Le storie più belle
STORIE DIVERTENTI
Sai qual è la vera bellezza? La vera bellezza è...
Bellezza non sono i capelli lunghi le gambe magre.. la pelle abbronzata e i denti perfetti.. Fidatevi di me. Bellezza è il viso di chi ha pianto e ora sorride.. bellezza è la cicatrice sul ginocchio fin da quando sei caduta da bambina.. bellezza sono le occhiaie quando l’amore non ti fa dormire.. bellezza è l’espressione sulla faccia quando suona la sveglia la mattina.. è il trucco colato quando esci dalla doccia.. è la risata quando fai una battuta che capisci solo tu.. bellezza è incrociare il suo sguardo e smettere di capire.. bellezza è il tuo sguardo quando vedi lui.. è quando piangi per le tue paranoie.. bellezza sono le rughe segnate dal tempo.. Bellezza è tutto quello che proviamo dentro e si manifesta al di fuori.. Bellezza sono i segni che la vita ci lascia addosso.. i pugni e le carezze che i ricordi ci lasciano.. Bellezza è lasciarsi vivere. (Emma Watson)
Le solite suore.. (Barzelletta)
Un pullman di suore precipita in un burrone: tutte morte.
Siccome sono sante suore, si ritrovano tutte quante davanti alla porta del paradiso.
San Pietro, severo, le fa mettere tutte in fila. Alla prima chiede:
- dimmi, suor Germana, hai mai tu toccato un pene?
- si, santo padre, ma solo con un dito.
- va bene, suor Germana, immergi il dito nell'acqua santa e poi puoi entrare.
alla prossima chiede:
- dimmi, suor Tarcisia, hai mai tu toccato un pene?
- si, santo padre, ma solo con una mano.
- va bene, suor Tarcisia, immergi la mano nell'acqua santa e poi puoi entrare.
In quel momento si sente un gran trambusto dalla fine della coda, e a gomitate suor beata si spinge in prima fila.
Seccato, san Pietro le dice:
- ma insomma, suor Beata! Non puoi aspettare il tuo turno come tutte le tue sorelle?
al che lei risponde:
- mi scusi santo padre, ma se devo fare i gargarismi con l'acqua santa, vorrei farlo prima che suor Angelica ci immerga dentro il culo.
Ci sono persone che ti piacciono perché le stimi, altre perché sono...
Ci sono persone che ti piacciono perché le stimi, altre perché sono intelligenti, altre perché sono belle. Ci sono quelle di cui apprezzi l’ironia, la spontaneità, il coraggio. Ci sono quelle che ti stupiscono con un gesto, quelle su cui puoi contare sempre, quelle che ti insegnano qualcosa. Ci sono persone che ti piacciono per come si muovono, per il tono della voce, perché sanno raccontare le cose. Ci sono quelle che ti conquistano con la determinazione, con la bontà, con il talento. Ci sono esseri umani che ti fanno commuovere, che ti illuminano, che hanno il tuo stesso sangue. Ci sono gli amici che scegli, quelli che ti deludono e perdoni, quelli grazie ai quali cambi, quelli per cui non cambi mai. Ci sono persone che ti convincono, che ti sorprendono, che ti affascinano.
E poi ci sono le persone che senti.
E non necessariamente sono queste cose, forse ne sono alcune, a volte nessuna.
Magari non sono perfette, non sono infallibili, forse neppure belle e sbagliano tutto.
Eppure sono le persone che senti.
Quelle che sembra che qualcuno vi abbia sintonizzato sulla stessa frequenza radio in un tempo in cui la radio non esisteva ancora. - Luana Fruzzetti - (Posted by Beppe Tardito on 10/08/2015)
Sapete perchè la notte di San Lorenzo cadono le stelle? Perchè esattamente nel...
Nel 253 d.C., a 33 anni di età proprio come Gesù Cristo, esattamente il 10 agosto, avveniva il martirio del diacono Lorenzo, (Secondo alcuni fu passato a fil di spada mentre celebrava la Messa, secondo una diffusa credenza fu martirizzato arso vivo su una graticola) il cui pianto, secondo la leggenda popolare, ci cade addosso lo stesso giorno ogni anno, sotto forma di stelle cadenti – simbolo evocativo dei carboni ardenti della graticola dove pare fu sacrificato.
