E come giudice la tartaruga.. (Barzelletta)


Gli animali della foresta sono annoiati, non succede mai nulla. Allora per passare il tempo decidono di organizzare una gara di barzellette.

Per evitare i noiosi principianti, inseriscono una clausola crudele:
il giudice unico sara’ la tartaruga. Se la tartaruga non ridera’ il concorrente sara’ decapitato.

La scimmia e’ il primo coraggioso concorrente, e racconta una barzelletta sulle monache che fa ridere a crepapelle tutti i convenuti, meno la tartaruga. E la decapitano.

Poi e’ la volta del leone, che racconta una barza sugli ubriachi. Di nuovo, tutti ridono tranne la tartaruga e il leone perde la testa.

Poi arriva l’elefante. Quando arriva a meta’ della barzelletta, si sente la tartaruga che inizia a ridere a crepapelle mentre grida:
– Hahahaha, quella delle monache era bellissima!

Dedicata alle mamme.. (Bellissima)


Questo è per le madri che stanno alzate tutta la notte tenendo in braccio i loro bambini ammalati dicendo “è tutto a posto tesoro, la mamma è qui con te”.
Per quelle che stanno per ore con i loro bambini che piangono in braccio cercando di dar loro conforto.
Questo è per tutte le madri che vanno a lavorare con il rigurgito nei capelli, macchie di latte sulla camicia e pannolini nella loro borsetta. Per tutte le mamme che riempiono le macchine di bimbi, fanno torte e biscotti e cuciono a mano i costumi di carnevale.

E tutte le madri che NON FANNO queste cose.
Questo è per le madri che danno la luce a bambini che non vedranno mai. E quelle madri che hanno dato una casa a quei bambini.
Per le madri che hanno perso i loro bambini durante quei preziosi 9 mesi e che non potranno mai vederli crescere sulla terra ma un giorno potranno ritrovare in Cielo!

Questo è per le madri che hanno collezioni d’arte di valore inestimabile appesi in cucina.
Per le madri che si sono gelate al freddo alle partite di calcio invece di guardare dal caldo dalla macchina così quando il bimbo le chiede “Mi hai visto, Mamma?” potranno dire “Certo! Non me lo sarei perso per niente al mondo!” pensandolo veramente.

Questo è per tutte le madri che danno una sculacciata disperatamente ai loro bambini al supermercato quando urlano facendo i capricci per il gelato prima di cena.
E per tutte le mamme che invece contano fino a 10.
Questo è per tutte le mamme che si sono sedute con i loro figli per spiegare come nascono i bambini.
E per tutte le madri che avrebbero tanto voluto farlo, ma non riescono a trovare le parole.

Questo è per tutte le mamme che fanno la fame per dare da mangiare ai loro figli. Per tutte le madri che leggono la stessa favola due volte tutte le sere e poi lo rileggono “ancora una volta”.

Questo è per tutte le madri che hanno insegnato ai loro bambini di allacciarsi le scarpe prima che iniziassero ad andare a scuola.
E per tutte quelle che hanno invece optato per il velcro.

Questo è per tutte le madri che hanno insegnato ai loro figli maschi a cucinare e alle figlie come si fa a ad aggiustare un rubinetto che perde.

Questo è per tutte le madri che girano la testa automaticamente quando sentono una vocina chiamare “mamma!” in mezzo a una folla, anche se sanno che i loro figli sono a casa – o anche via all’università… Questo è per tutte le mamme che mandano i loro figli a scuola con il mal di pancia assicurandoli che una volta a scuola staranno meglio, per poi ricevere una chiamata dalla custode della scuola chiedendo di venirli a prendere.
Subito.
Questa è per tutte le madri di quei ragazzi che prendono la strada sbagliata e non trovano il modo di comunicare con loro.

Questo è per tutte le matrigne che hanno cresciuto i figli di altre madri donando a loro tempo, attenzione e amore.. e che non vengono apprezzate!

