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Ecco i 10 alimenti che aiutano a difenderci dai danni dei raggi solari...


Secondo gli esperti, sono in grado di proteggerci "dallʼinterno" dallo stress ossidativo dovuto allʼesposizione a raggi Uva e Uvb.

Dai pomodori alle more, dalle uova al pesce: alcuni alimenti ricchi di vitamine e antiossidanti aumentano le difese della pelle e dei capelli contro i danni dei raggi solari. "Senza nulla togliere all'importanza di una buona crema protettiva e ai consigli di non esporsi nelle ore troppo calde, alcuni alimenti contengono sostanze che aiutano a proteggerci dall'interno dallo stress ossidativo dovuto all'esposizione a raggi Uva e Uvb", spiega Marcella Ribuffo, direttore dell'Unità di Dermocosmetologia dell'Istituto Dermopatico dell'Immacolata (Idi).

"Oggi - prosegue l'esperta - esistono integratori per la pelle e per i capelli, che, assunti per via orale durante la stagione estiva, neutralizzano i danni solari. Ma in generale è consigliata un'alimentazione ricca di Omega 3 e vitamina B, così come di frutta e verdura, soprattutto se colorate".

Il decalogo dei cibi amici della pelle - Ecco di seguito l'elenco e le caratteristiche dei dieci alimenti che ci aiutano a proteggere la pelle e l'organismo dai potenziali danni causati dalle radiazioni solari.

1. Pomodori - Quelli maturi sono ricchi di licopene, sostanza a cui devono il caratteristico colore rosso e le loro proprietà antiossidanti.

2. Tè verde - Svolgono una funzione antiossidante grazie a una tipologia di polifenoli chiamati catechine.

3. Cacao - Qui la funziona antiossidante e protettiva è assicurata dai flavonoidi.

4. More - Le bacche e i frutti di bosco in generale sono ricchi di pigmenti viola noti come antociani, che forniscono buon effetto protettivo sul nucleo della cellula.

5. Pesce - Pesce azzurro e salmone sono particolarmente ricchi di Omega 3, e le UOVA ricche di vitamina B, che riparano le membrane cellulari danneggiate.

6. Uova - Sono ricche di vitamina B, che riparano le membrane cellulari danneggiate.

7. Carote - L'elevato contenuto di carotenoidi potenziano l'effetto della melanina.

8. Albicocche - Si tratta di frutti ricchi di minerali e vitamine A e C, dal basso apporto calorico.

9. Peperoni rossi e gialli - Anche qui il colore tipico è dovuto alla presenza di carotenoidi. La loro "forza" è nella forte concentrazione di molecole antiossidanti.

10. Curcuma - Ottima per proteggere pelle e organismo dai danni potenziali della tintarella, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie. (Fonte: TGCOM24-Salute)

Dieta: uno studio italiano rilancia gli spaghetti, non farebbero..


Dieta: uno studio italiano rilancia gli spaghetti, non farebbero ingrassare, anzi chi la mangia resta in forma.

A patto che non si esageri con le quantità: secondo i ricercatori basta in media una dose equivalente a 50 - 60 grammi al giorno.

La pasta non fa ingrassare, ma anzi se consumata con regolarità e moderazione può aiutare il fisico a restare in forma. E' quanto emerge da uno studio italiano condotto presso il Dipartimento di Epidemiologia dell'IRCCS Neuromed di Pozzilli (Isernia). Secondo i ricercatori un bel piatto di pasta è più che autorizzato, l'importante è che il consumo "spalmato" nella quotidianità non superi i 50 - 60 grammi al giorno, o comunque una quantità equivalente al 10% delle calorie giornaliere totali. In questo modo si tende a essere più "magri" di chi invece ne limita il consumo.

Pubblicata sulla rivista Nutrition and Diabetes, la ricerca ha preso in esame oltre 23mila persone. Gli esperti hanno analizzato le "misure" corporee dei partecipanti: peso, altezza, indice di massa corporea (IMC - cioè il rapporto tra peso e altezza moltiplicata per se stessa, utilizzato per misurare se una persona è sovrappeso o obesa), girovita, rapporto vita-fianchi. Grande attenzione è stata rivolta anche alle abitudini alimentari dei pazienti.