Dopo quasi duemila anni, la notte di San Lorenzo si è trasformata in un imperdibile spettacolo astronomico che ci regala l'opportunità di esprimere un desiderio per ogni scia luminosa vista precipitare. A cosa lo dobbiamo esattamente?
Le stelle cadenti non sono altro che meteore, frammenti solidi di corpi celesti la cui elevata velocità di attraversamento dell'atmosfera terrestre ne provoca il disgregamento e la combustione, fenomeni che generano un ingente rilascio di energia, responsabile della traccia brillante che vediamo apparire nel buio. Ruotando intorno al Sole, la Terra attraversa ogni anno lo sciame meteoritico conosciuto con il nome di Perseidi; una ricorrenza che ci permette di prevedere senza alcuna riserva il ripetersi dell'evento.
Nonostante la notte di San Lorenzo ricada convenzionalmente il 10 agosto, in realtà lo “sciame delle Perseidi” – termine astronomico che designa le stelle cadenti – è un fenomeno osservabile meno frequentemente per l'interno periodo estivo, poiché è questo il momento in cui il nostro pianeta si trova ad oltrepassare l'abbondante pioggia meteoritica posta lungo la sua orbita. A partire dalla fine di luglio fino alla metà inoltrata di agosto, i più ottimisti potrebbero perciò decidere di trascorrere le proprie serate a fissare il cielo; un consiglio per i meno affezionati alla tintarella di luna: il picco meteoritico avviene generalmente intorno al 12 di agosto, quando in un ora, precipitano mediamente circa un centinaio di stelle.
Come ogni anno, resta solo da sperare che nessuna nuvola si frapponga tra noi e i nostri sogni.
I carabinieri e la scena del delitto... (Barzelletta)
UN CARABINIERE PARLA ALLA RADIO:
- BRIGADIERE , SIAMO ARRIVATI SULLA SCENA DEL DELITTO.
- MOLTO BENE, QUAL'È LA SITUAZIONE?
- UNA DONNA HA UCCISO IL MARITO..
VENTI PUGNALATE, DUE COLPI DI PISTOLA,
L'HA DECAPITATO E POI HA BRUCIATO IL CADAVERE.
- CASPITA! E CHE RAGIONE HA DATO A QUESTO FOLLE GESTO?
- HA DETTO CHE IL MARITO AVEVA CAMMINATO SUL PAVIMENTO
MENTRE LEI LO STAVA LAVANDO.
- SIETE ALMENO RIUSCITI AD ARRESTARLA?
- NON ANCORA... STIAMO ASPETTANDO CHE IL PAVIMENTO ASCIUGHI!
E allora Dio creò il papà..
Quando Dio creò il papà cominciò disegnando una sagoma piuttosto robusta e alta… Un angelo che svolazzava sbirciò sul foglio e si fermò incuriosito.. Dio si girò e l’angelo, scoperto, arrossendo gli chiese:
– Cosa stai disegnando?
– Questo è un grande progetto… Rispose Dio.
– Che nome gli hai dato? …Chiese l’angelo…
– L’ho chiamato PAPA’… Rispose Dio continuando a disegnare lo schizzo del papà su un foglio….
– P – A – P – A’…. pronunciò l’angelo
– E a cosa serve un papà?
– Un papà interviene per dare aiuto ai propri figli… saprà incoraggiarli nei momenti difficili… saprà coccolarli quando si sentono tristi… giocherà con loro quando tornerà dal lavoro… saprà educarli insegnando cosa è giusto e cosa no…
Dio lavorò tutta la notte dando al padre una voce ferma e autorevole, e disegnò ad uno ad uno ogni lineamento. L’angelo che si era addormentato accanto a Dio, si svegliò di soprassalto e girandosi vide Dio che ancora stava disegnando.
– Stai ancora lavorando al progetto del papà? chiese curioso.
– Sì… rispose Dio con voce dolce e calma – Richiede tempo…
L’angelo sbirciò ancora una volta sul foglio e disse:
– Ma non ti sembra troppo grosso questo papà se poi i bambini li hai fatti così piccoli?
