giorni bisogna camminare almeno mezz’ora, facendo attenzione a tornare indietro dopo 15 minuti, se no la mezz’ora diventa una......Bisogna mantenere le amicizie, perché sono come le piante, da annaffiarsi tutti i giorni....E bisogna pure tenersi informati, leggendo almeno due giornali e un paio di articoli di rivista, per una lettura critica.....Ah, importante, si deve fare l’amore tutti i giorni, però senza cadere nella routine.......Bisogna essere moderni, creativi e rinnovare la seduzione. Bisogna anche avere il tempo per spazzare per terra, lavare i piatti, i panni, e non parliamo se hai un cane o magari dei figli.....Insomma, per farla breve, i conti danno 29 ore al giorno......L’unica possibilità che mi viene in testa è fare varie cose contemporaneamente.....Per esempio ti fai la doccia con acqua fredda e con la bocca aperta, così almeno ti bevi i due litri d’acqua.....Mentre esci dal bagno con lo spazzolino in bocca fai l’amore (tantrico) col compagno/compagna che nel frattempo guarda la tele e ti racconta, mentre tu lavi per terra.....Ti è rimasta una mano libera? Chiama qualche amico! O i genitori !....Bevi il vino, perché, dopo aver chiamato i tuoi, ne avrai bisogno......Il Bio Puritas con la mela te lo può dare il tuo partner o la tua partner, mentre si mangia la banana con l’Actimel, e domani fate cambio.....Mi è venuta la confusione mentale........ Adesso ti lascio, perché tra lo yogurt, la mela, la birra, il primo litro d’acqua e il terzo pasto con fibra della giornata, già non so più cosa sto facendo. So che devo andare urgentemente in bagno....E ne approfitto per lavarmi i denti.....Però, se ti rimangono due minuti liberi, invia una copia ai tuoi amici, che devono essere annaffiati come una pianta. Se ti avessi già mandato questo messaggio, perdonami..... E’ l’Alzheimer che, nonostante tutte le cure, non sono ancora riuscita a debellare. (Web)
Li mangiamo ogni giorno ignorando che siano tossici: ecco gli 8 alimenti più pericolosi...
Li teniamo in cucina, sono buoni e ne consumiamo spesso. Sono i cibi, che possono anche risultare pericolosi, se non mortali. Non si tratta di contaminazioni esterne, come spesso si legge o si sente dai vari notiziari. Si tratta della tossicità propria che hanno determinati alimenti. Tutti comuni. Abbastanza frequenti nelle nostre cucine. Ecco perché bisogna fare attenzione a cosa mangiamo, come lo conserviamo e – come nel caso dei funghi – cosa cogliamo. E’ ovvio che i vari alimenti descritti non sono da evitare. E che la loro tossicità, in vari casi, è infima. Ma per dovere d’informazione, è bene conoscere i potenziali veleni che possono intaccare il nostro organismo. Andiamo dunque a elencare gli otto alimenti, dai meno tossici, ai più tossici.
Mele. Da non credere ma è così. Il loro livello di tossicità è comunque irrisorio. Se evitiamo i semi, nullo. A ogni modo, nei semini della mela è contenuta una piccolissima dose di cianuro.
Pomodori. Di sicuro tra i frutti più salutari in assoluto, a patto che siano maturi. Nel pomodoro è infatti contenuta la tomatina. Sostanza dalla tossicità piuttosto bassa. Più il pomodoro è maturo, più si abbassa il livello di tomatina. Da evitare assolutamente i pomodori acerbi, che presentano livelli della sostanza da 90 a 300 mg per kg. Quelli il cui raccolto è previsto per la vendita al supermercato vanno di solito da 20 a 30 mg per kg. Se siete voi a coglierli perché avete la pianta, allora potete prenderli quando sono belli maturi. In quel caso i livelli sono davvero irrisori: 1 a 5 mg per kg. Alcuni le usano per insaporire, meglio evitare o non esagerare: anche la foglia della pianta di pomodoro è tossica.
Rabarbaro. Non gradito a tutti, comunque ottimo sotto forma di torta. La pianta in sé non è minimamente pericolosa. Solo togliete bene tutte le foglie. Queste contengono infatti acido ossalico, che può avere ripercussioni sulle funzioni renali.
Ciliege. Frutti squisiti. Come si dice: una tira l’altra. Impossibile resistervi. Eppure l’insidia si nasconde anche in queste piccole delizie rosse. Il nocciolo andrebbe infatti sempre sputato, e mai deglutito. Questo perché contiene acido cianidrico, uno dei veleni più potenti al mondo. Se ingoiate un nocciolo per sbaglio, comunque, niente paura. Bisognerebbe comunque ingerire notevoli quantità di semi di ciliegia. E gli stessi dovrebbero essere danneggiati, per esempio attraverso la masticazione. Derivati del malefico acido cianidrico si possono riscontrare anche in altri tipi di seme o piante, fate attenzione a: le radici di manioca, i noccioli delle pesche, delle albicocche, delle prugne, delle ciliegie, le foglie e la corteccia del sambuco, le piante di ortensia.
Patate. La regina della cucina. Il famoso tubero che ci ha pressoché salvati durante i tempi di guerra. Eppure non priva di insidie. Soprattutto se conservata male. Le parti che presentano più tossine, sono quelle che non vengono comunque utilizzate. Si tratta del fiore, dei germogli e del fusto. Ma anche il tubero in sé può risultare tossico, poiché presenta la solanina. Sebbene a basse dosi. La sostanza è concentrata soprattutto nella buccia, ecco perché è sempre meglio toglierla. In ogni caso un’elevata presenza della sostanza tossica viene subito rivelata, poiché conferisce alla patata un gusto amaro. Vanno inoltre evitate le patate verdi, quindi esposte al sole. Il tubero va sempre e comunque conservato in luogo asciutto e buio. Se la patata evidenzia anche solo una piccola parte verde, gettatela. Non mangiatela assolutamente, poiché sareste esposti a un elevato rischio di intossicazione. Il livello di solanina nel tubero inverdito arriva a raggiungere anche i 100mg per 100g. E non viene eliminata attraverso la cottura. Per degradare la solanina dovreste cuocere la patata a oltre 243°C. In caso di ingestione della solanina, non si muore comunque. Ma si rischiano emorragie, specie alla retina.