Per tutte le madri che si mordono le labbra fino a farle sanguinare quando le loro quattordicenni si tingono i capelli di verde. Per le madri delle vittime delle sparatorie nelle scuole, e per le madri di chi ha sparato.
Per le mamme dei sopravissuti, e le madri che guardano con orrore la TV abbracciando i loro figli che sono ritornati a casa sani e salvi. Questo è per tutte le mamme che hanno insegnato ai loro figli di essere pacifisti ed ora pregano per i loro di tornare a casa dalla guerra sani e salvi.
Cos’è a fare una brava Madre? La pazienza? La compassione? La determinazione? La capacità di allattare, cucinare e ricucire un bottone di una camicia nello stesso momento? O è nel loro cuore?
E’ il magone che senti quando vedi tuo figlio o figlia scomparire giù per la strada mentre va a scuola a piedi per la primissima volta?
Lo scatto che ti porta dal sonno al risveglio, dal letto alla sua cameretta alle 2 di notte per appoggiare una mano sul tuo bambino che dorme?

Il panico che ti viene, anni dopo, sempre alle 2 di notte quando non vedi l’ora di sentire la chiave nella serratura e sapere che è tornato a casa sano e salvo?
O sentire il bisogno di correre da dovunque tu sia per abbracciare i tuoi figli quando senti che c’è stato un incidente, un incendio o un bimbo che è morto?

Le emozioni della maternità sono universali, le stesse sono per le giovani madri che barcollano fra i cambi di pannolini e mancanza di sonno…
e le madri più mature che imparano a lasciarli andare.
Per le madri che lavorano e quelle che rimangono a casa.
Per le madri single e quelle sposate.
Madri con soldi, madri senza soldi. Questo è per tutte voi. Per tutte noi. Tenete duro. Alla fine possiamo fare solo del nostro meglio:
Dire a loro tutti i giorni che li amiamo.
E pregare.

Alcune verità della vita. (Perle di saggezza)


Quando ti manca qualcuno, il momento peggiore della giornata è quello in cui ti tocca sognare.

Nessuna persona merita le tue lacrime, e chi le merita non ti farà piangere.

A me la coscienza interessa più delle opinioni degli altri.

La più grande gioia della vita è la convinzione di essere amati.

Com’è brutto ritrovarsi grandi senza esser mai cresciuti.

Un uomo è vecchio soltanto quando, svegliandosi la mattina, non ha più niente da desiderare.

Nessuna cosa è bella da possedere se non si hanno amici con cui condividerla..

C’è una parte di me che sa benissimo cosa è successo l’altra fa finta di niente per poter vivere lo stesso.

Sono rari gli uomini che sanno ascoltare.

Se si costruisse la casa della felicità, la stanza più grande sarebbe la sala d’attesa.

Preferisco ballare sola al centro della mia solitudine piuttosto che nell’angolo della vita di qualcuno…

Quando giustifichiamo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza, stiamo amando troppo.

A volte il dolore scava talmente in fondo da renderti immune da altre gioie…

Un popolo ignorante è un popolo facile da ingannare, ma Chi sa capire tutto è molto infelice.

Tu, sei la mia persona.. (Leggetela)


Quando ti dico “tu sei la mia persona” forse non capisci. Non sto parlando di anime gemelle. No. Parlo di qualcuno che ti sconvolge. Non ti sceglie. E non lo scegli. Arriva. Di qualcuno che entra nella tua vita e di cui poi non puoi più fare a meno. Parlo di un amore che cresce senza che tu te ne accorga. Un amore che quasi combatti. Che non vuoi provare. E gli metti i bastoni tra le ruote. Lo allontani, lo maltratti e alla fine lo ritrovi ancora lì. Davanti a te intatto, senza un graffio. Lì che ti guarda e aspetta che tu capisca. Parlo di qualcuno con cui il tempo non esiste. Che ti lascia senza respiro e che te lo toglie quando si allontana da te. Diventa un’esigenza fisica. Una dipendenza. Per certi versi una malattia. Veleno e antidoto allo stesso tempo. Parlo di qualcuno che è i tuoi pensieri. I tuoi gesti. I tuoi respiri. Parlo di qualcuno che è te. Di qualcuno che se lo guardi in silenzio ci vedi quello che sei tu. E che a volte ti fa paura perché è come guardarsi ad uno specchio, perché ti fa riflettere, perché capisci che devi cambiare, devi essere migliore di come sei. Perchè e la tua persona. E se salvi lei, salvi te stessa. (S. Balotelli)

Quello che avrei voluto essere..