Cade il mito della pasta "ingrassante" - Dai test è emerso che il consumo di pasta non si associa a un maggiore peso corporeo: mangiarla (sempre senza esagerare), al contrario si associa a un IMC più basso, minore circonferenza addominale e miglior rapporto vita-fianchi.

"Restare fedeli alla dieta mediterranea" - "Molte persone oggi bandiscono la pasta dalla tavola, andandola però poi a sostituire con cibi meno salutari, ad esempio carni rosse in eccesso", ha spiegato Licia Iacoviello, del centro Neuromed. "E' senz'altro meglio restare fedeli alla dieta mediterranea, con consumi moderati di tutti i suoi elementi, la pasta in primis". Insomma per restare in forma mangiate pasta tutti i giorni, ma con moderazione (50 - 70 grammi)

L'amore del cane verso il padrone non conosce ostacoli. (Video)

La forza dell'amore.. (da una storia vera)


Il 15 aprile 1945 i soldati tedeschi entrarono nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, un luogo di orrore dove circa 70mila persone si stima siano morte in appena 4 anni. Howard Kleinberg era tra i prigionieri. Oggi ricorda che «se volevi morire, dovevi trovare un posto tra i cadaveri non sepolti». Pochi giorni prima dell’ingresso degli americani, era stato incaricato dai gendarmi tedeschi di buttare alcuni cadaveri in una fossa comune. Deperito, malato e privo di forze, cadde al suolo stremato, in mezzo ai cadaveri. Fu così che lo trovarono i soldati americani e alcune donne, entrate per dare una mano, a Bergen-Belsen il 15 aprile 1945. Lo credevano tutti morto, ma una donna di nome Nancy si accorse che era ancora in vita. Per tre settimane Nancy si prese cura di lui, poi venne trasferito in un ospedale militare.

Quando venne dimesso iniziò a cercare la donna che gli aveva salvato la vita, invano. La cercò per settimane e settimane, fino a quando gettò la spugna e si trasferì nella lontana Toronto, dove vivevano alcuni suoi parenti. Lì incontrò altre famiglie di immigrati e qualcuno le parlò anche di una certa Nancy, anche lei fuggita dal Vecchio Continente. A Howard si aprì il cuore in due: forse era la “sua” Nancy. Era proprio così. Quando la incontrò le chiese se si ricordava di lui. La risposta fu un semplice “sì”, lo stesso che lei rispose alla domanda che lui gli fece anni dopo, quando le chiese se voleva sposarlo. Da oltre 65 anni lui la tratta come una principessa: «La amo ed è l’unico modo per ringraziarla per avermi salvato la vita» racconta oggi Howard.

Perdite di memoria? Ecco quando devono farci preoccupare...


Le perdite di memoria sono abbastanza ricorrenti, ma attenzione, perchè possono anche essere un campanello d'allarme per qualcosa di molto più serio.
Fda spiega le differenze e segnali d'allarme e quando devono far preoccupare..

Non trovare le chiavi della macchina o dimenticarsi perché si era andati in una stanza sono vuoti di memoria che capitano a tutti di tanto in tanto, e sono il segno della normale attività del cervello che deve sempre immagazzinare, dare priorità e recuperare tutti i tipi di informazione. Diventano anomali e preoccupanti quando impediscono la riuscita di attività normali, come mantenere l'igiene personale o guidare.

A fare il punto sui quali sono i segnali preoccupanti della perdita di memoria è la Food and drug administration (Fda), l'agenzia Usa che regola i farmaci. Sul suo sito spiega che vuoti frequenti di memoria, come dimenticarsi ogni giorno dove si è parcheggiata l'auto o continuamente degli appuntamenti non è normale, e neanche non ricordare una persona dopo averci passato parecchio tempo insieme. Molti fanno fatica a ricordare i dettagli di una conversazione, ma dimenticare l'intera conversazione può essere un segnale d'allarme, così come il ripetersi o fare le stesse domande nella stessa discussione.