Dio abbozzando un sorriso rispose:
– E’ della grandezza giusta per farli sentire protetti… ma anche per incutere quel po’ di timore perché non se ne approfittino troppo e lo ascoltino quando insegnerà loro ad essere onesti e rispettosi…
L’angelo proseguì con un’altra domanda:
– Non sono troppo grosse quelle mani?…
– No… rispose Dio continuando il suo disegno… – Sono grandi abbastanza per poterli prendere tra le braccia e farli sentire al sicuro.
– E quelli sono i suoi occhi? Chiese ancora l’angelo indicandoli sul disegno.
– Esatto… rispose Dio… – Occhi che vedono e si accorgono di tutto pur rimanendo calmi e tolleranti…
L’angelo storse il nasino e aggiunse:
– Non ti sembrano un po’ troppo severi…?
– Guardali meglio…. rispose Dio.
Fu allora che l’angelo si accorse che gli occhi del papà erano velati di lacrime mentre guardava con orgoglio e tenerezza il suo piccolo bambino….
Lo strano pezzo di legno..
C'è un uomo che tiene appeso in salotto, nel posto d'onore, uno strano oggetto.
Quando qualcuno gli chiede il perché di quella stranezza egli racconta: - Il nonno, una volta mi accompagnò al parco. Era un gelido pomeriggio d'inverno. Il nonno mi seguiva e sorrideva, ma sentiva un peso. Il suo cuore era malato, già molto malandato. Volli andare verso lo stagno. Era tutto ghiacciato, compatto! "Dovrebbe essere magnifico poter pattinare", urlai, "vorrei provare a rotolarmi e scivolare sul ghiaccio almeno una volta!". Il nonno era preoccupato. Nel momento in cui scesi sul ghiaccio, il nonno disse: "Stai attento...". Troppo tardi. Il ghiaccio non teneva e urlando caddi dentro. Tremando, il nonno spezzò un ramo e lo allungò verso di me. Mi attaccai e lui tirò con tutte le sue forze fino ad estrarmi dal crepaccio di ghiaccio. Piangevo e tremavo. Mi fecero bene un bagno caldo e il letto, ma per il nonno questo avvenimento fu troppo faticoso, troppo emozionante. Un violento attacco cardiaco lo portò via nella notte. Il nostro dolore fu enorme. Nei giorni seguenti, quando mi ristabilii completamente, corsi allo stagno e ricuperai il pezzo di legno. È con quello che il nonno aveva salvato la mia vita e perso la sua! Ora, fin tanto che vivrò, starà appeso su quella parete come segno del suo Amore per me!
Per questo motivo noi cristiani teniamo nelle nostre case un "pezzo di legno" a forma di croce... Per ricordare come si ama. (Bruno Ferrero)
ATTENZIONE: Finti addetti Enel bussano alle porte, ecco come riconoscere i truffatori...
Fate attenzione perchè i truffatori partono da lontano, vi telefonano spacciandosi tecnici Enel che devono venire a trovarvi per nuovi contratti, e/o adeguamento, manutenzione impianti ecc.. così fissano un appuntamento con l'ignaro utente, che tranquillizzato dalla telefonata al momento dell'appuntamento fissato apre la porta tranquillamente. In questo caso fate una preventiva telefonata all'Enel della vostra zona per sapere se è stato mandato da voi qualche incaricato.
E ricordate che i tesserini Enel sono diversi, più piccoli e non hanno nessuna foto e i veri incaricati non chiedono mai soldi.
Una situazione che crea allarmismo, tanto che spesso si finisce per fare di tutta l’erba un fascio e di tacciare per “falsi” anche i veri cartelli affissi da Enel nei portoni dei palazzi. Eppure i modi per riconoscere i truffatori ci sono eccome.
“Prima di tutto i nostri incaricati non chiedono mai soldi e sottolineo mai – spiega Alberico Zonca, referente del Punto Enel di Lavagna – i tesserini, inoltre, sono completamente diversi da quelli mostrati dai truffatori. I nostri sono più piccoli e non c’è nessuna foto”. L’identificazione degli addetti fasulli, quindi, conoscendo queste semplici differenze diventa molto più semplice.
