Decadenza Berlusconi: oggi alle 20 il voto in giunta

Decadenza Berlusconi: è il tema dell’estate e lo sarà anche dell’autunno. Oggi, anzi, per la precisione, questa sera alle 20, è atteso il voto della Giunta per le elezioni e le immunità parlamentari del Senato, sulla quale è stato detto tutto e il contrario di tutto, è chiamata a pronunciarsi, finalmente, con un voto a proposito della decadenza di Silvio Berlusconi dalla carica di Senatore. Il voto ha un chiaro significato politico, perché è stato gonfiato con questi criteri dalla stampa. In verità, sarebbe stato sufficiente dire che l’ormai famigerata legge Severino-Monti esiste (votata, peraltro, anche con voti del Pdl) e che la giunta non può che prendere atto dell’avvenuta decadenza dalla carica di Senatore di Berlusconi. Ma in Italia, come al solito, anche le cose semplici sono complicate. E si complicano ancor di più quando riguardano Silvio Berlusconi. Il quale ha rinviato il videomessaggio con cui avrebbe dovuto annunciare il ritorno di Forza Italia (a dopo il voto? Chissà) e potrebbe anche fare ricorso in Cassazione, per chiedere l’annullamento della sentenza di terzo grado, per «un difetto di composizione del collegio giudicante». Cosa succederà in serata? E’ altamente probabile che la relazione del Senatore Augello venga bocciata. In quel caso Berlusconi sarebbe decaduto? No, ancora no. La commissione si dovrà dotare di un nuovo relatore (un’esponente del Pd? O forse lo stesso Presidente della giunta, Schifano), poi si tornerà al voto, verosimilmente entro la metà di ottobre. Ovvero poco prima che la Corte d’Appello ricalcoli le pene accessorie della sentenza Mediaset. A quel punto sarà finita? Certo che no.

Alberto Lupo legge Kipling - "SE"

Lettera di un padre a un figlio. (Video)



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Sii te stesso, non importa quello che sei. La gente ti odierà, qualcuno

ti amerà.. Qual è il problema, la vita è tua e deve piacere SOLO A TE!

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LETTERA DI UN FIGLIO A TUTTI I GENITORI DEL MONDO.


Non datemi tutto quello che vi chiedo. A volte chiedo solo per riscontrare quanto posso prendere. Non sgridatemi; vi rispetto meno quando lo fate e insegnate a gridare anche a me. Non vorrei imparare a farlo. Mantenete le promesse, belle o brutte. Se promettete un premio, datemelo e comportatevi così anche con le punizioni. Non mi paragonate a nessuno,specialmente a mio fratello o a mia sorella; se mi fate apparire migliore di altri,sarò io a soffrire. Non cambiate parere così spesso su ciò che devo fare; decidetevi a mantenere la vostra decisione. Permettetemi di crescere, fidandovi delle mie capacità. Se voi fate tutto al mio posto, io non potrò imparare mai. Non dite bugie in mia presenza, e non mi piace nemmeno che voi mi chiediate di dirle al vostro posto, neanche per darvi una mano. Questo mi fa sentire male e perdere la fiducia in tutto ciò che dite. Quando sbaglio ammettetelo. Questo aumenterà la mia stima per voi, mi insegnerete così ad ammettere i miei sbagli. Trattatemi con la stessa affabilità e spontaneità che avete verso i vostri amici; essere parenti non vuol dire non poter essere amici. Non mi chiedete di fare una cosa che invece voi non fate, anche se non lo dite; non farò mai ciò che voi dite ma non fate. Quando voglio condividere una mia preoccupazione con voi, non ditemi: "Non abbiamo tempo per stupidaggini" oppure "Non ha importanza, sono cose da ragazzi." Cercate di capirmi e di aiutarmi. Vogliatemi bene e ditemelo. A me piace sentirmelo dire, anche se voi credete che non sia necessario dirmelo. Abbracciatemi, ho bisogno di sentire la vostra amicizia, la vostra compagnia, in ogni momento.

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