Mandorle amare. Squisite, ma possono anche essere fatali. Prima di finire sui banconi dei supermercati, i deliziosi frutti devono subire un lungo processo di lavorazione per eliminare l’acido cianidrico. Le mandorle possono infatti contenere dai 4 ai 9 mg di questo veleno. Insomma mangiatele ma con precauzione.
Noce moscata. Anche la spezia spesso usata in cucina è tossica. Con circa 5 grammi di noce moscata si può incorrere in convulsioni. Se si assumono dagli 8 grammi in su, si rischiano deliri allucinatori.
Funghi. Abbastanza palese, eppure ogni anno qualcuno muore o sta molto male per intossicazione da funghi. Insomma, se non conoscete bene il fungo lasciatelo dove si trova. In caso di dubbio, rivolgetevi a un micologo.
Il presidente dell'Inps Boeri lancia l'operazione "busta arancione". E annuncia: "Pensioni in anticipo...
Il presidente dell'Inps Boeri lancia l'operazione "busta arancione". E annuncia: "Pensioni in anticipo ma più leggere." Età flessibile per le pensioni: ecco il calcolo di quanto avremo..
"La qualità dei servizi si può migliorare con una forma organizzativa più efficiente". A breve il presidente dell'Inps, Tito Boeri, farà partire l'operazione "busta arancione".
Una definizione in realtà superata perché l'istituto di previdenza manderà la lettera col conto contributivo e la stima della pensione solo a quei lavoratori che ancora non hanno una connessione Internet. "Per gli altri - fa sapere in una intervista al Corriere della Sera - ci sarà un pin col quale accedere attraverso il sito Inps al proprio conto e simulare la pensione futura, secondo diversi scenari di carriera e di crescita dell’economia".
Entro la fine del 2015 l'Inps conta di dare a tutti i lavoratori dipendenti privati la possibilità di sapere con esattezza quanto prenderanno di pensione. Per quelli pubblici ci vuole più tempo perché è più difficile ricostruire i versamenti. Nel 2016 dovrebbe essere possibile anche per i parasubordinati. "Non ci faremo fermare da condizionamenti di natura politica - assicura Boeri - è necessario che i lavoratori siano consapevoli della loro situazione contributiva e di quali saranno presumibilmente le loro pensioni così da poter pianificare il futuro. Le banche dati sono un bene pubblico". L'Inps, insomma, dovrebbe andare incontro a una stagione di cambiamenti. A partire dal taglio delle direzioni centrali che per Boeri sono troppe: "Così la situazione è difficilmente gestibile. Valorizzeremo chi merita, senza guardare alla tessera sindacale". Poi, gomito a gomito col governo e il presidente dell'Inail, verrà riformata la governance.
Il bilancio 2015 dell’Inps prevede un deficit di 6,7 miliardi, dovuto ancora all’eredità della gestione Inpdap. Un buco che non spaventa Boeri. "È chiaro che se in passato lo Stato non pagava i contributi dei suoi dipendenti perché si trattava di una partita di giro, questo ancora pesa sul bilancio, ma lo squilibrio verrà gradualmente riassorbito - assicura - il tema vero è quello delle spese assistenziali che devono per forza di cose ricadere sulla fiscalità generale e sulle quali va fatta una riflessione, anche per affrontare l’aumento della povertà che, in questi anni di crisi, ha colpito di più le fasce d’età prima del pensionamento". Cioè anche chi resta senza lavoro in età anziana ma è ancora lontano dalla pensione. "Questo problema - continua il numero uno dell'Inps - può essere affrontato soprattutto dal lato degli ammortizzatori sociali". Finora il tema degli esodati è stato affrontato con sei decreti di salvaguardia che prevedono una spesa di 12 miliardi. "Bisognerebbe insomma spendere meglio le risorse pubbliche - continua - prevedendo per esempio un reddito minimo per contrastare le situazioni di povertà, finanziato dalla fiscalità generale. Poi, dal lato della previdenza, è chiaro che, usando il calcolo contributivo, si potrebbero introdurre forme di flessibilità". Il ché si traduce in un'uscita anticipata dal lavoro, ma con pensioni più leggere. Per farlo, però, il governo avrà bisogno del via libera della Commissione europea.
La signora con la ferrari.. (Barzelletta)
In autostrada una macchina della polizia s'accorge che c'è una Ferrari che va pianissimo. La polizia ferma la macchina e al volante trova una signora bionda e uno di loro dice: "Ma signora mia, come mai va così piano. Questa è un'autostrada!" dice il poliziotto e lei: "caro poliziotto, io sono una che rispetta la legge. Quando ho preso l'autostrada c'era scritto A19 ed io vado a 19 km orari!" e il poliziotto: "Ma signora mia, quello è solo il nome dell'autostrada!" mentre dice questo il poliziotto s'accorge che sul sedile accanto c'è un'altra signora, pallidissima, occhi di fuori e capelli spettinatissimi. Il poliziotto dice alla bionda: "ma cos'ha la sua amica? Fossi in lei la porterei all'ospedale. Non mi sembra stia molto bene" e la bionda: "Si, in effetti...pensi sta così da quando abbiamo preso la A313!!!".
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