Per quanto riguarda i cartelli affissi nei portoni dei condomini, invece, Enel sta portando avanti una campagna sul risparmio energetico. “Nei nostri volantini indichiamo i nomi degli incaricati, le date in cui passeranno e i riferimenti del Punto Enel cittadino, con tanto di numero di telefono che si può contattare in caso di dubbi – precisa Zonca – la campagna che stiamo mettendo in campo è volta a spiegare ai cittadini come poter risparmiare sulla bolletta, ad esempio grazie all’utilizzo di elettrodomestici di ultima generazione e di lampadine led”. I volantini con queste caratteristiche, dunque, sono veri e facilmente riconoscibili per la presenza di dati verificabili.
"Un augurio per te." Ti auguro la gioia di avere...
Ti auguro la gioia di avere sempre qualcuno
con cui dividere ogni cosa…
Ti auguro di avere dei bei ricordi
cui ritornare col pensiero nei brutti momenti…
Ti auguro una tra le migliori piccole gioie quotidiane:
aprire un libro che ricordi bene,
lasciarne le pagine,
leggere le prime parole famigliari…
Ti auguro la primavera e la meraviglia di constatare che è sempre migliore di quanto avevi osato sperare…
Ti auguro la felicità di un regalo da un bambino:
– un mazzo di denti di leone appassiti,
– una caramella succhiata a metà
– una rana …
– un bacio …
Ti auguro che tu possa, anche se solo una volta nella vita,
vedere qualcosa di infinitamente raro, strano e bello…
Ti auguro felicità…
ma non la felicità che si ottiene chiudendo fuori il mondo.
Nemmeno quella di rinnegare il tuo sogno per amor di agiatezza.
Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi.
Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di
dare, di correre il rischio d’amare.
I carabinieri e le ferie estive..(Barzelletta)
Due carabinieri rientrano in servizio dopo le ferie, alla fine dell'estate..
Il primo:
- "Ciao, dove sei stato in vacanza?"
Il secondo:
- "Eh, io non ho scelta, come ogni anno sono andato a Scalea con moglie e figli. E tu?"
Il primo:
- "Beh, io sono stato in Spagna"
- "Bella la Spagna, ci andrei di corsa; e dimmi, le iberiche... Come sono le iberiche?"
- Le iberiche? Beh, sai... Accidenti! S'è fatto tardi devo scappare! Ciao, sentiamoci, d'accordo?"
Appena arrivato a casa il primo sfoglia il dizionario e quando scopre che le "iberiche" sono le ragazze spagnole, si rammarica per non aver potuto vantarsi delle proprie avventure.
L'anno successivo, nello stesso periodo avviene lo stesso incontro.
Il primo:
- "Heilà, ciao! Dove sei stato in vacanza?"
Il secondo:
- "Ancora? Come ti dissi l'anno scorso, non ho alternative! Sono stato a Scalea con moglie, figli e per giunta anche la suocera! Tu invece?"
Il primo:
- "Eh, io quest'anno sono stato in Grecia"
Il secondo:
- "Bellissimo! Dimmi delle elleniche... Che dicono?"
Il primo:
- "Le elleniche? Beh... Oh, ma è tardissimo! Devo andare, scusa tanto, ciao, ci sentiamo"
Corre a casa, sfoglia il dizionario e legge "Ellenica: ragazza greca..."
- "Per la miseria, che figuraccia!" - Pensa.
Passa ancora un anno. Stesso periodo, stessa scena, stessa domanda:
- "Ciao, dove sei stato in vacanza?"
Il secondo:
- "Ehi, ma non ti ricordi che ogni estate vado sempre a Scalea?! Quest'anno con l'aggiunta anche di due cognate... Che palle! E tu, dove sei stato?"
Il primo:
- "Eh, quest'anno sono stato in Egitto!"
Il secondo:
- "Grandioso! Stupendo l'Egitto! Cosa pagherei per andarci! Ma dimmi... Le piramidi... Come sono le piramidi?"
Il primo:
- "Le piramidi?... Sapessi! Che bei pezzi di figliole!"
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