Altri segnali preoccupanti possono essere il perdersi in un posto familiare o mettere ad esempio le chiavi nel frigorifero e se i vuoti di memoria peggiorano nel tempo. In questi casi è bene rivolgersi al medico, che valuterà la storia medica personale, farà dei test cognitivi, esami neurologici, del sangue e delle urine, oltre ad una tac o risonanza magnetica, per capire se le amnesie sono reversibili o segno di qualcosa di più grave. A causare perdita di memoria non è solo l'Alzheimer o le altre forme di demenza. Possono essere anche farmaci, come sonniferi, antidepressivi o antidolorifici usati dopo un intervento chirurgico, alcol e droghe, lo stress dovuto a traumi emotivi, la depressione, lesioni alla testa, infezioni come hiv, tbc o sifilide, disfunzioni della tiroide, insonnia, carenze nutritive e il normale invecchiamento. (Fonte: ANSA.it)

Bimba grave dopo la dieta vegana, il papà si difende: «Nulla a che...


Bimba grave dopo la dieta vegana, il papà si difende: «Nulla a che vedere col cibo»

Genova 30 giugno: - È uscita dalla Rianimazione e i pericoli più gravi sembrano scongiurati. Ma il caso che vede protagonista una bimba di neppure 2 anni di Ventimiglia, arrivata all’ospedale Gaslini di Genova in uno stato di grave malnutrizione e carenza vitaminica, riapre grandi interrogativi sulle scelte alimentari delle famiglie, soprattutto se queste coinvolgono i bambini. I medici dell’ospedale pediatrico genovese, esauriti con cautela i primi accertamenti, oggi hanno infatti pochi dubbi: le gravi condizioni della bimba ricoverata sarebbero dovute perlopiù alla dieta strettamente vegana della mamma, che avrebbe influito sulle condizioni della piccola sia nella fase dell’allattamento sia in quella successiva, con lo svezzamento e i primi alimenti solidi. Il papà della piccola, dipendente di un ente pubblico, nega: «Mia figlia non sta bene, ma questo non ha nulla a che vedere con la dieta vegana. Io sono alto e grosso e mangio anche uova e pesce», dice. Ma preferisce non fornire particolari sui motivi che hanno portato la sua bambina in pericolo di vita, al punto da spingere i medici a ricoverarla in terapia intensiva e poi nel reparto di degenza, dove si trova ancora adesso: «Sono cose delicate, preferisco non parlarne», aggiunge.

Restano i fatti: la piccola, aspetto e peso decisamente inferiori alla norma, scarsamente reattiva, al suo arrivo al Gaslini presentava valori allarmanti. A cominciare dall’emoglobina passando per una grave carenza di vitamine. Il tutto in un quadro clinico critico ed emerso con grave ritardo, grazie al pediatra di famiglia, che a quanto pare la coppia non frequentava con sufficiente assiduità.

A Ventimiglia, dove la coppia è molto conosciuta, la notizia ha provocato sgomento e incredulità. Il papà, un operaio ventimigliese, è sempre stato riservato anche con amici e colleghi per quanto riguarda la salute della sua bimba. La mamma non ha mai nascosto di seguire una stretta dieta vegana, quindi senza nessun alimento di origine animale, compresi latte e uova, che contribuiva a diffondere tra amici e conoscenti e a promuovere anche attraverso eventi ad hoc. Il problema rischia di materializzarsi in caso di diete particolarmente rigide, avvertono i nutrizionisti, in assenza di integratori e di un medico che segua passo passo lo sviluppo del bambino. (di: Patrizia Mazzarello fonte: IL SECOLO XIX)

L'ultima lezione..


Un uomo aveva un figlio che si era laureato con il massimo dei voti il quale pieno di sè voleva andarsene a cercare fortuna, alchè il padre decise di insegnargli qualcosa che non si impara nelle scuole.
Figlio mio, tu ti sei laureato con il massimo dei voti e credi ora di conoscere tutto, ma lo sai com’è fatto il mondo?
Il ragazzo lo guardò, ma rimase in silenzio: era evidente che non sapeva cosa rispondere.
Allora il padre ripeté:
- Su, dimmi: sai com’è fatto il mondo?
Ma il figlio non poté fare altro che scuotere la testa:
- Spiegamelo tu, padre, perché io non lo so davvero.

Allora il vecchio si alzò e disse:
- Farò di più che spiegartelo, te lo farò vedere; io, tu e l’asino ce ne andremo in giro finché non avrai davvero capito com’è fatto il mondo, e solo allora deciderai quale sarà il tuo cammino.