Avrei voluto essere meno emotiva, piu’ determinata, meno ansiosa piu’ serena. Avrei voluto essere meno malinconica, piu’ gaia e solare. Se avessi potuto scegliere di certo mi sarei scelta una personalita’ diversa. Ma sono quel che sono e forse il mio abito colorato non mi dispiace affatto… e’ vero sono dannatamente fragile, mi fossilizzo per giorni interi nell’intento di sezionare un discorso, una pausa un sospiro sfuggito ad una conversazione, una parola mi lavora dentro per un periodo interminabile. Mi lascio coinvolgere, impegno tutta me stessa nell’andare sempre oltre, fin dove arrivano i miei occhi dopo mi lavora il cuore. A pensarci bene amo questo mio strano modo di essere pur non accettandolo nella sua totale complessita’. (Lorena Gatta)

L’amore non è sempre coraggioso, dicono...


Io penso che quando non lo è, non è amore. L’amore deve essere coraggioso, è l’unico modo che ha per andare avanti. Deve avere il coraggio di trovarsi, di non lasciarsi andare. Deve riuscire a sopportare silenzi, a volte lacrime, incertezze. Alcuni amori riescono persino a resistere agli abbandoni, non ditemi che non ci vuole coraggio. Ci vuole coraggio. Ci vuole coraggio ad amare, e un pò anche a lasciarsi amare. Bisogna essere coraggiosi per farsi guardare come solo l’amore può guardare. Bisogna essere coraggiosi per affidarsi ad una persona, per credere ad una persona, per dire ‘ti amo, eccomi, ora ci sono io, è una promessa’. Bisogna essere coraggiosi per correre il rischio di amare e essere lasciati, essere traditi, essere delusi. L’amore è coraggio. E’ il coraggio di scegliersi, ogni giorno.

La mamma ne sa una più del diavolo.. (Barzelletta)


Il giovane Peter, che divide l’appartamento con un amico, invita a cena sua mamma.

Durante la cena la mamma non può fare a meno di notare quanto l’amico con cui suo figlio divide l’alloggio sia veramente un bellissimo ragazzo, molto curato.
Nota poi come la stanza del figlio sia molto grande e spaziosa, con un letto matrimoniale, mentre la stanza dell’amico sia più piccola, con un letto singolo.

La mamma, cui questa convivenza ha già fatto nascere dei sospetti, osserva con molta attenzione tutti gli sguardi e i movimenti per cercare un minimo supporto ai suoi sospetti.
Come se Peter capisse i suoi pensieri ad un certo punto se ne esce dicendo: “Mamma, capisco a cosa pensi, ma ti assicuro che io e Simon siamo solo compagni di alloggio e niente più”.
La cena quindi prosegue normalmente e la mamma se ne va ringraziando entrambi.

Dopo qualche giorno Simon dice: “Senti Peter, io non voglio accusare nessuno, ma dalla sera che tua madre è venuta a cena non trovo più la padella per le bistecche.
Mi vergogno un po’ a chiedertelo, ma pensi che tua madre possa averla presa??”.
“Questo non lo so proprio però facciamo una cosa, chiediamoglielo “.
Detto questo si accomoda alla scrivania, accende il computer e prepara una e-mail per la mamma.

“Cara mamma, io NON DICO che tu abbia inavvertitamente preso la nostra padella per le bistecche, ma da quando sei venuta tu a cena non la troviamo più.. Puoi aiutarci?”.

Dopo pochi minuti la mamma risponde: “Caro Peter, io NON DICO che tu e Simon siate omosessuali, ma se lui avesse dormito nel SUO letto avrebbe già trovato la padella!!