Così si incamminarono verso il villaggio più vicino, e quando la gente che ci abitava li vide passare, molti di loro dissero:
                                                                                             - Ma guarda! Quei due hanno un hell’asino robusto e se ne vanno a piedi: è incredibile!
Il figlio, che aveva sentito, disse:
- Non ha tutti i torti, padre. Perché non sali sull’asino e ti riposi un pò?
Il padre sorrise e montò in groppa all’animale, mentre il ragazzo continuava a camminare accanto a lui, e dopo un po’ arrivarono in un altro villaggio. Là incontrarono un gruppo di giovani che si fermarono a guardarli ed esclamarono:
- Che vecchio perfido! Lui sull’asino e il ragazzino a piedi! Perché non gli fa un po’ di posto accanto a lui?
- Non è un’idea del tutto sbagliata, però. Che ne dici? - chiese il figlio, e il vecchio rispose:

- Se la pensi cosi, sali in groppa davanti a me. Io non ho niente in contrario.

Cosi proseguirono, tutti e due sull’asino, finché non capitarono in un terzo villaggio e passarono davanti a due graziose ragazze che stavano attingendo l’acqua al pozzo.

- Povero asinello! - disse la prima - Così piccolo e delicato, deve portare due uomini in groppa. Quel vecchio dev’essere terribilmente avaro: avrebbe dovuto prendere un asino per sé e uno per il ragazzo.

- Ma visto che ce n’è uno solo, dovrebbe cavalcarlo il ragazzino, che sicuramente è più leggero - disse la seconda.

Il vecchio, vedendo che suo figlio si agitava, imbarazzato, sospirò e fece:

- Scommetto che hai cambiato opinione un’altra volta. E va bene, io scenderò e tu resterai in groppa, se questo può farti contento.

Camminarono un altro pò, il figlio sull’asino e il padre a piedi, ed ecco un quarto villaggio all’orizzonte. Quando vi entrarono, una vecchia che stava sulla porta di casa quasi strillò:

- Che scandalo! Non avrei mai creduto di vedere una cosa simile! Quel ragazzino non ha il minimo rispetto per la vecchiaia: guarda come se ne sta in groppa all’asino, mentre il suo povero padre va a piedi! Ai miei tempi queste cose non succedevano.

A questo punto padre e figlio si guardarono e scoppiarono a ridere, poi si fermarono e si sedettero sul ciglio della strada.

E il vecchio disse al ragazzo:
- Ora hai visto con i tuoi occhi e sentito con le tue orecchie. Così è fatto il mondo, le persone sono brave solo a criticare qualsiasi cosa tu faccia. Ora puoi riprendere il tuo cammino, ma ricordati di fare sempre quello che è giusto e che è meglio per te e le persone lasciale criticare.

Salute di ferro fino a cent'anni con cinque super cibi salutistici...


Uno studio del Brigham and Women’s Hospital su 50 mila donne per oltre trent'anni ha indicato quanto una dieta sana possa contribuire a mantenersi sani e informa fino a tarda età. Frutta e verdura, ma anche noci, sono il segreto del benessere.

Lattuga, noci, arance, mele, pere e un po' di succo d'arancia. Il segreto di una forma fisica invidiabile anche in tarda età starebbe tutto qui, secondo una ricerca del Brigham and Women’s Hospital.

Per giungere a tale conclusione, i ricercatori hanno esaminato i dati di un campione di 54.762 donne, le quali sono state seguite per un periodo di 30 anni. Tra il 1992 e il 2008, le partecipanti sono state invitate a esprimere un parere in merito alle loro funzioni fisica, compresa la capacità di svolgere le attività di base della vita quotidiana.

Dai risultati è emerso che coloro che mantenevano nel corso del tempo una dieta sana risultavano avere meno problemi a livello fisico con l'età e in particolare molta frutta e verdura, poche bevande zuccherate gassate e poco sale, oltre a un moderato consumo di alcol avevano un'influenza positiva.

Lo studio, chiamato Nurses’ Health Study e durato 30 anni, ha permesso di capire quali cibi siano alleati della salute delle donne, soprattutto durante la fase di invecchiamento.

Tra i singoli alimenti, quelli che mostravano di essere correlati a un minor declino dal punto di vista fisico erano lattuga, noci, arance, mele e pere.

Il loro consumo è infatti collegato a un minor rischio di fragilità e a una maggiore capacità di movimento, quindi a un tasso ridotto di indebolimento e invalidità fisica legata all'età. (Fonte: teatronaturale.it)

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