MORALE: se la mamma è una vera mamma, dille tutto, lei capirà e ti proteggerà ma se le dici una bugia sappi che comunque lo verrà a scoprire e sarà peggio!

Lettera di una mamma alla figlia.. (Una lettera bellissima)


Un giorno, all’improvviso mentre ti starai pettinando, in silenzio o mentre ti infilerai una calza ti verrà in mente un mio gesto e ti ritroverai a sorridere pensandomi. Un giorno, all’improvviso pedalando veloce sotto le prime gocce di una calda pioggia di settembre sentirai un odore arrivarti al naso e risvegliare un ricordo di mestoli e tegami e mi vedrai davanti al fuoco, per un attimo. Un giorno, all’improvviso farai qualcosa che facevo anch’io proprio allo stesso modo in cui la facevo io e te ne meraviglierai moltissimo perché non avresti mai pensato di potermi somigliare così tanto. Un giorno, all’improvviso ti guarderai il dorso delle mani e con il pollice e l’indice ti pizzicherai la pelle , sollevandola e conterai il tempo che impiega a stendersi pensando a quando lo facevi alle mie mani. Un giorno, all’improvviso ti ritroverai stanca, ad abbracciare un figlio mi chiederai scusa per le volte che ho pianto sapendo già che ti son state tutte perdonate. E ti mancherò da fare male.. Ma sarò con te in ogni gesto,  nel muoversi delle foglie, nel frusciare di un gatto nel giardino o nelle orme di un pettirosso sulla neve come solo l’eterna presenza di una madre lo può. (C. Turroni)

Il camionista e il pappagallo.. Divertentissima. (Barzelletta)


Un camionista sta trasportando un carico di galline vive ed è accompagnato dal suo pappagallo.
Caricata una bella autostoppista, alla prima occasione, le infila la mano in mezzo alle gambe.
– MAIALE cosa fai? Come ti permetti….
- Senti bella qui funziona così: o me la dai o scendi…
Questa naturalmente scende e subito il pappagallo..
- MAIALE, MAIALE, MAIALE…
- Smettila o ti spenno.

Dopo un po’ una seconda autostoppista viene caricata e si ritrova una mano sulle tette.
– BRUTTO STRONZO leva subito le mani…
- Senti bella qui funziona così: o me la dai o scendi…
Anche questa naturalmente scende e subito il pappagallo:
- BRUTTO STRONZO BRUTTO STRONZO BRUTTO STRONZO..
Il camionista seccato lo prende e lo scaraventa in mezzo alle galline.

Trascorsi pochi minuti una volante della Polizia li ferma.
– È lei che trasporta galline?
– Bè sì, perché?
– Vorremmo sapere perché le sta seminando in autostrada.
Il camionista allibito si volta e sente il pappagallo che dice: - Senti bella qui funziona così: o me la dai o scendi..

Io?.. Sono fatta così. (Leggetela è molto bella)


Sono fatta di cose che non mi piace mostrare subito, mi piace tenerle per me e conservarle per quando sento, per quando riesco a sentire che,sì, ne vale la pena di mostrarle. Sono fatta di cose nascoste. Mi piace sussurrarle a bassa voce, silenziosamente. Come la dolcezza. E’ estrema. E’ celata nelle parole, negli occhi, nei sorrisi. E’ Dentro, nei sogni. Tace, è radicata dentro. E’ custodita gelosamente. Chi smuove la corazza, la mia corazza fatta di cemento, di dura fragilità , mi fa tremare. Tocca la mia sensibilità, posa una mano sul cuore. Sono fatta di cose nascoste, e ogni piccola cosa mi emoziona. Non mostro facilmente la dolcezza, ma ne scrivo, ne parlo. E’ scritta sulle mani, sulle lacrime, su un abbraccio. E’ tutta lì. Sono fatta di cose nascoste. Come la luna, alla notte. Mi mostro un po’ alla volta. Mi nascondo. Poi, (ri)splendo… (Tiziana Curcio)

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